Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3536 del 24 febbraio 1988 - Resoconto

OGGETTO N. 3536/VIII - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE: "ULTERIORI MODIFICAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 15 LUGLIO 1985, N. 46, E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI, CONCERNENTE LA CONCESSIONE DI INCENTIVI PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI RISALITA E DI CONNESSE STRUTTURE DI SERVIZIO".

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Lanièce; ne ha facoltà.

LANIECE (D.C.): La legge regionale 15 luglio 1985, n. 46, si poneva come obiettivo fondamentale di incentivare l'investimento da parte delle società funiviarie valdostane, dando così il via a un processo, ormai indilazionabile, di svecchiamento, razionalizzazione e, ove necessario, di potenziamento della rete di impianti a fune della regione.

A poco più di due anni dalla sua entrata in vigore, si può affermare che la legge in questione ha risposto pienamente alle aspettative: quasi tutte le società funiviarie hanno realizzato e avviato rilevanti programmi di modernizzazione e sviluppo dei rispettivi comprensori, che stanno ponendo la Valle d'Aosta in una posizione di primo piano tra le località di sport invernali operanti nel contesto europeo.

Nell'ultimo anno, anzi, il fenomeno ha assunto una dimensione decisamente importante e ancor più rilevanti risultano i programmi predisposti per il prossimo triennio, per i quali si prevede un investimento complessivo dell'ordine di 80-90 miliardi, di cui almeno una cinquantina nel solo esercizio del 1988.

L'introduzione del nuovo meccanismo si è resa necessaria per la carenza di disponibilità finanziarie. Ci si augura che tale meccanismo consenta una migliore attivazione del sistema bancario e una ripartizione degli oneri su di un lasso di tempo più lungo.

I principali interventi previsti nel 1988 sono i seguenti:

- Funivie P.S. Bernardo di La Thuile £. 1.800.000.000

- Cime Bianche di Valtournenche £. 5.000.000.000

- S.I.R.T. di Torgnon £. 900.000.000

- Cervino S.p.A. del Breuil (Valtournenche) £. 15.000.000.000

- Funivie Val Veny S.p.A. di Courmayeur £. 10.000.000.000

- Funivie Champoluc S.p.A. di Champoluc (Ayas) £. 5.000.000.000

- Funivie di Champorcher S.p.A. £. 2.100.000.000

- Pila S.p.A. £. 10.000.000.000

- Crévacol S.p.A. di Bosses (Saint-Rhémy) £. 2.400.000.000

- Comune di Bionaz £. 320.000.000

- Funivie Gran Paradiso S.p.A. di Cogne £. 200.000.000

- IN.TU.LA.MA. S.p.A. di La Magdeleine £. 110.000.000

- Sciovie del Crétaz s.a.s. del Breuil (Valtournenche) £. 50.000.000

- S.r.l. Pour le développement touristique de la Valgrisenche (Valgrisenche) £. 90.000.000

- S.I.T.E. S.p.A. di Emarese £. 90.000.000

Il totale generale ammonta a circa 52.990.000.000 di lire.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.

SANDRI (N.S.): La presentazione del presente disegno di legge, secondo Nuova Sinistra dimostra in maniera evidente che nel settore degli impianti di risalita c'è una notevole carenza di programmazione. Il piano per il solo 1988 presenta tutta una serie di interventi totalmente scoordinati non solo rispetto alle esigenze delle singole stazioni, ma anche rispetto alle esigenze dell'offerta turistica più generale dell'intero comprensorio regionale.

Anche in questo Consiglio abbiamo già avuto modo di sottolineare, ad esempio, che la "Crévacol S.p.A." è una società nei cui piani di sviluppo degli impianti e, addirittura, in quelli di mantenimento occorre mettere un po' d'ordine. I dati relativi alla gestione di questa società, per gli anni 86 e 87, sono estremamente insufficienti e credo che anche quelli relativi agli anni 87 e 88 evidenzieranno notevoli problemi di natura finanziaria. Eppure, di fronte a tutte queste difficoltà edi fronte alla richiesta di fare ordine e chiarezza nello sviluppo di questa particolare zona, la Giunta regionale dimostra una scarsa volontà di programmazione, perché, con lo stanziamento di 1.900.000.000, previsto in questa deliberazione, recepisce in qualche modo il progetto di sviluppo di una società come la Crévacol S.p.A., i cui bilanci sono talmente negativi che, in assenza del contributo regionale, le consentirebbero di pagare gli ammortamenti solo dopo 2.000 o 3.000 anni.

A mio parere, però, esiste anche poca chiarezza nella identificazione dei "domaines skiables" in cui procedere ad una riorganizzazione dei servizi e ad una armonizzazione dell'offerta sciistica, sia ai grandi che ai medi e piccoli livelli. Esistono, infatti, delle situazioni nelle quali lo sci da discesa è considerato del tutto marginale, mentre potrebbe offrire notevoli vantaggi; così come, al contrario, in altre situazioni occorre cambiare radicalmente l'attuale situazione, eliminando addirittura gli impianti per riproporli altrove, dove, magari, possono risultare insufficienti i piccoli impianti già esistenti.

Faccio alcuni esempi in proposito. Le Funivie Val Vény S.p.A., senza considerare il fatto che ci sono già costate tantissimi soldi per cercare di rimediare ai disastri che hanno combinato nella zona dello Chécrouit, chiedono la bellezza di 10 miliardi, nel solo 1988, per la sistemazione della zona dell'Arp. Questa zona è molto precaria, il "domaine skiable" di Courmayeur è già molto grande, a quel Comune abbiamo già regalato l'attività sciistica: perché, ora, vogliamo incrementare ulteriormente questo tipo di offerta? Dare troppo alle grandi stazioni sciistiche significa togliere qualcosa alle piccole stazioni sciistiche.

Vorrei proprio conoscere, ad esempio, il giudizio degli amministratori di La Thuile sul "débordement" della società "Funivie Val Vény" sul versante di La Thuile. Credo che non sarebbe un giudizio positivo.

Esistono, inoltre, delle mancanze in fatto di documentazione disponibile. Si vocifera, ad esempio, intorno al possibile potenziamento degli impianti della Valgrisenche e la televisione ci informa che in quella zona si ipotizza un collegamento da Pra Riond al capoluogo; ma questo impianto non è presente nella relazione che accompagna il disegno di legge. Volete forse farlo passare di nascosto? Avete già deciso di rinviarlo al 1989?

In ogni caso, augurandomi che l'Assessore Lanièce sia così cortese da volerlo accogliere, presenterò un emendamento al disegno di legge, per rimediare ad una mancanza abbastanza grave, già presente nella legge 15 luglio 1985, n. 46, che stiamo modificando oggi. Succede spesso, infatti, che i cari amministratori delle società funiviarie chiedano i soldi all'Assessorato al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, come si è soliti fare con "mamma Regione".

Questi signori, però, dimenticano che questo Consiglio regionale, anche se qualche suo componente è cambiato, nel 1982 ha approvato la legge n. 32, nella quale si prevede che qualsiasi ente che intenda realizzare un impianto a fune, che rientri tra gli impianti di trasporto collettivo da essa disciplinati, debba avere un'autorizzazione in merito da parte dell'apposito Servizio dell'Assessorato all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti. L'articolo 11, "Classificazione dei servizi", della legge citata elenca gli impianti di cui trattasi: "Gli impianti fissi a fune, funicolari aeree, funivie, seggiovie, cabinovie, ascensori, sciovie e slittinovie". Si tratta, cioè, di tutti gli impianti che avete intenzione di realizzare.

L'emendamento all'articolo 1, che io propongo, prevede che al comma 2 dell'articolo 1, laddove si dice che i finanziamenti regionali saranno accordati "...nel caso di rinnovo tecnologico di impianti esistenti o di realizzazione di impianti sostitutivi di altri già in funzione o di impianti integranti un sistema già esistente", sia aggiunta una breve frase che recita testualmente: "Gli impianti devono possedere l'autorizzazione di cui al titolo 2°, articolo 19, della legge 15 luglio 1982, n. 32".

Probabilmente questo è lapalissiano, perché. molta gente, sicuramente, è già in possesso dell'autorizzazione prevista per la realizzazione dell'impianto, ma io posso citare degli esempi di gente presentatasi a chiedere i finanziamenti senza avere la prescritta autorizzazione.

Per ragioni di chiarezza e per far rispettare un quadro legislativo che, in questo caso, è stato dimenticato da parte degli addetti dell'Assessorato al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, che hanno materialmente redatto il presente disegno di legge, chiedo l'approvazione dell'emendamento che io ho proposto.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Millet; ne ha facoltà.

MILLET (P.C.I.): Noi, come Gruppo, voteremo a favore di questo disegno di legge, anche se abbiamo delle perplessità, specie in tema di mutui contratti con le banche e assistiti da un contributo regionale. Vorremmo sapere se spetti alla Regione o alle società scegliere tra il ricorso al mutuo agevolato, a carico di un apposito fondo di rotazione, ed il ricorso al mutuo a tasso ordinario, assistito, però, da un contributo regionale in conto interessi.

Ci chiediamo, inoltre, se sia giusto che una regione come la nostra, alla quale non difettano certamente i soldi, favorisca il ricorso ai fondi bancari, per pagarne poi gli interessi. Sommando, infatti, l'interesse pagato dalle società e l'interesse pagato dalla Regione, si ottiene un interesse senz'altro più elevato di quello che la stessa Regione percepisce dai suoi depositi presso la Tesoreria unica nazionale e che corrisponde a zero.

Probabilmente, prima di pagare gli interessi alle banche, sarebbe stato più opportuno utilizzare i fondi regionali che giacciono nella Tesoreria unica nazionale con una percentuale di interesse pari a zero.

Abbiamo perplessità, quindi, su questa novità presente nel disegno di legge, che non è stata approfondita nel corso dei lavori in sede di Commissione, dove si è svolta solo una breve discussione.

Vorremmo sapere, inoltre, perché per far fronte a queste esigenze si sia fatto ricorso, per 7 miliardi, al capitolo 26750 ("Spese per la sottoscrizione di titoli azionari della R.A.V. S.p.A."); forse perché non si utilizzeranno i fondi di quel capitolo per acquistare titoli azionari della R.A.V.?

(...INTERRUZIONE del Consigliere MARCOZ...)

MILLET (P.C.I.): Era solo una curiosità!

In ogni caso, sarebbe opportuno che, dopo l'approvazione di questo disegno di legge, si esaminasse attentamente questo problema, per comprendere l'effettivo interesse che deriva alla Regione dall'introduzione di questo elemento di novità. Partendo dal presupposto che sarebbe preferibile che la Regione utilizzasse dei fondi propri, io ho dei dubbi sulla convenienza del ricorso ai mutui bancari assistiti dal contributo regionale.

Per concludere, non mi stanco di raccomandare l'opportunità che la Giunta del resto, nell'ultimo Consiglio, l'Assessore Lanièce ha già portato dei dati - trovi un momento adatto per esaminare, magari anche in sede di Commissione, la situazione in cui versano le società degli impianti di risalita, proprio perché ci sono dei casi particolarmente seri e gravi. Solo dopo si potrebbero assumere delle decisioni per rilanciare certe stazioni sciistiche.

Non si tratta, quindi, di chiuderne alcune, ma di esaminare se, dal punto di vista strettamente economico, esistono soluzioni che consentano alle società di ricavare il minimo utile vitale. Delle situazioni, infatti, sono addirittura drammatiche e, sempre restando nell'ottica della validità di questi finanziamenti, sarebbe opportuno che la Regione facesse uno sforzo ulteriore, così da garantire che il rinnovo dell'impianto di risalita o l'eventuale costruzione di uno nuovo, dove necessario, sia inteso davvero come un fatto importante.

Le cabine come quelle di Pila o di Champorcher fanno fare una figura migliore rispetto alle vecchie e contribuiscono alla creazione di un'immagine del tutto diversa della località interessata al rinnovo. il ritardo di un anno, o meno, nella creazione di una certa struttura, ha anche un notevole peso sotto l'aspetto del ritorno turistico. A Champorcher, infatti, prima occorrevano 20 minuti, stando in piedi, per fare tutto il percorso funiviario, mentre ora ne bastano solo 8, viaggiando seduti e riparati.

Anche senza costruire niente di nuovo, si può intervenire sull'esistente con una tecnologia più moderna che viene senz'altro apprezzata dai turisti che l'utilizzano. Sarebbe forse opportuno intervenire in modo un po' più incisivo con questa legge.

Mi permetto, infine, di chiedere all'Assessore a che punto siamo con l'istituzione del famoso "ski-pass" regionale. Ha da dirci qualcosa di nuovo?

Siamo sempre fermi alla difficoltà del suo costo eccessivo? Anche questo particolare ha un notevole peso per l'immagine della Valle.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Nel premettere che noi socialisti siamo favorevoli a questo disegno di legge, mi auguro che l'Assessorato abbia la "vocazione" a rivedere il discorso più generale degli impianti di risalita, perché in questo campo è impossibile procedere in modo settoriale, continuando a considerare gli impianti di risalita quasi che lo stesso problema sia estraneo alla questione della ricettività alberghiera. I due problemi, a mio parere, devono essere strettamente collegati, altrimenti ci troviamo nelle condizioni di dover prima valutare e poi finanziare anche le società di impianti di risalita chiaramente deficitarie. Gli esempi, in proposito, potrebbero essere numerosi.

Nessuno disconosce che questa legge abbia avuto il grosso merito di rilanciare un settore di importanza assolutamente vitale per la nostra economia turistica; va dato atto, pertanto, alla Giunta di aver adottato, sotto questo aspetto, un provvedimento opportuno.

A questo punto, però, bisogna fare un ulteriore salto di qualità, collegando il discorso relativo all'impianto di risalita a quello dello sviluppo dell'intera località. In caso contrario, infatti, non appena entra in vigore la legge sugli impianti di risalita, si tende a rivalutare questo settore in modo a volte anche abnorme e tale da non essere supportato da una ricettività alberghiera che gli consenta di essere funzionale ed economicamente, non dico vantaggioso, ma almeno in pareggio.

Ciò significa che, d'ora in avanti, il bacino di riferimento dell'impianto di risalita dovrà essere considerato nel suo complesso e non più per settori, altrimenti vedremo ripetersi quei tristi fenomeni che si sono già verificati in passato. È obiettivamente impensabile di costruire degli impianti di risalita in assenza della linfa vitale rappresentata dalla ricettività alberghiera. In caso contrario e tanto per esemplificare, avremo degli ottimi impianti di risalita, quasi del tutto inutilizzati nel corso della settimana ed utilizzati appieno solo durante i fine-settimana, che saranno condannati a vivere in modo molto stentato.

A mio avviso, il collegamento tra gli impianti e gli alberghi deve essere ricercato anche attraverso l'approvazione di un apposito strumento legislativo.

A volte si dice che la funzione dell'opposizione sia solo distruttiva e corrosiva, mentre non è assolutamente vero, perché noi riteniamo che i due provvedimenti, sia quello per gli impianti di risalita, sia quello per la ricettività alberghiera, anche se giunti un pochino in ritardo, abbiano avuto il grande merito di ridare vitalità ad un settore che si dibatteva in una grave crisi.

Ora, però, si tratta di fare un'altra operazione, che consiste nel riuscire a collegare i due discorsi in modo anche vincolante. Non è pensabile, infatti, incrementare ad ogni costo gli impianti di risalita, quando è assente il supporto della ricettività alberghiera, che potrebbe consentire, come dicevo poc'anzi, al nuovo impianto di essere vantaggioso anche sotto l'aspetto economico.

Visto che la Regione offre delle agevolazioni finanziarie di un certo rilievo, non è detto che tutta la Valle d'Aosta debba necessariamente trasformarsi in un unico "domaine skiable". È opportuno, pertanto, procedere a dei distinguo. Non è pensabile che qualcuno, un bel mattino, suoni alle porte della Regione e dica: "Ah, visto che c'è quel comprensorio sciistico...".

A mio avviso, c'è sempre stata questa tendenza e credo che esista tuttora. Non voglio entrare in polemica con nessuno, ovviamente, ma, vedendo l'amico Consigliere Maquignaz, che mi sorride benevolmente, mi viene in mente il caso dello Zerbion. Ritengo, quindi, che questo discorso debba essere esteso a tutta la Regione e, nel dire questo, mi riallaccio anche al tema delle società più piccole e più minute.

Nella relazione che accompagna il disegno di legge vedo infatti che, a fronte di interventi per diversi miliardi, ce ne sono alcuni che hanno il senso di vere e proprie elemosine, perché raggiungono a mala pena i 100 o 110 milioni. È necessario, quindi, affrontare questo discorso, perché, se è vero che l'impianto diventa importante per una località che non ha un'eccelsa vocazione turistica, a maggior ragione l'impianto di risalita diventa importante per la vita della comunità che insiste su quel territorio.

Avendo già fatto in passato la seguente considerazione, credo di poter dire che non vedrei assolutamente di malocchio un eventuale discorso di regionalizzazione di certi impianti di risalita; almeno, a questo punto, si saprebbe con certezza che la Regione interviene per offrire contemporaneamente una opportunità turistica e una opportunità occupazionale. È una semplice idea che, per carità, non deve essere assolutamente recepita per oro colato. Credo, però, che sia uno dei modi possibili per far vivere certi tipi di società: se ne possono individuare e studiare tantissimi altri.

Scorrendo l'elenco che c'è nella relazione allegata al disegno di legge, scopriamo che, a fronte di interventi nei quali si sprecano i miliardi, ve ne sono quattro o cinque, in altrettante località, che complessivamente non raggiungono il mezzo miliardo.

A nostro avviso, quindi, il problema che ho esposto esiste e deve essere risolto, perché, altrimenti, di tanto in tanto si può correre dietro alle fantasie di qualche personaggio e mi torna a mente, ancora una volta, il caso della società "Crévacol S.p.A.". Non metto in dubbio, come mi dice qualcuno, che questa società possa presentare, quest'anno, un bilancio meno pessimistico, la circostanza mi fa anche piacere, però chiedo - e lo voglio proprio sapere - che cosa accadrà dopo che avremo fatto ulteriori investimenti in quella località che non è paragonabile alle altre, perché non ha una vocazione turistica, perché potrà vivere diventando una specie di "alter ego" di Pila nei confronti di Aosta, perché non è in grado di ospitare insediamenti ricettivi di un certo tipo. Eppure, proprio lì noi andiamo a spendere 2,4 miliardi, facendovi anche l'impianto per l'innevamento artificiale. Sarei proprio curioso di vedere se, dopo questo intervento, il debito della società aumenterà o diminuirà. Dovremmo fare una scommessa in proposito! L'Assessore mi dice già adesso che aumenterà. Se va bene così!... Come?...

(...INTERRUZIONE dell'Assessore LANIECE...)

TORRIONE (P.S.I.): Ah, lo vedremo dopo? Io credevo, invece, che mi volessi dire che il debito aumenterà. Tanto, qui è piuttosto diffusa la strana teoria che è sempre Pantalone a pagare e, quindi, pagherà ancora una volta Pantalone!

(...INTERRUZIONE dell'Assessore LANIECE...)

TORRIONE (P.S.I.): Queste considerazioni, comunque, vogliono offrire all'attenzione dell'Assessorato competente alcuni spunti di riflessione che noi socialisti riteniamo importanti, specie quando si affronta un argomento certamente difficile come quello degli impianti di risalita, ma che può avere anche dei risvolti molto positivi per l'economia più generale di intere località della nostra Regione.

Concludendo il mio intervento, ricordo che sarebbe opportuno esaminare ed incentivare gli impianti votati ad un utilizzo tipicamente invernale, ma soprattutto quelli votati ad un utilizzo di tipo misto, invernale ed estivo, perché ora il rapporto tra stagione estiva e stagione invernale è sicuramente squilibrato a favore di quest'ultima. Credo che in questa logica si possa anche pensare di erogare contributi con maggiore facilità proprio a quegli impianti che abbiano una duplice valenza, estiva ed invernale.

Il presente provvedimento riceverà anche il nostro assenso, ma mi è sembrato giusto precisare i limiti del disegno di legge, anche perché mi auguro che l'Assessorato tenga conto delle considerazioni che ho cercato di evidenziare in questo mio intervento. Grazie.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Stévenin; ne ha facoltà.

STEVENIN (U.V.): Ci si può trovare d'accordo su una serie di affermazioni fatte, soprattutto dal Consigliere Torrione, in merito all'esigenza che per la creazione di impianti e di stazioni invernali ci siano almeno alcuni presupposti indispensabili, quali, tra gli altri, la presenza di un adeguato numero di posti-letto ed il ritorno, nel breve periodo, di almeno il 25% del costo degli investimenti, anche se occorre tener conto anche del problema della mano d'opera. Se queste sono le condizioni fondamentali per la creazione di nuove stazioni turistiche in paesi evoluti nel settore, quali l'Austria, la Svizzera e la Francia, di esse bisognerà tenere conto, perché credo che siano le stesse che potranno interessare le stazioni della nostra regione.

Se sono d'accordo su questa parte del discorso del Consigliere Torrione, non posso essere d'accordo con altre sue affermazioni, che tra l'altro sono state sostenute anche dal Consigliere Sandri, perché ritengo che, prima di affermare certe cose, sia opportuno documentarsi con precisione.

Se sono veri, infatti, i dati riferiti al passato della stazione di Crévacol, è altrettanto vero che i dati più recenti dei quali disponiamo, e che è sufficiente richiedere ai gestori della "Crévacol S.p.A.", sono molto interessanti e ci pongono di fronte ad un incremento degli introiti, rispetto all'anno scorso, del 70%, ad un incremento raddoppiato e a volte addirittura triplicato delle presenze, con una media domenicale di circa 1.500 presenze.

Ciò significa che c'è una situazione di evoluzione, della quale occorre tenere conto, ed in questo senso è necessario che questo Consiglio regionale dia fiducia alle piccole realtà che pure hanno bisogno di una maggiore presenza di posti-letto per garantirsi uno sviluppo diverso e nuovo.

Queste considerazioni valgono a precisare alcune affermazioni che sono state fatte in precedenza.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Lanièce; ne ha facoltà.

LANIECE (D.C.): Preciso che il provvedimento che oggi viene proposto all'attenzione del Consiglio non deve essere inteso come una nuova legge, perché con la sua adozione si cambia solo il sistema di accesso ai finanziamenti già previsti dalla legge esistente. Invece di ricorrere solo al fondo di rotazione, si prevede di poter ricorrere anche ai mutui, da contrarre con gli istituti di credito autorizzati, assistiti però da un contributo regionale in conto interessi. Il testo della legge, infatti, è uguale a quello della legge n. 46, che è stata approvata il 15 luglio 1985, ed infatti si parla solo di modifiche e non di una nuova legge...

(...INTERRUZIONE del Consigliere SANDRI...)

LANIECE (D.C.): Gli interventi previsti nella relazione che accompagna il disegno di legge hanno solo un carattere indicativo e non si tratta di domande già approvate. Quell'elenco è stato stilato sulla base di quanto ci è stato comunicato dall'Associazione dei gestori degli impianti a fune. È da ritenersi, ovviamente, che non tutte le iniziative avranno corso e, in ogni caso, la maggior parte di loro deve ancora essere esaminata dalla Commissione tecnica prevista, appunto, dalla legge in discussione, che deve sottoporre all'approvazione della Giunta regionale gli eventuali progetti.

Quell'elenco, quindi, è solo un elenco di massima delle richieste fatte pervenire all'Assessorato da parte dell'Associazione dei gestori degli impianti a fune. Bisognerà vedere, poi, se quelle richieste saranno effettivamente accolte dalla apposita Commissione, che potrà anche rifiutarsi di accoglierle, proprio perché, magari, non presentano le caratteristiche, alle quali si è già fatto cenno, di redditività e di possibilità di ammortizzare le eventuali spese per investimenti.

Per quanto concerne la situazione di Crévacol, a parte la considerazione sulla fattibilità o meno dell'investimento, perché la questione non è ancora stata affrontata dalla Commissione, abbiamo già avuto modo di sentire dal Consigliere Stévenin che quest'anno, rispetto alla stagione 1986/87, c'è stato un forte incremento negli incassi, che però non sappiamo a quale percentuale corrisponda, sulla base di un calcolo che tenga anche conto delle spese e degli ammortamenti. Si è trattato, comunque, di un notevole incremento.

In merito all'ipotizzato impianto da realizzarsi nella Valgrisenche, ribadisco che l'Associazione dei gestori di impianti a fune ci ha trasmesso l'elenco al quale ho già fatto cenno. Se ci sono allo studio altri progetti, che noi non abbiamo ricevuto, non possiamo confermare che esistano o meno. Dico solo che noi, come ufficio, non abbiamo niente in merito all'impianto della Valgrisenche. L'elenco allegato al disegno di legge, pertanto, riporta gli interventi per i quali esiste la relativa documentazione negli uffici dell'Assessorato al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali.

Per quanto concerne l'emendamento proposto dal Consigliere Sandri, noi riteniamo che lo stesso non debba essere inserito nell'articolo 1 della legge, visto che tutte le domande devono già passare al vaglio di una apposita commissione. Se l'emendamento, invece, si riferisce all'autorizzazione che dovrebbe essere rilasciata dall'Ufficio Trasporti, tengo a precisare che quell'autorizzazione non può essere richiesta prima, ma solo dopo che l'impianto è stato fatto. Noi adesso chiediamo...

(...INTERRUZIONE del Consigliere SANDRI...)

LANIECE (D.C.): Ma noi, finora, abbiamo sempre fatto così e per tutti gli impianti realizzati finora ci siamo sempre comportati in questo modo!...

SANDRI (fuori microfono):... pratiche amministrative... cosa impossibile. Si documenti, prima di parlare!

LANIECE (D.C.): In ogni caso l'autorizzazione viene richiesta dopo che l'impianto è stato fatto. No?

SANDRI (fuori microfono): "Il legale rappresentante degli enti pubblici... o no?"

LANIECE (D.C.): Ma questo non è un trasporto pubblico. Per trasporto pubblico, in quel caso, si intende il trasporto a fune, che riceve sovvenzioni anche dallo Stato.

In riferimento allo storno dei 7 miliardi dalla R.A.V., per il finanziamento di questa legge, occorre precisare che l'autostrada partirà lo stesso.

Lo "ski-pass" regionale, invece, è ancora in fase di studio. Quest'anno è stato raggiunto un accordo tra alcune società, ma per raggiungere un accordo per lo "ski-pass" regionale occorrerà ancora del tempo. Il problema non è di facile soluzione, ma si spera di risolverlo al più presto.

Venendo alla questione dell'abbinamento degli impianti di risalita alla ricettività della zona, occorre riconoscere che ci stiamo muovendo in questa prospettiva. Abbiamo migliorato la legge, portando da 2 a 3 miliardi gli interventi per la costruzione di alberghi e rendendo possibile l'accensione di mutui sino ad un massimo di 1.800.000.000. È in fase di studio una legge speciale che prevede interventi sugli alberghi che dispongono dai 250 o 300 posti-letto in su, per dotare le stazioni carenti di posti letto delle strutture idonee ad organizzare ed ospitare congressi o convegni.

È un problema, quindi, che sentiamo e che cerchiamo di risolvere di comune accordo, perché non tutte le società che gestiscono impianti di risalita, infatti, sono in grado di preparare o presentare progetti adeguati che riguardino la ricettività. Il discorso relativo all'abbinamento impianti-ricettività deve essere fatto anche se non è di facile soluzione.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.

SANDRI (N.S.): Posso anche ritirare l'emendamento che ho presentato, purché sia chiaro a tutti che la legge n. 32 del 1982 deve essere fatta rispettare prima che sia concesso il mutuo o che si intervenga sull'abbattimento degli interessi sui mutui assistiti dal contributo regionale. Questa condizione deve avere valore preventivo, perché la legge citata è molto chiara.

Mi è sembrato di capire, comunque, che la Giunta abbia recepito questo concetto.

Il Consigliere Stévenin mi deve consentire di dire che, anche se il sindaco di qualche comune ha cambiato tessera e si è avvicinato alle sue posizioni, non c'è alcun bisogno di confondere per questa ragione i dati economici. Non è detto, infatti, che all'aumento del fatturato corrisponda un pari aumento della redditività dell'impresa, perché ad esso potrebbe corrispondere anche un aumento del deficit dell'impresa. Si tratta di discorsi completamente diversi.

Io ho detto e ripeto che tutta la questione dell'azienda "Crévacol S.p.A." deve essere seriamente e profondamente rivista dalla Regione. Solo dopo si potrà prendere la decisione più opportuna. A quel punto potremo assegnarle anche 20 miliardi, perché la cosa non mi creerebbe alcun problema. Torno a ripetere però che, stando ai bilanci che ci siamo trovati di fronte, quel comprensorio deve essere ristudiato con estrema attenzione. Questo è ben diverso da quello che il Consigliere Stévenin mi attribuisce.

Nuova Sinistra si asterrà dal votare il provvedimento di legge e mi auguro che questo atteggiamento sia inteso come una dimostrazione di seria attenzione alla politica regionale.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Lanièce; ne ha facoltà.

LANIECE (D.C.): Avevo dimenticato di rispondere ad una richiesta del Consigliere Millet e colgo ora l'occasione per dirgli che non abbiamo nulla in contrario, anzi, chiediamo che la Commissione competente e gli uffici preposti si mettano d'accordo per esaminare la situazione delle varie società che gestiscono gli impianti di risalita a fune.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Stévenin; ne ha facoltà.

STEVENIN (U.V.): Vorrei dire che solo una certa faziosità può consentire al Consigliere Sandri di fare certe affermazioni.

In verità, la 3a Commissione si era recata a Bosses-Saint Rhémy e, insieme all'amministrazione locale, aveva attentamente esaminato e valutato le proposte per lo sviluppo di quella realtà geografica. Questo è accaduto, ovviamente, molto tempo addietro e mi piacerebbe rileggere quanto dissero allora i vari Consiglieri regionali - credo, comunque, che ci siano i verbali di quella riunione - per constatare che tutti i presenti...

(...INTERRUZIONE del Consigliere MAQUIGNAZ...)

STEVENIN (U.V.): È vero, era presidente il Consigliere Maquignaz. Tutti avevano dato una valutazione ben diversa da quella che, oggi, taluni fanno in questo Consiglio regionale ed anzi, tanto per essere chiari, si erano spinti ad ipotizzare ben altre possibilità di sviluppo, come, ad esempio, un eventuale collegamento con La Salle.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Mi auguro che il Consigliere Stévenin non si volesse riferire al nostro Gruppo. Dichiaro pubblicamente di non avere alcuna animosità nei confronti di certi personaggi che sono approdati altrove. Per carità! Ognuno è libero di fare le proprie scelte in piena autonomia.

Io sono sempre stato molto critico nei confronti di alcune iniziative e, visto che me ne viene offerta l'opportunità, le ribadisco. Per disciplina di partito io avevo votato a favore dell'acquisto del traforo del Gran San Bernardo e posso dire di averlo ancora sullo stomaco, signor Presidente! Nei partiti, ogni tanto si deve scendere a Qualche compromesso ed io avevo accettato quel compromesso con me stesso.

Ricordo, però, che si sarebbe dovuto spostare un famoso casello, lungo la strada del Gran San Bernardo, che, però, è ancora lì. Speriamo che lo si riesca a spostare in un prossimo futuro, ma non si sa mai, perché, nella vita, i vari cambiamenti possono portarci a fare anche altre considerazioni.

Credo che il discorso sulla "Crévacol S.p.A." non mi abbia mai trovato consenziente, mai! E questo per le ragioni che ho cercato di spiegane proprio questa sera. Nel corso di una riunione della 3a Commissione, infatti, io avevo espresso ampie riserve su questo genere di interventi e credo che me ne possano tranquillamente dare atto i Consiglieri presenti allora, quando, cioè, quel noto personaggio era ancora di questa parte politica. Non voglio, tuttavia, svilire il discorso, riducendolo ad una mera valutazione di fatti personali, che riguardano il personaggio in questione, che, se ha deciso di transmigrare altrove, ha fatto bene a farlo; ciò rientra, del resto, nella sua libertà di individuo e di uomo... Come?...

STEVENIN (fuori microfono): Arriverà anche il casello!

TORRIONE (P.S.I.): Ho voluto precisare queste cose, perché così, da qui allo scioglimento di questo Consiglio, non ne parlerò più. Ma questa precisazione, tuttavia, era assolutamente doverosa! Oh, finalmente!

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola e prima di passare all'esame dell'articolato, ricordo che il Consigliere Sandri ha ritirato l'emendamento che aveva proposto e del quale do comunque lettura.

EMENDAMENTO

Aggiungere al comma 2 dell'articolo 1, dopo le parole "...un sistema esistente" la seguente frase:

"Gli impianti devono possedere l'autorizzazione di cui al titolo 2°, articolo 19, della legge 15 luglio 1982, n. 32".

PRESIDENTE: Passiamo ora all'esame dell'articolato.

Do lettura dell'articolo 1:

Articolo 1

1. L'articolo 2 della legge regionale 15 luglio 1985, n. 46, è così sostituito:

"Articolo 2

(Modalità di intervento)

1. A fronte delle spese derivanti dagli investimenti di cui all'art. 1, Società, enti e privati proprietari di impianti di risalita possono ottenere mutui agevolati a carico di apposito fondo di rotazione o, in alternativa, mutui a tasso ordinario, da contrarsi con gli Istituti di Credito autorizzati, assistiti da un contributo regionale in conto interessi pari alla differenza tra il tasso agevolato applicato ai mutui regionali e quello ordinario praticato dagli Istituti di Credito.

2. I suddetti finanziamenti saranno accordati sulla base delle seguenti modalità:

a) ammontare del mutuo;

a1. fino al 90% della spesa ammessa, nel caso di rinnovo tecnologico di impianti esistenti o di realizzazione di impianti sostitutivi di altri già in funzione o di impianti integranti un sistema già esistente;

a2. fino al 75% della spesa ammessa nel caso di realizzazione di impianti ubicati in zone nelle quali ancora non esistano impianti;

b) durata del mutuo;

b1. per impianti scioviari:

anni 10+2 di preammortamento;

b2. per impianti seggioviari ad attacchi fissi:

anni 15+2 di preammortamento;

b3. per tutti gli altri tipi di impianti di risalita, aerei e terrestri:

anni 20+2 di preammortamento;

c) tasso dell'operazione a carico del mutuatario: da determinarsi in base alle disposizioni di cui al successivo terzo comma.

3. La Giunta regionale determina annualmente con propria deliberazione il tasso di interesse da applicare ai finanziamenti a carico del fondo regionale di rotazione, il quale deve essere commisurato al 25% del tasso di riferimento determinato con decreto del Ministero del Tesoro per operazioni di credito nel settore turistico, in vigore al 1° gennaio precedente alla data di stipulazione del relativo contratto. Nel caso di frazioni di punto il tasso verrà arrotondato al punto o al mezzo punto inferiore.

4. È data facoltà ai mutuatari di estinguere anticipatamente il mutuo senza addebito di penali e di interessi.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione l'articolo 1, testé letto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Votanti: 25

Favorevoli: 25

Astenuti: 1 (Sandri)

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 2:

Articolo 2

1. Il secondo comma dell'art. 4 della legge regionale 15 luglio 1985, n. 46, e successive modificazioni, è così sostituito:

"2. Per l'istruttoria e la concessione del mutuo vengono quindi trasmesse alla Finaosta le domande a carico del fondo regionale di rotazione e agli Istituti di Credito prescelti dai mutuatari quelle assistite dal contributo regionale in conto interessi".

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione l'articolo 2, testé letto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Votanti: 25

Favorevoli: 25

Astenuti: 1 (Sandri)

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 3:

Articolo 3

1. Dopo il quarto comma dell'articolo 5 della legge regionale 15 luglio 1985, n. 46, è aggiunto il seguente comma:

"4 bis) La Giunta regionale è altresì autorizzata a stipulare con gli Istituti di Credito autorizzati apposite convenzioni per la concessione, su proposta della Regione, per gli scopi di cui alla presente legge, di mutui assistiti da contributo regionale in conto interessi, della durata prevista all'art. 2, secondo comma, alle condizioni in uso presso gli Istituti medesimi."

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione l'articolo 3, testé letto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Votanti: 25

Favorevoli: 25

Astenuti: 1 (Sandri)

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 4:

Articolo 4

1. Dopo l'articolo 6 della legge regionale 15 luglio 1985, n. 46, è inserito il seguente articolo 6 bis:

"Articolo 6 bis

(Garanzia fidejussoria)

1. La Regione Valle d'Aosta è autorizzata a concedere garanzia fidejussoria nell'interesse degli Istituti di Credito per i mutui concessi ai sensi dell'articolo 2 della presente legge.

2. La garanzia comprende altresì gli interessi e gli accessori richiesti dagli Istituti di Credito mutuanti ed ha carattere sussidiario a norma del secondo comma dell'articolo 1944 del Codice Civile ai fini della preventiva escussione del debitore principale. ".

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione l'articolo 4, testé letto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Votanti: 25

Favorevoli: 25

Astenuti: 1 (Sandri)

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 5:

Articolo 5

1. È autorizzata per l'anno 1988 la maggiore spesa di £. 7.000 milioni per il rifinanziamento del fondo di rotazione di cui alla legge regionale 15 luglio 1985, n. 46, e successive modificazioni, concernente incentivi per la realizzazione di impianti di risalita e di connesse strutture di servizio.

2. È autorizzata, inoltre, la spesa di £. 4.000 milioni quale limite di impegno per contribuzioni in conto interessi su mutui a tasso ordinario da contrarsi con gli Istituti di Credito autorizzati.

3. Per la concessione della garanzia fideiussoria di cui all'art. 4 della presente legge è autorizzata la spesa annua di £. 1.000.000.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione l'articolo 5, testé letto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Votanti: 25

Favorevoli: 25

Astenuti: 1 (Sandri)

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 6:

Articolo 6

(Norma finanziaria)

1. L'onere derivante dall'applicazione della presente legge graverà:

- quanto a £. 7.000 milioni per l'anno 1988 sul capitolo 37510 del bilancio per l'esercizio in corso;

- quanto a £. 4.000 milioni a decorrere dall'anno 1988 per l'intera durata dei piani di ammortamento sull'istituendo capitolo 37520 del bilancio di previsione della Regione per l'anno in corso e sui corrispondenti capitoli dei futuri bilanci;

- quanto a £. 1.000.000 annue a decorrere dal 1988 per la durata dei piani di ammortamento, sul capitolo 51000 del bilancio per l'anno in corso e sui corrispondenti capitoli dei futuri bilanci.

2. Alla copertura dell'onere di cui al comma precedente si provvede:

- per l'anno 1988:

a) quanto a £. 7.000 milioni mediante riduzione di pari importo dello stanziamento iscritto al capitolo 26750 del bilancio per l'anno in corso, con parziale utilizzo dell'autorizzazione di spesa recata dalla L.R. 28.12.1984, n. 73;

b) quanto a £. 4.000 milioni mediante riduzione di pari importo dello stanziamento iscritto al capitolo 50150 "Fondo globale per il finanziamento di spese per ulteriori programmi di sviluppo (Spese di investimento)" a valere sull'apposito accantonamento previsto all'allegato n. 8 al bilancio stesso;

c) quanto a £. 1 milione mediante riduzione di pari importo dello stanziamento iscritto al capitolo 50000 "Fondo globale per il finanziamento di spese per l'adempimento di funzioni normali (Spese correnti)" a valere sull'accantonamento previsto all'allegato n. 8 al bilancio per l'anno in corso concernente "Norme per il personale addetto ai corsi di addestramento professionale alberghiero"; su detto intervento risulta, quindi, disponibile la minor somma di £. 34 milioni;

- per gli anni 1989 e 1990 mediante utilizzo per £. 8.000 milioni delle disponibilità già iscritte al programma 2.2.2.12 "Interventi promozionali per il turismo" del bilancio pluriennale 1988/1990;

- per gli anni successivi gli oneri necessari saranno iscritti con la legge di approvazione dei relativi bilanci.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione l'articolo 6, testé letto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Votanti: 25

Favorevoli: 25

Astenuti: 1 (Sandri)

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 7:

Articolo 7

(Variazioni di bilancio)

1. Alla Parte spesa del bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 1988 sono apportate le seguenti variazioni:

in diminuzione

Cap. 26750 "Spese per la sottoscrizione di titoli azionari della "RACCORDI AUTOSTRADALI S.p.A."

- L.R. 28.12.1984, n. 73

£. 7.000.000.000

Cap. 50000 "Fondo globale per il finanziamento di spese per l'adempimento di funzioni normali (Spese correnti)"

£. 1.000.000

Cap. 50150 "Fondo globale per il finanziamento di spese per ulteriori programmi di sviluppo (Spese di investimento)"

£. 4.000.000.000

TOTALE IN DIMINUZIONE £. 11.001.000.000

in aumento

Cap. 37510 "Spese per finanziamento del fondo regionale di rotazione per gli impianti di risalita e di connesse strutture di servizio

- L.R. 15.7.1985, n. 46

- L.R. 31.12.1985, n. 90

- L.R. 7.8.1986, n. 42 art. 2 - comma 3°

- L.R. n. £. 7.000.000.000

Cap. 37520 (di nuova istituzione) Codificazione 2.1.2.4.3.4.10.24.09 "Concorso nel pagamento di interessi su mutui per la realizzazione di impianti di risalita e di connesse strutture di servizio

- L.R. n.

£. 4.000.000.000

Cap. 51000 "Oneri derivanti dalle garanzie prestate dalla Regione in dipendenza di disposizioni legislative

- L.R. 1.4.1975, n. 7

£. 1.000.000

TOTALE IN

AUMENTO f. 11.001.000.000

2. L'allegato n. 9 alla legge regionale 8 gennaio 1988, n. 2 di approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio 1988 è integrato nel modo seguente:

L.R. n. "Garanzia fideiussoria a favore di Società Funi viarie su mutui da contrarsi con Istituti di Credito vari per la realizzazione di impianti di risalita e connesse strutture di servizio".

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione l'articolo 7, testé letto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Votanti: 25

Favorevoli: 25

Astenuti: 1 (Sandri)

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 8:

Articolo 8

(Dichiarazione di urgenza)

1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi del terzo comma dell'articolo 31 dello Statuto speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione l'articolo 8, testé letto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Votanti: 25

Favorevoli: 25

Astenuti: 1 (Sandri)

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Il Consiglio è chiamato ora a pronunciarsi per votazione segreta sul complesso della legge.

VOTAZIONE A SCRUTINIO SEGRETO

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 25

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 1 (Sandri)

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Signori Consiglieri, i lavori sono sospesi e riprenderanno domani mattina alle ore 9,30.

La seduta è tolta

La seduta termina alle ore 20,13