Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3530 del 24 febbraio 1988 - Resoconto

OGGETTO N. 3530/VIII - ISTITUZIONE DI UN CORSO BIENNALE PER LA FORMAZIONE DI EDUCATORI DA IMPIEGARE NEI SERVIZI SOCIALI REGIONALI. - APPROVAZIONE E FINANZIAMENTO DI SPESA.

PRESIDENTE: Do lettura della deliberazione in oggetto.

IL CONSIGLIO

- richiamata la legge regionale 19 febbraio 1987, n. 10, e, in particolare, l'articolo 1, secondo comma, il quale dispone che le iniziative formative e di riqualificazione nel settore degli operatori sociali e assistenziali sono approvate e disciplinate con singoli provvedimenti del Consiglio regionale;

- richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 5794 in data 3 luglio 1987 relativa all'approvazione di una convenzione con l'I.Re.F. - Istituto regionale lombardo di formazione per l'amministrazione pubblica - per la formulazione di un programma di formazione per educatori;

- tenuto conto del Rapporto della Commissione nazionale di studio per la definizione dei profili professionali e dei requisiti di formazione degli operatori sociali, costituita presso il Ministero dell'Interno;

- viste le iniziative assunte da altre Regioni nel settore;

- considerata la necessità di istituire un corso per educatori definendo il profilo professionale e le funzioni, l'assetto organizzativo ed i program mi didattici;

- vista la legge costituzionale 28 febbraio 1984, n. 4, con la quale è stato approvato lo Statuto Speciale per la Valle d'Aosta e le relative norme di attuazione;

DELIBERA

1°) di istituire un corso biennale per la formazione di educatori da impiegare nei servizi sociali regionali secondo il disciplinane allegato alla presente deliberazione che ne fa parte integrante;

2°) di stabilire che la frequenza al corso è gratuita e che gli studenti saranno dotati del materiale didattico occorrente;

3°) di stabilire che ai partecipanti al corso sarà corrisposto un assegno di studio pari a quello previsto per gli allievi della Scuola per Infermieri Professionali della Valle d'Aosta;

4°) di stabilire che al termine del corso sarà rilasciato un diploma regionale, come da allegato modello;

5°) di demandare alla Giunta regionale l'adozione dei singoli specifici provvedimenti attuativi per la realizzazione e lo svolgimento del corso;

6°) di approvare ed impegnare la spesa di lire 40.000.000 (quarantamilioni) imputando la stessa al capitolo 49025 del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1988 "Spese per la formazione, riqualificazione e aggiornamento degli operatori socio-assistenziali" che presenta la necessaria disponibilità;

7°) di rinviare a successivi provvedimenti deliberativi la liquidazione della spesa.

Allegati A e B

(...omissis...)

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale, Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (U.V.): Poiché un decreto del Ministero della Sanità, emanato nel febbraio del 1984, prevedeva la figura dell'assistente educatore, questo Consiglio, nel giugno dello stesso anno, approvò una legge che istituiva 32 posti di assistente educatore, solo una dozzina dei quali è attualmente coperta, mentre la più gran parte è ancora disponibile.

Occorre aggiungere che, con lo sviluppo che si intende dare ai servizi sociali in favore degli anziani, dei tossicodipendenti e dei minori, si prevede che i suddetti 32 posti possano venire incrementati, anche se in un futuro non molto prossimo.

Si pensa, altresì, che questi assistenti educatori specializzati riescano, sempre in futuro, a prendere il posto delle figure degli operatori generici che attualmente agiscono nei servizi sociali.

Per le ragioni di cui sopra, si propone al Consiglio di approvare l'istituzione del corso biennale proposto e l'annesso programma.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.

SANDRI (N.S.): Approfitto dell'occasione per ricordare le osservazioni che avevo fatto al momento dell'approvazione del corso per i muratori e per fare un paragone tra i due corsi di formazione che noi oggi deliberiamo.

Se ben ricordate, per i frequentatori del corso per muratori si prevedeva uno stipendio iniziale di circa 1 milione al mese e non c'era una specifica normativa, tranne alcune generiche disposizioni, per l'ammissione.

A mio parere, la deliberazione che ci viene proposta dall'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale merita una analisi un pò puntuale.

Ai futuri educatori si richiede con una certa precisione una sana e robusta costituzione fisica, per la quale, però, non basta la semplice attestazione da parte di un certificato medico che garantisca l'idoneità ad operare in comunità, perché occorre anche un certificato di vaccinazione antivaiolosa, antidifterica, antitifica. Questo mi può star bene, ma si richiede ancora la radiografia del torace, l'analisi del sangue e delle urine, senza specificare i tipi di analisi. Queste analisi mirano ad accertare la presenza di diabetici, di affetti da AIDS o altro? Dubito che una motivazione così generica possa reggere sotto l'aspetto della correttezza deliberativa.

Tralasciando, comunque, questi aspetti di tipo squisitamente attitudinale e fisico, i candidati sono sottoposti ad una serie di 5 prove per essere ammessi al corso. Questi poveretti, perché proprio di "poveretti" si tratta, si beccano subito la prova scritta e orale di accertamento della lingua francese; e fino qui va bene. Segue una prova scritta, di un'ora e trenta minuti, su un argomento riguardante tematiche educative ed assistenziali, per cui si presuppone che siano "già imparati, prima di imparare".

I candidati devono, poi, effettuare delle visite guidate nei servizi sul territorio e, quando rientrano, devono sostenere una prova scritta attinente alle visite fatte, della durata di un'ora. Se sopravviveranno a questo "iter" formativo, che è ancora e solo selezione, dovranno sostenere un colloquio attitudinale.

Alla fine - e mi auguro proprio che siano almeno in 5.000 a presentare la domanda, perché dopo questo schema di selezione, ne rimarranno veramente pochi - i candidati vengono finalmente ammessi al corso. Non sto ovviamente a leggere tutto quello che è scritto nel disciplinare del corso, che sicuramente voi avrete letto prima di me, però voglio segnalare i numerosi incidenti di percorso o gli ostacoli preparati dall'Assessorato per questi futuri assistenti educatori, oltre i cinque esami che ho già indicato.

"Gli allievi ammessi al corso devono compiere un periodo di prova di 2 mesi, trascorsi i quali verrà valutata l'idoneità all'ulteriore frequenza dal Collegio dei Docenti del corso". Questo è un primo stop a due mesi dall'inizio del corso.

Alla fine del quarto mese ci sono gli scrutini, che sono quadrimestrali. Poiché il corso dura un anno, gli scrutini sono tre, cosicché: dopo i primi due mesi ha termine il periodo di prova, alla fine del quarto mese c'è il primo scrutinio, alla fine dell'ottavo mese c'è il secondo scrutinio e alla fine del dodicesimo mese c'è il terzo scrutinio, cui faranno seguito gli esami per il passaggio al secondo anno di corso. Superati questi esami, gli allievi dovranno sostenere altri tre scrutini e alla fine del secondo anno affronteranno gli esami finali con discussione di una tesi.

Mi sembra che tutto sia molto giusto e molto serio, ma mi sembra anche che si voglia caricare in modo eccessivo questo impegno con tutta una serie di verifiche che, a mio parere, sono davvero angoscianti. Per fortuna noi siamo abituati ad operare con scadenze quinquennali, perché le nostre elezioni si svolgono ogni cinque anni, ma se dovessimo affrontare delle elezioni ogni tre o quattro mesi, sarebbe veramente un pò troppo anche per noi!

La struttura del corso, inoltre, prevede addirittura 2.400 ore di lavoro in due anni, la cui frequenza è obbligatoria e la presenza al tirocinio didattico deve essere pari al cento per cento delle ore di lezione. Non ci si può prendere neanche un raffreddore, perché se qualcuno viene colpito da un malanno qualsiasi, è costretto a ricuperare il giorno dopo, perché solo attraverso la sofferenza si può giungere alla beatificazione.

Le materie di insegnamento sono molteplici, estremamente interessanti e numerose: "igiene e pronto soccorso, educazione alla salute, dieta ed alimentazione, neuropsichiatria infantile, psicologia generale, psicologia dell'età evolutiva, psicologia dell'anziano, psichiatria, sociologia della devianza, psicologia e dinamica sociale, psicomotricità, deontologia professionale, tecniche di animazione, elementi di anatomia e fisiologia, psico-patologia dell'età evolutiva, pedagogia". Solo queste, senza citare tutte le altre, sono già tredici o quattordici materie estremamente pesanti e complesse, che vanno ad appesantire ulteriormente questo corso, che è già di per sé una specie di corsa ad ostacoli, come ho detto in precedenza.

Non faccio altre osservazioni sulle commissioni chiamate a verificare queste competenze, ma a questo punto forse direte: "Beh, ma, a fronte di questo impegno didattico e formativo, daremo pure qualche cosa a questa gente!" Ebbene, l'Assessore ha il coraggio di dire che si delibera "di stabilire che la frequenza al corso è gratuita".

Sembra, quasi, che i candidati debbano ringraziarci perché non facciamo pagare loro i diritti di iscrizione! Nella deliberazione si aggiunge, naturalmente, che "ai partecipanti al corso sarà corrisposto un assegno di studio pari a quello previsto per gli allievi della Scuola per Infermieri Professionali della Valle d'Aosta".

A parte il fatto che questo corso è di livello para-universitario, perché a tutti i partecipanti è richiesto il possesso del diploma di scuola media superiore, e quindi il rapporto con la scuola per infermieri professionali non regge, Nuova Sinistra, il Partito Comunista e forse altri Gruppi dell'opposizione mi hanno fatto rilevare l'inadeguatezza di questi assegni.

Nel caso specifico, credo che il non aver previsto degli assegni sostanziosi e, soprattutto, una strutturazione del corso più adatta a formare e non a vessare i futuri educatori - perché si tratta di vessazione nel vero senso della parola - sia da considerare come una scelta profondamente sbagliata.

Quanto ho appena detto è testimoniato dall'impegno di spesa. L'Assessore alla Sanità e all'Assistenza Sociale ha sempre detto di spendere e spandere per la formazione, per la quale ha previsto una spesa di soli 40 milioni, poco meno di quello che viene dato al Parco Nazionale del Gran Paradiso e neppure un quarto di quello che si spende per un incontro di pugilato!

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità e Assistenza Sociale, Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (U.V.): Ricordo al Consigliere Sandri, il quale tende sempre a dimenticarsene, che la prima proposta per aumentare per l'anno 1988 l'assegno di studio alle infermiere professionali è stata presentata dalla Giunta in sede di Commissione e non, almeno in questi ultimi tempi, dallo stesso Consigliere Sandri. Possiamo riconoscere, semmai, al Partito Comunista di aver chiesto fin dallo scorso anno l'aumento dell'assegno da corrispondere alle infermiere professionali.

(...INTERRUZIONE del Consigliere SANDRI...)

La Giunta regionale, in ogni caso, ha già affrontato il problema e la relativa proposta, probabilmente, sarà presentata ufficialmente il prossimo venerdì, proprio per avviare per tempo una campagna pubblicitaria in favore delle scuole per infermiere professionali e non ritrovarci, come l'anno scorso, con un numero di partecipanti eccessivamente modesto. La nuova indennità sarà sicuramente superiore a quella odierna.

È vero, come diceva il Consigliere Sandri, che le prove previste nel disciplinare dei corsi per educatori sono molto selettive, ma si mira a preparare il personale anche in funzione di coloro che, eventualmente, non volessero più operare in questo settore di attività. L'esperienza degli ultimi anni, infatti, ci ha permesso di constatare che molte persone assunte o incaricate di seguire in modo particolare i minori handicappati, dopo un certo periodo hanno preferito abbandonare l'impegno lavorativo. Ecco la ragione che ci sollecita ad operare una selezione piuttosto severa.

In tema di analisi e di esami fisiologici sono anche disposto ad accettare suggerimenti e proposte da parte del Consigliere Sandri. Per il resto occorre ricordare che l'inizio del corso è slittato di circa sei mesi, proprio perché si è ricercato un certo coordinamento tra più Regioni, per organizzare un corso di pari livello per qualità e durata della formazione.

Le 2.400 ore di corso sono certamente molte per due soli anni, ma si è scelta questa soluzione per evitare di rendere il corso triennale, magari con l'aggiunta di qualche centinaio di ore di lezione in più. A questa scelta si è giunti dopo i suggerimenti che ci sono pervenuti dalle altre Regioni che da diversi anni organizzano corsi di questo genere, con programmi più o meno analoghi.

La presenza al 100% è richiesta in modo obbligatorio solo per il tirocinio didattico-pratico, ne consegue che se qualcuno non può svolgere il tirocinio nel periodo in cui lo svolgono gli altri, lo potrà seguire in un periodo diverso. Dalle lezioni teoriche, invece, c'è la possibilità di assentarsi per un massimo di un terzo delle ore previste.

Non voglio entrare in polemica con il Consigliere Sandri, ma gli preciso che i 40 milioni di spesa sono stati previsti solo per il 1988. Considerando che questo corso inizierà a settembre o ad ottobre, si ritiene che la cifra suddetta possa essere sufficiente.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola, per dichiarazioni di voto, il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.

SANDRI (N.S.): A mio parere, il presente provvedimento dovrebbe essere considerevolmente rivisto, ma, poiché la Giunta regionale non provvederà in merito, proviamo a fare una previsione.

Se nel precedente corso c'erano 32 posti, ma solo 12 sono stati gli eletti, i chiamati a partecipare a questo corso saranno tanti, perché la disoccupazione è molto diffusa in Valle d'Aosta, ma alla fine dei due anni gli eletti saranno molti di meno. Il percorso ad ostacoli, o la gara ad "handicap", che è stato preparato dall'Assessorato, a mio parere, riuscirà ad identificare le persone disponibili a lavorare per tutta la vita in questi centri, le quali possiamo già conoscere fin da adesso: si tratta di quei 4 o 5 missionari che sono ancora in circolazione. Il problema è che non bisogna fare una politica - come quella seguita anche nella scuola per infermieri professionali - che si occupa solo delle persone che, dopo essere state selezionate attraverso durissime prove e severissimi corsi, sembrano disponibili a lavorare anche gratuitamente. A mio parere, dobbiamo creare delle persone che si impegnano professionalmente nel loro specifico lavoro, in cui credono, ma a questo risultato dobbiamo pervenire attraverso selezioni che non alterino le normali attività o esigenze di una persona.

Io sono assolutamente convinto che, in questo senso, il presente corso avrà un risultato fallimentare sotto l'aspetto numerico, ma non certo sotto quello della preparazione dei partecipanti, che sarà sicuramente ottima.

Suggerisco all'Assessore - e gli raccomando di tener conto del suggerimento come se provenisse dai banchi della maggioranza, visto che quando proviene dai banchi della minoranza non viene tenuto in nessun conto - di lasciar perdere almeno gli scrutini quadrimestrali, perché sono un intralcio al normale svolgimento dei corsi. È un suggerimento che gli rivolgo dal più profondo del cuore.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola, per dichiarazioni di voto, il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): Anche noi abbiamo qualche perplessità sulla realizzabilità di questo corso e riteniamo che, forse, sarebbe stato preferibile discutere dell'argomento in sede di Commissione, prima che lo stesso fosse presentato in Consiglio. Diciamo, comunque, che il compito cui sono chiamati questi futuri educatori è delicato e la loro preparazione dovrà essere adeguata.

Vorremmo essere certi che non si abbiano a registrare, anche per questo corso, le stesse difficoltà già verificatesi nel corso per gli infermieri professionali.

Voteremo a favore di questa deliberazione per la validità dell'idea, che è a carattere sperimentale, ma diciamo anche alla Giunta di seguire l'andamento delle cose, perché serve certamente della gente preparata, ma ce ne serve anche in numero adeguato alle necessità. Se, grazie all'esperienza, possono essere eliminate delle difficoltà non essenziali, lo si faccia!

Ci auguriamo che la Giunta provveda al più presto all'aumento dell'indennità per gli infermieri professionali e, di conseguenza, anche per questi corsisti che sono ricollegabili a tale categoria; siamo anche d'accordo sull'attuazione di una campagna propagandistica incisiva e diffusa, per incrementare il numero dei partecipanti al corso per infermieri. Si tratta di settori che non possono essere lasciati scoperti, perché non si ottiene alcun buon risultato con pochi operatori anche se ben preparati, quando tanti posti in organico rimangono scoperti.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione la deliberazione in oggetto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli 27

Il Consiglio approva all'unanimità