Oggetto del Consiglio n. 3411 del 14 gennaio 1988 - Resoconto
OGGETTO N. 3411/VIII - INIZIATIVE CONTRO L'ACCESSO DEI PRESTASOLDI AI LOCALI DELLA CASA DA GIOCO DI SAINT-VINCENT ED ESAME DEI LORO RAPPORTI CON DIPENDENTI SITAV - (Reiezione di mozioni).
PRESIDENTE: Do lettura delle mozioni presentate dal Consigliere Sandri e dai Consiglieri Mafrica, Tonino, Millet, Bajocco e Cout, allegate rispettivamente ai punti 32 e 36 dell'ordine del giorno:
MOZIONE
RIBADITO che la presenza dei cosiddetti "prestasoldi" all'interno della Casa da Gioco di Saint-Vincent rappresenta un elemento di turbativa al normale andamento delle attività di gioco, quando non dà origine a traffici ancora più oscuri;
RITENUTO che eventuali collegamenti tra impiegati tecnici della SITAV e prestasoldi costituiscono, se provati, aperta violazione del contratto di lavoro e materia di applicazione delle norme di cui all'art. 10 della Convenzione SITAV-Regione.
CONSTATATO che documenti, ormai di pubblico dominio, farebbero emergere seri elementi di coinvolgimento di dipendenti SITAV, tra l'altro con importanti funzioni direttive, in operazioni di prestiti ad usura;
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA
IMPEGNA
la Giunta regionale:
1) a predisporre e portare all'esame consiliare un provvedimento di indirizzo alle società di gestione che stabilisca il divieto di accesso dei prestasoldi ai locali della Casa da Gioco;
2) ad affidare ad una qualificata Commissione giuridico-amministrativa l'esame della documentazione disponibile sui rapporti impiegati SITAV-prestasoldi, ai fini dell'applicazione dell'art. 10 della convenzione.
F.ti: D. MAFRICA - R. MILLET - E. COUT - A. TONINO - I. BAJOCCO
MOZIONE
PREMESSO che in data 4 aprile 1984, nell'incontro tra il Consiglio dei delegati tecnici della SITAV e la Presidenza della Giunta regionale prospettata l'ipotesi che un gruppo di croupiers fosse implicato in operazioni di "prestasoldi" all'interno della Casa da Gioco di Saint-Vincent;
RICORDATO, che, con lettera in data 12.4.1984 prot. n. 1473/Gab., il Presidente della Giunta chiese al Consiglio dei delegati tecnici SITAV ulteriori chiarimenti sul caso "perché non sono da sottovalutare le implicanze e conseguenze derivanti dal fatto succitato, qualora ne venga dimostrata l'effettiva esistenza";
VENUTO a conoscenza che nei giorni scorsi è stata consegnata alla Presidenza della Giunta regionale un'ampia documentazione relativa al caso dei croupiers - prestasoldi;
SOTTOLINEATA l'autorevolezza di tale documentazione, costituita da alcuni rapporti del Comando del Nucleo di Polizia Tributaria di Aosta con relativi processi verbali e dai verbali di alcuni interrogatori del Giudice istruttore di Torino, Paolo Tamponi;
EVIDENZIATO che da tali documenti emergerebbe l'esistenza di una organizzazione di croupiers-prestasoldi che faceva capo a dipendenti SITAV con mansioni direttive quali Jean Freppaz ed Emilio Trèves;
SOTTOLINEATA la gravità degli elementi contenuti nella citata documentazione che configurano una violazione del contratto di lavoro e sono in contrasto con le norme della convenzione Regione-SITAV;
il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
IMPEGNA
il Presidente della Giunta regionale a riferire alla I Commissione consiliare allargata ai Capigruppo in merito a:
- le iniziative assunte per tutelare gli interessi della Regione;
- le decisioni assunte dalla SITAV nei confronti dei dipendenti coinvolti nei fatti citati;
- gli effetti di tali eventi sulla convenzione Regione-SITAV.
F.to: G. SANDRI
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Sandri, ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.) - Questa mozione, che è stata rinviata dal Consiglio del 22 e 23 dicembre dello scorso anno, parte da alcune osservazioni. Il 4 aprile 1984 ci fu un incontro fra il Consiglio dei delegati tecnici della SITAV e la Presidenza della Giunta regionale, e in quell'incontro fu prospettata l'ipotesi che un gruppo di croupier fosse implicato in operazioni di prestasoldi all'interno della Casa da Gioco di Saint-Vincent.
Dopo questo incontro, con lettera protocollata n. 1473/gab. in data 12.4.1984, il Presidente della Giunta chiese al Consiglio dei delegati tecnici SITAV ulteriori chiarimenti, perché non sono da sottovalutare le implicanze conseguenti dal fatto succitato, qualora ne venga dimostrata l'effettiva esistenza.
Nei giorni scorsi è stata consegnata, e si riferiva quindi a circa un mese fa, alla Presidenza della Giunta regionale un'ampia documentazione relativa al caso dei croupiers prestasoldi, che è stata poi diffusa in altri ambienti. Questa documentazione è costituita da alcuni rapporti del comando del nucleo di polizia tributaria di Aosta con relativi processi verbali e dai verbali di alcuni interrogatori del giudice istruttore di Torino, Paolo Tamponi. Si dice in questi documenti che esisterebbe una organizzazione di croupier prestasoldi che faceva capo a dipendenti SITAV con mansioni direttive, quali Jean Freppaz e Emilio Trèves. Essendovi dunque degli elementi di estrema gravità, la mozione impegna il Presidente della Giunta a relazionare alla I Commissione consiliare allargata ai Capigruppo, in pratica quella che una volta chiamavamo la Commissione Casinò, sulle iniziative che intende assumere per tutelare gli interessi della Regione sulle decisioni della SITAV nei confronti di questi dipendenti citati e sugli effetti che hanno sulla convenzione Regione-SITAV. Questo perché è una situazione molto complessa, i cui risvolti possono avere delle grosse ripercussioni proprio su questo ultimo punto, cioè sulla possibilità di mantenere in piedi la convenzione Regione-SITAV o sulla necessità di doverla recedere per inadempienza.
Per spiegare, tutto parte da una situazione che è stata ben delineata in un articolo pubblicato su "Nuova Sinistra Informazione" già nel mezzo 1986, dal titolo: "Attenti a quel gruppo: inchiesta sui croupiers del Casinò. Si sono recentemente intensificate le indagini della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Aosta su di un cospicuo gruppo di croupiers, impiegati, capi ed anche ispettori, che hanno svolto un ruolo importante nell'"'Affaire Casino", ma che sono finora rimasti al loro posto superando indenni la bufera del 1983-84.
L'esistenza di questo Gruppo era stata segnalata alla fine del 1984 da una lettera del Segretario della UIL Spettacolo, Gianni Ruiu, e da una sessantina di dipendenti del Casinò, che chiedevano che si facesse luce su operazioni di prestito di ingenti somme di denaro ad alcuni clienti della Casa da gioco. Nonostante il contratto di lavoro vieti ai croupiers di prestare i soldi ai clienti - ed è questo uno dei punti di cui dobbiamo discutere - il citato gruppo avrebbe svolto prima degli arresti del novembre 1983 una intensa attività di prestasoldi".
"Secondo alcune fonti - dice il giornale - le operazioni venivano coordinate da Umberto Zingarelli, lo chef della réception del Billia, uno degli arrestati nel primo blitz dell'11 novembre 1983. Lo Zingarelli, e forse prima di lui...omissis..., prestava i soldi dei croupiers a dei tassi del 10% per operazione; al gruppo veniva quindi garantito un interesse annuo di oltre il 40%.
Ad un certo punto lo Zingarelli avrebbe avuto un tracollo finanziario, essendogli stati affibbiati da alcuni clienti degli assegni scoperti; non è escluso un collegamento fra questo deficit e la colossale vincita (si parla di circa 700 milioni) realizzata dagli Arro Legnaro ad un tavolo del privé del Casinò di Saint-Vincent in una sera del settembre 1983. Quella sera era presente al Casinò anche l'Ing. Michele Merlo, il titolare della SIV, la società che avrebbe dovuto prendere in gestione il Casinò di Sanremo; sia Legnaro che Merlo vennero arrestati nel blitz dell'11 novembre 1983. (Rammento al Consiglio che oggi c'è stata la chiusura dell'inchiesta su alcuni fatti interessanti il Casinò di Saint-Vincent, che era stata aperta a Milano).
Esiste un rapporto fra l'attività del gruppo di croupier prestasoldi e le vicende ai vertici del Casinò? Probabilmente sì. Il gruppo avrebbe operato in stretta collaborazione con Masi, Chamonal e Giovannini; una vertenza contrattuale sarebbe stata appositamente inasprita proprio per far saltare la vecchia dirigenza SITAV e per permettere il ritorno ai vertici della Casa da Gioco prima di Masi, poi di Chamonal e Giovannini.
Ancora oggi c'è chi ricorda nitidamente i veementi incitamenti in assemblea di Alessandro Unterthiner, il cugino di Chamonal che poi diventerà Vicedirettore dei giochi americani con la SAISET, perché lo sciopero dei croupiers proseguisse a tempo indeterminato. In questo clima, e non è neppure da escludere un attivo interessamento delle organizzazioni mafiose che facevano capo a Giuseppe Buono e Dominique Fratoni, sarebbe maturata l'operazione SAISET, concepita inizialmente in funzione anti SITAV".
Conclude l'articolo: "Molti dei protagonisti di quelle operazioni sono oggi fuori gioco, ma il gruppo è rimasto lì al suo posto con ancora un notevole potere. L'inchiesta in corso potrebbe quindi portare a delle grosse ripercussioni all'interno della Casa da Gioco di Saint-Vincent".
Questo articolo è del marzo 1986. Successivamente, questa documentazione che è stata trasmessa al Presidente della Giunta e che poi è pervenuta anche ad alcuni Gruppi consiliari, consente di capire che negli atti di una inchiesta condotta dal 1985-86 dalla Procura della Repubblica di Aosta e dagli interrogatori dei giudici istruttori di Torino, è emerso un quadro più preciso che conferma quanto già ipotizzato in questo articolo.
In un rapporto giudiziario del comando del nucleo di polizia tributaria di Aosta del 10 aprile 1986, quindi di poco più di un anno fa, si afferma:
"Nell'estate del 1982, presso l'abitazione del sig. Ennio Brocher, già impiegato tecnico presso il Casinò, vi fu una riunione alla quale parteciparono lo stesso Brocher, Bruna Gianni, Boselli Cesare, Ferrarese Paolo e Pescato Luigi, tutti impiegati tecnici presso il Casinò de la Vallée. Durante quella riunione, secondo le testimonianze raccolte, il Ferrarese, definito come persona molto vicina alla direzione del Casinò, propose ai presenti l'investimento della somma di £. 10 milioni ciascuno nel finanziamento di una attività di prestasoldi, che avrebbe fruttato interessi in ragione del 40% annuo e sarebbe stata coperta dalla direzione della Casa da Gioco che intendeva in tal modo premiare i propri dipendenti migliori o più fedeli, permettendo loro di conseguire ulteriori guadagni.
Seduta stante i convenuti consegnarono al Ferrarese la somma di £. 10 milioni ciascuno, aderendo così alla operazione".
L'organizzazione comprendeva 4 o 5 di questi gruppi di persone e faceva capo a Jean Freppaz e Emilio Trèves, i quali consegnavano i soldi da gestire nell'operazione di prestito ad Umberto Zingarelli, lo chef della réception di cui abbiamo parlato prima.
Ha dichiarato lo Zingarelli ai giudici di Torino: "Fu Jean Freppaz, attualmente dichiarato direttore dei giochi, a propormi di lavorare in società con lui, sfruttando la conoscenza dei clienti che avevano acquisito durante il precedente lavoro. Gli accordi erano nel seno che lui si sarebbe occupato di mettere il capitale occorrente per iniziare l'attività e che a me, quale compenso per il compimento della parte materiale delle operazioni, sarebbe spettata una quota del 10% sugli utili netti.
Io accettai in quanto avevo potuto constatare che il...omissis...aveva fatto una fortuna lavorando come cambista al Casinò".
La dichiarazione dello Zingarelli è inoltre confermata da numerose testimonianze: Renza Ciocchini ha ad esempio detto ai giudici di Torino: "Zingarelli mi disse che i suoi finanziatori erano il Freppaz e il Trèves ed io stessa posso testimoniare che spesso il Freppaz veniva da me per sapere come andava lo Zingarelli, cioè in pratica se i clienti che si appoggiavano a Zingarelli era gente che poi pagava".
Lo stesso Chamonal ha dichiarato che lo Zingarelli era finanziato dal Trèves e dal Freppaz. Alcuni dei croupiers prestasoldi protagonisti delle vicende 1982-83 non lavorano più al Casinò, ma la maggior parte sono ancora lì, intatti nel loro potere e nelle loro prerogative, e nel caso del Freppaz e del Trèves con importantissime mansioni direttive.
È evidente, da quanto emerge da questa documentazione fornita al Presidente della Giunta, l'importanza di definire la questione, perché se fosse dimostrata l'esistenza di questi gruppi che raccoglievano soldi per consegnarli allo Zingarelli, che a sua volta utilizzava per la sua attività di cambista con un rendimento del 40% all'anno, la SITAV avrebbe dovuto già in passato prendere dei provvedimenti, quando fu informata della cosa. Soprattutto, nel caso di inadempienza da parte della SITAV, il Presidente della Giunta regionale doveva e deve cautelare la Regione in base all'art. 10 della convenzione. L'art. 10 della convenzione Regione-SITAV sancisce che per motivare ragioni la Regione può esigere da parte della società concessionaria l'immediato licenziamento e la sostituzione di personale addetto alla Casa da Gioco. Ora, l'attività di prestasoldi da parte di croupiers, anche se indiretta, è sicuramente un motivo di grande preoccupazione per le sorti di questo Casinò.
Chiediamo questo impegno al Presidente della Giunta, perché gli elementi emersi sono gravi e perché crediamo che questo incida non soltanto sulla gestione passata del Casinò, ma anche su quella attuale.
Come si può pensare che funzioni correttamente un Casinò i cui dirigenti tecnici sono messi in discussione anche dal punto di vista morale da parte delle persone che dovrebbero controllare? Questo è un atteggiamento grave, sono degli interrogativi inquietanti, credo sia un dovere da parte di tutti di fare chiarezza su questo argomento.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.) - L'intervento del Consigliere Sandri accorcia la necessità di citazione da parte mia; voglio soltanto sottolineare alcuni aspetti più politici della questione.
Anzitutto in un incontro della I e III Commissione con gli attuali responsabili della Casa da Gioco si è discusso anche della gestione dei prestasoldi; gli attuali dirigenti confermano l'intenzione di tenere fuori dalla Casa da Gioco i prestasoldi, dicendo che questi ultimi avevano raggiunto il numero di 21, creando confusione nelle sale e moltiplicando le occasioni di episodi più o meno piacevoli.
Con questa mozione chiediamo che tale decisione, presa autonomamente in questa fase dalla direzione della Casa da Gioco, sia assunta come indirizzo dal Consiglio regionale, perché non si faccia il ragionamento che 21 sono tanti e intralciano il gioco, mentre 3-4 possono andare bene. Crediamo che sia giusto che il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, faccia, come ha fatto per altri problemi della Casa da Gioco, un atto di indirizzo.
Questa è la prima richiesta della mozione.
In merito alla seconda questione, per busta anonima ho ricevuto anche io copia di tutti i documenti a cui ha fatto riferimento il Consigliere Sandri, che in buona parte credo siano stati consegnati al Presidente della Giunta. Dalla lettura di questi documenti, per dichiarazioni di persone che sono confesse della cosa, mi pare abbastanza provato che alcune persone che hanno un ruolo all'interno della Casa da Gioco abbiano in passato esercitato, pur essendo impiegati tecnici, l'attività di prestasoldi.
Siccome il contratto dei croupiers addirittura esclude questo fatto e prevede il licenziamento, siccome la Regione, nel caso particolare la Giunta, ha il dovere di intervenire ai sensi dell'art. 10 della convenzione Regione-SITAV, non volendo comunque prendere decisioni prima che sia stato fatto un approfondito esame tecnico-giuridico della situazione, con la mozione chiediamo che sia istituita una qualificata commissione giuridico-amministrativa, che esamini questa documentazione per verificare se nei casi in questione può scattare o meno l'applicazione dell'art. 10 suddetto.
Alcune osservazioni che erano state fatte la volta scorsa dal Presidente della Giunta in merito alla non punibilità dei prestasoldi in quanto prestano denaro a persone in condizioni non di bisogno, non ci sembrano essere attinenti al ruolo che gli impiegati tecnici, in modo particolare i dirigenti di questi impiegati tecnici, esercitano nella Casa da Gioco. Impiegati tecnici che abbiano rapporti con i clienti potrebbero anche avere interesse a favorire variazioni dell'esito matematico o statistico delle giocate. Crediamo che su questo aspetto debba essere fatta chiarezza, quindi chiediamo alla Giunta e alla maggioranza di esaminare dal punto di vista giuridico-amministrativo, per non fare dei passi falsi, la questione, ma non di sottovalutarla, perché questo potrebbe portarci in seguito ad avere dei riflessi negativi sulla responsabilità di controllo che ha la Giunta e che ha anche il Consiglio in materia di rispetto delle norme all'interno della Casa da Gioco.
PRESIDENTE: È chiusa la discussione generale. Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.) - J'avais déjà répondu à une interpellation précédente de M. Mafrica au même sujet, de ce qui s'était passé et surtout de ce qui avait été fait de la part de l'Amministration régionale au moment où avait eu lieu la rencontre avec M. Ruiu en 1984. En effet à ce moment on avait transmis la lettre dont parlait M. Sandri, et on avait transmis le même dossier au parquet, de façon que, s'il y avait quelque chose qui se rapportait à une activité illégale, elle devait être reprise de sa part.
Aujourd'hui M. Mafrica pose à nouveau la question, en demandant avant tout: "a predisporre e portare all'esame consiliare un provvedimento di indirizzo alle società di gestione che stabilisca il divieto di accesso (....); ad affidare ad una qualificata Commissione giuridico-amministrativa l'esame della documentazione (....)".
A propos de cette dernière demande, vu les temps qui nous séparent du procès, et surtout les temps qui s'adressent à une étape qui n'est pas à oublier, c'est-à-dire les élections de juin, le fait de s'engager dans une Commission de ce genre, ce serait quand même pour les Conseillers qui ont la bonne volonté de travailler....
(... Interruzione del Consigliere Mafrica ...)
ce n'est pas la question de prédisposer une nouvelle Commission; je donnerai le rapport qui m'a été envoyé à propos des questions que j'ai posées à l'administration. Donc on n'est pas d'accord sur cette adresse.
A propos de la première question: "predisporre un atto di indirizzo", j'ai déjà dit à M. Mafrica qu'à ce sujet j'avais eu des rencontres avec le responsable, avec M. Baretti encore, et on avait pris une décision, mais c'est justement une décision qui peut être prise seulement par la Maison de Jeux, étant donné que c'est une activité spécifique et c'est un argument qu'on a déjà porté à l'attention du Conseil. On a dit qu'on va partager le fait qu'il n'y ait plus de "prestasoldi" à l'intérieur de la Maison de Jeux et en effet les même ont été éloignés.
La chose est plus que suffisante, ce n'est pas nécessaire de faire un acte d'adresse qui serait quand même un acte douteux, car ce n'est pas une question qui est objet de la convention. En revanche, il est normal - et on l'a fait - de prévoir qu'il y ait l'éloignement des "prestasoldi" de la Maison de Jeux.
Pour ce qui est des questions posées par M. Sandri: "le iniziative assunte per tutelare gli interessi della Regione; le decisioni assunte dalla SITAV", suite à ce dossier que j'ai reçu - moi aussi par lettre anonyme - j'ai pris des renseignements et je l'ai transmis au parquet pour savoir de quelle façon pouvait y être une fuite de nouvelles ou quand même d'un dossier dont je ne connaissais pas la provenance.
Dans un deuxième temps j'ai envoyé une lettre à la SITAV qui est la suivante:
"Impiegati tecnici SITAV - Attività di prestasoldi.
Com'è noto, recentemente il Consiglio regionale ha nuovamente esaminato la vicenda della presunta attività di prestasoldi esercitata da impiegati tecnici dipendenti dalla SITAV.
Il giudice istruttore del Tribunale di Aosta ha dichiarato nel 1986 di non doversi promuovere l'azione penale al riguardo. Peraltro, onde poter valutare compiutamente il fatto ai sensi dell'art. 43 del contratto di lavoro degli addetti SITAV e alla luce dell'art. 10 del contratto SITAV - Regione (....) si prega di relazionare a questa Presidenza sulle notizie in possesso di codesta società in merito alla vicenda in argomento; in particolare se risulti fondata l'esistenza di collegamenti fra impiegati SITAV e cambisti, circa l'attività stessa di prestasoldi, si vi siano stati accertamenti in merito da parte di codesta società e le relative risultanze; se siano stati assunti provvedimenti di qualsiasi tipo al riguardo".
La lettre de réponse, qui a été envoyée le 7 du mois de janvier et que j'ai reçue le 11 janvier, est la suivante: "A seguito della lettera 16.12.1987, ho immediatamente svolto una indagine, particolarmente delicata e laboriosa per far luce sulla pretesa attività di prestasoldi da parte di impiegati tecnici dipendenti della SITAV.
Va premesso che i fatti addebitati a detti dipendenti, secondo quanto risulta dagli atti ad essi relativi, per i quali il Procuratore della Repubblica ha chiesto di non doversi procedere per difetto di querela, con adesione del giudice istruttore che in data 10.4.1986 ha dichiarato di non doversi promuovere azione penale, risalirebbero al periodo agosto 1982 - maggio 1983. In tale periodo erano amministratori e dirigenti della società il dr. Masi, il sig. Chamonal e il dr. Giovannini, nei confronti dei quali pende il noto processo davanti al Tribunale di Torino e contro i quali la SITAV si è costituita parte civile.
Le informative richieste ai singoli dipendenti indiziati, al fine di stabilire una eventuale violazione degli obblighi previsti dall'art. 38, lett. B) del contratto collettivo aziendale di lavoro del 30.1.1982, in allora vigente, richiamato con modifica dell'art. 43 del contratto, par. 4, lett. d), hanno dato risultati negativi sia pure difformi nella motivazione. Tutti si confermano estranei nei fatti contestati. Alcuni hanno proposto querela contro il diffamatore.
Approfondita tuttavia la situazione, in relazione soprattutto alla deposizione del sig. Umberto Zingarelli, dipendente della SAAV (e non SITAV) si è accertato che soltanto costui agiva nelle sale quale prestasoldi con il finanziamento, pienamente autorizzato e approvato dagli amministratori del tempo, di alcuni impiegati di alto grado. La vicenda si era chiusa con una grave perdita.
La singolare iniziativa di far subentrare ai prestasoldi ad usi, a tassi, a metodi di riscossione non consentiti sarebbe partita dalla stessa amministrazione della società, o meglio dagli amministratori dell'epoca, ed era giustificata perché tendeva ad allontanare dalle sale la massa di prestasoldi incontrollata.
D'altronde, segnalazioni diffamatorie provengono con notevole ritardo dai dipendenti licenziati per fatti penalmente illeciti di recente condannati dal tribunale penale di Aosta. Null'altro è risultato dalle indagini.
Ritengo pertanto che non possano muoversi agli indiziati gli addebiti previsti dal contratto collettivo di lavoro se, come provato, gli Amministratori del tempo hanno ritenuto di rivolgersi alla collaborazione di alcuni dipendenti per contestare l'attività perniciosa di prestasoldi professionali".
Je n'ai rien à ajouter à ce que j'ai lu.
J'espère avoir répondu aux différentes questions posées de a part de M. Sandri; par conséquent on s'abstiendra sur cette motion, car j'ai déjà donné tous les renseignements nécessaires.
La même chose on fera sur la motion de M. Mafrica pour les raisons que j'ai dites, à moins que le Conseiller puisse retirer a motion étant donné que j'ai déjà donné les réponses aux exigences manifestées par M. Mafrica.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Sandri, ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.) - Ringrazio il Presidente della Giunta per le informazioni aggiuntive che ha voluto dare e che hanno avuto un certo rilievo pubblico, che non ci sarebbe stato certamente in una discussione in Commissione.
Voglio però fare due osservazioni legate alla lettera di risposta della SITAV che ci ha testè letto; in pratica in questa lettera si conferma che nel periodo 1982-83 lo Zingarelli agiva come prestasoldi all'interno del Casinò sotto l'auspicio dell'allora direzione aziendale, con dei soldi che erano prestati da impiegati tonici di alto grado del Casinò stesso. Penso che questo episodio sia sufficientemente grave e che debba essere chiarito, soprattutto perché la SITAV non può fare di queste affermazioni senza spiegare se questi impiegati di alto grado sono ancora attualmente operanti presso la Casa da Gioco di Saint Vincent ......
(INTERRUZIONE del Presidente della Giunta)
....Che gli amministratori che peraltro hanno avuto qualche guaio con la giustizia, abbiano autorizzato una cosa che lede gli interessi della Regione (che sono gli interessi che noi qui vogliamo difendere)....
(INTERRUZIONE del Presidente della Giunta)
.... Credo che si sia arrivati al nocciolo della questione della differenza di opinioni che c'è fra il nostro gruppo e il Presidente della Giunta: noi riteniamo che i croupiers, impiegati di alto, di basso o medio livello, comunque non debbano essere coinvolti in attività di prestasoldi all'interno della Casa da Gioco, perché è una cosa che non va bene dal punto di vista dell'organizzazione.
Richiediamo pertanto, e mi scuserà il Presidente se lo interrompo, di tornare a relazionare alla I Commissione allargata ai Capigruppo, proprio perché questo rimane un aspetto importante da verificare nelle implicanze che ha sia con il contratto di lavoro sia con gli interessi della Regione. Abbiamo una serie di competenze dal punto di vista del personale e credo che sia scorretto che ci siano ancora a livello di dirigenti SITAV delle persone che sono state comunque coinvolte con un ruolo attivo in questa situazione, anche se avevano l'autorizzazione di gente che ha grossi mandati di cattura alle spalle.
Credo che questo sia un fatto importante, pertanto richiediamo l'approvazione di questa mozione e un impegno da parte del Presidente della Giunta, in quanto l'esigenza di fare chiarezza è sentita da tutti.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.) - La risposta del Presidente è stata chiara, e questo è senz'altro un merito che bisogna riconoscergli. Devo dire che però non è risultata a mio giudizio convincente per nessuno dei due punti, perché per ciò che riguarda i prestasoldi è vero che l'attività non viene ritenuta penalmente illecita, ma ho i miei dubbi che nel complesso della convenzione fra Regione e SITAV questa attività possa ritenersi completamente affidata alla determinazione della SITAV: credo che la Regione in questa materia possa anche fare atti di indirizzo.
Prendiamo atto che per il momento c'è stato un intervento della Giunta; preferiremmo un atto di indirizzo del Consiglio perché rimanga, qualunque sia la Giunta in carica, anche per il futuro.
Sul secondo punto, mi rendo conto che siamo a pochi mesi dalle elezioni, che siamo a pochi mesi dal processo, però penso che anche il Presidente si renda conto che l'ultima frase che ha letto è di un certo peso; qui abbiamo gli amministratori del tempo che hanno in qualche modo convinto o costretto dirigenti della Casa da gioco a fare cose che comportano il licenziamento a termini di contratto. Non voglio dare giudizi, ma dico che questa sarebbe proprio una questione da approfondire con una Commissione giuridico-amministrativa, perché mi sembra che possa avere implicazioni non solo per quanto riguarda le persone interessate, ma anche per i rapporti fra Regione e SITAV. Prendo atto delle dichiarazioni del Presidente; restiamo della nostra opinione che sarebbe più opportuno un atto di indirizzo, e inoltre provvedere ad istituire questa Commissione per essere tranquilli da questo punto di vista.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.) - Je voudrais dire a M. Mafrica que personnellement, après avoir reçu cette lettre, je l'ai transmise au bureau légal pour avoir une idée sur les questions, et je me permettrai de relater au Conseil les résultats de cette initiative. Si par hasard devait y être quelque chose, sans doute je serai le premier à prendre des mesures face à cette situation.
Il n'y a absolument pas la volonté de ne pas suivre attentivement ce problème: j'ai donné les dates des lettres transmises justement pour dire que je n'ai pas attendu la présentation de motions qui soulèvent la question, car je me rends compte que le problème est délicat. Je suis convaincu qu'à présent ce serait injuste d'intervenir face à des employés par rapport à une attitude que d'après cette lettre pourrait paraître comme visée à un accord qui avait été permis de certains administrateurs. A cet égard l'idée que nous avons est que ce serait injuste d'intervenir de cette façon, même si je comprends l'attitude de M. Sandri qui dit: quand même on agit d'une certaine façon. Il est vrai, il est dit encore dans cette lettre, au moins pour la personne indiquée, pour le restant je n'ai aucune nouvelle. je répète donc qu'on s'abstiendra sur les deux motions.
PRESIDENTE: Pongo in votazione la mozione presentata dal Consigliere Sandri:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 28
Votanti: 10
Favorevoli: 10
Astenuti: 18 (Beneforti, Bondaz, Borbey, De Grandis, Faval, Fosson, Lanièce, Lanivi, Marcoz, Martin, Perrin, Pollicini, Ricco, Rolando, Rollandin, Stévenin, Tamone e Voyat).
Il Consiglio non approva
PRESIDENTE: Pongo in votazione la mozione presentata dai Consiglieri Mafrica, Tonino, Millet, Bajocco e Cout:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 28
Votanti: 10
Favorevoli: 10
Astenuti: 18 (Beneforti, Bondaz, Borbey, De Grandis, Faval, Fosson, Lanièce, Lanivi, Marcoz, Martin, Perrin, Pollicini, Ricco, Rolando, Rollandin, Stévenin, Tamone e Voyat).
Il Consiglio non approva