Oggetto del Consiglio n. 3406 del 14 gennaio 1988 - Resoconto
OGGETTO N. 3406/VIII - D.L. CONCERNENTE: "CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ANNUI ALLA FONDAZIONE "MATER MISERICORDIAE" CON SEDE IN SAINT-PIERRE, PER GLI ONERI DI AMMORTAMENTO DI MUTUI PASSIVI DA CONTRARSI PER IL FINANZIAMENTO DEI LAVORI DI COSTRUZIONE DEL MONASTERO DELLE CARMELITANE "MATER MISERICORDIAE" IN COMUNE DI QUART".
PRESIDENTE: Si prosegue nella trattazione dell'ordine del giorno sulla legge n. 471.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Beneforti, ne ha facoltà.
BENEFORTI (D.C.) - Il Presidente della Giunta questa mattina ha ribadito le ragioni per cui la maggioranza ha portato questa legge in Consiglio regionale; condivido tutte le argomentazioni che il Presidente ha addotto a motivazione di questa legge. Le motivazioni addotte sono state del resto ampiamente approfondite in più riunioni della Commissione consiliare preposta. Credo che su questo argomento si sia svolto un ampio dibattito e confronto a livello di Commissione, con la partecipazione del Presidente della Giunta e dei rappresentanti della fondazione.
Da parte di questa maggioranza si è dimostrata la volontà di ricercare per quanto possibile un consenso intorno a questo provvedimento anche se le speranze non erano molte, perché da alcune parti dell'opposizione si erano fatte dichiarazioni e comunicati stampa di opposizione e minacce di ostruzionismo a questa legge qualora fosse venuta in Consiglio. Ciononostante si è cercato di evitare uno scontro, si è cercato il consenso, si è cercato di spiegare il perché la maggioranza riteneva in questo momento utile far passare il provvedimento. E siamo anche qui oggi pronti al confronto, al dialogo, siamo qui per dichiarare che non vogliamo certamente guerre di religione, non vogliamo conflitti fra chi crede e chi non crede, perché riteniamo che le guerre di religione come conflitti non servono a nessuno. Non le vogliamo perché riteniamo che su questo argomento, anche se si è fatto qualche accenno, non vogliamo aprire né sostenere campagne elettorali, per gli ideali che ci animano sono lontanissime supposizioni in tal senso, tant'è vero che la legge non è venuta fuori oggi e poteva essere approvata anche in periodi più lontani dalla data delle elezioni.
Non siamo nemmeno disposti ad accettare certe intimidazioni o certe accuse che ci vengono rivolte. Siamo in un paese democratico, pertanto non deve essere svilito il significato della parola democrazia, anche quando si ricercano mezzi e si mettono in movimento atti che possono comprometterla o impedire ad una maggioranza di poter decidere. Si dice che questa maggioranza si nasconde dietro i numeri; qualsiasi governo ha i numeri per governare, qualsiasi amministrazione, qualsiasi consiglio di amministrazione, qualsiasi società, qualsiasi gruppo di persone che si incontrano votano a maggioranza.
Siamo andati ala ricerca del consenso su questo provvedimento ed abbiamo cercato di portare avanti un discorso, ribadito stamani dal Presidente della Giunta, che va nella direzione di portare in Consiglio a brevissimo termine una legge generale a cui tutti gli altri ordini religiosi possano riferirsi per richiedere interventi.
(Interruzione del Consigliere Sandri)
Consigliere Sandri, io non l'ho interrotta stamani quando parlava, la prego ora di lasciare parlare democraticamente gli altri.
Non siamo per nessuna discriminazione da parte di nessuno e in questi ultimi tempi anche da parte della Chiesa cattolica, da parte del Papa, si è rivendicato sempre di più la libertà per ciascuno di professare la propria fede, il proprio credo.
Nonostante questa legge generale, una legge quadro come qualcuno la chiamava, che dovrà venire, riteniamo che si debba portare avanti oggi questo provvedimento, perché è urgente dare a questa fondazione i contributi necessari per poter continuare nell'immediato l'opera che intendono costruire.
La necessità di questi finanziamenti, e quindi la richiesta alla Regione, è stata illustrata in Commissione dalla fondazione stessa; nell'incontro che abbiamo avuto con i rappresentanti della fondazione ci sono stati spiegati i motivi per cui avevano richiesto l'intervento della Regione. Ci hanno ricordato che a seguito del nuovo Concordato lo Stato non interviene più per certe costruzioni di questo tipo; ci hanno detto che la Curia non dà nessun finanziamento per queste opere, in quanto, sebbene possieda grandi patrimoni, non dispone di contanti per dare dei contributi. Ci hanno ricordato anche che esiste una tradizione di carità per certe costruzioni in Valle, come pure fuori della nostra Regione, ma che per la raccolta di fondi ci vuole tempo perché il costo dell'opera è alto; essi si sono comunque dichiarati pronti a restituire il mutuo che apriranno nei confronti dell'istituto del credito nei quindici anni di durata del mutuo.
Ci hanno anche detto che le garanzie non ci sono e riguardano in proprio i cinque fondatori della fondazione; ma i rappresentanti della fondazione hanno anche richiamato la nostra attenzione su altri aspetti a cui noi crediamo, con tutto il rispetto che abbiamo per le opinioni diverse. Tali aspetti riguardano la tradizione valdostana per i monasteri, perché altri monasteri sono stati costruiti nella nostra Regione, ad esempio il priorato di Saint-Pierre; riguardano una diminuzione di fede, di carità che esiste oggi nel nostro paese, ed anche in Valle d'Aosta, una diminuzione di preghiera, ed al contempo una diminuzione della volontà di vivere. Nella nostra Regione come altrove, i suicidi aumentano, le famiglie si disgregano, i drogati e gli alcolizzati tendono ad aumentare, per cui occorre riscoprire certi valori spirituali che danno un senso alla vita, alla famiglia, alla società, che giustificano un attaccamento alla vita per quei giovani che oggi vanno altrove a ricercarlo. Occorre avere persone che si dedicano alla preghiera, come le Carmelitane, che divengano un punto di riferimento per tutti, di ammirazione per il loro sacrificio, se tale si può chiamare il loro.
Lo stesso Don Ciotti l'altra sera a Pont-Saint-Martin ha dichiarato che per eliminare droga ed alcolismo occorre, insieme ala prevenzione e ad una società diversa in cui si riesca ad interessare i giovani ad attività culturali, sociali e sportive, portare i giovani a riscoprire il valore della vita, i valori morali, civili, religiosi, il valore della famiglia, della società. A questi valori si devono aggrappare i giovani, se vogliamo evitare di dover spendere i soldi nel sociale per disintossicarli dalla droga o dall'alcolismo.
A ciò si può credere e non credere, certo è che nessuno fino ad oggi ci ha provato il contrario, all'infuori di dire che si spendono i soldi in una certa maniera.
Questi valori non si riscoprono soltanto nel nostro paese che è cattolico, questi valori si riscoprono in Cina, nell'Unione Sovietica, ed anche nei Paesi nordici dove il benessere ha portato all'aumento della droga e dell'alcolismo. Per cui riteniamo questa iniziativa positiva per la comunità e riteniamo che vada sostenuta ed aiutata. Siamo favorevoli alla legge che dà questo contributo immediato a questa fondazione, come alla legge più generale che il Presidente si è impegnato a presentare con la massima urgenza.
La via del mutuo con l'abbattimento di interessi è la via praticabile in ogni occasione; siamo sempre intervenuti, se andiamo a rivedere l'attività amministrativa di questa Regione, con il mutuo e con l'abbattimento di interessi; non capisco perché in questa occasione non lo si debba fare. Forse perché si è di fronte ad un ente religioso? Forse perché è un'opera che non riguarda l'intera collettività valdostana? È bene anche ricordasi che il popolo valdostano è un popolo cattolico, che l'87% ha scelto l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole. Quante sono le delibere che abbiamo approvato in questo Consiglio che non toccano tutti i valdostani o tutti i cittadini della Valle d'Aosta? Quanti interventi di carità vengono presi, anche da parte dello Stato, nei confronti delle missioni di cui fanno parte missionari cattolici e religiosi che oggi sono nel Terzo Mondo, in Asia, per alleviare le sofferenze di quei popoli? A questi popoli non vengono forniti solo aiuti che provengono dalla carità cristiana della gente, ma anche aiuti che provengono dagli stati e dalle istituzioni, perché bisogna risollevare queste popolazioni dalla situazione in cui si trovano, a cui oltre a mancare la libertà e l'autodeterminazione manca anche il pane, e pertanto vivono nella sofferenza!
Noi siamo oggi per sostenere questa iniziativa, come pure, per sostenere altre con lo stesso significato e concedere i contributi che si rendono necessari. Riaffermo anche il concetto che ebbe a esprimere qui il Consigliere Pascale in occasione dell'approvazione del finanziamento al giornale "Sports Valdôtains". In quella occasione, per far passare il provvedimento diretto a questo giornale, il Consigliere Pascale disse: "Qualora dovessero sorgere altre iniziative si provvederà; oggi è in discussione questo provvedimento e legiferiamo per questo". Credo che non si possano sempre adottare due pesi e due misure a seconda del proprio tornaconto; anche allora si parlava di una legge quadro, però in quel provvedimento e noi lo abbiamo sostenuto e approvato perché è giusto che chi è sportivo abbia il suo giornale regionale. Oggi siamo qui a riaffermare questo concetto: se verranno fuori altre iniziative siamo pronti a sostenerle.
Non ci mettiamo contro i desideri degli altri, rispettiamo le idee e i principi di tutti, ma esigiamo il rispetto anche per le nostre idee e i nostri principi.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Aloisi, ne ha facoltà.
ALOISI (M.S.I.) - Non avrei voluto prendere la parola, però purtroppo dopo aver ascoltato alcuni interventi, mi vedo costretto a dire alcune cose.
Tengo a premettere che rappresento un partito cattolico, quindi secondo la logica dovrei essere favorevole a questo provvedimento di legge; invece gli ultimi interventi dei colleghi che mi hanno preceduto mi hanno convinto a tenere sulla legge un atteggiamento di benevola astensione.
Non ho mai sentito tanta ipocrisia, tanta falsità, tante menzogne come in questo ultimo intervento. È davvero vergognoso che si vengano a dire certe cose in quest'aula di fronte ad un argomento di questo genere, che si venga ad affermare di essere pronti al confronto e al dialogo quando invece questa mattina abbiamo visto tutti quanti riprendere un membro della maggioranza, perché si era permesso di cercare un dialogo, un rapporto più costruttivo all'interno di questo Consiglio.
Si è parlato di valori, di droga, di disoccupazione: questi sono problemi drammatici che devono essere risolti. Ma io chiedo a coloro che sono intervenuti in merito a questi problemi cosa c'entra la droga, cosa c'entra la disoccupazione con questo argomento.
Oggi parliamo di un finanziamento nei confronti di una associazione religiosa per la costruzione di un convento di clausura e si parla di droga, di disoccupazione, si fa di ogni erba un fascio, si cerca di confondere le idee, quando il vero obiettivo di questo intervento è solo elettoralistico, anche se da parte di questa maggioranza ci si è subito difesi che non era un problema elettorale. Sono state dette tante castronerie, tante menzogne; è inammissibile sentire certe cose in questo Consiglio, conoscendo poi i personaggi che le dicono, personaggi che da me sono stati accusati in passato di essere bugiardi - e lo ripeterò in continuazione fino alla fine della legislatura - perché ci si preoccupa tanto della disoccupazione, ma poi non ci si ricorda che c'è ancora qualcuno che sta pagando, duramente, e che invece doveva essere difeso e tutelato da un ex sindacalista che dice di voler difendere i lavoratori. Mi riferisco a Eraldo Manganone, se qualcuno non lo avesse capito, il quale doveva diventare il capro espiatorio di certe manovre politiche. La disoccupazione e la droga sono argomenti certamente preminenti in questo consesso, questioni che devono essere affrontate e risolte, ma non oggi che discutiamo di un convento e soprattutto di un convento di clausura. Allora mi permetto di illustrare la mia posizione, soprattutto di carattere personale.
Sono e mi ritengo cattolico. Sono favorevole alla attività di queste associazioni religiose nel momento in cui svolgono una attività utile alla società. Sono d'accordo che ci siano delle istituzioni religiose che tengono degli asili, che dirigono delle scuole, che fanno qualcosa di necessario, di utile; invece un convento di clausura cosa porta, al di là della preghiera, del sacrificio personale? Sono scelte di vita senz'altro da ammirare, si tratta di persone che vivono, pregano, portano avanti quei valori spirituali che condividiamo in pieno; però qui si tratta di devolvere denaro pubblico, che deve essere indirizzato ad un fine sociale. E questo è il motivo per cui non condivido la scelta di questo finanziamento, su cui pertanto annuncio la mia astensione. Soprattutto non è ammissibile che in quest'aula si facciano delle speculazioni di carattere elettoralistico da parte di certi partiti che in questo modo cercano soltanto di confondere le idee, perché si comportano esattamente al contrario di quanto affermano in questa aula.
Fatte queste doverose osservazioni, dichiaro a nome del MSI di astenermi su questo disegno di legge.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Vicepresidente De Grandis, ne ha facoltà.
DE GRANDIS (P.R.I.) - Colleghi Consiglieri, non si finisce mai di imparare! Abbiamo appreso, da parte mia con un certo stupore, che esiste anche il Partito Fascista cattolico. Il Consigliere Aloisi, nel dichiararsi cattolico, riconosce un valore solo là dove l'azione religiosa sfocia in una azione sociale di carattere concreto. Sono un laico e sono esterrefatto nell'apprendere che un cattolico nega l'importanza primaria della preghiera e della contemplazione.
Sono un laico, e sono un laico poco fortunato perché sono continuamente tormentato dal dubbio, e sono tormentato dal dubbio non solo per quello che riguarda tutte le cose terrene, ma sono ancora più profondamente tormentato dal dubbio per tutto quello che riguarda la spiritualità dell'uomo.
Quando ho la possibilità di andare in giro per l'Italia, vado a visitare anche le Chiese per riscoprire i grandi patrimoni dell'architettura, della pittura, della scultura, e provo di fronte a queste opere una notevole emozione; però non nascondo che entrando in un luogo di culto avverto sempre anche un altro tipo di suggestione, difficilmente definibile, anche perché si tratta di una suggestione che provo anche quando entro in una Moschea o in una Sinagoga, e questo provoca in me sempre altri motivi di tormento, di dubbio, di riflessione.
Ho sentito anche io l'altra sera Don Ciotti parlare ad un affollatissimo convegno sulla droga tenuto a Pont-Saint-Martin. Non c'è dubbio che si tratta di un operatore che nel sociale svolge una funzione di primaria importanza, ma guarda caso ha avuto al suo arco e nella sua faretra così ricca di frecce anche alcune frecce molto appuntite contro certe forme di pratica della carità da parte di organizzazioni cattoliche nello specifico settore in cui opera. Credo lo abbiano sentito molto bene i colleghi della Democrazia Cristiana che erano presenti al dibattito.
Un tormento, dicevo; e il tormento ha avuto un altro motivo questa mattina quando il Consiglio è stato chiamato ad esprimersi con voto palese sulla richiesta di rinvio di questo provvedimento di legge avanzato dal Consigliere Baldassarre. La votazione ha dato questo esito: undici Consiglieri favorevoli al rinvio, tredici contrari. Ho votato contro il rinvio e il mio voto è stato determinante, perché se avessi votato a favore del rinvio, il risultato della votazione sarebbe stato dodici favorevoli contro dodici contrari e la legge sarebbe stata rinviata. E siccome in aula in quel momento erano assenti tre Consiglieri democristiani, mi è venuto un dubbio, e il dubbio è stato che quella famosa divina provvidenza cui accennava stamane il Consigliere Sandri abbia voluto fidarsi di più di un repubblicano laico che di certi cattolici.
Mi sono posto tutta una serie di domande durante la discussione che è seguita su questa legge e sulla sua opportunità e credo che come me nessuno di noi possa illudersi di non essere permeato da duemila anni di civiltà cristiana, credenti o non credenti. Noi abbiamo succhiato da quella civiltà così come hanno succhiato i nostri progenitori, dobbiamo a quella civiltà se oggi non siamo musulmani, dobbiamo a quella civiltà - e lo ricordava stamattina anche il Consigliere Torrione o il Consigliere Mafrica - la conservazione di tutta una serie di strumenti, di valori culturali, specialmente nell'oscuro periodo medioevale in cui grazie ai conventi e agli ordini religiosi si sono conservate certe testimonianze storiche di fondamentale importanza, si sono approfondite tutta una serie di ricerche di cui ancora oggi godiamo, e basterebbe citare l'ordine dei Benedettini o ancor più dei Domenicani, quei Domenicani che amano definirsi "cani da guardia del Signore".
Abbiamo molto discusso in Commissione sul valore sociale della creazione di un monastero di clausura come quello delle Carmelitane. Stamattina il Consigliere Torrione ricordava, e lo ricordava anche ieri mattina nell'intervento che ha fatto sulle Comunicazioni del Presidente del Consiglio, la necessità per noi tutti di riscoprire, citando quel saggio di Erich Fromm "Avere o Essere", i valori della spiritualità. Tutta una serie di valori cioè che pongano un freno a quella corsa verso il benessere materiale che ....
PRESIDENTE: Prego la tribuna stampa di stare in silenzio perché disturba.
DE GRANDIS (P.R.I.) - .... un freno a quella ricerca del benessere materiale che fino a un certo limite è doverosa perché eleva la qualità della vita, ma che al di là di certi limiti diventa fine a sè stessa e certamente controproducente a scapito dell'essere.
Mi domando se la presenza di un convento così particolare come quello di clausura, dove avviene la mortificazione della carne e l'esaltazione della spiritualità attraverso la preghiera e la contemplazione, mi chiedo se questa presenza non significhi per chiunque di noi un motivo di riflessione, e se creare una struttura che provoca la necessità di riflettere non sia un fatto socialmente più positivo che non un intervento più diretto materialmente nel sociale.
È qui il punto della questione. Al di là del fatto che ha voluto ricordare che il popolo valdostano è sempre stato caratterizzato dalla fede cattolica, che la stragrande maggioranza dei valdostani è cattolica, più o meno praticante, e al di là delle rilevazioni percentuali su quelli che hanno scelto l'ora di religione, come ha fatto il Consigliere Beneforti, o su quelli che hanno votato contro l'abrogazione della legge sul divorzio, che potrebbe fare qualcun altro, con risultati diametralmente opposti, vorrei qui ricordare che questi richiami percentuali sono profondamente sbagliati. Per sostenere questa mia tesi chiamo a testimoniare quella che definisco una teologa di grande valore come è Adriana Zarri, che ha dichiarato pubblicamente che votava, nel referendum per l'abrogazione della legge sul divorzio, contro l'abrogazione di quella legge. Eppure Adriana Zarri non è solo una teologa per ragioni di studio; è una persona che testimonia con il proprio modo di vivere il Vangelo e lo fa al limite dell'eroismo. Credo quindi che si tratti di persone che devono godere del nostro massimo rispetto, della nostra massima considerazione, e che ci aiutano a riflettere, o perlomeno aiutano me, che sovente mi sento tanto misero, come esprimere quel pensiero di Blaise Pascal che dice: "Se guardo davanti a me vedo solo l'infinito, se guardo dietro di me vedo solo l'infinito, in mezzo ci sono io che non sono niente e certamente se anche non fossi venuto al mondo niente sarebbe cambiato".
È un po' qui tutta la mia riflessione e non vorrei essere frainteso perché qualcuno stamattina ha tirato in ballo Mazzini e la laicità dello Stato; sono ancora della opinione della "libera Chiesa in libero Stato" nel massimo rispetto dell'uno e dell'altro, e vorrei ricordare al Consigliere Sandri che Mazzini era un uomo profondamente religioso. Mi pare che questo abbia un suo profondo significato e credo che anche il collega Sandri sia ogni tanto tormentato dal dubbio, come tutte le persone intelligenti, penso. Ragione per cui credo ci siano sufficienti motivi perché questa legge debba essere votata, anche se mi rammarico che non lo si possa fare in un clima più disteso. Ritengo infatti che la delicatezza della materia che investe la sfera della spiritualità e della fede dell'uomo esiga una trattazione improntata alla massima serietà e non debba essere svilita da crociate pro o contro, soprattutto da crociate pro. Sono contrario in linea di principio ad ogni forma di crociata pro o contro qualcosa, e lo sono di più quando si tratta di discutere su problemi che investono quella che è la più fondamentale delle libertà dell'uomo, vale a dire la libertà di fede e di pensiero. Ed è in nome di questa libertà di fede e di pensiero che voterò a favore di questo provvedimento di legge.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Aloisi, per fatto personale, ne ha facoltà.
ALOISI (M.S.I.) - È mio dovere dare alcune risposte al rappresentante della coscienza critica di questo Consiglio, che è il rappresentante del Partito Repubblicano....
PRESIDENTE: Consigliere Aloisi, Lei ha chiesto la parola per motivo personale, non per fare polemica.
ALOISI (M.S.I.) - Intervengo per motivo personale: se mi lascia parlare glielo spiego.
Mi riferisco alla persona che si atteggia a coscienza critica di questo Consiglio e che è il rappresentante a livello nazionale di un partito che propaganda le proprie idee per la moralizzazione pubblica (e quanti ladri sono stati scoperti in questo partito!), il quale si è dichiarato sbalordito perché il Partito Nazionale Fascista è cattolico. Allora, siccome forse non conosce la storia, vorrei chiarire alcuni aspetti.
Primo, il Partito Nazionale Fascista c'era una volta, adesso non c'è più, e che sia cattolico è chiaro perché ha firmato il Concordato ed è stato l'unico che ha risolto il problema fra Stato e Chiesa. Quindi non c'è bisogno di sbalordirsi per il fatto che il Partito Nazionale Fascista sia stato un partito cattolico.
Secondo, se si riferiva a me come Partito Nazionale Fascista, non ho avuto né l'onore né il disonore di essere fascista; rappresento il Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale, se non lo sa glielo ricordo per l'ennesima volta. Il nostro partito si è sempre dichiarato cattolico, non bigotto, e sa analizzare e non fare confusione, perché nel momento in cui ho fatto certe dichiarazioni sul finanziamento di un convento religioso, sono partito dalla considerazione che qui amministriamo pubblico denaro
TAMONE (U.V.) (fuori microfono) ....questo è il secondo intervento!
PRESIDENTE: Consigliere Aloisi, le devo togliere la parola, Lei deve replicare per un fatto personale e non mettersi a fare un intervento.
ALOISI (M.S.I.) - Il fatto personale l'ho già chiarito, voglio solo ricordare che rappresento il Movimento Sociale Italiano, mentre il Partito Nazionale Fascista è finito nel '45, quindi ....
TAMONE (U.V.) - (fuori microfono) quello è un fatto politico...
PRESIDENTE: Consigliere Aloisi, ha ragione il Consigliere Tamone, questo è un fatto politico, non è un fatto personale.
ALOISI (M.S.I.) - Invece è un fatto personale, perché rappresento il Movimento Sociale Italiano .... comunque mi riservo nel secondo intervento di chiarire meglio.
PRESIDENTE: Il Consiglio ha capito.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Baldassarre, per il secondo intervento, ne ha facoltà.
BALDASSARRE (P.S.D.I.) - Speriamo di non commettere apologia di reato intervento per la seconda volta ....
TAMONE (U.V.) - (fuori microfono) casomai apologia di parola....
BALDASSARRE (P.S.D.I.) - Dico subito che speravo che in questo dibattito che da stamattina ormai va avanti, si fossero verificate delle novità che ci facessero capire, a noi di formazione laica, l'utilità di questo provvedimento. Abbiamo sentito da parte di alcuni colleghi che rispetto, usare dei termini che concretamente poi non mettono in pratica. Cominciamo allora da quanto ha affermato questo comitato al momento in cui ha partecipato alla riunione della I Commissione. Uno dei rappresentanti di questo comitato affermò testualmente: "Noi ci affidiamo e ci siamo affidati alla provvidenza". Se per provvidenza intendeva i soldi dei contribuenti valdostani, doveva usare il termine giusto e dire: "Siamo venuti qui per chiedere i soldi dei cittadini della Valle d'Aosta, di quelli che lavorano, dei disoccupati, dei pensionati".
Quando gli abbiamo chiesto cosa pensavano degli enormi problemi esistenti in Valle d'Aosta, hanno risposto che anche per quelli ci avrebbe pensato a provvidenza.
Con questi rappresentanti non siamo d'accordo: se avevano fatto il passo più lungo delle loro gambe erano problemi loro, la comunità valdostana non deve pagare certi errori, per cui avevamo espresso le nostre critiche su queste loro richieste. Mi meraviglio di certe affermazioni che sono state fatte in quest'aula; una mi ha colpito in modo particolare per cui la comunità intera ha il dovere di partecipare concretamente a questa iniziativa. Questo atteggiamento non è cristianità, ma è imporre alla comunità, anche a quella non credente, di partecipare ad una iniziativa che è di parte.
Stamattina ho letto qualche pagina da "il dialogo delle Carmelitane": neanche loro approverebbero questo comportamento! Sono persone che si ritirano per vivere in povertà, noi invece stiamo costruendo per loro un monastero per farle diventare personaggi "in"....
TAMONE (U.V.) (fuori microfono) -..."in" cosa vuole dire? Il Consigliere Baldassarre poi ce lo spiega ....
BALDASSARRE (P.S.D.I.) - .... spiegherò cosa vuol dire "Carmelitane in"....
Si sono usati i termini di umiltà da parte di colleghi in modo particolare della Democrazia Cristiana; ma noi questo abbiamo chiesto stamattina: umiltà e tolleranza cristiana, come voi la definite, ed abbiamo chiesto di ritirare questo provvedimento, non perché volevamo fare il gioco delle parti, non perché noi siamo nettamente contrari a certe scelte, ma perché volevamo concordare prima un testo legislativo che vada incontro anche alle esigenze di altre fedi religiose.
Invece è prevalsa l'arroganza. Il Consigliere Beneforti ha detto: "Siamo pronti al dialogo"; ma quale dialogo? Forse il dialogo dei numeri, dietro al quale vi nascondete da cinque anni?
Si è detto che il nostro è un paese democratico; democrazia però non vuol dire chiudersi dietro i numeri, ma dialogare e noi stamattina abbiamo chiesto appunto un dialogo con la maggioranza che ci è stato rifiutato.
Qualcuno ha parlato di provvedimento "a carattere elettorale", comunque non si può non ravvisare un certo rapporto fra potere politico e potere ecclesiastico, un rapporto che ci preoccupa.
Si è parlato stamattina di interferenza dei partiti anche nel potere ecclesiastico; noi siamo convinti ancora di più che effettivamente esiste solo questo rapporto, perché se in questo Consiglio molti colleghi fossero (fra virgolette) liberi di votare, non voterebbero il provvedimento, a prescindere dalle loro convinzioni, in quanto non vi riconoscono alcuna utilità sociale.
Abbiamo chiesto un incontro con un membro della Curia, ma ci è stato detto che la Curia non sa di questo monastero - e qui emerge l'ipocrisia cattolica - quindi non può intervenire. Avevamo richiesto la presenza del Vescovo in Commissione, il quale non ha voluto intervenire alla riunione, si è dato latitante; sono tutti latitanti .... Si sono presentati solo "tre uomini di buona volontà" i quali hanno detto: "Ci siamo impegnati per tre miliardi e mezzo, abbiamo dei beni personali che non possono garantire questa spesa, allora abbiamo chiesto al governo regionale di aiutarci in questa nostra iniziativa e di costruire queste famose celle per chiudere dentro le Carmelitane".
Questa maggioranza, vista l'enorme quantità di soldi, partecipa allegramente a sostenere l'iniziativa di questi personaggi che forse avranno anche la buona volontà di voler fare qualcosa di utile, ma che noi riteniamo non utile per la nostra società.
Abbiamo ascoltato delle prediche (dopo quelle di Celentano ...) in questo Consiglio, abbiamo ascoltato i discorsi di alcuni "predicatori del cristianesimo", però finora nessuno di questi ci ha indicato l'utilità di costruire un monastero delle Carmelitane. Si è parlato di spiritualità, si sono confusi i drogati con le Carmelitane, si è detto che solo con la meditazione si può redimere una vita deviata, e si è chiesto in norme di questa spiritualità un finanziamento di miliardi da parte della comunità valdostana.
Noi non siamo d'accordo, ma non per la nostra formazione laica - guerre di religione non le vogliamo fare, non le abbiamo mai fatte -, non siamo d'accordo perché questo comitato aveva il dovere di continuare nella sottoscrizione. Ma perché i Consiglieri della Democrazia Cristiana non si sono messi d'accordo per sottoscrivere una, due, tre mensilità e per donarle a questa fondazione? Ma no, la Regione ha tanti soldi: li investe nella Multibox che poi fallisce, nella COINCA che poi fallisce, fa appalti d'oro e poi succede quel che succede ... per cui il comitato si è detto: "Perché anche noi non possiamo chiedere un finanziamento?". E infatti hanno centrato l'obiettivo.
Addirittura si presenta un progetto di legge per dare questo contributo e si danno questi miliardi necessari alla costruzione del monastero.
Questo è il mio secondo intervento. Stamattina ho già espresso l'inutilità di questa costruzione; ora voglio ribadire che non è giusto sfruttare i pensionati, gli operai, i cassaintegrati, i sottoccupati, le casalinghe, i giovani in cerca di occupazione, che non si può amministrare in questa maniera sfruttando queste categorie più deboli. Allora cosa bisognerebbe fare per la sacca di povertà che esiste anche in Valle d'Aosta? Portiamo delle iniziative in questo settore: questa è cristianità, a mio avviso, e non quella che vuole costruire un monastero su un progetto che il Presidente della Giunta stamani elogiava sotto l'aspetto architettonico.
Voi avete i numeri per votare questo provvedimento, e questo basta, poi potete anche mortificare, anzi la state mortificando, la nostra laicità, però non è questo che chiediamo per amministrare. E quando in questo Consiglio si usano dei termini usati dalla maggior parte dei cattolici italiani, questo ci mortifica ancora di più perché questi termini sono astratti, sono buttati lì perché sono stati insegnati; è impossibile che un cattolico si possa comportare come si comportano alcuni Consiglieri di questa maggioranza! Il cattolicesimo, io che non sono un esperto penso che insegni ben altre cose, prima fra tutte l'umiltà, e stamani abbiamo chiesto con tanta umiltà di fare un provvedimento che andasse incontro anche ad altre esigenze provenienti da altre comunità religiose; invece la vostra arroganza, la nostra intolleranza nei confronti di richieste provenienti dai banchi dell'opposizione continua. Forse avete ragione voi, forse anche i risultati elettorali vi daranno ragione, però è la coscienza che deve essere tranquilla, non compromessa, e noi, nonostante la nostra posizione, che non vuole, ripeto, scatenare una guerra di religione su questo argomento, ci sentiamo tranquilli.
Ho fatto il mio dovere da uomo libero, il dovere di chi crede fermamente nella vita sociale, di chi crede in una sana amministrazione. Voi non vi preoccupate di questo, voi voterete questo provvedimento; io ancora con umiltà e con tolleranza vi chiedo di rinviarlo, lo chiedo perché è necessario ed è nell'interesse di tutti, nell'interesse della comunità valdostana. Abbiamo anche detto che vogliamo concordare un testo legislativo, vogliamo venire incontro ad altre esigenze provenienti da altre fedi religiose che dovessero presentare domanda.
Mi fermo qui perché sono amareggiato da questo vostro comportamento - e non sono uno che si arrende facilmente -, un comportamento che non ha né umiltà, né tolleranza cristiana.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Torrione, ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.) - Vorrei riprendere alcuni spunti che sono emersi da questo dibattito, anche perché credo che un confronto serrato possa servire per qualche verso a farci individuare da questi banchi quale sia la strada migliore per rinvigorire un sentimento di spiritualità nell'ambito della collettività valdostana.
Devo essere sincero: ho fatto l'intervento di stamattina cercando con molta fatica di spersonalizzare il mio discorso da qualsiasi mia credenza particolare, anche perché non volevo assolutamente che il dibattito assumesse un tono di contrapposizione, pur essendoci posizioni estremamente diverse e diversificate.
Devo riconoscere che forse inavvertitamente alcuni colleghi hanno usato un tono da crociata. Devo confutare una affermazione del Consigliere Beneforti quando dice: "Non siamo disposti ad accettare intimidazioni", ma in quest'aula nessuno ha fatto la benché minima intimidazione, né tantomeno ha fatto intimidazioni per impedire ad una maggioranza di decidere.
Il compito di una maggioranza, Consigliere Beneforti, non è solo quello (come il compito dell'opposizione, del resto) di decidere a colpi di numeri, ma è quello di confrontarsi, e guai se viene a mancare il metodo del confronto e del dialogo perché a quel punto cessa di essere anche la democrazia. E il dialogare, come? Dialogare con spirito di tolleranza reciproca, senza esasperazioni, perché anche nella passione della discussione prevalga il confronto fra le idee, fra le impostazioni diverse. Ecco quello che è il nostro compito, ecco perché ho trovato di scarso buon gusto la citazione che ha voluto forzatamente inserire il Consigliere Beneforti nei riguardi di un discorso estremamente pacato e corretto del Consigliere Pascale. L'aver citato il discorso di "Sports Valdôtains", come esempio di un certo modo di essere, non fa onore sicuramente a questo Consiglio. L'assimilazione fra i due problemi è di tale portata e diversità che indubbiamente è impossibile paragonare il disegno di legge sul finanziamento ad un giornale sportivo con il finanziamento per la costruzione di un convento delle Carmelitane, perché a questo punto (mi suggerisce giustamente il Consigliere Pascale) si confonde veramente il sacro con il profano.
È chiaro che qui abbiamo anche un compito - e vorrei rifarlo questo discorso - di tipo diverso, che è istituzionale della nostra Regione e che è quello di indirizzare e di programmare il futuro della nostra collettività. Lo ribadisco perché sono profondamente convinto di questo concetto, e cioè che per certi versi noi tutti come classe dirigente valdostana non siamo stati all'altezza della situazione, ci siamo fatti abbacinare anche noi dal fatto che la Regione tutto può e tutto dà. È qui la chiave di volta del recupero anche di un certo tipo di spiritualità, recupero che tra l'altro è una esigenza che è presente nella collettività valdostana e che bisogna saper cogliere nelle sue giuste espressioni.
È vero, questa Regione che tutto può, crea la società del vitello d'oro. È un rischio che corriamo, per cui all'avere si finisce per dare una importanza determinante, a scapito dell'essere. Credo che a questo proposito ci sia la necessità di riportare in auge un concetto che fu caratteristico e pregnante di un periodo storico, bisogna riscoprire il valore dell'umanesimo e di cosa ha significato, bisogna riscoprire il senso della dignità dell'uomo. In effetti c'è il rischio che questa sorta di edonismo valdostano, a volte anche esasperato, ci faccia perdere le con notazioni di una società che è in fase di trasformazione, ma porta nel suo seno dei valori che devono essere indissolubili dal suo stesso modo di essere.
Questa è l'operazione che compete a noi come amministratori regionali, e per fare questo credo che oggi non facciamo un servizio a questo recupero di spiritualità, perché questa Regione si pone ancora come una Regione che tutto può e tutto dà.
Stamattina ho fatto un cenno alla classe dirigente di venti anni o trenta anni fa, e se andiamo a riscoprire certe battaglie che furono caratteristiche di quell'epoca probabilmente facendo una riflessione ci possiamo anche dire, guardandoci nello specchio, che oggi non siamo all'altezza di quel compito, perché si è perso il senso della laicità delle istituzioni.
Esponenti di partiti diversi avevano profondamente connaturato dentro di loro il senso della laicità della funzione pubblica; ricordo il dramma che visse la collettività valdostana quando una ingerenza pesante della Chiesa cercò di condizionare la vita politica valdostana. Ci fu una sollevazione di scudi, ma giustamente, anche all'interno dello stesso mondo cattolico. Questo lo dico perché questo senso di laicità è legato anche alla stessa collettività valdostana che pure è cattolica, ma - attento Consigliere Beneforti - è una collettività che è cattolica sotto certi aspetti ma è profondamente laica per altri. Ricordiamoci le battaglie sui diritti civili in Valle d'Aosta che hanno dato un risultato sintomatico, e di questo dobbiamo tener conto anche nell'affrontare questo argomento, non per dividerci, ma per cercare di capire, il che è più difficile.
Credo che questa discussione debba servire a farci acquisire anche una diversa coscienza di noi stessi. Sono rari i momenti in cui in Consiglio si dibatte su dei problemi di principio, sovente siamo anche noi angustiati (fra virgolette) dalla quotidianità e a volte ci perdiamo; ma questo non ci deve fare perdere di vista che anche la politica ha una sua profonda spiritualità e la deve avere se vogliamo ridare una dignità alla politica.
Perché torno a questo discorso? L'offrire dei denari in termini biblici ad una fondazione che sta per costruire un convento, dovrebbe far sentire offeso il cattolico, perché essere cattolici vuol dire soprattutto dare sè stessi: il grande insegnamento è un insegnamento di solidarietà. Abbiamo presente la società contadina della Valle d'Aosta, un mondo povero, che nella professione di fede esprime solidarietà; le piccole cappelle, le grandi cappelle di cui è disseminata la nostra Valle sono state costruite con lo spirito della corvée, con lo spirito di tutti che si sentivano così coinvolti in un avvenimento di tipo religioso. Perché gli vogliamo togliere questa caratteristica, perché vogliamo che ancora una volta l'ente pubblico si ponga in una posizione sbagliata e finisca per svilire l'operazione che è una operazione di tipo culturale, se non vogliamo chiamarla religiosa, proprio perché legata a quella spiritualità?
Ho capito il dramma del Consigliere De Grandis, ho capito anche che c'era l'esigenza in ognuno di noi del cosiddetto trascendente, ma noi qui abbiamo compiti che non riguardano quella sfera, ne riguardano un'altra, riguardano il modo di far politica, riguardano anche il fatto che dobbiamo sotto certi aspetti dividere quella che è la nostra sfera individuale da quella che è invece l'attività dell'ente, la quale deve essere rivolta nei confronti di tutti e deve tutelare gli interessi materiali e spirituali di tutti. In questo caso facciamo un privilegio e credo che, per quello che ci ha letto anche stamattina il Consigliere Baldassarre, offendiamo lo spirito di profonda povertà delle suore carmelitane con una operazione di questo tipo.
Questa non è stata una seduta inutile, al di là del discorso Carmelo sì/Carmelo no, nel senso che costruire un convento può anche essere una operazione da guardare con un certo favore perché si inserisce in un contesto più ampio, perché tocca la sfera del trascendente, la sfera della religione, perché complessivamente può anche essere visto come recupero di spiritualità. Però questo recupero per essere corretto, non deve essere fatto con denaro di tutti i cittadini, siano essi credenti, siano essi non credenti: questo è il punto debole di tutta la vicenda.
Non abbiamo nient'altro da aggiungere: il nostro sarà un voto contrario per tutte le ragioni che abbiamo cercato di esplicitare. Abbiamo tentato anche di far rinviare questo provvedimento perché non cadesse in un periodo sospetto come l'attuale; forse un discorso di questo tipo fatto all'inizio della legislatura poteva avere anche un altro tipo di significato, il farlo alla fine porta la gente fuori a dare allo stesso discorso una coloritura che sarebbe stato meglio evitare.
Non abbiamo fatto una crociata, non abbiamo fatto una guerra di religione, abbiamo espresso qui il nostro spirito profondamente laico. L'attuale è una società pluralistica dove convivono credenze religiose diverse, fedi politiche diverse, e ci rendiamo conto che sarebbe un errore grossolano dividere questa collettività, però prendiamo almeno spunto da questo dibattito per cercare di recuperare certi valori della nostra società, - almeno non abbiamo parlato invano per una intera giornata, - per cercare di governare tutti insieme la nostra Regione con un altro spirito, guardando a quella dignità dell'uomo cui accennavo prima. Lo sforzo che dobbiamo fare è proprio quello di recuperare l'uomo nella sua interezza, materiale e spirituale, questo è un compito che ci compete; ci compete meno quello di costruire una casa che guarda senz'altro a Dio ma che ha poco a che vedere con quella attività che dobbiamo esplicitare in quest'aula.
Almeno sappiamo cogliere il meglio di questa discussione per fare delle riflessioni sul nostro futuro, dando per scontato che non abbiamo fatto oggi un buon servizio a chi crede profondamente nella povertà, soprattutto in una povertà contemplativa, a favore solo del trascendente.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Segretario Tamone, ne ha facoltà.
TAMONE (U.V.) - Anch'io mi sento molto imbarazzato, anche perché ero di quelli che avevano sperato di evitare questa discussione; mi ero sforzato anche a livello di Commissione di evitarla, non perché questa discussione mi facesse paura, ma perché temevo che ci facesse addentrare in qualcosa in cui non saremmo stati più tanto in grado di districarci. Oggi rimaniamo tutti con i nostri dubbi e le nostre incertezze; si tratta di un argomento delicato e molto complesso, per cui avrei preferito che si potesse arrivare in questa aula trovando prima degli accordi che si poteva, forse, avendo tempo trovare. Però può anche darsi che ci siano delle ragioni che ci sorpassano, che non riusciamo tutti a comprendere che non concedevano questa possibilità, e oggi si deve quantomeno discutere e parlare di questo argomento in maniera serena nei limiti del possibile.
Non si tratta di un provvedimento normale di questo Consiglio, ma di un provvedimento fuori dagli schemi che abitualmente discutiamo. Alcuni stamattina dicevano che nessun altro ente ha mai approvato una legge del genere; questo non mi preoccupa e nonostante questo mi sento di votare tranquillamente, perché non è proibito che la Valle d'Aosta sia prima in qualcosa. Questo non è un motivo da addurre per poterci convincere che quello di oggi è un provvedimento che non va bene, anzi, l'autonomia vuol dire anche fare le cose che si crede di dover fare.
Per quel che riguarda il merito del problema, vorrei ricordare che siamo di fronte ad un fatto che, estraniato dal contesto dei problemi spirituali, rimane il finanziamento di un mutuo: qui si tratta di finanziare un mutuo riducendo il tasso di interesse dello stesso.
Ho voluto puntualizzare perché sento dire che siamo noi che costruiamo il Carmelo; non è assolutamente vero: noi partecipiamo soltanto all'abbattimento di parte degli interessi del mutuo. Non è assolutamente vero quello che è stato detto, che questo fatto ha bloccato la raccolta di soldi; la raccolta di soldi continua e servirà a restituire i soldi del capitale e la parte degli interessi. Si tratta da parte nostra, e qui getterei una parola in più in questo tentativo di dialogo, di guardare un po' a questo atto come ad un atto di solidarietà verso un gruppo di persone che hanno portato avanti e che portano avanti un discorso al quale ci è difficile accedere e di cui ci è difficile la comprensione. Questi continuano la loro raccolta, evidentemente dovranno avere i fondi per fare in modo che questi soldi ci siano restituiti.
Cosa vuol dire fare questa operazione? Vuol dire solamente consentire la realizzazione di questa opera in tempi più stretti, altrimenti ci avrebbero impiegato 10-12 anni, cosa che farebbe perdere valore alla iniziativa.
Ero anche di quelli che avrebbero preferito in questo caso soluzioni diverse da quelle del mutuo, l'ho detto anche in Commissione, trattandosi di un fatto straordinario e fuori dagli schemi normali. Credo che questo discorso che facciamo oggi non debba rientrare nelle abitudini della nostra Regione, è un fatto isolato e con questo occhio bisognava guardarlo. È stata fatta un'altra scelta, che va però rispettata e va presa dal giusto verso.
Qualcuno questa mattina nella discussione generale aveva detto che il Carmelo non fa parte della tradizione spirituale della Valle d'Aosta, e questo è perfettamente vero, però nella tradizione della nostra Valle si stanno inserendo tantissime cose che una volta non c'erano: le bombe ricordate l'altra mattina, i botti di fine anno, che sono stati ricordati dal mio amico Piero Vietti con un bell'articolo su "Peuple valdôtain", il riso ai matrimoni, usanza che non abbiamo mai avuto. Se dovessi riferirmi alla fauna della nostra Regione potrei dire che una volta in Valle d'Aosta non c'erano né cervi, né caprioli, né cinghiali, né galli cedroni, quindi direi che qui c'è tutta una evoluzione da prendere in considerazione in tutti i settori. Non vorrei parlare della "fauna" umana della Valle d'Aosta, perché entrerei in un discorso che qualcuno potrebbe mal interpretare....
È sicuramente la nostra una Regione che è in evoluzione, che sta vivendo un momento di cambiamenti, e in questo discorso si inseriscono anche questi bisogni di spiritualità che vengono citati dalla richiesta di questi amici che hanno portato avanti l'idea della fondazione. Ragione per cui, se c'è questo bisogno di spiritualità diversa, che è stato citato anche da vari colleghi durante la discussione generale, bisogna cercare di capire che questi momenti di spiritualità sono dei momenti che forse non sappiamo apprezzare bene e che fanno parte di un incentivo alla crescita della nostra società in modo diverso, e bisogna anche cercare di dare questa interpretazione ala presenza di un monastero delle Clarisse nel Comune di Quart.
È per questi motivi, che sorpassano la normale discussione di questo Consiglio, che, pur con dei dubbi (non parlo di drammi perché mi sembra troppo grossa), pur senza avere la certezza di fare una cosa che è sicuramente giusta, ma con la convinzione di fare una cosa che comunque va nella direzione di recuperare certi valori e di farli nuovamente presente ad una società che forse li ha dimenticati, che il nostro Gruppo voterà questo disegno di legge.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, per il secondo intervento, ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.) - È necessario fare alcune precisazioni rispetto ad elementi emersi nel dibattito.
Abbiamo giudicato questo provvedimento come ambiguo e isolato, rispetto ad un contesto più generale, come non ispirato da chiare motivazioni pubbliche. Abbiamo detto che è un precedente che non sappiamo poi quale seguito potrà avere. Qualcuno nel corso del dibattito ha tentato una sottile prevaricazione all'interno del Consiglio, cercando di creare una divisione tra i favorevoli e i non favorevoli in base alla appartenenza o meno ad una determinata fede religiosa. Una discussione impostata in questo modo è a parer mio scorretta e merita delle precisazioni. Ho già detto stamattina che non stiamo discutendo sulla libertà religiosa in Valle d'Aosta, che non stiamo discutendo sul ruolo delle associazioni e delle organizzazioni religiose, perché questo Consiglio ha già legiferato per le scuole materne private, per i luoghi gestiti da privati in cui si raccolgono gli anziani e così via. Non stiamo quindi facendo una discussione di tipo: religione o non religione, perché la religione in Italia è un sentimento, è un modo di vivere che attraversa trasversalmente tutti i partiti.
Qualcuno prima tentava un accostamento tra l'87% dei ragazzi che frequenta l'ora di religione e la consistenza del mondo cattolico nel nostro paese; credo che si debba essere molto cauti nel fare determinate valutazioni. In Italia e in Valle d'Aosta la distinzione fra politica e religione è diventata sempre più netta. Credo che si possa dire che tutti i partiti oggi sono partiti laici, compresa la Democrazia Cristiana, e che in tutti i partiti, sia quelli di ispirazione cristiana, sia quelli di ispirazione diversa, ci sono persone che hanno o non hanno determinati sentimenti, determinate posizioni rispetto alla religione. Non è questo quindi il modo di valutare il dibattito che si sta svolgendo in Consiglio; noi stiamo valutando un provvedimento finanziario della Regione Valle d'Aosta rispetto ad una fondazione che vuole costruire un monastero: questo è il punto di cui stiamo discutendo.
Si è sostenuto da parte del Presidente della Giunta e poi da parte anche di altri Consiglieri che esiste una urgenza; è indubbio che, avendo iniziato un'opera, ai fini del completamento dell'opera una qualche urgenza esista dal momento che qualunque opera iniziata si spera prima o poi che venga conclusa. Si è detto che le persone che hanno intrapreso questa iniziativa, le suore che troveranno poi posto in questo convento, hanno dei meriti; credo che nessuno sia qui per negare i meriti di chi ha intrapreso questa iniziativa, nè il significato simbolico delle persone che fanno questa scelta di vita. Ma esistono anche altri casi in cui c'è una urgenza di denaro per completare delle opere, in cui ci sono dei meriti, e voglio fare degli esempi. Ci sono delle associazioni che sarebbero in grado di spendere dei miliardi per aiutare i popoli del Terzo Mondo, ma abbiamo avuto in passato difficoltà a dare piccolissime somme. La fame nel mondo è un problema che è indubbiamente urgente, le associazioni che si occupano di questo problema hanno indubbiamente dei meriti, però questo Consiglio regionale ha trovato e troverà difficoltà ad intervenire.
Oggi le difficoltà sono minori perché esiste una legge dello Stato che permette alla Regione di superare delle mancanze di competenza che in passato l'avevano frenata. Quindi il discorso non può essere incentrato né sul bisogno di completare l'opera né sui meriti di chi ha intrapreso questa iniziativa; il discorso va riferito ai parametri consueti che può usare la Pubblica Amministrazione per spendere il proprio denaro. Non esiste nessuna questione religiosa, ci sono solo problemi di utilità pubblica, di utilità sociale.
Per altre iniziative, fatte anche da ordini religiosi, è chiara l'utilità sociale: in un Comune dove manchi la scuola, un ordine religioso che tenga la scuola svolge un compito di grande utilità pubblica; in un Comune dove siano da assistere degli anziani chi fa questo lavoro svolge un compito di grande utilità sociale. In questo particolare problema, e sta qui la ragione per cui cercavamo una soluzione diversa, non è chiara, o perlomeno non è così chiara, l'utilità sociale dell'intervento del denaro dei cittadini valdostani.
Questo è il punto su cui vogliamo fare riflettere, perché ci sono degli ordini religiosi che fanno una vita più attiva, più immersa nel mondo, per i quali la dimensione sociale è ovvia e visibile; ci sono altri ordini religiosi dediti alla contemplazione, dediti alla preghiera per cui lo strumento di collegamento con il mondo esterno, essendo rappresentato dalla preghiera, non può essere percepito come qualcosa di direttamente sociale; proprio per la natura stessa della preghiera, che attiene alla fede, non credo si possa sostenere in modo convincente che la cosa abbia riflessi pubblici e sociali.
Noi quindi abbiamo messo in discussione la possibilità che la Regione, come Pubblica Amministrazione, intervenga in questo campo. Riteniamo di avere ottenuto un qualche risultato: inizialmente il provvedimento prevedeva una spesa per l'Amministrazione regionale di 375 milioni all'anno per 17 anni; l'approfondimento del problema ha consentito di precisare meglio e i conteggi che oggi ci sono stati dati parlano di 3 miliardi e mezzo complessivamente che saranno a carico dell'Amministrazione regionale.
Qui si apre un altro problema che riteniamo di dover giudicare non positivamente. Ammesso che si voglia riconoscere a questo tipo di attività dei riflessi anche se non diretti sulla vita collettiva, il discorso non poteva a nostro giudizio essere fatto solo per un determinato tipo di religione, per un determinato tipo di credo religioso. In questo senso abbiamo cercato di lavorare con altri colleghi della Commissione, perché i provvedimenti di un ente pubblico devono avere carattere riferito alla generalità dei cittadini. Così non si è voluto fare; per questi motivi riteniamo che ci sia stata una forzatura e giudichiamo che essa sia stata fatta anche perché ci si trova in un particolare periodo, altrimenti alcuni mesi di tempo per concordare un momento di discussione si sarebbero potuti trovare.
Abbiamo perciò l'impressione che in questo Consiglio ognuno è libero di votare come vuole, che però difficilmente qui ci sono maestri di morale che possono dare alte lezioni ad altri; dubitiamo invece che ci siano per questi particolari problemi alcune figure che forse possono essere definite simili a quei mercanti del tempio che Gesù scacciò nella sua giovane età, come tutti ben sanno.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Sandri, ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.) - Dicevo stamattina che il problema di amministrazione pubblica, perché politici siamo, oseremmo essere, e il problema di questo provvedimento di legge è di capire se è o meno un buon utilizzo del denaro pubblico.
La nostra posizione, la posizione di gran parte dei partiti della sinistra, è quella di affermare con tranquillità che questo non è un buon utilizzo del denaro pubblico. Abbiamo assistito ad un dibattito molto complesso, abbiamo sentito delle parole piene di sentimento; molto ispirate, ma non abbiamo sentito da parte di nessun membro della maggioranza, né da quella cosiddetta laica (il PRI), né dalla Democrazia Cristiana, né dagli A.D.P., e nemmeno (anche se con una piccola eccezione) da parte dell'Union Valdôtaine, un giudizio sul significato finanziario di questa operazione, sulla validità economica. Soltanto il Consigliere Tamone ha fatto degli apprezzamenti, positivi o negativi non li sto a giudicare, sul tipo di finanziamento che è stato fatto, sul tipo di iniziativa. Qui avete voluto confondere il pubblico, confondere noi, facendo delle grandi sparate (chi cita Blaise Pascal, chi cita le missioni), senza però porvi, nessuno di voi (tranne una eccezione, come dicevo) il problema in termini seri, in termini politici.
Mi consentirete in questa seconda tornata di ributtare qualche altro dato in più rispetto alla precedente: visto che non è stato captato il primo tipo di discorso forse approfondendolo le cose si capiranno meglio.
Si può affermare con tranquillità che qui c'è un grosso spreco di denaro pubblico, dovuto sia alla finalità dell'investimento sia al modo in cui è stato predisposto e alle garanzie che non sono state chieste.
Dice il Consigliere Mafrica che si spenderanno 3 miliardi e mezzo in 17 anni: è la prima cifra un po' seria che sento....
ROLLANDIN (U.V.) (fuori microfono) - Noi lo avevamo detto.
SANDRI (N.S.) - ....non erano le cifre che tenevano conto dell'abbattimento dei due anni, nè del rateo come è stato modificato; mi attengo a quanto detto dal PCI che mi sembra in questo caso più documentato.
ROLLANDIN (U.V.) (fuori microfono) ... gli sono stati passati adesso i dati!
SANDRI (N.S.) - Glieli hanno passati adesso? ... Così comunque è stato detto: 3 miliardi e mezzo per una operazione. È una cifra che è esattamente pari al costo della costruzione, per cui mi chiedo: è stato anche da un punto di vista strettamente economico, come la vedete voi, una operazione intelligente? Non era forse meglio, come peraltro è stato riconosciuto dal Consigliere Tamone, scegliere altre strade che potevano ugualmente dare uno sbocco positivo alle vostre idee, alle vostre tendenze politiche, diminuendo notevolmente quello che era il carico della Regione?
Non solo, ma io credo che il Presidente della Giunta abbia fatto un grosso errore di calcolo sulla capacità di queste persone di restituire i soldi, probabilmente perché non legge i giornali cattolici. Visto che il sottoscritto riceve "Il Corriere della Valle" nella sede del partito, si è premurato di andare a fare un controllo degli articoli di questo giornale dal giugno-luglio di questo anno ad oggi. Un articolo in francese a firma Gabriel Pont del luglio di questo anno parla di molte "pietre" che sono state date per la costruzione di questo monastero, indicando i soldi dei vari contributi: "Mais combien d'autres pierres restent à attendre, celles-ci sont absolument nécessaires pour qu'il s'élève encore plus haut le Carmel de la Mère de la Miséricorde. Elle attend un bienfaiteur pour continuer la construction de cet îlot de paix au milieu du peuple valdôtain.".
Ora, oltre che provvidenza, almeno c'è la definizione di benefattore.
Ma nelle righe precedenti si dice una cosa interessante che forse non è stata captata molto: "Depuis cinq ans des petites pierres ont été aussi discrètement recueillies pour financier cette oeuvre sublime". In cinque anni hanno raccolto 500 milioni, allora fatemi fare un piccolo conto: quanti anni ci vorranno per pagare i restanti tre miliardi, per pagare il mutuo regionale e per restituire i soldi alla Regione attraverso il finanziamento bancario? A cento milioni all'anno ci vogliano dai 30 ai 40 anni, che sono certo molti di più di quanto non siano i 17 che è la durata del mutuo; quindi per loro stessa ammissione a questa velocità di raccolta questi signori non potranno ottemperare ai loro impegni.
Questi sono dati forniti da loro, si spera che siano dati veri, ma chi è che in questo Consiglio si è premurato di informarsi su queste cose? Non certo il Consigliere De Grandis che in questo senso altre volte ha dimostrato maggiore precisione nell'analisi dei provvedimenti finanziari, che oggi invece ha preferito puntare tutto su una serie di considerazioni di tipo filosofico.
Una maggiore cautela dal punto di vista finanziario sarebbe stata estremamente opportuna.
Dice il Consigliere Beneforti, ed è stato ripreso in una intervista per una televisione dal Consigliere Maquignaz, che il popolo valdostano è un popolo cattolico. Credo di dovermi dissociare dagli altri partiti di sinistra che hanno contestato questa affermazione, perché andando a rivedere i libri di storia credo che si possa confermare questa asserzione. Dice la "Histoire du Val d'Aoste" de l'Abbé Henry, al punto 441: "Le 11 février 1929 à midi fut signé à Rome l'arrangement définitif de la question romaine; toute l'Italie, la Vallée d'Aoste en particulier, salua par de carillons joyeux et de Te Deum enthousiastes cet événement qui mettait fin à un pénible état de choses". Quindi vedete: è la storia che si ripete. "L'an 1870, le 20 septembre, l'Italie, après avoir envahi les états pontificaux, s'emparait de Rome, la cité du Pape. Depuis lors, chaque année des incidents regrettables venaient encore détériorer la situation. Comment régler la question? Les diplomates avaient bien essayé mais ils n'étaient pas à l'hauteur d'une telle oeuvre...." Ma qui arriva qualcuno che risolve la situazione: "Celui qui résoudra cette question sera le plus grand homme d'état, ce grand homme d'état c'est notre premier Mussolini. Après des travaux qui durèrent 30 mois entre lui et Sa Sainteté Pie XI tout fut arrangé à l'amiable et l'accord signé. (....) Mussolini profita de l'occasion pour accorder encore des faveurs à l'église" - vedete come il tempo si ripete - "l'instruction religieuse sera étendue aux écoles moyennes, les faits ecclésiastiques seront reconnus par les lois civiles, l'état reconnaît les effets civils au sacrement du mariage.
Les valdôtains, qui ont toujours été attachés à la maison de Savoie depuis ce début jusqu'à maintenant, reprennent aujourd'hui publiquement et avec plus de transport que jamais leurs vieilles prières: Domine salvum fac regem". Penso che si debba dire qui: "Domine salvum fac Rollandin" perché credo che sia stata una scelta che rientra in questo tipo di tradizione.
Se c'è una parte della popolazione valdostana che si deve lamentare oggi del trattamento che le viene fatto, è quella dei laici; lo ripetevo stamattina e nessuno ha ritenuto così numerosa questa popolazione che deve seguire delle feste che non sono nella sua tradizione, che non può festeggiare feste che magari possono essere amate più delle attuali, che deve subire costantemente la pubblicità nella scuola, nella educazione, nella società e che non può mai dire, perché passa per essere attaccato alle merci, che lui non crede. Questa gente qua, se si deve tenere conto delle parole del cattolicissimo Valerio Beneforti, è gente sconveniente, che non pensa alle missioni, che non pensa a chi a fame, è gente disgraziata. C'è gente che vive benissimo, che fa delle cose ottime, senza avere bisogno di una stampella che voi chiamate religione.
Penso che oggi si tratti di un problema di libertà che non è riconosciuta a queste persone, che è stata venduta da alcuni rappresentanti politici che mi piace qua citare. Ho assistito stamattina alla vendita del PRI, di una sua iniziativa anche non male, quella di cercare un rinvio di questa discussione, e ho dovuto invece assistere alla vendita delle sue idee laiche per un posticino in maggioranza. Non è una cosa piacevole da dover raccontare in giro.
Ho visto il Consigliere Beneforti vendere le sue indubbie capacità di intelletto per fare un po' di propaganda elettorale, forse neanche a livello del suo partito, ma a livello personale.
Se devo fare un apprezzamento, invece consentitemi di farlo per il Consigliere Tamone, perché se è vero che è stato un po' lapalissiano quando ha detto che il mondo cambia, quantomeno ha voluto riaffermare che questo è un dibattito di tipo politico, che lui approvava questa legge per delle motivazioni di tipo politico e che ne aveva analizzato gli aspetti dal punto di vista politico, economico e finanziario, quindi si era posto nella corretta posizione dell'Amministratore pubblico.
A parere del Gruppo consiliare di Nuova Sinistra questa legge è uno spreco. Tanto più si può riconoscere lo spreco quando proprio oggi saremo chiamati a votare il piano di riparto dei finanziamenti da assegnare ai Comuni in applicazione della LR 93/82, "Testo unico delle norme regionali in materia di promozione di servizi a favore di persone anziane ed inabili". In questo piano di riparto ci viene presentata e spacciata per buona una tabella che richiede alle persone che guadagnano 340 mila lire al mese dei contributi per la fornitura di pasti caldi: si spende un certo e diffuso impegno da parte di funzionari della Amministrazione a predisporre complesse tabelle che sono dei balzelli nei confronti di gente che, sì, è povera rispetto alla media della popolazione, perché ha pensioni che vanno dalle 300 alle 500 mila lire al mese. Questa gente deve vedersi togliere ancora quei pochi soldi per contributi che certamente la Regione può lasciare a loro.
Credo sia questa l'attenzione verso il Terzo Mondo, verso la gente che ha bisogno, Consigliere Beneforti, e vorrò vedere su questo piano di riparto come si comporterà. Vorrò vedere come si comporteranno anche i Consiglieri di maggioranza quando verranno presentate iniziative a livello consiliare per dare degli aiuti al Terzo Mondo, sia quello che si trova geograficamente nel Terzo Mondo, sia quello che si è trasferito in Valle d'Aosta: ai lavoratori stranieri, alla gente che ha difficoltà di inserimento sociale, iniziative per le quali non abbiamo mai visto una emotività come quella cui abbiamo assistito oggi.
Spero che il mondo effettivamente cambi, che questa legge prima o poi possa rientrare, che quei signori si vergognino di quello che hanno chiesto e ritirino la richiesta di finanziamento regionale.
Spero che cambi soprattutto perché non vorrei che si ripetesse l'episodio narrato da questo libretto che è stato pubblicato dalle Carmelitane qualche anno fa, nel 1950, ma che aveva l'imprimatur del Vaticano, in cui si parla della Madonna cui dovrebbe essere intitolato questo Carmelo.
"Mentre essa è così tenera per coloro che la cercano e la invocano" - dice il libretto - "Dio diviene inesorabilmente severo per chi si rifiuta di amarla e la oltraggia. Ne abbiamo avuto un esempio recentissimo nella rivoluzione di Spagna del 1931 quando un rivoluzionario, che tentava di abbattere una statua della Madonna, cadde fulminato da morte improvvisa".
Spero che la cultura di questi movimenti sia cambiata in questi anni e che li porti a rendersi conto che quello che hanno richiesto non faceva parte di un atteggiamento morale.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Borbey, ne ha facoltà.
BORBEY (D.C.) - Spero di far capire ai miei colleghi, in pochissimi minuti, il perché io, in qualità di democratico cristiano, voto questo provvedimento con serietà e con grande gioia; spero che i Consiglieri mi prendano veramente sul serio, perché in quest'aula qualcuno dice che noi alcune volte come maggioranza siamo prepotenti, ma noi questa accusa la rifiutiamo. Forse sto invecchiando, perché io sono sempre a parole un prepotente ma poi nei fatti non lo sono, però rifiutiamo che qualcuno si atteggi sempre, come chi ha parlato ultimamente, ad evidenziare nel tale o nel talaltro Consigliere di maggioranza certi difetti, mentre chi è perfetto è solo il Consigliere di Nuova Sinistra, il quale sa tutto di tutto e si atteggia - non cristianamente, perché ha dichiarato di non aver nessuna fede - a criticare tutti: noi saremmo una massa di gente che cerca soltanto di fare del personalismo, di fare il proprio interesse, mentre il Consigliere di Nuova Sinistra fa l'interesse della Comunità valdostana. Anche noi, se il Consigliere Sandri permette, siamo qui in Consiglio come Gruppo democratico cristiano ad operare per il bene della comunità valdostana.
Brevemente, preferiamo la soluzione del mutuo per la ragioni che ben spiegava il Presidente della Giunta, il quale ha parlato stamattina, mentre illustrava la legge, di 2 miliardi 900 milioni che sono le rate per il pagamento degli interessi, e di 600 milioni per i due primi anni di ammortamento, per un totale di 3,5 miliardi. Quindi riteniamo che piuttosto che un miliardo e mezzo di contributo a fondo perso, come poteva essere l'idea del Consigliere Tamone o di altri Consiglieri, è meglio un mutuo del genere, perché proprio l'indirizzo della politica valdostana è stato in questo ultimo quinquennio di indirizzare anche nei settori economici il prestito non più a fondo perso, ma con mutui.
Certamente abbiamo a volte delle difficoltà. Qui non è che si voglia distinguere fra chi è favorevole e chi è contrario, fra chi professa una certa religione e chi è ateo, come ha detto il Consigliere Mafrica, in quanto non facciamo nessuna battaglia di religione. Il popolo valdostano al 90% professa la religione cattolica, e inviterei a verificarlo con un sondaggio; d'altra parte sono stati fatti dei sondaggi serissimi ultimamente da parte del Partito Comunista dai quali è emerso che il 22% dei valdostani sono comunisti. Quindi facciamo un sondaggio e vedrete che il 90% della popolazione valdostana dichiarerà che è cattolica.
Il Consigliere Borbey, ma ritengo molti altri in quest'aula, ritiene che i valori dello spirito siano fondamentalmente più importanti dei valori materiali. In quest'aula sempre abbiamo dibattuto soltanto di valori materiali e qui cadiamo nello stesso errore: si dice all'ente pubblico che deve intervenire soltanto quando una cosa è economica o è utile socialmente. Noi che riteniamo che i valori dello spirito sono utilissimi, riteniamo che l'ente pubblico - che una volta aveva meno possibilità di dare finanziamenti, ma ricordo che abbiamo già dato dei contributi come ente pubblico per la costruzione di chiese o altre opere del genere - avendo più denaro, debba entrare a dare in tutte le attività molto più contributi. Infatti siamo al 90% in attività concrete. Vediamo allora qual è in questo caso l'attività per me che credo o per i miei familiari che credono più di me, per gli amici con cui vivo sovente, i quali alcune volte vanno a pregare per chi viene denigrato, sapendo che quello è un onesto, e non pregano per l'amico denigrato ma per quello che lo denigra perché si ravveda!
Sappiamo che la popolazione della Valle d'Aosta è profondamente cattolica da sempre, è sensibile, prega tanto; allora in questo contesto il fare un luogo tranquillo in cui queste persone possano pregare per noi è una fortuna. E vi prego di non prendere sul ridere queste cose, perché può darsi che quelle persone che pregano facciano del bene a chi in questo momento prende l'intervento del Consigliere Borbey come una buffonata.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Ricco, ne ha facoltà.
RICCO (D.C.) - A me piace colloquiare benevolmente con il Consigliere Baldassarre, non solo perché siamo cresciuti nello stesso ambiente di lavoro, ma perché spero un giorno di vederlo diverso, cambiato in meglio.
Caro Baldassarre, la divina provvidenza che hai citato è immensa e ispira di volta in volta uomini diversi; questa mattina ha ispirato un gruppo di uomini, domani sono convinto che potrà ispirare uomini di poca fede come te.
Non ci sono limiti alla sua opera.
Infine vorrei farti presente, caro Gaetano, che i Consiglieri democristiani hanno già fatto quello che tu suggerivi: hanno personalmente elargito una offerta per la costruzione del monastero delle Carmelitane.
La discussione su questo problema è stata ampia e di buon livello, pur nelle diversità necessarie. Ha ragione il Consigliere Torrione quando dice che l'ampia discussione è stata utilissima a questo Consiglio.
Per tutti i motivi espressi nel mio intervento di questa mattina, che non ritengo opportuno, data l'ora, ripetere per non tediarvi, dichiaro il voto favorevole del Gruppo democristiano al progetto di legge 471 presentato da questa maggioranza.
Abbiamo anche chiarito, Consigliere Sandri, il perché è stato scelto il sistema del mutuo, più economico nel tempo, anziché il contributo a fondo perso.
PRESIDENTE - Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.) - La possibilité que ce projet de loi a donné aux Conseillers des différentes forces politiques de faire toute une série de considérations, soit sur les problèmes concernant cette intervention financière que sur les problèmes encore plus intéressants qui sont liés à l'évolution de la société, ont sans doute eu le mérite de tirer l'attention sur une série de considérations que je crois sont importantes.
On avait essayé de présenter ce projet de loi de la façon la plus simple et rigoureuse, justement pour éviter qu'il y ait de la part de quelqu'un, étant donné qu'on est à six mois des élections, la possibilité de voir dans ce projet de loi une quelque tentative de spéculation électorale. Au moment où on avait illustré le projet, on avait dit qu'on était disponible à présenter en même temps un projet de loi concernant la possibilité d'intervenir pour n'importe quelle religion ou n'importe quelle institution qui puisse avoir des intérêts et puisse démontrer qu'elle a la possibilité de s'insérer dans le tissu social de notre société.
Je voudrais, sans reprendre point par point toutes les interventions, au moins souligner quelques aspects. On a avant tout parlé de l'utilité de cette intervention et par conséquent de œuvres, en remarquant encore une fois que ce n'est pas une initiative de l'Administration régionale, mais que sur une requête de ce comité on a cru que la façon la meilleure pour donner une aide à cette institution c'était justement de présenter une intervention à travers un emprunt.
Quant à l'utilité, les Conseillers qui ont pris la parole l'ont déjà démontrée. Tout le monde a reconnu que c'est indispensable, non seulement important, qu'il y ait une attention envers les valeurs spirituelles et au moment où on admet l'importance des valeurs spirituelles on admet l'importance sociale du problème. Je voudrais savoir quelle est la distinction au niveau social si on exclut la valeur spirituelle; alors on va strictement parler des exigences matérielles, ce que plusieurs ont reconnu - je me félicite - être le danger vrai de notre société.
Sans doute il est indispensable de donner une solution positive aux différents problèmes du travail, aux différents problèmes matériels de la personne, mais c'est encore plus nécessaire, surtout dans cette période, de souligner l'importance de la valeur spirituelle, l'importance de la méditation, de l'attitude mentale de la réflexion. Je crois que cette installation signifie surtout ces motivations et c'est justement pour cette valeur sociale de l'installation de ce monastère qu'on est encore plus convaincu qu'il est nécessaire de prévoir une intervention.
Quelqu'un a mis en doute la légitimité de l'intervention; quelqu'un a dit qu'il est impossible pour d'Administration régionale de déployer de l'argent pour une intervention de ce genre: ici quelqu'un oublie que ni le Concordat ni d'autres lois ont aboli la possibilité de cette intervention. J'espère que les Conseillers connaissent le Concordat, lequel à l'art. 5 dit: "L'autorità civile terrà conto delle esigenze religiose delle popolazioni, fatte presenti dalla competente autorità ecclesiastica per quanto concerne la costruzione di nuovi edifici di culto cattolico e delle pertinenti opere parrocchiali".
Et puis il y a la loi n. 222/85, qui l'art. 53 prévoit "gli impegni finanziari per la costruzione di edifici di culto cattolico e delle pertinenti opere parrocchiali sono determinati dalle autorità civili competenti secondo le disposizioni delle leggi 22 ottobre 1971,n. 865, e 28 gennaio 1977, n. 10 e successive modificazioni". Ici il ne s'agit pas d'avoir la requête de la part de l'autorité ecclésiastique.
Les Régions qui ont déjà légiféré dans cette matière ont repris les articles dont je viens de dire. Alors il ne s'agit pas de question de légitimité.
Une autre remarque qui a été faite, c'est qu'on va utiliser l'argent de la communauté valdôtaine pour la construction d'un monastère. Comme différents Conseillers l'ont déjà rappelé, depuis toujours on a prévu des interventions financières dans ce sens. Quel a été le choix de prévoir un emprunt? Justement pour le fait qu'il s'agissait d'une question particulière, pas seulement, mais on a dit qu'on était d'accord sur l'emprunt pour éviter d'aller discuter sur le fait qu'il fallait donner une contribution de 200 millions, 300 millions, 400 millions, etc... De cette façon on a alloué un financement ainsi que l'on fait pour toute une série d'autres interventions.
Quelqu'un a même dit: "Pourquoi ne pas donner à fonds perdu?". On a prévu de donner à fonds perdu seulement dans certains secteurs économiques à la suite de considérations différentes de celles pour les questions spirituelles.
J'ai donné ce matin des calculs pour dire qu'à la fin de la 5ème année la valeur de l'ensemble selon les paramètres de la banque d'Italie ce sera un milliard 381 millions.
Un autre problème qui a été soulevé, concerne l'exigence qu'il n'y ait pas de pactes entre le pouvoir politique et le pouvoir religieux: à part le mérite que tout le monde a reconnu aux institutions religieuses - et je ne veux pas ici faire les louanges de l'apport de la part des différents ordres religieux dans le domaine social -, les Conseillers qui ont pris la parole ont dit les interventions sociales que les même ont faites et si on parle de cet ordre les interventions qu'il a faites depuis le douzième siècle jusqu'a à présent. La question justement on a voulu a poser en tant qu'emprunt pour dire qu'il s'agissait d'une intervention tout à fait normale, selon la ligne que depuis toujours on a suivie au moment où il y a des requêtes qui puissent etre vues à l'intérieur d'un système de financement que les lois existantes prévoyent.
Quant aux problèmes de la société, je crois qu'au moment où on va accepter de discuter sur un problème spécifique, on n'a pas à oublier les autres problèmes de la société; on a pris en considération une requête particulière qui a porté a certaines considérations. Ces con sidérations ne vont offenser personne; personne a voulu prendre position contre quelqu'un; on a uniquement soutenu que o'était nécessaire de donner la possibilité d'achever le plus tôt possible cette oeuvre.
Je remercie les Conseillers qui ne font pas partie de la majorité, qui ont voulu rappeler qu'il ne s'agit pas ici d'une guerre de religion. On a présenté un projet de loi qui n'a absolument pas ce sens, au contraire c'est une intervention sérieuse dans un domaine qui a eu l'attention de plusieurs.
Sans doute a été originale la prise de position de M. Torrione ce matin:j'ai pensé qu'il allait nous annoncer le titre d'un nouveau volume, après "Momenti di parole", "Momenti di silenzio".
(Ilarità dell'assemblea)
On a parlé dans cette discussion de "offendere i Cattolici"; la thématique qui a été portée à l'attention ce n'est pas contre quelqu'un, mais c'est en faveur d'un secteur. Si on allait raisonner de cette façon, au moment où on va intervenir en faveur des artisans, alors c'est une intervention contre les autres. Lorsqu'on prend en con sidération une catégorie on essaie de donner des solutions à cette catégorie sans oublier les autres. Ici en effet on a dit qu'au moment où on prenait en considération la requête de ce monastère, on allait prendre en considération en même temps la possibilité de présenter un projet de loi qui puisse intervenir pour toute les autres religions.
J'ai déjà dit que je partageais le rappel à l'exigence de spiritualité dont faisait mention aussi M. Torrione, et à propos de la demande "Si le même problème se posait-il, il y a 15 ans, quelle pouvait être la réponse?", mois je crois que sans doute on aurait eu la même réponse. Le problème à ce moment ne se posait pas parole qu'il y avait le Concordat et il y avait là toute une série d'interventions. Mais ce qui m'à frappé en général c'est le fait que la plupart s'est étonné de l'intervention pour un monastère, quand depuis 1929 il y a eu de la part de l'état toute une série d'interventions par la même manière de la même façon. Au moment où on a passé les compétences de l'état aux différentes administration, le problème s'est posé d'une façon différente. Donc il ne s'agit pas de s'étonner tellement du fait qu'on intervient au point de vue financier pour soutenir a construction.
De la part de M. Sandri est venue la proposition d'avoir les propriétés religieuses en contrepartie de l'intervention financière; je voudrais souligner qu'ici on est en train d'intervenir uniquement pour la bâtisse, que les différents oeuvres sont faites par la suite sur le revenu des différentes propriétés. Donc on n'est intervenu que sur la construction et non pas sur la gestion.
A M. Mafrica je répète qu'il ne s'agit pas de tactique électorale, et quand même il y a des contradictions entre ce qu'a dit M. Mafrica et ce qu'à dit M. Sandri. D'un côté on nous dit que c'est une tactique électorale car ça va intéresser... on ne sait pas qui; de l'autre côté on dit que cette intervention n'intéresse personne car même l'évêque n'a pas pris position - ce qui n'est vrai, parce que l'introduction à cette petite brochure "Un nuovo spazio per Dio" est faite par M. Ovidio Lari. Donc je crois qu'il faudrait au moins avoir une attitude différente.
On soutient qu'il y a sans doute un intérêt général, mais il ne s'agit pas de construire une église dans une paroisse, car ici on fait un monastère pour des gens qui viennent d'ailleurs; c'est donc une finalité différente, voilà la raison pour laquelle on est intervenu par un emprunt! La contradiction que je venais de dire est la même de quelqu'un qui nous a reproché de présenter ce projet de loi aujourd'hui et de ne pas attendre la présentation d'un projet général. Là c'est un faux problème: la loi générale n'empêche pas qu'il y ait une intervention spécifique dans un cas où la chose a déjà démarrée. Si on allait discuter la loi d'ici à trois mois, alors c'était encore pire et on aurait dit: "On veut le faire à la dernière minute, on pourrait attendre", et dans ce dernier cas la chose dépassait une année.
J'ai apprécié tous les rappels qui ont été faits de la part des Conseillers sur l'exigence de a conscience individuelle; aujourd'hui chacun de nous donne un avis que parfois c'est personnel sur ce projet de loi. Sur un thème spirituel il y a toujours une certaine peur de dire: "au moment que je vais voter ce projet de loi, est-ce que j'interprète mon idée, j'interprète l'idée de ma famille, l'idée de mon entourage, ou bien j'interprète l'idée de la majorité des personnes?". Ce doute est naturel, surtout au moment où on va intervenir dans une structure qui a un niveau spirituel.
Mois je reconnais qu'il y a cette difficulté, personne ne peut nier qu'il a des problèmes au moment où on va examiner des thèmes de ce genre. Cependant l'intervention a un sens plus large, le sens de dire que le peuple valdôtain est à même de soutenir une intervention pour la construction d'un monastère qui dépasse les besoins matériels. Je crois que le sens de cette intervention c'est justement de faire un rappel; il ne s'agit pas, comme vous l'avez dit, de donner l'indispensable pour la vie quotidienne, il s'agit de rappeler qu'il y a l'exigence d'une spiritualité aux différents niveaux religieux. C'est là le sens de cette intervention, autrement on risque d'oublier que nous sommes en train de discuter sur la possibilité de donner un emprunt pour achever un oeuvre.
PRESIDENTE: Si passa all'esame dell'articolato. Do lettura dell'art. 1:
Art. 1
1. È approvata la concessione a decorrere dal 1° gennaio 1988 di contributi annui a favore della Fondazione "MATER MISERICORDIAE", con sede in Saint-Pierre, commisurato al 75% delle quote interessi relative al piano di ammortamento, un mutuo passivo di £. 2.500.000.000 da estinguersi in anni 15 oltre a 2 di preammortamento, da contrarsi dalla Fondazione stessa con uno o più Istituti di Credito abilitati, destinati al finanziamento di spese per l'esecuzione di lavori di costruzione del Monastero delle Carmelitane "MATER MISERICORDIAE" in Comune di Quart.
2. I contributi annui di cui al precedente comma saranno versati dalla Regione direttamente ed inequivocabilmente all'Istituto di Credito mutuante.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parare il Consigliere Sandri, ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.) - Volevo sottolineare un aspetto che il Presidente delle Giunta non ha ritenuto opportuno specificare nella sua risposta. Questo non è un prestito che viene fatto, e l'art. 1 lo dice con molta chiarezza, ma è un contributo a fondo perduto per l'abbattimento degli interessi di questo mutuo, ed è una cosa profondamente diversa.
Questo contributo a fondo perduto viene dato, e il Presidente della Giunta non mi ha risposto per cui in questo senso gli chiederei delle delucidazioni, in seguito al fatto che, come testimoniato da notizie di stampa, questa associazione ha raccolto 500 milioni in cinque anni, cioè ad un ritmo di 100 milioni all'anno. A questo ritmo non arriverà neanche a pagare gli interessi del mutuo stesso e quindi a restituire le rate del capitale.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.) - Je m'excuse, j'ai oublié de répondre à la question posée par M. Sandri. Quand même il ne s'agit pas d'avoir des difficultés pour le remboursement; là on a prévu cette méthode, afin que le Comité puisse avoir la garantie de pouvoir payer tout de suite l'entreprise qui fera les travaux. Si on allait donner une contribution, il n'y avait pas cette sûreté..
Quant à l'autre problème, les 500 millions recueillis de la part du Comité, au moment où il y aura l'œuvre terminée, ce sera beaucoup plus facile d'avoir de l'argent qui puisse garantir la restitution des intérêts.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l'art. l:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 32
Votanti: 31
Favorevoli: 20
Contrari: 11
Astenuti: 1 (Aloisi).
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 2:
Art. 2
1. L'erogazione di contributi annui di cui alla presente legge avverrà anche ratealmente alle scadenze previste nei singoli piani di ammortamento dei mutui ai quali si riferiscono, in base a provvedimenti deliberativi della Giunta regionale.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l'art. 2:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 32
Votanti: 31
Favorevoli: 20
Contrari: 11
Astenuti: 1 (Aloisi).
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 3:
Art. 3
1. L'onore derivante alla Regione dalla applicazione della presente legge valutato in annue £. 375.000.000 a decorrere dall'esercizio 1988 per l'intera durata del piano di ammortamento graverà sul capitolo che verrà istituito nella Parte Spesa del bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 1988 e sui corrispondenti capitoli dei futuri bilanci con la seguente denominazione: "Contributo alla Fondazione "MATER MISERICORDIAE", con sede in Saint-Pierre, per gli oneri di ammortamento di un mutuo passivo per lavori di costruzione del Monastero delle Carmelitane".
2. Alla copertura dell'onere di cui al precedente comma si provvede per gli anni 1988 e 1989 mediante utilizzo per lire 750.000.000. delle risorse disponibili iscritte al programma 3-2: altri oneri non ripartibili del bilancio pluriennale 1987/1989.
3. Per gli anni successivi gli oneri previsti dalla presente legge saranno iscritti con la legge di approvazione dei relativi bilanci.
PRESIDENTE: All'art. 3 vi è l'emendamento presentato dal Presidente della Giunta, sostitutivo dell'intero articolo, di cui do lettura:
EMENDAMENTO
L'art. 3 è così sostituito:
1. L'onere derivante alla Regione dalla applicazione della presente legge valutato in annue £. 281.250.000 a decorrere dall'esercizio 1988 per l'intera durata del piano di ammortamento graverà sul capitolo n. 23970 di nuova istituzione, nella Parte Spesa del bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 1988 e sui corrispondenti capitoli dei futuri bilanci con la seguente denominazione: "Contributo alla Fondazione "MATER MISERICORDIAE", con sede in Saint Pierre, per gli oneri di ammortamento di un mutuo passivo per lavori di costruzione del Monastero delle Carmelitane".
2. Alla copertura dell'onere di cui al precedente comma si provvede:
- per l'anno 1988 mediante riduzione per £. 281.250.000 dello stanziamento del Cap. 50000 "Fondo globale per il finanziamento di spese per l'adempimento di funzioni normali (Spese correnti) del bilancio di previsione per il corrente esercizio a valere sull'accantonamento previsto all'allegato n. 8 al bilancio stesso relativo all'istituzione di un ruolo per l'inquadramento dei Vigili del Fuoco; su detto intervento risulta quindi disponibile la minor somma di Lire 3.718.750.000.
- per gli anni 1989 e 1990 mediante utilizzo per £. 562.500.000 delle risorse disponibili iscritte al programma 3.2. Altri oneri non ripartibili del bilancio pluriennale 1988/1990.
3. Per gli anni successivi gli oneri previsti dalla presente legge saranno iscritti con la legge di approvazione dei relativi bilanci, nella misura stabilita in base ai piani di ammortamento".
Pongo in votazione:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 32
Votanti: 31
Favorevoli: 20
Contrari: 11
Astenuti: 1 (Aloisi).
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Viene aggiunto un art. 3/bis, che diventa l'art. 4, di cui do lettura:
"Art. 3/bis
1. Alla Parte spesa del bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 1988 sono approvate le seguenti variazioni:
in diminuzione
Cap. 50000 "Fondo globale per il finanziamento di spese per l'adempimento di funzioni normali (Spese correnti)
£. 281.250.000
in aumento
2.1. Interventi a carattere generale 2.1.2. Altri interventi
Cap. 23970 (di nuova istituzione) Codificazione: 2.1.2.4.2.5.08.0 7.02
"Contributo alla Fondazione "MATER MISERICORDIAE", con sede in Saint-Pierre, per gli oneri di ammortamento di un mutuo passivo per lavori di costruzione del Monastero delle Carmelitane
- L.R. n.
£. 281.250.000
Lo pongo in votazione:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 32
Votanti: 31
Favorevoli: 20
Contrari: 11
Astenuti: 1 (Aloisi).
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 4, che diventa art. 5:
Art. 4
1. la presente legge è dichiarata urgente ai sensi del terzo comma dell'art. 31 dello Statuto Speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
PRESIDENTE: Pongo in votazione l'art. 4:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 32
Votanti: 31
Favorevoli: 20
Contrari: 11
Astenuti: 1 (Aloisi).
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Baldassarre, per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
BALDASSARRE (P.S.D.I.) - Avevo sperato fino all'ultimo che l'umiltà da parte della maggioranza si manifestasse con l'accettazione della nostra richiesta di rinvio di questo provvedimento legislativo. Questo non si è verificato, non ha funzionato la carità cristiana, si è confuso il lato spirituale con il lato sociale. Il Presidente della Giunta ha tentato una difesa d'ufficio cercando (naturalmente doveva farlo) appigli che non reggono. Quando il Presidente della Giunta ha detto che il Concordato non vieta finanziamenti da parte di enti pubblici, ha letto anche che il Concordato prevede finanziamenti per opere parrocchiali quando queste vengono da parte della Curia. Ma in questo caso la Curia è latitante, si è estraniata da questo tipo di discorso delle Carmelitane, c'è l'assenza totale in questa richiesta.
Il Provvedimento senz'altro verrà approvato. Permettetemi con tanta carità (oggi si sta sprecando questo termine) di ringraziare il collega Ricco che oggi mi ha dedicato una preghiera; sembrano quelle preghiere che sono dietro alle immagini sacre che mio figlio ogni tanto porta a casa, però mi aspettavo la benedizione da parte del Consigliere Ricco, ma non c'è stata. Ha detto che sono un uomo di poca fede, io invece ho molta fede ... ho molta fede nel Presidente della Commissione di Coordinamento, che non potrà vistare un provvedimento del genere. Mi farò parte attiva domani stesso nel presentare le mie osservazioni, come ho fatto in altre occasioni, al Presidente della Commissione di Coordinamento, il quale mi auguro sostenga l'illegittimità della legge. Può darsi che questo non avvenga, però ho molta fede che possa verificarsi.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parare il Vicepresidente Dolchi, ne ha facoltà.
DOLCHI (P.C.I.) - Va detto come prima cosa che accettiamo il voto dell'assemblea regionale, che abbiamo votato contro ma che fidiamo nella regola che vige in una assemblea elettiva, e che, - più volte ho avuto occasione di dirlo, - non abbiamo nè intenzione nè è nostro costume di ricorrere a segnalazioni, fra virgolette, anche perché non abbiamo canali in quel senso e rifiutiamo tassativamente di cercarne.
Mi sia permesso, nel ribadire il voto che è già stato espresso contrario,dire che personalmente sono stato assolutamente estraneo a quello che il Presidente della Giunta ed altri hanno chiamato una guerra di religione ed ho assistito anche con un certo malessere a certe posizioni che tendevano a trasformare questo dibattito in quel senso.
Io, proprio perché religioso e credente non sono, forse perché sono l'unico che andrà nel limbo con i giovani che non sono ancora battezzati, in questa veste mi sento estraneo; sono profondamente rispettoso delle idee di quanti professano una fede, sia essa cattolica od altro, ed ho un profondo rispetto per quelli che hanno questa fede. Assisto molte volte, penso molto più di voi, a delle funzioni religiose ed ho imparato che il sacerdote dall'altare dice che è "cosa buona e giusta". Mi sembra che si può mettere in discussione se la cosa che ha fatto il Consiglio regionale oggi è stata buona; personalmente ritengo che non sia giusta perché sia nel dibattito che nella manifestazione del voto abbiamo travalicato quelle che sono le competenze del Consiglio regionale, abbiamo affrontato problemi che non sono di nostra competenza.
Ma, e lasciatemi terminare confermando il voto negativo del Partito Comunista, siccome noi confidiamo in una obiettiva valutazione di questo provvedimento da parte del Presidente della Commissione di Coordinamento e del Governo che lo ispira nel dare il visto, questo monastero si costruirà con i tre miliardi e mezzo del contributo, anche se per l'abbattimento del tasso d'interesse, del Consiglio regionale. Sarà un monastero che almeno potrà servire, passatemi l'espressione che vuole rialzare il tono di questa giornata di tensione e di dibattito, a far si che anche in Valle d'Aosta ci sia un luogo dove si possa all'alba fare quei duelli che Allessandro Dumas ricordava si svolgevano a Parigi vicino al convento delle Carmelitane scalze, e almeno il Consigliere Beneforti ed Aloisi avranno un luogo per incontrarsi e duellare....
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Torrione, ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.) - In attesa del duello, vogliamo dire invece che abbiamo finito di duellare.
Il Presidente della Giunta se non altro ha colto uno stato d'animo che era presente in questo Consiglio: lo stato di disagio che c'era in ognuno di noi nell'affrontare un argomento così spigoloso.
Abbiamo detto con sincerità tutto quello che dovevamo dire e credo che siamo andati anche un po' al di là di quello che era il dibattito sull'argomento ed abbiamo fatto bene, perché è servito se non altro come elemento di meditazione e di riflessione nello spirito del convento del Carmelo. Però da questo momento il nostro stato d'animo è di estrema serenità, lo stato d'animo di chi ha fatto una battaglia convinto di fare una battaglia giusta, ma con questo accettando serenamente, senza preconcetti nel modo più assoluto, il giudizio del Consiglio, che è giudizio di una maggioranza che vota un suo provvedimento.
Credo che l'essere laico sia anche espressione di un estremo spirito di tolleranza: credo che questo sia l'elemento caratterizzante dell'essere laico. Accanto allo spirito di tolleranza, c'è il rispetto per l'altro che deve essere sempre considerato per quello che è, cioè un uomo che ha idee diverse dalle tue ma che va rispettato per quello che pensa e per quello in cui crede.
Concludiamo questo nostro dibattito annunciando un voto sfavorevole per tutte le ragioni che abbiamo detto, ma tendendo la mano a chi la pensa in maniera diversa da noi.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Sandri, ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.): Penso che questo dibattito sia stato importante soprattutto per testimoniare il profondo disagio delle forze di sinistra di fronte ad un provvedimento di cui non condividono l'impostazione; inoltre, per la sua lunghezza e per l'approfondimento dei temi, si può dichiarare uno dei dibattiti migliori di questa legislatura, proprio perché era in gioco ed è in gioco lo stesso tipo di impostazione dell'Amministrazione regionale.
Purtroppo dobbiamo dire con amarezza che avete scelto di dare un taglio clericale al vostro tipo di amministrazione regionale e di fare una connivenza con interessi che rendono nella popolazione valdostana più alti gli steccati fra le idee delle persone. Questo è un fatto tanto negativo quanto ritengo positivo il coraggio di qualcuno che ha avuto l'onestà di dissociarsi dalla vostra posizione. Il Consigliere Borbey diceva prima che Nuova Sinistra spara a destra e a manca; voglio subito accettare il suo rimprovero e fare i complimenti al coraggio dell'Assessore Faval che è uscito da quest'aula prima della votazione del primo articolo e giustamente se ne sta fuori per testimoniare una coerenza con le proprie idee e con il proprio ideale politico. Questa è una affermazione di onestà che non ho ritrovato in altri.
Il voto di Nuova Sinistra è contrario anche per un atteggiamento un po' ridanciano, contento e soddisfatto che sicuramente qualcuno avrà dopo questa votazione. Lo si può immaginare sempre dalle parole de "Il Corriere della Valle" che stasera ho citato molto, il quale in un articolo sul monastero a Quart dice: "prima che l'assemblea si sciogliesse, una bicchierata con il buon vino dei canonici ha permesso ai presenti di scambiarsi le proprie impressioni".
Penso che possiate tranquillamente bere alla nostra salute, perché ne abbiamo proprio bisogno, visto i tempi magri che anche nel senso della libertà religiosa si preannunciano per la nostra Regione.
PRESIDENTE: Prima di passare alla votazione segreta, permettetemi come Presidente del Consiglio di ringraziare l'assemblea per il tono pacato con cui è stata portata avanti la discussione, e questo è anche segno di sensibilità ed aiuto alle istituzioni.
Pongo in votazione la legge nel suo complesso per scrutinio segreto.
Essendo le prime due votazioni finali, a scrutinio segreto, risultate nulle, pongo in votazione la legge per schede segrete:
VOTAZIONE PER SCHEDE SEGRETE
ESITO DELLA VOTAZIONE
Consiglieri presenti: 31
Consiglieri votanti: 30
Schede nulle: 2
Schede valide: 28
Sì: 20
No: 8
Astenuto: 1 (Aloisi).
Il Consiglio approva