Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2649 del 26 febbraio 1987 - Resoconto

OGGETTO N. 2649/VIII - PARERE DI IDONEITÀ DI CUI AL DECRETO DEL MINISTERO DELLA SANITÀ IN DATA 3 FEBBRAIO 1986, RELATIVAMENTE ALLA COMUNITÀ TERAPEUTICA RESIDENZIALE "SAN GRATO" DI AOSTA - FRAZ. SIGNAYES, VILLAGGIO GIOANET - GESTITA DALLA COOPERATIVA AGRICOLA OMONIMA.

PRESIDENTE: Do lettura del testo della delibera:

IL CONSIGLIO REGIONALE

- vista la richiesta di convenzionamento presentata in data 26.2.1983 dal rappresentante della Cooperativa agricola "San Grato" sita nel Comune di Aosta, fraz. Signayes, villaggio Gioanet, la quale gestisce l'omonima Comunità terapeutica per la riabilitazione ed il recupero di soggetti tossicodipendenti, nella prospettiva del successivo reinserimento sociale degli stessi, agli atti di ufficio;

- visto il decreto del Presidente della Giunta regionale n. 876 in data 28.5.1985, recante l'autorizzazione all'apertura e all'esercizio della predetta Comunità, ai sensi della L.R. n. 70/1982;

- visto il decreto del Ministero della sanità in data 3.2.1986 concernente "lo schema-tipo" di convenzione tra U.S.L. ed associazioni di volontariato o società cooperative che svolgono attività riabilitative a favore di soggetti dipendenti da sostanza stupefacenti o psicotrope;

- visto l'ultimo comma della premessa al predetto schema-tipo il quale fa esplicito riferimento al parere favorevole espresso dal Consiglio regionale circa "l'idoneità della associazione (o cooperativa) richiedente al perseguimento dei fini ed alla realizzazione dei programmi sotto il profilo delle strutture, attrezzature, personale e mezzi finanziari a disposizione della stessa";

- vista la nota n. 11941/5 ASS in data 22.12.1986 indirizzata all'Assessore regionale della Sanità ed Assistenza Sociale, con la quale il Gruppo Tecnico Permanente di Lavoro per le attività di programmazione, verifica, controllo e consulenza relative agli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione delle tossicodipendenze di cui alla deliberazione di Giunta n. 6308 in data 23.9.1985, comunica le conclusioni della istruttoria condotta ai fini del parere di idoneità di cui trattasi, esprimendosi favorevolmente:

DELIBERA

- di esprimere parere favorevole circa l'idoneità della comunità terapeutica "San Grato" di Aosta, fraz. Signayes, villaggio Gioanet, gestita dalla Cooperativa agricola omonima, al perseguimento dei fini ed alla realizzazione dei programmi sotto il profilo delle strutture, attrezzature, personale e mezzi finanziari a disposizione, in un ambito di servizio integrato con il servizio pubblico.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Voyat, ne ha facoltà.

VOYAT - (U.V.): È un adempimento che il Consiglio deve fare per dare la possibilità alla Cooperativa San Grato di fare una convenzione con l'U.S.L. per la comunità per tossicodipendenti che attualmente è a Signayes, secondo quanto prevede il decreto 3.2.1986, dove nell'ultimo comma delle premesse dice che "Il Consiglio regionale, con delibera (...) ha espresso parere favorevole circa la idoneità dell'Associazione". Questa convenzione tipo sarà stipulata tra U.S.L. e la Comunità San Grato al fine di pagare direttamente, tramite U.S.L., tutti gli inserimenti che lassù vengono fatti.

Finora gli inserimenti erano pagati dall'Amministrazione regionale, così come sono pagati anche quelli fuori Valle. Ieri mattina il gruppo permanente che si interessa del problema della droga ha iniziato a prendere in esame tutte le richieste fatte anche da Comunità fuori Valle, per poter almeno avere dei rapporti più stretti per l'inserimento di questi ragazzi. Questo perchè la difficoltà maggiore che incontriamo attualmente non è quella di trovare le comunità che li accolgano, ma è quella di trovare le comunità che li inseriscano immediatamente, in quanto quasi tutte le comunità chiedono che prima dell'inserimento ci sia un periodo di disintossicazione, che in genere è sempre di almeno 30-40 giorni. Durante questo periodo di tempo le comunità vogliono anche avere dei colloqui con i ragazzi, e sovente fra il periodo di decisione di inserimento da parte del tossicodipendente in una di queste comunità al momento di accettazione, i giovani a volte cambiano anche idea. Pertanto la soluzione migliore, visto che c'è anche la richiesta specifica della "San Grato", era quella di iniziare intanto a convenzionarsi con l'unica comunità che agisce in Valle d'Aosta, ed in questo senso sia la relazione fatta dagli organi dell'U.S.L. che dal Comitato permanente sulla droga danno parere favorevole al riconoscimento di questa comunità.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Sandri, ne ha facoltà.

SANDRI - (N.S.): Alcuni recenti fatti successi in Valle d'Aosta ci daranno prossimamente la possibilità di fare delle osservazioni più ampie su questo problema, però mi sembra interessante capire le parole dette dall'Assessore, che testimoniano una difficoltà di immissione dei tossicodipendenti anzitutto per quanto riguarda il tempo di attesa.

Vorrei sapere intanto in questo periodo dove vengono sistemati tossicodipendenti, ed inoltre se non esistono delle difficoltà nel merito del personale formato per la gestione sia del problema, quindi a livello organizzativo-programmatorio regionale, sia a livello di U.S.L., sia inoltre a livello di personale preparato a seguire direttamente il lavoro di queste comunità. Mi pare di aver sentito da parte del personale dell'U.S.L. che segue questo problema una difficoltà nel senso di una carenza di organico, per esempio anche soltanto per gestire i casi acuti. Quindi volevo sapere se queste sono solo voci o se esiste davvero una certa difficoltà per quanto riguarda il numero del personale.

Non ho sentito bene (proprio in termini uditivi) se questa è l'unica comunità attualmente convenzionabile.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Ho bisogno di avere da parte dell'Assessore delle assicurazioni che i ritardi accumulati nel dare questa idoneità non abbiano comportato dei guai. Questa comunità aveva fatto richiesta di convenzionamento nel febbraio 1983, cioè quattro anni fa; il Presidente della Giunta a maggio del 1985 aveva autorizzato all'esercizio questa comunità, quindi due anni e sei mesi dopo; la Commissione tecnica ha dato il suo parere a dicembre 1986, adesso, febbraio 1987, vorrei sapere se le condizioni di operatività di questa comunità sono le stesse o meno.

Ho avuto notizia di un abbandono, da parte del Presidente, dell'attività; non so se è una notizia fondata, e siccome gli operatori di questa comunità sono in numero limitato, il Presidente della comunità svolgeva le funzioni di psicologo, e se manca una delle figure principali diventa molto più debole la capacità operativa della comunità stessa.

Chiedo all'Assessore se le condizioni esistenti quando è stata presentata la domanda, sono le stesse esistenti oggi; cioè se effettivamente oggi, quando il Consiglio dà il parere, lo dà ad una situazione sempre valida come lo era al momento della presentazione della domanda.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Pascale, ne ha facoltà.

PASCALE - (P.S.I.): Molto brevemente perchè di droga parleremo anche nel prossimo Consiglio, avendo già il nostro gruppo presentato delle interpellanze in proposito. In linea di massima siamo favorevoli a che vengano fatte delle convenzioni con delle comunità private per integrare il servizio pubblico, soprattutto dove quest'ultimo è estremamente carente come nella nostra Regione; si tratta però poi di avere tutte le dovute garanzie su come questo servizio viene svolto da parte della comunità privata.

Qui il gruppo tecnico di lavoro ha esaminato quelle che sono le strutture, il personale, le attrezzature della comunità ed ha espresso parere favorevole; ci auguriamo che questa istruttoria sia stata fatta in modo completo. Sorge intanto il problema di chi poi controlla il lavoro svolto da questa comunità - mi pare che già il Consigliere Sandri aveva fatto una simile domanda - perchè occorre del personale specializzato, all'interno dell'Assessorato o dell'U.S.L. che poi effettuerà la convenzione, per seguire e controllare come viene svolto questo servizio all'interno della comunità.

In secondo luogo l'Assessore aveva parlato della difficoltà di entrare in qualsiasi comunità per quel periodo di disintossicazione di 30-40 giorni. Non ho ben capito se questo periodo di disintossicazione avviene in questo caso all'interno della comunità San Grato, o se all'interno della struttura dell'U.S.L..

In terzo luogo vorrei sapere se nelle intenzioni dell'Assessorato e della Giunta ci si fermerà, per quanto riguarda le comunità private per il recupero e reinserimento dei tossicodipendenti, a questa iniziativa, o se ci sono altre prospettive in merito.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare per la replica l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Voyat, ne ha facoltà.

VOYAT - (U.V.): Inizio a rispondere alla prima domanda del Consigliere Sandri, che chiedeva dove sono sistemati attualmente i tossicodipendenti. Ne abbiamo alcuni a Cuneo, altri nelle vicinanze di Varese, uno o due a Firenze; non so esattamente in quali comunità, ma si tratta di comunità riconosciute dalle rispettive Regioni.

I tempi di inserimento di cui parlavo sono dovuti al fatto che, non avendo qui un centro di prima accoglienza e disintossicazione, e non avendo neppure dei rapporti stretti con queste comunità, prima che l'inserimento sia fatto, dal momento della richiesta del tossicodipendente (oppure dell'Amministrazione regionale) al momento di accettazione passano sempre almeno 30-40 giorni.

Questo perchè, come dicevo prima, la comunità vuole portare avanti dei colloqui con i tossicodipendenti a scadenze fisse, in genere un colloquio ogni dieci-quindici giorni. Questo ci crea le suddette difficoltà.

Il fatto che qui la disintossicazione finora sia sempre stata affidata ad una unità operativa di psichiatria ha comportato delle difficoltà in quanto, come tutti sanno, i locali non sono i più idonei per fare anche questo servizio. Si aggiunge poi la difficoltà del personale che lamenta un sovraccarico di lavoro e che non riesce a seguire tutti i casi che gli vengono presentati durante gran parte del giorno, cosa che invece sarebbe possibile ed auspicabile poter fare.

L'Assessorato ha chiesto ultimamente un parere alla Commissione permanente in merito a dove e come istituire un centro di prima accoglienza, che servirebbe a dare nel periodo relativo a questa prima disintossicazione una preparazione all'inserimento del giovane nelle comunità. Pertanto il lavoro che fanno adesso le comunità, lo potremmo fare noi qui in loco.

Venendo alla questione del personale, se parliamo di personale U.S.L. è vero che ci sono delle rimostranze, in quanto esso non riesce a seguire completamente tutti i casi che si presentano. Se invece parliamo del personale della San Grato, le relazioni, sia dell'U.S.L. che della Commissione, parlano di personale che ha sulla base del curriculum o del titolo di studio le qualità per poter esercitare questa attività. Una precisazione: a me risulta che ultimamente il Presidente della comunità abbia ripreso a lavorare. Al momento della stipulazione della convenzione, se la Cooperativa non avrà più quell'organico necessario, l'U.S.L. potrà anche non firmare la convenzione, ma questa è una cosa che si deve dimostrare al momento della stipula. Attualmente possiamo solo dire che la cooperativa si avvale di personale qualificato e quindi è in grado di seguire i casi che dalla Regione o dall'U.S.L. verrebbero inseriti in questa comunità.

I ritardi: è vero che la richiesta di convenzione da parte della San Grato è di alcuni anni fa, ma è anche vero che la convenzione tipo è stata emanata il 3 febbraio 1986 con decreto del ministro, e pertanto solo a quel momento noi abbiamo dato incarico all'U.S.L. per fare queste convenzioni. È stato chiesto chi sia incaricato di controllare il lavoro svolto dalla comunità convenzionata. Il controllo, se la convenzione è fatta (come sarà fatta) dall'U.S.L., verrà esercitato tramite personale dell'U.S.L., quindi saranno loro ad incaricare il servizio per effettuare i controlli.

Circa il luogo dove verrà effettuata la disintossicazione, non è che la comunità San Grato faccia anche la prima e immediata disintossicazione; per questo dovremo vedere, come dicevo, di istituire un centro di prima accoglienza. Siamo però, convinti che avendo una convenzione con la comunità San Grato, ed essendo tutti nella stessa città, ci sarà la possibilità di mettere in contatto immediatamente i giovani con la comunità e chiedere a quest'ultima di ridurre i tempi di accettazione, oppure di dire agli assistenti sociali della Regione o all'Unità operativa di psichiatria quale attività di pre-inserimento vorrebbe questa comunità. Sono convinto che facendo questa convenzione ed avendo una collaborazione più stretta, i tempi per l'inserimento per chi vorrà andare in questa comunità saranno molto più brevi.

Dicevo prima che attualmente l'Amministrazione regionale non ha nessun convenzionamento con nessuna comunità, in quanto finora garantivamo l'inserimento, tramite l'interessamento dell'Assessorato, nelle comunità prescelte dai giovani tossicodipendenti, ma non avevamo mai fatto delle convenzioni, non volendo obbligare nessuno ad andare in quella specifica comunità. Riteniamo di dover fare questa convenzione con la comunità San Grato in quanto è l'unica ad agire sul territorio della Valle d'Aosta, e questo ci darà anche la possibilità, convenzionandoci noi, di avere uno scambio di posti di ricovero con altre Regioni e di inserire direttamente senza passare per altre U.S.L. o tramite altre Regioni, così come si fa adesso.

Altre convenzioni si potrebbero anche fare in futuro, ma in quel caso saremmo senz'altro portati a indirizzare i giovani in queste comunità; quello che invece a noi interessa è di avere l'elenco riconosciuto di tutte le comunità che ci sono nelle diverse Regioni d'Italia e di avere la possibilità di inserirli. L'unica cosa che ci necessita sarebbe quella di poter avere un rapporto più stretto con queste comunità e tutto questo lavoro preparatorio di inserimento che fanno loro, poterlo fare noi in loco.

In questo senso abbiamo già delle risposte positive da parte di alcune di queste comunità, le quali verranno ad Aosta entro il 15 marzo. Per quella data vedremo di organizzare una serie di riunioni con i responsabili, al fine di chiedere alle comunità quale lavoro di pre-inserimento vogliono. Se saremo in grado di fare questo lavoro di pre-inserimento, chiederemo di inserirli prima dei 30-40 giorni attuali.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Sandri, ne ha facoltà.

SANDRI - (N.S.): Volevo sottolineare una cosa che non ho sentito nelle parole dell'Assessore: quando chiedevo dove fossero accolti i tossicodipendenti che volessero arrivare ad una riabilitazione, era perchè non solo non penso che ci siano soltanto problemi di tempo, ma perchè penso ci siano anche problemi di luogo. La mia impressione è che qualcuno di questi sia stato alloggiato perfino in alberghi, in attesa di trovare una situazione più idonea. E questa è un po' la sensazione che ricavo dai ritardi cui già accennava il Consigliere Mafrica, ritardi che non sono dovuti secondo me alla mal disposizione, perchè è evidente che tutti siamo preoccupati di questo problema, ma al fatto che manchi in U.S.L. - e mi è stato confermato dall'Assessore - e forse anche all'interno dell'Amministrazione regionale all'Assessorato alla Sanità ed Assistenza Sociale, il personale idoneo in termini di qualità ed anche di tempo, per seguire questo problema. Faccio presente che il personale laureato attivo all'interno dell'Assessorato alla Sanità è molto scarso, ha molti compiti da svolgere, e comunque non esiste nessun laureato con qualifiche tali da potersi interessare a questo problema, tipo un medico-psichiatra o uno psicologo.

Discorsi simili si possono fare anche all'interno dell'U.S.L., nel senso che il personale disponibile a seguire questi problemi è scarso e ha dei problemi di sovraccarico lavorativo sia in fase di accoglimento ai fini del personale dell'unità di psichiatria, sia anche a livello di coordinamento. Che io sappia all'interno dell'U.S.L. c'è un tecnico laureato che segue questi problemi, il che mi sembra molto poco.

Credo che sia un dovere della Giunta regionale, proprio per evitare di dovere sempre e soltanto dipendere da strutture di fuori Valle, e vista la cortesia che hanno queste comunità di altre Regioni ad accogliere nostri concittadini, quello di fornire alle altre Regioni la stessa possibilità di scambio, cosa peraltro già detta anche dall'Assessore. Si rende necessario quindi fare delle strutture, cercando di risolvere il nodo che secondo me è quello del personale, soprattutto a livello di programmazione e organizzazione, più che di gestione concreta, compito che può essere affidato alle comunità private.

Volevo soltanto sottolineare i problemi che sorgono per la mancata applicazione del piano sanitario, per cui ci sono delle sovrapposizioni di ruoli e dei mal collegamenti fra l'U.S.L. e la Regione, perchè in questo caso come in altri gli assistenti sociali dipendono dalla Regione, l'Unità operativa di psichiatria dipende dall'U.S.L. e forse parte dei ritardi sono dovuti. a questi inconvenienti.

Forse ci sono alcuni problemi per quanto riguarda il personale in questo momento addetto alla comunità e mi sembra di capire da parte dell'Assessore - ed è una domanda che pongo per avere delle spiegazioni in merito - che il momento in cui ci sarà la convenzione sarà anche quello in cui la fotografia del personale che opera in comunità sarà valida. Per cui la situazione attuale non è importante, mentre bisogna che l'U.S.L. verifichi al momento in cui va a fare la convenzione chi effettivamente lavora.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Voteremo a favore di questa deliberazione, e ci atteniamo all'oggetto, senza affrontare per il momento tutto il problema della diffusione della droga in Valle d'Aosta, perchè è questo quello di cui dobbiamo discutere: una parte limitata.

Consideriamo un giudizio tecnico quello che viene dato, fidandoci di quanto ci dicono le Commissioni preposte ad esaminare l'idoneità di queste strutture.

Sappiamo che lavorare in questo campo è molto difficile, che le persone che si impegnano incontrano grandi difficoltà, quindi non vogliamo esprimere giudizi che non derivino da elementi di controllo fatti da tecnici e persone qualificate a farlo. Però abbiamo sollevato un problema, l'Assessore ci ha confermato che esiste, cioè che nei tempi trascorsi dalla richiesta di convenzionamento e il momento attuale la comunità si è parzialmente disgregata, nel senso che alcuni operatori hanno abbandonato quel tipo di attività.

L'Assessore aspetta di verificare quando ci sarà la stipula della convenzione; noi chiediamo che ci sia una verifica vera e propria, e consideriamo questo atto come quello che permette questa verifica.

Votiamo a favore con l'invito a fare tutte le verifiche necessarie e con l'impegno a tornare per un dibattito più ampio in questo Consiglio sul problema della diffusione della droga in Valle d'Aosta.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Pascale, ne ha facoltà.

PASCALE - (P.S.I.): Votiamo a favore della delibera con una raccomandazione, perchè c'è stato un punto nella risposta dell'Assessore che ci preoccupa, là dove dice che al momento in cui si avrà la comunità San Grato si cercherà di ridurre questo tempo di disintossicazione per ottenere al più presto l'accettazione del tossicodipendente presso la comunità.

Penso che se le altre comunità richiedono questo periodo di disintossicazione di 30-40 giorni, lo fanno per un motivo terapeutico, perchè questo soggetto, prima di entrare nella comunità sia sufficientemente preparato e non vada a creare del turbamento all'interno della comunità stessa per il servizio che deve dare.

Il problema non è quello di ridurre questo periodo di disintossicazione, ma quello di creare in maniera prioritaria il centro di prima accoglienza, perchè è questo che è essenziale, anche per poter dare ai giovani i giusti suggerimenti sulle comunità dove preferiscono andare. Quindi la raccomandazione è di non fare delle pressioni sulla comunità, solo perchè deve convenzionarsi con l'U.S.L., ad accettare subito delle persone anche se non sono preparate ad essere inserite, ed invece chiedere al gruppo tecnico di lavoro di predisporre al più presto il programma per la creazione del centro di prima accoglienza.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Voyat, ne ha facoltà.

VOYAT - (U.V.): Intervengo per dare ulteriori chiarimenti. Intanto non è che, quando parlo di Assessorato sia l'Assessore che dà i consigli, ma è presente il personale incaricato e preparato per questo. Esiste un ufficio in cui operano le assistenti sociali che si interessano di questi problemi.

Il fatto che ci sia la riduzione dei tempi per l'inserimento preoccupa il Consigliere Pascale; il problema non è di diminuire in sè e per sè il tempo di disintossicazione, ma è di ridurre il periodo di inserimento. Il periodo di inserimento in genere queste comunità lo vogliono per avere la garanzia, conoscendo il soggetto, che costui abbia la volontà di disintossicarsi, perchè se non intravedono questa volontà nel soggetto, non lo accettano nemmeno. Vorremmo ridurre questo tempo di inserimento e anzichè far passare 30-40 giorni, arrivare solo a 15-20 giorni; questo ci darebbe la possibilità di inserire dei giovani che altrimenti potrebbero di nuovo perdersi, in quanto cominciano già con le strutture dell'U.S.L. un primo periodo di disintossicazione, ma poi ricominciano a drogarsi. La riduzione dei tempi per un giovane che ha la volontà, vogliono dire forse riuscire ad inserire un maggior numero di ragazzi ed avere risultati più positivi.

Quando il Consigliere Mafrica mi dice che è diminuito il personale, è vero, in effetti il personale è diminuito, ma sono d'altro lato diminuiti anche i ricoveri. Può darsi che a quel momento la comunità, avendo solo tre o quattro ragazzi inseriti, non necessiti di tutto il personale di cui dispone, pertanto chi ha la possibilità di riprendere la sua attività, lo fa. Se però la convenzione venisse in futuro stipulata con l'U.S.L., l'U.S.L. potrebbe chiedere che fosse garantito un certo numero di personale, dove l'assistenza medica è fatta da un medico, un sociologo, uno psicologo, e tutte le altre figure necessarie, per cui la comunità deve mettere a disposizione per contratto quel personale. È a quel momento che serve la garanzia, mentre finora si è dato un giudizio positivo sui nominativi segnalati dalla comunità, in quanto sono persone all'altezza della situazione.

Il fatto che ci siano dei giovani alloggiati in alberghi: purtroppo questo succede come è già successo, e prevediamo che succeda ancora, per il fatto che ci sono giovani che sono esclusi dall'ambito familiare. A quel momento, non avendo la possibilità di inserirli in comunità e dare loro una indipendenza con un lavoro o l'inserimento in un ambito familiare, siamo obbligati a trovare delle soluzioni. La prima soluzione non è altro che quella di alloggiare questi giovani in alberghi, fintanto che non trovano una loro sistemazione.

In merito all'obiezione del Consigliere Sandri che non ci sia sufficiente personale laureato in Assessorato, bisognerebbe vedere dov'è la necessità di personale laureato o meno, perchè non è detto che solo il personale laureato riesca a fare un certo lavoro. Ad ogni modo c'è la disponibilità in organico di posti che sono già stati messi a concorso, e se questo non è ancora stato fatto attualmente, è solo perchè l'Assessorato non dispone di spazi. Aspettiamo che ci sia la disponibilità di locali in quanto è preventivato lo spostamento di Assessorati e che ci sia la possibilità di fare questi concorsi, iniziando queste nuove attività all'interno dell'Assessorato.

PRESIDENTE: Pongo in votazione la delibera in oggetto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti:27

Votanti:26

Favorevoli:26

Astenuti:1 (Tamone)

Il Consiglio approva

Il Presidente Bondaz precisa che il Consigliere Tamone si astiene in quanto socio della Cooperativa.