Oggetto del Consiglio n. 2093 del 25 giugno 1986 - Resoconto
OGGETTO N. 2093/VIII - MANCATO INIZIO DELL'ATTIVITÀ INDUSTRIALE ALLA COINCA DI VERRES. (Interrogazione).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione presentata dal Consigliere Baldassarre:
INTERROGAZIONE
La Multibox è l'ultimo "capolavoro" in ordine cronologico della politica industriale di questa maggioranza "capace" di investire i soldi dei contribuenti valdostani in imprese fallimentari.
Alla COINCA di Verrès sono stati erogati, in diverse forme, circa 14 miliardi senza un minimo segnale di attività.
Per questo motivo il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti per sapere:
a) che fine ha fatto questo oggetto misterioso della COINCA;
b) se non teme la possibilità che si verifichi la stessa situazione della MULTIBOX, della ALLUVER, della MAXEL, ecc, ecc.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore ai Lavori Pubblici Fosson, ne ha facoltà.
FOSSON (D.C.): Risponderò al Consigliere Baldassarre per quanto riguarda le opere che sono in esecuzione a Verrès nello stabilimento COINCA.
È noto che la convenzione approvata nel 1983 prevede che la Regione debba fornire alla COINCA, oltre all'edificio, ai capannoni ed alle opere dello stabilimento, anche tutte le infrastrutture necessarie alla produzione del caffé torrefatto. Voglio rassicurare il Consigliere sul fatto che l'oggetto misterioso, così come lui lo definisce, della COINCA, non ha fatto nessuna fine strana: i lavori sono in corso, saranno completati per l'inizio dell'autunno ed a quell'epoca potrà partire l'attività industriale.
Do un quadro che d'altra parte dovrebbe già essere noto al Consigliere Baldassarre, delle spese eseguite o previste per il completamento delle opere:
- per opere edili: 4 miliardi 611 milioni 500 mila;
- per impianti elettrici, impianti di rilevazione antincendio, antintrusione, controllo uscite: 1 miliardo 231 milioni 200 mila;
- per l'impianto idro-termo-sanitario e antincendio: 337 milioni 87 mila 500;
- per l'impianto di torrefazione: 2 miliardi 840 milioni;
per una somma arrotondata di 9 miliardi 200 milioni.
Sul fatto dei ritardi rispetto alla previsione dell'inizio dell'attività industriale, ripeto quanto già detto in occasione di altre discussioni in questo Consiglio: nel corso dei lavori, da parte della COINCA e dei suoi Amministratori si è ritenuto di dover ampliare la disponibilità di macchinari per entrare in ulteriori settori di mercato e per potenziare la capacità operativa dello stabilimento. A questo abbiamo dovuto far fronte proprio in virtù della convenzione stipulata con la COINCA, che prevede che la Regione debba fornire completamente tutte le attrezzature e tutte le necessità della COINCA; questo ha comportato dei ritardi, proprio per l'adeguamento da parte dei tecnici dell'Assessorato ai Lavori Pubblici del progetto in funzione delle ulteriori richieste dell'azienda.
Questo è quanto intendevo dire molto sinteticamente per quanto riguarda l'attività industriale dello stabilimento che dovrà nascere e per quanto riguarda il lavoro svolto dall'Assessorato ai Lavori Pubblici a Verrès nel settore dell'attività industriale della COINCA.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Baldassarre, ne ha facoltà.
BALDASSARRE (P.S.D.I.): Sono rimasto sorpreso che a rispondere ad una interrogazione che riguardava lo stabilimento della COINCA, quindi l'insediamento in Valle d'Aosta di questa che ho definito "un oggetto misterioso", sia stato l'Assessore Fosson.
Evidentemente l'Assessore Lanivi non ha argomentazioni per poter giustificare il ritardo. Pertanto non sono soddisfatto della risposta: non di quello che ha detto l'Assessore Fosson, ma per quello che forse avrebbe dovuto dire l'Assessore Lanivi.
Cominciamo da un fatto importante quale ad esempio il balletto delle responsabilità che si sta svolgendo in questa vicenda della COINCA. L'Amministratore dell'azienda dichiara in una conferenza-stampa, in seguito anche all'interrogazione, che la colpa del ritardo (un ritardo non di un mese o due, ma di quasi due anni e mezzo) dell'insediamento prefissato dalla convenzione è della Giunta regionale e che, anzi, egli è in attesa che la Regione metta a disposizione i locali.
L'Assessore Lanivi, in occasione dell'incontro con i Sindacati, ha scaricato la patata bollente sull'Assessore ai Lavori Pubblici Fosson, affermando che (leggo testualmente) "il completamento della costruzione riguarda tale dicastero e non il suo Assessorato".
Ecco quello che prima definivo il balletto fra Fico, Fosson e Lanivi, mentre gli operai sono in attesa da oltre tre anni e sperano che qualcosa avvenga. Tuttavia qui bisogna portare un altro elemento importante: sembra che questa COINCA sia già decotta, e mi assumo la responsabilità di quello che dico e posso dimostrare anche perchè è decotta questa azienda che arriverà in Valle, quanto arriverà.
Forse da parte della COINCA esiste anche una ragione pratica: dovendo occupare nuovo mercato, aveva chiesto nuovi stabilimenti per effettuare una ricerca di nuovi sbocchi, ma dal 1984 al 1986 questo mercato è stato occupato da altre imprese del genere, per cui la COINCA ha perso anche le quote di mercato necessarie per quello sviluppo che essa intendeva avere con il novo stabilimento. Non solo, questa famosa COINCA che importa solo il 3% del caffé, in Italia è in una situazione preoccupante, per cui quando arriverà in Valle ci troveremo davanti ad un caso grave. Si prevede che la COINCA arrivi in Valle d'Aosta verso ottobre-novembre e chiederebbe, per trasferirsi da noi, oltre sei miliardi sotto forma di finanziamento. Quindi ci sono due punti importanti da valutare: una impresa che sembra già decotta e una richiesta di finanziamento di 6,5 miliardi oltre agli 8-9 miliardi che sotto diverse forme sono già stati erogati alla COINCA.
L'invito che faccio all'Assessore Lanivi è quello di preoccuparsi di questa situazione, in quanto ci troviamo di fronte ad un fattore negativo; la COINCA rimarrà probabilmente un oggetto misterioso a spese della Comunità valdostana.