Oggetto del Consiglio n. 2064 del 10 giugno 1986 - Resoconto
OGGETTO N. 2064/VIII - RISCHI CONNESSI CON IL TRANSITO DI MATERIALI RADIOATTIVI LUNGO LE STRADE REGIONALI.
PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione in oggetto presentata dai Consiglieri Torrione e Breuvé:
INTERROGAZIONE
Secondo alcune voci la nostra Regione, per effetto della presenza dei due Trafori alpini, sarebbe attraversata da un consistente traffico autostradale di materiale radioattivo ad alto rischio.
La mancanza di notizie specifiche in merito a tale problema non può comunque portare ad una sottovalutazione di una simile situazione, aggravata, nel caso di un qualsiasi incidente, dalla particolare orografia della nostra regione caratterizzata peraltro da sbocchi di collegamento stradale o autostradale estremamente ridotti sia verso il resto dell'Italia sia nei riguardi degli altri Stati confinanti.
Quest'ultima considerazione colloca in una luce del tutto particolare l'ipotesi, di un eventuale tragico inconveniente di tipo radioattivo che dovesse per qualche verso comportare l'evacuazione di una parte consistente della popolazione valdostana.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali del Partito Socialista
INTERROGANO
l'Assessore competente per conoscere:
a) se esistono dati concernenti il traffico di materiale radioattivo lungo le strade o autostrade regionali ed in caso affermativo qual è il numero dei carichi radioattivi che negli ultimi due anni hanno attraversato la nostra Regione;
b) se esiste un piano di emergenza redatto dalla Protezione Civile per far fronte ad un eventuale incidente di tipo radioattivo che dovesse per qualche verso interessare la Valle d'Aosta in rapporto al traffico stradale di tale materiale che attraversa appunto la nostra Regione.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore dell'Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale Perrin; ne ha facoltà.
PERRIN (U.V.): Les données du transport de matériel radioactif de l'extérieur en Vallée d'Aoste ou de la Vallée d'Aoste au dehors, ou encore à travers la Vallée d'Aoste, ont été prises par le Service d'hygiène publique de l'Unité Sanitaire Locale et par la Présidence du Gouvernement régional. En '84, il y a eu des transports de 3 types de matériel radioactif: "iodio 125", puis 108 transport de matériel utilisé par l'U.S.L. de localité italiennes différentes, pour "l'americio 241": un transport de Turin à St. Vincent et un de Rome à Aoste; pour "l'iridio 192": 5 transports de Milan à la SNAM en Vallée d'Aoste. En '85, "iodio 125": 48 transports de localités différentes pour l'U.S.L.; l'iridio 192: 4 transports pour la SNAM et la Cogne, en Vallée d'Aoste et 3 transports à travers le territoire valdôtain de "cobalto 60". En '86, pour l'instant 2 transports à travers la Vallée d'Aoste de "cobalto 60" et un transport de "radium 126" de Gressoney à Saluggia.
Ceci pour le premier point de la question.
Pour ce qui est des intentions de l'Administration régionale, il faut rappeler que la loi 196 - "Norme di attuazione dello Statuto", à l'art. 20 prévoit la répartition des compétences. L'intervention de l'Administration regionale dans ce domaine est une intervention subsidiaire. En effet nous possédons un plan, qui concerne la planification des urgences pour accident de transport de matériel radioactif.
Pour ce qui nous concerne de plus près, le Corps des sapeurs-pompiers de l'Etat, dans l'attente qu'il devienne un corps régional, intervient immédiatement en cas d'accident, avant d'envoyer sur les lieux des experts de la matière. Il s'agit évidemment d'établir quel est le type d'intervention à faire par rapport au type de matériel utilise. Le corps des sapeurs-pompiers de l'Etat à fait un cours de recyclage sur la sécurité en cas d'accident nucléaire. Quant à la Protection Civile, il est question d'élaborer un plan spécifique pour ce genre d'accidents liés au transport de matériel radioactif, qui sera inséré dans le plan plus général de la Protection Civile.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Ringrazio l'Assessore per i dati che mi ha comunicato e gli chiedo se me li può fare avere, anche perché mi sono reso conto che il passaggio di materiale radioattivo lungo le strade e le autostrade valdostane non è un aspetto di secondaria importanza, perché il traffico è piuttosto intenso e quindi i pericoli di un eventuale incidente, anche se non augurabile, sono sicuramente elevati.
Obiettivamente devo riconoscere, come già è stato detto dall'Assessore, che la potestà della Regione in questo campo è solo sussidiaria. Però devo ricordare che anni fa era stato predisposto, direttamente dall'Amministrazione regionale, un piano per la protezione civile. Non vorrei essere stato disattento, ma non credo di sapere dove sia finito quel piano: non so se è stato adottato o meno, anche perché non facevo ancora parte di questo Consiglio e quindi non so se il Consiglio, nella precedente legislatura, abbia affrontato o meno un simile argomento.
In quella occasione, però, si era appunto pensato di inserire nel piano una serie di particolari precauzioni per limitare i pericoli di un incidente del genere. Purtroppo non si pensa mai abbastanza al fatto che la nostra Regione è quasi un "couloir" di passaggio e che quindi è soggetta a questi rischi ed inoltre l'intensità del traffico non deve farci sottovalutare l'eventualità, che io mi auguro non si concretizzi mai, di un incidente di questo tipo.
Non abbiamo presentato questa interpellanza perché è di moda parlare di questioni nucleari. Direi piuttosto che quanto è successo, ha sollecitato la nostra attenzione su di un argomento che è di eccezionale gravità e portata; forse, solo quando "impattiamo" in incidenti del genere riusciamo ad accorgerci della portata delle loro funeste conseguenze. Cercheremo di essere particolarmente vigili su questo problema e raccomandiamo al Governo regionale di fare lo stesso. Nel contempo ci proponiamo di fare una riflessione un poco più approfondita quando l'Assessore ci avrà fornito i dati che oggi ci ha letto in aula. Grazie.