Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1925 del 7 aprile 1986 - Resoconto

OGGETTO N. 1925/VIII - INTEGRAZIONE DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI RICERCA DI FONTI ALTERNATIVE DI ENERGIA. - (Interpellanza)

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto presentata dal Consigliere Viberti:

INTERPELLANZA

VISTI gli artt. 7 e 9 della legge 29 maggio 1982, n. 308 concernente "Norme sul contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia e l'esercizio di centrali elettriche alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi" concernenti le competenze regionali in materia;

RICORDATA la legge regionale 25 agosto 1980 n. 44;

CONSIDERATO che sarebbe quantomeno opportuna una integrazione dei due provvedimenti legislativi;

VISTO altresì l'articolo 26 della citata legge n. 308 si

INTERPELLA

la Giunta regionale per conoscere quali siano i suoi intendimenti nel merito della organizzazione legislativa concernente i consumi energetici e lo sviluppo di produzioni e consumi energetici alternativi, nonché per avere informazioni precise relative ai fondi stanziati dalla legge 308 (art. 26) e agli adempimenti previsti da:

a) art. 7 ultimo comma;

b) art. 8;

c) art. 9 - 5° e 6° comma.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Con questa interpellanza noi solleviamo una questione ormai non più recente e che è già stata trattata, ma che ancora non viene affrontata a livello di Assemblea consiliare. Eppure la disposizione nazionale data dalla legge n. 308 era molto precisa e offriva considerevoli possibilità per integrare ciò che la Regione aveva già fatto in tema di contenimento dei consumi energetici e di sviluppo di potenziali fonti energetiche alternative, anche in considerazione delle particolari caratteristiche geo-morfologiche della nostra Regione.

Non per questo però disconosciamo che, dal momento dell'approvazione della legge, siano già state fatte alcune cose che però riteniamo slegate dalla legislazione nazionale, non certo per spirito autonomistico ma per mancanza di capacità di coordinamento degli interventi e, stranamente, per mancanza di capacità di acquisire finanziamenti da parte dello Stato, mentre in genere la Regione si rivela molto abile in ciò. Può darsi che esperienze di ricerca, costate quasi 1 miliardo a questa Amministrazione e relative al settore delle fonti energetiche rinnovabili, abbiano potuto destare qualche preoccupazione, facendo preferire, per non sbagliare, di non operare.

A nostro modesto avviso, però, il settore dell'energia, insieme a quello dell'ambiente, è uno dei punti nodali e focali da affrontare e risolvere, per il futuro, non solo della nostra Regione, ma dell'intero pianeta. Sono due temi indubbiamente connessi e non esprimersi o non assumere iniziative su di essi vuol dire ritrovarsi, come Regione, in ritardo sia a livello legislativo, sia a livello culturale.

La repentina caduta di questi giorni del prezzo del petrolio ci ridà un'improvvisa ricchezza o quanto meno una grossa boccata d'aria a livello di Stato, però il prezzo del petrolio potrebbe riprendere a salire in seguito ad accordi tra i Paesi produttori. Sappiamo benissimo che la politica potrebbe impedire ciò, però noi, sia come Stato, sia come Regione, siamo carenti in fatto di discussione e persino di comprensione di questi temi. Sarei felice di sentirmi dire dall'Assessore che, invece, ci si sta muovendo in questo senso, ma non come è già stato detto in quest'aula, mentre poi non è stato verificato nei fatti. Sarei felice invece che mi si dicesse che ci si sta muovendo e che finalmente si dà applicazione ad una norma che permette di intervenire in questi settori in modo considerevole, stando almeno ai finanziamenti previsti all'inizio.

Con l'interpellanza chiediamo anche notizie sugli sviluppi finanziari di questa legge. Resto pertanto in attesa dei chiarimenti dell'Assessore, riservandomi eventualmente di fare altre considerazioni in sede di replica.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti, Lanivi; ne ha facoltà.

LANIVI (A.D.P.): Ringrazio il Consigliere Viberti per questa interpellanza che mi offre la possibilità di fare il punto sull'argomento. Per quanto concerne l'applicazione della legge n. 308, l'Assessorato ha già provveduto da tempo a predisporre un testo di legge che, oltre a dare attuazione alla legge n. 308, coordina ed abroga le due leggi che la Regione ha già in funzione e cioè la n. 33 e la n. 44. Se si vuole, quindi, in tempi brevissimi potrà essere sottoposta all'attenzione della Giunta e delle Commissioni competenti e poi del Consiglio regionale.

Occorre però una certa prudenza nel procedere all'attuazione di questa legge, perché, anche a livello nazionale, l'applicazione della n. 308 ha fatto sollevare più di un rilievo e l'esperienza di questi anni ha fatto sì che in Parlamento si facesse strada una linea di profonda revisione della legge. Per questo la prudenza del Governo regionale era anche giustificata dal fatto che si restava in attesa della definizione dell'iter procedurale relativo al disegno di legge di modifica, che introduce importanti innovazioni ed integrazioni alla legge n. 308, già approvate dalla XII Commissione della Camera e attualmente assegnate alla X Commissione Industria del Senato. Io ritengo che il nostro testo di legge, che è già stato predisposto, possa andare comunque in discussione alle Commissioni perché siano esse stesse a valutare se si debba portare avanti il suo esame, che si riferisce alla legge n. 308 nella sua stesura iniziale, oppure se per l'Amministrazione regionale sia più conveniente attendere che il Parlamento approvi le modificazioni ora in corso d'esame.

Occorre inoltre far rilevare che la maggioranza degli interventi previsti dall'art. 6 della legge n. 308 vengono attualmente finanziati ricorrendo alla normativa regionale già esistente in materia e cioè alla legge regionale 25 agosto 1980 n. 44 e alla legge 10 maggio 1983 n. 33. Gli unici settori che sono esclusi da questi interventi regionali e che sono invece previsti dalla n. 308 nazionale riguardano: la coibentazione degli edifici, l'installazione di nuovi generatori di calore ad alto rendimento e di sistemi di controllo integrati, per i quali risultano giacenti presso l'Assessorato n. 7 domande di contributi.

Per quanto concerne i finanziamenti posso dire che quelli erogati dallo Stato ammontano a £. 2 miliardi 763 milioni e 20 mila per l'anno 1982 e 1 miliardo 878 milioni e 180 mila per l'anno 1983, e sono stati introitati nel bilancio regionale in data 7 marzo 1986.

Per quanto riguarda gli adempimenti previsti dall'ultimo comma dell'art. 7 e dal 6° comma dell'art. 9, che si riferiscono alle relazioni da presentare, posso dire che le stesse sono state inviate in data 27 febbraio 1986 e si riferiscono a quanto è stato attuato da parte dell'Assessorato all'Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale in merito al contenuto della legge regionale 6 luglio 1984 n. 30. Aggiungo ancora che per quanto riguarda i problemi dell'energia, ed in questo caso di quella idroelettrica, è stato costituito ed ha fatto anche alcune riunioni, un comitato misto Regione-ENEL, che ha il compito di esaminare alcuni importanti aspetti dei rapporti tra i due enti, sulla gestione dell'energia idroelettrica in Valle d'Aosta, con particolare riguardo ai problemi del vettoriamento e dello scambio dell'energia elettrica.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Bisogna dare atto all'Assessore Lanivi di avere una notevole capacità dialettico-soporifera nei confronti dell'opposizione. Ciò non perché i suoi interventi favoriscano il sonno, anzi essi tengono desta l'attenzione e questo è già titolo sufficiente ad impedire che qualcuno "sragioni" e sia invece costretto a rendersi conto di quello che gli viene detto. Egli definisce "prudenza" quello che invece potrebbe essere definito con altri termini. Si adducono i ritardi o comunque i ripensamenti a livello nazionale come scusante, secondo una tecnica ben collaudata non tanto dal suo Movimento quanto dall'Union Valdôtaine, e ci si viene a dire che non c'è nessuna difficoltà a mandare alle Commissioni competenti il disegno di legge perché venga esaminato. Noi siamo in attesa che questo disegno di legge venga, finalmente, inviato all'esame delle Commissioni.

L'Assessore sostiene che esso è pronto da tempo e noi eravamo a conoscenza di ciò, perché il nostro predecessore proprio in questo senso aveva interrogato la Giunta e gli era stato risposto appunto che il disegno di legge era pronto e che sarebbe stato inviato alle Commissioni competenti. Mi riprometto di presentare un'altra interrogazione, un'altra interpellanza o mozione, per sapere a che punto è il disegno di legge che mi si dice essere già pronto e per sapere a che punto è l'attività parlamentare relativa al medesimo per conoscere, finalmente, quando potremo cominciare a dare un'occhiata a questo provvedimento.

A mio avviso non si tratta di prudenza, perché la prudenza è ben altra cosa. Tra l'altro questo Consiglio avrebbe dovuto avere la possibilità di verificare se in effetti è necessario avere prudenza nei confronti della trasposizione della legge n. 308 e del suo coordinamento con i provvedimenti già esistenti, e tra l'altro non dobbiamo dimenticare che anche la legge n. 30 del 1984 ha nel suo articolo n. 11 un esplicito riferimento alla produzione di energia da fonti rinnovabili nell'agricoltura, proprio in relazione alla legge n. 308. Ci sembra pertanto che esistano delle altre motivazioni che però non vengono espresse e sulle quali saremmo interessati ad avere maggiori cognizioni.

Per quello che riguarda la questione delle domande giacenti posso dire che è evidente che, quando si fa sapere al pubblico che un disegno di legge non va avanti, anche se dopo la pubblicazione della legge n. 308 poteva esistere una certa aspettativa sulla possibilità di nuovi e maggiori contributi che esorbitassero anche dalle più strette maglie e comunque dai più stretti settori di intervento previsti dalla legislazione regionale esistente, questa aspettativa, dopo un po' di tempo, è venuta a mancare, evidentemente perché frustrata dalla mancata trasposizione in sede regionale della legislazione nazionale. Io non voglio dire che l'Amministrazione regionale abbia respinto chi presentava le domande, però in pratica è avvenuto questo e proprio per colpa del Consiglio ed in particolare della Giunta, che non hanno dato alla gente la possibilità di utilizzare questi finanziamenti.

Non sono neppure molto soddisfatto per quello che concerne la questione relativa ai finanziamenti che con questa legge venivano messi a disposizione della Regione Valle d'Aosta. Con l'interpellanza chiedevo di avere a disposizione dati relativi anche alle decisioni prese a livello nazionale, con le circolari che dovevano stabilire i criteri e le proporzioni secondo le quali dovevano essere erogati i finanziamenti. Tuttavia non abbiamo avuto delle risposte neppure su questo. Pertanto io mi auguro di poter vedere quanto prima "precipitare dal 2° al 1° piano" questo disegno di legge, anche se deve ancora passare attraverso qualche filtro, che non si capisce bene quale esso sia.

L'Assessore scuote la testa e allora io mi auguro che oggi, prima di ritornare in Consiglio, egli faccia predisporre la lettera di trasmissione e la firmi. Santo cielo! Oppure, se il disegno di legge deve ancora passare in Giunta, che passi in Giunta e dopo venga trasmesso alla Presidenza del Consiglio!

È inaccettabile che su di un tema così importante noi non facciamo il nostro lavoro e cioè non produciamo delle leggi e dei regolamenti che consentano di affrontare questo problema nella sua pratica attuazione. Sappiamo benissimo che si possono commettere degli errori, ma credo che l'esperienza della legge che ha preso il nome del Vice Presidente, Consigliere De Grandis, relativa alle fonti energetiche alternative abbia già fatto accumulare all'Amministrazione e alla classe politica che ha inteso tenersi informata su questo tema, tutta una serie di informazioni e di conoscenze che sono già una buona base, insieme alle informazioni che possono arrivare dall'apparato dello Stato,e che io credo si possano ottenere anche se con una certa lentezza. Tra l'altro sono previste anche partecipazioni a riunioni a livello nazionale, attraverso la legge n. 308 e, se non altro, c'è un coordinamento determinato da queste relazioni che devono essere inviate.

Pertanto io chiedo se vogliamo cercare di concludere questo problema, oppure vogliamo continuare ad essere prudenti. Mi sembra che in questo caso non si debba parlare di prudenza, ma di altro e cioè di un atteggiamento di sottovalutazione del problema, nella convinzione di avere già un modo per elargire dei contributi anche in quel settore che viene così ritenuto "coperto". Purtroppo devo dire che abbiamo sempre più l'impressione che la logica che sta dietro a qualsiasi provvedimento non sia tanto quella di intravedere un futuro collegamento tra tutte le cose, un'interazione, ad esempio e come dicevo prima, tra il problema dell'energia e quello più ampio delle risorse e dell'ambiente in genere, ma abbiamo l'impressione che la classe politica ritenga necessario perpetuare se stessa attraverso la politica del contributo. Questa politica, nella nostra Regione, si è rivelata come il sistema più semplice, più comodo e più redditizio, ma che ha già arrecato tanti danni, non solo alla coscienza politica e civile dei valdostani, ma anche a quella morale. Pertanto noi riteniamo che sia necessario, anche in un settore come questo, cambiare pensiero, mentalità e metodo.

Sono spiacente comunque di dover dichiarare la mia insoddisfazione rispetto alle richieste presentate con l'interpellanza e ribadisco la necessità che venga portato finalmente all'esame del Consiglio questo "benedetto" disegno di legge di applicazione della legge nazionale n. 308.