Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1689 del 5 dicembre 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1689/VIII - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE: "NUOVE NORME SUGLI ASILI-NIDO".

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (U.V.): Nous représentons aujourd'hui la loi sur les crèches, qui avait été déjà approuvée le 27 juin de cette année. Comme tout le monde le sait, cette loi a été repoussée par la Commission de Coordination et après : j'expliquerai aussi les variations que nous avons faites.

A partir de l'année 1973, la loi 39 sur les crèches n'avait plus été examinée. Nous avions prévu avec cette nouvelle loi un changement fondamental, c'est-à-dire qu'il ne fallait pas continuer uniquement avec l'assistance dans les crèches, mais que c'était vraiment le moment de commencer à faire de l'éducation pour les enfants. Nous avions vu la nécessité aussi de modifier les dimensions des différentes crèches que nous avons sur le territoire. Il était aussi nécessaire de faire participer de plus en plus les parents dans la gestion des crèches. Il fallait mieux définir ceux qui étaient les organes de gestion des crèches et ceux qui étaient les organes de coordination et de gestion. Il y avait encore le problème du personnel: il fallait prévoir du personnel qui soit vraiment pour l'éducation et non pas uniquement, comme cela était dans le passé, pour la simple assistance.

La Commission de coordination nous a renvoyé la loi surtout pour ce qui concerne la question du personnel, en nous disant que le rôle de la puéricultrice est prévu par le D.P.R. 347 qui règle le rapport de travail entre les dépendants et les administrations publiques et que les puéricultrices ne peuvent pas, même avec un cours, passer du 4ème au 6ème niveau. Nous avons eu des contacts avec la Commission de Coordination et pendant deux demi-journées nous avons discuté du problème mais nous n'avons pas pu aboutir à quelque chose de mieux, car il y avait des relations des différents ministères qui disaient: "Il corso non supplisce al titolo di studio". C'est pour cela que malheureusement les puéricultrices ne pourront pas passer au 6ème niveau et nous devons forcément les laisser au 4ème.

Il y a eu aussi un petit éclaircissement sur la question du versement des quotes-part par les parents des enfants; nous l'avons résolue et je crois que n'est pas là la grande difficulté.

Nous avons eu des nouvelles rencontres avec les forces syndicales et nous avons à nouveau discuté cette loi. Nous avons, d'autre part, accepté dès le premier jour des modifications à la loi et, en même temps, dans le dernier ou avant-dernier Conseil, j'avais présenté encore des amendements pour ce qui était des requêtes des forces syndicales et des forces politiques ici présentes au Conseil.

Dans la dernière réunion que nous avons eue mardi, les forces syndicales nous ont demandé de renvoyer la loi de 4, 5, ou 6 mois encore, car elles auraient voulu organiser un débat ou un congrès sur les crèches. Je suis de l'avis, comme aussi le Conseiller Pollicini l'avait déjà dit alors, que ce n'est pas avec des congrès que nous pou vons résoudre le problème que nous avons aujourd'hui. Alors, à la lumière de tout ce qui s'est passé, je peux dire que nous n'avons pas la possibilité, ni la volonté de renvoyer la loi car un "convegno sugli asili nido" ne peut pas résoudre le vrai problème soulevé par les forces syndicales, c'est-à-dire que les puéricultrices passent du 4ème au 6ème niveau.

Les amendements que j'ai présentés au dernier Conseil étaient les suivants: le premier à l'article deux, de substituer la parole "sociale" con "socio educativo" comme l'ont demandé les forces syndicales et le Parti Communiste; un autre amendement, à l'article 28 où on disait explicitement que les puéricultrices seraient restées au 4ème niveau et les éducateurs au 6ème. Ici nous croyons que c'est mieux si ce n'est pas nous qui disons à quel niveau iront, soit les puéricultrices, soit les éducatrices, ainsi nous allons enlever une phrase. Le troisième amendement, art. 28, 3ème alinéa, a été accepté par le Gouvernement et présenté en Commission par certaines forces poli tiques appuyées par les forces syndicales; on y a dit: "Il personale addetto ai servizi generali si occupa di tutto quanto concerne la confezione del vitto dei bambini, il guardaroba, la lavanderia, la pulizia e l'igiene dei bambini, il riordino dell'arredo e delle attrezzature". L'article 32, 2ème alinéa, nous allons le substituer avec: "Ogni asilo nido è inoltre dotato di tre unità di personale addetto ai servizi generali".

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): Anche se questo argomento può sembrare di relativa importanza rispetto ai gravi problemi che abbiamo di fronte in questi giorni, relativi all'ILSSA VIOLA, alla MAXEL e ad altre aziende in difficoltà, per i suoi contenuti riveste comunque un'importanza politica di un certo rilievo.

Contrariamente a quanto ha detto l'Assessore, noi concordiamo con la richiesta avanzata unitariamente dalle Organizzazioni Sindacali, in una riunione tenutasi martedì 3 dicembre, per un rinvio della discussione e per un approfondimento della materia. Noi crediamo infatti che sia limitativo della natura dei problemi ed in una certa misura anche del ruolo che le Organizzazioni Sindacali intendono giocare in questa materia, pensare che le Organizzazioni Sindacali abbiano chiesto il rinvio soltanto per mere questioni corporative di una parte del personale. Io credo che questa interpretazione debba essere respinta e cercherò di dimostrar ne il perché.

Gli asili nido nel nostro Paese hanno attraversato quattro fasi. La prima, precedente all'epoca fascista, era quella degli asili nido intesi come strutture filantropiche nelle quali venivano ricoverati i bambini abbandonati; in quei momenti veniva messo in evidenza soltanto questo aspetto caritativo e se ne occupavano prevalentemente gli ordini religiosi. Dopo questa prima fase filantropica ne è seguita una seconda di carattere ideologico, voluta dal fascismo, il quale per le sue mire di espansione coloniale puntava su un'alta crescita demografica, premiava le famiglie numerose e nel 1925 inventò l'Opera Nazionale Maternità ed Infanzia (O.N.M.I.) per tutelare i bambini delle famiglie in difficoltà e cioè delle famiglie più numerose. Questa seconda fase ebbe termine nel dopoguerra quando ne iniziò una terza in cui mutarono ancora le caratteristiche degli asili nido. Si passò allora dalla fase ideologica alla fase economica: vale a dire che le lotte del movimento operaio portarono un gran numero di donne al lavoro e le leggi ottenute in quegli anni fecero sì che si prevedesse, per esempio con la legge n. 860 del 1950, che all'interno delle aziende dovevano esse re presenti gli asili nido per consenti re alle madri di esplicare la propria attività lavorativa.

Nel 1971, con la legge dello Stato n. 1044, ha inizio una quarta fase, tutt'ora in corso e che richiede approfondimenti e meditazioni perché non è statica, ma dinamica e subisce ancora modificazioni. Lo Stato decise di intervenire nel settore della primissima infanzia con una legge che cominciava ad intravedere i primi aspetti socio-educativi del problema: la primissima infanzia non veniva solamente assistita, ma veniva in qualche modo tutelata dal punto di vista formativo ed educativo. Questa legge, vista oggi a 14 anni di distanza, presenta ormai delle contraddizioni che nelle Regioni più avanzate sono in fase di superamento.

La legge attribuiva alle Regioni, e quindi anche alla nostra Regione, dei poteri con i quali si determinavano i compiti specifici di questi enti. La Regione ha prima di tutto il compito di localizzare le sedi, di definire i criteri con i quali impostare la gestione degli asili nido, di pensare alla formazione del personale e di individuare le tipologie tecniche che meglio si possono adattare ad una struttura che deve assumere rilievo nel processo educativo e formativo del bambino.

La legge n. 1044, pur avendo enunciato alcuni principi validi che consistono nel ritenere la prima infanzia come un momento nel quale il bambino può acquisire conoscenze e quindi non solo come un momento di pura custodia ma anche un momento formativo (Esistono studi che dimostrano come già a quell'età, intorno ai 2 o ai 3 anni, un bambino possa imparare contemporaneamente 2 o 3 lingue e sarebbe interessante verificare questo fenomeno in una Regio ne bilingue come la nostra. Potrei anche citare degli studi effettuati da professori che hanno preso contatti con la nostra Regione e che non hanno visto alcun seguito alla loro iniziativa), ha però alla base un difetto che ritroviamo anche nella nostra legge regionale e che consiste nell'aver lasciato la competenza affidata al Ministro della Sani tà. Anche per questa legge regionale vediamo che l'Assessore che presenta la relazione sugli asili nido è quello che sovrintende alla Sanità ed Assistenza Sociale. Questo è il punto più negativo che è ancora da superare e che in alcune Regioni è già stato superato.

Quali sono quindi i difetti che noi, ma crediamo anche il personale interessato e le Organizzazioni sindacali, vediamo in questa legge? Essa è qualcosa di contraddittorio in cui sono contemporaneamente presenti aspetti innovatori, relativi alla formazione e all'educazione del bambino, e aspetti di carattere più sanitario, che seguono ancora una vecchia impostazione. Per fare degli esempi notiamo che all'art. 2, prima dell'emendamento che l'Assessore propone oggi, proprio là dove si parla delle finalità della legge, si di ce che l'asilo nido è un "servizio sociale operante nell'ambito del servizio socio-sanitario regionale", mentre ora l'Assessore ci propone di modificarne la dizione con l'inserimento dei termini "socio-educativo". Diciamo che questa modifica tiene conto delle osservazioni fatte, però non risolve il problema.

La legge è stata preparata dai funzionari dell'Assessorato alla Sanità ed io credo che essi abbiano fatto un ottimo lavoro ed abbiano compiuto tutti gli sforzi possibili per recepire le indicazioni dei Sindacati e delle persone che si occupano di questi problemi, però hanno una loro visione che dipende anche dal ruolo che essi svolgono e che non può far superare determinate barriere. In questo senso noi auspichiamo che al più presto venga messo in funzione l'ufficio legislativo della Regione, che permetta ai Consiglieri che vogliano occuparsi di certi argomenti di avere la documentazione necessaria ed anche dei pareri aggiornati sullo stato della legislazione regionale e nazionale.

Diciamo che in questa legge esistono indubbiamente anche alcuni aspetti positivi: si stabilisce un limite al numero dei bambini assegnati ad ogni educatore; si dice che la Regione coprirà il 100% delle spese; all'art. 33 si par la dell'aggiornamento del personale... C'è però l'aspetto negativo di fondo che considera le funzioni del personale limitate alla pura assistenza e per que sto motivo, nell'elenco dei titoli di accesso alla funzioni di educatore, è previsto l'infermiere professionale e l'infermiere pediatrico, mentre non si vuole tener conto delle richieste del personale che attualmente opera e che svolge da anni un ruolo prevalentemente educativo.

Come mai è così difficile portare a conclusione questa legge? Proprio perché arriva in ritardo. Le altre Regioni hanno risolto il problema del personale, perché hanno fatto la legge di aggiornamento prima del 1983, quando è stato emanato il Decreto del Presidente della Repubblica n. 347 che stabiliva differenti livelli per le puericultrici e le vigilatrici e che indicava i titoli di studio per accedere a quei livelli. Prima di quella data le Regioni più solerti della nostra, constatato che all'interno degli asili nido tutto il personale svolgeva compiti educativi, sia le puericultrici che le vigilatrici, avevano già provveduto a portare allo stesso livello, con corsi di qualificazione professionale, tutto il per sonale.

Per la nostra Regione si prospetta ora questa nuova difficoltà, che però potrà essere certamente superata quando il Decreto n. 347 sarà sostituito da un altro. Noi riteniamo quindi che la richiesta delle Organizzazioni sindacali sia doppiamente motivata; siamo convinti infatti che essa è motivata sotto l'aspetto politico-culturale perché crediamo che, se fosse possibile approfondire questa materia, il Consiglio regionale potrebbe conoscere anche le esperienze fatte in altre Regioni, avere no tizia dei corsi di qualificazione, riqualificazione e formazione permanente che altrove vengono fatti. La Regione potrebbe studiare con più calma le soluzioni che possano risolvere le questioni ancora aperte del personale e fare una legge che non sia un connubio tra l'impostazione che si sta ormai superando dappertutto e la nuova impostazione già presente in numerose Regioni, ma sia effettivamente una legge che raggiunge il livello più avanzato possibile e che una Regione come la nostra può permettersi proprio perché ha limitati problemi da affrontare, almeno relativa mente al numero di asili a cui provvede re, ed ha anche le risorse finanziarie opportune.

Per quanto concerne la risoluzione del problema del personale io suggerisco che la Regione approvi oggi soltanto una legge quadro, stralciando la par te del personale. Un'altra idea potrebbe essere quella adottata per l'assistenza degli anziani per la quale abbia mo inventato un ruolo regionale; è una proposta molto discutibile, ma che comunque tende a risolvere una situazione complessa. Analogamente a quanto si è fatto per e scuole materne regionali si può pensare ad una organizzazione regionale di questo personale. Se le scuole materne sono il prolungamento degli asili nido, perché fino al compimento dei 3 anni i bambini stanno nell'asilo nido e poi passano alla scuola materna; se è vero che è uno stesso pro cesso educativo che comincia prima dei 3 anni e continua dopo; se è vero che e scuole materne sono dipendenti dalla Pubblica Istruzione e interessano questa particolare fascia di età, è anche possibile pensare ad una organizzazione degli asili nido completamente diversa, che li veda come una prima fase del pro cesso educativo che continua fino all'età della scuola elementare, del quale è bene che se ne occupi la Pubblica Istruzione e non la Sanità.

Teniamo presente che, a mio giudizio, non si riesce a capire, se non per una ragione di prestigio, perché l'esecutivo regionale non possa accettare un ulteriore confronto in questa materia.

Non si tratta di argomenti che riguarda no l'economia, in cui le decisioni possono essere decisive se prese un mese prima od un mese dopo. In questo caso si tratta di fissare degli indirizzi e di risolvere delle questioni aperte da anni e che rimarranno sempre aperte e sempre modificabili. Noi quindi sosteniamo che sia utile per tutti un maggiore approfondimento, che non significa una sconfitta per nessuno, ma rappresenta invece la possibilità di approvare una legge esemplare, come già ne abbiamo fatte altre (ad esempio quella della formazione professionale che, ad anni di distanza, viene ancora ritenuta da altre Regioni molto valida ed esemplare). Questa legge invece non è affatto esemplare, ha un certo carattere di confusione e di intreccio tra il vecchio ed il nuovo, tra l'educativo e l'assistenziale, tra questioni relative al personale e questioni di più ampio respiro.

Se la Giunta regionale assegnasse alla Commissione V, che si occupa della promozione culturale, e alla Commissione IV il compito di verificare come è organizzato presso qualche altra Regione questo settore e di fare, nell'arco di due mesi, una proposta che abbia il consenso di tutte le forze politiche, che sia aggiornata dal punto di vista culturale e che risolva in qualche modo anche il problema del personale, io credo che non sorgerebbe alcun problema particolare, anche perché i fondi potrebbero ancora essere assegnati ai Comuni, e potremmo uscire bene da questa situazione. Se invece si vuole approvare questa legge così come essa è formulata, a mio giudizio non si ottiene nessun risultato positivo, si scontentano gli operatori ed in sostanza non cambierebbe molto rispetto all'attuale situazione perché si rimarrebbe in uno stato di confusione e di insoddisfazione generalizzate. Noi chiediamo quindi che al Consiglio regionale venga dato il tempo di approfondire questa materia con gli operatori, con le Organizzazioni sindacali, con le altre Regioni, affinché le questioni più complesse e quelle di indirizzo generale possano essere affrontate anche alla luce di esperienze, regolamenti e leggi già presenti altrove.

PRESIDENTE: C'è qualche altro Consigliere che intende prendere la parola in merito alla richiesta di rinvio della legge alle Commissioni formulata dal Consigliere Mafrica?

Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Io credo che il Consigliere Mafrica, almeno per quanto con cerne la proposta di rinvio, abbia fatto un intervento estremamente preciso e puntuale. Dichiaro pertanto che il nostro Gruppo, stando alle considerazioni ed argomentazioni del Capogruppo del Partito Comunista Italiano, ritiene di poter sostenere la proposta di rinvio nel modo più assoluto e senza alcun sottinteso strumentale.

In proposito voglio sfrondare il campo da qualsiasi equivoco dichiarando che noi siamo per un rinvio, ma non certo per un rinvio illimitato nel tempo. Noi riteniamo che il Consiglio, anche attraverso un ordine del giorno approvato a parte, possa indicare una specie di calendario preciso, due mesi o un lasso di tempo ragionevolmente breve, entro il quale le competenti Commissioni debbano esprimere un loro parere. Se è vero che una Commissione ha potuto esprimere il proprio parere, è altrettanto vero che il taglio della legge non è più di tipo esclusivamente sociosanitario, ma è anche di tipo pedagogico e pertanto mi sembra che a questo punto il disegno di legge cerchi di sta re a metà fra l'Assessorato alla Pubblica Istruzione e l'Assessorato alla Sanità e Assistenza Sociale.

Io ritengo che un approfondimento di questo argomento ed eventualmente anche un confronto con altre realtà alle quali non si può certamente fare un riferimento specifico, ma dalle quali si può ricavare un certo patrimonio che, con le debite diversificazioni, potrebbe essere calato anche nell'ambito del nostro contesto legislativo con molta serenità e con molta calma, ci permetterebbe anche di evitare che una legge del genere finisca per essere interpretata esclusivamente sul piano sindacale. Quest'ultima eventualità costituirebbe un risultato ben misero, perché sarebbe certamente molto riduttivo predisporre una legge solo sulla base del quarto o del sesto livello, anche se ciò potrebbe essere importante per chi lavora attualmente all'interno delle strutture.

Se contestualmente al rinvio si stabilisce un termine ben preciso, ad esem pio due mesi a partire da oggi, con l'opportunità e la possibilità di investire del problema le due Commissioni competenti, io mi dichiaro favorevole alla richiesta di rinvio, anche perché in questo caso, non certo per cattiva volontà di nessuno, ma per una dimenticanza, la IV Commissione non è stata consultata...

(.... INTERRUZIONE ....)

La quinta, pardon! Non volevo offendere nessuno, ho solo sbagliato nel dire quarta invece di quinta!

Io credo che credo possa essere sperimentato su un argomento del genere, come nuovo metodo di rapporto tra maggioranza e minoranza, quel confronto di cui aveva parlato il Presidente Rollandin in sede di approvazione del bilancio. Due mesi in più non turbano certamente gli equilibri, né degli asili nido, né del personale che lavora all'interno di queste strutture, però possono essere un tempo idoneo per conseguire un fine più nobile e cioè una legge quanto più possibile adeguata alle esigenze della collettività valdostana. Grazie.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere-Segretario Tamone; ne ha facoltà.

TAMONE (U.V.): Mentre ascoltavo le dichiarazioni dei Consiglieri Mafrica e Torrione, pensavo che si stesse parlando delle aste torrentizie iscritte d'urgenza all'ordine del giorno di questo Consiglio appena 24 ore fa. Il provvedi mento in questione invece è all'attenzione del Consiglio dall'inizio del mese di aprile del 1985, per cui sono otto mesi che il Consiglio sta discutendo intorno a questo argomento. C'è da rima nere esterrefatti! Personalmente ho fatto riunioni con tutti e non sono stato invitato solo all'ultima e di questo mi sono sentito offeso in qualità di Consigliere regionale, ma ne parlerò poi con il mio amico Consigliere Beneforti...

(.... INTERRUZIONE ....)

Non fa niente, adesso mi è già passata e non sono neanche più offeso! Forse avevo fatto troppe riunioni! Abbiamo vi sto tutti, abbiamo parlato con i genitori, abbiamo parlato con i figli e ci mancava solo che parlassimo di questa legge anche con i neonati, che però non possono esprimersi e pertanto non ci è stato permesso di farlo...

VIBERTI (fuori microfono): Non è che loro non si esprimono, ma sei tu che non li capisci.

Ma può anche darsi che io li capisca, perché ho qualche modesta esperienza di padre.

VIBERTI (fuori microfono): Allora non dire che non si esprimono.

Comunque se li avessimo portati in Commissione e avessimo posto loro delle domande avremmo incontrato delle difficoltà a comprendere le risposte.

In ogni caso abbiamo parlato con tutte le altre categorie e persone interessate e con i Sindacati. Pertanto, come ha già detto molte volte l'Assessore, ripeto anch'io che non pensiamo affatto di aver predisposto una legge che risolva per sempre il problema degli asili nido. Noi riteniamo che questa legge sia un passo avanti nei confronti della precedente e restiamo aper ti a qualunque confronto per predisporre anche altre leggi sugli asili nido. Però, come l'ha già ammesso anche il Consigliere Mafrica che sicuramente conosce questa legge meglio di altri Consiglieri, perché insieme ne abbiamo vissuto le vicissitudini, esistono in questa legge dei miglioramenti sostanziali che potremmo ricercare in più parti.

Questa legge è già stata votata una volta. Purtroppo il Presidente della Commissione di Coordinamento ce l'ha rinviata proprio per quei punti nei qua li noi avevamo trovato degli "escamotages" per risolvere in modo favorevole un certo tipo di problema, con delle motivazioni estremamente precise alle quali non potremmo sicuramente più sfuggire, qualunque altra invenzione potremmo esperire. Credo che di ciò potrà darcene atto anche il Consigliere Mafrica che è un ragazzo estremamente corretto.

Pertanto noi invitiamo tutti, ciascuno dalla sua posizione, a votare questa legge oggi, evitando di fare dell'ostruzionismo, specie perché riteniamo che essa sia notevolmente migliorativa rispetto alla precedente. Ci sarà in seguito l'opportunità e la possibili tà di fare altre leggi migliorative per le quali ci dichiariamo disponibili a qualsiasi tipo di confronto. Di questa legge però stiamo discutendo da otto mesi e non mi sembra di essere pesante, ma solamente realistico, nel dire che la richiesta di rinvio della sua approvazione, da chiunque possa essere presentata è certamente poco rispettosa delle competenze di questo Consiglio.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione la proposta di rinvio avanzata dal Consigliere Mafrica della legge n. 234:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 29

Votanti: 29

Favorevoli: 12

Contrari: 17

Il Consiglio non approva.

PRESIDENTE: Si passa alla discussione della legge n. 234.

Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti; ne ha facoltà.

BENEFORTI (D.C.): Io ho preso la parola anche perché noi abbiamo seguito per tanti mesi l'iter di questa legge nelle varie Commissioni e abbiamo avuto anche degli incontri con le Organizzazioni sindacali e con i lavoratori interessati. Personalmente ho avuto anche degli incontri al di fuori della Commissione, con le Organizzazioni sindacali e con i lavoratori interessati, in quanto era di una certa importanza e ritenevo necessario capire fino in fondo quali era no le aspettative dei lavoratori interessati ed anche delle Organizzazioni sindacali. Questa legge non è perfetta, come non lo è nessuna di quelle che noi approviamo, però è una legge, come del resto è già stato ricordato, che prevede dei miglioramenti rispetto alla situazione precedente e credo che ci sia anche un grosso impegno economico da parte della Regione, affinché gli asili nido abbiano lo sviluppo e l'importanza che meritano. Già il Consigliere Mafrica ricordava il numero limitato di bambini che deve essere affidato al personale incaricato, l'aggiornamento del personale e tutti quegli aspetti che ci devono portare a non considerare gli asili nido come un "parcheggio" per quando le mamme od i parenti dei bambini sono occupati al lavoro od in altre sedi.

Questa legge, che può essere chiamata "legge quadro", anche se approvata oggi, in seguito potrà comunque essere modificata e migliorata. C'è però da dire che il problema di fondo, che sta a cuore anche alle Organizzazioni sindacali e al personale, è l'inquadramento del personale stesso all'interno degli asili nido, a seguito della legge n. 347, che è il contratto di lavoro dei dipendenti dagli enti locali. La legge n. 347 divide il personale in due categorie: quella delle puericultrici e quella del personale educatore. Oggi le puericultrici hanno un titolo di studio di scuola inferiore, mentre l'altro per sonale ha un titolo di scuola superiore. E' vero che fino a ieri il personale degli asili nido veniva assunto anche come puericultrice e ci voleva il titolo di puericultrice per partecipare ai concorsi; è vero che questo personale ha retto gli asili nido fino ad oggi, fino a quando è venuta fuori la nuova figura dell'educatore. E' chiaro pertanto che verso questo personale che ha dato un grosso contributo negli asili nido ci dovrebbe essere un certo riconoscimento.

Noi possiamo anche rinviare l'approvazione della legge, però rimandando non si risolve il problema del personale che era inquadrato come puericultrice, così come richiedono fermamente le Organizzazioni sindacali. Anch'io del resto ho sostenuto che bisogna trovare una sistemazione per le lavoratrici inquadrate in questa categoria, tuttavia il problema sta proprio nel trovare una soluzione per queste lavoratrici che hanno ricoperto fino ad oggi l'incarico e che hanno educato i bambini, nonostante non avessero la qualifica. Purtroppo si cozza contro la legge n. 347 e si cozza anche contro le decisioni assunte dalla Commissione di Coordinamento, mentre credo che la precedente legge su quel punto era abbastanza chiara. L'unico problema che abbiamo noi è quello di vedere, sempre che sia possibile, come risolvere la situazione per queste due categorie. Fino ad oggi abbiamo tentato, discusso, approfondito e visto, però con la posizione assunta dalla Commissione di Coordinamento non c'è stata a tutt'oggi la possibilità di studiare un emendamento alla legge per consentire alla categoria delle puericultrici di raggiungere il sesto livello. Questo è il punto fondamentale della legge che sta a cuore alle Organizzazioni sindacali.

Per quanto riguarda il resto della legge, che certamente è migliorativa rispetto al passato, c'è da tener presente che andando a confrontarsi con altre Regioni potremmo anche ricavarne dei lumi, però anche nelle leggi delle altre Regioni c'è scritto che si tratta comunque di un servizio sociale. Gli asili nido sono un servizio sociale! Questo è scritto nella legge della Regione Lombardia ed in quella della Regione Toscana. Nell'emendamento proposto dall'Assessore noi abbiamo scritto che si tratta di un servizio socio-educativo, mentre le altre Regioni lo considerano comunque un servizio sociale, a meno che le leggi non siano state riviste in questi ultimi tempi, ma quelle di cui noi siamo in possesso prevedono questa funzione.

Pertanto io ritengo che gli emendamenti allegati alla legge, e che sono stati proposti dall'Assessore, debbano essere approvati. Io chiedo che la legge venga approvata così com'è, impegnandoci a risolvere dopo, nel limite delle nostre possibilità, il problema delle puericultrici che restano inquadrate nel quarto livello; dico fin d'ora però che cozzeremo contro un fatto giuridico più forte di noi. Anche sul resto ci sarebbero altri commenti da fare, ma la legge potrà essere migliorata senz'altro nel prossimo futuro.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): E' pretestuoso affermare che il tempo che si impegna per la discussione di una legge sia tanto o poco solo perché qualcuno ha fatto un numero notevole di riunioni; è più opportuno invece considerare i risultati che vengono fuori da queste riunioni. E' altrettanto riduttivo incentrare tutto il dibattito o buona parte di esso, su di un tema che, come ha ben detto il collega Consigliere Mafrica, all'apparenza è poco importante, ma in realtà dimostra qual'è il livello culturale di questo Consiglio, su una questione relativa ad una piccola parte, importante sì, ma pur sempre piccola e comunque non riferentesi al contenuto, ma ad un aspetto meramente amministrativo e burocratico relativo al personale.

Evidentemente qui non si vuole capi re che la richiesta avanzata dalle Organizzazioni sindacali, forse per deformazione professionale, si basava molto su questo aspetto, ma non dimenticava (e forze politiche di vario genere si battono in questo senso) l'approfondimento dei contenuti di questa legge rispetto, soprattutto, alla discrasia tra la realtà sociale e la realtà educativa che sono compenetrate nell'asilo nido. Non volendo discutere di ciò, si perde una buona occasione, mentre sarebbe stato preferibile che ciò fosse avvenuto a giugno, così oggi potremmo già vedere i risultati della sperimentazione effettuata nei nuovi asili nido. Ma gli asili nido funzionano secondo la vecchia legge e pertanto questa nuova legge potrebbe benissimo aspettare l'inizio del nuovo anno di attività degli asili nido. Non capisco quindi la necessità legata soltanto al numero di riunioni già fatte ed al fatto che per alcuni le questioni siano molto chiare.

Quando si parla e si discute sempre con le stesse persone, quando non si ha il coraggio di uscire dal proprio guscio, quando a parole si accetta il confronto, ma nella realtà non lo si pratica, si rischia di fare delle cose che senz'altro potrebbero essere fatte meglio. Quando poi ci si affida soltanto ai funzionari, si rischia di prendere da loro, nonostante tutto il loro grande sforzo, una visione che è limitata in genere al settore in cui essi lavorano. Pertanto noi non possiamo accettare questo atteggiamento, soprattutto dopo le dichiarazioni fatte in questa sala durante la discussione sul bilancio.

Questa poteva essere una prima occasione per dimostrare una certa volontà di confronto, per accettare un nuovo modo di comportarsi e di lavorare in questo Consiglio ed invece si prosegue come prima. Il metodo è quello dei numeri e, anche se all'interno della stessa maggioranza ci sono dei dubbi o forse la volontà di un approfondimento, non succede niente e ogni velleità viene schiacciata perché diventa più importante dimostrare che questa maggioranza è solida e può camminare con le sue gambe. A nulla quindi è valso fare tutto quel discorso e sarebbe stato meglio fare solo i conti con l'Assessore Martin, senza dover scomodare il Presidente della Giunta, i paroloni, lo sviluppo endogeno, le sinergie... Purtroppo il decollo di questa Giunta verso quegli atteggiamenti che potrebbero migliorare di molto non solo il dibattito all'interno del Consiglio, ma anche i suoi risultati, resta solo una pia intenzione, espressa forse in buona fede, ma che non si concretizza nella realtà. Se ci sono degli aspetti migliorativi ed innovativi, ciò vuol dire che il tempo utilizzato per la discussione ha per messo di apportarli.

Ora, non essendoci l'urgente necessità di far funzionare fin da domani gli asili nido con questa nuova legge, altro tempo, altro dibattito, altre discussioni ed altre idee permetterebbero certamente di apportare ulteriori miglioramenti. Perché dovremmo modifica re in un secondo tempo la presente legge con un'altra legge, solo per risolvere la piccola questione relativa al personale, quando, non essendoci alcuna necessità di urgenza così immediata, potremmo approvare con più calma una buona legge complessiva? E poi, a nostro avviso, in questa legge ci sono alcuni punti neri che vanno eliminati, a prescindere da tutto il discorso sociale ed educativo che non mi sembra il caso di rifare e che è già stato illustrato molto bene dal collega Consigliere Mafrica che ha accennato anche ad una cronistoria sulla nascita e sullo sviluppo degli asili nido nel corso degli anni.

Io, però chiedo all'Assessore se verrebbero accolti eventuali nostri emendamenti in merito alla cancellazione dei tre giorni per i quali i bambini possono essere tenuti in asilo-nido durante il periodo notturno. A me pare che egli non li accetterebbe e allora siamo sempre allo stesso punto, perché risulta evidente che manca ogni volontà di voler comprendere. Non possiamo quindi approvare l'operato dell'Assessore quando non estende sul territorio i servizi che dovrebbero rispondere a certe esigenze.

Dal nostro punto di vista sembra infatti assurdo che un servizio meramente o comunque principalmente educativo debba invece dare delle risposte che sono precipue di altri servizi e che dovrebbero essere decentrati sul territorio per rispondere anche ad altre esigenze. Secondo noi si fanno dei miscugli che non favoriscono una buona applicazione degli aspetti positivi di questa legge. Pertanto io resto in attesa di ascoltare dei motivi un pochino più seri di quelli enunciati finora e secondo i qua li noi dobbiamo votare oggi questa legge e non possiamo stabilire un eventuale calendario dei lavori e neppure accettare l'ipotesi di un convegno che tra l'altro non è stata espressa soltanto dalle Organizzazioni sindacali, perché anche la Consulta della condizione femminile ha dibattuto a lungo su tale possibilità. Tuttavia l'ipotesi di un convegno è caduta nel mese di giugno quando, poichè noi stavamo per votare questa legge, la Consulta aveva ritenuto del tutto inutile organizzare un convegno a legge già approvata. Peccato che i membri della Consulta non disponessero allora della sfera di cristallo, con la quale avrebbero potuto certa mente prevedere il rinvio dell'approvazione della legge sugli asili nido e così avrebbero potuto organizzare ugualmente il convegno e sarebbe stato interessante per tutti potersi confrontare sull'argomento.

Noi pertanto non facciamo altro che ribadire questa richiesta, anche se pur troppo già sappiamo che cadrà nel vuoto come molte altre, sia per il disinteresse dei colleghi Consiglieri e sia per la scarsa volontà di questa Giunta di recepire le proposte, che vengono dai banchi dell'opposizione nonostante le affermazioni contrarie.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Baldassarre; ne ha facoltà.

BALDASSARRE (P.S.D.I.): Dopo l'illustrazione fatta dal Consigliere Mafrica e dagli altri Consiglieri intervenuti è incomprensibile sentire in questo Consiglio, in modo particolare da parte del Consigliere Beneforti, che mentre ci si dichiara d'accordo per un chiarimento ed un confronto anche con altre realtà e mentre si riconosce una parte di ragione nelle richieste del personale, poi si vota contro la richiesta di rinvio. Riconosco che questo fa parte del gioco dei numeri e del gioco della maggioranza; noi riteniamo necessario il rinvio per chiarire alcuni punti. Ho partecipato anch'io a diverse riunioni con i Sindacati nelle quali si voleva arrivare ad un chiarimento perché si tratta di un problema che non deve essere sottovalutato e che riguarda il futuro. Non è stato possibile addivenire a questo chiarimento e pertanto abbiamo ritenuto legittima questa richiesta di rinvio entro tempi ben determinati.

Senza dilungarmi vorrei indicare brevemente due punti particolari di questa legge che sono motivo di perplessità. All'art. 8 si dice che l'orario di assistenza del bambino "...può protrarsi anche nelle ore notturne". Risulta evidente che lo scopo, a questo punto, non è più socio-educativo, ma diventa tipicamente assistenziale. Come si può realizzare in pratica questo ricovero del bambino con un massimo di tre giorni, secondo le esigenze della famiglia? Ma il punto 5 dell'art. 15 fa sorgere ancora maggiori perplessità ed ingenera un'enorme discriminazione perchè dice: "...l'ammissione alle scuole materne pubbliche è garantita per i bambini che hanno frequentato l'asilo nido". Forse i genitori che non intendono mandare i propri bambini all'asilo nido si vedono privati della garanzia di poterli iscrivere alle scuole materne? Questo problema deve essere chiarito.

Voce fuori microfono: "Parole vuote"

Saranno anche parole vuote, ma non è detto che la situazione debba rimanere così ambigua, perché ai genitori che non vogliono mandare i propri figli all'asilo nido non è garantita l'iscrizione dei figli alle scuole materne. Questo è un altro problema che bisogna chiarire e l'Assessore deve darci delle risposte chiare perché si tratta di una vera discriminazione nei confronti di alcuni bambini.

Quindi io ero e rimango d'accordo per un rinvio al fine di chiarire anche questi due punti, che io ho sottolineato, e gli altri che interessano il problema del personale. Ha ragione il Consigliere Tamone quando dice che è da otto mesi che si discute intorno a questa legge, ma ciò dimostra che non si è ancora arrivati ad un chiarimento sia con le forze sindacali, sia all'interno stesso della nostra Commissione.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Io vorrei mettere in luce alcuni aspetti della legge. Nessuno disconosce che essa non sia migliorativa rispetto al passato, però se di fronte alla prospettiva di un pasto completo ad uno si offrono solo due panini e ad un altro addirittura niente, risulta evidente che i due panini possono essere considerati un passo avanti: "tutto è relativo" diceva giustamente Einstein. Noi abbiamo sempre riconosciuto che era stato fatto un certo sforzo, però io mi chiedo perché non si voglia andare oltre.

Prendo lo spunto dal fatto che nasce spontanea una considerazione sulla bivalenza insita nel provvedimento che sta a metà strada tra il servizio socio -sanitario e quello psico-pedagogico. Tra le finalità dell'asilo nido si dice: "...lo scopo fondamentale è di concorrere allo sviluppo della loro personalità mediante attività formative, educative e pedagogiche". Questo è lo scopo che deve avere l'asilo nido, tuttavia l'aspetto socio-sanitario è presente fin dall'articolo n. 1

(...INTERRUZIONE...)

Dall'art. 2, pardon! L'Assessore oggi giustamente mi riprende sui numeri. Tro vo che questo particolare aspetto, che poi da il "la" alla funzione dell'asilo nido, non trova nel contesto della legge il supporto necessario, perché tutte le figure professionali previste nell'a silo nido sono ambivalenti. La pletora dei titoli di studio che ne consentono l'accesso infatti è tale che possono concorrere tutti, manca solo il laureato in economia e commercio e poi ci sono tutti. Questo è già un primo limite della legge e si tratta di una osservazione che è stata fatta anche dalla Consulta femminile.

Inoltre la partecipazione dei genitori alla vita dell'asilo nido, non essendo più considerata fatto occasionale e quasi estraneo alla vita dell'istituto come accadeva all'O.N.M.I., ha lo scopo ben preciso di contribuire allo sviluppo psico-pedagogico del bambino e non solo di controllare come sta il bambino all'interno dell'istituto. Questo è detto molto chiaramente all'articolo 24 dove si dice che il compito precipuo, al di là del controllo sull'andamento interno dell'istituto e alla possibilità di esprimere qualche parere sull'orario, cosa del tutto ovvia e nor male, è quello di: "...proporre all'ente gestore l'acquisto di materiale didattico-ludico; approvare il piano annuale delle attività socio-psico-pedago giche". Mi sembra che questo sia il vero aspetto che caratterizza tutta la funzione e l'attività dell'asilo nido, mentre per il resto si può accettare an che la fase operativa tradizionale.

Il salto di qualità viene percepito e recepito proprio da questo elemento di novità: l'asilo nido quindi non deve più essere considerato un "parcheggio" come ricordava prima il collega Consigliere Beneforti, ma deve essere uno strumento già educativo fin dai primi momenti di vita del bambino. Tratta questa attività psico-medico-pedagogica si concentra nella figura dell'educatore, ma quando l'educatore ha da risolvere una situazione difficile, io chiedo all'Assessore se esiste un'equipe psicomedico-pedagogica che gli sia di supporto. Nel territorio troviamo sì delle figure professionali, ma sono solo lega te all'aspetto socio-sanitario (E questa è una contraddizione) perché l'art. n. 11 dice che "...l'assistenza sociosanitaria è assicurata dai competenti servizi socio-sanitari distrettuali". Questo sta a significare..

(...INTERRUZIONE...)

Come? Compresi chi? Ma questo parla di servizi socio-sanitari. Non ho mai visto qui che esiste un'equipe psico-medico-pedagogica che serva a questo fine; e questo non lo si può negare. Il supporto è essenziale, perché l'educatore, visto che si tratta appunto di un educatore e lo definiamo tale, avrà pur bisogno ogni tanto di essere supportato nella sua difficile opera di educazione da tre figure professionali essenziali: lo psicologo, il medico ed il pedagogista. Affermando questo non scopriamo certamente l'acqua calda, perché si tratta di un dato ormai acquisito, però questa equipe di supporto non balza mai fuori a livello di asilo-nido, proprio perché l'impronta iniziale è quella socio-sanitaria. Questo è il limite più grosso.

Ce ne sono anche altri che vedremo poi nella discussione articolo per arti colo, però io contesto un pochino al collega Consigliere Beneforti l'affermazione che la legge sia un passo avanti. Certo, riconosciamo anche noi che essa compie un passo avanti rispetto al passato, però cerchiamo anche di stare attenti al fatto che, pur con tutto il rispetto per il personale, noi stiamo facendo una legge per i bambini e non certo per il personale. La questione economica del personale è senz'altro importante e purtroppo ha avuto un andamento poco favorevole per certe decisioni della Commissione di Coordinamento, ma l'oggetto primario del nostro atto legislativo odierno e dell'espressione della nostra volontà è la creazione di una struttura adeguata soprattutto alle esigenze ed alle aspettative dei bambini. Troppe volte si è legiferato male facendo riferimento ad altre situazioni. Quindi mentre io riconosco che una certa valenza può averla anche la questione del personale, risulta però chiaro che lo scopo di tutta la legge è rivolto a far funzionare in termini corretti una struttura che, come ha detto il Consigliere Mafrica, ha subito dei mutamenti nel tempo, seguendo le acquisizioni socio-culturali della realtà del momento, da quella fascista sino a quella post-sessantottesca, durante la quale l'asilo nido ha rappresentato in un certo senso uno degli elementi della lotta di liberazione della donna ed è stato assunto come elemento di elevazione e di liberazione dal lavoro da parte del movimento femminile. Quando si tratta della pelle degli altri, ed in questo caso si tratta della pelle dei bambini, è meglio essere molto cauti.

La legge ha dei limiti che analizzeremo articolo per articolo e da un punto di vista generale essa sta a metà tra la sua vocazione di sganciarsi da un atteggiamento puramente socio-sanitario, per orientarsi verso un filone più pedagogico, però questo salto di qualità non si verifica nella realtà e le contraddizioni sono piuttosto evidenti. Se con la pausa di riflessione si potessero eliminare queste contraddizioni, e questo era il motivo della richiesta, creando oltretutto quelle strutture di supporto che non compaiono assolutamente nella legge, ne risulterebbe una situazione di fatto molto positiva. La legge così com'è rimane invece un pò a metà tra una buona intenzione rivolta al futuro ed uno sguardo nostalgico rivolto però al passato. Io credo che la nostra Regione abbia bisogno di una legislazione molto più rispondente alle aspettative della comunità. Grazie.

Si dà atto che alle ore 17,16 assume la Presidenza il Vice Presidente DE GRANDIS.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): Il Consigliere Tamone diceva che stiamo discutendo da otto mesi intorno a questa legge. Indubbiamente il fatto non può essere negato, però esistono discussioni che riguardano altri problemi che durano da ben più di otto mesi, come ad esempio la discussione sulle Comunità Montane, che dura ormai da qualche lustro e ancora non è conclusa. Non è tanto importante il tempo richiesto da una discussione, ma il risultato della discussione.

Il nostro giudizio, pur tenendo conto di alcune esigenze emerse in questi anni, è che questa legge non fa tutti i passi necessari per essere adeguata al nostro tempo. Essa contiene ancora degli elementi di contraddizione, che ho cercato di sottolineare e che posso anche riprendere, tra un'impostazione ormai superata e un'impostazione che invece si sta affermando, e rimane a metà strada. Il tempo richiesto per l'approfondimento sarebbe utile per portare l'intera legge su posizioni più aggiornate e neanche troppo rivoluzionarie, tant'è vero che il libro "L'asilo nido come servizio socio-educativo. Stato, Regioni ed Autonomie locali per una nuova politica verso l'infanzia" è stato pubblicato dalla Edizioni delle Autonomie nel 1980 e cioè sei anni fa.

In questa legge noi abbiamo affrontato positivamente alcuni problemi: il numero più ridotto dei bambini affidati all'educatore, il riconoscimento di que ste spese nei confronti dei Comuni, l'esigenza di una qualificazione per il personale, la tipologia degli asili nido... Restano però ancora predominanti, e a nostro giudizio potrebbero anche essere superati, gli aspetti negativi: l'esclusiva dipendenza dall'Assessorato alla Sanità, perché qui non si parla mai di Assessorato alla Pubblica Istruzione e non c'è neppure un'integrazione tra i due servizi; i requisiti di infermiere professionale e infermiere pediatrico sono riferiti ancora all'aspetto tipicamente sanitario; questioni che attengono alla maggiore o minore apertura di questi asili e cioè la possibile esclusione di alcuni bambini che fan no domanda, specie ad Aosta; non è più prevista la formazione professionale che prima esisteva per le puericultrici, pur essendo caduta la legge precedente.

Quando parliamo di corsi di formazione e riqualificazione professionale noi riteniamo che ciò sia importante, perché consente a persone che hanno un certo titolo di studio di accedere a determinati livelli, ma questi corsi garantiscono anche una maggiore conoscenza della materia ed una migliore riqualificazione del personale che sono molto utili all'economia del funzionamento dell'insieme. E' negativo, per esempio, il fatto che per le cooperative non viene previsto nulla di particolare per ciò che riguarda la formazione e la riqualificazione del personale. Tra gli aspetti negativi ce n'è da segnalare ancora un altro che si riferisce al fatto che per il Comitato di gestione si prevedano compiti puramente consultivi e non deliberativi.

La nostra richiesta di avere un ulteriore lasso di tempo a disposizione è concomitante con quella delle Organizzazioni sindacali, ma è centrata sulla opportunità di arrivare ad una legge che sia più riferita alle acquisizioni culturali di oggi in questa materia che non a questioni relative al personale. Per questo motivo, se non viene accolto il rinvio, noi voteremo contro la legge. Comunque non lasceremo cadere la nostra iniziativa a questo punto, ma daremo il nostro contributo a chiunque organizzerà convegni e momenti di dibattito e d'incontro su questa materia e saremo disponibili per una successiva revisione, volta a correggere i difetti che ancora permangono in questa legge.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Socia le Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (U.V.): Premetto che anche noi non siamo contro i convegni e che siamo stati e saremo sempre disponibili per contribuire, nei limiti del possibile, ad organizzarli o a seguirne i lavori.

Quest'ultimo intervento del Consigliere Mafrica ad un certo punto da ragione a me e dimostra che non è assolutamente necessario rinviare l'approvazione di questa legge. Qualcuno, facendo un ragionamento sofistico, vuol farci credere che per il semplice fatto che gli asili nido, contrariamente a quanto previsto dalla legge nazionale, passino alle dipendenze dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione, per ciò stesso e quasi automaticamente possa essere accettato come positivo il contenuto della legge. Io direi invece di vedere che cosa si intende per assistenti educatrici e da chi dipendono; andiamo a vedere cosa si insegna o cosa si insegnava (Perché purtroppo oggi non ci sono più posti per le maestre d'asilo!) nelle scuole per maestre d'asilo come materia fondamentale e basilare! Probabilmente qualcuno crede che negli asili nido ci debbano stare solo degli Einstein! Purtroppo bisogna anche rendersi conto che fino ai tre anni i bambini hanno certamente bisogno di educazione, questo è vero, è fondamentale e l'abbia mo anche scritto, ma hanno bisogno soprattutto di assistenza e di assistenza hanno bisogno anche nelle scuole materne, come dicevo poc'anzi anche con l'Assessore Faval.

Anche le maestre d'asilo a volte fanno dei corsi di riqualificazione proprio nel campo dell'assistenza e non solo in quello dell'educazione. Dico poi al Consigliere Mafrica che quando legge l'articolo 2 non dovrebbe fermarsi a metà, ma dovrebbe avere perlomeno la coerenza di arrivare sino in fondo. In tutti i casi il Consigliere Mafrica dovrebbe confrontare la vecchia legge con la nuova per individuare quali sono gli aspetti innovativi nel campo educativo, passando anche attraverso la diversità della loro costituzione per quanto concerne il numero di bambini da ammettere e per quanto concerne il rapporto tra educatore o assistente e bambini. Noi abbiamo accettato che la dizione "sociale" venisse sostituita da "socio-educativo", ma io non credo che poche parole siano sufficienti a modificare il tutto, perché quello che cambia è la legge in sé, come è detto appunto nell'articolo n. 1, dove si dice: "...aperto a tutti i bambini con età sino ai tre anni, avendo come scopo fondamentale di concorrere allo sviluppo della loro personalità mediante attività formative, educative e pedagogiche", come aveva già sottolineato anche il Consigliere Torrione.

A volte nelle osservazioni che vengono fatte si ravvisano anche delle contraddizioni, perché qualcuno ritiene che le infermiere professionali non sia no le figure ideali da inserire negli asili, ritenendo più idonee le puericultrici. Eppure l'infermiera professionale fa cinque anni di studi nella scuola media superiore; provi qualcuno a vedere quanti anni di studio fanno le pueri cultrici: non si può dire che un servizio è prettamente assistenziale solo perchè è prevista un'infermiera e non una puericultrice. Per poter educare occorre avere anche una certa cultura e non è assolutamente provato che una persona che abbia fatto solo un anno di studi dopo la terza media, possa operare nell'asilo nido meglio di un'infermiera. Penso che il Consigliere Mafrica sia stato presente alla riunione alla quale hanno partecipato anche dei coordinatori, i quali hanno dichiarato di aver verificato che le persone più idonee per eseguire il particolare lavoro richiesto negli asili-nido sono le puericultrici, le infermiere professionali e le maestre d'asilo.

Mi si dice inoltre che in questa legge non sono previsti dei corsi di qualificazione o di aggiornamento; io però non ho mai visto nessuna legge indicare le materie, le ore ed i periodi per eventuali aggiornamenti o qualificazioni. Il Consigliere Mafrica sa meglio di me che i corsi di qualificazione vengono istituiti con deliberazione o con provvedimento successivo, ma non sono mai previsti nella legge, perché gli aggiornamenti vengono modificati di anno in anno e le stesse qualificazioni o riqualificazioni a volte sono più necessarie e a volte meno.

Mi si chiede inoltre di andare a visitare delle Regioni per vedere come esse hanno risolto il problema del personale. Caro Consigliere Mafrica, non c'è bisogno di andare a vedere, perché è sufficiente scorrere la legge n. 347 per constatare che cosa dice a proposito del quarto livello, cioè quello degli esecutori, nel quale inserisce: puericultrici, infermieri generici ad esaurimento, addetti all'assistenza domiciliare, messi e codificatori, applicati, operai... Quando qualcuno mi viene a dire che le altre Regioni hanno risolto il problema passando le puericultrici dal quarto al sesto livello, rispondo che, stando alle verifiche che ho potuto effettuare sulla base dei documenti in mio possesso, i relativi provvedimenti sono stati presi prima dell'entrata in vigore della legge n. 347. Io ho chiesto più volte anche ai Sindacati di dimostrarmi che in qualche Regione si sono verificati simili passaggi di livello dopo l'entrata in vigore della legge n. 347, ma nessuno è stato in grado di presentare una documentazione a comprova di ciò. E' inutile quindi che noi ci mettiamo a girare l'Italia per vedere come è stato risolto altrove il problema del personale.

Riallacciandomi a quanto diceva il Consigliere Beneforti, io penso che la questione del quarto o del sesto livello per le puericultrici purtroppo non possa essere risolta da noi, ma solo da un nuovo contratto che però noi non abbiamo la possibilità di fare. Noi avevamo già previsto un corso con esame finale, che però allora fu contestato per ché non si voleva l'esame finale. Nell'ultima riunione invece i Sindacati ci hanno riproposto quanto noi avevamo già suggerito prima e che è stato poi bocciato dalla Commissione di Coordinamento. Quando si parla con qualche sindacalista, ora ci si sente dire che la legge è buona e ora che non è buona, e si cozza sempre sulla questione del per sonale. Probabilmente sarà un dovere dei Sindacati occuparsi di questo problema, però oltre alla questione dell'inquadramento del personale e alla questione dell'assistenza notturna, essi non hanno fatto altre osservazioni.

Venendo all'assistenza notturna e cercando di rispondere anche al Consigliere Viberti, ricordo che non possiamo guardare sempre e solo la questione del personale, perché, quando si fa una legge o si prendono certi provvedimenti, occorre guardare da una parte e anche dall'altra. Certamente bisogna prestare molta attenzione ai diritti e alle necessità del personale, però ci si deve preoccupare soprattutto...

(...IN TERRUZIONE...)

VIBERTI (fuori microfono): Non è mica una cosa educativa questa!

VOYAT (U.V.): Non è una cosa educativa? Per carità! Abbandonare un bambino... Faccio un piccolo esempio senza far nomi. Alle ore 18,00 di una sera telefona no in Assessorato per chiedere che cosa fare visto che alcuni parenti non avevano ritirato un bambino di due anni di età.

(...INTERRUZIONE...)

Pertanto, se c'è qualcuno che ha una certa coscienza e se lo porta a casa, bene! Ma se questo qualcuno non lo vuole fare, che cosa si fa? A volte accado no anche delle disgrazie durante la giornata e magari la moglie è costretta ad assistere il marito, perché non può essere aiutata da altri parenti...

(...INTERRUZIONE...)

VIBERTI (fuori microfono): Ma che discorsi sono questi!

VOYAT (U.V.): Probabilmente qualcuno si è dimenticato che stiamo parlando di asili nido che ospitano bambini fino ai tre anni. Io ritengo che un bambino di dieci anni quando esce da scuola può anche andare a casa di un amico, ma un bambino di tre anni non lo può fare. Inoltre c'è anche da ricordare che è molto più difficile trovare qualcuno che assista un bambino così piccolo, che non trovare qualcuno che si occupi di un ragazzo di dieci o dodici anni. Questa è una mia opinione e anche se la tua è completamente diversa, non è che io ci stia male per questo

(...INTERRUZIONE...)

Sempre per rispondere al Consigliere Viberti il quale dice di non capire la necessità di dover votare oggi questa legge, ricordo, come ho già detto prima, che, stando almeno alle motivazioni delle opposizioni, io non vedo la necessità di rinviare l'approvazione della legge. Riconosco che la legge dovrà essere rivista fra un anno, un anno e mezzo o due, perché non possiamo precorrere i tempi, però sappiamo anche noi quello che occorre fare perchè la legge sia adeguata alle esigenze della comunità valdostana e abbiamo estrapolato le parti migliori delle leggi predisposte dalle altre Regioni.

(...INTERRUZIONE...)

E' importante anche riuscire a copiare bene. Si dice poi che oggi viene meno quel discorso di apertura fatto dal Presidente della Giunta al momento dell'approvazione del bilancio. Io dico invece che in questi otto mesi noi abbiamo ben dimostrato di voler collaborare. Nelle prime riunioni abbiamo accettato infatti degli emendamenti, abbiamo accettato altri emendamenti dopo il mese di luglio, quando la legge è stata respinta dalla Commissione di Coordinamento... Ma quando si parla di collaborazione, non è detto che debba essere sempre e solo la maggioranza a dover collaborare con l'opposizione, perché a volte l'op posizione, invece di ritardare la soluzione dei problemi, potrebbe anche cercare di collaborare con la maggioranza.

La collaborazione non può essere vista sempre e solo a senso unico. Se non ci sono motivazioni più valide di quelle che sono state espresse, noi non possiamo accettare il rinvio.

Per quanto riguarda l'assistenza notturna, alla quale faceva riferimento il collega Consigliere Baldassarre, ricordo che essa è prevista solo in casi assolutamente straordinari e per un massimo di tre giorni. Questo limite si è reso necessario perché fatti del genere si sono già verificati e, visto che noi abbiamo solo il centro di Aosta per l'assistenza agli infanti, sarebbe anche difficile portare qualcuno da Châtillon, Pont-St.-Martin o da altri Comuni, fino ad Aosta; dopo i tre giorni occorre trovare una diversa soluzione. Per quanto si riferisce al supporto per gli educatori, di cui parlava il Consigliere Torrione, tengo a precisare che è già prevista dalla legge un'equipe consultoriale territoriale e non possiamo certo averne un'altra ad esclusiva disposizione degli asili nido. Per la risoluzione dei problemi di carattere psicologico che potrebbero avere questi bambini possono andar bene anche quegli esperti che già operano nei consultori territoriali.

Qualcuno afferma che in questa legge non esistono evidenti segni di miglioramento, ma io dico che se non si vede alcun miglioramento nella nostra nuova legge ed in quelle delle altre Regioni, proprio perchè non crediamo di poter inventare niente, ciò è dovuto al fatto che non lo si vuole assolutamente vedere.

Si dà atto che dalle ore 17.43 riassume la Presidenza il Presidente BONDAZ.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola dichiaro chiusa la discussione generale.

Do lettura dell'articolo 1:

Articolo 1

(Contenuti della legge)

1. La presente legge disciplina le finalità, i principi informatori, l'organizzazione, le modalità di gestione, i controlli ed i finanziamenti degli asili-nido.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 1 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 32

Votanti: 26

Favorevoli: 19

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 2:

Articolo 2 (Finalità)

1. L'asilo nido è un servizio sociale, operante nell'ambito del Servizio socio-sanitario regionale, aperto a tutti i bambini con età sino a tre anni, avente come scopo fondamentale di concorrere allo sviluppo della loro personalità mediante attività formative, educative e pedagogiche.

2. L'asilo-nido è una struttura aperta al contesto sociale del territorio in cui si trova e costituisce un mezzo per l'integrazione e per il miglioramento delle condizioni generali di vita del bambino.

3. Interventi specifici sono adottati per i bambini portatori di handicap.

PRESIDENTE: Do lettura dell'emendamento all'articolo 2 presentato dall'Assessore Voyat:

Emendamento n. 1

Art. 2 - 1° comma

Sostituire la parola "sociale" con "socio-educativo".

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'emendamento testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 32

Votanti: 32

Favorevoli: 25

Contrari: 7

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 2 nel testo emendato e lo metto in votazione:

Articolo 2 (Finalità)

1. L'asilo nido è un servizio socio-eduativo, operante nell'ambito del Servizio socio-sanitario regionale, aperto a tutti i bambini con età sino a tre anni, avente come scopo fondamentale di concorrere allo sviluppo della loro personalità mediante attività formative, educative e peda gogiche.

2. L'asilo-nido è una struttura aperta al contesto sociale del territorio in cui si trova e costituisce un mezzo per l'integrazione e per il miglioramento delle condizioni generali di vita del bambino.

3. Interventi specifici sono adottati per i bambini portatori di handicap.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 3:

TITOLO II - LOCALIZZAZIONE E COSTRUZIONE

Articolo 3

(Localizzazione)

1. L'asilo-nido deve essere previsto, negli strumenti urbanistici, in aree facilmente accessibili alla popolazione interessata al servizio e, preferibilmente, adiacenti ad altri servizi sociali e di istruzione all'infanzia pre-scolare.

2. L'area da destinare ad asili-nido de ve essere lontana da fattori inquinanti e con caratteristiche di salubrità.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 3 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 4:

Articolo 4

(Caratteristiche degli edifici)

1. Gli stabili destinati ad asilo-nido devono essere costruiti in assoluta osservanza delle norme di cui al D.P.R. 27 aprile 1978, n° 384 concernente "Regolamento di attuazione del l'articolo 27 della legge 30 marzo 1971, n° 118, a favore dei mutilati ed invalidi civili, in materia di barriere architettoniche e trasporti pubblici" e rapportati alle esigenze del bambino.

2. I locali destinati all'accoglimento dei bambini devono essere, di preferenza, posti a piano terra e avere una idonea area verde annessa.

3. Sono estese agli asili-nido tutte le norme e le disposizioni statali e regionali concernenti le opere pubbliche.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 4 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 5:

Articolo 5 (Ambienti)

1. I locali devono essere distinti in aree per lattanti e per divezzi, ma non devono configurarsi come strutture immodificabili, allo scopo di per mettere l'adattamento degli ambienti alle necessità contingenti.

2. Gli spazi devono essere strutturati in modo da formare un insieme di ambienti direttamente comunicanti tra loro al fine di favorire l'autonomia di movimento dei bambini.

3. Gli spazi devono essere composti in modo da rendere possibili attività organizzate per piccoli gruppi di bambini.

4. Gli ambienti destinati ai bambini di età inferiore ai nove mesi devono essere predisposti et attrezzati per le esigenze particolari dell'età.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 5 testé etto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 6:

Articolo 6 (Dimensioni)

1. Di regola l'asilo-nido deve essere dimensionato per accogliere 25 bambini.

2. Non possono essere costruiti asili-nido con un numero di posti superiore a 35.

3. Eventuali micro-asili, per una ricettività massima di 10 bambini, possono essere costruiti come nuclei decentrati di altri asili-nido o come sedi aggregate di scuole materne, nel rispetto delle norme della presente legge e fatte salve le necessarie condizioni di igiene, sicurezza e funzionalità.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 6 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 7:

Articolo 7

(Arredi e attrezzature)

1. Gli arredi e le attrezzature degli ambienti devono essere scelti in modo che consentano composizioni varia bili in relazione alle diverse utilizzazioni degli spazi.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 7 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 8:

TITOLO III - ORGANIZZAZIONE

Articolo 8

(Calendario e orari)

1. Di regola l'asilo-nido è aperto tutti i giorni feriali tranne una interruzione estiva, non superiore a due settimane, per permettere la fruizione dei congedi ordinari al personale e la ordinaria manutenzione degli stabili.

2. L'orario di apertura dell'asilo-nido deve essere compreso tra le ore 7,00 e le ore 18,30, secondo un orario stabilito dall'ente gestore.

3. L'orario di permanenza del bambino nell'asilo-nido è flessibile e pre-concordato con la famiglia, tenendo conto delle esigenze della stessa e di quelle prioritarie del bambino.

4. Eccezionalmente, per periodi non superiori a tre giorni, quando insuperabili condizioni familiari lo richiedano, la permanenza, adeguatamente assistita, del bambino nell'asilo-nido può protrarsi anche nelle ore notturne.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 8 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 9:

Articolo 9

(Accesso dei genitori)

1. Nel riconoscimento dell'insostituibilità del ruolo della famiglia e della necessità di un proficuo rapporto tra essa e l'asilo-nido, è con sentito in qualsiasi momento l'accesso ai genitori purchè non sia di ostacolo, a giudizio del coordinatore, al normale svolgimento delle attività.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 9 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 10:

Articolo 10 (Trasporti)

1. I trasporti sono, di regola, a carico della famiglia salvo casi di comprovata necessità, per i quali possono essere presi in carico dall'ente gestore.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 10 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 11:

Articolo 11

(Assistenza socio-sanitaria)

1. L'assistenza socio-sanitaria è assicurata dai competenti servizi sociosanitari distrettuali.

2. A tal fine i servizi suddetti devono essere dimensionati anche per far fronte alle esigenze degli asili-nido.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 11 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 314

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 12

Articolo 12

(Vigilanza igienico-sanitaria)

1. La vigilanza igienico-sanitaria agli asili-nido è assicurata dai competenti servizi dell'Unità sanitaria locale della Valle d'Aosta.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 12 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 13

Articolo 13

(Dieta)

1. La dieta deve essere stabilita dal servizio pediatrico distrettuale tenendo conto delle esigenze dei bambini e individualizzata secondo i bisogni alimentari dei singoli.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 13 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 14

Articolo 14

(Assicurazioni)

1. Tutti i bambini accolti all'asilo-nido, per la durata della loro permanenza nella struttura, devono essere assicurati contro gli infortuni, invalidità permanente e temporanea, decesso.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 14 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 15:

Articolo 15 (Ammissioni)

1. Hanno titolo all'ammissione tutti i bambini di età comprese tra i nove mesi e i tre anni.

2. In caso di eccezionali necessità della famiglia, possono essere ammessi all'asilo-nido bambini di età inferiore ai nove mesi. In tal caso è richiesto un parere o una proposta favorevole da parte del competente servizio socio-sanitario distrettuale.

3. Per i bambini che compiono il terzo anno di età nel primo semestre dell'anno, la permanenza nell'asilo-nido è prolungata sino all'apertura delle scuole materne.

4. Nel caso che le domande di ammissione eccedano il numero dei posti disponibili, il consiglio di gestione, di cui al successivo articolo 23, propone all'ente gestore le domande da non accogliere, sulla base di criteri formulati dal consiglio stesso.

5. L'ammissione alla scuola materna pubblica è garantita per i bambini che hanno frequentato l'asilo-nido.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Baldassarre: ne ha facoltà.

BALDASSARRE (P.S.D.I.): Al quinto comma dell'articolo 15 si dice che l'ammissione alla scuola materna è garantita solo ai bambini che hanno frequentato l'asilo-nido, ma questa, per i motivi che ho già spiegato, mi sembra una discriminazione. Lasciare questo concetto in una legge ha del paradossale, quindi io chiedo all'Assessore di eliminare questo comma che non è molto influente sulla legge. E' inutile che io presenti un emendamento perchè poi verrebbe bocciato.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Socia le Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (U.V.): A parte che gli emendamenti dovrebbero essere presentati durante la discussione generale, tutti i bambini devono essere accettati nelle scuole materne. Nel passato è successo che al momento dell'istituzione di una nuova sezione per le scuole materne, alcuni

bambini, che pure avevano frequentato l'asilo-nido, non sono stati accolti. Si tratta in fondo di una garanzia che consente a quelli che erano stati assistiti negli asili-nido di continuare ad esserlo, in quanto queste strutture hanno una funzione sociale ed economica, favorendo i genitori che lavorano ed hanno bisogno di fare assistere i bambini presso le scuole materne.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Questo ultimo comma, così tassativo, sembra voler sottolinea re il fatto che gli altri bambini non possano essere ammessi. Io mi rendo con to che quello che l'Assessore ha detto è giusto, perchè quando facevo l'amministratore di Aosta ho visto molte situazioni. Credo che, per evitare che il comma venga male interpretato, si possa aggiungere un certo diritto di prelazione, a favore di coloro che hanno già frequentato l'asilo-nido, senza con que sto voler escludere gli altri. Sarebbe una formulazione diversa che eviterebbe cattive interpretazioni.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): Io volevo intervenire sul quarto comma, dove si dice che quando le domande superano il numero dei posti disponibili tocca al comitato di gestione, composto dai genitori, dal personale e dai rappresentanti dell'ente gestore stabilire i criteri in base ai quali scartare le domande in eccedenza. Io mi chiedo quale Comune, visto che le spese sono pagate per intero dalla Regione, dovrebbe mettersi nelle con dizioni di rifiutare domande di bambini che vogliono andare all'asilo-nido. Il testo della legge ormai sarà approvato così com'è, ma io invito l'Assessorato ad intervenire se ci sono richieste dii asili-nido, visto che i finanziamenti ci sono e sono previsti dalla legge; si cerchi di risolvere il problema e non si costringano i genitori a dire no ad un altro bimbo.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Lilliana Breuvé; ne ha facoltà.

BREUVE' Lilliana (P.S.I.): Vorrei una piccola spiegazione. Poichè nel primo comma si parla di bambini compresi tra i 9 mesi ed i 3 anni, non credo che i genitori potranno portare nei posti di lavoro i bimbi d'età fino ai 9 mesi, perchè ciò non è possibile. Nel 2° comma si parla di "eccezionali necessità della famiglia", ma io vorrei sapere chi dovrebbe decidere in merito a queste eccezionali necessità.

Sempre nel secondo comma si dice ancora: "In tal caso è richiesto un parere o una proposta favorevole da parte del competente servizio socio-sanitario distrettuale". Vorrei sapere chi è investito di questa competenza.

L'ultimo comma lo ritengo assolutamente inutile.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti; ne ha facoltà.

BENEFORTI (D.C.): Io non capisco perchè si ritiene non giustificato il 5° comma. Ci vogliamo rendere conto che quasi tutti coloro che mandano il bambino fino a tre anni all'asilo-nido non hanno la possibilità di stare a casa, perchè devono lavorare e non hanno i soldi per pagare qualcuno che glielo tenga? Questa è la realtà dei fatti e quindi, bisogna garantire loro la possibilità di mandare i figli dopo l'asilo-nido, alla scuola materna. Questo è il discorso di fondo.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Baldassarre; ne ha facoltà.

BALDASSARRE (P.S.D.I.): Io capisco quanto detto dall'Assessore perchè i casi sopra citati si verificano realmente, ma non capisco le difficoltà a voler sopprimere l'ultimo comma, per non crea re una discriminazione tra i bambini. Non è esatto quello che ha detto il Consigliere Beneforti, perchè una famiglia che ha tenuto fino ai 3 anni il bambino in casa non ha la garanzia di poterlo iscrivere alla scuola materna. Si tratta in fondo di sopprimere un comma discriminatorio nei confronti dei bambini.

PRESIDENTE: Consigliere Baldassarre, gli emendamenti non sono ammessi dopo la discussione generale.

Ha chiesto la parola il Consigliere Cout; ne ha facoltà.

COUT (P.C.I): Vorrei solo rispondere brevemente al Consigliere Beneforti, ricordandogli che in questo caso forse è meglio non dilungarsi troppo con le parole, ma provvedere ad aprire subito gli asili-nido già previsti e costruiti almeno là dove se ne riscontra una effettiva necessità. Per esemplificare ricordo che a Verrès è stato costruito un nuovo asilo-nido che adesso, e giustamente visto che non è stato adibito ad asilo nido, ospita degli uffici.

(...INTERRUZIONE...)

L'amministrazione di allora era diversa da quella attuale, ma io ti posso fornire tutti i dati relativi alle nascite nei Comuni della zona che, per combinazione, ho qui sottomano e ti posso garantire che nel solo Comune di Verrès, dal 1980 al 1984, ci sono stati dai 50 ai 60 bambini, e questo naturalmente senza contare quelli di Arnad, Issogne, Champdepraz, Montjovet e di Challand Saint Victor, che complessivamente sono ogni anno circa 70 od 80, che potrebbero frequentare l'asilo-nido. L'asilo nido che è stato costruito non è stato utilizzato, quindi..

(...INTERRUZIONE...)

Ma non è vero! Il problema è che fino a quando gli asili-nido in Valle d'Aosta saranno considerati in questo modo, è assolutamente inutile che predisponiamo delle leggi apposite, quando poi ci mettiamo a discutere sulla possibilità o meno che i bambini vi vengano ammessi. L'asilo nido non deve essere considerato come una struttura quasi propedeutica per l'iscrizione alla scuola materna, ma come un parcheggio dove i genitori che lo desiderano portano i bambini che non possono tenere a casa. Lo spirito della legge, così come diceva anche il Consigliere Mafrica, avrebbe dovuto essere diverso e cioè l'asilo-nido dove va essere considerato come una struttura completamente distaccata dal concetto pedagogico che la vuole solo in funzione della successiva scuola-materna.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Socia le Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (U.V.): Per rispondere al Consigliere Breuvé Lilliana, leggo il 1° ed il 2° comma dell'articolo 15: "In linea di massima i bambini vanno dai 9 mesi ai 3 anni. In casi eccezionali possono essere presi anche sotto i 9 mesi". L'ente gestore deve accettare i bambini sulla base della relazione stilata dall'assistente sociale che è il coordinatore ed il responsabile del lavoro svolto in funzione socio-sanitaria.

In riferimento a quanto scritto nel 4° comma, sempre dell'articolo 15, il Consigliere Mafrica suggerisce di non mettere i genitori nella difficile situazione di dover operare delle scelte. Io gli ricordo però che il comma 4° parla di consiglio di gestione, che non è composto solo dai genitori, perché di esso fanno parte anche gli educatori e le altre figure che operano intorno ai bambini dell'asilo-nido; niente ci vieta di poter diramare un domani una circolare per suggerire alcuni criteri di massima. E' chiaro però che se si presentassero più domande rispetto al limite dei 25 bambini, prescritto dalla legge, occorrerà pure fare una scelta.

In questa legge c'è anche un altro aspetto innovativo che è da individuare nella possibilità di aprire delle sottosezioni nel caso di una richiesta superiore al numero dei posti disponibili. Si tratta di una possibilità che consente alla struttura pubblica di adeguarsi al ritmo di crescita ed alle necessità della comunità. Infine il 5° comma può essere considerato una specie di "pleonasmo legale" e noi l'avremmo anche potuto togliere, perchè la legge impone che tutti i bambini devono essere accettati a scuola, se l'emendamento fosse stato presentato prima e ci avesse dato l'opportunità di discutere in merito. Ora invece disponiamo di questa parte di normativa in più, cioè di questo "pleonasmo legale", che ci aiuta nel caso che una scuola materna, dovendo aspettare qualche mese per aprire una sezione in più, ci permette di dare la precedenza nelle iscrizioni ai bambini che già prima avevano maggiore necessità di essere ospitati nell'asilo-nido.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 15:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 16:

TITOLO IV - GESTIONE

Articolo 16

(Enti gestori)

1. L'amministrazione e la gestione degli asili-nido spettano ai comuni, ai consorzi e all'associazione di comuni di cui all'articolo 2 della legge regionale 22 gennaio 1980, n° 2, concernente: "Organizzazione dei servizi sanitari e socio-assistenziali della Valle d'Aosta per la costituzione del Servizio socio-sanitario regionale".

2. La conduzione degli asili-nido può essere svolta direttamente dagli enti gestori tramite personale dipendente oppure eccezionalmente mediante cooperative di servizi operanti sulla base di apposite convenzioni, approvate secondo uno schema-tipo stabilito dalla Giunta regionale.

3. Le cooperative di servizi si pongono quali strumenti degli enti gestori ai quali competono, comunque, la direzione, il coordinamento e il controllo operativo degli asili-nido.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 16 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 17:

Articolo 17

(Funzioni dell'ente gestore)

1. Oltre ai compiti di cui al precedente articolo 16, l'ente gestore, attraverso i propri organi istituziona provvede in particolare a:

- approvare il programma annuale della gestione e della manutenzione ordinaria e straordinaria dell'immobile;

- deliberare le ammissioni dei bambini all'asilo-nido;

- approvare l'orario giornaliero di apertura del servizio nonché il periodo annuale di chiusura.

2. Per tutti gli adempimenti suddetti l'ente gestore è tenuto a richiedere il preventivo parere del consiglio di gestione dell'asilo-nido di cui al successivo articolo 23.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola

metto in votazione l'articolo 17 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 18:

Articolo 18

(Organi di partecipazione)

1. La partecipazione dei genitori e del personale alla organizzazione della silo-nido è garantita dai seguenti organi: assemblea dei genitori, assemblea del personale, consiglio di gestione.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 18 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 19:

Articolo 19

(Assemblea dei genitori)

1. L'assemblea è costituita da entrambi i genitori dei bambini iscritti all'asilo-nido o da chi su di essi esercita la potestà parentale.

2. L'organo si riunisce in via ordinaria prima dell'inizio dell'attività annuale e alla sua conclusione e in via straordinaria ogniqualvolta l'en te gestore, il consiglio di gestione o un quinto dei suoi componenti lo richiedano.

3. L'assemblea è riunita validamente quando sia presente un numero di genitori almeno pari al cinquanta per cento dei bambini iscritti.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 19 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Toberti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 20:

Articolo 20

(Compiti dell'assemblea dei genitori)

1. L'assemblea dei genitori provvede a:

- eleggere al suo interno un presidente;

- eleggere i suoi rappresentanti nel consiglio di gestione;

- esprimere pareri e proposte al consiglio di gestione in ordine agli aspetti generali sull'organizzazione e sulla conduzione dell'asilo-nido;

- compiere verifiche sulla gestione complessiva dell'asilo nido.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 20 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 21

Articolo 21

(Assemblea del personale)

1. L'assemblea del personale è costituita da tutto il personale operante nell'asilo-nido. E' convocata dal coordinatore dell'asilo-nido anche su richiesta del personale.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 21 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 22

Articolo 22

(Compiti dell'assemblea del personale)

1. L'assemblea del personale provvede a:

- eleggere i suoi rappresentanti nel consiglio di gestione;

- assicurare la gestione collegiale del lavoro favorendo l'integrazione delle diverse professionalità;

- formulare proposte al consiglio di gestione per la predisposizione del piano annuale delle attività sociopsico-pedagogiche;

- attuare e verificare la realizzazione del piano annuale delle attività socio-psico-pedagogiche;

- proporre al consiglio di gestione l'acquisto del materiale didattico e ludico;

- concordare con il consiglio di gestione proposte per l'aggiornamento professionale e la formazione permanente degli operatori.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 22 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 23:

Articolo 23

(Consiglio di gestione)

1. Il consiglio di gestione è costituito da:

- due rappresentanti eletti dall'assemblea dei genitori, di cui uno con funzioni di presidente;

- due rappresentanti eletti dall'assemblea del personale;

- due rappresentanti dell'ente gesto re.

Il consiglio dura in caria tre anni.

2. Alle sedute del Consiglio partecipa, senza diritto di voto, il coordinatore di cui al successivo articolo 29, nel caso in cui questi non sia un rappresentante eletto dall'assemblea del personale.

3. I rappresentanti dei genitori decadono dalla carica nel caso in cui il figlio non frequenti più l'asilo-nido. I rappresentanti dei genitori decaduti devono essere sostituiti.

4. Il consiglio si riunisce su convocazione del presidente o su richiesta di almeno due componenti o dell'ente gestore.

5. Il consiglio è validamente riunito quando siano presenti almeno quattro componenti con la partecipazione di un rappresentante di ognuna delle tre parti che lo compongono.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 23 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 24:

Articolo 24

(Compiti del consiglio di gestione)

1. Il consiglio di gestione provvede a formulare proposte e fornire pareri all'ente gestore su qualsiasi aspetto gestionale e amministrativo dell'asilo-nido.

2. In particolare il consiglio ha il compito di:

- esprimere parere obbligatorio sul programma annuale della gestione e della manutenzione ordinaria e straordinaria dell'immobile di cui all'art. 35;

- esprimere parere obbligatorio sulle ammissioni dei bambini all'asilo-nido, sull'orario giornaliero di apertura del servizio, nonché sul periodo annuale di chiusura;

- proporre all'ente gestore, nel caso le domande di ammissione ecceda no il numero dei posti disponibili, le domande da respingere, sulla base di criteri formulati dal consiglio stesso;

- proporre all'ente gestore l'acquisto del materiale didattico e ludico;

- approvare il piano annuale delle attività socio-psico-pedagogiche e gli orientamenti educativi dell'asilo-nido;

- vigilare sull'applicazione del pia no annuale suddetto e sugli orientamenti educativi dell'asilo-nido;

- concordare con l'assemblea del per sonale proposte da formulare alla Regione per l'aggiornamento professionale e la formazione permanente degli operatori.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 24 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 314

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 25:

Articolo 25

(Norme di salvaguardia per il

funzionamento)

1. La manata costituzione o il mancato funzionamento o l'incompleto assolvimento dei compiti loro attribuiti, da parte degli organi di cui al presente titolo, non possono precludere il regolare funzionamento dell'asilo-nido.

2. Spetta all'ente gestore promuovere ogni intervento per assicurare il regolare funzionamento degli organi di partecipazione.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 25 testé etto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 26:

Articolo 26

(Controversie tra gli organi)

1. La soluzione di eventuali controversie tra gli organi di cui al presente titolo è demandata all'ente gestore.

2. Le controversie tra gli organi di partecipazione e l'ente gestore sono demandate all'Assessore regionale alla Sanità ed assistenza sociale.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 26 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 27

TITOLO V - PERSONALE

Articolo 27

(Stato giuridico e assunzioni)

1. Il personale degli asili-nido è dipendente dagli enti di cui al precedente articolo 16 ed è assunto secondo le norme che regolano la materia.

2. Nella pianta organica del personale degli enti gestori deve essere evidenziato l'organico previsto per gli asili-nido.

3. Al personale degli asili-nido è esteso il trattamento economico-giuridico del personale degli enti locali.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 27 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6(Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 28:

Articolo 28

(Tipologia del personale)

1. Il personale dell'asilo-nido si distingue in due categorie: personale addetto all'eduazione e all'assistenza dei bambini e personale addetto ai servizi generali.

2. Il personale addetto all'eduazione e all'assistenza si articola nelle figure professionali di educatore e di puericultrice corrispondenti rispettivamente alla VI e alla IV qualifica funzionale prevista dal D.P.R. 25 giugno 1983, n. 347. L'educatore promuove un corretto sviluppo psichico, fisico e pedagogico del bambino organizzando l'attività educativa e ricreativa, curando l'incolumità, l'igiene personale, l'alimentazione e tiene ogni necessario con tatto in collaborazione con l'equipe distrettuale, il coordinatore e la famiglia del minore. La puericultrice collabora con l'educatore e svolge ogni attività di tipo pedagogico, educativo e ricreativo, cura l'incolumità, l'igiene personale e l'alimentazione del bambino.

3. Il personale addetto ai servizi generali si distingue in cuochi e addetti al guardaroba, alla lavanderia e alle pulizie corrispondenti rispettivamente alla IV e alla II qualifica funzionale prevista dal D.P.R. 25 giugno 1983, n. 347.

PRESIDENTE: Do lettura del primo emenda mento presentato per questo articolo dall'Assessore Voyat e lo metto in votazione:

Emendamento n. 2

Art. 28 - 2° comma

Sostituire le parole: "corrispondenti rispettivamente alla VI e alla IV qualifica funzionale prevista dal D.P.R. 25 giugno 1983, n. 347" con "come previsto dal D.P.R. 25 giugno 1983, n. 347"

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura del 2° emendamento a questo articolo presentato dall'Assessore Voyat:

Emendamento n. 3

Art. 28 -comma

Sostituirlo con: "Il personale addetto ai servizi generali si occupa di tutto quanto concerne la confezione del vitto dei bambini, il guardaroba, la lavanderia, la pulizia e l'igiene dei locali, il riordino dell'arredo e delle attrezzature".

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): Io sostengo che la legge presenta un equivoco di fondo nel mantenere funzioni assistenziali-sanitarie, insieme a funzioni educative. Questo articolo ci fa capire la contraddizione insita nella legge. Si dice che l'educatore deve organizzare l'attività educativa e ricreativa, curare l'incolumità, l'igiene personale e l'alimentazione del bambino, tenendo ogni contatto con l'equipe distrettuale, il coordinatore e la famiglia. Ma anche la pueri cultrice deve svolgere ogni attività di tipo pedagogico, educativo e ricreativo, curare l'incolumità, l'igiene personale e l'alimentazione del bambino. Non è quindi molto chiara la differenza di compiti che consente di definire l'educatore o la puericultrice. La legge non risolve questa contraddizione.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Socia le Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (U.V.): La precedente legge non aveva questa distinzione ed in effetti si pensava e si voleva portare tutti al VI livello; ciò non è stato possibile e così il personale è stato suddiviso in relazione alle mansioni svolte. Il Consigliere Mafrica ha sempre lo stesso vi zio, ossia legge gli articoli a metà, perchè al secondo comma, infatti, si di ce: "La puericultrice collabora con l'e educatore svolge ogni attività di tipo pedagogico, educativo e ricreativo, cura l'incolumità, l'igiene personale e l'alimentazione del bambino". Ci sono quattro o cinque parole prima di quello che ha letto il Consigliere Mafrica. La puericultrice collabora con l'educatore che resta comunque il responsabile e non possiamo di certo eliminare queste puericultrici.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'emendamento:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 28 nel testo emendato:

Articolo 28

(Tipologia del personale)

1. Il personale dell'asilo-nido si distingue in due categorie: personale addetto all'educazione e all'assistenza dei bambini e personale addetto ai servizi generali.

2. Il personale addetto all'educazione e all'assistenza si articola nelle figure professionali di educatore e di puericultrice, come previsto dal D.P.R. 25 giugno 1983, n. 347. L'educatore promuove un corretto sviluppo psichico, fisico e pedagogico del bambino organizzando l'attività educativa e ricreativa, curando l'incolumità, l'igiene personale, l'alimentazione e tiene ogni necessario contatto in collaborazione con l'equipe distrettuale, il coordinatore e la famiglia del minore. La puericultrice collabora con l'educatore e svolge ogni attività di tipo pedagogico, educativo e ricreativo, cura l'incolumità, l'igiene personale e l'alimentazione del bambino.

3. Il personale addetto ai servizi generali si occupa di tutto quanto concerne la confezione del vitto dei bambini, il guardaroba, la lavanderia, la pulizia e l'igiene dei locali, il riordino dell'arredo e delle attrezzature.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 28 nel testo emendato testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 29:

Articolo 29

(Coordinamento dell'asilo-nido)

1. Per ogni asilo-nido è previsto un coordinatore (VII qualifica funziona le prevista dal D.P.R. 25 giugno 1983, n. 347).

2. Il coordinatore è il responsabile del servizio, coordina e dirige il lavoro del personale di cui al precedente art. 28 e organizza l'attività dell'asilo-nido secondo il piano annuale delle attività socio-psicopedagogiche e gli orientamenti dell'asilo-nido.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 29 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 30:

Articolo 30

(Titoli per l'ammissione ai concorsi)

1. Per l'ammissione al concorso di educatore, oltre ai requisiti generali per l'accesso ai pubblici concorsi, è richiesto il possesso di uno dei seguenti titoli di studio:

a) abilitazione magistrale

b) assistente educatore per portatori di handicap

c) assistente sanitaria visitatrice

d) educatore specializzato

e) infermiere pediatrico

f) infermiere professionale

g) maturità professionale di assistente di comunità

h) maturità tecnica femminile (con specializzazione dirigente di comunità)

i) vigilatrice d'infanzia

l) assistente all'infanzia (con almeno tre anni di scolarità dopo la scuola dell'obbligo) m maestra d'asilo.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 30 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 31:

Articolo 31

(Titolo per l'ammissione al concorso per coordinatori)

1. Per l'ammissione al concorso di coordinatore è richiesto il possesso della qualifica di educatore con una anzianità nella qualifica di almeno cinque anni nonché il possesso di uno dei titoli di studio di cui al precedente articolo 30.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 31 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 32:

Articolo 32

1. L'organico dell'asilo-nido deve assicurare il regolare funzionamento del servizio ed è determinato in base alle seguenti necessità operative di massima:

- un educatore o puericultrice ogni 7 bambini di età superiore ai 15 mesi;

- un educatore o puericultrice ogni 5 bambini di età inferiore ai 15 mesi.

2. Ogni asilo-nido è inoltre dotato di un cuoco e di due addetti al guardaroba, alla lavanderia e alle pulizie.

3. Le quantità numeriche del personale da assumere da parte degli enti gestori devono essere preventivamente autorizzate dall'Assessorato regionale alla Sanità ed Assistenza Sociale.

4. Il personale assente dal servizio deve essere sostituito da personale assunto a tempo determinato, in possesso dei titoli di cui al precedente articolo 30, sulla base di graduatorie formate annualmente.

5. Nel caso in cui il personale in servizio sia in quantità superiore a quello previsto dal rapporto di cui al comma 1 del presente articolo, il personale eccedente può essere comandato a prestare servizio presso altro asilo-nido esistente nello stesso comune o in altro comune della Regione.

6. Il comando è disposto, per un periodo di tempo determinato e rinnovabile, dagli enti gestori interessati, sentito il dipendente.

PRESIDENTE Do lettura dell'emendamento presentato a questo articolo dall'Assessore Voyat:

Emendamento n. 4

Art. 32 - 2° comma

Sostituirlo con: "Ogni asilo-nido è inoltre dotato di tre unità di personale addetto ai servizi generali".

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): L'Assessore conosce già qual'è l'osservazione che voglio fare. In questo articolo si dice che per ogni 7 bambini ci può essere indifferentemente un educatore o una puericultrice: evidentemente essi esplicano le stesse mansioni. Nella legge però rimane questa distinzione e non si accetta il sistema di riqualificare attraverso corsi di formazione o di aggiorna mento per riconoscere questo lavoro e, quindi, in un articolo si dicono cose che vengono poi negate in altri.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Socia le Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (U.V.): Io ripeto che non è vero che noi non vogliamo riqualificare il personale. La riqualificazione è prevista per legge, mentre l'innalzamento al 6° livello non dipende da noi. Gli asili-nido sono strutturati in un certo mo do e prevedono un rapporto di 1 educato re per ogni 7 bambini ed è chiaro perciò che nello stesso asilo-nido non ci saranno solo tutte puericultrici. Del resto non possiamo licenziarle o far svolgere loro mansioni diverse con dei corsi di riqualificazione. L'articolo 28 dice che il responsabile è l'educato re, mentre tutti gli altri addetti collaborano con lui. L'equipe sarà composta di educatori e puericultrici, e tutti insieme devono essere in un rapporto di 1 a 7 o 1 a 5 con i bambini.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'emendamento:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 32 nel testo emendato:

Articolo 32

1. L'organico dell'asilo-nido deve assicurare il regolare funzionamento del servizio ed è determinato in base alle seguenti necessità operative di massima:

- un educatore o puericultrice ogni 7 bambini di età superiore ai 15 mesi;

- un educatore o puericultrice ogni 5 bambini di età inferiore ai 15 mesi.

2. Ogni asilo-nido è inoltre dotato di tre unità di personale addetto ai servizi generali.

3. Le quantità numeriche del personale da assumere da parte degli enti gestori devono essere preventivamente autorizzate dall'Assessorato regionale alla Sanità ed Assistenza Socia le.

4. Il personale assente dal servizio deve essere sostituito da personale assunto a tempo determinato, in possesso dei titoli di cui al precedente articolo 30, sulla base di graduatorie formate annualmente.

5. Nel caso in cui il personale in servizio sia in quantità superiore a quello previsto dal rapporto di cui al comma 1 del presente articolo, il personale eccedente può essere comandato a prestare servizio presso altro asilo-nido esistente nello stesso comune o in altro comune della Regione.

6. Il comando è disposto, per un periodo di tempo determinato e rinnovabile, dagli enti gestori interessati, sentito il dipendente.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 32 nel testo emendato testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 33:

Articolo 33

(Formazione e aggiornamento del personale)

1. La Regione, sentiti gli enti gestori, nell'ambito dei piani di formazione professionale del personale socio-sanitario e assistenziale, pro muove attività di aggiornamento e di formazione per il personale degli asili-nido.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 33 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 34:

TITOLO VI - ACCESSO AL FINANZIAMENTO

Articolo 34

(Spese di investimento)

1. Le spese per la costruzione, la ristrutturazione, gli adattamenti strutturali e la manutenzione straordinaria degli asili-nido sono intera mente finanziate dalla Regione, sulla base della normativa vigente in materia di opere pubbliche.

2. La realizzazione delle opere e dei lavori predetti può essere effettuata direttamente dalla Regione ovvero dagli enti promotori.

3. Gli enti promotori o gestori di asili-nido debbono rivolgere domanda di finanziamento all'Assessorato regionale alla sanità ed assistenza sociale.

I relativi finanziamenti sono approvati dal Consiglio regionale, su pro posta della Giunta, secondo piani triennali da includersi nei piani triennali socio-sanitari.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 34 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 314

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 35:

Articolo 35

(Spese di gestione)

1. Le spese per la gestione e per la manutenzione ordinaria degli asili-nido sono interamente finanziate dalla Regione.

2. Gli enti gestori per ottenere i finanziamenti per la gestione degli asili-nido devono presentare all'Assessorato regionale alla sanità ed assistenza sociale, entro il 30 giugno dell'anno precedente a quello per il quale in finanziamento viene richiesto, un programma, corredato da opportuna documentazione dimostrativa degli oneri e delle attività previsti, del numero dei bambini che i prevede frequenteranno l'asilo-nido e del numero del personale necessario, con le relative qualifiche.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 35 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 314

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 36

Articolo 36

(Piano annuale di riparto dei finanziamenti)

1. Il piano annuale di riparto dei finanziamenti è approvato dal Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale, la quale provvede alla concessione delle somme assegnate agli enti gestori, anche in più soluzioni, con proprie deliberazioni, fissando modalità e condizioni per l'utilizzo.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 36 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 314

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 37:

Articolo 37

(Partecipazione degli utenti alle spese)

1. La partecipazione dei genitori o di chi ne fa le veci alle spese del servizio, è stabilita dal Consiglio regionale, sentita l'Associazione dei sindaci della Valle d'Aosta, contestualmente all'approvazione del piano annuale di cui al precedente articolo 36.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 37 testé letto

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 314

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 38:

Articolo 38

(Rendiconto delle spese)

1. Entro il 31 maggio di ogni anno gli enti gestori degli asili-nido devono presentare all'Assessorato regionale alla sanità ed assistenza sociale il rendiconto analitico delle spese sostenute nell'anno precedente.

2. Le quote di partecipazione degli utenti sono riscosse dall'ente gestore e versate alla Regione trimestralmente. Esse sono introitate al Capitolo del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1986 e successivi corrispondente al ap. 9500 del bilancio preventivo regionale per l'anno 1985.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 38 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 39:

Articolo 39 (Vigilanza)

1. La vigilanza sugli asili-nido e le funzioni ispettive di coordinamento e di indirizzo sugli asili-nido sono demandate all'Assessorato regionale alla sanità ed assistenza sociale.

2. La vigilanza sui lavori di cui al precedente articolo 34 compete all'Assessorato regionale ai lavori pubblici.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 39 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 40:

TITOLO VII - ASILI-NIDO PRIVATI

Articolo 40

(Costruzione, organizzazione e gestione)

1. Gli asili-nido privati devono essere costruiti, organizzati e gestiti secondo le norme della presente legge.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 40 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 41

Articolo 41

(Autorizzazioni)

1. I privati che intendono costruire e/o gestire asili-nido o strutture comunque denominate, destinate ad accogliere bambini da zero a tre anni, devono ottenere le preventive autorizzazioni dalla Regione per l'apertura e per l'esercizio.

2. La documentazione da allegare alle domande per l'apertura e per l'esercizio è fissata con deliberazione della Giunta regionale.

3. Per il rilascio delle autorizzazioni è necessario il preventivo parere obbligatorio del Comune in cui ha sede la struttura.

4.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 41 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 42

Articolo 42

(Revoca delle autorizzazioni)

1. La Regione, con motivato provvedimento della Giunta regionale, può revocare le autorizzazioni all'apertura e all'esercizio degli asili-nido privati, in caso di sopravvenuta carenza di uno dei requisiti previsti o in caso di modifica delle condizioni che avevano determinato la concessione delle autorizzazioni.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 42 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 42

Articolo 43 (Controlli)

1. Gli asili-nido privati sono sottoposti, almeno due volte all'anno, alle ispezioni di cui al precedente articolo 39 e alla vigilanza igienico-sanitaria da parte dei competenti uffici dell'Unità sanitaria locale.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 43 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 44

TITOLO VIII - NORME FINANZIARIE

Articolo 44

(Norma finanziaria)

1. Le spese derivanti dall'applicazione della presente legge graveranno sui capitoli del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1986 e per gli esercizi futuri corrispondenti ai capitoli 22807 e 22822 del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1985 i cui limiti di spesa rimangono fissati da apposita legge regionale, nonché sui capitoli del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1986 e per gli esercizi futuri corrispondenti ai capitoli 22815 e 22825 del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1985, i cui limiti di spesa sono fissati dalla legge 6 dicembre 1971, n. 1044 e successive modificazioni.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 44 testé letto:

ESIT0 DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 45

TITOLO IX - NORME TRANSITORIE E FINALI

Articolo 45

(Norme transitorie)

1. Gli enti gestori, entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, approvano le nuove piante organiche del personale degli asili-nido, in aderenza alle norme contenute nella presente legge.

2. Il personale di ruolo addetto ai servizi generali, in servizio presso gli asili-nido alla data di entrata in vigore della presente legge, assume le qualifiche funzionali di cuoco e di addetto al guardaroba, alla lavanderia e alle pulizie.

3. Il personale di ruolo, in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, inquadrato nella qualifica funzionale di puericultrice o di assistente all'infanzia, man tiene la qualifica in atto ed è indicato ad esaurimento nelle relative piante organiche.

4. Nelle more del concorso, il coordinamento dell'asilo-nido può essere affidato, per il periodo massimo di un anno non prorogabile, sulla base di un concorso interno per titoli.

5. Le disposizioni della presente legge avranno applicazione dal 1° gennaio 1986.

6. In sede di prima applicazione, l'adempimento degli enti gestori di cui al precedente articolo 35 deve essere effettuato entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

7. La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regio ne. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Valle d'Aosta.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione l'articolo 45 testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 34

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Il Consiglio è chiamato ora a pronunciarsi per votazione segreta sul complesso della legge:

VOTAZIONE A SCRUTINIO SEGRETO

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 33

Votanti: 27

Favorevoli: 20

Contrari: 7

Astenuti: 6 (Aloisi, Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.