Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1690 del 5 dicembre 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1690/VIII - APPROVAZIONE DELL'ELENCO DELLE ASTE TORRENTIZIE ESCLUSE DAL VINCOLO DI CUI ALL'ART. 1 DELLA LEGGE 8.8.1985, N. 431.

PRESIDENTE: Do lettura della delibera in oggetto:

IL CONSIGLIO

- richiamati il R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775 e l'articolo 1-quater della legge 8 agosto 1985, n. 431;

DELIBERA

1) di approvare, ai sensi dell'art. 1 quater della legge 8.8.1985, n. 431, l'allegato elenco delle acque pubbliche escluse dall'applicazione dell'art. 1 della legge stessa, a motivo del loro stato di degrado o di scarsa visibilità che le qualifica come non rilevanti ai fini paesaggistici;

2) di dare atto che le eventuali porzioni di torrenti, comprese nel suddetto elenco, situate a quote superiori a 1600 metri s.l.m., sono sottoposte a vincolo ai sensi dell'art. 1, lett. d), della legge 431 dell'8.8. 1985.

ASTE TORRENTIZIE DELLA DORA

1) Dall'innesto del torrente Dialley fino alla località Chez Borgne in comune di La Salle compreso l'affluente Colomba fino all'innesto del torrente Pissorio;

2) dal ponte Derby in comune di La Salle fino al ponte della ferrovia sulla Dora sito al confine territoriale con i comuni di La Salle e Avise, compreso l'affluente torrente Tillac;

3) dal ponte nuovo sulla Dora della S.S. n. 507 di Cogne, fino all'incrocio con il torrente Chiusella, in comune di Sarre;

4) dal confine territoriale tra i comuni di Jovençan e Gressan fino alla proiezione dello spigolo sud-ovest dell'area cimiteriale di Aosta;

5) dallo sbocco del torrente Vernouiller in comune di Charvensod sino all'incrocio con il ponte dell'autostrada Torino-Aosta, in comune di Brissogne, compresi gli affluenti Comboé, Arpisson, Grand Valley, Clavellet e torrente castello di Quart;

6) dall'incrocio della Dora con il ponte ferroviario e il ponte autostradale in corrispondenza del villaggio di Surpian in comune di St-Marcel fino all'incrocio con il ponte autostradale a sud del villaggio di Parleaz in comune di Chambave, compresi gli affluenti Clavalité, Champlan, Chambave, Septumian e Ponton;

7) dall'incrocio della Dora con il ponte autostradale situato a nord dell'abitato di Méran in comune di Mont jovet fino all'incrocio con il nuovo ponte della strada regionale per Champorcher, compresi gli affluenti Rio Piolling, torrente Beauconeil, Rio Levantey, torrente Valleille, torrente Tara e relativi affluenti;

ASTE TORRENTE LYS

1) dall'incrocio con il torrente Fora sino al torrente Tourison compresi gli affluenti torrente Stolen, torrente Valbona e torrente Tourison;

2) dall'incrocio con il torrente Verney fino all'incrocio con il torrente Rechantey, compresi gli affluenti torrente Verney e torrente Nantey;

ASTA TORRENTE AYASSE

Dall'incrocio con il torrente della Legna fino all'incrocio con lo scarico della centrale idroelettrica di Hône.

ASTA TORRENTE CHALAMY

Dal Ru Pianaz fino allo sbocco nella Dora.

ASTA TORRENTE EVANCON

Dall'incrocio con il torrente Chasten fino allo sbocco nella Dora, compresi gli affluenti torrente Chasten, Rio Vadaca, Rio du Tronc e Rio Roesaz.

ASTE TORRENTE MARMORE

1) dalla diga di Maen fino all'altezza dell'abitato di Lillaz compresi gli affluenti Canale P. Monde e torrente Chamois e relativo affluente;

2) dall'incrocio con il ponte della strada comunale per Cerian sino allo sbocco nella Dora, compreso l'affluente torrente Promiod.

ASTA TORRENTE ST-BARTHELEMY

Dall'incrocio con il torrente Chaleby fino allo sbocco nella Dora compresi gli affluenti Chaleby e Comba Déché.

ASTA TORRENTE BUTHIER

Dall'incrocio con il torrente Verdona fino allo sbocco nella Dora compresi gli affluenti Verzignola, torrente Arpisson, torrente Brezon, torrente Buthier di Ollomont e relativi affluenti Bereau e Crête.

ASTA TORRENTE ARTANAVAZ

Dal punto di confine territoriale fra i comuni di Etroubles con Gignod e Allein sino allo sbocco del Buthier, compreso l'affluente torrente Arsy.

ASTA TORRENTE GRAND EYVIA

Dall'incrocio con il torrente Arpisson sino all'incrocio con la S. S. n. 507 nei pressi dell'abitato di Chevril in comune di Aymavilles, compreso l'affluente torrente Arpisson.

ASTA TORRENTE SA VARA

Dall'incrocio del Rivo Bocconere sino allo sbocco nella Dora.

ASTA TORRENTE DORA DI RHEMES

Dal confine territoriale di Rhêmes N. Dame e Rhêmes St. Georges fino all'incrocio con il torrente Savara.

ASTA DORA DI VALGRISENCHE

Dal confine territoriale fra i comuni di Arvier e Valgrisenche sino in corrispondenza dell'abitato di La Ravoire in comune di Arvier.

PRESIDENTE: Prima di dare la parola al relatore comunico che a questa Presidenza è pervenuto un telegramma, seguito da una lettera del Consigliere Viberti che muove alcune osservazioni in merito all'inopportunità e alla non urgenza dell'iscrizione all'ordine del giorno dell'oggetto testé letto.

Questa Presidenza comunica che ha iscritto all'ordine del giorno il provvedimento in quanto il primo articolo della legge 8 agosto 1985 n. 431, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale in data 22 agosto 1985 e diventata esecutiva il 6 settembre 1985, dispone che le regioni, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge stessa, devono determinare quali corsi d'acqua sono classificati pubblici, ecc.. I novanta giorni scadono oggi. Questo è il motivo per cui al Presidenza del Consiglio ha ritenuto di iscrivere all'ordine del giorno la legge sulle aste torrentizie; senza contare poi che la Presidenza della Giunta aveva anche avanzato una specifica richiesta in merito.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Ho chiesto la parola per precisare al Presidente, che l'arti colo n. 1 quater non dice "devono", ma dice "possono". Inoltre, sempre a norma della legge Galasso, la Regione, entro il 31/12/1986, ha la possibilità di istituire il piano paesistico con il quale può fare la stessa cosa che ci chiede di fare oggi. Pertanto io insisto nel ritenere che l'iscrizione non rispetta i termini del regolamento e chiedo al Consiglio di pronunciarsi in merito perchè, a mio avviso, essa è stata richiesta inopinatamente, proprio perché sorretta da questa interpretazione un pò viziata dalla Giunta. Quest'ultima, come già sappiamo, quando ha degli interessi da difendere "spinge", mentre l'articolo n. 1 quater dice "possono" e non "debbono" e la legge stessa sostiene che con un piano paesistico che deve essere approvato entro il 31/12 del prossimo anno, la Regione è in grado di ovviare a questa difficoltà.

Pertanto io ritengo che il principale responsabile di questo fatto, che costituisce una grave mancanza di rispetto nei confronti del nostro regolamento, sia la continua volontà di questa Giunta di non voler rispettare tempi, modi e termini, entro i quali deve avvenire non solo la discussione della legge in Consiglio, ma anche l'approvazione e la discussione preventiva di tutti gli oggetti. Per questa ragione io chiedo, signor Presidente, che preliminarmente e quindi prima di sentire qualsiasi dissertazione dei competenti Assessori, il Consiglio si pronunci sulla presente questione che è relativa, a mio avviso, al regolamento ed al suo rispetto.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Innanzitutto debbo dire che il Consigliere Viberti ha ragione quando si riferisce al ritardo nella presentazione di questo provvedimento che è motivato da esigenze tecnico-burocratiche di ricerca sul territorio delle aste torrentizie. E' vero che la Regione, sempre come dice il Consigliere Viberti, "può" prendere questo provvedimento, ma se la Regione "vuole" assumere questo provvedimento lo deve decidere in data odierna.

La Giunta regionale non ha voluto de liberare in merito perché il Consiglio era già convocato per il giorno 5 dicembre e, anche se a causa dell'urgenza non diamo ai Consiglieri l'opportunità di entrare nel merito dei più particolari dettagli del provvedimento, insistiamo comunque nel dire che esso è urgente perché dà alla Regione la facoltà di escludere alcune aree dal vincolo paesistico. Finora la Regione ha sempre provveduto a tutelare il proprio territorio, rifacendosi alla legge del 1939, con i vari decreti dei Presidenti della Giunta che si sono succeduti nel tempo ed ora buona parte del territorio valdostano è vincolata.

Se non dovessimo deliberare nel merito, così come la legge ce ne dà la facoltà, per escludere dal vincolo alcune aree torrentizie, in tutto il territorio della Valle d'Aosta accadrebbe che i Sindaci, per poter rilasciare la più piccola concessione edilizia, dovrebbero chiedere il preventivo parere della Sovraintendenza. Così come è strutturato l'Assessorato, oggi occorro no dai 60 ai 90 giorni per esprimere pareri di merito sulle zone vincolate dalla legge del 1939 e sui centri storici vincolati dalla legge del 1982. Se il vincolo dovesse essere esteso a tutto il territorio della Regione, avremmo la paralisi più completa di ogni attività.

Chiedendo scusa ai Consiglieri per il ritardo, riteniamo che questo provvedimento debba essere preso in data odierna, proprio per non arrecare un grave danno ai cittadini e una grande difficoltà amministrativa a tutti i Sindaci della Vale. Ricordo ancora che le aste tolte dal vincolo paesistico, a detta della Sovraintendenza, si riferiscono a zone ritenute meno importanti a causa del loro territorio già in parte compromesso o in buona parte del quale non è possibile alcun tipo di edificabilità. Nelle premesse si precisa che la Giunta regionale si impegna ad affrontare entro un anno il problema del piano paesistico, ma già entro due o tre mesi noi vorremmo predisporre una legge che ci permetta di operare sul territorio valdostano in un modo più idoneo di quanto stabilito nel decreto Galasso, cercando di tener presenti anche le zone oltre i 1600 metri di altezza. Per tutte queste motivazioni noi chiediamo che la discussione avvenga in data odierna.

PRESIDENTE: Prima di dare a parola al Consigliere Viberti che l'ha richiesta, dichiaro di non accettare il riferimento ad una ipotetica violazione del regolamento perché, come lui stesso può vedere, all'articolo 1 quater, la legge dice: "Le Regioni entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto determinano quali dei corsi d'acqua... possono". Si tratta quindi di un dovere e la legge in questo senso è chiara e dice "determinano", stabilendo così un elemento positivo, senza lasciare alcuna possibilità alle Regioni. Secondo la Presidenza si trattava di un termine perentorio. Credo di essere riuscito a contestare l'ipotesi della supposta violazione del regolamento.

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Io non ritengo che sia questa l'interpretazione più corretta perché, attraverso il piano paesistico regionale, si potrà comunque fare ciò che oggi ci viene proposto. Abbiate un attimo di pazienza perché io sto cercando nella circolare esplicativa della legge il punto che mi permetterà di con testare quanto è stato detto... al momento non riesco, ma mi riprometto di riuscirvi nel corso del dibattito, anche se conosco benissimo quali potrebbero essere i risultati di una eventuale votazione. In ogni caso io ci tengo a precisare il tenore del telegramma e della lettera e dico che speravo di poter conoscere qualcosa di più prima della discussione di questo oggetto.

Secondo me le sole scuse non bastano per giustificare il ritardo nella discussione di un argomento di questa portata. Il contatto con il Consiglio dovrebbe essere un pochino più tempesti vo e, quando attraverso qualche suo Consigliere il Consiglio fa presente che ha dei problemi, dovrebbe perlomeno essere messo in condizione di conoscere gli intendimenti della Giunta la quale dovrebbe spiegare prima le ragioni per un certo tipo di comportamento, senza costringere i Consiglieri, come è capitato al sottoscritto, a compiere particolari passi.

Molti dei Consiglieri presenti non hanno certamente avuto la possibilità di leggere la lettera che io ho inviato soltanto ai Capigruppo, facendo seguito ad un telegramma con il quale chiedevo il ritiro dell'iscrizione in via d'urgenza del presente argomento. Nella lettera inviata ai due Presidenti, del Consiglio e della Giunta, dicevo: "Egregio Presidente, con la presente faccio seguito al telegramma a mano per precisare i motivi della richiesta di rinvio, relativa all'oggetto iscritto d'urgenza all'ordine del giorno del Consiglio del 5 e 6 dicembre al n. 16 bis, avente per oggetto - Approvazione dell'elenco delle aste torrentizie escluse dal vincolo di cui all'art. 1 della legge 8/8/1935 n. 431. Negli articoli 30, terzo comma, e 37, terzo comma, del regolamento interno per il funzionamento del Consiglio, si dice: Qualora si tratti di oggetti di poca importanza (Ma abbiamo vi sto che questo è abbastanza evidente e non si riferisce al caso specifico) o di particolare urgenza, la Presidenza del Consiglio può derogare dalle disposizioni (E per gli oggetti di poca importanza lo si può fare 24 ore prima)

E' direi evidentemente da scartare l'idea che l'esclusione di molti chilometri di aste torrentizie e di parti considerevoli della Dora, di cui all'articolo n. 1 della cosiddetta legge Galasso, possa ritenersi oggetto di poca importanza".

Inoltre dicevo chiaramente che: "Le scarne 13 righe di relazione-premessa al disposto deliberativo non permettono di desumerne l'urgenza, altro elemento a titolo del quale poteva essere richiesta e quindi concessa l'iscrizione dell'oggetto che per brevità denominerò -16 bis. Pertanto mi permetto di affermare che, sia la richiesta che l'iscrizione dell'oggetto n. 16 bis, dati gli elementi in possesso dei Consiglieri regionali (e anche in questo momento io torno ad insistere su questo aspetto), è avvenuta in spregio al regolamento interno per il funzionamento del Consiglio. Ciò premesso mi permetto di sotto lineare che la cartografia relativa all'oggetto n. 16 bis, depositata presso la segreteria del Consiglio per la consultazione, è assolutamente inidonea alla comprensione, anche solo fisica, del provvedimento in oggetto".

Io ho con me una fotocopia della carta, ma sfiderei i colleghi Consiglieri ad osservare non questa fotocopia, ma la carta che è stata depositata di là, in modo che di persona si possano rendere conto di quanto poco seriamente, al contrario di quello che affermava l'Assessore Borbey, è stato affrontato questo tema. La carta è in scala l:100.000 ed infatti nella lettera io dicevo: "La lettura della carta idrografica della Valle d'Aosta in scala l:100.000, su cui in rosso sono evidenziate le esclusioni a norma dell'artico lo n. 1 quater della legge 8/8/1985, n. 431 è, direi, difficoltosa se non impossibile, intanto perché riporta soltanto i nomi dei corsi d'acqua e non, invece, tutti quelli delle entità geografiche citate nell'elenco delle acque pubbliche escluse dall'applicazione dell'articolo n. 1 della già citata legge, allegato all'oggetto n. 16 bis; perché la scala rende impossibile un riscontro oggettivo con la realtà territoriale sul cui destino siamo chiamati a pronunciarci. Mi permetto di ricordare che ad ogni centimetro di detta carta ne corrispondono 100.000 nella realtà e cioè 1 chilometro". Una piccola riga porta via decine e decine di metri e noi di carte fatte con scale che non vanno bene abbiamo, purtroppo, una tragica esperienza. "Tanto mi premeva sottolineare tempestivamente. Inoltre informo che mi riservo..." ma queste ultime sono delle espressioni di carattere formale.

La relazione dice che: "Si ritiene inopportuna l'estensione di un vincolo generico su tutte le sponde dei torrenti, là dove l'orografia già di per sé non permette edificazioni... Tuttavia se si va a guardare la cartina che ci viene presentata ne risulta che questo è falso, perché è vero che ci sono dei posti in cui, forse, l'edificazione non è permessa, ma comunque non è l'edificazione che è in questione, perchè il vincolo non è posto rispetto all'edificazione, ma rispetto ad un elemento di ben altra caratura.

Intanto vorrei precisare come si sarebbe dovuto procedere. Una circolare esplicativa di questa legge dice: "E' necessario, pertanto, che presso ogni soprintendenza ai beni ambientali e architettonici si istituisca un gruppo di studio, in stretta collaborazione con le soprintendenze ai beni archeologici, artistici e storici operanti sullo stesso territorio e con la regione, ai fini dell'elaborazione ed integrazione di un documento cartografico, in cui siano chiaramente individuate le presenze ambientali da tutelare, nell'ambito di quelle indicate all'articolo n. 1.

Se è vero, infatti, che, allo stato attuale, non si esige alcun intervento amministrativo per la sottoposizione a vincolo di tali presenze che, come detto, sono vincolate "ope legis" (cioè dalla legge), la determinazione fisica, ossia spaziale, delle stesse è, invece, indispensabile per l'esercizio del diritto-dovere di tutela nel tempo, ossia, alla quale l'amministrazione pubblica (statale e regionale) dovrà porre in essere i provvedimenti di autorizzazione o di diniego degli interventi di cui all'articolo n. 7 della più volte citata legge n. 1497/39.

Qual'è poi l'oggetto della tutela? Quali sono gli obiettivi? Non si tratta certamente di non permettere più l'edificazione. Sempre la stessa circolare dice che: "Oggetto della tutela... è il patrimonio paesistico-ambientale della Nazione (che è ben altro che costruire o meno una difesa spondale). Il fine da perseguire è quello diretto ad evitare alterazioni morfologiche e strutturali del paesaggio, vietando interventi che arrechino deturpazioni o stravolgimento dei luoghi. La tutela deve essere esercitata (vi prego di prestare attenzione) tenendo presenti tutti gli elementi (terreno, strade, vegetazione, tipo e ubicazione dei fabbricati, ecc.) che concorrono a dare ad ogni località peculiari caratteristiche paesistiche ed ambientali, comprese le testimonianze della presenza dell'uomo sul territorio nei segni (documenti) della sua complessa e multiforme vicenda storica."

Che si voglia far passare questo provvedimento con la scusa che altrimenti in Valle d'Aosta non si potranno più rilasciare concessioni edilizie è molto limitativo e riduttivo; anzi non esistono addirittura termini che possono definire l'imbellità del voler definire in questo modo il presente provvedimento. Aggiungo inoltre che le sole 13 righe di relazione che accompagnano un provvedimento di questa portata sono una cosa del tutto vergognosa.

Pertanto, anche se l'interpretazione che io ho dato, intorno alla possibilità o meno dell'iscrizione all'ordine del giorno, può essere sbagliata, resta comunque gravissima la scelta di scavalcare il Consiglio e di venirci poi a dire che non lo si vuole scavalca re, ma mettere al corrente con una cartografia addirittura illeggibile e con un semplice elenco territoriale. Sfido poi l'Assessore Borbey ad indicarci i motivi in base ai quali egli può sostenere che quelle fasce territoriali sono di scarsa importanza dal punto di vista paesistico e ambientale. Ci sono infatti dei posti bellissimi che vengono esclusi da questo vincolo. Perché ciò è stato fatto senza tener conto di queste realtà ambientali?

Dobbiamo avere il coraggio di dirci che queste cose sono state fatte in ritardo, sono state fatte male o ci vengo no sottoposte in un modo che io ritengo inaccettabile. Vorrei ricordare che in base alla legge del 1939 tutti i decreti del Presidente della Giunta regionale, relativi all'imposizione dei vincoli di cui alla legge del 1939, sono composti da una parte descrittiva delle zone soggette a vincolo e da una parte cartografica redatta su scala catastale l:1.000 o al massimo l:2.000, nella qua le 1 centimetro corrisponde a 10 metri oppure 1 centimetro corrisponde a 20 metri, tant'è vero che si tratta di "fogliazzi" enormi che però permettono un effettivo riscontro, oggettivo ed indiscutibile, tra la realtà cartografica e la realtà del territorio. Su quelle carte non possono assolutamente esserci discussioni, mentre invece con una realtà cartografica come quella che ci viene proposta io sfido chiunque a dover fare un domani dei rilievi.

Ripeto tra l'altro che l'obiettivo della 341 è che le Regioni adottino il piano paesistico che è lo strumento attraverso il quale si può ovviare a questi 90 giorni, potendo con esso esclude re quanto non ancora escluso, entro il 31 dicembre 1986. Io continuo purtroppo a cercare questo riferimento che non riesco a trovare...

Voce fuori microfono: "Chiedi una sospensione"

VIBERTI (N.S.): No, non è il caso, perché tanto ho già capito che questi non hanno nessuna intenzione di sospendere. Però dico che questa è un'ulteriore dimostrazione di come...

ROLLANDIN (fuori microfono): "Ma non possiamo farne a meno!"

VIBERTI (N.S.): Non è vero che non potete farne a meno, perché con il piano paesistico lo puoi fare comunque!

ROLLANDIN (fuori microfono): "Nell'anno lo facciamo!"

VIBERTI (N.S.): Comunque io aspetto di avere tutta una serie di informazioni su questo argomento, ma le voglio in aula, qui, stasera, perché non mi fate votare prima! Questo te lo dico chiaramente: prima non mi fate votare, perché è inaccettabile questo atteggiamento! Perché tante belle parole sul confronto...

ROLLANDIN (fuori microfono): "Ma se sia mo costretti a portarlo, se no poi ci dici che non portiamo nei termini!"

VIBERTI (N.S.): Non è vero! E poi se non siete capaci... Il problema che sta a monte è il fatto che voi vi preoccupate di scelte relative all'autostrada e non di scelte relative al problema paesistico-ambientale, altrimenti avreste avuto il coraggio di escludere soltanto quelle zone che potevano riguardare l'autostrada, facendo invece sulle altre un lavoro un poco più serio. A quel punto forse avremmo avuto ancora qualcosa da dire, ma perlomeno voi vi sareste comportati in un modo più comprensibile per tutti. Invece cercate di far passare di nascosto un provvedimento relativo all'autostrada e su questo punto non mi convincono certamente i dinieghi del Presidente della Giunta. Vi siete fatti "beccare un'altra volta con le dita nel barattolo della marmellata". Questa è la condizione nella quale voi vi trovate, anche se avete i numeri per superare anche questa difficoltà. Restano però le gravi responsabilità della Giunta in merito a questo modo di procedere.

Io comunque formalizzo la richiesta di rinvio di questo oggetto e chiedo ai colleghi Consiglieri di prenderlo seria mente in considerazione, perché in decine di occasioni noi accettiamo senza frapporre grosse difficoltà, ma quando ci sono elementi di questo genere non possiamo accettare. Ricordo inoltre che queste situazioni ci capitano sempre ad opera dello stesso Assessore! Sempre dalla stessa parte arrivano questi ritardi! E' inammissibile che ci si comporti così nei confronti del Consiglio!

PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, come Presidenza vorrei fare una precisazione. L'oggetto è regolarmente iscritto ai sensi dell'art. n. 30 comma 3° e n. 37 comma 30; i Consiglieri regionali hanno avuto l'oggetto per iscritto, prima delle ventiquattr'ore richieste dal regolamento. Dal punto di vista stretta mente formale, quindi, senza entrare nella valutazione della poca importanza o urgenza a cui fa riferimento il regolamento, l'oggetto è iscritto all'ordine del giorno e può essere rinviato solo con il pronunciamento del Consiglio. Il Consigliere Viberti, visto che sulla questione dell'iscrizione all'ordine del giorno non ci sono possibilità, poichè in questo momento il Consiglio si trova ad essere chiamato a discutere su oggetti regolarmente iscritti, ritiene di formalizzare la richiesta di rinvio?

VIBERTI (N.S.): Se è necessario io formalizzo la richiesta.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione, a favore del rinvio; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Io sono a favore del rinvio e ne spiego brevemente il perché. Prima il collega Consigliere Tamone ci ha detto che una legge, dopo otto mesi di discussioni, aveva il dovere morale di essere votata. Io gli ribalto la domanda per chiedergli se una legge può essere approvata dopo appena 24 ore dalla sua presentazione. Non entro neanche nel merito del problema, perché con fesso pubblicamente che non ho avuto il tempo materiale per documentarmi e ritengo che il primo dovere di un Consigliere sia quello di parlare su argomenti che conosce, anche perché dovrebbe esprimere una sua convinzione personale.

Mi rendo conto che esiste un problema di urgenza, perché in caso contrario scattano i "maledetti" 90 giorni, ma credo anche che debba comunque essere concessa ad ogni Consigliere la possibilità di fare qualche pur minima riflessione, altrimenti non si conosce l'argomento che si sta discutendo e si sa solo vagamente che si tratta di aste torrentizie e del decreto Galasso. Faccio i miei complimenti all'amico Consigliere Viberti che è stato bravo nel riuscire a trovare il tempo per documentarsi, mentre il sottoscritto ieri ha avuto degli altri impegni e non è stato in grado di poterlo fare.

L'argomento in oggetto non è un "problemino" di poco conto e me ne sono reso conto subito, perché ha dei riflessi profondi sulla tutela ambientale e su tutta la complessa normativa legata al decreto Galasso. E' molto strano che non sia allegata al provvedimento di legge una relazione o un minimo di documentazione. L'Assessore Borbey ci chiede forse di fare un atto di fede?

Siccome io conosco l'Assessore Borbey e lo stimo molto, non vorrei essere costretto a tornare qui la prossima volta per recitare un "atto di dolore" e per questo io non esprimo alcun parere. Dico solo che non è caratterizzante per una Giunta scrivere in una relazione: "Mentre si auspica una legge in cui si prende in considerazione, oltre alla tutela dei valori paesaggistici ancora emergenti..."; io la straccerei, per decenza perché non mi sembra opportuno andare ad inserire un "affare del genere"! Altrimenti si avrebbe l'impressione che in Valle d'Aosta la Giunta regionale fa solo degli auspici perché si provveda a redigere un provvedimento di legge di questa portata. Al posto della Giunta io toglierei questo piccolo paragrafo, per evitare il giudizio dei posteri, ma non solo il loro.

Assessore Borbey, io mi rifiuto di votare una simile delibera, perché se il mio compito è quello di vagliare i provvedimenti della Giunta e di dare un parere motivato che poi si concretizza nel voto, io dichiaro che non posso fare una cosa del genere, perché 24 ore sono troppo poche per affrontare un problema di questo genere, quando, da alcune informazioni di cui sono a conoscenza, mi risulta che la Giunta ha avuto la possibilità e l'opportunità di discutere intorno a questo argomento almeno in un paio di sedute. Non vorrei che si scaricassero sul Consiglio eventuali piccoli contrasti che possono essere avvenuti in Giunta e che pertanto non consentono al Consiglio un rinvio. Questo provvedimento poteva essere presentato in discussione con un certo anticipo dando modo anche alle Commissioni competenti di esprimere il dovuto parere.

Il Gruppo socialista propone il rinvio e se non sarà accolto noi ci asterremo dal votare il provvedimento, perché non vogliamo votare "al buio", e del resto non sarebbe neppure corretto nei confronti dei cittadini che si vedrebbero cadere sulla testa dei provvedimenti giustificati solo in parte. Grazie.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey, contrario al rinvio; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Mi sembra di essermi già scusato diverse volte per il ritardo con il quale abbiamo predisposto questo provvedimento legislativo, ma se i Consiglieri Viberti e Torrione lo desiderano posso ripetere le mie scuse ancora una volta, sempre che la cosa faccia loro piacere. Noi dichiariamo che siamo arrivati in ritardo, però oggi dobbiamo decidere qualcosa in merito a questo provvedimento, pertanto la Giunta invita la maggioranza a votarlo, perché non lo si più rinviare. In caso di rinvio, caro Consigliere Torrione, il provvedimento non potrà più essere discusso; pertanto è inutile "menare il can per l'aia".

Il ritardo è dovuto a ragioni burocratiche; in Giunta non c'è stato alcun disguido o dissapore, che tu sei solito "inventare", come se fossimo nella sede della tua bocciofila; non è possibile! Su questo provvedimento, in Giunta, non c'è stato il benché minimo dissidio! Se tu hai qualche indicazione prova a dirci chi te l'ha fornita, perché vorrei pur saperlo, una volta tanto!

TORRIONE (fuori microfono): "Mi fa piacere".

BORBEY (D.C.): Oh, olà! Non si può veni re in aula e sempre e mettere la pulce nell'orecchio di tutti, su eventuali dissapori.

Ribadisco che per legge dobbiamo prendere il provvedimento oggi, altrimenti non lo potremo più prendere. Non è vero poi che noi sottovalutiamo il problema, come diceva il Consigliere Viberti, perché il discorso delle aste torrentizie per quelle zone che non hanno rilevante interesse paesaggistico è giustificato dal fatto che il Comune non abbia più a chiedere il parere preventivo della Sovraintendenza per l'eventuale edificazione.

Torno a ribadire ancora una volta il concetto che il territorio valdostano è già in gran parte tutelato dalla legge del 1939 e dai vari decreti dei Presidenti della Giunta che si sono succeduti. Aggiungo inoltre che sono tutelati tutti i centri storici e tutti i piani regolatori della Regione Valle d'Aosta, meno tre che non sono ancora stati adottati dai rispettivi Consigli comunali, i quali prima della loro adozione hanno avuto il parere favorevole della Sovraintendenza che, facendo anche dei sopralluoghi, ha già predisposto tutto uno studio preliminare. Pertanto la Sovraintedenza ha già fornito delle indicazioni precise ai vari piani regolatori sul modo in cui i Comuni devono comportarsi o meno nel rilasciare delle licenze edilizie che riguardano la costruzione di edifici, gli sbancamenti o qualsiasi altro movimento di terra. Tutto questo è già stato fatto prima dell'entrata in vigore del decreto Galasso. E' chiaro, Consigliere Viberti?

La carta in scala 1:100.000 potrà non essere dettagliata, ma questa cartina non è allegata alla delibera; invece è allegato un elenco estremamente preciso nel quale si dice, ad esempio, che nell'alveo della Dora Baltea si toglie dall'elenco delle aste torrentizie l'area: "Dall'innesto del torrente Dialley fino alla località Chez Borgne, in Comune di La Salle, compreso l'affluente Colomba sino all'innesto del torrente Pissorio". Il tutto può essere quindi ben definito sulle mappe, perché la legge stabilisce che occorre fare un elenco facendo preciso riferimento a ponti, torrenti, ecc. Pertanto io riconosco che non possa far fede la cartina che è in scala 1:100.000, perché non contano nulla i millimetri o i centimetri quando servono dei riferimenti più precisi che sono indicati nell'elenco allegato alla delibera e che, come ho già detto, per escludere delle zone dall'asta torrentizia fa riferimento a ponti, torrenti, quote, ecc. Così diamo anche ai Comuni la possibilità di sapere che per quell'asta non devono chiedere il parere preventivo della Regione, mentre lo devono chiedere per qualche altra.

Noi non sottovalutiamo l'importanza di questo provvedimento, ma rifiutiamo la drammatizzazione che voi ne fate, perché sembra quasi che fino ad oggi il paesaggio in Valle d'Aosta non sia mai stato tutelato, mentre è assurdo dire una cosa del genere. Certamente avremo fatto anche degli errori, ma è comunque assurdo affermare una cosa del genere, perché sembra quasi che noi prendiamo per "imbecilli" tutti gli amministratori comunali che abbiamo in Valle d'Aosta

(...INTERRUZIONE...)

Bene! E' per convincere voi a votare a favore del provvedimento. Va bene, chiedo scusa! Ho terminato, signor Presidente.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in approvazione la proposta di rinvio:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 30

Votanti: 30

Favorevoli: 1

Contrari: 19

Il Consiglio non approva.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Io chiesto la parola per una richiesta di sospensione, affinché la Commissione "Assetto del Territorio", attraverso una adeguata sospensione dei lavori, sia messa in condizioni di poter esaminare l'argomento in modo approfondito. Ricordo inoltre che i 90 giorni non scadono oggi, perché la circolare ministeriale dice chiaramente "La legge suddetta, non essendo altrimenti disposto, entra in vigore il 7 settembre". L'Assessore può anche cominciare a contare per verificare che i 90 giorni relativi alla circolare non scadono domani, ma addirittura sabato e pertanto non è vero che noi dobbiamo approvare oggi questo provvedimento... Comunque se ci sono degli argomenti di particolare urgenza, questo Consiglio può anche decidere di continuare i propri lavori, a parte che mi sembra che i lavori del Consiglio siano previsti anche per domani. Forse l'Assessore Faval pensava di finire tutto questa sera e farsi la sua "brava" Giunta domani mattina, però mi pare che il Consiglio sia convocato anche per domani, per cui sarebbe accettabile anche un rinvio a domani. Evidentemente qui c'è qualcuno che da dell'imbecille agli altri, però vuol far passare per imbecille non tanto l'opposizione quanto i suoi colleghi di maggioranza. Io chiedo quindi, signor Presidente, che ci sia una sospensione perché voglio dei chiarimenti in merito a questa cartina, anche perchè probabilmente l'allegato non è molto preciso e determinato. Vorrei ricordare al Presidente che quando le leggi non sono molto puntuali e precise, possono essere interpretate per analogia. Proprio in merito ai vincoli che il Presidente della Giunta può emettere, stando a quanto dispone la legge del 1939 che nella circolare esplicativa è richiamata molto spesso, non vorrei che un domani ci trovassimo in difficoltà con la Commissione di Coordinamento a causa della cartografia non idonea. Si dice infatti che "la determinazione fisica, ossia spaziale, delle stesse deve essere indispensabile".

ROLLANDIN (fuori microfono): "E' tutto fatto! E' tutto fatto!"

VIBERTI (N.S.): Allora io credo che una sospensione sarebbe utile per verificare una volta tanto quello che dice il Presidente e comunque io rinnovo la mia richiesta di sospensione.

PRESIDENTE: Signori Consiglieri, anche la richiesta di sospensione per un rinvio alle commissioni è di competenza del Consiglio.

Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino, a favore della sospensione; ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.): Dalle ultime parole del Presidente della Giunta mi sembra di aver capito che si è trattato di un lavoro di tipo tecnico e pertanto è necessario che noi possiamo conoscere que sto tipo di lavoro. Posso sapere il per ché, ad esempio, il torrente Laure che passa in Brissogne è comunque soggetto al vincolo della legge Galasso, mentre non lo è il torrente di Gressan e il Torrente Comboé che passa a Charvensod? Ci saranno pure delle valutazioni di tipo tecnico che è giusto conoscere. Ecco la ragione per la quale sostegno la proposta avanzata dal Consigliere Viberti.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al 'Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): A me spiace a volte dover assumere certi ruoli, ma mi sembra che il Consigliere Viberti abbia una posizione preconcetta nei nostri confronti, come se noi stessimo qui a raccontare frottole. Io ho qui una annotazione fattami pervenire dal Dirigente del settore urbanistica che si è anche consultato con il Segretario generale e che mi scrive: "Detta legge è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 197 del 22 agosto 1985 ed è entrata in vigore il 6 settembre, 15° giorno successivo alla sua pubblicazione. Il 90° giorno successivo al 6 settembre è il 5 dicembre". Penso che il Consigliere Viberti con questo possa prendere atto che noi non siamo qui per raccontare frottole, proprio perché ci siamo preoccupati di sentire anche i dirigenti dei servizi interessati.

(...INTERRUZIONE...)

Io ho dei dati che mi sono forniti dai funzionari, dai dirigenti e dai legali che mi dicono che la scadenza è oggi. Non siamo qui per dire che è oggi, mentre invece potrebbe essere domani e neppure per prendere in giro qualcuno. La scadenza coincide proprio con la data odierna, perché sia l'ufficio legale che l'ufficio urbanistica ci indicano questa scadenza che coincide proprio con il 90° giorno successivo al 6 settembre. Va bene?

Ribadiamo che non accettiamo alcun rinvio, anche mentre continuiamo a scusarci per il ritardo, perché attraverso questo elenco l'azione dei vari uffici, concordata con l'Assessorato e con la Giunta, tende a stralciare tutte le aste torrentizie che non sono state inserite nei vincoli paesistici con i decreti della legge del 1939. Abbiamo escluso alcuni tratti della Dora Baltea, come ad esempio vicino al cimitero di Aosta dove il vincolo non si estendeva fino alla Dora, così come alcuni piccoli tratti di alcuni torrenti delle valli laterali, come ad esempio il ponte di Fontainemore lungo un tratto del torrente Lys...

PRESIDENTE: Assessore Borbey...

BORBEY: Volevo soltanto illustrare la filosofia che sta alla base del provvedimento, perché ritengo che sia inutile andare in Commissione. La filosofia di questo provvedimento è precisa: noi abbiamo tolto le aste che non sono vincolate dalla tutela paesaggistica.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione la proposta di sospensione:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 28

Votanti: 25

Favorevoli: 8

Contrari: 17

Astenuti: 3 (Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio non approva.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Leggo l'articolo 1 quater della legge Galasso. "In relazione al vincolo paesaggistico imposto sui corsi d'acqua ai sensi del..., le Regioni, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, determinano quae dei corsi d'acqua classificati pubblici, ai sensi del testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto..., possono, per la loro irrilevanza ai fini paesaggistici, essere escluse in tutto od in parte dal predetto vincolo". Quindi "irrilevante ai fini paesaggistici" non vuol dire che la zona non vale nulla per quanto attiene all'aspetto paesaggistico, ma vuol semplicemente indicare che risulta essere irrilevante ai fini del predetto vincolo. Infatti noi riteniamo che sia giusta la filosofia checi spinge a considerare giusti e a conservare i vincoli che abbiamo, aumentandoli ancora di un poco dove ci sembra opportuno che i Comuni chiedano l'autorizzazione alla Sovraintendenza. Noi riteniamo tutto il resto...

(...INTERRUZIONE...)

No, no! Scusa, Consigliere Viberti, ma io ho letto qui...

(...INTERRUZIONE...)

VIBERTI (fuori microfono): "Leggilo in italiano".

BORBEY (D.C.): ...possono, per la loro irrilevanza ai fini paesaggistici, essere esclusi, in tutto od in parte, dal predetto vincolo..." Va bene?

VIBERTI (fuori microfono): "Possono, virgola, per la loro...

PRESIDENTE: Assessore Borbey, non raccolga le interruzioni!

BORBEY (D.C.): Va bene! Quindi mi rivolgo ai Consiglieri...

VIBERTI (fuori microfono): L'italiano hai imparato a capirlo! La punteggiatura ha il suo significato!

BERTI (fuori microfono): Leggi anche la punteggiatura.

PRESIDENTE: Assessore Borbey continui.

BORBEY (D.C.): Punteggiatura o meno, il problema è che si tratti di aree irrilevanti ai fini del vincolo. Ora, se teniamo presente che, sino a che non vengono fatti i piani paesistici o sino a che la Regione, che ha potestà di legiferare in materia, non modifica o rettifica determinate norme, il decreto Ga-lasso vincola già, dai 1600 metri in su, tutte le variazioni sul terreno, l'edificabilità, le strade anche inter-poderali, nonché qualsiasi movimento di terra deve avere il parere preventivo della Sovraintendenza. Inoltre, sempre come Sovraintendenza, abbiamo già espresso dei suggerimenti tecnici in merito alla tutela paesaggistica da tenere presenti durante l'elaborazione dei piani regolatori.

Pertanto riteniamo logico stralciare queste zone, che di per sé sono già tutelate dai piani regolatori, che dovranno tenere conto dei suggerimenti della Sovraintendenza. Abbiamo tenuto i vincoli già indicati dalla legge del 1939 e ad essi abbiamo aggiunto due o tre tratti lungo il corso della Dora Baltea e di altri torrenti, come ad esempio il già ricordato tratto di Fontainemore, nella valle del Lys, che non era vincolato dalla legge del 1939, ma che la Sovraintendenza ha consigliato di inserire nel vincolo.

Questi sono i motivi che spingono la Giunta regionale a presentare nel più breve tempo possibile una nostra legge per legiferare in materia di tute la paesistica. Non si tratterà ancora del piano di tutela paesistica a tutela di tutto il territorio regionale, ma riteniamo comunque di poter predisporre una legge entro febbraio o marzo del prossimo anno.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Rileggo: "In relazione al vincolo paesaggistico imposto sui corsi d'acqua ai sensi del 5° comma, lettera C), dell'articolo 82 del D.P.R. 24/7/1977 n. 616, come integrato dal precedente articolo n. 1, le regioni, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto".

Faccio una brevissima interruzione per dire che la circolare del 31 agosto 1985 n. 8, prima ancora delle premesse dice: "La legge suddetta, non essendo altrimenti disposto, entra in vigore il 7 settembre 1985". Avendo solo questo strumento a disposizione e non avendo certo la competenza né del segretario generale e né tantomeno dell'architetto Bellone, mi inchino alle loro interpretazioni. Dico soltanto che secondo i dati in mio possesso ritenevo che la scadenza coincidesse con la giornata di domani e forse interpretando male ho detto addirittura sabato. Comunque non è importante la distinzione tra il 6 o il 7; mi riservo di controllare, perché io non sono competente in materia e quei due signori lo sono molto di più, tuttavia ricordo che tutti possono sbagliare.

Finita questa digressione relativa alla scadenza dei termini riprendo la lettura che avevo interrotto: ... le regioni, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, determinano quali dei corsi d'acqua classificati pubblici, ai sensi del testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con R.D. 11 dicembre 1933 n. 1775, possono, per la loro irrilevanza ai fini paesistici, essere esclusi..."

Voce fuori microfono: Virgola... virgola...

VIBERTI (N.S.): Vedo che le rimembranze della scuola elementare cominciano a fare breccia nel cervello dell'Assessore e forse finalmente potrebbe capire che non è come dice lui. Ma: "...possono... essere esclusi, in tutto o in par te, dal predetto vincolo". Per quale motivo? Per la loro irrilevanza ai fini paesistici.

Voce fuori microfono: Esatto! Ma dal vincolo!

VIBERTI (N.S.): Io non so... Alla fine di questo dibattito mi interesserà conoscere l'opinione del tuo collega di Partito e di Giunta, l'Assessore Augusto Fosson, che in questa materia, secondo me, dimostra maggiore capacità di comprensione. "... e ne redigono e rendono pubblico, entro i successivi 30 giorni, apposito elenco". Questo però deve essere fatto alla luce delle spiegazioni dei vincoli e della loro natura, per cui è necessario che ci sia un certo coordinamento con la Sovraintendenza ai beni ambientali ed architettonici, e soprattutto" Se è vero, infatti, che, allo stato attuale, non si esige alcun intervento amministrativo per la sottoposizione a vincolo di tali presenze che, come detto, sono vincolate "ope legis", la determinazione fisica, ossia spaziale, delle stesse è, invece, indispensabile..."

Quindi anche se le cose non sono scritte nella legge, l'interpretazione della legge, che dovrebbe essere facilitata dalle circolari ministeriali, ci dice chiaramente che noi dobbiamo avere una cartografia adeguata. Ripeto, comunque, che io ho avuto soltanto quella cartina in scala 1:100.000, e sono curioso di sapere come potrebbe rispondere l'Amministrazione regionale in caso di qualche contestazione.

Qui ci viene detto "Scusateci, siamo in ritardo. Purtroppo non abbiamo potuto..." e ci viene presentata una relazione che, lo ripeto, è di sole 13 righe, nella quale non si sostiene quello che stava dicendo l'Assessore Bor-bey, in ogni caso erroneamente, ma piuttosto che "Si ritiene inopportuna l'estensione di un vincolo generico su tutte le sponde dei torrenti, là dove l'orografia già di per sé non permette edificazioni", come se la possibilità o meno di edificare fosse la condizione per mettere o togliere il vincolo. Questo è falso, perché la motivazione che ho letto prima riguarda la conservazione di tutto il patrimonio "paesistico" e che non è costituito soltanto dagli elementi naturali, ma anche da quelli dovuti al lavoro dell'uomo.

Pertanto un discorso di questa portata può essere liquidato in modo così semplicistico. Purtroppo questo dibattito parte con il piede sbagliato, ma la colpa non è certamente dell'opposizione, né tantomeno del Consigliere Viberti che, una volta tanto, è stato attento ad un argomento che forse la Giunta riteneva di scarsa rilevanza e che, probabilmente, per questi motivi ne ha richiesto l'iscrizione all'ordine del giorno in via d'urgenza.

Ripeto ancora quanto ho già detto, ma che in ogni caso deve essere sottolineato, che il sentirci dire, dalla Giunta che "...mentre si auspica una legge regionale in cui si prende in considerazione, oltre alla tutela..., una riqualificazione del paesaggio nelle sue zone di maggior degrado, è opportuno approvare, almeno un elenco dei corsi d'acqua...", è veramente, come diceva il collega Consigliere Torrione, piuttosto vergognoso! Se una simile enunciazione venisse letta da qualche esperto non valdostano, magari proprio da uno di quelli che noi paghiamo profumatamente, costui si farebbe delle grasse risate! Forse sarebbe il caso di far stilare a loro qualche relazione, così faremmo delle figure meno "modeste".

Voce fuori microfono: "... interpella l'Assessore Fosson"

VIBERTI (N.S.): Non credo proprio che in quest'aula l'Assessore Fosson possa fare diversamente, però io sarò curioso di sentire la sua opinione in merito. In ogni caso non ho la presunzione di aver sempre ragione; io posso anche sbagliarmi, ma voi me lo dimostrerete solo con i voti.

Caro signore, nell'interpretazione della legge e soprattutto del motivo in base al quale possono essere esclusi, ripeto "possono essere esclusi" perché non è assolutamente obbligatorio che vengano esclusi, la ragione sta nella loro irrilevanza. Allora, quando analizzeremo le aste, rideremo. Purtroppo io non ho una conoscenza molto puntuale della realtà della nostra Regione, ma alcune di quelle aste io le conosco, ed io sfido l'Assessore Borbey a farmi una descrizione che dimostri irrilevanti, ai fini paesistici, certe realtà territoriali. Ed io pretendo che questa descrizione mi venga fatta, perché il Consiglio non può votare se non conosce.

Ripeto ancora che l'obiettivo principale era diverso da quello indicato all'articolo n. 1 quater della legge Galasso, e l'obiettivo era quello di sgombrare il campo da certi problemi e da certe difficoltà alla tangenziale e poi all'eventuale costruenda autostrada. Questo era il vero fine, altrimenti un pò di buona volontà avrebbe permesso alla Giunta di far sapere ai Consiglieri che si stava predisponendo qualcosa. Fino a quando non è arrivata quella con vocazione in via d'urgenza, io non avevo la benché minima informazione intorno a questo problema. Eppure sia del decreto Galasso, prima, sia della legge 431, poi, se ne è parlato più di una volta in questo Consiglio!

Vorrei che i Consiglieri riflettessero un pò di più su questo fatto. Noi abbiamo addirittura presentato delle interpellanze per chiedere all'Assessore Borbey e alla Giunta quali erano i provvedimenti che stavano predisponendo in merito all'applicazione di questa legge. Perché non ci è stato detto niente? Se ci fosse stato detto qualcosa l'Assessore Borbey oggi potrebbe almeno dire: "Ma come, non ti ricordi? Ne abbiamo parlato! Perché non hai chiesto dei chiarimenti allora?" In quel caso sarei stato io inadempiente nei confronti della mia funzione di Consigliere regionale dell'opposizione. Invece oggi è l'Assessore ad essere inadempiente, nei confronti della sua funzione di amministratore, e con lui la Giunta della quale egli fa parte; io mi auguro però che l'intera maggioranza non voglia essere altrettanto inadempiente. Quando si compiono degli errori bisogna riconoscerli e saperli affrontare.

L'Assessore Borbey ci ha parlato di un piano paesistico che potrebbe essere pronto già a febbraio o a marzo, ma non è necessario essere così veloci, perché tanto abbiamo tutto l'inverno davanti a noi e qui da noi l'inverno è molto lungo, pertanto non ritengo che sia così necessaria ed urgente l'esclusione di queste aste torrentizie.

Oppure possiamo scendere almeno ad un compromesso: lasciamo da parte tutte quelle zone nelle quali, per ragioni di ordine meteorologico, sarebbe comunque impossibile poter svolgere qualsiasi tipo di lavoro, discutiamone ancora, vediamole meglio e preoccupiamoci di indicare solo quelle aree nelle quali forse c'è ancora la possibilità di intervenire; così restano nell'elenco solo quelle che veramente vi interessano e cioè quelle lungo il corso della Dora interessate dal passaggio della tangenziale. Nessuno infatti mi toglie dalla testa che questo è il vero motivo per il quale oggi trattiamo questo oggetto in via d'urgenza, perché altrimenti un lavoro di quel genere poteva essere presentato anche un mese fa.

L'Assessore Borbey ha detto tante cose, mentre invece doveva esprimersi contro il rinvio e contro la sospensione; ha detto tante cose, ma non ci ha detto niente di questo lavoro di coordinamento che doveva essere fatto; non ci ha spiegato chi ha predisposto questo tipo di intervento; non ci ha detto quanti funzionari, con che tipo di lavoro e su quale cartografia hanno lavorato. No! Lui ci ha detto solo: "Scusatemi tanto, beccatevi questa carta in scala 1:100.000" e come in tante altre occasioni pensava forse che questo Consiglio, distratto, avrebbe lasciato passare la cosa sotto silenzio.

Mi dispiace, Assessore Borbey, ma noi non siamo più disposti ad accettare che il Consiglio venga trattato così e l'abbiamo già dimostrato. Non abbiamo certo la consistenza numerica di altri Gruppi, però siamo in grado di spulciare e di esaminare con una certa precisione almeno un oggetto per ogni Consiglio e di venire qui a dimostrare con quanto pressapochismo agisce questa Giunta. Noi non ci vorremmo comportare così, ma ci siamo costretti, perché la nostra funzione di opposizione costruttiva viene continuamente sbandierata da un lato, ma rifiutata dall'altro.

Io sto aspettando, sempre dall'Assessore Borbey, di conoscere almeno qua li saranno le direttive ed i principi informatori di una legge relativa ai centri storici, in particolare a quello di Aosta; sto ancora aspettando di sentirmi dire qualcosa di serio intorno a questo argomento e del perchè non se ne sa ancora niente. Questa Giunta sembra voler liquidare il più in fretta possibile tutte le riunioni del Consiglio regionale, ma per quanto ci riguarda, vi posso garantire che noi non abbiamo più intenzione di essere trattati così! Non lo accettiamo! Perché le funzioni di questo Consiglio sono ben altre che quelle di venire qui ad alzare la mano pro o contro un determinato oggetto in discussione.

Di qui dovrebbero invece uscire delle proposte, dovrebbe uscire un confronto che dovrebbe coinvolgere la popolazione per poter assumere così dei provvedimenti compresi anche all'esterno ed intorno ai quali si coaguli una realtà civile consenziente. Invece tutto passa sulla testa della gente e sulla testa del Consiglio regionale che troppo spesso, forse persino a livello di Giunta, non è messo in grado di conoscere le motivazioni per cui vota, dovrebbe vota re o comunque operare una certa scelta.

Se questo può andar bene per la nomina di certi rappresentanti della Regione in alcune Commissioni (anch'io spesso voto per certe persone che non conosco che ci vengono proposte dalla Giunta e lo faccio senza difficoltà) non può invece andar bene per argomenti di questa portata che non possono essere liquidati nello stesso modo. Invece la Giunta dice: "Io ho le mie cose da fare. Il Consiglio lo liquidiamo in qualche modo. Ci sono due giorni di con vocazione? Ma noi ne facciamo uno solo, tanto quelli, più che stare lì a sfogliare i giornali o alzare la mano quando lo diciamo noi, altro non fanno!"

Ma colleghi Consiglieri, della maggioranza e dell'opposizione, ritenete accettabile questo atteggiamento della Giunta? Non ve lo chiedo come ha fatto il Consigliere Ricco al momento di vota re il bilancio, ma ve lo chiedo concretamente: pensate di esercitare sul serio il vostro dovere di Consiglieri regionali o di interpretare quello che si pretende da voi, quando vi viene dato un voto di lista od un voto di preferenza?

ROLLANDIN (fuori microfono): I vangeli sono già quattro...

VIBERTI (N.S.): Non conosco il numero di quelli apocrifi, ma spero che il Presidente della Giunta si renderà disponibile per ragguagliarmi, dopo essersi opportunamente consultato con i suoi colleghi.

Probabilmente è abitudine dei Presi denti della Giunta cercare di far perdere il lume della ragione all'opposizione per impedire che il discorso si dipani, che vengano esposte delle ragioni e chiarite a volte delle verità. Per fortuna quel pò di esperienza che ho, mi permette di continuare la mia esposizione ed io mi auguro di poterla allungare sino costringere il Presidente Dolchi a togliermi lui la parola, e non ad interrompermi io per mancanza di argomenti relativi a questo svincolo. Del resto si parla proprio di "svincolo", ma di svincolo relativo alla tangenziale e non di svincolo dal decreto Galasso. E' inutile che voi cerchiate di nascondere questo fatto, perché io non mi stancherò di ripetere che il vostro obiettivo è questo e noi ci batteremo contro; ne abbiamo anche gli strumenti perché voi agite male e non ci volete neanche ascoltare e siete voi stessi che ci negate quella collaborazione che a parole invece dite di ricercare.

Vorrei contestare anche un'altra delle affermazioni fatte dall'Assessore Borbey e relativa al fatto che i piani regolatori sono sufficienti a tutelare il territorio. Già questa mattina il collega Consigliere Tonino diceva molto giustamente quanto poco possono tutelare il territorio i piani regolatori. Nonostante quello che dice un illustre architetto, se fosse vero quello che affermava l'Assessore Borbey, e cioè che i piani regolatori sono sufficienti, lo Stato, che pure vanta ben altri esperti e che, pur avendo "un corpo molle", quando vuole riesce anche a muoversi, sarebbe intervenuto sui piani regolatori e non avrebbe predisposto una legge di tutt'altro genere.

L'intervento dello Stato, anche se molto contrastato, ha delle motivazioni ben più profonde di quelle presenti nelle affermazioni del rappresentante della Giunta. L'oggetto di tutela di cui alla legge n. 431 è il patrimonio paesistico-ambientale della nazione ed il fine da perseguire è quello diretto ad evitare alterazioni morfologiche e strutturali del paesaggio, vietando interventi che arrechino deturpazioni o stravolgimento dei luoghi.

(...INTERRUZIONE...)

Qualcuno dice: "morfo" da "morfo" e "logiche" dall'Assessore Borbey.

La tutela deve essere esercitata tenendo presente tutta una serie di elementi e penso che questo sia chiaro a tutti. Chiedo espressamente che una volta finita la discussione generale, per ogni asta torrentizia relativa al fiume Dora e per ogni asta di ciascun torrente si possa seguire una procedura di discussione che dia la possibilità, a termini di regolamento, di chiedere informazioni relative ad ogni singolo intervento. Chiederei in questo senso anche una precisazione al Presidente del Consiglio, perché sia chiaro per tutti quali sono i termini, i tempi ed i modi in cui deve avvenire questa discussione. Se da una parte c'è la volontà della maggioranza, dall'altra c'è anche la nostra legittima volontà di capire il contenuto del provvedimento, anche quando ci viene presentato in questo modo.

Al contrario di altri, noi non assumiamo certe posizioni per partito preso e, pur avendo seri dubbi sulle intenzioni di almeno una parte di questa Giunta, ripeto che vogliamo comprendere tutte le situazioni e pretendiamo anche che ci vengano dati gli elementi per poterle comprendere. Non sono un ostruzionista, ma ho l'impressione che se continuo ancora potrei essere considera totale solo per impedire una votazione entro la data ritenuta ultimativa. Pertanto preferisco riservare buona parte del tempo alle singole aste che però dovremmo esaminare tutti insieme, e torno a ripetere che io voglio che l'Assessore Borbey ci dia gli elementi di giudizio relativi alle loro caratteristiche e soprattutto che ci spieghi le motivazioni che hanno fatto escludere i tratti in questione.

Non ho intenzione di proseguire que sto mio primo intervento a condizione, però, che sia manifesta la volontà della Giunta di dare spiegazioni, altrimenti continuo a leggere ed a rileggere vari argomenti relativi all'oggetto sen da che nessuno mi possa togliere la parola. Ripeto però che non ho intenzione di fare dell'ostruzionismo, ma di capire i motivi che hanno portato al vincolo e pertanto, se mi sarà garantita la possibilità di discutere l'elenco che dovremo votare, io interrompo il mio discorso.

PRESIDENTE: Il regolamento è molto chiaro e parla di votazioni per ogni argomento e quindi la votazione separata costituisce la norma, mentre quella complessiva costituisce l'eccezione. In questo caso c'è da approvare un punto n. 1 ed un punto n. 2, che possono essere approvati separatamente. Con il punto n. 1 si approva un elenco e la Presidenza ritiene che se l'elenco deve fare parte integrante dell'articolo n. 1,' può essere oggetto di emendamenti e di discussioni, di chiarimenti e di precisazioni. Il comma n. 1 del deliberato parla di "allegato elenco delle acque pubbliche" che è diviso per punti. Adesso, come ad un qualsiasi articolo di legge o a qualsiasi dispositivo di deliberazione, possono essere apportati emendamenti e correzioni, richieste sempre in sede di discussione generale, quando verrà posto in votazione separata. Del resto sembrerebbe inopportuno approvare un elenco a scatola chiusa, e poichè si fa esplicita richiesta di approvazione dell'elenco, è ovvio che esso può e deve essere soggetto a discussione.

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Io ringrazio il Presidente e lascio quindi la parola ai colleghi Consiglieri che eventualmente vogliano esprimere la loro opinione sul testo in generale e resto in attesa della discussione relativa all'elenco punto per punto.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.): Dopo l'esauriente intervento del Consigliere Viberti non c'è molto da aggiungere; comunque, per spiegare la posizione che noi assumeremo su questo provvedimento, rilevo subito che sono incomprensibili le giustificazioni sulla questione tempo. E' incomprensibile cioè che un provvedimento venga presentato in Consiglio per l'approvazione con dei margini di tempo inaccettabili.

Potremmo anche trascurare questo aspetto particolare se però fossero chiariti in modo esauriente ai Consiglieri i criteri di una scelta che, è bene precisarlo subito, esclude dalla tutela una parte rilevante, per non dire rilevantissima, delle aste torrentizie della nostra Regione; mi pare che sia stato escluso dalla tutela e dal vincolo il maggior numero possibile di aste. Se si è seguito questo criterio, si è compiuta una forzatura nei confronti del dettato della legge, e allora sarebbe del tutto inutile volersi nascondere dietro un dito. Non ripeto la lettura dell'articolo, che è già stata fatta sia dall'Assessore che dal Consigliere Viberti, ma io credo che possano essere esclusi, in tutto od in parte, solo quei torrenti ritenuti irrilevanti ai fini paesistici...

(...INTERRUZIONE...)

Voce fuori microfono: "...esclusi dal vincolo!"

TONINO (P.C.I.): Anche se la questione dell'interpretazione resta ancora aperta, io ho letto ed interpretato il testo della legge nel senso che possono essere esclusi completamente o solo in parte quei torrenti che sono irrilevanti da un punto di vista paesistico. A mio avviso è anche fondata questa interpretazione, perché se il compito del legislatore è quello di fornire una tutela più estesa ed ampia possibile, in attesa del piano paesistico regionale, l'eccezione può solo riferirsi a quelle aste che hanno scarso rilievo paesistico. Il testo della legge non può essere letto diversamente, anche se di questo si può discutere.

Se il problema è solo di questo genere possiamo approvare il provvedimento nel giro di poche ore, sempre però che ci vengano chiariti gli elementi istruttori della scelta, per consentirci di esprimere il voto in modo consapevole. Ma i criteri che hanno determinato questa scelta io non sono ancora riuscito a capirli e non me li hanno spiegati né l'Assessore Borbey, né il Presidente della Giunta. Prima ho chiesto, forse in modo un pò provocatorio, perché è vincolato il torrente Lore, sito nel Comune di Brissogne, mentre non è vincolato ad esempio il torrente della vale della Clavalité che, anche in termini di antropizzazione, non ha paragoni. Mi sembra ad esempio che il tratto dello Chalamy, che arriva fino alla frazione Chevrère, sia fuori dal vincolo. Mi consentirà l'Assessore Borbey di poter dire che io non capisco queste valutazioni che non possiamo discutere e verificare.

Credo che sia anche un errore o una sottovalutazione dovuta all'Assessore Borbey la decisione di escludere quelle aree dove esistono possibilità di edificazione, perchè tiene conto di un solo aspetto; ciò però ridimensiona lo spirito del provvedimento perchè tutta la legge è strutturata in modo tale da valutare il patrimonio ambientale-paesistico nel suo complesso e comprendere anche l'intervento dell'uomo in tutte le trasformazioni morfologiche del territorio.

Prima di concludere faccio ancora un'ultima considerazione. Se davvero ci sarà un provvedimento regionale in tempi brevi, se davvero si vorrà realizzare il piano paesistico regionale, perché si è fatta una scelta così ampia specie là dove le aste dei torrenti passano in zone fortemente antropizzate e quindi fortemente soggette ad un ulteriore intervento dell'uomo? Lì eventualmente sarebbe più giustificabile il tentativo di non allungare i tempi per il rilascio delle concessioni. Se davvero ci sono queste intenzioni noi non riusciamo proprio a capire la ragione di una scelta così vasta e copiosa da sembrare che sia stata fatta apposta per inserirvi il più possibile, escludendo solo quello che era davvero indecente togliere dal vincolo. Queste sono le ragioni, non solo di metodo, ma anche di sostanza, che ci spingono a non accettare questo provvedimento.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Signor Presidente, io mi aspettavo dall'Assessore Borbey delle spiegazioni su alcune domande che avevo posto. Anche se mi sembra che i colleghi Consiglieri non abbiano molta voglia di intervenire nel dibattito, credo però che almeno l'Assessore debba intervenire per farci sapere come si è arrivati alla formazione dell'elenco e della carta. Io voglio sapere se si è costituito un gruppo di studio in stretta collaborazione con la Sovraintendenza ai beni archeologici, artistici e storici presenti sul territorio. Io voglio sapere chi ha collaborato all'elaborazione di questo elenco.

Mi aspettavo che l'Assessore Borbey ci desse dei chiarimenti in merito alle domande ben precise che avevo fatto e questa era una delle condizioni che avevo posto prima di interrompermi, oltre a quella di avere dal Presidente delle delucidazioni in merito al modo in cui si sarebbe svolta la discussione. Insomma io avevo chiesto che venissero date delle risposte alle nostre domande! Il collega Consigliere Tonino ha fatto altre domande che meritano anch'esse delle risposte ragionate e non una ulteriore illustrazione delle aste, altrimenti diventeremmo noiosi.

PRESIDENTE: Credo di dover completare quanto ho detto prima per quanto riguardava la chiusura della discussione generale ed il passaggio alla votazione. La discussione generale si chiude con gli interventi dell'Assessore e del Presidente della Giunta; l'Assessore naturalmente non può essere costretto ad intervenire nel corso della discussione generale. Si ritiene, ed è normale prassi, che la conclusione spetti all'Assessore, che da le risposte in quella sede.

Per quanto riguarda il passaggio alla votazione separata del punto n. 1 e del punto n. 2, l'allegato elenco a cui si fa riferimento sarà oggetto di lettura numero per numero, anche se questo non implica votazione, perché la votazione è unica e sarà limitata al punto n. 1 e al punto n. 2 del dispositivo della deliberazione. Però, siccome si fa riferimento ad un "allegato elenco", la Presidenza ritiene che possa essere esplicitato punto per punto.

Si dà atto che alle ore 19,43 riassume la Presidenza il Presidente BONDAZ.

PRESIDENTE: Fatte le dovute precisazioni chiedo se c'è qualcuno che intende prendere la parola, se no passiamo alle votazioni. Poiché nessuno intende prendere la parola si passa alla votazione dell'oggetto n. 16 bis secondo le modalità specificate dal Vicepresidente Dolchi e cioé il punto n. 1 ed il punto n. 2 del deliberato saranno votati separatamente.

Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Rispondo al Consigliere Viberti, ma in modo più particolare alla domanda posta dal Consigliere Tonino, intorno all'interpretazione dell'articolo n. 1 quater della legge Galasso. L'art. 1 dice che sono sottoposti a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 29 giugno 1939, tutti i territori costieri, le quote sopra i 1600 metri, tutti i corsi d'acqua, ecc., mentre sempre nell'articolo n. 1 quater si dice che "...le regioni... possono..." togliere queste zone dal vincolo paesistico, per evitare che i Comuni debbano chiedere il parere preventivo alla Sovraintendenza per il rilascio delle con cessioni edilizie. Con le zone vincolate che già abbiamo e con i pareri della Sovraintendenza ai beni culturali e paesistici, già espressi ai Comuni per l'adozione dei piani regolatori, noi riteniamo che queste zone siano già sufficientemente tutelate. Riteniamo infatti che anche le Commissioni edilizie dei Comuni, come gli Uffici regionali e come tutti i singoli cittadini valdostani, siano più sensibili rispetto a qualche tempo fa al problema della tutela paesistica e pertanto ci riteniamo sufficientemente tutelati.

Ha ragione il Consigliere Tonino quando dice che in questo provvedimento ci sono degli errori dovuti forse alla fretta; ci saranno senz'altro degli errori, ma noi non ci siamo presentati spavaldamente in Consiglio quasi a voler imporre questo provvedimento. Anche se studiassimo per un anno intero un piano regionale di tutela paesistica, incontreremmo sempre dei limiti dovuti in gran parte alle valutazioni soggettive che si possono fare in questo campo: certamente, grazie ad uno studio preciso e puntuale, esse saranno più motivate, mentre adesso niente è motivato. Riconosco che esistono delle imperfezioni e che forse abbiamo inserito nel vincolo alcune aste torrentizie che possono essere ritenute paesisticamente meno importanti di altre. Cercheremo di rimediare anche a questo e gli uffici sono infatti già al lavoro per predisporre un provvedimento legislativo che renda la legge Galasso più confacente ed idonea alle esigenze di tutela del territorio valdostano.

PRESIDENTE: Dichiaro chiusa la discussione generale.

Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Ribadisco che la nostra astensione dalla votazione è in funzione di un metodo che noi contestiamo e rifiutiamo.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Chiedo scusa, signor Presidente, ma non dobbiamo prima esaminare l'allegato? Se infatti votiamo il punto n. 1 senza aver esaminato l'allegato, dopo potrebbe risultare che noi avremmo già votato anche l'allegato.

PRESIDENTE: Chiedo scusa, ma il Vicepresidente Dolchi ha già detto che verranno votate separatamente le due deli-bere e, siccome si parla di "allegato elenco", questo verrà preso in esame numero per numero, dopodiché si passerà alla votazione del deliberato n. 1.

VIBERTI (N.S.): Ho capito solo adesso e pertanto chiedo scusa.

PRESIDENTE: Si passa alla votazione del deliberato n. 1 e si fa subito riferimento all'allegato elenco, di cui do lettura punto per punto. I signori Consiglieri che intendono prendere la parola sui singoli numeri dell'allegato, elenco me lo facciano sapere di volta in volta.

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): "Dall'innesto del torrente Dialley fino alla località Chez Borgne in comune di La Salle compreso l'affluente Colomba e fino all'innesto del torrente Pissorio". Chiedo questo: quanto è lunga l'asta torrentizia della Dora dall'innesto del torrente Dialley, fino alla località Chez Borgne? Prometto di dare un grosso premio alla fine, se ci sarà una risposta esatta alla seguente domanda: qual'è il prevalente andamento altimetrico e planimetrico delle sponde...

ROLLANDIN (fuori microfono): "E' stagionale...".

VIBERTI (N.S.): No, non può essere stagionale, signor Presidente! No! Sarebbe una domanda troppo difficile e noi non ci permettiamo di essere cattivi; chiediamo soltanto di essere precisi ad un livello che noi riteniamo accettabile. Se l'Assessore saprà darci questa risposta riceverà un premio che sarà non solo meritato, ma anche congruo.

Qual'è il prevalente andamento alti metrico e planimetrico delle sponde per il tratto di 100 metri? Certo che è difficile poter controllare un simile dato, ma se l'Assessore ci dice quanto è lungo questo tratto e prenderemo per buona la sua affermazione, lo divideremo per 100 e vedremo se ogni 100 metri sarà in grado di dirci qual'è questo andamento altimetrico e planimetrico prevalente.

Ovviamente ci dovrebbe indicare anche ogni presenza di formazioni geologi che particolari, quale tipo di vegetazione...

ROLLANDIN (fuori microfono): "Il nome delle piante!"

VIBERTI (N.S.): Certamente, perché la vegetazione non è tutta uniforme e ci sono molti tipi di piante, alcuni dei quali sono particolarmente interessanti, come ad esempio lungo le sponde dei nostri torrenti ed in particolare della Dora, abbiamo ancora delle presenze considerevoli di latifoglie che sono certa mente interessanti e non "irrilevanti" da un punto di vista paesaggistico.

ROLLANDIN (fuori microfono): E le lumache?

Per quello che riguarda le lumache potremmo fare uno studio particolare intorno ai segni che lasciano sul territorio. E' certo comunque che gli uomini non sono delle lumache perché hanno lasciato gravi segni sul territorio, soprattutto negli ultimi decenni.

Inoltre vorremmo conoscere e varie testimonianze della presenza dell'uomo ed in particolare quelle che sono di un certo valore da un punto di vista storico e paesistico. Per essere più chiaro faccio anche degli esempi: mulattiere, strade lastricate, sentieri e derivazioni irrigue attrezzate, cioè quelle fatte con le lose messe di coltello, frequentemente presenti in molti prati e che, come ho già letto varie volte e non mi sembra il caso di rileggere ora, sono degli elementi che costituiscono "rilevanza" rispetto al vincolo e non "irrilevanza", come sembra volersi intendere dal tentativo di svincolo presentato in Consiglio.

Nella zona di Morgex, soprattutto nel tratto che va da Mont Bardon fino a Chez Borgne, siamo in presenza di una zona umida con canneti, che è particolarmente interessante. Tra l'altro, sempre da un punto di vista paesistico, sulla destra orografica abbiamo una parete rocciosa che non so come non si possa non considerare rilevante. Alla fine di questa descrizione ci dovranno pur essere spiegate dall'Assessore Borbey le motivazioni, derivate dalla comprensione dell'entità geografica, dell'esclusione del tratto in questione. Questo vale tanto per l'asta della Dora quanto per l'asta del torrente Colomba che, nel primo tratto scorre nella frazione La Ruine e poi in una gola profondissima, per la quale ci sono poche preoccupazioni anche da parte nostra rispetto alla possibilità che si verifichino interventi poco seri in riferimento alla tutela paesaggistico-ambientale. Tuttavia, salendo ancora, poco a valle dell'alpeggio di Planaval, il tratto del torrente Colomba si apre in una serie di magnifici pianori sede di un'antica trame. Ecco l'intervento dell'uomo che...

BORBEY (fuori microfono): "Sono oltre i 1600 metri!"

VIBERTI (N.S.): E questo non è vero per ché sono stato specificatamente messo sull'avviso. Mi è stato detto infatti: "Non farti prendere in giro dall'Assessore Borbey, il quale ti dirà che siamo sopra i 1600 metri, mentre non è vero". Assessore Borbey, con questa carta non siamo neanche in grado di verificare quest'affermazione! Io non pretendo di essere il detentore della verità e neppure credo che la persona che mi ha dato questo consiglio avesse la verità in tasca, ma noi abbiamo lavorato su questa carta, Assessore, perché i tempi sono stati brevissimi! Comunque in questi magnifici pianori si interseca tutta una serie di sentieri di collegamento tra i Comuni di La Salle e di Morgex e gli alpeggi di Liconi e di Chambave, che rappresentano un intervento dell'uomo che va salvaguardato, sempre ai fini di quel vincolo di cui dicevamo prima e che voi, invece, volete togliere.

Io ho detto le poche cose che so, ma adesso, a meno che qualche collega Consigliere non abbia altre domande da porre, sono curioso di sentire qual è l'andamento planimetrico e altimetrico prevalente, quali sono le eventuali formazioni geologiche di particolare interesse e qual è la vegetazione che si sviluppa lungo le sponde della Dora e del torrente Colomba. Vorrei anche avere ulteriori precisazioni sulle testimonianze della presenza dell'uomo che esistono in questi due tratti che debbo no ancora essere esclusi, nel punto n. 1 di questo elenco, dal vincolo previsto all'articolo n. 1 della legge 431 dell'agosto 1985.

PRESIDENTE: C'è qualche altro Consigliere che ha da porre delle domande all'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni culturali? Direi che dovremmo fare come per gli allegati al bilancio, cioè io leggo la prima parte e, se qualcuno intende prendere la parola, specifica qual è il numero a cui vuole riferirsi. Stiamo prendendo in considerazione le aste torrentizie della Dora: vi sono altri interventi da fare in merito a questo argomento?

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S..): Signor Presidente, sia chiaro che io aspettavo una risposta precisa da parte dell'Assessore...

PRESIDENTE: L'Assessore ha già detto

che risponderà a tutte le domande alla fine.

VIBERTI (N.S.): Ma io ho tutta una serie di altre osservazioni da fare sulle aste torrentizie della Dora. Se voi ritenete di lasciarmele fare, le faccio, altrimenti io...

PRESIDENTE: E allora le faccia! Nessuno vuole togliere la parola ad un Consigliere regionale e tantomeno il sottoscritto!

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Il secondo punto è relativo allo svincolo di un tratto che va: ..."dal ponte di Derby in comune di La Salle fino al ponte della ferrovia sulla Dora sito al confine territoriale con i comuni di La Salle ed Avise, compreso l'affluente torrente Tillac". Affinché i colleghi Consiglieri si possano rendere meglio conto dell'entità geografica di cui stiamo parlando (senza parlare del ponte di Derby che credo tutti conoscano e che comunque è quel ponte che si incontra scendendo da Courmayeur e andando verso destra alla frazione Derby) dico che il ponte della ferrovia sulla Dora, sito al confine tra i comuni di La Salle ed Avise, è quello che si può vedere, sempre scendendo da Courmayeur, 50 metri a valle del cosiddetto ponte Equilivaz, che per comodità anch'io chiamerò ponte sulla ferrovia. Anche per a questa asta io ripeto le domande già fatte e relative allo svolgimento plano-altimetrico...

PRESIDENTE: Chiedo scusa, Consigliere Viberti, ma volevo dire, senza volerle togliere la parola, che ai sensi del regolamento lei ha diritto di parlare sulle aste torrentizie della Dora per un'ora. Le ricordo che lei ha iniziato alle 19,49 e che quindi ha un'ora per le aste torrentizie della Dora, poi avrà un'ora per le aste del torrente Lys, per le aste del torrente Ayasse...

VIBERTI (N.S.): Io non penso di portare via un'ora.

PRESIDENTE: Questa precisazione voleva solo chiarire i termini del regolamento.

VIBERTI (N.S.): Ringrazio il Presidente, ma non è mia intenzione portare via un'ora perché, purtroppo, le mie conoscenze della regione, come avevo già detto, ma come torno a ripetere, sono solo relative ad una parte piuttosto limitata del territorio valdostano e pertanto, una volta superata la zona di Aosta, le cose andranno meglio; sempre che naturalmente qualche collega Consigliere non si stia preparando per integrare le domande che io pongo.

A parte il tratto all'inizio dell'abitato di Derby...

(...INTERRUZIONE...)

Presidente! Lo so anch'io che queste cose sono noiose...

ROLLANDIN (fuori microfono): "No, no, non ho detto noiose..."

VIBERTI (N.S.): Allora ho capito male, ma lo dico per quei colleghi che sicura mente ci sono, che le ritengono noiose: noi siamo costretti ad agire così per le condizioni in cui ci siamo trovati a dover discutere intorno a questo oggetto.

Esco un pò dall'argomento e ripeto che se queste cose fossero state presentate in Commissione... Esempio chiaro e lampante è stata la questione SISER, per la quale il Presidente è venuto e, senza perdere molto tempo, ci ha spiegato in 10 minuti quali erano i problemi. Nessuno allora ha negato l'iscrizione dell'oggetto in via d'urgenza e nessuno, neanche chi aveva delle opinioni contrarie, si è opposto e tutti abbiamo capito lo stato di necessità. In questo caso invece l'Assessore Borbey non si è premurato di darci qualche informazione, neanche quando in Consiglio si sono fatte delle domande specifiche.

A questo punto la responsabilità di questa noiosa ed antipatica mossa, che viene definita "approfondimento" dal collega Consigliere Tonino, non è del sottoscritto, ma è dell'Assessore che non capisce quanto invece sia importante avere un buon rapporto con il Consiglio, con e sue Commissioni e con i colleghi, che non solo va a vantaggio della speditezza dei lavori, ma va anche nella direzione di quel confronto e di quella collaborazione che permettono di raggiungere migliori risultati.

Ritornando comunque alla realtà territoriale di cui stavo parlando prima, faccio notare che, appena il fiume Dora si divarica dall'abitato di Derby, lungo le sponde della Dora, comincia una serie di campi e di boschi, in prevalenza di ontani, particolarmente interessante ed in un ottimo stato di conservazione, nonostante la vicinanza della statale. Anche le sponde sono di particolare rilevanza paesistica, con l'esclusione di alcuni vandalici tentativi di asportazione di inerti. Vorrei che l'Assessore prendesse buona nota di que sto facendoci anche sapere, quando potrà, come sono stati possibili certi interventi traumatici di asportazione di inerti, se con autorizzazione o meno, nei pressi del ponte di Equilivaz sulla strada statale. Questa zona è per noi di particolare rilevanza ai fini paesistici, perchè è ricca di sentieri e derivazioni interessanti, ma credo che l'Assessore, che ha avuto i suoi bei tre mesi di tempo per informarsi, possa informare il Consiglio meglio di me in merito a questi pregi ambientali.

Sempre al punto 2, si dice: "compre so l'affluente torrente Tillac". Noi però riteniamo una bestialità togliere questo torrente dal vincolo, perché passa attraverso un bosco che ancora oggi è chiamato "foresta di Derby" proprio per le sue caratteristiche particolari ed è una realtà che deve essere difesa dal punto di vista paesistico. La parte superiore del torrente Tillac inizia con un laghetto che è presente solo stagionalmente e ciò dipende anche dalle precipitazioni nevose del periodo invernale. Il primo terzo di questo torrente Tillac è bellissimo e si svolge tutto in un piano nivale. Gli altri due terzi del torrente scorrono in un bosco meraviglioso; anche il piano nivale è molto bello ed io non capisco come possa esse re ritenuto irrilevante ai fini paesistici questa parte del corso del torrente Tillac.

Ci sembra di intuire che si voglia imbrigliare in qualche modo il torrente, però noi riteniamo che interventi di questo genere, anche se interessanti da un punto di vista tecnico, siano da contestare sotto l'aspetto estetico e ad essi preferiamo interventi di tipo naturale per la difesa del territorio. I mezzi non ci mancano ed è nostro compito cercare di conservare ciò che di bello abbiamo ancora, senza rovinarlo con difese spondali che interessano solo le imprese e non so fino a che punto sono nel nostro interesse. Spesso ci capita anche di vedere in quali condizioni si trovano, dopo pochi anni, queste difese spondali: forse perchè non sono mai state progettate oppure perché non sono idonee alla nostra realtà territoriale.

Cerco di accelerare e vengo al punto 3: "dal ponte nuovo sulla Dora, della S.S. n. 507 di Cogne, fino all'incrocio con il torrente Chiusella, in comune di Sarre". In questo tratto esiste soltanto una presa dell'ENEL: è un intervento talmente recente da non poter essere ritenuto rilevante ai fini della conservazione del patrimonio ambientale, però è l'unico intervento di cui noi siamo a conoscenza e che possa giustificare, solo per una piccolissima parte, l'esclusione dal vincolo. Tutto il resto è ancora una realtà territoriale interessante, anche se non delle più belle, e comunque sarebbe opportuno che, oltre alla necessità del passaggio della tangenziale, l'Assessore ci spiegasse qualche ragione alla base di questa esclusione dal vincolo; naturalmente la spiegazione dovrebbe far comprendere a tutto il Consiglio.

Al punto quattro si dice: "Dal confine territoriale tra i comuni di Jovençan e Gressan fino alla proiezione dello spigolo sud-ovest dell'area cimiteriale di Aosta". I calcoli che sono stati fatti permettono di non includere, la zona di Mont Fleury. Forse sarà trovato qualche marchingegno, ma per ora sembra che la zona di Mont Fleury venga salvaguardata.

PASCALE (fuori microfono): "Non c'entra con la tangenziale..."

Sembra che non c'entri, ma la Giunta da tempo sta cercando di risolvere il problema Mont Fleury e probabilmente ci è già riuscita; per questo forse non è intervenuta. Può anche darsi che abbia ritenuto quest'area più interessante di altre, però noi vorremmo sottolineare, tornando all'area esclusa dal vincolo, che questo tratto della destra orografica è ridotto purtroppo ad un letamaio a causa degli scarichi a cielo aperto del comune di Gressan.

Io non so come farà l'Assessore Borbey a rispondere a tutte le domande che gli vengono poste! Probabilmente ha una memoria di ferro, perché di domande ne ho fatte molte, ma egli non ha ancora preso un solo appunto! Io non so come farà...

Forse non tutti i presenti conoscono bene il corso della Dora in questa zona, ma l'argine della destra orografica era più vicino al comune e poi, pian piano, il fiume si è ritirato creando una seconda sponda, con delle differenze altimetriche notevoli tra il primo ed il secondo argine. In questa nuova area si sono verificati vergognosi processi di escavazione abusiva e di versamento di rifiuti solidi. Noi possiamo ridere e scherzare, però, pur in presenza di una "signora" legge, c'è gente che va a buttare porcherie di ogni genere nei pressi di questo corso d'acqua dal quale, più a valle, si preleva dell'acqua potabile e lungo le cui sponde i pescatori vanno a disporre del loro tempo libero. Esistono quindi gravi pericoli di inquinamento. Che cosa ci può dire l'Assessore in merito a questo fatto?

Nella cartografia inoltre è compreso il torrente Gressan, mentre al punto 4 non se ne fa cenno. Questo non è che un primo esempio di come sia stato fatto questo lavoro ed è un esempio che scaturisce da un esame fatto solo sommariamente, come voi potete benissimo immaginare, proprio all'ultimo minuto. E questo è un errore piuttosto grossolano, senza voler parlare dei vari altri errori compiuti con questo svincolo e che, secondo noi, sono altrettanto grossolani: sentiremo quello che ci dirà l'Assessore.

La sponda sinistra invece non è così compromessa e si presenta nel modo in cui quasi tutti gli abitanti di Aosta la conoscono. Ma veniamo al punto 5, perché non voglio dilungarmi nel dire che cosa si potrebbe fare in quell'area. Potrei anche farlo, ma non mi sembra il caso. "Dallo sbocco del torrente Vernouiller, in comune di Charvensod, sino all'incrocio con il ponte dell'autostrada Torino-Aosta, in comune di Brissogne, compresi gli affluenti Comboé, Arpisson, Grand Valley, Clavellet e torrente castello di Quart". Secondo noi il vincolo in questa zona è stato determinato soltanto dalla necessità di non avere dei problemi con la tangenziale e, mentre per l'area di Mont Fleury non si è avuto il coraggio oppure era già prevista un'altra soluzione, in questo caso non ci sono state preoccupazioni di sorta e l'area è stata cancellata tranquillamente. Però questa zona...

Voce fuori microfono: "Volevo solo vedere dove eri arrivato".

Ho quasi finito, almeno per la parte relativa alle aste della Dora e quindi risparmiamo parecchio sul tempo che avevo a disposizione. Ripeto che non è mia intenzione andare oltre le osservazioni che ci sentiamo di dover fare perché il Consiglio abbia degli elementi per decidere, anche se poi, forse, non riterrà interessanti le considerazioni che noi facciamo.

Ci sono anche delle zone molto belle che, se non fossero abbandonate a loro stesse, potrebbero tranquillamente essere utilizzate dalla città di Aosta come zone verdi e ricreative. Vorrei aggiungere che ci sembra incomprensibile l'esclusione dal vincolo del torrenti Comboé, Arpisson, Grand Valley, Clavallet e castello di Quart, ma io spero che ci verrà spiegata questa esclusione. L'esclusione poi del torrente castello di Quart, ci sembra addirittura un delitto, perché lungo il suo corso esisteva a suo tempo una fonderia, per raggiungere la quale c'è una apposita strada con due bellissimi ponti a schiena d'asino ed io vi invito, se non l'avete mai fatto, a fare una passeggiata in quella zona, magari di domenica, per vedere quanta gente vi passeggia.

Il complesso della fonderia non è piccolo e vale la pena di essere visto e, secondo noi, è una realtà interessante, concreta testimonianza della presenza dell'uomo sul territorio e andrebbe salvaguardata. Però non sembra che la pensino in questo modo gli uffici regionali che, io credo, (me lo dirà l'Assessore se è vero il contrario) dovrebbero aver agito in collaborazione con la Sovraintendenza. Non così però sembra che la pensi l'Assessore che vuole farci approvare questo svincolo. I due ponti particolarmente belli e tutti in pietra, sono inseriti nel folto di una vegetazione particolarmente suggestiva ed eccezionale, per la nostra realtà boschiva, per la presenza di numerose specie di latifoglie che stanno sempre più diminuendo nella nostra Regione.

Il punto sei si riferisce alla zona "dall'incrocio della Dora con il ponte ferroviario e il ponte autostradale in corrispondenza del villaggio di Surpian in comune di St.-Marcel fino all'incrocio con il ponte autostradale a sud del villaggio di Parléaz in comune di Cham-bave, compresi gli affluenti Clavalité, Champlan, Chambave, Septumian e Ponton". Questo è uno dei tratti più tranquilli della Dora, dove di anno in anno si modifica il letto del fiume. I pesca tori conoscono molto bene questo posto, tant'è che, passando lungo la strada ne vediamo a decine, specie nei giorni festivi, trascorrere pescando il loro tempo libero.

Non riusciamo a capire quali siano i motivi dell'esclusione di questo vincolo e soprattutto dell'esclusione dei vari affluenti. Non riusciamo a capire che senso abbia tutto ciò e per quanto riguarda il torrente Clavalité siamo proprio stupefatti! Forse è in programma la costruzione di una nuova strada? Noi siamo molto preoccupati perché le due strade esistenti hanno già creato danni a sufficienza. Che senso ha questo svincolo? Ci teniamo in modo particolare ad avere una risposta molto precisa sul torrente Clavalité. Ringrazio i colleghi Consiglieri per l'attenzione e dichiaro che non sono in grado di fare nessuna osservazione in merito al punto 7.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Ho chiesto la parola non per entrare nel merito della discussione, ma per presentare una mozione d'ordine. Non vorrei turbare l'equilibrio della discussione tra il Consigliere Viberti e l'Assessore Borbey, ma dico solo che, data l'ora piuttosto tarda e considerato che ogni Gruppo ha le sue esigenze, poiché il Consiglio è convocato anche per domani, io vorrei sapere se dobbiamo stare qui fino a mezzanotte, oppure se dobbiamo tornare domani mattina all'ora già stabilita. E' giusto che ognuno si possa regolare sulla prosecuzione o meno dei lavori. Personalmente sono favorevole alla sospensione e alla ripresa dei lavori domani mattina; anche il mio Gruppo è dello stesso parere. Se ciò non sarà possibile è chiaro che restiamo qui, ma vedremo di regolarci anche noi diversamente. Grazie.

PRESIDENTE: Io capisco le perplessità e le proposte del Consigliere Torrione, però non mi è possibile accettarle perché, purtroppo, come ho già detto all'inizio della discussione, questa delibera va approvata o bocciata nella giornata del 5 dicembre. Sono le ore 20,18 e questa delibera deve essere approvata o bocciata entro le ore 24,00, perché secondo noi il termine stabilito dalla legge Galasso è perentorio. Pertanto dichiaro che si va avanti con la discussione.

(...INTERRUZIONE...)

Facciamo quello che succede normalmente e chiudiamo l'orologio. C'è qualcuno che vuole prendere la parola sulle aste torrentizie della Dora? Nessuno. Passiamo ad analizzare le aste torrentizie del torrente Lys.

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Io tranquillizzerei il collega Consigliere Torrione, perché ormai ho pochissime osservazioni da fare, ma non so se potrà fare altrettanto l'Assessore Borbey, il quale, se vorrà rispondere con un po' di serietà, avrà bisogno di un certo tempo. Anche se sono stato abituato a ricevere dall'Assessore Borbey delle risposte quasi fulminee, dichiaro fin d'ora che non accetterò tranquillamente una liquidazione "tout court" della questione, come sostiene giustamente il collega Consigliere Torrione, e prometto all'Assessore Borbey, nel caso che tutto venga liquidato con il solito sorriso, che farò un esame molto più attento di tutti i provvedimenti che lui porterà in questo Consiglio, con un interesse tutto particolare e quasi esclusivo per l'attività del suo Assessorato.

Nell'asta del torrente Lys noi siamo preoccupati per il vallone di San Grato e riteniamo che aver negato la costituzione di un museo della cultura Walser e aver consentito invece la costruzione di una pista forestale, sia il motivo dell'esclusione dal vincolo di questo corso d'acqua, perché parte della pista forestale correrà lungo le sponde e forse attraverserà a più riprese il corso d'acqua. Se nessun altro Consigliere vuole intervenire io potrei fare anche delle osservazioni sulle aste successive, perché se continuiamo a discutere asta per asta... Dobbiamo farlo? E allora va bene...

PRESIDENTE: Per regolarità è meglio leggerle. C'è qualche altro che intende prendere la parola sulle aste del torrente Lys? Nessuno. Sulle aste dei torrenti: Ayasse?... Chalamy?... Evançon?... Marmore?... St.-Barthélemy?

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Non so se ciò è valido da un punto di vista procedurale, comunque all'inizio io ho precisato che si tratta di tutta una serie di domande che richiedono una risposta, a prescindere dalle precisazioni sugli ulteriori elementi che noi diamo per la maggiore comprensione del problema. Anche se non ho fatto questioni relative ai torrenti Ayasse, Chalamy, Evançon e Marmore, io ritengo che l'Assessore debba comunque rispondere alle domande relative all'andamento plano-altimetrico, alla vegetazione, alla lunghezza dei corsi d'acqua e alla conseguente motivazione dello svincolo. D'ora in poi, per sicurezza, nel caso fosse necessaria una risposta sulle altre aste, io mi prenoto fin d'ora per ripetere la stessa domanda.

Ci sembra che l'esclusione del torrente St.-Barthélemy non sia motivabile, comunque restiamo in attesa delle motivazioni.

PRESIDENTE: C'è qualche altro Consigliere che intende prendere la parola sulle aste del torrente St.-Barthélemy? Nessuno. Passiamo all'esame delle aste del torrente Buthier.

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Qui c'è un altro piccolo errore. Nella descrizione è indicato il torrente Brezon, che è nell'elenco, ma non è evidenziato sulla carta, per cui se si vuole lo svincolo è opportuno procedere al perfezionamento della cartina.

Salendo da Valpelline si incontra un particolare fondo del fiume che, secondo noi, è interessante proprio per l'assenza di sabbia o di piccole pietre dovuta alla velocità dell'acqua. Tutto il fondo del torrente è costituito da massi erratici. Questa è una particolare caratteristica del torrente e noi la riteniamo valida per non procedere allo svincolo di questa asta, almeno da questo tratto in avanti.

PRESIDENTE: C'è qualche altro Consigliere che intende prendere la parola sulle aste del torrente Buthier? Passiamo allora all'esame delle aste del torrente Artanavaz.

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Ritengo che anche in questo caso debbano essere ritenute valide le domande che ho fatto in sede preliminare.

PRESIDENTE: Qualche altro Consigliere intende prendere la parola sulle aste del torrente Artanavaz? Passiamo all'esame delle aste del torrente GrandEyvia.

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Anche in questo caso valgono le domande preliminari relative all'andamento plano-altimetrico.

PRESIDENTE: Qualche altro Consigliere intende prendere la parola sulle aste del torrente Gran-Eyvia? Passiamo all'esame delle aste del torrente Savara.

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Siamo in presenza di pianori nivali molto interessanti che non riteniamo inopportuno togliere dal vincolo.

PRESIDENTE: Qualche altro Consigliere intende prendere la parola sulle aste del torrente Savara? Passiamo all'esame delle aste del torrente Dora di Rhêmes.

Ha chiesto la parola il consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Anche in questo caso valgono le osservazioni fatte al punto precedente e ad esse si aggiungono quelle relative all'andamento plano-altimetrico della zona.

PRESIDENTE: Qualche altro Consigliere intende prendere la parola sulle aste del torrente Dora di Rhêmes? Passiamo all'esame delle aste del torrente Dora di Valgrisenche.

Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Oltre a far valere le domande già presentate in via preliminare, facciamo notare che sulla cartina la linea rossa si ferma prima del punto descritto, però questa volta l'Assessore Borbey non è il destinatario di questa osservazione che invece è solo relativa alla cartina. Il confine territoriale fra i comuni di Arvier e Valgrisenche è la frazione Rever che è proprio tagliata a metà dal confine tra i due comuni, mentre la linea evidenziata .

con il tratto rosso si trova, a nostro avviso, più in basso di dove dovrebbe trovarsi. Naturalmente, non essendo riportata la frazione di Rever su questa carta che è in scala 1:100.000, ha sbagliato chi ha eseguito materialmente l'operazione sulla cartina, perché anche lui, non può conoscere tutta la nostra Regione centimetro per centimetro.

Ho terminato i miei interventi e mi auguro di poter modificare la decisione di non votare questa delibera, dopo le spiegazioni dell'Assessore Borbey le quali, oltre a riferirsi alle richieste più specifiche che ho fatto di volta in volta, dovranno anche riferirsi alle caratteristiche di cui dicevo e che tutte insieme, devono conseguentemente giustificare l'esclusione o meno dal vincolo di questi corsi d'acqua.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Io non credo che il Consigliere Viberti si offenderà se non entro nel merito di tutti i problemi particolari da lui sollevati, anche se bisogna dargli atto di aver fatto una ricerca estremamente meticolosa e puntuale. Però io non posso entrare nel merito di tutte le sue richieste, perché esse hanno lo scopo di lasciare tutte le aste torrentizie sotto la protezione del vincolo paesistico. Infatti non l'ho sentito fare alcun apprezzamento contrario, mirante cioè ad attestare che una certa asta non venisse inserita nel vincolo paesistico.

Ribadisco che la dichiarazione di irrilevanza paesistica, per una durata non superiore ai quattro mesi, ha lo scopo di non adottare un vincolo paesistico in zone che non sono mai state interessate da un simile vincolo ed in zone che, come dice anche il Consigliere Viberti, sono ancora integre e quindi dimostrano di essere state sufficientemente salvaguardate dai vari piani regolatori comunali. Il Consigliere Viberti con il suo intervento sembra voler dimostrare che se non viene frapposto un vincolo di tutela paesistica, tutto verrà distrutto. Questo può suona re offesa verso tutti gli enti locali, in specie verso i Comuni, che si sono dati uno strumento urbanistico...

(...INTERRUZIONE...)

A me è sembrato di capire che tutte queste aste dovrebbero essere inserite nel vincolo. Bisogna onestamente riconoscere che quando ci diamo una legge dobbiamo avere a disposizione anche gli strumenti per farla rispettare. Gli strumenti della Sovraintendenza sono già quasi insufficienti per salvaguardare e tutelare le zone già vincolate.

Non è vero che se noi togliamo il vincolo da un'asta torrentizia, come ad esempio quella di St.-Barthélemy, non esistano altri vincoli, perché esistono quelli stabiliti dai decreti del Presidente della Giunta, che si rifanno alla legge del 1939. Pertanto non è vero che la zona di St.-Barthélemy non sarà per nulla tutelata. Tengo a precisare che sono vincolate anche molte altre zone che pure non figurano in questa cartina, perché noi abbiamo trattato soltanto delle aste torrentizie.

Concludo dicendo che sono rimaste vincolate quelle zone il cui controllo è appena sufficiente ed indispensabile con gli attuali strumenti dell'Assessorato, mentre le altre zone sono state demandate alla tutela dei piani regolatori dei Comuni che, fino ad oggi, si sono ben comportati nella tutela del paesaggio. Di questo io sono pienamente convinto, ma ne deve essere convinto anche il Consigliere Viberti.

Non ho detto che abbiamo fatto un provvedimento perfetto e, come ho già fatto all'inizio, torno ancora a scusar mi per la sua urgenza. Certamente per un verso ha anche ragione il Consigliere Viberti, ma per l'altro egli tende a stravolgere il compito che la legge ci demanda per intervenire sul nostro territorio. Quando nel 1960 la Regione volle darsi una struttura completamente diversa, come normativa e come strumento di verifica sul paesaggio, approvò una legge particolare che dichiarava tutto il territorio della Valle d'Aosta di interesse paesistico e lo poneva sotto la tutela della legge del 1939, ma lo Stato, attraverso la Commissione di Coordinamento, la bocciò. E' uscito un decreto statale, ma noi non lo accettiamo "tout court", perché riteniamo di doverci munire di una nostra strategia di intervento sul territorio; ce ne dia mo ora una imperfetta e ci impegniamo politicamente a perfezionarla con un disegno di legge che presenteremo in Consiglio a brevissima scadenza.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione del 1° punto del deliberato:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 29

Votanti: 26

Favorevoli: 19

Contrari: 7

Astenuti: 3 (Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Il Consigliere Viberti ha sempre dimostrato di essere un ragazzo serio, ma ha sempre voluto far crede re che non lo sia invece l'Assessore Borbey. Io l'invito a non prendere la parola sul punto due che è solo una precisazione legislativa, sempreché naturalmente egli voglia continuare ad essere serio.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per fatto personale il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): A questo punto si vuol presumere che il sottoscritto non sia serio. Eppure il sottoscritto in 24 ore, dopo aver appreso qualcosa di cui capisce ben poco, ha consultato delle persone, ha cercato di capire, ha fatto delle proposte, ha inviato una lettera e dei telegrammi, ma non ha ricevuto risposta da nessuno. In Consiglio ha espresso una serie di osservazioni ed ha fatto una serie di domande e il sottoscritto sarebbe persona poco seria? Mentre l'Assessore Borbey che non ha dato alcuna risposta, (Ed io non ho fatto alcun commento in merito) adesso pretende addirittura che il sottoscritto non parli? Va bene, Assessore Borbey, io non parlo, però mi auguro che le poche persone presenti in tribuna, oltre ai Consiglieri presenti in questa sala, sappiano dare un proprio giudizio su questo comportamento.

PRESIDENTE: Consigliere Viberti, nessuno le ha tolto la parola e neppure l'Assessore Borbey ha detto che lei è poco serio, oppure ha preteso che lei non parlasse. Se lei vuole parlare io le do la parola. Il parlare o meno è una sua scelta personale.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in approvazione il punto 2) del deliberato:

ESIT0 DELLA VOTAZIONE

Presenti: 29

Votanti: 26

Favorevoli: 19

Contrari: 7

Astenuti: 3 (Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio approva.

PRESIDENTE: Signori Consiglieri, credo di interpretare il pensiero del Consiglio nel chiudere i lavori.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 20.42.