Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1683 del 5 dicembre 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1683/VIII - PRESA D'ATTO DELLA PETIZIONE PER LA CANCELLAZIONE DI STRADE IN TERRA BATTUTA ED IL RIPRISTINO DELLE ANTICHE MULATTIERE NELL'ALTA VALLE DI CHAMPORCHER. (Approvazione di ordine del giorno)

PRESIDENTE: I Signori Consiglieri hanno già a loro disposizione gli elaborati e la petizione con 1600 firme presentata in data 3 settembre 1985 dai Signori: Baudin Fausta, Costabloz Claudio, Vuillermoz Egidio, Danna Mauro, Vassoney Amato, Borrettaz Riccardo, Isabel Flavio, Gontier Eligio, residenti a Cham-porcher.

Secondo l'articolo 29 del Regolamento si è provveduto a trasmettere la petizione all'Assessorato competente e alla Presidenza della Giunta. L'Assessorato all'Agricoltura e Foreste ha comunicato le sue considerazioni con la lettera n. 95, in data 22 ottobre 1985, che è già allegata alla relazione che è a vostra disposizione.

Successivamente il Comune di Cham-porcher ha inviato all'Assessorato Agri coltura e Foreste una delibera che mi è stata fatta pervenire dall'Assessorato all'Agricoltura e che è allegata agli atti del Consiglio. Proprio in questo momento il Consigliere Viberti mi ha consegnato un ordine del giorno.

Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.): Annuncio che ho predisposto un ordine del giorno, che è stato sottoscritto anche dal Consigliere Torrione, e che potrebbe concludere l'esame di questa petizione.

Prima di illustrare l'ordine del giorno vorrei fare due considerazioni. La prima riguarda i lavori e l'atteggia mento della Giunta regionale in merito alla questione del ripristino ambientale nell'alta valle di Champorcher ed in particolare nella conca di Dondena.

A nome del Gruppo comunista esprimo l'apprezzamento per la serietà con cui la Giunta regionale ha seguito recentemente questo problema. C'è stato un primo periodo, che i Consiglieri ricordano, di polemiche anche accese sulla vicenda dell'elettrodotto che collega il Piccolo San Bernardo con Rondissone, e che a nostro avviso erano nate a causa di una sottovalutazione, del danno ambientale compiuta in quel periodo dalla Giunta regionale e dagli organi competenti.

Voglio subito dire che per quanto riguarda il Comune di Champorcher non si trattava di sottovalutazione ma proprio di una evidente complicità con le imprese che lì avevano costruito quelle strade, in una visione ed in un disegno anche strategico di utilizzo della conca di Dondena che non sono da noi condivisi e mi risulta che non siano condivisi neppure dal Consiglio regionale. Si tratta di un disegno che contrasta con alcune tendenze che caratterizzano lo sviluppo del turismo non soltanto in Valle d'Aosta, ma in tutta l'Europa ed in tutto il nostro Paese.

L'azione tende a far sì che siano ripristinate le preesistenti condizioni ambientali sia per le strade mulattiere che erano costruite in pietra, sia per il ripristino di quegli sbancamenti che sono stati realizzati per consentire ai mezzi gommati di raggiungere i vari siti dei singoli piloni dell'elettrodotto. Anche quest'ultima operazione è particolarmente delicata e richiede una certa sensibilità.

La seconda considerazione riguarda l'atteggiamento del Comune. Noi abbiamo etto la deliberazione del Consiglio comunale in risposta alle 1600 firme ed effettivamente abbiamo avuto l'impressione che sia un misto di arroganza, assolutamente incomprensibile sotto certi aspetti, e sul cui terreno a questo Consiglio regionale non conviene certamente scendere. Certo è che per quanto riguarda quell'area ed il rapporto tra la Regione ed il Comune di Champorcher, si pone anche l'assoluta necessità di alcune misure di programmazione e di pianificazione, che dicano chiaramente qual'è l'utilizzo e l'indirizzo che la Regione vuole dare per quella conca che ha i valori paesaggistici ed ambientali che tutti conoscono.

Noi sentiamo l'assoluta necessità di uno strumento, sia esso il piano urbanistico regionale che da tanto tempo reclamiamo, sia esso un provvedimento particolare come ad esempio la creazione in quella zona di un parco regionale.

I limiti del piano regolatore, che è lo strumento urbanistico comunale, si sono visti proprio in questa vicenda. Esso non è assolutamente sufficiente, perché basta una delibera del Consiglio comunale per modificarlo in qualche sua parte. A suo tempo avevamo fatto anche un esposto alla Procura della Repubblica ed al Pretore denunciando che in quel caso si erano violate anche alcune leggi che riguardano le procedure per autorizzare interventi sul suolo e sull'ambiente. Non ho notizie dei risultati di questi esposti: il Pretore fa il suo mestiere e noi facciamo il nostro. Tuttavia volevo sottolineare che lo strumento urbanistico comunale non sempre è in grado di salvaguardare rispetto a scelte sbagliate.

Queste sono le considerazioni che noi volevamo fare. Anche se siamo disponibili a valutare un ordine del giorno che raccolga la volontà di tutto il Consiglio, ci sembra opportuno concludere la discussione di oggi anche con un pronunciamento del Consiglio che finora non c'è ancora stato. Io ho riletto le altre discussioni intorno a questo argomento, ma non c'è traccia di una precedente votazione da parte del Consiglio.

Noi proponiamo un ordine del giorno così strutturato:

ORDINE DEL GIORNO

il Consiglio regionale

Presa visione della petizione presentata in data 3 settembre 1985 da alcuni cittadini di Champorcher e sottoscritta da 1600 firme, con la quale si richiede la cancellazione delle strade in terra battuta ed il ripristino delle antiche mulattiere che collegano dondena al lago Miserine, ai colli Laris, Finestra e Pontonet;

Ribadita la necessità di un rapido ripristino delle preesistenti condizioni ambientali della conca di Dondena deturpata da interventi, in parte abusivi, realizzati dalle imprese che hanno appaltato la costruzione dell'elettrodotto da 380 Kv P.S. Bernardo-Rondissone;

IMPEGNA

La Giunta regionale ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili affinché, a partire da Dondena, siano ricostruite, con opere d'arte in pietra naturale, tutte le strade mulattiere che raggiungono i colli Laris, Finestra e Pontonet e affinché sia ripristinato l'originale stato dei terreni laddove si sono verificati sbancamenti e savi finalizzati alla costruzione dei piloni dell'elettrodotto.

PRESIDENTE: Prego il Consigliere Tonino di farmi avere copia dell'ordine del giorno in modo che io possa distribuirlo a tutti i Consiglieri.

Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Ho chiesto la parola perché questa petizione ci offre la possibilità di riflettere un poco più a fondo sul problema del Superphoenix non è detto che quando si è all'opposizione non si debba essere obiettivi.

Io ritenevo l'Amministrazione regionale più responsabile delle collettività minori, in questo caso rappresentate dai Comuni, ma, dopo aver fatto alcuni sopralluoghi nei Comuni interessati dal passaggio di questo ciclopico elettrodotto (che tra l'altro d'ora in avanti purtroppo risplenderà al sole, anche per il fatto che le sommità di alcuni tralicci saranno pitturate di bianco e di rosso alterando il paesaggio e l'ambiente) devo dire che le riflessioni diventano più difficili e più amare perché, al di là della trascuratezza della Regione nel non aver sottoposto al Consiglio il problema, a livello di Comuni ci si è fatti attrarre da altre considerazioni.

Pur nel rispetto delle decisioni dei Comuni, riconosco che in certe occasioni si è fraintesa la costruzione dell'elettrodotto, che è stata accettata e assunta come elemento di contrattazione con le ditte per costruire nuove strade. Questa, purtroppo, è un'amara constatazione che noi dobbiamo fare. Si è presa a pretesto la costruzione dell'elettrodotto per dire: "Va bene, il territorio del nostro Comune ha ancora bisogno di queste strade e perciò fatele pure!" e questo è accaduto senza la minima raccomandazione affinché quelle strade fossero realizzate a regola d'arte, ma con l'unico fine che costassero di meno all'impresa.

Io sono stato al Compartimento ENEL di Torino ed i dirigenti dell'azienda elettrica, molto onestamente, mi hanno dichiarato che ritenevano che il passaggio dell'elettrodotto in Valle d'Aosta sarebbe costato molto di più perché infatti avevano previsto anche l'uso dell'elicottero per la posa dei tralicci. Ma ciò spesso non si è verificato perché gli stessi Comuni, anziché consigliare l'uso dell'elicottero, hanno preferito suggerire l'uso di percorsi stradali. A mio avviso è da dissennati vendere la terra per 30 denari!

Non è una critica rivolta alla Regione, ma è rivolta contro quell'opinione, che purtroppo è ancora presente in Valle d'Aosta, che la strada risolva tutti i problemi. Arrivare in cima ad una montagna, per il valdostano, è sempre stata una fatica, non possiamo disconoscerlo; però questa fatica, in questo caso come in altri, non deve giustificare una specie di acquiescenza nei confronti di chi deturpa l'ambiente naturale che, per altri versi, è poi così caro all'operatore della terra e cioè al contadino. E' un dato di fatto su cui noi dobbiamo riflettere.

Questa deliberazione è scritta in termini un pochino provocatori forse proprio perché voleva raggiungere quell'obiettivo che si era prefisso e per questo usa un linguaggio che io non condivido, anche se rispecchia appieno l'opinione del Sindaco. L'Assessore sa che l'anno scorso, quando stavamo recandoci in cima ai due colli, Dondena e Pontonet (vergognandoci un pò perché i turisti li raggiungevano a piedi e con fatica, mentre noi con salivamo la campagnola della forestale) il Sindaco ci disse: "Ma che problema c'è se la strada continua dall'altra parte e arriva fino a Cogne?" Francamente io non ho più avuto argomenti, perché se lo scopo era appunto quello di collegare Cham-porcher a Cogne non valeva più la pena di combattere altre battaglie!

Questo è un dato di fatto su cui dobbiamo riflettere e ci dobbiamo affrettare a predisporre al più presto nella nostra Regione una normativa sulla tutela dell'ambiente adeguata alle esigenze ed alle necessità della nostra realtà; non una normativa qualsiasi, ma una normativa che tenga conto delle peculiarità del nostro territorio, della sua ristrettezza, perché l'uso del territorio qui da noi diventa sempre più dissennato, e che invece esalti gli aspetti positivi della realtà valdostana sotto il profilo ambientale.

Io non credo che la maggioranza abbia delle difficoltà ad accogliere l'or dine del giorno, però bisognerà ritornare ancora su questo argomento, perché se in Valle d'Aosta la coscienza della propria terra si esprime attraverso documenti come quello che abbiamo sotto gli occhi oggi, vuol dire che, da qui ad una effettiva tutela dell'ambiente, c'è ancora una lunga ed anche tormentata strada da fare.

PRESIDENTE: Ha chiesto a parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Io avevo predisposto un ordine del giorno da presentare a conclusione della discussione su questa petizione e l'avevo già consegnato per la battitura a macchina quando il collega Consigliere Tonino mi ha proposto di condividere l'ordine del giorno già predisposto da lui e dal collega Consigliere Torrione. Diciamo che, a parte la forma di questo nuovo ordine del giorno, il contenuto è praticamente molto simile al mio e credo che sia possibile, attraverso un accordo da ricercare in: una breve sospensione dei lavori, poter coordinare i due ordini del giorno per farne uno più preciso.

Comunque, prima di formalizzare la richiesta di sospensione, preferisco che tutte le forze politiche che debbono ancora farlo si esprimano in merito, perché, di fronte ad una petizione popolare che ha raccolto la bellezza di 1600 firme e che quindi denota un certo interesse da parte della popolazione ed anche da parte dei fruitori turistici della realtà di Champorcher per la conservazione e per la difesa dell'ambiente naturale, noi non possiamo esimerci dal constatare che una parte della realtà istituzionale della nostra Regio ne non ha dato una risposta democratica e, a nostro avviso, adeguata alla legittima richiesta di cittadini che, pur non avendo strumenti di potere, hanno comunque la possibilità di farsi interpreti delle esigenze degli altri cittadini nei confronti dell'amministrazione.

Non si capisce, quindi, per quale motivo chi invece ha il potere di intervenire, datogli naturalmente attraverso una votazione democratica, non lo eserciti in modo corretto ma anzi quasi insulti chi si sia permesso di esporre la propria opinione in uno dei modi più tranquilli. Infatti scrivere qualche cosa e apporre delle firme non è certamente motivo di scandalo.

Molte delle forze politiche presenti in questo Consiglio, e valga questo esempio per tutti gli altri casi possibili, sostengono la lotta della nazione corsa per l'ottenimento di migliori garanzie, se non addirittura per l'ottenimento della sua indipendenza, mentre poi si stupiscono se qualcuno soltanto chiede, e quindi non pretende, qualcosa attraverso una petizione.

Direi che la deliberazione del Consiglio comunale di Champorcher in risposta alla petizione non sia molto felice. Fortunatamente possiamo constatare che il Consiglio comunale di Cham-porcher non si è pronunciato all'unanimità e che ci sono stati due contrari ed un astenuto. Ciò vuol dire che anche nel Consiglio comunale le posizioni non sono unanimi e forse la considerazione intorno all'esercizio della democrazia, fatta da chi ha presentato la petizione è stata diversamente considerata, purtroppo però da pochi, e forse per motivi strettamente di maggioranza, mentre invece di fronte a problemi come questo, altri dovrebbero essere i motivi che dovrebbero spingere l'eletto a fare le proprie valutazioni: quelli della concretezza, della serietà e della giustizia rispetto alla questione che viene posta.

Vorrei leggere brevemente il mio or dine del giorno che, per certi versi, è forse meno preciso di quello dei colleghi che chiedeva anche un impegno da parte della Giunta. E' in questo senso che io credo appunto che sia necessario integrare i due ordini del giorno.

ORDINE DEL GIORNO

Il Consiglio regionale

Vista la petizione popolare presentata da alcuni residenti in Champorcher corredata da 1600 firme ed iscritta al n. 13 dell'ordine del giorno della seduta del Consiglio del 5/6 dicembre 1985;

Condividendo i motivi ispiratori di detta petizione;

Considerato che già sono iniziati i lavori di ripristino e che la Giunta regionale, tramite l'Assessore all'Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale, li segue puntualmente

IMPEGNA

la Giunta regionale a proseguire in questa direzione, avendo cura di far ripristinare opportunamente le vecchie mulattiere, dandone notizia al Consiglio e di svolgere la prima relazione informativa dopo la ripresa dei lavori nel prossimo anno.

Ilio Viberti

Credo che il dibattito di oggi possa già dare notizia di quanto è stato fatto fino ad oggi. Ma noi, anche sulla base di quanto ci è stato esposto da persone residenti a Champorcher, riteniamo che molto resti ancora da fare e che quindi sia indispensabile, ripresi i lavori, che il Consiglio regionale venga messo al corrente di come procedono questi lavori per evitare che possano ripetersi casi simili a quelli verificatisi in altre realtà.

Noi condividiamo la fiducia che è stata espressa dal collega Consigliere Tonino e riconosciamo che l'Assessore, se pure a volte con ritardo (come ad esempio per quanto concerne l'altro grave esempio di degrado costituito dal Col Checrouit) dal momento si è riusciti a prendere una decisione, ha marciato speditamente.

Riconosciamo quindi anche noi che esiste la volontà politica, che a volte rimane imbrigliata nelle pastoie burocratiche, e crediamo che sia possibile ed anzi indispensabile che il Consiglio regionale venga messo al corrente di come procedono le cose.

Si dà atto che alle ore 11.48 assume la Presidenza il Vice Presidente DOLCHI.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Agricoltura, Foreste e Ambiente Naturale Perrin; ne ha facoltà.

PERRIN (U.V.): Je prends la parole pour faire une très brève relation sur l'état des travaux qui ont été poursuivis depuis le mois de septembre jusqu'à aujourd'hui.

Ainsi que l'a dit le Conseiller Tonino, la Junte régionale et l'Assessorat compétent ont suivi la phase de ces travaux. Et, suite aux accords pris au cours du printemps et de l'été avec l'ENEL, nous avons fait en sorte que ce qui avait été concordé à ce moment là soit réalisé le plus rapidement possible et nous avons en même temps veillé à ce que les travaux de réaménagement du territoire donnent les résultats espérés.

Il faut dire tout d'abord que, suite à des inspections sur les lieux faites l'automne dernier, l'Assessorat à l'Agriculture avait précisé à l'ENEL et à la Société qui s'occupe de ce tronçon quels étaient les travaux à faire et c'est ce qui ressort aussi de la réponse que nous avons donné au Président du Conseil à l'égard de cette pétition.

L'ENEL et la Société SAE devaient remettre en état toutes les pistes qui n'avaient pas été autorisées par l'Administration régionale, à travers l'Assessorat à l'Agriculture et Forêts, sauf deux chemins que nous croyons pouvoir laisser ouverts, c'est-à-dire le chemin qui monte au Lac du Miserin et l'autre qui va vers la Cimetta Rossa. Comme j'avais déjà dit à ce Conseil, vu qu'il y a des chemins qui passent sur d'anciens chemins muletiers qui sont ouverts et qui peuvent servir les alpages ou le Lac Miserin, nous pensons de pouvoir les laisser ouverts.

Hier, le responsable du Service de la défense de l'environnement a fait une dernière visite dans

la zone de Dondena pour constater les travaux qui ont été effectués. Jusqu'à maintenant on a effectué remise en état de tous les petits tracés qui du chemin principal vont aux différents pylônes du chemin qui descend du Col Pontonnet jusqu'à environ la hauteur du Lac Miserin, et de celui qui descend du Col Laris vers le vallon de Dondena sur à peu près un kilomètre. Malheureusement l'arrivée de la neige a interrompu ces travaux qui seront repris évidemment ce printemps dès que le temps nous le permettra. Monsieur Lyabel, Directeur du Service, m'a annoncé que les travaux qui ont été faits ont été bien faits, c'est-à-dire que l'intervention de la Société SAI a remis le terrain en bon état, là où il y a déjà eu l'intervention.

Les chemins muletiers qui avant montaient jusqu'au Col ont été réduits en largeur pour retourner comme ils étaient auparavant. Evidemment il ne s'agissait pas d'effacer complètement ces sentiers puisqu'il y avait quand même un chemin qui montait, donc nous avons reporté à la largeur d'un mètre et demi, c'est-à-dire la largeur préexistante.

Bien entendu à la fonte de a neige, vu l'accord qu'il y a sur ce problème, comme sur d'autres avec l'ENEL qui s'est engagée à garantir la remise en état des terrains, nous reprendrons les travaux de façon à ce que, pour l'été prochain, tous les travaux soient terminés et tous les terrains soient remis en état.

Nous sommes d'accord, en principe, sur la pétition puisque celle-ci a été l'orientation que l'Assessorat à l'Agriculture et Forêts et la Junte avaient déjà donné avant que la pétition soit signée. Nous ne pouvons donc que partager les principes de la pétition, comme nous partageons le fait que ce fait soit sanctionné par un ordre du jour du Conseil.

Il faut remarquer, sur l'ordre du jour présenté par le Parti Communiste, là où l'on parle de "opere d'arte in pietra naturale", que uniquement une partie du chemin royal avait des oeuvres en pierre, pour une grande partie du chemin les oeuvres manquaient, d'autres, il faut le dire, avaient déjà été détruites non pas par la SAI, mais par le temps déjà auparavant.

Puis, je crois que l'ordre du jour présenté par le Conseiller Viberti interprète mieux ce qui devrait être la volonté du Conseil, parce qu'il dit que les travaux doivent effectivement être faits mais pas au détriment de la collectivité valdôtaine: ils doivent être exécutés par la société qui a causé ces dommages ou, faute d'intervention de la société, par l'ENEL elle-même, qui doit les garantir. Il faut donc voir cet ordre du jour sous cette perspective et car ne doit pas être l'Administration régionale qui doit payer les frais de cette oeuvre.

Tout au plus, nous pouvons éventuellement utiliser cette partie du budget régional qui nous donne la possibilité d'intervenir pour des travaux écologiques, avec des équipes régionales ou celles qui seront éventuellement organisées à travers le fond régional d'investissement d'occupation pour les deux tronçons que nous-mêmes avons demandé de laisser ouverts.

Je suis d'accord pour une brève suspension du Conseil pour arriver à unir les deux ordres du jour.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.): Chiedo all'Assessore di chiarirmi i motivi per i quali si è deciso di lasciare aperti i due tronchi che vanno da Dondena al Lago Miserin e da Dondena a Cimetta Rossa; lasciando aperti i due tronchi chiedo inoltre se verrà realizzata una strada carrozzabile, eventualmente con quali sezioni e con quali caratteristiche verrà asfaltata, se ci saranno le cunette e i muri di sostegno, anche se si tratta di un percorso che non ha tratti di mezza costa.

La decisione ci preoccupa, perché la nostra opinione era di ricostruire una serie di mulattiere a partire da Dondena ed il riferimento alla pietra naturale era stato fatto appositamente. A nostro avviso è improprio usare elementi diversi dalla pietra per il tratto che parte da Dondena. Se è vero che in alcune parti la strada reale attraversava già i prati senza opere d'arte, è anche vero che le opere d'arte usate nelle parti più delicate per costruire la vecchia strada reale erano già di per sé un capolavoro. Credo che sia una caratteristica alla quale non possiamo rinunciare.

Se si tratta di ricostruire questi due tratti in modo da consentire oltre che il transito a piedi anche il transito con le auto, ripristinando così la situazione preesistente, siamo d'accordo, anche se questo intervento dovrebbe essere fatto con le caratteristiche prima citate (cioè deve consentire una viabilità pedonale, all'occorrenza usufruibile anche con i fuoristrada) ma il lavoro deve essere particolarmente curato e, per quanto possibile, deve essere ricostruito quello che esisteva in precedenza.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Vorrei precisare che, a causa della mia scarsa conoscenza dei luoghi, ho presentato un ordine del giorno non così preciso quanto quello presentato dai Consiglieri Tonino e Torrione, però condivido pienamente i fatti esposti dal Consigliere Tonino, anche se è altrettanto vero che sono d'accordo nell'evitare fatiche inutili e spese eccessive all'Amministrazione regionale.

Vorrei però sottolineare una questione che mi sta molto a cuore. Il collega Consigliere Tonino ha affermato che il Piano Regolatore Generale Comunale non si è rivelato uno strumento sufficiente alla salvaguardia del territorio e io vorrei che questo si tenesse presente. Il Piano Regolatore deve essere invece uno strumento idoneo alla salvaguardia del territorio e mi riferisco in particolare al discorso del Parco Nazionale del Gran Paradiso. In Commissione stiamo dibattendo la questione del Piano Regolatore Generale Comunale e l'affermazione del Consigliere Tonino circa l'incapacità del Piano Regolatore di essere uno strumento di salvaguardia del territorio deve essere tenuta in seria considerazione per quanto stiamo cercando di fare per la questione dei confini e per la pesante questione dell'introflessione della Valsavarenche.

Vorrei ancora fare un'osservazione: anche se l'Assessore Perrin ha tutti i diritti di dire la sua opinione, gli ordini del giorno presentati non sono in contrapposizione ma sono da integrare.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale Perrin; ne ha facoltà.

PERRIN (U.V.): Je voudrais seulement assurer le Conseiller Tonino. Nous n'avons nullement l'intention de créer des chemins "camionabili" jusqu'au Lac Miserin, mais jusqu'au Lac Miserin la route qui existait a été en partie modifiée et agrandie. Il s'agit donc de a remettre en état, et pas même de couvrir ou non parce que cette route existait déjà. Il faudra donc la remettre en état selon la méthode la plus proche possible de celle que nos ancêtres avaient utilisée, là où des oeuvres d'art existaient ou bien là ou elles sont nécessaires, parce que évidemment sur des morceaux de route il n'y avait pas d'oeuvres puisque déjà au moment de la création du chemin de chasse ces oeuvres n'avaient pas été jugées nécessaires.

Pour ce qui est de l'autre versant, nous l'avions dit dans ce Conseil: si des routes qui ont été ouvertes, même si autorisées en partie, peuvent être utiles du point de vue agricole, nous pensons qu'on puisse, en les aménageant de façon convenable, les laisser ouvertes. Mais il s'agit en tout cas de routes d'une largeur convenable qui puissent éventuellement être parcourues par un tracteur ou par une jeep en cas de besoin, soit pour secours, soit pour autre chose, mais elles resteraient quand mêmes fermées au trafic.

Je n'ai pas voulu faire d'opposition sur les deux ordres du jour, mais j'ai seulement précisé une chose. Tandis que l'ordre du jour du Conseiller Viberti disait que ce n'était pas à nous de payer la remise en état, celui du Parti Communiste pouvait être équivoque sur ce fait. Il s'agit uniquement d'éclaircir cela.

PRESIDENTE: Se non ci sono obiezioni, la seduta è sospesa.

Si dà atto che il lavori del Consiglio sono sospesi dalle ore 12.08 alle ore 12.15.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Agricoltura, Foreste e Ambiente Naturale Perrin; ne ha facoltà.

PERRIN (U.V.): Un accord a été atteint pour unifier les deux ordres du jour. Je lis ce qui en est sorti et qui est donc l'ordre du jour présenté:

ORDINE DEL GIORNO

Il Consiglio regionale

Presa visione della petizione presentata in data 3 settembre 1985 da alcuni cittadini di Champorcher e sottoscritta da 1600 firme, con la quale si richiede la cancellazione delle strade in terra battuta ed il ripristino delle antiche mulattiere che collegano Dondena al lago Miserin, ai colli Laris, Finestra e Pontonet;

Condividendo gli obiettivi di detta petizione;

Considerato che già sono iniziati i lavori di ripristino e che la Giunta regionale, tramite l'Assessore all'Agricoltura, Foreste e Ambiente Naturale,

li segue puntualmente;

IMPEGNA

La Giunta regionale ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili affinché, a partire da Dondena, siano ripristinate, con opere d'arte in pietra naturale, laddove esse esistevano o dove la natura del terreno lo consigli, tutte le strade mulattiere che raggiungono i colli Laris, Finestra e Pontonet al fine di ripristinare l'originale stato dei terreni e a darne notizia al Consiglio regionale dopo la ripresa dei lavori nel prossimo anno.

PRESIDENTE: Ci sono dichiarazioni di voto. Se nessuno chiede la parola metto in approvazione l'ordine del giorno unificato, testé letto dall'Assessore Perrin:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: 28.

Il Consiglio approva all'unanimità.