Oggetto del Consiglio n. 1561 del 23 ottobre 1985 - Resoconto
OGGETTO N. 1561/VIII - PRESA DI POSIZIONE DEL CONSIGLIO RIGUARDO ALLA SITUAZIONE DI CONFLITTUALITA' ESISTENTE PRESSO LA CASA DA GIOCO PER L'AGITAZIONE DEI CONTROLLORI REGIONALI. - (Reiezione di mozione).
PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dal Consigliere Aloisi:
MOZIONE
PRESO ATTO del protrarsi di una grave situazione di conflittualità al Casinò di Saint-Vincent da parte del corpo dei controllori regionali;
VISTO che gli obiettivi dell'iniziativa sindacale sono la modifica e l'adeguamento del Regolamento, per definire il ruolo di un lavoratore pubblico all'interno di una Casa da Gioco e la regolarizzazione ed il riconoscimento del trattamento economico di fatto goduto;
PRESO ATTO del comunicato della FIDELCISL del 30.7.1985 e del 7.8.1985 con i quali i controllori regionali presso la Casa da Gioco proclamavano uno sciopero di alcune ore;
E CHE malgrado l'assenza di ogni controllo sulla gestione del Casinò il Presidente della Giunta ha comunque autorizzato le società SITAV e SISET a mantenere aperte le sale da gioco, senza alcuna forma di controllo regionale, in violazione dell'art. 10, 3° comma della Convenzione Regione-SITAV;
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
VISTO il comportamento antisindacale del Presidente della Giunta nei confronti della categoria dei controllori regionali in stato di agitazione;
ESPRIME
il proprio disappunto sull'iniziativa del Presidente della Giunta regionale nel mantenere aperte e prive di ogni forma di controllo le sale da gioco del Casinò di Saint-Vincent;
DIFFIDA
il Presidente della Giunta dall'ostacolare la lotta antisindacale di una categoria di lavoratori già duramente perseguitata ed umiliata;
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Aloisi, ne ha facoltà.
ALOISI (M.S.I) Da diverso tempo controllori regionali si trovano in stato di agitazione; in sostanza le loro richieste vertono sulla semplice immissione nelle busta paga di quel famoso "fuori Busta" che già troppi fastidi aveva provocato a questa categoria. No dimentichiamoci che questa richiesta era già stata avanzata prima dello scoppio dei vari scandali al casinò di Saint-Vincent.
Cosa chiedono i controllori regionali? Chiedono l'indennità di conteggio biglietti, l'aumento dell'organico, che è già stato concesso nel mese di luglio, l'iscrizione alla C.P.D.E.L., la revisione delle norme regolamentari, l'inquadramento della categoria nell'ottava qualifica funzionale, otto giorni lavorativi di riposo compensativo, ripristino della gratifica, straordinari del mese di settembre, e l'indennità di servizio attivo.
Il Presidente della Giunta sembra invece voler fare orecchie da mercante, puntando sulla divisione dei sindacati, senza tenere in alcuna considerazione che i controllori regionali per il 90% sono iscritti al sindacato della CISL mentre la voce grossa sembra la voglia fare la CGIL, che ha un iscritto e il SAVT che ha tre isoritti, di cui uno è dissidente, e UIL che ha zero isoritti. Ma il fatto più grave è che da quando la categoria dei controllori è scesa in sciopero, il Presidente della Giunta ha autorizzato tramite propri telegrammi la ditta concessionaria a continuare l'attività della Casa da Gioco, rinunciando così ad esercitare un controllo sulla gestione dei soldi pubblici.
Mi chiedo in virtù di quale potestà il Presidente della Giunta possa affidare a chicchessia ed a sua completa discrezione la Casa da Gioco, il cui giro di affari si aggira sul miliardo circa al giorno e dove le frodi nel passato sono state così numerose da giustificare, a partire dal mese di luglio, il raddoppio dell'organico dei controllori regionali.
Il Presidente della Giunta a mio avviso ha commesso un abuso di potere, in violazione dell'art. 10, 3° comma, della Convenzione, che dice testualmente: "Nessun tavolo può essere aperto o chiuso al gioco senza l'intervento di almeno un incaricato interno".
La Regione valle d'Aosta con il 2° comma dell'art. 10, che dice: "L'Amministrazione regionale, anche allo scopo di avere il riscontro sulla piena conformità della gestione a tutta la legislazione vigente, si riserva il diritto di esercitare con personale proprio, presente in modo continuativo e sistematico ai tavoli da gioco e con interventi saltuari, qualsiasi forma di controllo sui giochi, manifestazioni varie, servizi, ingressi, taverna, spettacoli ecc.", si è riservata il diritto di esercitare con personale proprio tutta una serie di controlli sulla società concessionari. Questa riserva però è stata sciolta, in quanto la Regione, per l'esercizio di tali controlli, si è data una organizzazione complessa e dettagliata, istituendo il corpo dei controllori regionali sin dall'apertura della Casa da Gioco e stabilendo le norme regolamentari con deliberazione del Consiglio regionale n. 335 del 24.2.1967.
Quindi, una volta che la Regione si è data una organizzazione ed ha dettato una serie di norme e criteri in base ai quali vengono espletati i controlli, qualsiasi modifica può essere apportata solo dal Consiglio regionale.
Particolarmente rilevante ed imperativo appare il 3° comma che ho letto prima, dove si dice appunto che nessun tavolo può essere aperto o chiuso al gioco senza l'intervento di almeno, un incaricato interno. Per incaricato interno si intende un controllore regionale, regolarmente in organico, e per intervento si intende partecipazione attiva secondo le norme regolamentari, vedi art. 34 della citata deliberazione n. 335. Questa norma può essere modificata solo dal Consiglio regionale e la sua disapplicazione può essere disposta solo dal Consiglio regionale.
Mi meraviglia il testo dei telegrammi che il Presidente della Giunta ha inviato alla società ed al facente funzione del Commissario regionale, che dice testualmente: "Michele Rosset, Commissario regionale, per conoscenza Direttore generale SITAV, Amministratore De legato SAISET. Riferimento: Comunicato sciopero controllori previsto 9-10 marzo (ne leggo uno perchè ce ne sono parecchi, questo si riferisce al 9 marzo). E' incaricata ai sensi 3° comma art. 10 convenzione 16.2.1978 intervento apertura Casa da Gioco mediante presenza in loco, esclusa partecipazione diretta operazioni tecniche Stop ss. dovrà annotare comunicazioni direzione giochi relative apertura e chiusura tavoli Stop Può avvalersi per tale incombenza personale dipendente non aderente sciopero. SITAV e SAISET continueranno ad assicurare regolarità giochi ed incassi relativi, assumendone piena ed esclusiva responsabilità".
Non riesco a capire questa enorme contraddizione, di cui chiedo spiegazione al Presidente. Come può il Presidente fare appello all'art. 10, 3° comma, e poi imporre al facente funzione Commissario regionale, mediante presenza in loco, esclusa partecipazione diretta operazioni tecniche, quando invece la convenzione parla chiaro: "Nessun tavolo può essere aperto o chiuso al gioco senza l'intervento di almeno un incaricato interno"; qui gli si dice di non interessarsi delle operazioni tecniche.
Questi telegrammi a mio avviso sono illegittimi, perchè adottati da un organo assolutamente incompetente. Con ogni probabilità hanno tutti gli elementi del reato di abuso di potere e alla luce dei capi di imputazione notificati allora ai controllori regionali ed all'ex-Presidente della Giunta, potrebbero dare adito alle contestazioni di reati ben più gravi.
Non voglio toccare il gravissimo problema del facente funzione del Commissario regionale: la sua posizione sembra essere in netto contrasto con la sentenza del T.A.R., n. 111 del 1984, in netto contrasto con la risposta della Commissione di Coordinamento, prot. n. 8487 del 21.12. 1984 in netto contrasto con la sentenza del Consiglio di Stato presentata alla Regione Autonoma Valle d'Aosta in data 11.2.1984.
A questo punto per meglio chiarirvi l'atteggiamento, che ritengo antisindacale del Presidente della Giunta, vi informo che questa posizione da me espressa in quest'aula è avvalorata da un parere dell'Avvocato della società concessionaria, parere espresso nel dicembre 1984, che dice: "Il controllo della Regione è certamente facoltativo, la Regione si riserva il diritto.... come risulta dal comma secondo. E' invece imperativa la disposizione di cui al 3° comma: "Nessun tavolo può essere aperto o chiuso al gioco senza l'intervento di almeno un incaricato interno". La società potrebbe quindi in ipotesi e dovrebbe in tesi continuare a gestire i giochi non potendo sospendere la sua attività, se non in caso di forza maggiore comma 2°, ART. 15; forza maggiore è certamente lo sciopero dei suoi dipendenti proclamato nelle debite forme. Ma per quanto riguarda il 3° comma, sorge una responsabilità della Regione, che non ha affatto necessità di ricorrere a tutti i controllori regionali, ma è tenuta ad assicurate la presenza di almeno un incaricato interno per l'apertura e la chiusura dei tavoli da gioco". -Però non si capisce come mai il Presidente della Giunta invii un telegramma dove si impone di non svolgere le operazioni tecniche.
"Non è affatto previsto che questo incaricato interno sia un controllore regionale - dice l'avvocato di parte della società SITAV - e la nomina di tale incaricato, più che opportuna, è necessaria a meno di non modificare il predetto terzo comma. Secondo le norme regolamentari, sull'ordinamento dei servizi di controllo regionali tale incaricato interno può essere il Commissario regionale, il quale è responsabile del regolare andamento della gestione della Casa da Gioco ed ha facoltà di intervenire alla chiusura ed alla apertura dei giochi. Il Commissario regionale è pertanto tenuto, in caso di sciopero dei controllori regionali, ad intervenire a tale operazione". Questo lo dice un legale della società della controparte, non lo dice il Consigliere Aloisi.
"Si può infatti fare a meno dei controllori regionali ma non dell'incaricato interno - si continua - che potrebbe per avventura essere un altro impiegato della Regione, ove inspiegabilmente il Commissario ritenesse di non intervenire per l'infondato sospetto di porre in essere una condotta antisindacale. Il Presidente della Regione ha a sua volta il dovere di intervenire oppure, previa modifica dell'art. 10, 3° comma, di consentire alla SITAV ed ai suoi funzionari, per la durata dello sciopero, l'operazione di apertura e chiusura dei tavoli".
Ecco perchè tutto quello che ho illustrato fino ad adesso dimostra, in modo inoppugnabile, la violazione del 3° comma art. 10 della Convenzione, dimostra l'atteggiamento antisindacale del Presidente della Giunta nei confronti della categoria dei controllori regionali e probabilmente dimostra anone il reato di abuso di potere.
Per questi motivi chiedo al Consiglio regionale di censurare il comportamento antisindacale del Presidente della Giunta, votando la mozione presentata dal M.S.I. Grazie.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.): Je crois que ce sera suffisamment simple de repousser les affirmations de M. Aloisi, surtout compte tenu de la lettre dont il a donné la lecture; à ce propos j'ignorais que cette lettre avait été envoyée aussi à M. Aloisi et après je lui demanderai quelle est la personne qui la lui a donnée.
En lisant cette lettre, M. Aloisi s'est déjà donné de lui-même une réponse, car je me souviens que, lorsque les contrôleurs avaient décidé de se mettre en grève, on s'était réuni avec toutes les forces politiques et à ce moment-là j'avais dit de quelle façon on pouvait donner application à l'art. 10 de la convention, c'est-à-dire si on croyait que c'était nécessaire d'arrêter l'activité à l'intérieur de la maison de jeux suite à la grève, ou bien - comme il s'était toujours passé - de donner ordre au Commissarie, ou bien au Commissaire adjoint, de maintenir ouverte la maison de jeux, compte tenu des indications contenues dans l'art. 10.
En effet à l'article 10, que M. Aloisi a relu, on dit clairement que: "La SITAV continuerà ad assicurare il più severo controllo, la regolarità dei giochi e degli incassi relativi", donc c'est la SITAV chargée du contrôle direct sur la régularité des jeux. "L'Amministrazione regionale, che allo scopo di avere riscontro della piena conformità della gestione a tutta la legislazione vigente, si riserva il diritto di esercitare con personale proprio presente in modo continuativo e sistemativo ai tavoli da gioco... qualsiasi forma di controllo sui giochi, manifestazioni, ecc." Donc, dans l'hypothèse qu'il y aurait de la part de l'Administration régionale - ce qui se n'est jamais vérifié - une absolue confiance en la société qui gère la maison de jeux, le contrôle sur les jeux est même superflu, car personne ne devrait présupposer qu'il y ait quand même des vols à l'intérieur de la maison de jeux.
Je crois que la possibilité de faire ce contrôle est assez simple et justement le troisième alinéa dit qu'il faut l'assurer; la lettre de l'avocat - même s'il est l'avocat de la SITAV - dit que il suffit la présence du Commissaire ou du Commissaire adjoint, pour donner application à l'art. 10 de la convention: c'est ce qu'on a toujours fait à l'intérieur de la maison de jeux.
Pour ce qui est de l'attitude du soussigné, je voudrais dire que depuis l'été et pendant l'automne de l'année 1984 il y a eu toute une série de rencontres avec les représentants syndicaux, ainsi qu'une première requête le 23 du mois de juillet 1984, toujours après que les contrôleurs avaient repris leur travail. Avec cette requête les contrôleurs avaient demandé une révision soit du règlement, soit des indemnités, du congé et de toute une autre série de requêtes, qui ont déjà été l'objet de la délibération qui a été soumise au Conseil régional le 5 du mois d'octobre 1984; là on a donné une première réponse aux requêtes des contrôleurs.
Après cela, les contrôleurs ont présenté une requête officielle pour revoir le contrat; en même temps a eu lieu la rencontre avec les forces syndicales, où trois syndicats ont avancé une proposition, tandis que la CISL a fait une autre série de requêtes.
Ensuite il y a eu d'autres rencontres: le 5 du mois de mars 1985, le 24 du mois d'avril, le 25 du mois de mai, le 3 du mois de juin, le 25 toujours du mois de juin et le 18 du mois de juillet. Pendant toutes ces réunions on a examiné les rapports et le contrat qui sera soumis à l'attention du Conseil régional. A cette occasion là on a démontré de façon claire que nous ne sommes absolument pas contre les contrôleurs. En même temps on a envoyé une lettre aux contrôleurs, avec laquelle on se met à disposition pour examiner le problème spécifique, toujours en accord avec les autres forces syndicales, pour qu'il n'y ait pas d'accords séparés par rapport au contrat régional des dépendants.
Encore l'autre jour nous nous sommes rencontrés avec les représentants syndicaux, présents les représentants des contrôleurs, pour prendre en examen les différentes propositions. En tant que Junte régionale il ne nous reste qu'à décider sur cette dernière proposition qui a été examinée la semaine dernière: ensuite sera présentée au Conseil la proposition définitive. Cela démontre que nous ne sommes pas contre les droits syndicaux des contrôleurs, même celui de grève, qui est admis et dont nous ne pouvons que prendre acte, en donnant quand même des réserves sur l'attitude qui a été prise jusqu'à présent de la part des contrôleurs mêmes.
A cet égard je dois dire que les requêtes, je crois que M. Aloisi les connaît, sont assez différentes: d'un côté on demande d'augmenter l'indemnité qui avait été prévue jusqu'à présent pour le compte des billets, et au contraire il y a une autre proposition pour donner une rétribution aux contrôleurs en considération des horaires spécifiques de ces derniers.
Comme je disais, cette proposition sera examinée pour donner une réponse qui soit en ligne avec ce que nous, en tant qu'Administration régionale, on voudrait avoir à l'intérieur de la maison de jeux.
Pour ce qui est du règlement des contrôleurs, dont M. Aloisi avait parlé, là on n'a apporté aucune modification et je partage le fait que si le règlement doit être modifié, c'est au Conseil de l'approuver. Les ordres qu'on a donnés aux Commissaires étaient uniquement pour dire - est c'est la prévision qui avait été faite jusqu'à présent car depuis toujours on a eu cette possibilité, justement en application à présent de l'art. 10, - de tenir ouverte la maison même lorsqu'il y a le Commissaire ou bien le Commissaire adjoint. En effet, à un moment donné s'était présenté la nécessité de la part du Commissaire de dire: mais si par hasard moi, me ne peux pas être là, il faut qu'il y ait quelqu'un qui soit présent, car jusqu'à l'année dernière c'était toujours le Commissaire qui participait, mais au cas où le Commissaire ne pourrait pas être présent, il faut qu'il y ait la disponibilité du Commissaire adjoint.
Dans une première phase des pourparlers, il y avait aussi la possibilité que même les adjoints pouvaient faire la grève et alors se posait ce problème; c'est pour cela que se sont tenues ces réunions, justement pour démontrer qu'il y avait quand même l'application du 5ème alinéa de l'art. 10, c'est-à-dire la présence du Commissaire.
Pour ce qui est des ordres du jour, on n'a pas dit qu'il ne fallait pas faire le contrôle: on a uniquement dit que le Commissaire ne devait pas se substituer aux contrôleurs pour faire les opérations techniques. En effet, à la fin de la journée ils faisaient, comme il est normal, les comptes et là notamment le Commissaire ne participait pas, étant donné qu'il ne prenait acte que des horaires d'ouverture et de fermeture de la maison de jeux. Après venait le compte rendu des faits de la journée et de cela on pouvait vérifier si les choses s'étaient passées de façon régulière.
En ce qui me concerne, je repousse l'affirmation qu'on m'a adressée de la part de M. Aloisi, d'attitude antisyndicale et je crois que pendant toute cette période on a eu la possibilité de faire des rencontres afin d'examiner les problèmes des contrôleurs. D'ici quelques semaines on viendra ici examiner dans l'ensemble le règlement ainsi que le renouvellement du contrat du personnel régional et en même temps on pourra reprendre le discours de l'indemnité prévue pour les contrôleurs.
Si dà atto che alle ore 10,34 assume la Presidenza il Vice Presidente Dolchi.
PRESIDENTE: Il y a quelqu'un qui demande la parole? Le Conseiller Aloisi demande de parler, il en a la faculté.
ALOISI (M.S.I.): Probabilmente non riusciamo a capirci perchè quando il discorso è tra sordi certamente non si riesce ad arrivare ad una soluzione.
L'atteggiamento antisindacale del Presidente della Giunta in cosa consiste? Non ho mica detto che il Presidente della Giunta non abbia avuto degli incon tri con i controllori, ma è un altro discorso incontrarsi e poi non accettare assolutamente certe richieste o certe rivendicazioni. L'atteggiamento antisindacale del Presidente della Giunta consiste nella non applicazione dell'art. 10, 3° comma, che abilmente il Presidente della Giunta ha cercato di sviare. Ha accennato al 2° comma, ha dimenticato il 3° comma; è qui il punto chiave del discorso. Il 3° comma è imperativo, dice: "Nessun tavolo può essere aperto o chiuso al gioco senza almeno un incaricato interno". C'é stata cioè la mancanza del controllo: ecco da dove viene l'atteggiamento antisindacale del Presidente. Oltre a questo si aggiunga il fatto che nei telegrammi inviati al facente funzione del Commissario regionale, si imponeva a quest'ultimo di non essere presente alle operazioni prettamente tecniche, quindi un'altra violazione. Allora cosa ci stava a fare laggiù? Doveva solo rimanere seduto in ufficio a ricevere da parte della società le varie cifre e gli incassi relativi, quando sappiamo per erto cosa sia successo da due anni a questa parte, le ruberie che c'erano state là dentro? Li portavano via persino con i carrelli - si leggeva sui giornali. Allora diamo in mano tutto alla società che diventa contemporaneamente controllore e controllata; ecco il punto chiave a cui il Presidente non ha voluto rispondere. L'accusa è di non aver applicato il 3° comma dell'art. 10 che è imperativo.
Per quanto fa riferimento al parere del legale, quest'ultimo parla chiaro, dice: "Il Presidente della Regione, a sua volta, ha il dovere di intervenire ....oppure.... previa modifica dell'art. 10, 3° comma". La modifica non c'è stata, per cui il Presidente della Giunta non poteva intervenire, mentre doveva far applicare il 3° comma: a qualsiasi tavolo da gioco doveva esserci il controllore, non poteva essere aperto nessun tavolo senza il controllo.
Infine per soddisfare la richiesta del Presidente della Giunta, di conoscere come mai il Consigliere Aloisi è in possesso di questo parere, rispondo che le vie del Signore sono infinite e che ho ricevuto questo parere in una busta chiusa, indirizzata all'ill.mo Consigliere regionale del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale - Aosta.
PRESIDENTE: Metto in approvazione la mozione in oggetto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti 26
Votanti 24
Astenuti 2 (Breuvé, Torrione)
Favorevoli 1
Contrari 23
Il Consiglio non approva