Oggetto del Consiglio n. 1556 del 2 ottobre 1985 - Resoconto
OGGETTO N. 1556/VIII - NOMINA DI UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA CONDUZIONE DELLE MANIFESTAZIONI PRESSO LA CASA DA GIOCO DI SAINT-VINCENT. REIEZIONE DI MOZIONE.
PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dal Consigliere Aloisi:
MOZIONE
Venuto a conoscenza, tramite l'interpellanza presentata in data 26 giugno 1985 dal Gruppo consiliare del MSI-DN, della strana gestione del calendario delle manifestazioni organizzate dalla Società SITAV con il concorso finanziario della Regione, e realizzate in modo unilaterale, prescindendo cioè da un reale controllo dei funzionari e del Commissario regionale a ciò deputati, con conseguenze devastanti sul piano del prestigio e della promozione pubblicitaria dello stesso Casinò di Saint-Vincent;
Ritenuta quanto meno boriosa ed improvvisata, per non dire superficiale ed evasiva - per la sua faciloneria - la penosa risposta dell'Assessore pro-tempore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Geom. Giuseppe Borbey, che si è limitato a leggere una documentazione di parte, senza curarsi minimamente di dare puntuale e rigorosa risposta in data 26.6.1985, ai quesiti di natura amministrativa, contabile e fiscale postigli nella sua veste di Pubblico Ufficiale che deve dare certezza degli investimenti che comportano l'impiego di denaro pubblico e di fondi regionali finalizzati;
sentito, in particolare, che le cifre statistiche concernenti l'afflusso della clientela alle cosiddette mostre di prestigio denominate eufemisticamente della "Belle Epoque" con il dato di oltre 4.000 presenze riguardano non già i biglietti venduti, bensì il normale afflusso di giocatori senza soldi, o di clienti di passaggio;
considerato che il "cachet" degli organizzatori pare esorbitante; e che la stessa mostra di "cartellonismo" comporta un costo astronomico di Lire 400 milioni senza giustificativi, al punto da suscitare la riprovevole disapprovazione sia del Funzionario addetto alle Manifestazioni, sia ancora del Commissario regionale che si sono rifiutati di avallare con le loro firme una spesa ritenuta assurda;
visto che l'Assessore non ha dato lettura della lettera pervenutagli dai Funzionari, anzi ha difeso la tesi interessata della SITAV, infischiandosene degli avvisi contrari degli addetti al Controllo;
il Consiglio regionale della valle d'Aosta
DELIBERA
a) di censurare il grave comportamento e l'incompetenza dell'Assessore regionale protempore Geom. Giuseppe Borbey;
b) di nominare una Commissione d'inchiesta regionale sulla conduzione delle manifestazioni presso la Casa da gioco di Saint-Vincent, al fine di accertare la consistenza delle contestazioni, nonchè la legalità contabile della ingente spesa sperperata per la manifestazione denominata "Belle Epoque".
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.
ALOISI (M.S.I.): I colleghi Consiglieri ricorderanno certamente l'interpellanza presentata nel mese di giugno sul problema delle manifestazioni della Belle Epoque al Casinò di St. Vincent. In quell'occasione avevo posto delle domande precise all'Assessore responsabile ma, non avendo ricevuto in pratica alcuna risposta in modo dettagliato, come da me richiesto, mi ero proposto di presentare una mozione onde avere delle risposte più dettagliate per entrare nel merito della problematica relativa alle cosiddette "Manifestazioni della Belle Epoque".
Ricordo perfettamente una frase del l'Assessore Borbey in risposta a quella mia interpellanza, quando mi disse testualmente: "Termino dicendo che abbiamo anche noi delle grosse perplessità". Poi aggiunse, naturalmente contraddicendosi come al solito: "E' solo da incoscienti che possono venire lanciate certe accuse". Prima ammette le perplessità, poi le smentisce.
Allora dissi che mi ritenevo insoddisfatto delle risposte che non mi erano state date e che mi riservavo di presentare una mozione al fine di richiedere la nomina di una Commissione d'inchiesta per verificare e per controllare, come d'altronde mi pare logico, ed anche e soprattutto perchè è un nostro dovere, tutta l'ingente spesa organizzativa e gestionale connessa al le manifestazioni al Casinò di St. Vincent.
Una domanda è d'obbligo in questo momento, una domanda da rivolgere all'Assessore Borbey, e cioè se vi è o non vi è un effettivo controllo sulle manifestazioni organizzate dalla SITAV al Casinò di St. Vincent, oppure, come io sostengo, se il Commissario regionale e l'Ispettore alle manifestazioni vengono regolarmente scavalcati dai rapporti diretti, o presunti tali, tra SITAV e Assessorato, o addirittura, e questa è la cosa certamente più grave, se vi è una gestione unilaterale delle manifestazioni da parte della Società SITAV, ignorando del tutto le funzioni di controllo delegate ai funzionari preposti a tali compiti, come stabilito dalla convenzione e dal regolamento.
Io sono certo, colleghi Consiglieri, che i nostri funzionari non hanno nessuna possibilità di entrare nel merito della politica delle spese relative alle manifestazioni, perchè sono stati relegati esclusivamente al compito del controllo delle fatture che, statene certi, sono sempre in perfetto ordine e quadrano sempre al centesimo. Facciamo un piccolo esempio anche per capire insieme e per far sì che l'Assessore poi ci dia alcune delucidazioni. Prendiamo ad esempio una manifestazione della Belle Epoque e cioè la mostra cartellonistica di Capiello: costo complessivo circa 600 milioni. Mi chiedo, colleghi Consiglieri, come è possibile spendere 600 milioni, ripeto 600 milioni, per una mostra cartellonistica. Sul momento mi sono detto: "Non è possibile! La Regione con quella cifra avrà senz'altro acquistato l'intera mostra di Capiello!"; invece la realtà è diversa. Mi sono giunte voci, ripeto voci, di commissioni d'agenzia astronomiche e, siccome il sottoscritto non vuole né strumentalizzare la vicenda né dire fandonie, farò nomi e cognomi: per l'esattezza sembra che l'agenzia di pubblicità Tegoni di Milano abbia percepito una cifra astronomica che si aggira intorno ai 200 milioni, quindi un terzo della spesa complessiva di 600 milioni! Spese spaventose in consulenze da parte di persone fatte venire apposta da Parigi per l'allestimento della mostra di Capiello, come se qui da noi in Valle d'Aosta non ci fossero persone capaci di dare una sistemazione logica e decente ad una mostra. Si parla di favolosi regali, pellicce, autovetture, magazzini stracolmi di omaggi, si badi bene, mai inferiori al valore di 80 mila lire, acquistati una prima volta e pagati e quindi riaddebitati ogniqualvolta si organizza un nuovo galà, naturalmente sempre a spese anche della Regione. Tutto ciò mi lascia alquanto sconcertato e mi auguro che siano imbarazzati anche i colleghi Consiglieri, se veramente hanno a cuore gli interessi della nostra Regione ed in modo particolare la funzione ed il tipo di spesa che deve avvenire con il denaro pubblico.
Pensate che il giorno dell'inaugurazione della mostra di Capiello non c'erano quelle famose 400 o 4000 persone, ma c'erano la bellezza di 30 persone! In seguito, invece, questa mostra era desolatamente vuota, non c'era mai nessuno: figuriamoci quale grande pubblicità ha ottenuto questa mostra!
Le perplessità che aveva detto di nutrire l'Assessore sono anche le nostre perplessità. Non condivido le sue dichiarazioni in risposta alla mia interpellanza del 26 giugno, quando disse: "Il pubblico denaro ha contribuito sicuramente al conseguimento di un risultato di interesse generale per tutta la Valle d'Aosta". No, caro Assessore, non sono d'accordo: il pubblico denaro in questo caso ha contribuito sicuramente a rallegrare e riempire le tasche all'amico dell'amico! Mi si smentisca se non è vero!
Chiedo quindi a tutte le forze politiche di valutare attentamente e positivamente questa mozione. Le perplessità sono parecchie e, per questo motivo, chiedo che venga nominata una Commissione d'inchiesta della quale facciano parte tutte le forze politiche presenti in Consiglio, per verificare ed accertare la consistenza di queste contestazioni, per soddisfare le giuste perplessità manifestate anche dall'Assessore, per poter ascoltare dalla viva voce dei funzionari regionali le loro paure, le loro perplessità ed i loro timori, perchè sono responsabili ma non possono entrare nel merito. Basta ricordarci di certe persone che sono andate in galera, pur non essendo responsabili. Possono decidere, non possono decidere, debbono umilmente subire e a volte anche essere pesantemente umiliati.
E allora, visto che né il Presidente della Giunta, né l'Assessore al Turismo e ai Beni culturali, né tanto meno i funzionari regionali possono entrare nel merito delle decisioni, chiedo ufficialmente al Consiglio di pronunciarsi sulla nomina di questa Commissione d'inchiesta. Faccio presente che non ho richiesto una Commissione nei confronti dell'Assessore Borbey ma, e voglio che sia chiaro io chiedo una Commissione d'inchiesta per verificare le spese che sono state effettuate per quanto riguarda le manifestazioni alla Casa da Gioco di St. Vincent.
Quindi non voglio colpevolizzare l'Assessore, perchè non lo ritengo responsabile, ma l'unica responsabilità che io gli addebito è quella di non controllare, come è stabilito dall'accordo e dalla convenzione, che preveda che qualsiasi manifestazione deve essere fatta o decisa d'accordo tra l'Ente Regione e la Società. A sua volta sarà la Società a gestire, ma con il controllo della Regione. Abbiamo un commissario regionale alle manifestazioni apposta per fare quel lavoro, ma non ha né il potere né l'autorità di entrare nel merito.
Io ho fornito delle cifre, che naturalmente sono da verificare, però le orecchie fischiano, e fischiano parecchio. A questo punto se voi siete coerenti e avete a cuore il problema della spesa del denaro pubblico, che non è nostro ma è di tutta la collettività, io chiedo questa Commissione, non chiedo chissà che cosa, non chiedo la luna, ma una Commissione che possa verificare se queste contestazioni sono vere. Non voglio assolutamente colpevolizzare l'Assessore in merito a questa vicenda, voglio solo una verifica delle spese sostenute nelle manifestazioni al Casinò.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY (D.C.): Io noto un certo controsenso nell'intervento del Consigliere Aloisi perchè, mentre dice che non vuole colpevolizzare l'Assessore Borbey, nella mozione chiede di censurarne l'incompetenza ed il comportamento, per cui mi sembra di capire che si chieda di colpevolizzare l'Assessore, altrimenti non ci siamo più.
Non voglio entrare nel merito del discorso che, lo ribadisco, è politico, e ad esso risponderà il Presidente della Giunta, anche perchè non spetta a me, perchè sono direttamente interessato. E' chiaro tuttavia che io ne sono interessato come amministratore pubblico e quindi io ribadisco le determinate perplessità, come ho già detto e dichiarato, che sono derivate dal modo in cui le manifestazioni si sono potute controllare fino ad oggi, anche per la mancanza, per un certo periodo, del funzionario addetto, e per come sempre si è proceduto nel controllo delle manifestazioni: dopo l'approvazione del calendario delle manifestazioni la Regione non è mai più entrata nel merito delle stesse.
Cosa vuol dire "nel merito"? Faccio un esempio specifico. Si è creato un budget per fare determinate manifestazioni di prestigio, come le mostre della Belle Epoque, ed è vero che la Regione non è entrata nel merito della scelta dell'agenzia Tegoni di fare una pubblicità per 150 e più milioni sui giornali e sulle riviste con le tirature più elevate. Tegoni non si è messo in tasca i 200 milioni e mi sembra di ricordare che l'agenzia Tegoni è stata pagata per tutta la pubblicità fatta sui giornali e sulle riviste specializzate. Ci saranno quindi le fatture dell'Espresso, di Panorama, del Corriere della Sera e via dicendo.
Ciò che mi dà più fastidio dell'esposizione del Consigliere Aloisi è il fatto che espone le cose come se l'agenzia Tegoni avesse percepito per consulenze 200 milioni. No! L'Agenzia è costata 200 milioni perchè c'è stato un indirizzo politico che ha scelto di spendere 200 milioni in pubblicità: l'agenzia ha poi avuto la sua percentuale stabilita dalla legge sulla pubblicità fatta sui giornali. Sono queste le cose dell'esposizione del Consigliere Aloisi che mi danno estremamente fastidio, perchè egli gioca proprio per confondere le idee.
E' questo che dà fastidio, Consigliere Aloisi, perchè non sei assolutamente corretto ma sei scorretto nelle tue esposizioni! Sarà un tuo metodo. Potrai venirmi a dire che la spesa è esagerata, io non lo metto in dubbio, e può anche darsi che sia anch'io d'accordo, ma da come tu esponi i fatti sembra che l'agenzia Tegoni abbia incassato 200 milioni per la sola consulenza! Scusami, ma è per questo che il tuo metodo è scorretto, e forse tu continuerai così, ma non è questo il modo di fare politica!
Il Partito di destra non ha mai applicato questo metodo in Valle d'Aosta con i suoi precedenti rappresentanti, mai! E d'altronde lo sappiamo che anche politicamente sei contestato all'interno del tuo Partito: mai e poi mai il Consigliere Parisi, che sedeva su questi banchi, e l'amico Parini, che sedeva al Comune di Aosta, mai hanno utilizzato questo metodo in politica! Tu lottizzi perchè è nel tuo carattere, per cercare notizie tu ti chiudi negli uffici particolari per determinate ore, oppure fai come il KGB...
(...INTERRUZIONE...)
Ritornando al tema del discorso possiamo accettare, come abbiamo già detto e come ho ripetuto anch'io, che quel metodo deve cambiare. Anche in risposta all'interpellanza ho già detto che la Regione si sta dando un regolamento in materia. Qualcuno giustamente potrà obiettare, e anche tu lo potrai fare, che questo regolamento è tardivo, e su questo possiamo essere d'accordo. Ma in questo momento la Regione ha concordato con la SITAV un regolamento e questo non è stato facile, perchè la SITAV assolutamente non vuole e non vorrebbe che si entrasse minimamente nel merito, perchè interpreta l'articolo 6 della convenzione nel senso che non è assolutamente dovere della Regione entrare nel merito. Ma la Regione, insieme alla SITAV, deve dare l'indirizzo generale sul budget che sarà poi gestito dalla SITAV, così come è la SITAV che ha chiamato ultimamente la cantante di grido che è costata 80 milioni ed ora ne propone anche un'altra, perchè è la SITAV che deve decidere se chiamare Milva, Mina o via dicendo.
E' giusto quindi il discorso sul costo ritenuto eccessivo ed anche noi, come ho già detto, abbiamo delle perplessità ed è per questo che, sebbene con ritardo, ci siamo dati questo regolamento che siamo riusciti a far accettare alla SITAV, anche se "obtorto collo", perchè la SITAV inizialmente non lo voleva accettare, mentre ora quel regolamento è in fase di definizione e di accettazione anche da parte della SITAV. Quel regolamento ci darà la possibilità di dare una mano al nostro futuro funzionario, perchè il funzionario attualmente addetto al controllo è il dott. Pau, che è vice dirigente alla Presidenza della Giunta e che è al Casinò con un incarico a tempo determinato. Se proprio non si trovasse bene e dovesse ritenersi oppresso, come tu hai dichiarato, non continuerebbe certamente a fare questo lavoro, perchè la Regione non lo obbliga a farlo.
(...INTERRUZIONE...)
E' inutile non fare nomi, perchè abbiamo un solo ispettore alle manifestazioni: dobbiamo anzi ringraziare il dott. Pau che ha accettato l'incarico, su invito del Presidente della Giunta.
Siamo quindi pienamente d'accordo sul fatto che il discorso deve essere approfondito e che la Regione dovrà entrare nel merito più di quanto non abbia potuto fare. Purtroppo finora è sempre stata seguita una prassi consolidata secondo la quale, fissato il budget e stabiliti, ad esempio, 10 galà e 4 gare di chemin de fer e una certa cifra per le spese per la pubblicità, la Regione non dovesse mai più entrare nel merito delle scelte successive, così come quando si è speso mezzo miliardo in pubblicità, quasi tutto - mi sembra - con la rete televisiva Canale 5, negli anni in cui si parlava di "fiume d'oro": anche in quel caso la Regione non è entrata nel merito né dello spot pubblicitario, né della spesa, per la quale avevamo stabilito la cifra di 500 milioni.
Nel caso in esame avevamo stabilito una certa cifra e può anche darsi, come del resto anch'io ho detto, che ci siano state delle perplessità, che il costo sia stato eccessivo e che le fatture siano tutte regolari. D'ora in poi però, ogni manifestazione della Belle Epoque, proprio per il regolamento che ci siamo dati, dovrà essere preventivamente definita.
Già l'altra volta ho detto, anche se mi è sembrato un discorso tra sordi, che un rapporto diretto tra l'Assessore Borbey e la SITAV non c'è mai stato e non ci sarà mai, perchè il sottoscritto non vuole scavalcare nessuno. Piuttosto, da parte del Consigliere Aloisi può essere mossa al sottoscritto l'accusa precisa di essere stato forse troppo assente nei rapporti tra l'Ente di controllo e la SITAV, ma proprio perchè il sottoscritto non ha mai voluto avere, nel modo più assoluto, dei contatti diretti, che logicamente ci sono quando irresponsabili SITAV vengono per proporre i loro calendari di manifestazioni, perchè in quel caso l'interlocutore diretto sono io che devo fare da tramite con la Giunta. Quindi è stata la Giunta che, sentita la Commissione, ha approvato sia i programmi che il budget per la Belle Epoque, mi sembra per un miliardo e 200 milioni su base annua: nelle tre manifestazioni che si sono svolte le spese sono appunto ammontate ad un miliardo e 200 milioni.
Vorrei ancora aggiungere che sino ad oggi il Commissario ha siglato tutte le fatture, e ciò vuol dire che egli ha preso atto delle fatture stesse. Non voglio entrare nel merito, ma certamente alla fine dell'anno da parte dell'Assessorato alle Finanze c'è sempre un controllo preciso su tutta la spesa del budget tra SITAV e Regione, e cioè relativamente alla nostra quota del 50 per cento, perchè nel corso dell'anno si danno solo degli acconti.
Lascio il discorso politico al Presidente della Giunta, ma posso dichiarare che questo è stato l'indirizzo seguito sempre finora. Da oggi, proprio avendo potuto obbligare la SITAV a non continuare come per il passato, siamo riusciti ad avere questo regolamento che dovrà essere rispettato e fatto rispettare dai nostri funzionari: cercheremo anche di avere un funzionario a tempo pieno perchè quando i funzionari sono a tempo determinato, come attualmente, hanno grosse difficoltà a poter seguire il tutto.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.): La règle des rapports entre l'Administration régionale et la SITAV est notamment la convention que nous avons signée. A propos des manifestations qui doivent être faites au Casino, ce qui, jusqu'à hier, pouvait être tranquillement accepté, aujourd'hui ne peut plus l'être, surtout on ne peut pas accepter la méthode avec laquelle jusqu'à présent on prévoyait de faire un contrôle, qui était avant tout un contrôle comptable sur ce qui se passait à l'intérieur du Casino.
Ce que l'Assesseur a déjà dit, c'est que la Junte, en accord avec la SITAV, prévoyait un certain nombre de manifestations, proposées à la Commission compétente qui devait les approuver avant le 30 novembre. Cette année aussi il faudra le faire. Jusqu'à présent, on déléguait tranquillement la SITAV de faire les manifestations et on demandait de donner un compte-rendu uniquement des frais soutenus. Le rôle soit du commissaire, soit des responsables politiques était, et il l'est encore à présent, de contrôler que, si on présentait un compte-rendu de 500 millions, 500 millions étaient effectivement dépensés par la SITAV. A ce propos, aussi bien les commissaires que les employés ont dit que très souvent, ne pouvant se baser que sur le compte-rendu du règlement actuel, il leur était impossible d'entrer dans les détails et donc de donner aux administrateurs un compte-rendu détaillé des manifestations, vu que la SITAV leur disait tout simplement que ce travail n'était pas de compétence des commissaires. C'est pour cette raison qu'on a prévu ce dont l'Assesseur Borbey parlait avec le commissaire: d'examiner la possibilité de modifier les accords, donc de faire un règlement, qui sera présenté aussi à l'attention du Conseil, pour avoir la prévision de ce qu'on veut faire et avoir en même temps un système de contrôle qui ne réserve plus de surprises à la fin des manifestations. Voilà le point le plus important de ce discours.
Il ne s'agit pas de dire ici que les 200 millions doivent être examinés non pas comme dépense mais comme revenu en tant que publicité, c'est que, comme l'Assesseur Borbey disait, tout le monde sait que pour faire de la publicité il existe deux systèmes: mettre des affiches ou bien trouver un moyen pour faire parler de soi. Pour la manifestation de la Belle-Epoque, la tentative était de dire qu'au Casino de Saint-Vincent en Vallée d'Aoste il y avait une manifestation intéressante d'un point de vu global.
Je crois que l'Assesseur a déjà fourni les données et une liste des différentes révues qui ont parlé de la manifestation de la "Belle-Epoque". On peut faire une évaluation du revenu indirect de la publicité à travers la "Belle-Epoque". Ce n'est pas le fait que la Belle-Epoque, en tant que manifestation, soit visitée de milliers de personnes, mais le fait qu'on parle de la ville où se déroule la manifestation, qu'il s'agisse de Milan, de Florence, d'Aoste ou de n'importe quelle autre ville. Qu'on parle du lieu où la manifestation est organisée voilà ce qui est intéressant, et c'est ce que nous pouvons constater chaque jour en lisant les journaux.
Je ne dis pas cela pour justifier la dépense de 400 - 500 millions; mais avec le système, qui, jusqu'à présent, est en vigueur, on ne peut pas dire "a posteriori" que ce qui s'est passé est exagéré ou il ne l'est pas, car, justement, le travail du commissaire est de prendre acte des factures reçues et c'est, effectivement, ce qui s'est passé. Il ne pouvait pas entrer dans les détails et dire: "Non, vous avez offert un souper de 60.000 lires quand, au contraire, il ne devait coûter que 20.000 lires". Ou bien, on le dit préalablement, et alors on prend certaines décisions, ou bien on accepte qu'il y ait eu un souper qui a coûté ce qu'il a coûté.
Donc la préoccupation de l'Administration régionale a été, face à l'impossibilité actuelle de prévoir la dépense dans les détails, de se donner et de présenter à l'attention du Conseil un règlement, afin qu'aussi bien l'activité du commissaire que l'activité politique soit la plus exhaustive possible pour avoir un contrôle préventif et enfin un compte-rendu. Au point où nous sommes, je ne ferais pas de polémiques, ni j'irais au coeur du problème, mais je veux tout simplement dénoncer le problème tel qu'il a été jusqu'à présent, sous la base des observations du commissaire et de ceux qui sont les plus concernés par ce problème. Nous proposerons donc le règlement dont l'Assesseur parlait, qui sera soumis à l'attention du Conseil pour que tout le monde sache de quelle façon, d'ici quelque temps, on règlera les manifestations pour l'année 1986. C'est une intégration à la Convention actuelle qu'on n'avait pas prévue avant, parce que la Convention actuelle ne prévoyait rien à cet égard; on déléguait tranquillement la SITAV de faire les manifestations, selon le budget.
Je crois avoir expliqué les raisons qui sont à la base de ce malentendu. Du point de vue politique, on n'accepte pas cette délibération. Quant au premier point, où l'on dit: "di censurare il grave comportamento e l'incompetenza dell'Assessore regionale pro-tempore geom. Giuseppe Borbey;", je crois que, du moment qu'à l'intérieur d'un Conseil il y a un certain rapport personnel, il faudrait être à même de comprendre certains moments de défaillance que chacun de nous peut avoir et je crois qu'on peut très bien s'entendre sans arriver à ce point. Je le dis, en faisant des considérations soit du point de vue humain, soit du point de vue politique.
En ce qui concerne le deuxième point: "di nominare una Commissione d'inchiesta regionale...", vu les mécanismes qui étaient à la base de la conduite suivie jusqu'à présent et la possibilité que nous aurons de visionner et de relever dans le compte-rendu tout ce qui s'est passé comme régularité, du moment que nous nous engageons à présenter ce règlement au Conseil, nous pouvons nous refuser de nommer cette Commission d'enquête qui n'aurait d'autre but que de faire constater ce que le Conseiller Aloisi a déjà dit: que les factures sont exactes et qu'on ne peut que prendre acte de cela, car il n'y a aucune autre possibilité à présent.
Ce serait différent si, par contre, il y avait un règlement et s'il se passait des choses qui ne s'y conformeraient pas. Alors on pourrait dire: "Il n'y a pas eu le contrôle politique et administratif des commissaires".
Voilà donc, qu'il n'y a pas de sens à nommer cette Commission car, je le répète, la Junte portera au Conseil soit ce nouveau règlement, soit la requête d'un compte-rendu sur les manifestations à l'intérieur de la SITAV.
Voilà les deux points qualifiants de cette situation du point de vue politique, pour dire que nous nous sommes préoccupés de cette situation et nous avons cherché à donner un système pour prévoir un règlement différent. C'est, je crois, l'engagement que tout le monde prévoyait face à la difficulté du moment présent. A mon avis, c'est le point du départ pour maintenir ces rapports qui ne sont pas individuels, car le fait qu'il y ait une responsable ne veut pas dire qu'il est le seul interlocuteur, bien loin de là: il y a des rapports écrits, des comptes-rendus qui nous permettent de prévoir une participation active à l'intérieur du Casino et des rapports très clairs entre l'Administration régionale et le Casino.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Mi sembra alquanto complesso e difficile entrare nel vivo della questione anche dopo quello che è stato detto dal Presidente della Giunta perchè noi non abbiamo a disposizione alcuni elementi che sono sfuggiti sia al presentatore della mozione, sia alla Giunta regionale. A mio avviso c'è stata una certa ammissione di impotenza nei confronti del controllo sulle manifestazioni ed io mi compiaccio del fatto che finalmente si è adottato un sistema diverso e cioè quello del regolamento, perchè su questa materia c'erano e ci sono, non solo da parte dell'opposizione, in questo caso dal Consigliere Aloisi, ma della stessa maggioranza, delle grosse perplessità.
Da quanto abbiamo appreso oggi risulta che il controllo era un mero atto contabile con un significato molto limitato, ragion per cui ben venga il regolamento! Io però mi auguro che questo regolamento abbia un respiro diverso, perchè anche l'articolo 6 della convenzione attuale prevede che le manifestazioni siano concordate. La manifestazione sulla Belle Epoque aveva un programma che tra l'altro doveva rilanciare l'immagine del Casinò, o almeno era una delle manifestazioni che ambivano a questo scopo, e mi corregga l'Assessore se sbaglio.
Io ho sempre detto che, fin quando le manifestazioni del Casinò non saranno coordinate con le manifestazioni dell'Amministrazione regionale, anche nel perseguimento di fini diversi, sarebbe necessario affrontare una volta per tutte il discorso del loro controllo, perchè ne va di mezzo non solo l'immagine del Casinò, ma anche l'immagine della Regione e questa volta abbiamo visto che di fronte a certi tonfi così clamorosi non ha fatto brutta figura solo il Casinò di St. Vincent, perchè quando una simile manifestazione non riesce siamo noi, tutti insieme, che facciamo una brutta figura, specie se poi teniamo conto del fatto che la Regione in questo caso ha contribuito con il 50% delle spese.
Credo che tutta questa nuova attenzione nei confronti delle manifestazioni possa anche far ripensare al discorso della impostazione delle stesse, perchè certe manifestazioni del passato avevano un significato assolutamente incomprensibile. Ricordo che l'anno scorso, tra le varie manifestazioni ed i vari accordi, si parlava anche della sponsorizzazione di una squadra di calcio che però poi non è passata. Per carità, questo può anche starmi bene, però in questo caso ha ragione il Presidente della Giunta quando dice che bisogna anche vedere qual è il ritorno della pubblicità, se essa ha uno scopo ed un significato. Per vedere se una manifestazione riesce o meno non bisogna vedere solo quanto essa costa, anche se ciò è importante, ma bisogna anche vedere quanto ritorna alla Valle in fatto di immagine, di promozione turistica e di benefici, direttamente per il Casinò ed indirettamente per la Regione, perchè questo è lo scopo di quell'articolo inserito nella convenzione, questo è lo scopo per cui la Regione paga il 50% delle manifestazioni, questo è lo scopo per cui noi dovremmo avere su queste manifestazioni un controllo più efficace di quanto è stato possibile finora. Però io ritengo che anche per il passato c'era uno strumento idoneo di controllo, perchè non si può pensare che un ispettore alle manifestazioni si limiti a fare il ragioniere e ci dica solo che due più due fa quattro, con buona pace dell'amico Consigliere Mafrica, per il quale questa somma non ci dà sempre quattro, e quindi io ritengo che in merito si poteva ottenere qualcosetta di più.
Noi aspettiamo questo regolamento e ce ne felicitiamo con la Giunta, dandole atto che la convenzione non prevedeva di certo questa specie di rapporto sancito per iscritto sulla regolamentazione delle manifestazioni e su uno degli aspetti che destava maggiore perplessità. Io credo che ci sia voluta della buona volontà, tanto da una parte che dall'altra, per addivenire a questa forma di accordo preventivo. Non so quale sia il tenore del regolamento perchè l'Assessore non ce l'ha detto, ma credo che esso dovrà essere approvato da questo Consiglio e allora avremo l'opportunità di esprimere un giudizio più circostanziato e più motivato.
Se la mozione rimane così com'è ci riesce difficile pensare ad un voto favorevole, anche perchè il collega Consigliere Aloisi ha detto giustamente che non voleva colpevolizzare l'Assessore Borbey, però quando ne censura l'operato in via preventiva ci riesce difficile capire perchè non lo voglia colpevolizzare. Mi sembra però che il discorso abbia toccato un aspetto di una certa rilevanza e che forse nel gran marasma del Casinò era passato un pochino nel dimenticatoio; la mozione ha avuto il pregio di averlo riportato all'attenzione del Consiglio regionale e di aver dato a tutti noi la possibilità di fare una riflessione complessiva. Però, se il testo della mozione rimane così com'è, il nostro sarà un voto di astensione. Grazie.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Nel merito del problema credo che si debba osservare che i controlli della Regione per troppo tempo sono stati inadeguati e che nel corso di travagliate vicende si è cercato di introdurre gradualmente nuovi strumenti di controllo. Noi aspettiamo questo regolamento e ci auguriamo che con questo nuovo strumento si possa effettivamente incidere nel controllo di questa parte dell'attività della Casa da Gioco. Diciamo tuttavia che probabilmente si sarebbe potuto esercitare un maggiore controllo anche in periodi precedenti.
Per quello che riguarda la mozione presentata dal Consigliere del Movimento Sociale ho già detto prima qual'è la posizione del nostro Gruppo, e quindi noi voteremo contro.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.
ALOISI (M.S.I.): Io prendo atto delle dichiarazioni del Presidente e anche di quelle dell'Assessore, i quali hanno dichiarato pubblicamente che è in via di formazione un regolamento e che quindi finalmente si arriverà ad una regolamentazione del problema sulle manifestazioni. Mi è stato detto che fino ad ora si è trattato di una prassi consolidata, però non possiamo accettare questo tipo di discorso, perchè con le prassi consolidate della gente è andata anche in galera. Se c'è un vice commissario regionale preposto alle manifestazioni, allora io non ho capito che compito ha questo vice-commissario.
Voce fuori microfono: "Di controllare le fatture..."
ALOISI (M.S.I.): Solo di controllare le fatture e basta?...
Voce fuori microfono: "Ma se il regolamento dice così..."
ALOISI (M.S.I.): Se le cose stanno in questo modo, per carità, ne prendo atto. Ciò vuol dire che finora non abbiamo mai controllato niente. La realtà è questa, perchè abbiamo sempre dato alla Società la possibilità di gestire quei 3 o 4 miliardi, o quello che è, senza mai entrare nel merito ma solo controllando le fatture, punto e basta. A questo punto, visto che c'è la volontà da parte del Presidente di fare questo regolamento che è in via di attuazione, visto che bene o male mi è stato anche riconosciuto che con questa mozione è stato incentivato, è stato anche sollecitato un intervento...
(...INTERRUZIONE...)
Voci fuori microfono: "Lo dici tu... Noi ti dimostriamo che non è così...
ALOISI (M.S.I.): Allora facciamo una cosa: visto che il Consigliere Torrione l'ha riconosciuto ed io non sono sordo, visto che il Presidente della Giunta vuole insinuare che io mi invento le cose, per carità!, io la mozione la mantengo così com'è...
(...INTERRUZIONE...)
ALOISI (M.S.I.): Non me ne frega niente, me la voto da solo! Può darsi che ci siano delle conseguenze, non si sa mai. A questo punto, mentre volevo fare un atto di buona volontà nel riconoscere certe situazioni, mi si viene a dire che io mi invento le cose...
(...INTERRUZIONE...)
ALOISI (M.S.I.): Ma chi inventa qualcosa? In realtà io ho fatto delle contestazioni precise...
(...INTERRUZIONE...)
ROLLANDIN (U.V.) (fuori microfono): Dico solo questo: noi stavamo lavorando normalmente, indipendentemente dal fatto che tu presentavi questa mozione, noi stavamo già lavorando a questo regolamento...
ALOISI (M.S.I.): Comunque io non accetto né le giustificazioni, o certe giustificazioni, fatte dall'Assessore e dal Presidente, che si tratta cioè di una prassi consolidata. C'è un regolamento, c'è un vice-commissario preposto alle manifestazioni che quindi deve rendere conto. In merito al discorso dell'Assessore ricordo che è chiaro che io ho chiesto nella mozione di censurarne il comportamento, perchè l'Assessore al Turismo è responsabile delle manifestazioni in via gerarchica, prima del Presidente della Giunta. O no? Il regolamento è così, c'è scritto sul regolamento che l'Assessore preposto è responsabile e poi viene il Presidente della Giunta. Se l'Assessore non fa il suo dovere, ciò non è per colpa mia, ed è chiaro che io lo censuro di fronte a questi fatti e di fronte a queste manifestazioni. La censura era solo rivolta in tal senso, e cioè che gerarchicamente l'Assessore è responsabile: se non è vero mi si provi il contrario, perchè il regolamento parla chiaro. E a questo punto ciò vuol dire che l'Assessore non ha svolto il suo lavoro, ed in questo senso io ho chiesto di censurarne il comportamento.
Comunque non ha importanza, prendo atto della buona volontà di voler risolvere il problema. Sta di fatto che io ho mosso delle contestazioni; le contestazioni rimangono, per cui mantengo anche la mia mozione, e non ha nessuna importanza se sarà votata solo dal sottoscritto.
PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione la mozione presentata dal Consigliere Aloisi:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 29
Votanti: 26
Favorevoli: 1
Contrari: 25
Astenuti: 3 (Breuvé, Pascale e Torrione)
Il Consiglio non approva.