Oggetto del Consiglio n. 1554 del 2 ottobre 1985 - Resoconto
OGGETTO N. 1554/VIII - RINVIO DELL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE CONCERNENTE: "INTERVENTI STRAORDINARI PER IL RECUPERO ABITATIVO DEI CENTRI STORICI".
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.
VIBEFTI (N.S.): Nel recente Consiglio della seconda quindicina di settembre abbiamo accettato un rinvio, concordando con il Presidente della Giunta un suo impegno a fornirci delle precisazioni su quanto la Giunta sta predisponendo in merito ad un disegno di legge analogo a quello presentato molto tempo fa da Nuova Sinistra e concernente: "Interventi straordinari per il recupero abitativo dei centri storici". Prima di dare inizio all'eventuale illustrazione del disegno di legge n. 206 restiamo pertanto in attesa di sentire quanto il Presidente della Giunta o l'Assessore competente vorranno dirci, dopodichè decideremo di conseguenza.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.
BCRBEY (D.C.): La Giunta regionale sta effettivamente lavorando su questo tema che riteniamo une dei più importanti per l'economia valdostana. E' un disegno di legge di un certo impegno per il recupero abitativo dei centri storici, perchè l'indirizzo è duplice: di natura sociale, per dare la prima casa a chi è proprietario di un fabbricato nei centri storici, e di natura economica, per dare la prima casa nei centri storici, perchè l'indirizzo deve essere rivolto al recupero dei fabbricati esistenti piuttosto che all'occupazione di nuovi terreni.
Lo scopo è quello di avere una legislazione generalizzata, valida non solo per la città di Aosta, ma anche per gli altri Comuni della Valle, anche se dobbiamo interpellare per primo quello di Aosta che finalmente si è dato una struttura definitiva a livello di Giunta. Si cercherà di poter intervenire anche con l'istituto dell'esproprio, perchè nei centri storici esiste il problema, comune alla maggior parte dei fabbricati, della frammentazione della proprietà che spesso appartiene a persone irreperibili, perchè residenti fuori della Valle. L'esproprio verrebbe messo in atto, affinché il Comune, la Regione o un Consorzio, dopo essere divenuto proprietario, possa intervenire per il recupero abitativo, grazie al finanziamento che viene ipotizzato. Questi indirizzi, per il momento, sono solo a livello d'impostazione politica e devono essere trasformati in un'organica proposta di legge e di questo abbiamo incaricato i tecnici degli Assessorati competenti ed anche alcuni esperti esterni. Ci auguriamo che entro il mese di novembre questa legge possa essere approntata.
Sappiamo che il Consigliere Viberti prenderà la parola per dire che si è in ritardo su questo problema, ma poiché riteniamo che questo disegno di legge sarà uno dei più importanti per l'attività dei Comuni nel prossimo quinquennio, noi vorremmo predisporre un disegno di legge che sia il più giusto e il più operativo possibile.
PRESIDENTE: La Presidenza chiede al Consigliere Viberti se intende, nei limiti fissati dall'Assessore, rinviare la sua proposta di legge alle Commissioni competenti che la potranno esaminare insieme al disegno di legge della Giunta. Quindi la prima e la seconda Commissione saranno investite del problema e potranno discutere la proposta del Consigliere Viberti, sempre se egli è d'accordo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.
VIBERTI (N.S.): Devo dire che io mi aspettavo qualche cosa di più dalla Giunta. Mi era stato, se non proprio assicurato, comunque promesso un piccolo documento che permettesse di mettere in evidenza quali sono i criteri (Chiedo scusa al Presidente se approfitto del regolamento, ma credo sia necessario spiegare i presupposti della scelta che poi farò) e gli intendimenti, almeno a livello teorico, della Giunta su questo problema che da tempo è riconosciuto come impellente ed importante.
L'Assessore Borbey stesso dice che si tratta di un problema che può addirittura qualificare questa legislatura. E' un provvedimento sul quale, indubbia mente, ci deve essere un serio dibattito che noi non rifiutiamo; il fatto è che questo dibattito non c'è. A noi non interessa mettere in discussione questa proposta di leggi perchè sia bocciata e non ci interessa neanche che venga recepita integralmente. Gradiremmo invece cominciare a conoscere almeno gli indirizzi su cui la Giunta sta lavorando, mentre non possiamo ottenere neanche questo.
Nell'esprimere la mia insoddisfazione per quello che è stato fatto, chiederei il rinvio della discussione alla prossima seduta consiliare e non il rinvio alle Commissioni. Prima o poi questo dibattito dovrà essere affrontato: se non lo si vuole fare attraverso il dibattito amichevole ed il confronto sui documenti, saremo costretti a farlo attraverso la discussione della legge. Noi prendiamo atto che all'interno di questa Giunta c'è la volontà precisa di arrivare, anche se non a breve termine, ma quantomeno entro quest'anno, alla discussione di questo provvedimento. Noi, però, ricordiamo che già prima delle elezioni c'era stato richiesto di evitare il dibattito che poteva essere rovinato e soffocato dall'imminenza elettorale.
Intorno a questo progetto di legge non vediamo niente di concreto, mentre in altre occasioni avevamo apprezzato i primi difficili passi e le proposte che erano state avanzate. E' inutile ricordare che si è in ritardo rispetto alle stesse disposizioni di legge che questo Consiglio ha votato e c'è anche un po' di amarezza nel constatare che, nonostante la proclamata volontà, non si riesce ad andare avanti.
Il Comune di Aosta da anni aspetta la possibilità di accedere a dei finanziamenti dai quali è sempre rimasto escluso per diversi motivi. Il centro storico ha bisogno di un intervento che gli ridia quella vitalità che è garantita solo da una particolare sua destinazione. E' importante che ci sia una serrata discussione intorno a questo tema e che tutte le voci si facciano sentire. Purtroppo non vediamo niente e perciò non ci sentiamo di seguire la stessa procedura adottata per l'oggetto che riguarda il Parco del Gran Paradiso. Noi preferiamo che questo oggetto venga iscritto all'ordine del giorno del prossimo Consiglio e se neanche allora vedremo qualche cosa di più completo non potremo più tollerare che si continui in questo atteggiamento dilato rio. Non è necessario infatti arrivare ad un provvedimento complessivo, perchè se si possono indicare gli indirizzi di fondo e per la parte più urgente si può intervenire con un provvedimento stralcio che sia in linea con l'indirizzo di fondo del provvedimento più complessivo. E' solo questione di volontà e la mia preoccupazione è che questa volontà non ci sia o che ci siano ancora, all'interno della Giunta, diverse interpretazioni sui criteri informatori della legge. Se è così si cerchi perlomeno di essere più chiari.
PRESIDENTE: Consigliere Viberti, la Presidenza si permette di suggerire il rinvio della legge, con il parere già espresso dalla II Commissione, all'ordine del giorno del prossimo Consiglio, auspicando che per tale data possa essere predisposto uno schema o un orientamento come è stato richiesto. Se ciò non dovesse avvenire e se non ci fosse una decisione a livello di Commissioni per esaminare o cominciare il dibattito su questo argomento, il Consiglio deciderà.
IL CONSIGLIO
prende atto concordando.