Oggetto del Consiglio n. 1547 del 2 ottobre 1985 - Resoconto
OGGETTO N. 1547/VIII - PRESA DI POSIZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE CONTRO LA COSTRUZIONE DELLE NUOVE ARMI STELLARI. - REIEZIONE DI MOZIONE.
PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dai Consiglieri Mafrica, Tonino, Cout, Bajocco e Millet:
MOZIONE
Nel mese di novembre avrà luogo a Ginevra l'atteso vertice Reagan-Gorbaciov, che dovrebbe servire ad allentare la tensione attualmente esistente tra le due superpotenze e ad aprire una nuova fase di distensione nei rapporti internazionali.
Uno dei principali temi in discussione, sia nelle trattative tra esperti in corso a Ginevra, sia nelle fasi preparatorie del vertice di novembre, riguarda la nuova generazione di armamenti che va sotto il nome di armi stellari.
Essendosi già in precedenza pronunciato contro la proliferazione di armi nucleari, per una politica di disarmo graduale e controllato e per il superamento dei blocchi militari, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
DENUNCIA
la pericolosità della nuova corsa al riarmo, aperta con la ricerca e la sperimentazione di armi destinate ad insediare anche nello spazio arsenali nucleari già sufficienti a distruggere più volte l'intero pianeta
INVITA
il Governo italiano a non coinvolgere il Paese in alcun progetto, anche soltanto di ricerca o presentato come difensivo, relativo alle guerre stellari, perchè così facendo contribuirebbe a rendere ancora più insicura la delicata situazione internazionale
DELIBERA
di inviare copia del presente documento al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Affari Esteri, agli Ambasciatori in Italia di USA ed URSS, ai Capi Gruppo parlamentari della Camera e del Senato.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): L'argomento è di interesse generale e, anche se la discussione è nella fase finale della mattinata, io credo che sia opportuno un pronunciamento del Consiglio regionale in questa materia. In questi giorni si effettuano i preparativi dell'incontro di novembre a Ginevra tra il Presidente degli Stati Uniti e il Segretario Generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. Sono riprese anche le trattative di Ginevra e alcune proposte fatte per riprendere il cammino della distensione possono servire a facilitare il confronto tra le due superpotenze.
L'elemento di maggior frizione tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti è la ricerca, annunciata dal Presidente degli Stati Uniti e condotta con un certo dinamismo, della possibilità di dotare gli Stati Uniti di uno "scudo stellare". Grande è stata la resistenza dell'Unione Sovietica, che considera questa ricerca come l'inizio di una nuova e costosa corsa agli armamenti, che potrebbe incrementare i pericoli di una guerra nucleare.
Noi crediamo che il Consiglio regionale della Valle d'Aosta possa dare un suo modesto contributo anche in questo campo e con questa mozione chiediamo che il Consiglio regionale, dopo aver già votato in anni passati contro l'insediamento di armi nucleari nella nostra Regione, denunci il pericolo di queste nuove armi. Se la corsa al riarmo porta ad esperimenti, a costruzioni di vettori e di satelliti, avremo come risultato la dislocazione anche nello spazio di quelle armi che già ora sono sufficienti a distruggere più volte l'intero pianeta. Noi crediamo che l'impiego di enormi risorse da parte dei più grandi paesi del mondo in questo tipo di corsa non possa aiutare in alcun modo la sicurezza del mondo e pensiamo che quelle risorse potrebbero essere destinate ad aiutare intere popolazioni che ancora vivono al limite della sopravvivenza.
La mozione invita il Governo italiano a non entrare in alcun progetto di ricerca relativo alle armi stellari, così come all'interno della Comunità Europea esistono Governi che non hanno accettato le proposte degli Stati Uniti di essere coinvolti in un programma di ricerca in questo campo. Pensiamo che il Governo italiano potrebbe prendere una posizione valida se come hanno già fatto altri Governi europei, e lavorasse per il dialogo tra le superpotenze e per la distensione, senza dare la propria adesione a progetti e ricerche che senz'altro non contribuiscono a rendere più sicura questa terra. Il senso della mozione è di avere un pronunciamento del Consiglio regionale contro questa nuova corsa al riarmo, ancora più pericolosa delle precedenti e che sicuramente non avrà effetti positivi sulle economie mondiali e sul livello di sicurezza. Pensiamo che il voto del Consiglio regionale, rappresentando solo un invito, debba essere manifestamente indicativo, ma non per questo sarà meno significativo.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.
ALOISI (M.S.I.): Il Movimento Sociale Italiano respinge la mozione presentata dal Partito Comunista, perchè la ritiene prettamente strumentale e non veritiera. Il Partito Comunista cerca di strumentalizzare il divario esistente tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti, senza tenere in considerazione che il rapporto degli armamenti a favore dell'Unione Sovietica è di 3 a 1. Non cita, per esempio, il divario esistente in campo di armamenti nucleari tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti.
Il discorso delle guerre stellari portato avanti adesso dagli Stati Uniti dà l'esatta dimostrazione della differenza di potenzialità che esiste fra le due nazioni, come testimonia l'ultima proposta dell'Unione Sovietica di ridurre del 50% l'armamento nucleare solo se gli americani rivedono la loro posizione in materia di guerre stellari; fatto questo che è la dimostrazione più lampante del divario esistente fra le due nazioni.
Non mi dilungo oltre perché anche le pietre sono a conoscenza del fatto che tra le due superpotenze c'è un divario enorme a favore dell'Unione Sovietica, quindi il richiedere, in questo Consiglio, con una mozione di non accettare il rilancio da parte degli Stati Uniti delle guerre stellari, che serve unicamente a sanare il divario esistente, è un atto esclusivamente strumentale.
Pertanto, come rappresentante del Movimento Sociale Italiano, voterò contro e mi auguro che anche le altre forze politiche siano corrette ed obiettive in questa valutazione e respingano la mozione del Partito Comunista.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Tamone; ne ha facoltà.
TAMONE (U.V.): Non vorrei dire delle cose che non posso dire. Siamo d'accordo sul fatto che le corse agli armamenti siano pericolose per l'umanità, però riteniamo che questa mozione contenga alcune imprecisioni. Forse il Partito Comunista è male informato perchè la Russia non dice niente su questi argomenti e quindi non può ricevere informazioni direttamente dalla fonte.
(.....INTERRUZIONE.....)
Secondo noi, nella prima frase della mozione c'è un grave errore, perchè, a quanto pare, gli scudi stellari non saranno composti da armi nucleari, ma da laser e quindi non verrà creato un altro arsenale nucleare.
Chiediamo pertanto di apportare alla mozione, sempre se decideremo di votarla, la seguente modifica:
"la pericolosità della nuova corsa al riarmo, aperta con la ricerca e la sperimentazione di armi destinate all'insediamento nello spazio".
Questo è un primo emendamento alla parte deliberativa. Ma siccome questo campo di ricerca è legato alla scoperta di tecnologie molto avanzate, ci permettiamo anche di suggerire la dizione: ...il Governo italiano a non coinvolgere il Paese in alcun progetto relativo a guerre stellari..."
eliminando:
"anche soltanto di ricerca o presentato come difensivo"
perchè la ricerca può trovare applicazione anche in altri campi, come ad esempio nella medicina. Chiediamo quindi queste modifiche e aspettiamo il parere del Presidente della Giunta.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.
VIBERTI (N.S.): Sarà compito dei presentatori della mozione esprimersi sulle precisazioni e sulle richieste del Segretario dell'Union Valdôtaine.
A me preme invece sottolineare il cambiamento, avvenuto a livello mondiale, di approccio mentale al problema della guerra nucleare. Noi possiamo anche fingere di ignorare che il problema esiste, possiamo anche ridere, però la pericolosità di questa iniziativa sta nel fatto che si modifica l'approccio mentale al problema della guerra nucleare.
Dal 1950 al 1970 gran parte delle persone che avevano affrontato questo tema erano garantite dal fatto che l'eventuale scoppio di una guerra nucleare avrebbe certamente coinvolto l'intero pianeta e che con l'aumento degli arsenali aumentavano anche le possibilità di distruzione del pianeta. Con l'avvento di nuove armi, come la bomba al neutrone, si è cominciato a parlare di possibili scenari di guerre nucleari e questo è già stato un pericoloso passo verso una possibile guerra nucleare limitata: è venuta meno quindi la mentalità precedente, quella del terrore reciproco e dell'ineluttabilità della distruzione dell'intero pianeta.
Il proliferare di nuove armi che spostano i possibili teatri di guerra dal pianeta all'esterno non è un miglioramento, perchè il problema viene spostato, anzi è un peggioramento, perchè dà la possibilità alle gerarchie militari, ed anche ad alcuni politici, convertiti a questo nuovo atteggiamento mentale verso la guerra, di pensare che è possibile effettuare degli scontri. Se le cose procederanno in questo modo, arriverà il momento in cui l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti d'America, o altre potenze che nel frattempo avranno costruito micidiali ordigni, si scontreranno ad un altro livello. Ma chi ci garantisce che quello scontro non si ripercuoterà sul nostro pianeta?
Secondo il mio modesto parere noi dobbiamo batterci secondo le nostre possibilità, lanciando appelli anche se le scelte degli altri paesi non ci competono, affinché venga sconfitta questa mentalità di una possibile guerra limitata. I militari hanno in mano queste pericolose armi e la voglia di poterle usare si fa sempre più forte: noi dobbiamo batterci perchè i politici continuino a mantere il controllo proseguendo nelle trattative per far diminuire gli arsenali, affinché i soldi destinati alla costruzione di questi ordigni, che non sono di alcuna utilità, vengano piuttosto destinati a migliorare le condizioni umane delle popolazioni che vivono in condizioni pietose sul nostro pianeta.
Quindi noi voteremo questa mozione perchè va nel giusto senso, e cioè contro quella pericolosa modificazione dell'atteggiamento mentale nei confronti della guerra nucleare, la quale sarà sempre distruttiva e, anche se sulla carta la si può limitare ad uno scenario particolare, non è pensabile che, nella realtà, una volta iniziata a si possa fermare, così come è impossibile fermare la reazione a catena nel momento in cui essa supera il punto critico.
Con questo paragone chiudo il mio intervento che ci vede schierati dalla parte di chi vuole la pace, la riduzione delle armi da ogni parte e l'impiego del denaro per migliorare le condizioni di vita degli uomini e non certo per la loro distruzione.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Vice Presidente De Grandis; ne ha facoltà.
DE GRANDIS (P.R.I.): Questo è un argomento di estrema delicatezza e richiede estrema serietà, perché è particolarmente pericoloso affrontarlo in maniera parziale, affidandosi a notizie che non siano sufficientemente provate.
Mi sembra che l'impostazione della mozione, che vede nello scudo stellare solo l'aggravarsi del problema degli arsenali nucleari tra le superpotenze, sia inesatta perchè, indipendentemente dall'equilibrio reale o presunto che noi speriamo che ci sia per la convenienza di tutti, in fatto di armamenti nucleari esiste fra le due superpotenze un equilibrio che nessuno di noi è in grado di confermare in maniera esatta. Credo che una mozione per indurre il Governo ad agire in favore della pace debba riguardare l'intero problema e non essere unilaterale.
Non è esatto, almeno per quello che possiamo sapere attraverso la stampa e la televisione, che gli scudi stellari avrebbero solo una funzione difensiva e sarebbero senza l'equipaggiamento di un arsenale nucleare nell'etere, perché la realtà è ben diversa e certamente c'è motivo di cui preoccuparsi. Ma è anche motivo di preoccupazione, a mio avviso, non fare pendere la bilancia in maniera inopportuna da una parte o dall'altra, proprio nel momento in cui queste trattative sono in fase di ripresa. Ci sono infatti delle aperture da parte di entrambe le superpotenze che fanno ben sperare che si possa concordemente arrivare ad una diminuzione bilaterale degli arsenali nucleari, che è il vero obiettivo per ognuno di noi che spera di vivere in pace per il resto dei suoi giorni.
Se le cose stanno in questi termini, il nostro intervento deve essere più asettico e non deve essere influenzato da una maggiore simpatia per una parte o per l'altra. Tanto più che, se dovessimo manifestare simpatia, dovremmo tener conto che noi Partito Comunista compreso, abbiamo aderito al Patto Atlantico. Non dobbiamo pensare che tutte le colpe sono da una parte e i meriti dall'altra. Bisogna guardare le cose con estremo distacco, cercando di essere il più equilibrati possibile per essere coadiuvanti alla causa della pace e non essere invece un granellino di sabbia che fa stridere i meccanismi così delicati che dovrebbero portarci alla rinuncia dell'armamento nucleare.
Sembra quindi abbastanza difficile opporsi alla ricerca in senso lato, quando sappiamo benissimo che tutte le grandi scoperte della scienza hanno applicazioni positive di cui noi beneficiamo quotidianamente, ma hanno anche, e maledettamente, utilizzazioni negative perchè non riusciamo a contenerle in limiti tollerabili. La ricerca deve andare avanti perchè rappresenta il progresso e non il regresso, anche se comporta il rischio di applicazioni negative per l'umanità.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Ricco; ne ha facoltà.
RICCO (D.C.): Il problema posto dai Consiglieri Mafrica, Tonino, Cout, Millet e Bajocco, è veramente importante. Ritengo però, data l'ora tarda, che sarebbe opportuno rimandare la discussione a oggi pomeriggio, in quanto non ci sentiamo di approvare così com'è una mozione faziosa e a senso unico. E' inutile che stiamo a ripetere che il nostro partito è il primo a volere la collaborazione e la pace fra i popoli. Non abbiamo nulla da aggiungere, ma vorremmo proporre di discutere seriamente il problema e di modificare in modo sostanziale questa mozione.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.): Je doit avouer mon ignorance à propos de ce thème, car au-delà des comptes-rendus des journaux sur les "guerre stellari", je n'en sais rien du tout. Et j'ajouterai que le Conseil régional s'est déjà exprimé à ce sujet, comme le dit très clairement la première partie de la motion:
"Essendosi già in precedenza pronunciato contro la proliferazione di armi nucleari , per una politica di disarmo graduale e controllato e per il superamento dei blocchi militari".
On a déjà fait tout ce que le Conseil désirait faire en matière, et je crois que se prononcer encore en disant qu'il faudrait examiner encore ce problème est inutile, comme ont déjà dit clairement les Conseillers qui ont déjà pris la parole, car alors ne suffirait ni cet après-midi ni demain, car personne ne connaît à fond le problème.
Quant à la deuxième partie: "Invita il Governo italiano a non coinvolgere il Paese...", on peut être jaloux d'une autre compétence et, en même temps, vouloir que soit maintenue notre autonomie sur certains thèmes: on sait quelles ont été les prises de position à cet égard. Tout en confirmant qu'on est contre n'importe quelle guerre, n'importe quel attentat contre l'autonomie des différents états et tout en considérant d'une façon progressiste les recherches qui ont été faites jusqu'à présent, et que je crois, les différentes forces politiques feront encore dans le futur pour aboutir à des résultats du point de vue scientifique, malheureusement, comme il arrive très souvent, voir les guerres chimiques, que ce qui est pour le progrès peut être aussi négatif pour les populations.
Donc, vu le contenu de cette dénonciation et de cette délibération, on s'abstiendra sur la motion, car on s'est déjà clairement prononcé contre n'importe quelle guerre, voir les guerres nucléaires.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Noi siamo disponibili a rinviare al pomeriggio la discussione sull'argomento, perché siamo interessati ad un pronunciamento del Consiglio regionale e non al fatto che la mozione venga discussa e bocciata così com'è. Credo che la mozione non possa essere definita faziosa, perchè in nessuna sua parte prende assolutamente posizione e non dà nessun giudizio, ma si riferisce alla situazione complessiva senza fare alcuna scelta, anzi vi si dice che occorre lavorare per la distensione e per evitare pericoli futuri.
Qualcuno sostiene che si tratti di uno scudo difensivo, ma io credo che non esistano armi puramente difensive; i giornali dicono, non me lo sono inventato, che quando una delle superpotenze ha la sua sicurezza garantita attraverso uno scudo potrebbe essere invogliata a dare il primo colpo. Noi non conosciamo la natura di quelle armi e non sappiamo se si tratterà di satelliti nello spazio che ordineranno ad altre armi dislocate altrove di muoversi contro le armi avversarie.
Con la nostra mozione vogliamo sollevare il problema del nuovo passo che si farà nel settore della ricerca applicata, perchè ci sono già stati diversi esperimenti nello spazio per la corsa agli armamenti: chiediamo al Consiglio regionale di pronunciarsi contro questo nuovo passo. Non diciamo che non venga fatta la ricerca, ma chiediamo che il Governo non ci coinvolga in ricerche finalizzate a progetti relativi alle guerre stellari.
La ricerca sui laser, la ricerca nucleare e sulle particelle devono continuare, perchè danno all'umanità nuove conoscenze e validi strumenti per la difesa della salute dell'uomo; non riteniamo giusto invece sprecare enormi risorse per una ricerca finalizzata a dotare i paesi di un presunto scudo difensivo. Non entriamo neanche nel merito del divario esistente tra le superpotenze, in quanto riteniamo che entrambe abbiano armi a sufficienza per scatenare guerre che distruggerebbero l'intera umanità.
Le osservazioni fatte prima dal Consigliere Tamone potrebbero essere raccolte, attraverso una sospensione del Consiglio, in una mozione che trovi il consenso dell'intero Consiglio regionale: aderiamo pertanto alla richiesta di concordare, se possibile, un testo che venga votato dall'intero Consiglio regionale.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Ricco; ne ha facoltà.
RICCO (D.C.): Ho ascoltato con attenzione quanto espresso dal Presidente Rollandin, che mi è parso veramente chiaro; pertanto mi sento in dovere personale di ritirare la richiesta di rinvio della discussione al pomeriggio.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.): Comme il avait déjà dit le Conseiller Tamone, je crois qu'on a fait des déclarations, pour dire de quelle façon on pourrait donner une interprétation à ce qu'on voudrait qui soit respecté dans une délibération: mais l'attitude, je le répète, a déjà été assez claire au moment où on a délibéré ce qui est écrit dans les prémisses de la motion.
Pour le reste, ne connaissant pas les détails et surtout n'ayant pas la possibilité d'apprécier la façon dont un système de ce genre pourrait être installé, je crois que ce serait vraiment inutile de s'exprimer sur ce thème, surtout en ce moment. Je crois qu'on l'a dit clairement, peut-être est-ce un hasard, mais la question a été soulevée de la part de l'Amérique et c'est tout-à-fait clair qu'il y a une prise de position politique qui ressort de ce document. Je crois que les Conseillers l'on apprécié et dit clairement, que nous ne sommes pas à même de faire ces discours à présent.
Je le répète encore une fois: nous sommes contre n'importe quelle guerre, et nous l'avons déjà dit avec ce document unitaire du Conseil régional. Je proies donc que ce n'est absolument pas la peine de répéter ce discours à présent; par conséquent, on s'abstiendra sur l'ensemble de la votation.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Visto che il Presidente della Giunta ha parlato a nome della maggioranza e ha respinto di fatto la possibilità di concordare un testo unitario del Consiglio, ritiro la precedente richiesta di sospensione e chiedo che la mozione venga votata.
PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola pongo in votazione la mozione presentata dal Gruppo comunista:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 24
Votanti: 7
Favorevoli: 6
Contrari: 1
Astenuti: 17 (Beneforti, Bondaz, Borbey, Breuvé, De Grandis, Fosson, Lanièce, Lanivi, Marcoz, Martin, Perrin, Pascale, Ricco, Rollandin, Stévenin, Tamone e Voyat)
Il Consiglio non approva.
PRESIDENTE: Ricordo che la I e III Commissione sono convocate per questo pomeriggio alle ore 15. Il Consiglio è sospeso. I lavori riprenderanno alle ore 16.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 12,56.