Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1307 del 2 maggio 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1307/VIII - COMUNICAZIONI SULLA SITUAZIONE DEGLI ACCERTAMENTI RELATIVI ALLA GESTIONE DELLA CASA DA GIOCO DI SAINT-VINCENT. - REIEZIONE DI ORDINE DEL GIORNO.

PRESIDENTE: Do lettura dell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Riccarand, Mafrica e Baldassarre:

ORDINE DEL GIORNO

Preso atto che pressoché la totalità degli azionisti ufficiali della SAISET S.p.A. è stata colpita da mandati di cattura del Giudice Istruttore dell'Ufficio Istruzione Penale del Tribunale

di Torino per furti pluriaggravati commessi nella gestione dei giochi americani;

Ricordato che la Regione, nella sua qualità di parte lesa, si è costituita parte civile nel procedimento penale in corso nei confronti di Masi, Chamonal e Giovannini (detentori del 78% delle azioni SAISET);

Preso altresì atto che dal processo verbale, redatto in data 22 marzo 1985 dal Nucleo regionale Polizia tributaria del la Guardia di Finanza di Torino, emerge:

1) che "è stato accertato che la S.p.A. SAISET operava una sistematica sottrazione degli introiti realizzati attraverso tutti i settori di gioco omettendone la relativa contabilizzazione".

2) che "La Società ha omesso di contabilizzare l'importo complessivo di lire 19.334.785.194, riferito al periodo 1° settembre 1981 - 6 dicembre 1984";

Ricordato che l'art. 15 del Contratto Regione-SITAV del 16 febbraio 1978 prevede la revoca della concessione in caso di sottrazione o occultazione di incassi per fatto della società;

Ritenendo doveroso sottrarre la gestione dei giochi americani presso la Casa da Gioco di Saint-Vincent ad una Società che si è resa responsabile di gravi irregolarità, che ha pressoché tutti gli azionisti colpiti da mandati di cattura e che ha visto finire nuovamente in carcere anche il suo ex amministratore unico;

il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

delibera di revocare l'autorizzazione alla SAISET S.p.A. di gestire i cosiddetti giochi americani presso la Casa da Gioco di Saint-Vincent

dà mandato

al Presidente della Giunta di notificare tale decisione con lettera raccomandata agli amministratori della SAISET S.p.A. e della SITAV S.p.A.

PRESIDENTE: Come da intesa si prosegue nella discussione in relazione alla questione del Casinò.

Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti; ne ha facoltà.

BENEFORTI (D.C.): Qualcuno ha parlato di relazione, ma le mie sono soltanto comunicazioni al Consiglio.

Nell'adunanza del 3 aprile, nel richiedere la proroga al 15 maggio del mandato conferito alla Commissione Affari Generali allargata ai Capi Gruppo, affermai che nella seduta odierna avrei comunque comunicato al Consiglio gli avvenimenti che si sarebbero verificati nel frattempo sugli accertamenti in cor so sulla SAISET che gestisce i giochi americani al Casinò di Saint-Vincent. Oggi infatti riferisco quanto è stato appurato dalla Commissione e sull'operato della stessa in questo breve lasso di tempo.

Ritengo anche opportuno confermare a questo Consiglio che la relazione finale sarà inderogabilmente presentata nella seduta del 22 maggio prossimo venturo, sia per rispettare il mandato ricevuto, sia perché in tale data saremo tutti in condizioni di prendere le decisioni definitive su dati certi che fino ad oggi non abbiamo avuto. Ritengo pertanto che oggi si debbano evitare polemiche e strumentalizzazioni elettorali. Affrontiamo il problema da amministratori quali siamo, senza lasciarci trascinare da spirito di parte, sia di maggioranza, sia di opposizione.

Come è noto, i motivi per i quali era stata avanzata la richiesta di proroga riguardavano allora l'impossibilità da parte della Commissione di riunir si regolarmente a seguito degli impegni inerenti l'attività del Consiglio e dei Consiglieri, e la possibile comunicazione da parte del Presidente della Giunta degli elementi relativi agli accertamenti della Polizia Tributaria nei confronti della SAISET, di cui la Commissione allora non era a conoscenza. Ne consegue pertanto la mancanza di una risposta da parte della Commissione alle pro poste che dovrebbe formulare per la gestione dei giochi americani in caso di revoca della convenzione in atto.

L'altro aspetto era la mancanza di una risposta alla richiesta avanzata (dopo l'incontro del sottoscritto con l'Avvocato Lozzi, legale della Regione costituitasi parte civile) ai magistrati che seguono l'inchiesta sul Casinò per avere gli atti relativi alle perizie e agli interrogatori che i magistrati stessi hanno effettuato. La conoscenza di questi atti avrebbe indubbiamente facilitato il compito affidato alla Commissione in merito all'accertamento amministrativo nei confronti della SAISET. Oggi posso comunicare al Consiglio che i magistrati hanno accolto la richiesta presentata dal sottoscritto e dal Presidente del Consiglio, per cui gli atti saranno consegnati alla Presidenza del Consiglio nella giornata di domani.

In questi giorni riceveremo anche la risposta del Professor Dal Piaz, inerente il parere richiesto alla Commissione sul processo verbale di constatazione redatto dalla Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Torino. La Commissione ha ritenuto opportuno rivolgersi al Prof. Dal Piaz per sapere se il contenuto del verbale della Polizia Tributaria è sufficiente e può essere preso a base dell'accertamento amministrativo da parte della Commissione, anche perché lui stesso che aveva consigliato, in attesa del perfezionamento di accertamenti da parte dell'autorità giudiziaria, di procedere ad un accerta mento amministrativo da parte del Consiglio regionale.

Tuttavia c'è da tener presente che, da un primo esame del verbale della Polizia Tributaria a conoscenza dei membri della Commissione, è risultato evidente che il verbale stesso è stato redatto in base a dati ed elementi acquisiti dalla Magistratura di Torino in se de di indagine penale e in questa sede è stato accertato che la SAISET S.p.A., fra gli altri accorgimenti posti in essere per occultare gli effettivi risultati di gestione, operava una sistematica sottrazione degli introiti realizzati attraverso tutti i settori di gioco.

Il verbale dice ancora che la sottrazione degli introiti viene imputata alla Società SAISET come tale e non a funzionari o impiegati della stessa, presi singolarmente. L'importo sottratto dal 1° settembre 1981 al 6 dicembre

1984 ammonterebbe a circa 19 miliardi, così suddivisi: roulette americana 1 miliardo 407 milioni; black jack 2 miliardi 75 milioni; slot machines 7 miliardi 61 milioni e punto banco 8 miliardi 789 milioni. Inoltre, nel verbale si rileva che l'imposta relativa alla legge sugli spettacoli, non versata nella misura dell'8%, ammonta oggi ad 1 miliardo 546 milioni. Da una lettura del verbale si può vedere che molte affermazioni riportate sono le stesse fatte in Commissione dall'allora Commissario Sanchioli.

Questi sono alcuni aspetti scaturiti da un esame del verbale della Polizia Tributaria e possono essere considerati come base definitiva per procedere alla revoca della Convenzione Regione-SAISET. Credo che anche molti di noi siano di questo parere, ma oggi non dividiamoci per questo: non conviene e non ci guadagna nessuno perché ormai siamo alla fine della vicenda!

Ho cercato di mettere la Commissione in condizione di giudicare con documenti, pareri e audizioni; altrettanto ha fatto il Presidente della Giunta. Nessuno può negare che prima di prendere ogni decisione non si siano verificate tutte le strade possibili e non siano stati dati incarichi ad avvocati ed esperti affinché ci confortassero con il loro parere.

Pertanto, alla luce degli atti che ci fornirà la Magistratura inquirente, sui quali c'è da tenere presente che grava indubbiamente il segreto istruttorio, e alla luce del parere fornito dal Prof. Dal Piaz in merito al verbale del la Polizia Tributaria, porteremo al prossimo Consiglio regionale la relazione definitiva e le conseguenti proposte in base al mandato ricevuto. Su tale relazione e proposte il Consiglio assumerà le decisioni di competenza e potrà farlo in quanto in possesso di documenti che potrà esibire in caso di ricorsi della controparte al Tribunale Amministrativo.

Prima di terminare, permettetemi di richiamare ancora la vostra attenzione su aspetti che ci riguardano, essendo inerenti al lavoro della Commissione. Primo aspetto è l'arresto, avvenuto il 22 aprile, da parte della Guardia di Finanza di Torino, del Dottor Luigi Vegezzi. La Commissione, venuta a conoscenza della notizia apparsa sugli organi di informazione, ne dovrà valutare attenta mente la portata, perché, se le notizie saranno confermate, l'accusa di furto aggravato rivolta al commercialista, ritenuto anch'egli responsabile dei furti ai tavoli dei giochi americani, potrebbe avere grande importanza ai fini dell'indagine amministrativa, in quanto riferita a persona che, al momento dei fatti contestati, oltre ad essere uno dei principali azionisti della SAISET, era anche responsabile della Società stessa in qualità di amministratore delegato.

Il secondo aspetto che voglio ricordare è che la deliberazione consiliare del 14 gennaio, nel conferire mandato alla Commissione Affari Generali, ha incaricato la stessa di formulare proposte qualora si verificassero le condizioni della revoca della convenzione in atto per la gestione dei giochi americani. L'opera della Commissione, che in questa fase potrebbe concludersi con l'accertamento in via amministrativa di un'eventuale violazione della convenzione, non può certamente considerarsi conclusa perché, nel momento dell'accertata sussistenza dei presupposti per l'instaurazione del provvedimento amministrativo di revoca, dovrà indicare anche la soluzione alternativa per la gestione dei giochi, avendo cura di assicurare la continuità per non compromettere il funzionamento di una attività che, seppur sotto certi aspetti criticabile perché basata sul gioco d'azzardo, comporta al tempo stesso un non indifferente cespite d'entrata per la Regione e soprattutto l'esistenza di oltre 150-160 posti di lavoro.

Con i dati di cui verrà in possesso la Commissione nei prossimi giorni si potrà lavorare, cercando di presentare la relazione definitiva nel Consiglio regionale del 22 maggio. Grazie.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Baldassarre; ne ha facoltà.

BALDASSARRE (P.S.D.I.): Confesso la mia soddisfazione per la relazione conclusiva del Presidente Beneforti, il quale all'inizio parlava di comunicazione mentre invece si è trattato di una vera e propria relazione finale. Dopo le affermazioni e le certezze, che il Presidente della Commissione Beneforti ha comunicato al Consiglio Regionale, non ha più senso discutere sull'argomento il 22 maggio.

Debbo dare atto al Presidente Beneforti di aver assunto una posizione netta e precisa nei confronti della Società SAISET: infatti, ritenendo che esistano tutti gli elementi idonei per passare alla revoca della concessione alla SAISET, ha chiesto al Consiglio di procedere appunto a tale revoca. Il Presidente Beneforti e la Commissione sono arrivati in ritardo a questa conclusione, perché gli stessi elementi esisteva no già da circa un anno e mezzo ed anche le mie dimissioni dalla Commissione erano state motivate dalla necessità che noi, come componenti della Commissione, eravamo già in grado di suggerire al Consiglio regionale la revoca della concessione con la SAISET.

Oggi, finalmente, non il "pentito" ma il "progressista" Valerio Beneforti ci indica la strada più giusta, dopo che altri Consiglieri ed anche il sotto scritto da più di un anno e mezzo presentano ordini del giorno ed esposti alla magistratura per costringere il Consiglio a revocare la concessione alla SAISET.

Finalmente anche la Democrazia Cristiana, per bocca del Presidente della Commissione, ha scelto la strada della revoca della Concessione e di questo prendiamo atto con soddisfazione! Questo dimostra che la mia battaglia e quella di altri Consiglieri è stata utile e decisiva, anche se, e lo ripeto con rammarico, prendiamo oggi una decisione che avremmo potuto prendere già un anno e mezzo fa.

Gli ammanchi di 19 miliardi, l'arre sto dell'amministratore Vegezzi e le comunicazioni giudiziarie che circolano in vari ambienti politici ed amministrativi della società sembra quasi che non facciano neppure più cronaca, anche se la stampa in genere cerca di ovattare alcune notizie che invece l'opinione pubblica dovrebbe conoscere, perché questi ammanchi, oltre a dare un'immagine negativa della valle d'Aosta per il loro aspetto di scandalo non solo nazionale ma addirittura internazionale, rappresentano anche un beneficio sottratto ai cittadini valdostani.

Forse noi su questo problema avremmo dovuto essere più seri: abbiamo perso una grande occasione per dimostrare di essere capaci a fare gli amministratori e di meritare i voti che gli elettori hanno voluto affidarci con fiducia!

Nel verbale della Guardia di Finanza si dice che "è stato accertato", e lo ha confermato lo stesso Presidente Beneforti, che si è trattato di una sistematica sottrazione da parte degli azionisti della stessa società, mentre io in altre occasioni ho parlato, e lo ripeto con forza, di una sistematica ruberia operata, guarda caso, dagli stessi azionisti che oggi sono uno all'estero, uno in carcere, un altro agli arresti domiciliari. Si tratta degli stessi personaggi che hanno trasformato la "bisca" del Casinò in una società mafiosa, fatta di ruberie, che non ha avuto e non ha la moralità sufficiente per gestire una casa da gioco che dovrebbe dare un certo senso di prestigio e di chiarezza all'opinione pubblica.

A che cosa serve, a questo punto, spendere 8 miliardi per delle manifestazioni utili a rilanciare l'immagine del Casinò, quando dietro a questa società ci sono persone in continuo contatto con elementi mafiosi? Nei mandati di cattura emessi la magistratura si fa esplicito riferimento allo stato mafioso di questi personaggi e noi, come Consiglieri regionali, abbiamo permesso che questa situazione si protraesse per oltre un anno e mezzo! Io non sono un cattolico, ma per un cattolico sarebbe normale ringraziare il Cielo per averci indicato questa soluzione. Accetto l'invito rivolto dal Presidente Beneforti a non voler strumentalizzare la situazione e proprio perché siamo in piena campagna elettorale...

TAMONE (fuori microfono): Gaetano, e allora tutto il discorso politico che avete fatto in questa campagna elettorale??!!

BALDASSARRE (P.S.D.I.): Non è vero, perché non mi sembra che questa campagna elettorale si sia basata...

(.... INTERRUZIONE ....)

Sì è giusto, però ogni tanto ci vuole una battuta! Certamente il 22 del prossimo mese ne potremo riparlare senz'altro. Il gruppo comunista, io ed il Consigliere Riccarand, abbiamo presentato un ordine del giorno che non leggo io, per un senso di correttezza, nel quale, dopo l'acquisizione di questi nuovi elementi, chiediamo al Consiglio Regionale di revocare alla SAISET l'autorizzazione a gestire i giochi americani. vedremo allora come si comporterà la Democrazia Cristiana, quando lo stesso Presidente della Commissione, il Consigliere democristiano Beneforti, ha detto che esistono tutti gli elementi per la revoca della concessione.

Io prendo atto di questa nuova situazione che si è venuta a creare e faccio un solo accenno alle comunicazioni del Presidente della Giunta, sulle quali appunto avevo chiesto la parola. Il Presidente della Giunta ci ha comunicato che la Commissione ha stabilito che sulle trattenute delle decadi va applicato un interesse del 15%. Io non ritengo che su questa decisione la Giunta regionale o il Consiglio regionale possano trovarsi d'accordo, altrimenti non avrebbe senso l'articolo inserito nella convenzione che la soprattassa debba essere dell'1% giornaliero. Questo non vuol dire però che il Consiglio regionale o la Giunta debbano accettare l'interesse del 15% stabilito dalla Commissione.

Io esprimo quindi il mio dissenso dalla decisione presa dalla Commissione e chiedo che il Consiglio regionale si pronunci sulla richiesta di una soprattassa dell'1% sulle trattenute operate dalla SITAV. Ho voluto così anticipare il punto di vista del mio Partito e mio personale su questo provvedimento.

PRESIDENTE: Prima di dare la parola al Consigliere Torrione, vorrei dare lettura della lettera che ho inviato ai Magistrati di Torino:

Il Consiglio regionale con provvedi mento n. 1403/VIII, in data 14 gennaio 1985, ha conferito alla Commissione Affari Generali allargata ai Capigruppo il mandato di procedere ad una azione di accertamento in via amministrativa dei fatti che possono integrare, dal punto di vista oggettivo, quegli estremi di "sottrazione od occultazione degli incassi" che il terzo comma dell'art. 15 della Convenzione Regione-SITAV considera come giustificato il motivo di revoca della convenzione.

Sussistendo un pubblico interesse circa la permanenza o meno della concessione alla SAISET s.p.a. di gestire i giochi americani, in relazione all'eventuale applicazione dell'art. 15 della vigente convenzione Regione-SITAV, richiamato dall'art. 16 della Convenzione Regione-SITAV-SAISET, a seguito ed a conferma delle richieste del Presidente della suddetta Commissione, mi pregio richiedere, ai sensi del disposto dell'art. 165 del Codice di procedura pena le, di ottenere copia degli atti relativi agli accertamenti delle sottrazioni operate sui ricavi derivanti dai giochi americani nell'ambito della gestione della s.p.a. SAISET.

Trattandosi di atti che dovrà consegnare al Presidente della Commissione consiliare incaricata degli accertamenti amministrativi sulla gestione della Casa da gioco, chiedo di essere autorizzato in tal senso e di conoscere eventuali limiti per il successivo esame in Commissione ed, eventualmente, in assemblea consiliare.

Con l'impegno al pagamento di quanto necessario, anticipatamente ringrazio e porgo distinti saluti.

- Avv. Gianni Bondaz -

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Sarò molto telegrafico anche perché avevo predisposto un intervento piuttosto articolato, ma quanto volevo dire è stato superato dal la comunicazione del Presidente della Commissione.

Io credo che le comunicazioni fatte oggi dal Presidente della Commissione e consegnate ai responsabili della Giunta necessitino solo di un atto conclusivo o di una firma, perché sono le premesse della revoca della concessione. Al di là delle sfumature di comportamento che ogni forza politica può tenere su questa vicenda, quanto ci ha detto il Presidente della Commissione può essere la premessa di una deliberazione, di un atto o di una comunicazione che il Presidente della Giunta deve inevitabilmente firmare.

A questo punto non facciamo altri commenti perché sarebbe sciocco e inopportuno far perdere tempo al Consiglio: visto e considerato che le affermazioni del Presidente della Commissione sono inequivocabili, prego la maggioranza di trarne le dovute conclusioni.

Si dà atto che dalle ore 11,07 assume la Presidenza il vice Presidente DE GRANDIS.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti; ne ha facoltà.

BENEFORTI (D.C.): Ho detto prima che oc corre non strumentalizzare, perché siamo in periodo elettorale: nelle mie comunicazioni non ho tratto e non intendevo trarre alcuna conclusione! Ricordo ai Consiglieri Baldassarre e Torrione di aver detto che nel verbale del la Polizia Tributaria vi sono delle affermazioni e che, nonostante queste affermazioni possano fare credere a qualcuno che sia tutto pronto per portare alla revoca, noi abbiamo chiesto al Prof. Dal Piaz un parere per sapere se quelle affermazioni possono costituire una base sufficiente per chiudere l'indagine amministrativa della Commissione. Ho anche affermato che la Commissione aveva richiesto gli atti processuali, che non sono stati dati alla Commissione ma alla Presidenza del Consiglio, e che, dopo la lettura degli stessi e del parere del Prof. Dal Piaz, avremmo certamente tirato le conclusioni, tenendo conto dell'arresto di Vegezzi e tenendo presente che, se si arriva a certe conclusioni, bisognerà comunque trovare il modo di gestire i giochi americani, in quanto la Commissione ha anche questo mandato.

Pertanto, quando la Commissione avrà gli atti si riunirà, discuterà e si confronterà per poter poi presentare la relazione il 22 prossimo. Il mandato della Commissione era quello di fare delle comunicazioni e io ho cercato di adeguarmi anche se ho fatto alcuni commenti sul verbale della Polizia Tributa ria.

BALDASSARRE (fuori microfono): Hai fatto marcia indietro!

BENEFORTI (D.C.): Io non faccio marcia indietro, caro Baldassarre! Non sarebbe stato corretto da parte mia trarre delle conclusioni, dal momento che le conclusioni le deve trarre la Commissione.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): I due punti su cui discutiamo sono le informazioni dateci dal Presidente della Giunta sui risultati dell'arbitrato e le comunicazioni fatte dal Presidente della Commissione Beneforti sugli ultimi sviluppi della vicenda SAISET. Parlerò brevemente su entrambi gli argomenti.

Non abbiamo ancora ricevuto il verbale definitivo dell'arbitrato, tuttavia dalle notizie forniteci dal Presidente della Giunta risulta comunque che la nostra Regione non ha avuto ragione su alcuni punti importanti. Noi esprimiamo quindi la nostra insoddisfazione per i risultati di questo arbitrato, soprattutto per ciò che concerne il pagamento dell'interesse del 15%, invece della penale prevista dal contratto per gli 11 miliardi trattenuti dalla SITAV.

Se siamo insoddisfatti non siamo però troppo sorpresi, perché l'arbitrato è anche il risultato della scelta degli arbitri: quando la Giunta regionale ha scelto come arbitro della Regione un le gale che già in precedenza aveva consigliato la Giunta regionale prendendo in considerazione le tesi della SITAV, si poteva prevedere come si sarebbe concluso l'arbitrato, essendoci due arbitri su tre indirizzati verso l'interpretazione che conosciamo. Non siamo soddisfatti dei risultati e neanche del comportamento della Giunta...

TAMONE (fuori microfono): Te lo auguro di avere l'immunità parlamentare!!

... io ho espresso la mia opinione e se qualcuno non la ritiene valida prenderà tutti i provvedimenti del caso: il Presidente Craxi ha appena dato mandato ai suoi avvocati di querelare le notizie apparse su "L'Unità", anche se erano le stesse notizie apparse su "La Repubblica" e altri giornali. Vuol dire che, probabilmente, il periodo pre-elettorale sollecita anche le querele!

Non sono soddisfatto del comportamento della Giunta, innanzitutto perché ha finto di consultare la Commissione senza poi tenere conto di quanto la Commissione aveva suggerito e cioè di limi tare l'arbitrato soltanto agli interessi sugli 11 miliardi trattenuti dalla SITAV. Sono stati posti invece in discussione altri due punti che la Commissione non riteneva opportuno considerare. Non ci sono stati poi, nonostante la Commissione li avesse richiesti, il contatto con l'avvocato della Regione e un utile scambio di idee con la Commissione.

Non conosco esattamente i termini dell'arbitrato ma mi chiedo cosa significhi riconoscere che la SITAV debba pagare soltanto il 15%. Probabilmente significa che le lettere inviate da Masi al Presidente Andrione e alcune affermazioni del Presidente Andrione sono state riconosciute come atti ufficiali. Mi chiedo che significato abbia il punto se non di accrescere le responsabilità del Presidente della Giunta, che avrebbe dato delle autorizzazioni senza consultare il Consiglio regionale.

Ad alcuni potrà non essere piaciuta la comunicazione del Presidente della Commissione speciale di indagine sulla Casa da Gioco, ma io credo che sia una persona che sa quello che fa e che presenta al Consiglio elementi di giudizio nel momento più opportuno. La vicenda dei giochi americani ci ha lasciati per plessi dal giugno dell'81, quando ci eravamo astenuti perché i termini della convenzione non erano chiari e il tutto era avvenuto troppo rapidamente, e tutto ciò anche considerando l'opportunità di aumentare i posti di lavoro in valle. Ora siamo alla stretta finale e noi crediamo che la Commissione abbia lavorato positivamente e che con gli ultimi elementi, il parere dell'Avvocato Dal Piaz e i verbali degli interrogatori, sia in grado di adempire, anche formalmente, al mandato del Consiglio regionale.

Come gruppo noi non abbiamo dubbi, avendo preso conoscenza del verbale redatto della Guardia di Finanza che non usa il condizionale ma sempre l'indicativo: per noi l'accertamento delle somme occultate per responsabilità della Società emerge dal verbale e i verbali degli interrogatori potranno essere una conferma. A questo punto l'indagine amministrativa deve considerarsi chiusa, a meno che qualcuno non sostenga che bisogna aspettare la sentenza definitiva, quella del terzo livello di procedimento giudiziario. Crediamo quindi che non si debba procrastinare oltre la decisione inevitabile.

Oggi abbiamo sottoscritto un ordine del giorno per la revoca, perché riteniamo che l'opinione pubblica debba sapere chi giudica in un determinato modo le notizie e ne prende atto e chi invece ha ancora dei dubbi in proposito. Siamo anche d'accordo che la revoca venga decisa tenendo conto della realtà e della necessità che la Casa da Gioco continui a funzionare. Noi avevamo già presentato una proposta di legge in tal senso, nei mesi scorsi, ma non sappiamo se la maggioranza regionale vorrà tener conto di quella proposta.

Comunque, contestualmente alla revoca, il Consiglio regionale deve dare mandato all'esecutivo perché trovi una soluzione transitoria per il personale. In attesa di una soluzione definitiva si potrebbe nominare un commissario straordinario e fare in modo che il per sonale della Casa da Gioco abbia un incarico temporaneo in attesa di una soluzione più opportuna per l'intera questione del Casinò. Non crediamo tuttavia che tutto possa limitarsi alla sola revoca della convenzione con la SAISET: abbiamo elementi che ci inducono a pensare che ci sia in ballo l'intera gestione della Casa da Gioco. Ricordo, per esempio, che nel verbale si fa cenno ai compiti di vigilanza che aveva la SITAV sui procedimenti messi in atto dalla SAISET. Ricordo ancora che alcuni azionisti della SAISET sono contemporaneamente azionisti della SITAV. Anche la questione dell'indennità fuori busta concessa ai controllori comporta, a nostro giudizio, delle responsabilità da parte della SITAV.

Noi siamo dell'idea che la situazione sia ormai assolutamente chiara e che sia inevitabile la revoca della Convenzione, con tutti gli accorgimenti necessari perché non ci siano problemi per la continuità dei giochi e per il personale che lavora nella Casa da Gioco. Crediamo anche che debba essere presa in considerazione la possibilità di arrivare ad un'unica società a maggioranza pubblica per la gestione di entrambi i giochi.

Siamo comunque disponibili a discutere altre soluzioni.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.): Prima di entrare nel merito delle questioni del Casinò di Saint-Vincent, vorrei fare un brevissimo riferimento alla precedente discussione sul Parco Nazionale del Gran Paradiso che spero non si sia conclusa in quel modo. Ho presentato un ordine del giorno e spero di conoscere quanto prima se verrà messo in discussione o meno, e comunque in che modo il Consiglio regionale si esprimerà ufficialmente su una grave vicenda con una sua presa di posizione.

Sono ormai trascorsi quasi quattro anni da quando il Consiglio regionale autorizzò la SAISET a gestire i giochi americani presso il Casinò di Saint-Vincent. Credo che in questi quattro anni la situazione e le posizioni, nonché l'immagine che si ha di questa società, siano completamente cambiate. Quattro anni fa, sulla base delle relazioni svolte dall'allora Presidente della Giunta Mario Andrione, dall'Assessore alle Finanze Ramera e dall'Assessore al Turismo Pollicini, questo Consiglio, a maggioranza, con il voto contrario di Nuova Sinistra e l'astensione di alcuni Consiglieri, diede parere favorevole affinché questa società gestisse i giochi americani al Casinò di Saint-Vincent.

Si disse che era una Società proveniente dalle Antille e che doveva fare concorrenza alla SITAV. L'allora Presidente Andrione scrisse di suo pugno che l'amministratore unico della Società, Luigi vegezzi, ora in carcere per furto pluriaggravato, era persona di indiscutibile preparazione e moralità. Questa era la SAISET quattro anni fa. In questo ultimo anno si è scoperto invece che la SAISET è una associazione a delinquere e a questa conclusione portano tutte le indagini della Magistratura e i documenti che noi abbiamo finora esaminato.

Il problema, in discussione ormai da un anno a questa parte, è se si vogliono lasciare in gestione i giochi americani presso il Casinò di Saint-Vincent ad una associazione a delinquere, quale è la SAISET, oppure se si vuole cambiare strada. La risposta mi sembra banale e le discussioni che continuiamo a fare in Consiglio sono ripetitive. Non c'è più da chiedersi quando, come e perché arrivare alla revoca, ma come mai ci sono ancora in questo Consiglio delle forze che si oppongono, al di là di ogni logica e motivazione, alla revoca, e non accettano il fatto che ormai la SAISET non esiste più come società e deve lasciare il posto ad altre soluzioni, che possono anche essere diverse a seconda dei punti di vista. Si tratta ormai di una società che è composta, nella sua quasi totalità, da persone colpite da mandati di cattura per reati gravissimi come associazione a delinque re di stampo mafioso, truffa e furto pluriaggravato.

Ripeto per l'ennesima volta, perché certe affermazioni vengono dimenticate o si finge di dimenticarle per non trarre conclusioni, che in questa società gli azionisti ufficiali (perché quelli ufficiosi non li conosciamo) sono Masi, Chamonal e Giovannini che detengono il 78% e sappiamo quali sono le imputazioni a loro carico e la loro situazione attuale; mentre vegezzi e la moglie che detengono il 14%, Mascarzini che detiene l'8% e altre persone di Bosses sembrerebbero l'unica parte pulita della società. In realtà sappiamo che l'8% è stato venduto a Mascarzini dalla Società SOPANI, la quale era controllata da

Giorgio Sacco, revisore dei conti di una società di Campione, arrestato nel dicembre del 1983 per reati connessi alla gestione del Casinò di Campione. Tutto il pacchetto azionario di controllo della SAISET è costituito da persone colpite da mandati di cattura e inquisite dalla Magistratura per reati di estrema gravità: questa è la SAISET e noi stiamo ancora a domandarci che cosa bisogna fare!

Vorrei rileggere un parere dell'avv. Dal Piaz che risale al 25 giugno del 1984: "Penso che la risoluzione del rapporto, relativamente alla gestione dei giochi americani, sia senz'altro possibile". Questo, ripeto, è stato scritto il 25 giugno 1984, dopo che era no emersi gli intrecci azionari tra SITAV e SAISET e divenne nota la composizione azionaria vera e propria della SAISET. Da quella data sono successi numerosi altri episodi estremamente gravi, come le lettere dell'ex commissario regionale Sanchioli al Presidente della Giunta, in cui si rendevano note le pesanti perplessità sulle manomissioni alle slot-machines, i nuovi mandati di cattura nei confronti di Masi, Chamonal e Giovannini per i furti nella gestione dei giochi americani e, infine, il processo verbale della Guardia di Finanza di Torino.

In numerosi punti di quest'ultimo documento si dice: "E' stato accertato che la Società per azioni SAISET operava una sistematica sottrazione degli introiti realizzati attraverso tutti i settori di gioco", e questa affermazione è accompagnata da una serie di descrizioni delle avvenute sottrazioni e della loro entità. A noi non interessa comunque la cifra (19 miliardi, come ha affermato la Guardia di Finanza che ha fatto un calcolo estremamente prudenziale), a noi interessa appurare se c'è stata sottrazione od occultazione da parte della Società. Abbiamo una serie di dati estremamente precisi: gli elementi su cui si basa il verbale della Guardia di Finanza, le dichiarazioni confessorie degli imputati, le somme in contanti spontaneamente consegnate dagli imputati e le somme sequestrate nel le loro abitazioni.

Di fronte a tutti questi elementi si dice che bisogna ancora aspettare la nuova documentazione e altri pareri, che sicuramente possono servire, ma, se non c'è la volontà politica, non porteranno mai ad una conclusione. Gli elementi che abbiamo oggi non saranno diversi da quelli che riceveremo ancora, anche se suffragati da ulteriori dati che però non aggiungeranno nulla a quel lo che già abbiamo e cioè al verbale della Guardia di Finanza e alle comunicazioni giudiziarie dei giudici istruttori relative agli azionisti della SAI-SET, che ci permettono fin d'ora di affermare che non c'è più nessun motivo razionale perché quella società continui a esistere a Saint-Vincent, se non il fatto di non avere un minimo di fantasia per sostituirla con qualche altra società, oppure si deve supporre che esistono altri interessi o ricatti all'interno di questo Consiglio.

Con l'adesione del Gruppo comunista e del Consigliere Baldassarre, presento un ordine del giorno, nel quale si ribadisce un giudizio estremamente critico sulla situazione determinatasi e si chiede l'immediata revoca, perché non c'è nessun motivo che impedisca di intervenire immediatamente. Do lettura dell'ordine del giorno:

ORDINE DEL GIORNO

Preso atto che pressoché la totalità degli azionisti ufficiali della SAISET S.p.A. è stata colpita da mandati di cattura del Giudice Istruttore dell'Ufficio Istruzione Penale del Tribunale di Torino per furti pluriaggravati commessi nella gestione dei giochi americani;

Ricordato che la Regione, nella sua qualità di parte lesa, si è costituita parte civile nel procedimento penale in corso nei confronti di Mai, Chamonal e Giovannini (detentori del 78% delle azioni SAISET);

Preso altresì atto che dal processo verbale, redatto in data 22 marzo 1985 dal Nucleo regionale Polizia tributaria del la Guardia di Finanza di Torino, emerge:

1) che è stato accertato che la S.p.A. SAISET operava una sistematica sottrazione degli introiti realizzati attraverso tutti i settori di gioco omettendone la relativa contabilizzazione".

2) che "La Società ha omesso di contabilizzare l'importo complessivo di lire 19.334.785.194, riferito al periodo 1° settembre 1981 - 6 dicembre 1984";

Ricordato che l'art. 15 del Contratto Regione-SITAV del 16 febbraio 1978 prevede la revoca della concessione in caso di sottrazione o occultazione di incassi per fatto della società;

Ritenendo doveroso sottrarre la gestione dei giochi americani presso la Casa da Gioco di Saint-Vincent ad una Società che si è resa responsabile di gravi irregolarità, che ha pressoché tutti gli azionisti colpiti da mandati di cattura e che ha visto finire nuovamente in carcere anche il suo ex amministratore unico;

il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

delibera

di revocare l'autorizzazione alla SAISET S.p.A. di gestire i cosiddetti giochi americani presso la Casa da Gioco di Saint-Vincent

dà mandato

al Presidente della Giunta di notificare tale decisione con lettera raccomandata agli amministratori della SAISET S.p.A. e della SITAV S.p.A..

Se con gli elementi che abbiamo in mano oggi si decide un'ulteriore dilazione, la stessa logica verrà nuovamente imposta al Consiglio il 22 maggio, data del la prossima riunione, perché gli elementi su cui ci si baserà saranno gli stessi, la sostanza non cambierà: gli atti che perverranno dai Giudici di Torino saranno gli stessi sui quali si è basata la Guardia di Finanza per redigere il processo verbale.

Non ci sono quindi elementi nuovi per i quali valga la pena di aspettare, a meno che, come diceva il Consigliere Mafrica, la scelta non sia quella di aspettare la sentenza definitiva e cioè la conclusione della fase istruttoria, il rinvio a giudizio, il processo di 1° grado, l'appello, e la Corte di Cassazione. A quel punto però la convenzione sarà già scaduta automaticamente per decorrenza dei termini.

vorrei fare alcune osservazioni anche per quanto riguarda la questione dell'arbitrato. Anzitutto, ritengo estremamente grave il fatto che i membri della Commissione di indagine del Casinò non abbiano ancora ricevuto copia del documento con cui gli arbitri hanno tratto le loro conclusioni, dopo parecchi giorni dalla sua consegna. Noi siamo venuti a conoscenza di tale documento attraverso un comunicato della SITAV. Come è possibile non riuscire a fare 10 fotocopie di un documento in una settimana? Anche in questo modo si esprime un rapporto inaccettabile fra la Giunta regionale, il suo Presidente e la Commissione di indagine.

In tutta la vicenda dell'arbitrato c'è stato un qualcosa di inaccettabile, che mirava, evidentemente, a portare al le conclusioni alle quali si è giunti. In un primo tempo, infatti, la decisione dell'arbitrato è stata assunta dalla Giunta senza consultare il Consiglio o la Commissione, e su questa scelta, sin dall'inizio, ho sempre espresso un giudizio negativo, perché non bisognava designare un tecnico al di sopra delle parti, ma bisognava designare una persona che desse garanzie di sostenere le posizioni della Regione e questo non è stato fatto. E' stato poi chiesto alla Commissione di indagine su quale punto del problema si doveva esercitare l'arbitrato, come se ciò non fosse già stato deciso sin dall'inizio. Così la Commissione decise una linea d'azione, ma la Giunta si comportò in maniera del tutto diversa. La Commissione chiede di avere perlomeno un incontro con l'arbitro designato dalla Regione, per conoscere la sua tesi, ma non si è mai potuto fare questo incontro.

Oggi non sappiamo che cosa è stato scritto dal Collegio arbitrale e ci troviamo nella condizione di dover magari anche accogliere il suo suggerimento, però il nostro giudizio su come è stata impostata fin dall'inizio tutta la vicenda è estremamente negativo. Noi abbiamo addirittura il vago sospetto che essa sia stata condotta in modo da arrivare a determinate conclusioni che potessero in qualche modo servire nell'ambito del procedimento penale più generale ad alleviare ben precise responsabilità. Questo è il sospetto pesantissimo che noi abbiamo sulla conduzione di tutta questa vicenda! Io chiedo quindi che, innanzitutto, il Presidente della Giunta, in giornata, faccia avere copia di questo verbale o di questa sentenza redatta dal Collegio arbitrale, perché i membri della Commissione di indagine sappiano quantomeno sulla base di quale ragionamento o di quale deduzione gli arbitri sono giunti a determinate conclusioni, che io ritengo estremamente dannose per la Regione.

PRESIDENTE: Consigliere Riccarand, la prego di rimanere un attimo al suo posto per chiarire la questione degli ordini del giorno.

La Presidenza le ha già comunicato che non si possono presentare ordini del giorno sulle comunicazioni del Presidente e durante la discussione delle interpellanze. Però lei ha facoltà, come gli altri Consiglieri, di presentare ordini del giorno anche su argomenti estranei alla discussione, ai sensi del secondo comma dell'articolo 50, quando però si tratti di argomenti rilevanti ed urgenti. Siccome in questo Consiglio ci sono altri ordini del giorno che sono già stati preannunciati, le suggerirei di attendere di sapere quali altri ordini del giorno intendono presentare gli altri Consiglieri, che probabilmente possono riguardare lo stesso argomento, dopodiché potrà essere sottoposta al Consiglio la scelta o meno di iscrivere questi argomenti all'ordine del giorno attuale.

Ricordo che, per l'iscrizione all'ordine del giorno, occorre la maggioranza dei due terzi.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.): D'accordo per quanto riguarda l'ordine del giorno sulla questione del Parco; per quest'altro invece c'è già un oggetto inserito nell'ordine del giorno dei lavori del Consiglio e quindi credo che sia del tutto normale presentare un nuovo ordine del giorno.

PRESIDENTE: Sarebbe opportuno che al rientro del Presidente del Consiglio si faccia una riunione dei Capi gruppo, su questi argomenti, per decidere un eventuale ordine del giorno di comune accordo, anche perché il suo ordine del giorno, sul quale, per carità, io non voglio entrare nel merito, mi pare che fuoriesca dai limiti previsti dal regolamento. Si tratta infatti di una precisa richiesta di un atto amministrativo che non so se sia ammissibile a termini di regolamento.

A questo proposito penso che nel pomeriggio potremmo fare una sospensione della seduta, con una riunione dei Capi gruppo, per dirimere la questione, che mi pare di notevole rilevanza.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.): Anche a nome dei Consiglieri Mafrica e Baldassarre, io chiedo di poter consegnare, comunque, questo ordine del giorno alla Presidenza, la quale deciderà le modalità ed il momento per metterlo in votazione.

PRESIDENTE: Lei mi faccia la richiesta ai sensi del secondo comma dell'articolo 50 e mi giustifichi rapidamente l'urgenza e la rilevanza della richiesta, dopodiché io, in qualità di Presidente, l'accetterà con riserva per le motivazioni che le ho esposto in precedenza. Il Consigliere Riccarand ha qualche perplessità?

Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.): C'è già un oggetto al l'ordine del giorno dei lavori del Consiglio ed è il 14 ter "Comunicazioni sulla Commissione di indagine". Io credo che nell'ambito della discussione di questo oggetto noi possiamo presentare un ordine del giorno. Mi sembra che que sta sia una prassi del tutto normale.

PRESIDENTE: Sì, Consigliere Riccarand, io le ho già detto che accetto con riserva l'ordine del giorno, visto che c'è un argomento specifico iscritto nei lavori odierni, ma le faccio rilevare che ci sono fondate perplessità per quanto riguarda il contenuto, perché si tratta della richiesta di un atto amministrativo rilevante. Questo è il punto. Quindi lei lo consegni, ai sensi del secondo comma dell'articolo 50 (e questo lo dico io perché non lo vuole dire lei) e poi ci riserviamo una decisione.

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Tamone; ne ha facoltà.

TAMONE (U.V.): Esprimo solo alcune considerazioni.

Innanzitutto noi non ci siamo mai rifiutati di discutere su questo argomento, come qualcuno vuol far sembrare o credere in questo Consiglio. Quando la competenza della Commissione Affari Generali allargata ai Capi-gruppo fu estesa alla questione dell'indagine amministrativa, tutta la maggioranza votò compatta l'ordine del giorno e tutti ci impegnammo in Commissione perché la questione fosse portata avanti nei termini e nei tempi che si potevano ritenere sufficientemente validi.

Nella penultima riunione della Commissione, quando il Presidente del Governo regionale consegnò al Presidente della Commissione, Consigliere Beneforti, l'atto della Guardia di Finanza, si discusse a lungo su cosa fare di quel documento: se consegnarlo o meno ai Commissari e quali altre determinazioni potevano essere prese per poter procedere nei lavori. Tutti i Commissari si dichiararono d'accordo sul fatto che, prima di esprimere pareri, bisognava ottenere il giudizio da parte di un esperto. L'esperto fu individuato nella persona del prof. Dal Piaz e il Presidente della Commissione fu incaricato di portare quel documento al prof. Dal Piaz, mentre nel frattempo la Commissione decise di attendere, prima di tornare in quest'aula ad esprimere dei giudizi in merito all'argomento. Questo era l'accordo che avevamo stabilito in Commissione.

Molti, oggi, in quest'aula, presentando ordini del giorno o facendo dichiarazioni, che poi ritirano perché si accorgono di essere usciti dal seminato, perché purtroppo questa è la verità e nessun Commissario lo può negare, perché eravamo rimasti d'accordo che avremmo deciso quando avremmo avuto .....

MILLET (fuori microfono): Alludi?

TAMONE (U.V.): Io non alludo mai, affermo! Non solo, ma eravamo anche rimasti d'accordo che avremmo discusso e portato tutti insieme delle conclusioni quando avremmo avuto anche gli atti della magistratura, richiesti dal Presidente della Commissione, come è già stato ricordato, ma poi rifiutati dai giudici. Allora tutti assieme decidemmo di farli richiedere dal Presidente del Consiglio e quegli atti dovrebbero arrivare oggi. Però sino a questo momento la Commissione non ha ancora visto la perizia del prof. Dal Piaz e gli atti dei giudici.

Io rimango sempre più stupito dal comportamento del Partito Comunista. Il Consigliere Baldassarre è dimissionario, il Consigliere Riccarand, che pure non è dimissionario, come ho già detto altre volte è un "pifferaio".... ma io mi meraviglio e mi stupisco per il comportamento del Consigliere Mafrica, il quale giustamente afferma che la Commissione ha lavorato perfettamente, però presenta ordini del giorno dai quali risulta che tutto sembra ormai deciso. Noi chiediamo se questo comportamento è corretto e logico! Il Consigliere Mafrica è piuttosto sbrigativo ed ha già tutto pronto, anche per l'avvenire!

Anche noi siamo convinti che si debba arrivare e che certamente si arriverà ad una conclusione il più possibile unitaria, perché, almeno per noi, e lo ripeto, l'argomento è di estrema delicatezza e comporta anche delle connessioni rilevanti per quanto concerne il per sonale della società (del resto conosciamo quale potrebbero essere i risvolti occupazionali nell'ambito della nostra valle).

Con questo suggerisco di aspettare la perizia del prof. Dal Piaz e gli atti della Magistratura che dovrebbero arrivare. Dopo ci potremo riunire per discuterli e poi, dopo averli sufficientemente meditati, cercheremo di prendere insieme la decisione più idonea.

Oggi, secondo noi, non si deve prendere nessuna decisione e non è neppure opportuno, come ha detto due minuti fa il Presidente del Consiglio, presentare altri ordini del giorno, perché quello che ha proposto il Consigliere Riccarand non è un ordine del giorno, ma un "diktat". Il Presidente della Giunta ci chiarirà le ragioni che sono a fondamento dell'arbitrato, che io non ho visto e penso che non abbiano visto neppure gli altri Consiglieri.

Io però dico che tutti noi ci aspettavamo dall'arbitrato un certo risultato. Forse alcuni avevano già anticipato quel giudizio, perché di giudizio si tratta. Forse adesso, non essendo quel giudizio in linea con quanto avevamo immaginato, si ha quasi il coraggio di dire che gli arbitri sono "cattivi". Ma qui stiamo diventando tutti matti! L'arbitrato era previsto dal contratto che noi abbiamo applicato nominando degli arbitri e adesso dobbiamo accettare quello che ci dicono gli arbitri! Se noi non siamo mai contenti di niente...

(.... INTERRUZIONE ....)

TAMONE (U.V.): Come non li abbiamo nomi nati noi? Li abbiamo nominati noi secondo le regole di un contratto che è stato votato da questo Consiglio! Se quel contratto non andava bene doveva essere contestato il criterio di scelta dei giudici, deciso allorquando abbiamo votato il contratto con la SITAV. E' troppo facile contestare tutto dopo! Era allora che bisognava decidere che sarebbe stato il Consiglio regionale a votare gli arbitri, qualora se ne fosse presentata la necessità.

BALDASSARRE (fuori microfono): Ma noi non siamo d'accordo adesso!

TAMONE (U.V.): Che tu non sia d'accordo adesso è un'altra questione, perché gli arbitri adesso hanno già espresso un loro giudizio, preciso e perentorio, e che, come diceva il Consigliere Riccarand, va rispettato. Che questo giudizio ci piaccia o meno, poco importa. Però noi riteniamo che debba essere accettato, perché se rimettiamo sempre tutto in discussione questa vicenda non avrà mai fine!

Io però non volevo entrare nel merito dell'arbitrato, ma volevo dire che spesso e volentieri noi, forse perché siamo poco competenti, abbiamo l'abitudine di esprimere dei giudizi troppo precipitosi su vicende piuttosto complesse e solo dopo ci accorgiamo che i giudizi di persone più competenti ed esperte sono un poco diversi dai nostri. voglio quindi invitare tutti a riflettere con calma su questo argomento. Noi concordiamo su alcune osservazioni fatte dal Presidente della Commissione, Consigliere Beneforti, che invitava ad andare avanti sino ad avere a disposizione, nei tempi previsti, le conclusioni dei lavori della Commissione e vogliamo che sulla questione della SAISET sia fatta tutta la chiarezza necessaria.

Io mi rivolgo a coloro che hanno presentato un ordine del giorno per invitarli a ritirarlo, visto che ormai stiamo per arrivare ad una conclusione. Noi siamo convinti che in Commissione si dovrà pur trovare una conclusione, che noi speriamo sia la più unitaria possibile e ci auguriamo che il buon senso ci aiuti ancora una volta. Leggeremo quello che ci ha scritto il prof. Dal Piaz; se sarà possibile leggeremo anche i documenti che i giudici ci manderanno e tutti insieme, anche sulla base di quello che ha scritto la Guardia di Finanza (che non sempre deve essere accettato come fosse vangelo perché si tratta di semplici accertamenti) riusciremo a trovare un modo per uscire da questa vicenda che salvaguardi, prima di tutto, gli interessi della Regione e, sulla stessa linea, tenga anche conto di quelli che operano in questo momento presso la SAISET, senza fare colpi di testa.

E' il Consigliere Riccarand che vuole fare dei colpi di testa, ma noi dobbiamo assolutamente evitarli!

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Poichè il dibattito ha fatto emergere alcune posizioni che si potevano anche dare per acquisite a seconda che fossero state espressione della maggioranza o dell'opposizione, faccio anch'io due considerazioni.

Ribadisco un nostro atteggiamento, sempre mantenuto in questo Consiglio, e che consiste nel non voler mai confondere le vicende penali con quelle di carattere amministrativo. Abbiamo sempre ragionato con questa impostazione e credo che lo abbiamo fatto in termini estremamente corretti, anche perché ci siamo sempre resi conto che, al di là del fatto penale che può avere o meno una sua rilevanza, esiste ed esisteva il fatto occupazionale che, come amministratori, ci turbava.

Noi abbiamo sempre ribadito la nostra ferma decisione di evitare qualsiasi sconvolgimento societario che potesse, per qualche verso, minare le possibilità ocupazionali della Casa da gioco. Conoscendo questo nostro atteggiamento, le opposizioni non ci hanno neanche chiesto di firmare quell'ordine del giorno, che in effetti non abbiamo sottoscritto.

Però, non si può non prendere atto che questa mattina le due vicende si so no intersecate, perché la "relazione" del Presidente Beneforti (e non le "conclusioni" del Presidente Beneforti) ha fatto conoscere al Consiglio nuovi elementi prima sconosciuti, o meglio conosciuti dai Consiglieri Commissari, ma gli altri Consiglieri e l'opinione pubblica non erano certamente molto informati sull'argomento.

Ha ragione quindi il Consigliere Tamone quando dice che la Commissione ave va assunto l'impegno di attendere la perizia del prof. Dal Piaz e gli atti giudiziari, almeno per quanto potevano essere portati a conoscenza dei Commissari.

Non possiamo però neanche nascondere l'imbarazzo dei Commissari nell'ascoltare alcune affermazioni fatte stamattina dal Presidente della Commissione d'inchiesta. I membri della Commissione sanno che io a volte ho fatto una decisa autocritica nei riguardi di me stesso, signor Presidente della Giunta, nel senso che evitavo di trarre decisioni affrettate, perché certe relazioni che noi, come Commissione d'inchiesta, avevamo fatto, sulla base di affermazioni di persone ascoltate dalla Commissione, sono state poi confutate dalle affermazioni di altre persone ascoltate dopo.

Stamattina, invece, il Presidente della Commissione ha riconfermato la validità delle affermazioni di Sanchioli, collegandole direttamente con le affermazioni della Guardia di Finanza. A questo punto la conclusione non l'ho tratta io, che non la volevo assolutamente trarre, ma l'ha tratta chi ha fatto quella relazione. Se la relazione fosse stata una asettica fotografia del la vicenda della SAISET, alla luce degli ultimi documenti di cui eravamo venuti in possesso, si poteva anche ragionare. Invece si è andati un pochino più in là e ciò non può esimere questo Consiglio dal prendere una sua decisione, perché i fatti che sono stati portati a nostra conoscenza, tra l'altro con una precisa valutazione del Presidente della Commissione, ci caricano della responsabilità di esprimere un giudizio in questa sede.

Riconosco al Presidente Beneforti, e gliene ho sempre dato atto, di aver condotto i lavori della Commissione con estrema correttezza, però devo dire che stamattina è andato un pochino oltre il mandato avuto dagli stessi Commissari, esprimendo un parere forse solo a titolo personale. In ogni caso si tratta di un dato di fatto sul quale, come Consiglieri, dobbiamo esprimere qualche considerazione anche se, al di là delle valutazioni che si possono dare sulla SAISET, rimane aperta tutta l'ampia problematica sul dopo SAISET e forse anche sul dopo SITAV, che è un altro degli argomenti che noi abbiamo sempre sollecitato.

L'accertamento è stato lungo e difficile; ha richiesto inoltre una serie di audizioni che hanno rallentato i lavori della Commissione. Fra i mandati della Commissione c'era anche quello di proporre al Consiglio delle soluzioni operative nell'eventualità che si fosse arrivati alla rescissione della convenzione in atto. Alla luce del fatto che il Presidente della Commissione, a nostro avviso, ha emesso una sua sentenza che ha già prefigurato il "dopo" dicendo che, se la SITAV e la SAISET ricorreranno agli organi amministrativi, noi avremo tutti i documenti probanti per il controricorso, saremo conseguenti con questo atteggiamento. Se non si voleva arrivare a questo punto sarebbe stato meglio fare altre considerazioni sui lavori della Commissione.

Ormai siamo obbligati a prendere una posizione, a meno che, e su questo noi siamo d'accordo, non si voglia sospendere la seduta per vedere con i Capigruppo se è possibile trovare una mediazione tra le due posizioni. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 11,49 riassume la Presidenza il Presidente BONDAZ.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti; ne ha facoltà.

BENEFORTI (D.C.): Nel mio precedente intervento ho fatto una relazione introduttiva che ritengo sia stata strumentalizzata e di cui qualcuno ha capito solo le parti che gli interessavano.

Chiedo che si ritiri l'ordine del giorno presentato, perché la Commissione si era impegnata a fare oggi in Consiglio delle comunicazioni sui nuovi fatti accaduti e di rinviare al 22 maggio la relazione definitiva.

Ho già detto che dobbiamo aspettare il parere del Prof. Dal Piaz, dopo aver letto il verbale della Polizia Tributaria. Ognuno può "stiracchiare" la relazione, della quale ho richiamato alcuni aspetti, come vuole: non è nostra intenzione nasconderci dietro un dito!

Nel verbale della Polizia Tributaria ci sono le stesse affermazioni fatte da Sanchioli. Io non ho inventato niente: ho detto come stavano le cose e ho seguito le indicazioni che mi ha dato la Commissione.

In Commissione si era deciso di aspettare la relazione del Prof. Dal Piaz ed i verbali processuali, dopodiché si sarebbe proceduto alla relazione. Chiedo quindi che si ritiri l'ordine del giorno; se non verrà ritirato, noi formuleremo voto contrario, perché l'ordine del giorno è in contrasto con la linea che la Commissione si è data.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.

ROLLANDIN (U.V.): En effet, moi aussi je suis un peu étonné. Ce qui devait être une simple communication a été interprétée comme une relation finale, relation qui devait être de la Commission dans son ensemble. J'avais entendu le Conseiller Beneforti dire qu'il devrait s'agir aujourd'hui de simples communications sur les travaux et non pas d'une relation, autrement l'ensemble de la discussion aurait dû changer.

Pour les autres aspects je dois dire que les provocations du Conseiller Riccarand à propos des rapports entre la Présidence de la Junte et la Commission ne me préoccupent absolument pas, car j'ai déjà envoyé une lettre. Je crois que la Présidence du Conseil recevra soit l'ensemble des relations et celle finale sur le jugement arbitral, soit une relation intégrative de la Guardia di Finanza, là où, par exemple, change une partie de ce qui avait été transmis précédemment par les experts. Mais je ne croyais absolument pas qu'aujourd'hui il fallait arriver à un point final sur l'ensemble.

A ce sujet il y a un point que nous avons toujours signalé et c'est le fait qu'il y a une différence substantielle entre les propriétaires de la SAISET et la gestion SAISET. Nous avons aussi sou tenu, par exemple, que pendant cette période, nous avions des assurances suffisantes sur la façon de gérer les jeux américains alors qu'il avait été dit précédemment que les vols à l'intérieur du Casino avaient continué jusqu'à la fin de cette année et même pendant la nouvelle gestion SAISET. Dès que la gestion, a été donnée aux trois commissaires, nommés avec l'avis favorables des juges, les choses ont changé: mais c'est un élément qui doit être examiné par la Commission! Il ne s'agit pas de dire qu'on est finalement arrivé à des conclusions, je crois que personne ne peut dire ça, on peut se permettre de donner un avis, et j'ai entendu de cette façon celui du Prof. Dal Piaz.

Nous, par exemple, nous avons envoyé l'ensemble des documents à notre expert, pour avoir un avis qu'on envoie ra à la Commission afin qu'il puisse être examiné comme l'autre fois nous avions fait. C'est une ligne de conduite assez simple et qui devrait porter l'assemblée régionale à décider, mais avec des faits et non pas avec des sensations et suivant "la ligne Riccarand", qui dit qu'il faut arrêter les jeux à Saint-vincent! Ca c'est absurde et nous sommes contraires! Nous voulons que, et je veux le répéter, les jeux américains et l'activité à l'intérieur de la Maison de Jeu puissent continuer. Sans doute on peut apprécier le fait qu'il y ait une gestion correcte de la part des administrateurs de la Société, mais à présent qu'il y ait une société ou une autre ce n'est pas l'important. A part le fait que les revenus puissent être de la société, et là je n'entre pas dans les détails, la préoccupation principale c'est que la gestion soit correcte.

On a déplacé la discussion sur un ensemble de problèmes qui n'ont rien à voir. Dans le futur, sans doute, on discutera encore aussi sur les conclusions, mais c'est tout à fait normal. Je crois que chaque fois qu'on parle du Casino il y a quelqu'un qui veut être un peu plus avancé que les autres pour dire: "Ah, je l'avais dit moi!". Je crois que ce n'est pas là l'attitude à prendre, vis-à-vis du Casino. Comme nous l'avons déjà dit autrefois, ce serait absurde de confondre les conseillers pour les problèmes du Casino. Il existe d'autres problèmes qui, parfois, ne sont pas discutés autant que celui du Casino (comme, par exemple, le problème de l'emploi) pour lesquels il faudrait avoir l'engagement de tous les Conseillers, au lieu que chacun cherche à pouvoir dire: "Ah, je l'avais dit moi que là à l'intérieur il y avait quelque chose qui ne marchait pas!", ou se substituer aux juges et prononcer des jugements tranchants sur certaines personnes, sans attendre d'avoir un résultat final. On dit n'importe quoi, ce qui passe par la tête et ça c'est affreux du point de vue humain. Sur les faits, je dis que chacun peut dire ce qu'il veut mais sur les personnes il faudrait au moins avoir le sens de responsabilité d'attendre une sentence. Ca c'est le minimum du respect humain.

Pour le restant après chacun pourra dire ce qu'il veut, et là je crois que de plus en plus, si d'un côté on condamne certaines actions, d'un autre on fait la même chose. C'est une provocation continuelle, comme c'est absurde que chaque fois qu'on parle du Casino quelqu'un veut reprendre l'histoire dans son ensemble, comme si les conseillers qui sont ici ne la connaissaient pas. C'est une attitude que chacun peut avoir, mais je crois que ce serait absurde aujourd'hui de dire qu'on peut tirer des conclusions.

Je crois alors, au moins je l'espère, qu'on a mal entendu quelles étaient les intentions du Président de la Commission, autrement il faut en déduire qu'on s'en fiche pas mal soit des résultats de l'expertise soit des documents qui doivent être encore envoyés et qui, comme le Président du Conseil a dit, seront soumis à l'attention du Conseil mais, pour le moment, sont encore secrets. Ce ne sont pas de documents qui peuvent être donnés à la presse ou à quiconque, sans avoir la possibilité de le faire, car il y a le secret d'instruction. Mais si on oublie ça, alors je crois que ou tous les conseillers veulent devenir des juges, ou bien qu'on change métier.

C'est une attitude absurde la provocation continuelle de Monsieur Riccarand: il faut au moins avoir un minimum de dignité humaine, il faut comprendre qu'on ne peut pas dire certaines choses sans avoir des éléments. Je croyais qu'il y avait un minimum de possibilité d'avoir la dignité de respecter ce qui est une décision de la Commission: on n'a pas encore achevé le travail, et alors qu'on attende la conclusions des travaux! Je ne vois pas pourquoi chaque fois il faut arriver aux conclusions avant les autres! Je répète qu'on ne votera pas cet ordre du jour, s'il sera accepté et c'est ce que j'attends de la part de la Présidence du Conseil, pour les raisons que je viens de dire. Je voudrais qu'il soit clair que ce n'est pas pour être pour ou contre; c'est qu'à présent on n'a pas les éléments suffisants pour le faire et je crois que là c'est l'attitude de la plupart des commissaires de cette Commission.

PRESIDENTE: L'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Riccarand, Mafrica e Baldassarre contrasta con l'art. 61 del regolamento, il quale testualmente dice: "Durante la discussione generale, o prima del suo inizio, possono essere presentati da ciascun consigliere ordini del giorno concernenti il contenuto del le disposizioni del disegno di legge o del provvedimento amministrativo in esame che ne determinino o ne modifichino il concetto ed osservino di norma le Commissioni consiliari competenti". In questo caso non stiamo trattando né un disegno di legge né un provvedimento amministrativo. Semmai è quest'ordine del giorno che deve essere inteso come un provvedimento amministrativo e non come ordine del giorno.

Se i Consiglieri proponenti intendono far sì che questo provvedimento amministrativo venga posto in votazione nella giornata di oggi devono fare la richiesta al Consiglio, ai sensi del 2° comma dell'art. 50, per l'accettazione o meno dell'iscrizione all'ordine del giorno.

Per quanto attiene viceversa l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Riccarand, inerente la questione del Parco, essendoci all'ordine del giorno altri punti che riguardano il Parco, chiedo al Consigliere se ritiene di far ne oggetto di un'unica discussione.

Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.): Ai sensi dell'art. 50 del regolamento, chiedo l'iscrizione dell'oggetto presentato all'esame del Consiglio congiuntamente ai Consiglieri Mafrica e Baldassarre, affinché venga votato.

Ritengo abbastanza ingiustificato e mi lascia perplesso il nuovo atteggiamento della Presidenza del Consiglio, che frappone tutta una serie di difficoltà procedurali per la presentazione degli ordini del giorno, quando invece in altri casi analoghi gli ordini del giorno sono stati accettati con tranquillità.

Per quanto riguarda le osservazioni fatte dal Presidente della Giunta, devo dire che ci troviamo su posizioni diametralmente opposte. Io ritengo, infatti, che sia assurdo continuare a dilazionare le decisioni, mentre al contrario il Presidente della Giunta vuole continuare a differire una scelta sempre più irrevocabile per non decidere in modo definitivo.

PRESIDENTE: Il Consigliere Riccarand ha chiesto di porre in votazione l'ordine del giorno, che io ritengo più che altro un atto amministrativo perché è di notevole rilevanza per quanto riguarda la vita amministrativa della Regione e non può essere quindi inteso come semplice ordine del giorno come è stato fatto in altri casi; d'altra parte l'articolo 61 è abbastanza chiaro al riguardo.

Non mi soffermo sulle valutazioni del Consigliere Riccarand riguardo al comportamento assunto dalla Presidenza in altre occasioni.

Ha chiesto la parola il Consigliere Baldassarre; ne ha facoltà.

BALDASSARRE (P.S.D.I.): Ribadisco la mia perplessità sull'interpretazione che il Presidente del Consiglio ha voluto dare alla presentazione dell'ordine del giorno.

Credo che si debba essere corretti fino in fondo, Signor Presidente, perché in un precedente Consiglio regionale è stato presentato un ordine del giorno sullo stesso argomento chiedendo la revoca della concessione della SITAV e, in quel momento, il Consiglio ha votato solo l'ordine del giorno. Nessuno ha chiesto l'applicazione dell'articolo 61. Qui si vuole essere sfuggenti o si vuole salvare una situazione creatasi questa mattina all'interno della maggioranza, probabilmente senza un accordo preventivo. Non per questo, però, noi Consiglieri dobbiamo sottostare a certe decisioni.

Tutti vogliono chiarimenti, ma quando è il momento di decidere e di porre finalmente fine a certe situazioni, come la revoca della convenzione, ci si nasconde dietro ad un dito, perché si ha paura di andare avanti, impedendo di presentare un ordine del giorno come il nostro. Bisogna essere coerenti fino in fondo, perché, se l'articolo 61 si applica oggi, si doveva applicare anche ieri. Mi sembra un comportamento non corretto e mi dispiace che succedano cose di questo genere all'interno del Consiglio. Se avessimo usato altri metodi, forse, il nostro ordine del giorno sarebbe passato. Allora ci volete costringere a fare qualcosa che non è nel nostro costume. Chiedo ufficialmente al Presidente del Consiglio di passare alla votazione dell'ordine del giorno e non all'applicazione dell'art. 61.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): Noi abbiamo sempre mantenuto e crediamo di poter continuare a mantenere un atteggiamento corretto sulle vicende della Casa da Gioco.

Riconfermiamo la nostra adesione al l'ordine del giorno per un motivo politico: a noi sembra che dopo aver letto il verbale e dopo la relazione del Presidente della Commissione, non si possa far finta di niente. Per noi, quindi, il voto all'ordine del giorno ha il sen so di un giudizio ricavato dagli atti finora in nostro possesso.

Chiediamo quindi di procedere alla votazione per l'iscrizione all'ordine del giorno, come ha suggerito il Presidente del Consiglio.

PRESIDENTE: Volevo ricordare al Consigliere Baldassarre che l'ordine del giorno al quale egli aveva prima accennato si riferiva alla discussione sulla decisione della Commissione finale, mentre qui ci troviamo di fronte a delle comunicazioni della Commissione. La situazione è quindi diversa.

Pongo in votazione l'iscrizione all'ordine del giorno dell'atto amministrativo, così come è stato presentato dai Consiglieri Riccarand, Baldassarre e Mafrica.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: 30.

Il Consiglio approva all'unanimità.

IL CONSIGLIO

- ai sensi del secondo comma dell'art. 50 del Regolamento interno;

DELIBERA

di procedere immediatamente alla discussione e alla decisione sull'ordine del giorno, presentato dai Consiglieri Riccarand, Mafrica e Baldassarre, concernente: "Revoca dell'autorizzazione alla SAISET S.p.A. di gestire i cosiddetti giochi americani presso la Casa da Gioco di Saint-Vincent".

PRESIDENTE: Propongo quindi la trattazione dell'ordine del giorno.

Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.): Il nostro voto sarà naturalmente favorevole.

Colgo anche l'occasione per far notare le tante provocazioni usate dal Presidente della Giunta nel suo intervento, una delle quali è particolarmente rilevante perché invita a non tornare al passato per scoprire eventuali responsabilità. Può darsi che tutto il Consiglio sappia come si è giunti all'approvazione della Convenzione, ma ci sono delle responsabilità in questo Consiglio in funzione delle quali una società come la SAISET ha potuto inserirsi nel Casinò di Saint-Vincent: qualcuno ha commesso gravi errori e noi non possiamo fare finta di niente. Alcune forze politiche e alcuni membri di questo Consiglio hanno gravi responsabilità ed è quindi compito nostro ricordarlo, perché le stesse forze politiche e le stesse persone potrebbero in seguito commettere gli stessi errori e assumersi le stesse responsabilità.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazioni di voto il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): C'è un motto evangelico che dice che l'uomo non vive di solo pane: io dico, invece, che il nostro gruppo non vive di solo Casinò.

In riferimento ad alcune affermazioni del Presidente della Giunta abbia mo presentato l'altro ieri una proposta di legge, "Provvedimenti straordinari e urgenti per l'occupazione", che prende in considerazione questioni di cui la Giunta sta discutendo da tempo. Questa però è una proposta di legge e la Giunta ha votato un orientamento preliminare, senza consultare il Consiglio. Se l'ordine del giorno sarà approvato, si potrà dargli corso dopo che la Commissione avrà terminato i lavori.

Noi riteniamo che la sostanza sia quella di dimostrare all'opinione pubblica che quando il Consiglio regionale è a conoscenza di fatti gravi e rilevanti è capace di dare su di essi un giudizio politico.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazioni di voto il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Noi eravamo disponibili ad una sospensione per cercare una mediazione, perché la discussione di questa mattina ha preso una piega imprevedibile e noi abbiamo dato un significato preciso alle parole del Presidente della Commissione. Credevamo di ascolta re anche in Consiglio quello che avevamo già sentito in Commissione, invece è stato quasi emesso un giudizio.

Abbiamo sempre dimostrato, e lo dico a voce alta, di non voler sollevare il minimo scandalo su una vicenda che ha delle implicazioni anche di ordine penale e il nostro atteggiamento è rima sto sempre lo stesso, ma non possiamo non considerare che il Presidente della Commissione, con tutta l'autorevolezza che gli deriva dalla carica, ha tratto delle conclusioni sulla vicenda.

Noi, comunque, voteremo a favore dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione l'atto amministrativo proposto dai Consiglieri Baldassarre, Mafrica e Riccarand, di cui il Consigliere Riccarand ha già dato lettura stamani, nel corso del suo primo intervento.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 30

votanti: 11

Favorevoli: 11

Astenuti: 19 (Aloisi, Beneforti, Bondaz, Borbey, De Grandis, Faval, Fosson, Lanièce, Lanivi, Marcoz, Martin, Perrin, Pollicini, Ricco, Rolando, Rollandin, Stévenin, Tamone e Voyat)

Il Consiglio non approva.

PRESIDENTE: Il Consiglio riprenderà i lavori alle ore 16.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 12,21.