Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 425 del 20 marzo 1984 - Resoconto

OGGETTO N. 425/VIII - SISTEMAZIONE IN AOSTA DEL COMPRENSORIO ARCHEOLOGICO DELIMITATO DALLE PORTE PRETORIANE, DALLA TORRE DEI BALIVI E DALLA VIA ANTICA ZECCA - (Reiezione di mozione).

PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dai Consiglieri Torrione e Breuvé.

MOZIONE

PRESO ATTO che la Giunta regionale ha intavolato trattative con il Comune di Aosta per l'acquisizione al patrimonio regionale della Torre dei Signori di Sant'Orso sita all'interno delle Porte Pretoriane;

CONSIDERATO che con la prossima entrata in funzione del nuovo carcere di Brissogne si renderà disponibile la Torre dei Balivi attualmente adibita a carcere mandamentale;

VALUTATO che non è più ulteriormente tollerabile che le vestigia di un complesso monumentale quale l'Anfiteatro romano di Aosta non siano fruibili da parte degli studiosi e dei visitatori stessi essendo inserite nell'ambito di una proprietà privata appartenente ad un ordine religioso che, se da un lato ne consente una visita, su richiesta, per le parti visibili, dall'altro preclude di fatto la possibilità di attuare una sistematica campagna di scavi volta a mettere in luce quanto rimane di un'opera che collegata con i resti dell'attiguo teatro romano potrebbe costituire un comparto archeologico di inestimabile valore;

ACCERTATA la pressoché totale integrità dell'antica cinta di mura romane colleganti il tratto compreso tra le Porte Pretoriane e la Torre dei Balivi, cinta la cui vista è preclusa, nella parte sita ad ovest di via Antica Zecca, della presenza di alcuni orti privati nonché. da indecorosi depositi di materiale

di recupero;

CONSTATATO infine che una politica volta al recupero e alla valorizzazione dei beni culturali potrebbe incentivare l'indubbia ma ancora inespressa vocazione turistica della città capoluogo regionale caratterizzandola sempre più come centro di particolare interesse artistico e culturale;

tutto ciò premesso il Consiglio regionale

DELIBERA

1) di dare mandato alla Giunta regionale di adottare gli opportuni provvedimenti atti a rendere;

a) acquisibile al patrimonio regionale l'intera area su cui insiste il complesso archeologico dell'antico anfiteatro romano attualmente di pro-pietà di un ordine religioso;

b) acquisibili al patrimonio regionale le aree di interesse archeologico situate ad est della cinta di mura romane e comprese tra le mura stesse e la via Antica Zecca nel tratto fra la Torre dei Balivi e le Porte Pretoriane;

2) di dare mandato alla Giunta regionale, previo parere della competente Commissione consiliare e in accordo con la Civica Amministrazione di Aosta, di bandire un concorso di idee a carattere internazionale, in funzione proprio dell'altissimo valore dei monumenti, degli edifici e dei possibili reperti ubicati nell'area interessata, per la sistemazione dell'intero comprensorio archeologico delimitato a sud dalle Porte Pretoriane, a nord della Torre dei Balivi ad est dalla Via Antica Zecca;

3) di intervenire successivamente in tale comparto esclusivamente sulla base delle indicazioni risultanti dal sopra-citato concorso di idee, secondo un piano operativo programmato e poliennale.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Questa è la fotocopia esatta di una mozione che avevamo già presentato nel lontano mese di ottobre. Il Presidente della Giunta di allora e l'Assessore ci avevano detto di ritirarla perché si stava già cercando di fare qualcosa.

Visto che sono passati cinque mesi, anche se nel frattempo si sono succeduti diversi avvenimenti, e non abbiamo avuto nessuna risposta né siamo stati convocati, l'abbiamo riproposta in aula con la speranza che su questo argomento, che riguarda sempre la tutela del paesaggio o i problemi dell'ambiente, ci sia un minimo di disponibilità.

Poiché esiste un comprensorio archeologico unico in Italia, composto dalle Porte Pretoriane, dal Teatro romano, dall'Anfiteatro, che ora è chiuso in un bel giardino di un ordine religioso e, quando si libererà, dalla Torre dei Balivi, perché il carcere verrà trasferito in altra sede, noi proponiamo di bandire, vista l'importanza del comprensorio archeologico, un concorso di idee a carattere internazionale.

Riteniamo che questo pezzo della nostra città meriti un riguardo del genere e riteniamo anche che, attuando poi in tempi successivi la valorizzazione del comprensorio, si possa favorire la vocazione turistica della nostra città, che soffre fra le altre cose di una crisi ormai endemica, visto che il settore industriale e soprattutto la Nuova SIAS sono ridotti, in termini occupazionali, piuttosto male.

Noi riteniamo che esistano i presupposti perché lo stesso concorso di idee a carattere internazionale rappresenti un momento culturale di notevole importanza anche perché la sola presentazione degli elaborati potrebbe già di per sé costituire un elemento di prestigio per la nostra Regione.

Riteniamo pertanto che il Consiglio possa votare a favore di questa mozione. Mi auguro che non ci siano più delle persone che dichiarano di votare a favore della mozione e poi si astengono, perché in questo caso il discorso diventa un pochino difficile. Io non ho altro da aggiungere, perché la mozione era già stata oggetto di una lunga illustrazione al momento della prima presentazione.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Innanzitutto ritengo di dover chiedere scusa al Consigliere Torrione: vorrei sapere da chi è stata presentata la mozione.

In effetti l'allora Presidente della Giunta Avv. Andrione aveva preso la parola per dire che ci sarebbe stato un incontro tra i tecnici ed il Gruppo proponente la mozione. Debbo onestamente dire in questo consesso che i tempi archeologici non sono di un paio di mesi: chiedo scusa, ma non mi sento oggi di ripetere la stessa promessa, cercherò invece di motivare la nostra astensione.

Ricordo di aver già detto che siamo contrari ad aprire nuovi scavi. La mozione chiede invece di aprirne di nuovi. Leggiamo la mozione: " Dare mandato alla Giunta Regionale di adottare gli opportuni provvedimenti atti a rendere:

- acquisibile al patrimonio regionale l'intera area su cui insiste il complesso archeologico dell'antico anfiteatro romano attualmente di proprietà di un ordine religioso;

- acquisibili al patrimonio regionale le aree di interesse archeologico situate ad est della cinta delle mura romane e comprese tra le mura stesse e la Via Antica Zecca, nel tratto tra la Torre dei Balivi e le Porte Pretoriane;

- di dare mandato alla Giunta regionale, previo parere della competente Commissione consiliare e in accordo con la Civica Amministrazione di Aosta, di bandire un concorso di idee a carattere internazionale, in funzione proprio dell'altissimo valore dei monumenti, degli edifici e dei possibili reperti per la sistemazione dell'intero comprensorio;

- di intervenire successivamente in tale comparto esclusivamente sulla base delle indicazioni risultanti dal sopra-citato concorso di idee..."

Ora io posso leggere di nuovo ai proponenti di questa mozione come la Giunta Regionale sia favorevole a questa impostazione, anche se non può prendere alcun impegno. Quindi do lettura, in definitiva, della risposta che avevo già dato allora: "Noi condividiamo, e non si può che condividere, l'istanza di sistemazione dell'area in oggetto, costituita in parte da fondi occupati da merci varie, disordinate ed in degrado, oppure usate in modo improprio, deposito o altro, tenuto conto dell'alto valore archeologico e culturale determinato dalla presenza della Porta principale, oltre alle Torri della Cinta romana, al Teatro e all'Anfiteatro".

Quindi noi siamo favorevoli all'acquisto dell'area e già allora avevo risposto che stavamo acquisendo, ed eravamo in trattative con i privati, tutta la parte che è lungo le Mura romane verso est, quindi tra le Mura Romane e la via Antica Zecca. Abbiamo infatti già acquistato il terreno dove c'era l'ex ferraiolo e un altro piccolo appezzamento, mentre siamo in trattative con i proprietari di tutti gli altri appezzamenti.

L'Amministrazione ha già acquistato l'ex Bocciofila Aostana mentre per quanto concerne la Torre dei Balivi, alla quale faceva riferimento il Consigliere Torrione, pare che il Ministero di Grazia e Giustizia non abbia intenzione di cederla all'Amministrazione regionale. Lo avevo già accennato allora e, comunque, i tecnici della Sovrintendenza, che hanno chiesto di rilevarla, sono stati impediti sino ad oggi. L'Amministrazione regionale intenderebbe, di concerto con il Sovrintendente archivista prof. Guido Gentile, destinarla ad archivio notarile regionale.

Siamo pertanto d'accordo, in linea di massima, con tutte le richieste degli interpellanti, tranne per quella che riguarda lo scavo dell'Anfiteatro, per due ragioni, una contingente ed una strutturale.

Consigliere Torrione, non si può partire con uno studio o fare un bando a livello internazionale per sistemare quell'area archeologica senza sapere cosa c'è in quell'area archeologica.

Quindi bisogna prima scavare e la ragione contingente, per la quale non siamo favorevoli, è che la Sovrintendenza regionale è oberata da scavi di salvataggio che ormai costellano la città e che sarà necessario concludere prima di iniziare un opera così impegnativa come lo scavo dell'Anfiteatro. Dobbiamo finire le terme e tutto il foro dalla Cattedrale sino a Via De Tillier, la zona neolitica a Saint-Martin de Corléans e via dicendo.

La ragione di fondo è l'estrema delicatezza di un intervento radicale come la messa in luce completa dell'Anfiteatro. Io non sono un esperto, leggo pertanto la relazione dei tecnici. Su di esso è sorto nel medioevo il Palatium rotundum legato, successivamente al Balivato ed a tutta la storia della città. Già allora ho detto che a Roma si è scelto di conservare le sopra-strutture del teatro Marcello. La liberazione dell'Anfiteatro di Arles dal Borgo medievale ancora oggi ha strascichi politici. Pertanto se si deciderà di intervenire sull'Anfiteatro ciò dovrà avvenire con estrema cautela e per campioni in modo da permettere ai visitatori la ricostruzione critica del monumento romano con l'accesso alle parti attualmente visibili, più alcune altre, senza distruggere le sovrapposizioni storiche successive. Quindi non si può fare uno studio se prima non si sa esattamente cosa c'è. Per aiutare la comprensione generale della città i tecnici propongono di ricorrere a plastici e grafici da sistemare nell'edificio attualmente adibito a convento.

Con tutti gli scavi che abbiamo aperti da decenni, però il sottoscritto, in accordo allora con il Presidente della Giunta Andrione, e attualmente con la Giunta presieduta dal Dott. Rollandin, non é intenzionato ad aprire nuovi scavi prima di avere finito quelli attuali.

Siamo intenzionati ad incontrarci con i tecnici e con il gruppo consiliare del P.S.I. per parlare di questo ma, anche parlandone, sappiamo che domani potrebbe arrivare un'altra mozione a dirci che non si è soddisfatti, perché i tempi sono lunghi. Noi concordiamo su quanto ha detto il Gruppo consiliare ma non possiamo impegnarci nella loro richiesta specifica e quindi ci asteniamo dal votare questa mozione.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola chiudo la discussione generale e cedo la parola al Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Francamente non ho capito l'atteggiamento dei tecnici regionali. Io mi permetto solo di dire che questa mozione non è ultimativa perché dice di adottare gli opportuni provvedimenti atti a rendere acquisibile l'area dell'Anfiteatro. Non abbiamo la pretesa che questo problema venga risolto subito, esso infatti è rimasto fermo dalla liberazione ad oggi.

Io ricordo che su questo argomento i pareri sono stati discordi, però pensare di non rimettere in luce l'intero comprensorio composto dal Teatro che è visibile e dall'Anfiteatro mi sembra una cosa illogica. Dico questo perché non pretendo che domani mattina le ruspe inizino gli scavi, non sono così sciocco da pensare una cosa del genere. Presumo però che si possa iniziare una trattativa per rendere acquisibile quell'area.

Dalla risposta dell'Assessore Borbey non si fa riferimento all'offerta di nessuna cifra, ne risulta pertanto che la trattativa non è neanche iniziata.

La nostra richiesta non è certo volta a penalizzare la proprietà di un ordine religioso, ma credo che il patrimonio archeologico che c'è sotto quel Verger sia un patrimonio che non appartiene ad un ordine religioso, ma alla intera collettività, non solo valdostana, ma internazionale ed europea.

Intravedo nella risposta dell'Assessore una mancanza di volontà: sarà bene che si inverta la tendenza di considerare la politica dei Beni culturali una politica di serie B. Privilegiare il settore dei Beni Culturali anziché quello dei Lavori Pubblici è forse un atto che è dovuto alla nostra Regione, visto che fortunatamente questa Valle nel suo complesso è un vasto parco archeologico, con i castelli medioevali e i reperti romani.

Credo che la Valle possa vivere anche di queste cose. Non abbiamo posto la questione in termini ultimativi anche perché ci rendiamo conto che la situazione è quella che ha evidenziato l'Assessore, però il rinunciare a priori ad aprire almeno un colloquio con l'ordine religioso, mi sembra che non sia significativo per chi gestisce una politica di carattere turistico.

Certe aree, ad Aosta e in Valle, sono acquisibili solo se sono presenti determinate testimonianze del passato. Questo è un discorso di inversione di tendenza a fini archeologici, ma anche turistici. Aspettiamo pure, il tempo ci dirà se abbiamo fatto un'operazione intelligente oppure se abbiamo dilazionato la soluzione di un problema che può incidere sulla stessa economia della nostra città.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.): Noi riteniamo che sia un gravissimo errore quello che sta commettendo la Giunta nel non voler accettare la proposta che, secondo noi, è una proposta di metodo.

Io lascio da parte la necessità di acquisire al patrimonio pubblico buona parte di quel comprensorio, anche se credo che sia importante. Ritengo invece grave l'insensibilità che l'Assessore Borbey ha dimostrato nei confronti della necessità di avere fin da adesso, e al più alto livello culturale un progetto di utilizzo e di sfruttamento questo comprensorio archeologico che è, e potrebbe essere, un biglietto da visita importante anche ai fini dell'utilizzo turistico della città di Aosta e del l'utilizzo turistico della città di Aosta e dell'intera regione Valle d'Aosta.

Credo che questa parte del deliberato abbia un grosso valore e rappresenti un metodo da seguire non soltanto relativamente al comprensorio archeologico di Aosta, ma anche per altri interventi di una certa portata.

Il confronto di idee e la ricerca di esperti qualificati a livello internazionale possono anche aprire le nostre visioni che molte volte sono anguste.

Io credo che sia sbagliato oggi rifiutare questo metodo di intervento che potrebbe darci indicazioni utilissime per valorizzare questo comprensorio. Mi sembra invece che la soluzione prospettata dalla Giunta regionale sia di non fare nulla e cioè di lasciare questo comprensorio così com'è e di andare avanti perfezionando i piccoli scavi che sono in corso, il che mi sembra un pò limitato.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Al Consigliere Tonino non rispondo perché prende spesso e volentieri la parola solo per punzecchiare. Gli scavi attualmente aperti non sono piccoli. Abbiamo da definire l'area archeologica preistorica del 2500 A.C. di Saint-Martin de Corléans che è stata iniziata nel 1960. Consigliere Tonino, come si possono definire "scavetti"! Abbiamo iniziato nel 1960 e dobbiamo ancora scavare la metà dell'area. Se andiamo a questo ritmo ci vorranno ancora venti anni, e così si dica per il Foro romano.

Non siamo insensibili a questo problema, ma qualche volta l'Assessore competente non deve essere sensibile perché, come in questo caso, i tecnici dell'Assessorato sono preoccupati per la varietà e la vastità del parco archeologico valdostano.

Definiamo una volta per sempre questi scavi, che ad un certo punto portano soltanto discredito e non onore all'Amministrazione regionale, perché noi li abbiamo aperti da vent'anni sono ancora lì, pieni di erbacce, costituendo persino un pericolo per gli abitanti.

Questo non vuole dire che non siamo sensibili al problema rappresentato dall'area archeologica che è prevista nella mozione ma, per fare un concorso di idee con tecnici a livello mondiale, dobbiamo per forza di cose scavare, fare dei sondaggi per vedere esattamente cosa c'è: soltanto questi sondaggi comportano anni e anni di lavoro.

Voglio dire al Consigliere Torrione che il suo discorso è più o meno il seguente: "noi chiediamo solo di approvare una mozione affinché si inizi con i proprietari un dialogo per l'acquisizione dell'area." Noi non siamo d'accorda di acquistare un'area adesso per poi sfruttarla fra venti anni; su quell'area c'è un vincolo archeologico, nessuno può toccare niente. Le suore di San Giuseppe non possono farci sopra neanche una baracca per l'orto perché c'è il vincolo.

Quando l'Amministrazione regionale partirà con un programma preciso inizieremo a fare i sondaggi e poi faremo questo concorso di idee. Siamo pienamente d'accordo ma, prima di iniziare questi sondaggi, vogliamo finire gli altri interventi. Ne avremo ancora per dieci anni ma noi siamo convinti di operare nel senso giusto anche perché voi stessi, in qualità di forze di minoranza ed in modo particolare i comunisti, ci avete sempre pregato, in questi ultimi dieci anni, di non aprire nuove brecce se non si definivano quelle aperte. Questa è sempre stata la vostra politica e, per una volta che vogliamo seguire il vostro consiglio, il Consigliere Tonino ci dice che stiamo facendo solo degli scavetti.

Voglio aggiungere anche che, per rendere agibili le il Teatro e l'Anfiteatro romano, per la parte che abbiamo già in visione e cioè per la parte dell'Anfiteatro romano, ci vorranno circa due anni e mezzo di lavoro. Questo è stato reso possibile perché abbiamo chiesto il parere di specialisti che sono arrivati direttamente da Roma per darci la sicurezza di aprirla al pubblico, tuttavia ci saranno ancora due anni di lavoro.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola pongo in votazione l'oggetto n. 5.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 27

Favorevoli: 8

Astenuti: 19 (Aloisi, Beneforti, Bondaz, Borbey, Chabod, De Grandis, Faval, Lanivi, Maquignaz, Marcoz, Martin, Perrin, Pollicini, Ricco, Rolando, Rollandin, Stevenin, Tamone, Voyat)

Il Consiglio non approva.