Oggetto del Consiglio n. 211 del 29 novembre 1983 - Resoconto
OGGETTO N. 211/VIII - SITUAZIONE PATRIMONIALE ED ECONOMICA DELL'AGRARIA REGIONALE VALDOSTANA.
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Millet e Tonino:
INTERPELLANZA
RICORDATA l'importanza dei compiti attribuiti all'Agraria regionale valdostana;
CONSTATATO che la perdita di esercizio di tale struttura è stata per il 1982 di 269 milioni, rispetto ad una situazione patrimoniale di circa 1 miliardo e 400 milioni e ad un conto economico di circa 2 miliardi e 300 milioni;
CONSIDERATO che nel mese di ottobre è stato aperto un punto di vendita di prodotti agricoli e che nei giorni successivi sono state riportate dai giornali prese di posizione critiche rispetto ai prezzi applicati dall'Agraria regionale
i sottoscritti Consiglieri regionali
INTERPELLANO
l'Assessore all'Agricoltura e Foreste
per conoscere:
qual'è stato l'andamento della situazione patrimoniale e del conto economico dell'Agraria regionale negli ultimi cinque anni;
se sono allo studio proposte atte a favorire l'eliminazione del deficit aziendale;
quale giudizio si può oggi dare sulla attività e sulla funzione dell'Agraria regionale.
PRESIDENTE: Illustra l'interpellanza il Consigliere Millet, ne ha facoltà;
MILLET (P.C.I.): Questa interpellanza è nata da una sommaria lettura del bilancio dell'Agraria. Le informazioni che chiediamo, sono dovute al fatto che la perdita di esercizio del 1983 ammonta a 269 milioni e che questa rappresenta, rispetto al conto economico (2 miliardi) ben l' 11%: a noi pare che questo sia un fatto abbastanza significativo. Se poi teniamo conto che c'è stato nel 1982 un contributo ordinario di 20 milioni ed un contributo straordinario di 1 miliardo, rileviamo che se non ci fosse stato questo contributo saremmo sul 54% di perdita, solo che evidentemente c'è un fondo di rotazione patrimoniale di 857 milioni, che porterebbe comunque ad un rapporto del 18%, che a noi pare sia abbastanza eccessivo.
L'altro dato è la questione delle rimanenze finali (900 milioni) quando nello stesso anno l'Agraria ha acquistato all'incirca 900 milioni di merci ed aveva all'inizio dell'anno 890 milioni di rimanenze finali; quindi, come vediamo, queste tre cifre sono più o meno uguali. Se poi sommiamo il valore delle merci acquistate nell'anno alla merce iniziale, vediamo che le rimanenze finali rappresentano il 50%. A noi questo pare un dato abbastanza significativo.
Pertanto vorremmo chiedere che tipo di valutazione è stata fatta per questi 900 milioni di merce, perchè si sa benissimo che il valutare ha un suo significato.
Un altro fatto da rilevare: nel 1982 d'accordo che la delibera è stata fatta a luglio, quindi a fine anno vi sono debiti verso la Banca per 109 milioni, interessi passivi verso le banche per 138 milioni. Se per ipotesi facciamo un calcolo del 20%, vediamo che l'Agraria si è indebitata nell'anno di 700 milioni; in più ci sono debiti verso fornitori per 325 milioni e inoltre, nell'arco del 1982, sono maturati interessi per 65 milioni. Quindi se sommiamo interessi passivi verso le banche e verso i fornitori si superano i 200 milioni.
Dalla lettura sommaria di questi dati abbiamo formulato le richieste contenute nell'interpellanza, per sapere qual'è la situazione patrimoniale degli ultimi 50 anni dell'Agraria, se sono allo studio proposte atte a favorire l'eliminazione del deficit aziendale e quale giudizio si può oggi dare sull'attività e sulla funzione dell'Agraria, perchè se noi andiamo a vedere la legge istitutiva essa ha compiti abbastanza precisi, per cui a noi pare che su questo terreno c'è forse parecchio da fare.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Agricoltura e Foreste Rollandin, ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.): Je pense que si on peut relire la loi ni. 27/73, comme disait avant le Conseiller Millet, on peut voir qu'en effet les buts de la loi étaient différents: on se proposait non seulement de faire baisser les prix dans le domaine de la mécanisation, mais aussi de donner des services, de faire de façon d'aider les agriculteurs.
Dans les premiers dix ans l'activité principale de l'"Agraria" était celle de donner aux agriculteurs la possibilité d'avoir un certain nombre de machines agricoles à des prix en concurrence avec ceux des vendeurs privés; au contraire, surtout dans ces derniers temps, après qu'il y a eu un concurrence bien supérieure à celle qu'on prévoyait, on n'a plus la différence de prix qu'il y avait au début.
Un deuxième point, qu'il faut considérer c'est le fait que toujours l'Agraria devait être à même de vendre des produits de l'alimentation (pas seulement du bétail) et .en effet, le Conseiller Millet était présent-on a eu, il y a un mois, l'inauguration du magasin pour la vente des produits typiques et aussi des produit qui sont nécessaires dans le domaine agricole.
Alors, si on fait une considération générale sur l'importance de l'Agraria, on peut dire qu'elle a donné des bénéfices aux agriculteurs, mais de plus en plus dans ces dernières années il y a eu, dans le domaine de la mécanisation, des choix différents de la part des agriculteurs, qui pouvaient contacter des privés et obtenir des conditions d'achat meilleures que dans l'"Agraria", qui a quand mème des obligations envers le pouvoir public. On peut continuer donc dans les indications qu'on a données et que le Conseil d'Administration de l'Agraria, avec les experts, a cherché de relever dans. ces dernières années, c'est à dire de pousser surtout la vente des produits de l'alimentation. C'est dans cette direction que nous pensons qu'on aura des avantages, compte tenu aussi du fait que - si c'est vrai ce qu'on dit dans l'interpellation- il y a eu, en 1982, 269 millions de pertes, on pense que en 1983 on pourra améliorer la situation et arriver à parité dans cette dernière année. Donc je crois qu'il y a eu un progrès dans la gestion de l'Agraria.
Il faut aussi dire qu'un des poids lourds pour l'Agraria c'est le fait des pièces de rechange. Comme on sait, pour avoir la possibilité de donner un service aux agriculteurs il faut les avoir au magasin et pour cette raison il y a à peu près 900 millions qui sont là, comme le Conseiller Millet a pu voir.
Il s'agit d'une somme considérable, mais en tenant compte qu'il y a des nécessités urgentes, surtout dans un délai de temps très bref comme l'été, il faut les avoir au magasin.
Donc c'est une nécessité qui devient très lourde pour le budget de l'Agraria. Pour la situation économique du période de 1978 à 1982, je peux dire qu'il y a eu comme dépense en 1978 2.228 millions, en 1979 2.460 millions, en 1980 2.892 millions, en 1981 2.696 millions et en 1982 2.347 millions. Comme on voit, le budget est à peu près stable dans ces dernières cinq années.
La considération qu'on doit faire, en tenant compte des buts contenus dans l'interpellation, est celle de voir quel est le domaine de l'Agraria et là on devra chercher d'améliorer les ventes, surtout dans les conditions qui sont encore supportables, tout en considérant la concurrence qu'il y a à l'extérieur. C'est dans ce domaine que la Junte cherchera d'avoir avec le Conseil d'Administration de l'Agraria un entretien pour examiner les perspectives de l'avenir.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Millet, ne ha facoltà.
MILLET (P.C.I.): Mi ritengo parzialmente soddisfatto nel senso che c'è la volontà di cambiare; per il resto ci sono ancora parecchie osservazioni; giustamente l'Assessore ha detto che negli ultimi tempi non c'è più vantaggio perchè se andiamo a vedere i ricarichi, siamo ormai sul 30% rispetto al 17% che c' era una volta e questo è un discorso da fare. Però se mi si dice che i 900 milioni sono pezzi di ricambio, di fronte ad un acquisto complessivo inferiore (895 milioni) del 1982, mi sembra che ci sia una grossa differenza, e qualcosa che non funziona, perchè ci devono essere delle proporzioni, in percentuale, fra quello che si acquista, le rimanenze e quello che si vende. Difatti facendo un calcolo vediamo che nell'anno in cui queste differenze si avvicinano a quello standard le perdite sono inferiori, quando queste si allontanano le perdite sono maggiori.
Sul fatto del punto-vendita siamo d'accordo, ma ascoltando anche chi è andato a vedere quando l'unico prodotto valdostano era a Donnas, che quando si inaugura uno spaccio come quello dovrebbe essere un'iniziativa ben preparata, mi si lasci dire che forse non si è preparato nel modo dovuto un lancio di quel tipo. Ritengo quindi che su questo punto si debbano fare diverse cose.
Si dice che il bilancio economico si mantiene più o meno stabile; però nel 1981/82 c'è una decrescita e dobbiamo tener conto anche dell'inflazione, per cui anche solo per il suo effetto le rendite diminuiscono. Quindi, se teniamo conto anche del correttivo dell'inflazione, c'è una caduta di vendite non indifferente.
Per concludere direi che su questa questione, come su altre, da parte nostra ci sarà un'azione di stimolo affinchè si vada nella direzione giusta; a noi pare che sull'Agraria ci siano parecchie cose da fare e quindi l'Assessore, oltre alle cose dette, si dovrebbe impegnare perchè al di là del pareggio, questa abbia anche una funzione positiva
Siamo d'accordo che oltre a vendere i prodotti ed alla meccanizzazione occorra rivolgere una maggiore attenzione su un fatto che riveste grande importanza nell'ambito dell'agricoltura in Valle d'Aosta.