Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 182 del 25 novembre 1983 - Resoconto

OGGETTO N. 182/VIII - DECISIONE DI ABBATTIMENTO DI MUFLONI INTRODOTTI NELLA RISERVA PRIVATA DI CACCIA DI SAINT- MARCEL. (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Maquignaz:

INTERPELLANZA

Tempo fa sono stati immessi nel territorio della riserva privata di caccia "Turati" di Saint-Marcel otto esemplari di mufloni. Questa specie, originaria della Corsica e della Sardegna, è stata introdotta in passato in molte zone europee e in varie regioni della nostra penisola, ma non in Valle d'Aosta. L'esperimento di acclimatazione, tentato nella riserva "Turati", potrebbe essere interessante. Il muflone, infatti, è un animale che può arricchire la fauna selvatica della nostra Regione montana. La sua presenza in Valle d'Aosta può essere motivo di interesse per gli amanti della natura e costituire così un altro valido richiamo turistico. La sua coesistenza accanto a camosci e stambecchi e in zone altimetriche differenziate non pone problemi particolari, a detta dei competenti.

Risulta che l'introduzione degli otto mufloni nella riserva di Saint-Marcel non ha avuto il gradimento dei competenti uffici regionali e che l'Assessorato avrebbe disposto l'abbattimento degli stessi.

il sottoscritto Consigliere regionale

INTERPELLA

l'Assessore all'Agricoltura e Foreste per sapere:

1) se la decisione di far abbattere i mufloni è stata presa per motivi puramente burocratico-amministrativi (circa una ipotetica infrazione di regolamenti sull'introduzione della fauna selvatica);

2) quali siano, invece, i motivi obiettivi di ordine sanitario, veterinario, ecologico, economico o altro che potrebbero sconsigliare l'introduzione di colonie di mufloni in Valle d'Aosta.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Maquignaz, ne ha facoltà.

MAQUIGNAZ (Féd. DP-UVP): Credo che dopo le lunghe discussioni di ieri sulle note vicende, la questione dei mufloni oggi può rappresentare una nota di distensione in questo Consiglio regionale. Vorrei riuscire ad attirare la simpatia del Consiglio regionale nei confronti di queste povere bestiole che l'Assessore all'Agricoltura e Foreste Rollandin vuole uccidere (spero che l'Assessore, che oggi non è presente, non me ne voglia a male). Detto questo, vediamo un po' la vicenda dei mufloni, che non stiamo a vedere come sono stati introdotti nella riserva "Turati" di Saint-Marcel, ma che credo possano contribuire ad arricchire il patrimonio faunistico e della Valle d'Aosta. E' ben vero che noi in Valle abbiamo gli stambecchi ed i camosci che sono animali interessantissimi, oggetto di attenzione da parte di amanti della natura; sembra però logico che se altri paesi introducono la nostra fauna endemica - e mi riferisco soprattutto agli stambecchi che secondo Plinio sono presenti nelle alpi occidentali fin dalla antichità - la stessa cosa possiamo fare noi. Ricordo ad esempio che la Svizzera è riuscita a portare avanti un processo di colonizzazione dei cervi che è riuscitissimo.

Vediamo da dove è venuto questo animale. Il muflone è originario della Corsica e della Sardegna ed è stato introdotto con una certa continuità in tutta l'Europa. Nella nostra penisola, in particolare, è stato introdotto per la prima volta nel 1870 dal Granduca Leopoldo di Toscana. Si legge in una pubblicazione del Consiglio nazionale delle ricerche - questo per spiegare le caratteristiche di questo animale - che la sua grande rusticità, plasmabilità e le doti organizzatrici ne hanno fatto l'animale di gran lunga più importante per le nuove introduzioni. Effettivamente il muflone può sfruttare molto bene le zone emarginate ed in tal senso ha avuto una rapida fortuna.

D'altra parte numerose colonie di mufloni sono presenti nelle zone montane, nel Friuli Venezia Giulia, nel Veneto, nel Trentino, in Lombardia, nell'Emilia, in Piemonte addirittura ve ne sono tre colonie nelle alte valli del Clusone, della Stura e Vigezzo. Qualcuno dice che questo animale non può essere introdotto in Valle d'Aosta; io credo che se ci informiamo e leggiamo i documenti che possono servirci, possiamo renderci conto che il muflone può vivere in Valle d'Aosta ed in certe zone potrebbe convivere anche con gli stambecchi e con i camosci.

Intendo chiedere con l'interpellanza innanzitutto se la decisione di abbattere queste povere bestiole sia stata presa solo per motivi burocratico-amministrativi oppure per motivi di carattere sanitario, veterinario ed ecologico. Poi volevo chiedere al Presidente della Giunta di valutare la possibilità di fare un esperimento. E' possibile che la tesi regionale che vuole l'abbattimento di questi animali sia giusta, però chiedo se non è possibile per uno o due anni fare un esperimento per valutare se questo animale si ambienta nella riserva "Turati" e nella riserva Dondeynaz. Se questo esperimento darà esito negativo, potremmo decretarne l'abbattimento nei prossimi anni.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

ANDRIONE (U.V.): L'abbattimento del nobile montone di cui si discorre non è dovuto, evidentemente, ad una questione burocratico-amministrativa; probabilmente, come ha spiegato bene il Consigliere Maquignaz, l'animale potrebbe anche ambientarsi in Valle d'Aosta. I motivi sono puramente di natura veterinario-ecologica, in quanto gli esperti in materia sostengono che gli ovini sono animali che scacciano i caprini, impedendo loro un certo tipo di pascolo e di conseguenza la concorrenza fra il muflone ed in particolare lo stambecco potrebbe essere esiziale per questi ultimi.

Voi sapete che in tutti i parchi in cui sono protette certe specie non sono ammesse le pecore; il muflone, anche se più bello, appartiene alla categoria delle pecore e non a quella delle capre, come lo stambecco. Questo è il motivo ufficiale e non ve ne sono altri, perchè in base a questa relazione tecnica abbiamo ritenuto che innanzitutto debbano essere difese le specie locali, quelle che sono da gran tempo stanziate in Valle d'Aosta.

Il Consigliere Maquignaz ricorderà certo le polemiche che ci sono state, in un certo periodo, per la reintroduzione di specie predatrici che già esistevano in Valle d'Aosta. In questo caso si tratta di una specie completamente estranea, aliena, e per di più concorrente con le specie locali. Comunque prendo l'impegno nei confronti del Consigliere Maquignaz, poichè le ha chiamate bestiole e mi ha intenerito (ed io sono molto più di buon carattere che non l'Assessore Rollandin) di fare un'inchiesta più approfondita in materia e solo se vi è effettivamente la conferma di questa concorrenzialità eliminare il muflone, perchè crediamo sia opportuno mantenere le nostre specie e non fare dei tentativi per introdurre il leopardo delle Alpi o altri animali del genere.