Oggetto del Consiglio n. 155 del 7 novembre 1983 - Resoconto
OGGETTO N. 155/VIII - QUESTIONI CONCERNENTI LA GESTIONE DELLA CASA DA GIOCO DI SAINT-VINCENT.
PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dai Consiglieri Mafrica, Bajocco, Cout, Millet, Tonino, allegata al punto n. 17 dell'ordine del giorno unitamente all'interrogazione presentata dal Consigliere Baldassarre, ed all'interpellanza, presentata dai Consiglieri Torrione, Breuvé, Pascale, iscritte rispettivamente ai punti 7 e 12 dell'ordine del giorno che vengono abbinate per la discussione.
INTERROGAZIONE
Gli organi di stampa hanno riportato la notizia, non confermata ufficialmente, che comunicazioni giudiziarie sarebbero partite dalla Procura di Milano dirette a dipendenti del Casinò di Saint-Vincent.
Il Ministro Scalfaro, in una intervista ad un settimanale, ha dichiarato che i Casinò sono "banca di riciclaggio" di denaro sporco, riferendosi anche al Casinò di Saint-Vincent.
Tutto ciò premesso il sottoscritto
INTERROGA
il Presidente della Giunta regionale per conoscere:
a) se è in possesso di elementi che confermano la dichiarazione del Ministro Scalfaro;
b) se ritiene opportuno nominare una Commissione di inchiesta formata dai rappresentanti di tutti i Gruppi consiliari.
F.to: G. Baldassarre
INTERPELLANZA
La Valle d'Aosta è ritornata alla ribalta nazionale per una serie di preoccupanti notizie concernenti la Casa da Gioco di Saint-Vincent e il collegamento fra delitti di stampo mafioso avvenuti a Torino e l'attentato al Pretore Selis di Aosta.
Alla Casa da Gioco si imputa in particolare, secondo una precisa ipotesi del Ministro Scalfaro, il riciclaggio di denaro "sporco" nonché la pratica dell'usura mediante l'attività di alcuni "prestasoldi" tollerati dai gestori della Casa da Gioco.
Dal momento che tali notizie tendono a creare una immagine della nostra Regione distorta e comunque negativa sia sotto il profilo strettamente morale che sotto l'aspetto promozionale e quindi turistico;
i sottoscritti Consiglieri regionali
INTERPELLANO
il Presidente della Giunta regionale o gli Assessori competenti al fine di conoscere:
a) se è intendimento della Giunta svolgere opportuni ed approfonditi accertamenti sulla fondatezza delle notizie concernenti il riciclaggio di denaro sporco e sull'eventuale attività di prestasoldi all'interno della Casa da Gioco di Saint-Vincent;
b) se la Giunta è a conoscenza del fatto che a dipendenti della Casa da Gioco sono state inviate comunicazioni giudiziarie da parte della Procura di Milano.
F.to: Torrione Breuvé Pascale
MOZIONE
CONSIDERATO che il Ministro dell'Interno ha sostenuto in una recente intervista ad un settimanale che le case da gioco funzionano da banche per il riciclaggio di denaro sporco e che quindi è opportuno accertare, attraverso gli strumenti di cui la Regione dispone, se realmente tali fatti riguardino anche la Casa da Gioco di Saint-Vincent;
VERIFICATO che tra otto mesi scade il periodo di tempo entro cui la Regione può rivedere il contratto con la SITAV e la SAISET per la gestione dei giochi americani;
RITENENDO OPPORTUNO altresì stipulare con la SAISET un regolamento per le assunzioni, analogamente a quanto già fatto con la SITAV nel dicembre dello scorso anno,
il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
DELIBERA
di dare mandato alla Commissione Affari Generali affinché la stessa:
a) svolga una indagine conoscitiva al fine di accertare, come prescritto dalla convenzione Regione-SITAV, la piena conformità della gestione a tutta la legislazione vigente;
b) acquisisca tutti i dati sull'andamento delle entrate della SAISET, onde formulare una proposta in merito alla revisione della convenzione per la gestione dei giochi americani;
c) predisponga una bozza di regolamento per le assunzioni da parte della SAI-SET, da contrattare con la società nel corso delle trattative per la revisione della convenzione suddetta.
F.to: Mafrica Bajocco Cout Millet Tonino
PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare la mozione il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Credo che il numero 43 dell' "Espresso" abbia avuto una diffusione particolare e straordinaria nella nostra Regione; su questo settimanale ci sono degli elementi che non possono sfuggire alla discussione in Consiglio regionale. Dalla copertina stessa al modo con cui sono sviluppati gli articoli si fanno intravedere possibili gravi fatti relativi all'andamento della gestione delle case da gioco nel nostro Paese. Addirittura viene fatto capire, da una serie di articoli presenti in questo giornale, che fatti gravi che riguardano l'attentato al Pretore Selis possono avere dei collegamenti con attività che si svolgono nella Casa da Gioco.
Crediamo che sia dovere del Consiglio regionale per quello che gli compete accertare se alcune delle notizie riportate su possibili infiltrazioni di fenomeni camorristici e mafiosi all'interno delle Case da Gioco riguardino anche il Casinò di Saint-Vincent.
Ricordo che la Regione ha al Casinò un Commissario, due Vice Commissari, una ventina di controllori, quindi deve essere in grado, mediante questo suo personale, di essere informata sull'andamento della gestione della Casa da Gioco, per verificare se questa corrisponde alle norme delle convenzioni che regolano tutti i rapporti relativi. Questo è il primo elemento che poniamo con la nostra mozione.
Il secondo elemento è il seguente: alcuni mesi fa si era fatta prossima la scadenza della convenzione con la SAI-SET e mi sembra che nel giugno di quest'anno scadesse il termine entro il quale era possibile chiedere da parte della Regione una revisione della convenzione fra SITAV, SAISET e Regione Valle d'Aosta. Erano state impegnate due Commissioni per chiedere una proroga; è stata ottenuta una proroga di un anno, quindi dal giugno 1983 si è ottenuto che la convenzione con la SAISET possa essere modificata fino al giugno 1984.
Nel frattempo, alcuni mesi sono già trascorsi per andare in modo serio ad una revisione di questa convenzione; occorre avere degli elementi, occorre conoscere l'andamento degli introiti, delle spese, occorre fare delle proposte che tutelino l'interesse della Regione: crediamo che sia opportuno cominciare ad interessarsi anche di questo fatto.
Il terzo elemento è anch'esso rilevante: è quello del meccanismo di assunzione presso la Casa da Gioco. Tutti in questo Consiglio sanno che la "vox populi" attribuisce la possibilità di avere un impiego presso la Casa da Gioco alle raccomandazioni che si hanno soprattutto da parte dei partiti che sono al governo della Regione e questa mentalità molto diffusa non gioca positivamente rispetto alla credibilità stessa delle istituzioni democratiche.
E' invece opportuno, per quanto possibile, avere delle norme e dei regolamenti che sottopongono le assunzioni a dei controlli, alla vigilanza, a meccanismi oggettivi. Con la SITAV un qualche risultato, anche se non soddisfacente perlomeno dal punto di vista della stesura di un regolamento, si è ottenuto; Don la SAISET invece non esiste alcun meccanismo di controllo, cioè la SAISET
una struttura privata che non ha nessuna particolare convenzione con la Regione, pertanto sarebbe opportuno studiare anche per questa un regolamento in modo da regolamentare per quanto possibile le assunzioni, specialmente in una situazione di disoccupazione giovanile molto accentuata e di crescita della disoccupazione anche in altri settori quali quello industriale.
Pensiamo perciò che possa essere affidato alla I^ Commissione il compito di svolgere innanzitutto una ricerca su ciò che riguarda la regolarità della gestione della SITAV ed in secondo luogo studiare da una parte la proposta di una possibile revisione della convenzione Don la SITAV e la SAISET per i giochi americani, dall'altra un nuovo regolamento per le assunzioni presso la SAISET.
Noi pensiamo che se la I^ Commissione venisse incaricata di questo compito si potrebbe avere un controllo allargato alle forze presenti in questo Consiglio e quindi un controllo meno sospetto nei confronti dell'opinione pubblica; potrebbero venire delle proposte che diano alla nostra Regione la possibilità di accertare che quanto viene affermato da alcune fonti giornalistiche non corrisponde al vero oppure di intervenire nel caso si riscontri qualche elemento negativo su questi fattori di riciclaggio di denaro sporco.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Torrione, ne ha facoltà.
TORRIONE - (P.S.I.): Il nostro Gruppo ha presentato in riguardo un'interpellanza e una delle risposte l'abbiamo già ottenuta prima dal Presidente della Giunta, là dove chiedevamo se la Giunta era a conoscenza se ai dipendenti della Casa da Gioco fossero state inviate delle comunicazioni giudiziarie.
Ma il problema che solleviamo è un problema che va preso in debita considerazione soprattutto per i riflessi che tutte queste notizie hanno sulla nostra Regione e sull'immagine che proiettiamo all'esterno. Obiettivamente la campagna cosiddetta di stampa, perché non è solo l'"Espresso" che si è occupato di questo argomento ma anche altri quotidiani, periodici di informazione, cerca a mio avviso, se le notizie come mi auguro non sono vere, di dare della Valle d'Aosta una definizione che non corrisponde nè alla sua storia nè alla sua tradizione nè soprattutto a quell'esempio di correttezza di cui il nostro regime di autogoverno si può giustamente vantare. Ci sono stati anche da noi episodi che hanno coinvolto le istituzioni ma in termini molto marginali. Ora ritengo che abbia fatto bene il Presidente della Giunta a prendere posizione contro un primo luogo comune che era quello che questo fosse il paese di Bengodi; qui bisogna anche riflettere perché per troppo tempo c'è stato da parte nostra un certo compiacimento nel fare apparire la nostra Regione come un piccolo Eden, dove non c'erano grossi problemi di carattere sociale; adesso che però la crisi ci tocca da vicino questa immagine così sorridente ci nuoce sul piano anche di quelli che possono essere gli interventi da parte di chi deve far fronte a questa crisi.
Sotto quest'aspetto l'"Espresso" ha calcolato - come già sottolineava il Consigliere Mafrica - con un dosaggio di impaginazione anche estremamente irritante se le cose che sono state dette non corrispondono, come mi auguro, a verità: il titolo precedente era "I nuovi barbari" e subito dopo veniva il discorso della Casa da Gioco di Saint-Vincent. "I nuovi barbari" sono coloro che si sono resi fra l'altro protagonisti di un episodio di rapimento di una bambina di pochi mesi; fatto che unito a tutti gli altri rapimenti ha indubbiamente inciso maggiormente sull'opinione pubblica. Dopo aver fatto delle considerazioni a nome di Giorgio Bocca, "columinist" che ha un suo peso specifico nel fare opinione pubblica, ecco che l'Espresso con un'impaginazione di tipo quasi televisivo, inizia il discorso della Casa da Gioco di Saint-Vincent, per cui le due cose sembrano strettamente collegate. A questo bisogna aggiungere che un autorevole rappresentante del Governo quale il Ministro Scalfaro ha fatto delle ipotesi che proprio perché formulate da chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico in Italia, non possono che maggiormente preoccuparci.
Ricordo che già in passato l'attività del Casinò ha destato perplessità anche in Amministratori regionali; il dibattito dell'opportunità di collocare una Casa da Gioco ha diviso le forze politiche. Questa autonomia che si reggeva da un punto di vista finanziario anche sui proventi della Casa da Gioco, ha urtato in passato la suscettibilità, in un certo senso anche giustamente, di chi era preposto a pubbliche funzioni. Adesso la Casa da Gioco è una realtà, va difesa, ma va difesa a mio avviso con argomenti che devono rispondere a criteri di estrema correttezza nei confronti dell'opinione pubblica prima di tutto valdostana e poi anche nazionale.
Credo che il Presidente della Giunta ci darà nel limite delle sue possibilità e delle sue conoscenze, tutte le informazioni possibili su questo argomento che ha turbato profondamente l'opinione pubblica valdostana; può essere discutibile o meno che la Casa da Gioco sia a Saint-Vincent, può essere discutibile che dia un cespite di introiti notevolissimi alla nostra Regione, però la Casa da Gioco è nata in un contesto storico particolare, ha significato qualcosa per noi e in questo momento va difesa con estrema linearità e con l'onestà di chi vuole veramente vederci chiaro.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Limitatamente a quanto riguarda le domande fatte nell'interpellanza e in particolare sul fatto del riciclaggio del denaro proveniente da reati e poi rimesso in circolo, come credo tutti i Consiglieri sappiano ogni settimana la Banca d'Italia deve obbligatoriamente avere il deposito di tutte le somme che sono state depositate nelle varie banche della Regione. Non sono mai stati trovati dei pacchi di biglietti significativi perché di tanto in tanto nel circolante si trovano dei biglietti che potrebbero finire in tasca ad ognuno di noi, ma non sono mai state trovate mazzette significative di biglietti provenienti da attività di quel genere.
Secondo controllo incrociato: non risulta ai nostri controllori che esistano giocatori che cambino somme grosse per poi andarsene via subito dopo. Abbiamo dato disposizione di sorvegliare in modo particolare, questo anche alla Questura, eventuali giocatori che si presentassero in tal modo.
Il Ministro Scalfaro è un personaggio particolarmente severo, infatti si è augurato che tutti i Casinò siano chiusi; se le informazioni sono esatte si riferiva in modo particolare al Casinò di Campione, che si presta a ben altri giochi che il riciclaggio perché i soldi possono trasformarsi in franchi svizzeri, attività delle più conosciute in questo paese.
Per quanto riguarda le altre questioni, risponderà in specifico l'Assessore Martin. Ogni Consigliere è in grado di esercitare il controllo delle Commissioni che vuole sul Casinò, perché quella è una concessione regionale. Ad esempio, il Consigliere Germano ha fatto alcuni anni or sono, quando era Consigliere,una indagine approfondita sul modo in cui venivano ritirate le mazzette di biglietti dalle buche, di conseguenza non riusciamo a capire cosa si voglia dare da fare a questa Commissione se non forse fare quello che è normale sia il lavoro della Giunta.
Abbiamo iniziato le trattative, verranno in Commissione Affari Generali delle proposte specifiche circa il contratto con la SAISET per quanto ci riguarda il regolamento delle assunzioni vale anche per la SAISET, perché specificatamente deve valere per la Casa da Gioco.
Non abbiamo niente in contrario, ma il regolamento non potrebbe essere differente da quello per la SITAV ed è attualmente applicato con tutte le remore che uno può avere su detto tipo di regolamento e sulla forza delle raccomandazioni. Detto questo, ripeto che non riusciamo a capire cosa si vorrebbe ottenere con questa Commissione, quindi respingiamo la mozione.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.
RICCARAND - (N.S.): Gli articoli pubblicati nel numero dell'"Espresso" citato contengono due ipotesi che sono estremamente preoccupanti: s'è parlato di una e cioè del fatto che il Casinò di Saint-Vincent, come gli altri Casinò, funzioni da banca per il riciclaggio del denaro dei sequestri e non è la prima volta che viene fuori una notizia del genere. Già nel maggio scorso anche quotidiani con pagine di carattere locale avevano pubblicato notizie di indagini che si stavano svolgendo presso il Casinò di Saint-Vincent. L'altra ipotesi, estremamente preoccupante, emergente dagli articoli dell'"Espresso" è la possibile connessione fra l'attentato al Pretore Selis e l'uccisione del Procuratore Capo di Torino, Bruno Caccia. L'ipotesi formulata dall'"Espresso" è che questi due delitti siano maturati in ambienti legati al groviglio di interessi che ruotano intorno al Casinò di Saint-Vincent. Si tratta di ipotesi molto preoccupanti su cui vanno ricercati tutti gli elementi di verifica possibili.
Queste notizie però non svelano niente di nuovo rispetto al ruolo del Casinò di Saint-Vincent; forse qualche Gruppo consiliare sarà caduto improvvisamente dalle nuvole e si sarà solo ora reso conto che il Casinò non è una sorta di San Vincenzo de' Paoli o una associazione di beneficenza, ma un qualcosa di molto diverso. Già prima avevamo gli elementi, e ne abbiamo una conferma oggi (anche se da sottoporre a verifica) del ruolo di corruzione, di illegalità che circonda il Casinò di Saint-Vincent, e tutto il cerchio di interessi che gli ruota attorno. Esiste in proposito una letteratura che ormai è abbondante e autorevole; vorrei solo citare due documenti che sono tanto più validi perché provengono dalla Magistratura italiana.
Mi riferisco anzitutto all'ordinanza con cui l'8 gennaio 1976 il Giudice istruttore presso il Tribunale di Aosta, Domenico Cuzzola, rinviò a giudizio il nostro attuale Presidente della Giunta, Mario Andrione, il Consigliere Pedrini ed altri otto Consiglieri regionali di un ampio arco di forze politiche. Questa ordinanza è forse il documento più interessante che si possa leggere per capire cos'è il Casinò di Saint-Vincent e qual è il ruolo di interessi che gli ruotano attorno; si parte da un episodio piccolissimo per intravedere un iceberg grandissimo fatto di illeciti che ci sono al Casinò di Saint-Vincent. Le conclusioni a cui giunge il Giudice istruttore sono le seguenti: "la lettura dei documenti, da cui ha preso avvio l'indagine istruttoria, fornisce un quadro desolante sul funzionamento delle istituzioni nel periodo cui gli atti si riferiscono; la corruzione infatti appare ispiratrice e condizionatrice di deliberazioni e di alti atti amministrativi".
Il secondo tasto che vorrei citare è proprio la sentenza del Tribunale di Bologna, con cui vennero riconosciuti colpevoli di corruzione i Consiglieri regionali incriminati e rinviati a giudizio. Nella sentenza, depositata il 10 febbraio 1979, che anche il Consigliere Tamone può facilmente procurarsi, si può leggere testualmente: "i fatti conclamati di questo processo, la documentazione, le numerose testimonianze, dimostrano come gli Amministratori della SITAV navigassero nell'illecito, distribuendo a piene mani il denaro della società per procurarsi amicizie influenti per finanziare partiti, personaggi politici, allo scopo di assicurarsene i favori, per corrompere alti funzionari dello Stato che dovevano assicurare alla Società la protezione in materia tributaria. La loro preoccupazione fondamentale fu costantemente quella di creare le condizioni per assicurarsi che la concessione venisse rinnovata dal Consiglio regionale senza difficoltà, alla chetichella, evitando la scomoda gara di aggiudicazione che avrebbe potuto concludersi con la vittoria di una società concorrente".
Queste formulazioni non sono state modificate neanche dalla sentenza di 2° grado che ha ribadito il giudizio sui fatti espresso dai Tribunali di ° grado. Quindi il problema non è nuovo, ma è aggravato da queste notizie che oggi abbiamo e che sono estremamente preoccupanti perché fanno intravedere un salto di qualità e indicano addirittura un rapporto fra Casinò e mafia; evidentemente credo che il Consiglio regionale debba esprimere attraverso la votazione che farà oggi se intende proseguire sulla vecchia strada o se invece intende cambiare.
Nella precedente legislatura, proprio Nuova Sinistra, partendo dal giudizio che ho dato anche oggi sul ruolo del Casinò come entità che svolge un ruolo negativo inquinante rispetto all'assetto sociale economico complessivo della Valle d'Aosta, aveva proposto di fare una azione che portasse ad un graduale indebolimento del ruolo del Casinò nella società valdostana, quindi del ruolo finanziario nei confronti delle casse della Regione, del suo ruolo occupazionale e anche del suo ruolo di Ente che ha una sua economia che gli ruota attorno.
La scelta fatta nella precedente legislatura è stata diametralmente opposta: invece di diminuire l'incidenza del Casinò nella società valdostana a tutti i livelli, si è scelta la strada di ampliare questa incidenza con dei frutti che raccoglieremo man mano che andremo avanti. Questa scelta si è concretizzata in due fatti ben precisi; primo, si è ampliato il Casinò a spese della Regione; secondo, si sono introdotti i giochi americani e la convenzione con la SAISET. Inoltre, come fatti marginali, potrei aggiungere il contorno macabro dell'introduzione del tiro al piccione (sempre a corredo dell'attività che ruota attorno al Casinò) e la nomina di un Commissario regionale che non dava e non dà alcuna garanzia di un'adeguata vigilanza.
Credo che proprio nei confronti di questa mozione si potrà vedere oggi se esiste da parte del nuovo Consiglio regionale la volontà di cambiare strada nei confronti del Casinò. Non dico di avviare quell'azione di indebolimento (oltretutto il Casinò oggi ha un'incidenza che non è più essenziale nel bilancio regionale), ma quanto meno di introdurre alcuni correttivi nel rapporto attuale fra Regione e SITAV, quindi di andare a rivedere questa convenzione scandalosa con la SAISET, regolamentare meglio le assunzioni, verificare l'applicazione integrale della convenzione, ivi compreso quell'articolo che impegna la SITAV a rispettare in modo rigoroso la legge sul finanziamento ai partiti, che è invece tutta da verificare. Il nostro voto sarà favorevole alla mozione.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Fosson, ne ha facoltà.
FOSSON - (D.C.): Al riguardo del Casinò ci sono già state diverse discussioni; dalla posizione radicale del Consigliere Riccarand, che per la verità può anche avere qualche motivazione dal suo punto di vista o da qualche punto di vista oggettivo, si può discendere a quello che abbiamo già detto in altre occasioni, cioè che il Casinò come attività di gioco sia un'attività tollerata e come tale vada pesantemente controllata dall'Ente pubblico, che ne ha dato concessione per avere il suo utile. Riguardo alle affermazioni fatte dal Ministro dell'Interno Scalfaro, che il Presidente della Giunta per certi versi ha contestato, noi ci sentiamo solo di dire che, conoscendo la persona, ha fatto certe affermazioni perché c'erano dei motivi per farle.
Non è nelle nostre competenze approfondire indagini di questo tipo, ci sono gli organismi della Magistratura, c'è la Polizia, ci sono altri organismi che devono farlo e noi pensiamo che lo faranno.
Per quanto riguarda l'indagine conoscitiva è ovvio che la Regione ha un suo corpo di controllori ed un suo commissario. Il problema è se la Regione si fidi o no del suo Commissario. Riteniamo che fino a quando non ci siano motivi per agire in modo contrario, la Regione debba farlo. Quando poi ci fossero questi motivi, la Regione dovrà trarne le conseguenze.
Vorrei ricordare a questo punto una mozione che era stata presentata lo scorso anno dal sottoscritto con l'attuale Assessore alle Finanze e con altri Consiglieri - Maquignaz mi pare e Lanivi - mozione che prevedeva la revisione entro il termine contrattuale del contratto con la SAISET, mozione che è stata approvata all'unanimità da questo Consiglio e che le affermazioni del Presidente della Giunta fanno credere che dovrà essere messa in pratica a breve termine.
Il Presidente della Giunta ha affermato testualmente che è allo studio un cambiamento nel contratto che quanto prima verrà sottoposto alle Commissioni competenti ed a questo Consiglio.
A me preme sottolineare che saremo particolarmente attenti a questo nuovo tipo di contratto, anche perché riteniamo che possa essere discutibile la forma di due società che gestiscono la stessa attività e magari composte anche dalle stesse persone, che sia discutibile l'accettare il forfait su certi tipi di giochi e sia ancora discutibile il fatto che ci debbano essere diverse percentuali di introito per la Regione su diversi giochi.
Detto questo, questa è la nostra posizione ed attendiamo il prosieguo della discussione per prendere altre posizioni.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Il Presidente della Giunta ci ha chiesto come mai abbiamo presentato questa mozione, e a noi sembra che o si voglia far finta di essere ingenui o si voglia fare la politica dello struzzo. Su un periodico che vende 300.000 copie si fanno delle ipotesi molto gravi sul Casinò di Saint-Vincent ed il Consiglio regionale deve far finta di niente. A noi sembra che sia sorprendente questo atteggiamento da parte della Giunta. Si è risposto che i Consiglieri hanno tutti i poteri di questo mondo; ogni volta che si chiede qualcosa si risponde che i Consiglieri possono farlo, quindi il Consigliere regionale avrebbe il potere di convocare all'Ufficio Gruppi, quando avremo i locali adeguati, il Commissario, il Presidente della SAISET, della SITAV, tutti i controllori e di chiedere conto di come stanno andando le cose. Se le cose stanno così, state tranquilli che di questo potere cercheremo di avvalerci.
Però crediamo che non si possa nascondere a nessuno la differenza fra la richiesta fatta dal sottoscritto o da un altro Consigliere del mio Gruppo e quella fatta da una Commissione del Consiglio regionale. Perché non si vuole fare un esame collettivo di questo problema, perché si vuole invece lasciare all'iniziativa del gruppo, magari di opposizione? Ovviamente perché l'indagine in questo caso diventa più difficoltosa.
Vediamo il secondo punto: quello della SAISET. L'Assessore alle Finanze Martin ancora non ha parlato, però mi ricordo che quando era Presidente della Commissione Affari Generali, sulla materia della convenzione della SAISET non si erano trovati completamente in accordo con la Giunta regionale sul problema. Già la volta scorsa toccava alla Giunta regionale presentare le proposte per la revisione della convenzione della SAI-SET, già la volta scorsa la mozione firmata dai Consiglieri Martin, Fosson e Maquignaz impegnava la Giunta, che aveva detto provvederemo, a presentare le proposte, poi le proposte non sono state presentate e si è lasciato cadere sulle Commissioni il compito di cercare di tamponare una falla che si era aperta. La maggioranza può avere fiducia nella Giunta, il Consigliere Martin ne fa ora parte e quindi almeno in sè stesso avrà più fiducia, ma non pretendiate che noi possiamo pensare che non sarebbe meglio cominciare a preoccuparci per tempo, perché temiamo che tra qualche mese ci ritroveremo nella stessa condizione in cui ci si è trovati lo scorso anno. E' l'esperienza che ci fa chiedere che sia impegnata fin d'ora la Commissione Affari Generali a studiare le questioni che riguardano la convenzione con la SAISET perché sono convenzioni che riguardano svariati miliardi.
Non vediamo perché la Giunta debba essere contraria anche per il regolamento per le assunzioni alla SAISET; il regolamento attuale (l'ho letto tutto prima di stilare la mozione) riguarda unicamente la SITAV. Ricordo un incontro avuto con SITAV e SAISET: le due società si consideravano distinte e non impegnate una rispetto alle norme che concernevano l'altra. Non vedo come un regolamento che riguarda la SITAV debba automaticamente riguardare la SAISET; questa mi sembra proprio un'invenzione per nascondere le cose. L'impressione che abbiamo e che già in parte si era rivelata sulla discussione della mozione di prima, è che non si voglia accettare ogni volta che si presenta un problema una verifica ed una ricerca seria; in ogni iniziativa si vede il tentativo di attacco alla Giunta. Non c'è nessun tentativo di attacco alla Giunta, chi ha tirato in ballo la questione è addirittura è il Ministro dell'Interno.
La nostra è una richiesta fatta, a noi sembra in modo legittimo, perché non il singolo Consigliere, che non credo potrebbe avere tutta l'autorità politica necessaria, ma la Commissione sia in grado di chiedere ai Commissari, Vice Commissario e controllori, amministratori delegati della società tutti gli elementi di cui sono a conoscenza per poi fare le proposte conseguenti. Non riusciamo a capire perché si opponga tanta resistenza alla richiesta di incaricare la Commissione Affari Generali, - alcuni membri della maggioranza dicono che, quando può, lavora seriamente -, di questo compito, quando potrebbe verificarsi ancora una volta che, a due mesi dalla scadenza della proroga, tocchi alla Commissione Affari Generali occuparsi di queste cose.
Non vogliate a quel punto il contributo del nostro Gruppo perché non vogliamo essere presi in giro.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Baldassarre, ne ha facoltà.
BALDASSARRE - (P.S.D.I.): Non sono soddisfatto della risposta data dal Presidente della Giunta, che in pochi secondi è riuscito a liquidare un'interrogazione, una interpellanza ed una mozione. Allora gli faccio una domanda specifica: Signor Presidente, cosa c'è dietro l'angolo?
E poi condivido pienamente, stamani per la seconda volta, le affermazioni del Consigliere Fosson che non approva il giudizio che il Presidente della Giunta ha dato sul Ministro Scalfaro, perché ritengo che il Ministro Scalfaro sia una degna persona e se ha fatto delle dichiarazioni è responsabile. Sembra che ci sia un attrito in questa maggioranza.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alle Finanze Martin, ne ha facoltà.
MARTIN - (Féd. D.P.-U.V.P.): Non era mia intenzione intervenire perché evidentemente il Presidente della Giunta aveva già dato una risposta molto esauriente alla mozione del Gruppo comunista; ma poiché il Consigliere Mafrica ha visto tra il mio precedente comportamento e quello attuale una diversità - mentre a me pare che non ci sia assolutamente nessuna diversità - intervengo per chiarire meglio la questione che riguarda il punto b) della mozione del gruppo comunista, dove si chiede una revisione delle percentuali riguardanti la SAISET e la Regione.
Non c'è assolutamente niente di contrastante con il lavoro che abbiamo fatto nelle Commissioni Affari Generali e Sviluppo Economico prima delle elezioni, perché, come ha detto il Presidente della Giunta, si sta vedendo la questione ed io sono stato incaricato dal Presidente di avere dei contatti con la SAISET per rivedere le aliquote, perché l'avevo già detto allora che a me personalmente sembravano un po' basse; ci siamo accorti, dopo un anno e mezzo di gestione di quei giochi, che in effetti ci sono stati degli incassi che sono andati oltre le più rosee previsioni, quindi stiamo valutando la possibilità di rivedere questi criteri di ripartizione e, come ha detto il Presidente, una proposta operativa verrà quanto prima portata all'esame del Consiglio regionale. Quindi non c'è assolutamente niente di strano rispetto alla mozione che con i Consiglieri Maquignaz e Fosson, avevo presentato prima delle elezioni; tutti quanti eravamo d'accordo di rinviare dopo la scadenza elettorale questo problema, perché era delicato e Corse non era il caso di affrontarlo in quel momento. Oggi le cose sono più tranquille, lo stiamo esaminando come Giunta regionale e lo porteremo presto all'approvazione del Consiglio.
Secondo punto: il Consigliere Mafrica dice che il regolamento delle assunzioni non vale per la SAISET ed ha letto il regolamento. Vorrei che il Consigliere. Mafrica leggesse. invece la delibera che abbiamo approvato quando si è deciso di far entrare la SAISET coi giochi americani. Al ° punto si dice praticamente "di autorizzare l'esercizio presso la Casa da Gioco di Saint-Vincent dei giochi americani in base alla convenzione SITAV-SAISET", che poi viene riportata. Al 2° punto si dice: "di confermare per quanto riguarda la gestione dei nuovi giochi e per quanto non espressamente indicato in convenzione tutte le condizioni attualmente regolanti la vigente convenzione fra Regione-SITAV per la gestione della Casa da Gioco di Saint-Vincent".
Ora, siccome nella convenzione fra SITAV e SAISET non compare il regolamento per le assunzioni, si dice solo che il personale sarà prevalentemente recuperato in loco, tutte le altre condizioni sono valide, pertanto il regolamento, che mi pare il Consigliere Voyat abbia stilato per conto della Commissione con la SITAV, è valido con la SAISET.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Solo per precisare che ho il massimo rispetto per il Ministro Scalfaro, che è un Magistrato reputato per la sua severità.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Torrione, ne ha facoltà.
TORRIONE - (P.S.I.): Devo innanzitutto rilevare che ha ragione il Presidente della Giunta; ma proprio perché il Ministro Scalfaro è un personaggio molto rigoroso il discorso ci può preoccupare.
Il Consigliere Baldassarre chiede cosa c'è dietro l'angolo: il Presidente della Giunta risponde, giustamente, vada a vedere lei. Ma, a riguardo di questo problema credo che le distinzioni fra maggioranza ed opposizione debbano essere molto sfumate, perché, a mio avviso, dietro l'angolo nessuno riesce a individuare cosa c'è, però qualcosa c'è che riguarda la nostra Regione e su questo argomento dobbiamo tutti riflettere in maniera precisa e responsabile. Ritengo che ci sia un tale giro di affari e di interessi sulla Casa da Gioco che obiettivamente una riflessione fatta insieme può essere utile elemento per dissipare certi dubbi.
Nella nostra mozione abbiamo chiesto, e su questo argomento il Presidente della Giunta non ci ha dato dei ragguagli specifici, se era vero che all'interno della Casa da Gioco fosse tollerata, com'era riportato dalle notizie di stampa, la cosiddetta attività di prestasoldi. Se questo fosse provato potrebbe riguardare anche la responsabilità dell'Amministrazione regionale.
E' chiaro che anche noi vogliamo andare a vedere cosa c'è dietro l'angolo della SAISET, perché non ci tranquillizza il fatto che l'Assessore Martin stia studiando, insieme alla Giunta, quelle che saranno le eventuali proposte; ma proprio per il discorso che facevo prima, se questo discorso è fatto in una sede come quella della Commissione, ha in questo momento il significato di non dividere la maggioranza dall'opposizione, di voler fare chiarezza fino in fondo su un argomento di questo tipo.
C'è un elemento psicologico che scatta in ognuno di noi e nell'opinione pubblica quando si parla di Casinò. Quando poi la stampa, a torto o a ragione, innesta una polemica, per chiamarla in termini benevoli, come quella che è stata innestata sulla Casa da Gioco di Saint-Vincent, visto questa attività si svolge nella Regione Autonoma Valle d'Aosta, abbiamo il dovere morale di prendere posizione, di difendere la nostra Regione senza voler nascondere niente. C'è da dissipare una nube tossica che sta calando sulla nostra Regione e prima che questa nube vada ad asfissiare l'autonomia regionale per motivi che noi possiamo individuare, è bene che si prendano tutti i provvedimenti.
Siamo rigorosi e diciamo che l'orientamento verso la Commissione del nostro Gruppo non è determinato dal fatto che non crediamo a quello che ha detto il Presidente della Giunta regionale. Che ognuno di noi abbia la possibilità di verifica è vero; l'ex Consigliere Germano fece una specie di indagine sulla Casa da Gioco, però diverso è se questa indagine - la chiamo così per non chiamarla ricerca, come abbiamo fatto per trovare un termine che andasse bene a tutti nella precedente mozione - viene fatta a livello di Commissione dove tutte le forze politiche hanno un'altra veste ed un altro peso.
Poiché la Valle d'Aosta su questo argomento forse è anche vittima di una grossa speculazione, per evitare che questa speculazione abbia per qualche verso la possibilità di diventare credibile, abbiamo il dovere morale di fare chiarezza attraverso una Commissione, nominata senza intromettere quelli che possono essere dei rapporti di maggioranza o di minoranza, ma come espressione della volontà del popolo valdostano.
Per questi motivi voteremo a favore della mozione.
Si dà atto che dalle ore 12.28 assume la Presidenza il Vice Presidente De Grandis.
PRESIDENTE: E' chiusa la discussione generale, ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'Assessore alle Finanze, Martin, ne ha facoltà.
MARTIN - (Féd. D.P. - U.V.P.): A nome della maggioranza preciso che voteremo -contro la mozione.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Esprimo il voto favorevole del nostro Gruppo alla mozione mi rammarico che la maggioranza non intenda assumere posizioni riflessive ed articolate su argomenti così seri.
Non vorremmo arrivare alla situazione di Palermo, dove il Gruppo comunista, su questioni di questo genere, da qualche tempo ha preso l'abitudine di arrivare in Consiglio con la calce ed un mattone e di mettere proprio fisicamente in mattone ogni volta che la maggiorana eleva un muro. Il muro a Palermo si sta già alzando, non vorremmo essere costretti a fare qui una cosa del genere.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il consigliere Aloisi, ne ha facoltà.
ALOISI - (M.S.I.): Per dichiarazione di roto. Volevo innanzitutto fare una precisazione: il Consigliere Riccarand, nel suo intervento, ha citato la sentenza del Tribunale di Bologna; giustamente, ha detto che c'è stato quel processo presso il Tribunale di Bologna in cui arano coinvolti tutti i partiti, ma si dimenticato di dire che erano coinvolti tutti i politici ad eccezione della rappresentante del M.S.I. e questo ha una sua rilevanza.
Visti i precedenti, in cui sono state coinvolte tutte le forze politiche in questo rapporto fra Consiglio regionale e Casa da Gioco, visto che c'è necessità di vedere cosa c'è dietro l'angolo, voterò a favore della mozione.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Torrione, ne ha facoltà.
TORRIONE - (P.S.I.): Ho dato atto altre volte all'Assessore Martin di avere risposto con estrema puntualità e precisione. E' altrettanto vero che le argomentazioni dell'opposizione possono essere condivise o meno, nessuno ha la pretesa di avere il Vangelo in tasca, per cui le cose che diciamo devono essere per forza recepite dall'altra parte. Però su un argomento di così vasta portata sarebbe opportuna una posizione più articolata da parte della maggioranza, anziché chiudersi a riccio assumendo, mi pare, un atteggiamento di difesa. Al di là di questo non c'è stato detto assolutamente niente al di fuori di quelle che erano le risposte del Presidente della Giunta.
Ma qual è l'atteggiamento della Giunta regionale in questo delicato momento per la nostra Regione visto che è entrata nell'occhio del ciclone? Quali sono gli strumenti che la Giunta intende mettere in atto per evitare questa brutta pagina che si vuole scrivere sulle nostre spalle?
Ribadiamo che di fronte a questa che ho chiamato una nube tossica che sta ammorbando l'aria in Valle d'Aosta, le distinzioni fra maggioranza e minoranza dovevano completamente eliminarsi per addivenire ad un atteggiamento comune, perché qui rappresentiamo la Comunità valdostana che va difesa o perlomeno garantita.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Baldassarre, ne ha facoltà.
BALDASSARRE - (P.S.D.I.): Sono favorevole alla mozione presentata dal P.C.I., non vedo la difficoltà che ha questa maggioranza a votare in favore di questa mozione che non è superata perché si hanno ancora dei dubbi, per cui rifaccio la mia domanda: cosa c'è dietro. l'angolo? Quale è la preoccupazione vostra a votare una mozione di questo tipo?
Rivolgo anche un invito al P.C.I. affinché faccia veramente questo muro.
Voterò a favore della mozione.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.
RICCARAND - (N.S.): Noto nelle parole dei Consiglieri dell'opposizione un po' di indignazione nei confronti della maggioranza per questo tipo di atteggiamento.
Tutto sommato credo che si debba dire che non c'è niente di nuovo, tutto normale, non poteva essere diversamente.
Se riflettiamo - sono cose che si dimenticano facilmente - il Presidente di questa Giunta ha preso dal 10 aprile 1966 al 31 marzo 1967 13 milioni sottobanco dalla SITAV, quando contemporaneamente c'era una convenzione fra SITAV e Regione che vietava qualsiasi forma di finanziamento della SITAV a partiti politici, e di conseguenza il mancato rispetto di una qualsiasi clausola della convenzione determinava la decadenza della convenzione stessa.
La persona che si faceva dare sottobanco i soldi in spregio a quella che era la convenzione, è oggi a capo di questa maggioranza e della Giunta: difficile pensare che ci potesse essere un atteggiamento diverso nei confronti della SITAV.
PRESIDENTE: Metto in approvazione la mozione in oggetto.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 27
Votanti: 26
Astenuti: 1 (Berti)
Favorevoli: 11
Contrari: 15
Il Consiglio non approva