Oggetto del Consiglio n. 3459 del 3 febbraio 1988 - Resoconto
OGGETTO N. 3459/VIII - DINIEGO DI AUTORIZZAZIONI DI AGGIORNAMENTO AL PERSONALE NON MEDICO DIPENDENTE DALL'U.S.L. (Interrogazione).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione in oggetto, presentata dal Consigliere Sandri.
INTERROGAZIONE
VENUTO a conoscenza che nel periodo 1° gennaio - 31 ottobre 1987 sono state rifiutate al personale non medico dipendente dall'U.S.L. dieci autorizzazioni d'aggiornamento di cui quattro per esaurimento della quota finanziaria attribuita all'Unità Operativa n. 1 per esaurimento della quota finanziaria attribuita al distretto n. 2 (entrambe proposte da fisioterapisti) con motivazioni complesse basate su giudizi di merito dell'iniziativa e solo tre per mancanza di informazioni indispensabili;
RITENUTO indispensabile evitare per il futuro che l'aggiornamento professionale del personale paramedico sia condizionato dalla penuria di risorse finanziarie, per altro abbondanti nel bilancio regionale e comunque ben meglio utilizzabili in questo settore;
GIUDICATO negativamente il giudicare dei contenuti dell'aggiornamento da parte di un Assessorato che non presenta le strutture adeguate per un reale indirizzo, soprattutto in un settore come quello della fisioterapia in cui tanta poca esperienza esiste purtroppo in Valle;
INTERROGA
l'Assessore alla Sanità per conoscere:
- a quanta ammontava la quota finanziaria per ogni unità operativa e distretto interessato dai provvedimenti di diniego d'autorizzazione;
- quanto di tali somme è stato speso per l'aggiornamento dei medici e quanto per il personale paramedico;
- sulla base di quali criteri si è stabilito che il corso "Cours de formation à la méthode Mézières" e la consulenza e/o il GRSA-AIAS di Bologna fossero inadeguati alla dizione di aggiornamento o all'utilità per i servizi;
- quali siano le somme a disposizione per l'aggiornamento del personale medico e paramedico per il 1988.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità e Assistenza Sociale, Voyat; ne ha facoltà.
VOYAT (U.V.): Sempre su questo argomento era già stato risposto ad una precedente interrogazione con risposta scritta, presentata dal Consigliere Sandri. Cercherò di rispondere in modo più approfondito anche a questa seconda interrogazione.
Penso che il Consigliere Sandri sappia che il programma è preparato nell'anno precedente a quello del suo effettivo svolgimento, da una commissione mista, nella quale sono rappresentati tutti i sindacati medici e non medici. Ritengo che questi aggiornamenti, organizzati in modo un po' più organico dal 1985, abbiano già cominciato a dare i loro primi frutti.
Per capire come siano strutturati e come funzionino questi programmi, si può far riferimento agli atti, già pubblicati, di tutti gli aggiornamenti e di tutti i corsi di formazione professionale svoltisi nel 1985; quelli relativi al 1986 sono in fase di predisposizione.
Credo, però, che nel testo dell'interrogazione ci siano alcune imprecisazioni, specie là dove si sostiene che, in una risposta dell'U.S.L. o dell'Assessorato, alcuni corsi o consulenze sono stati giudicati "inadeguati alla dizione di aggiornamento o all'utilità per i servizi".
È chiaro che la ragione alla quale accenna il Consigliere Sandri non è l'unica ad aver causato il diniego all'aggiornamento, che, invece, è stato determinato, principalmente, dall'impossibilità di interrompere, per periodi piuttosto lunghi, il servizio di fisioterapia nei vari distretti. Il periodo di aggiornamento in questione, infatti, che si sarebbe dovuto svolgere all'estero e che sarebbe durato 25 giorni, era stato chiesto da 2 fisioterapisti.
Noi abbiamo controproposto di accettare, al limite, un corso di aggiornamento che i due fisioterapisti avrebbero dovuto seguire in tempi distinti e non contemporanei, proprio per garantire la continuità del servizio: uno nel mese di novembre e l'altro in un periodo diverso.
Rispondo ora alla prima domanda della interrogazione, che mira a conoscere "a quanto ammontava la quota finanziaria per ogni unità operativa e distretto interessato dai provvedimenti di diniego d'autorizzazione".
Per il Servizio n. 4, unità operativa di vigilanza, lo stanziamento globale del 1987 ammontava a 6 milioni e 578 mila lire, delle quali 3,2 milioni spettavano al personale laureato e 3,3 al personale infermieristico. Sempre per lo stesso anno, lo stanziamento per il laboratorio ammontava a 6,6 milioni di lire, delle quali 5,5 per il personale laureato e 1 milione circa per quello infermieristico. Per l'unità operativa di medicina lo stanziamento ammontava a 11,5 milioni, quasi 10 dei quali per il personale laureato e 1,660 per il personale infermieristico. Per l'ortopedia lo stanziamento totale ammontava a 6,5 milioni, dei quali 5,5 per il personale laureato e 1 milione circa per il personale infermieristico. La rianimazione ha avuto 7,6 milioni, 6,6 dei quali per il personale laureato e 1 milione per il personale non laureato. Il distretto n. 12 ha avuto globalmente 5,182 milioni, senza alcuna distinzione tra le due categorie del personale. I distretti numero 7, 8 e 9, hanno avuto, in totale, 3 milioni e 49 mila lire.
Occorre aggiungere che le spese di partecipazione a convegni o a "stages" di aggiornamento all'estero non sono comprese nelle cifre che ho appena ricordato, perché si tratta di quote aggiuntive, a carico dell'Amministrazione regionale, che vengono prelevate da vari capitoli di spesa.
Il dott. Sandri ha sicuramente sentito che, per quanto concerne il 1988, all'interno della commissione sono emerse delle difficoltà e qualcuno ha proposto addirittura di trasferire la questione dell'aggiornamento all'U.S.L. Tuttavia, per non bloccare il servizio di aggiornamento, che ormai sta andando avanti da alcuni anni, noi abbiamo approvato una deliberazione-stralcio per cercare di sopperire alle necessità dei primi mesi del 1988.
Nel corso dei prossimi giorni avremo una riunione con le organizzazioni sindacali, nel corso della quale cercheremo di definire la composizione della commissione ed il finanziamento relativo al 1988.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.): Ringrazio l'Assessore per i dati che mi ha fornito e che mi consentono di avanzare alcune osservazioni sul modo in cui è stato impostato il programma di aggiornamento.
Occorre dire, intanto, che le somme stanziate per il personale para-medico sono nettamente insufficienti rispetto alle esigenze ed alle richieste. In ortopedia, per esempio, dove c'è un notevole numero di para-medici, sia a livello di infermieri professionali che di fisioterapisti, c'è uno stanziamento annuo di appena 1 milione. Questa cifra è assolutamente insufficiente, perché serve solo a coprire uno "stage" di 4 o 5 giorni per una persona sola. Se noi moltiplichiamo il costo di questo "stage" di aggiornamento per i 15 o 20 infermieri o fisioterapisti, ci balza evidente agli occhi la modestia di tale investimento.
È da parecchio tempo che noi denunciamo quella politica regionale che tende a non integrare i fondi nazionali previsti per l'aggiornamento professionale del personale para-medico. La stragrande maggioranza dei corsi, per i quali era stato chiesto il finanziamento, era estremamente interessante ed utile. Se i fisioterapisti sono pochi, ciò può anche essere una diretta conseguenza della scarsa preveggenza e della mancanza di programmazione nella istituzione dei loro organici.
Vorrei fare altre due osservazioni. La prima - così come è stato confermato dalla smentita dell'Assessore - è relativa al fatto che il vero problema, che ha impedito l'attività di aggiornamento dei fisioterapisti, è stato l'impossibilità di poter interrompere il servizio di fisioterapia. Mi piacerebbe anche sapere, però, chi e come si sia permesso di sindacare e sostenere che il corso richiesto fosse super-specialistico, rispetto ovviamente alle esigenze del servizio.
Come è stato fatto giustamente notare anche dall'Assessore, questa giustificazione non stava molto in piedi, ma ancora meno poteva starci se, invece che essere espressa dalla commissione che sovrintende all'aggiornamento professionale regionale, fosse stata accampata - cosa molto probabile - da una singola persona. L'aggiornamento professionale, infatti, è una questione molto complicata e credo che solo con estrema cautela e attenzione si possano esprimere giudizi seri sulla bontà o meno di certe forme di aggiornamento. In ogni caso, bisognerebbe sempre interpellare il personale interessato e non limitarsi al semplice invio di comunicazioni scritte, che possono essere interpretate come dei "diktat" imperativi.
Vorrei far notare al Consiglio che un investimento di soli 3 milioni, per l'aggiornamento professionale di ben 3 distretti, è un qualcosa che grida vendetta di fronte a Dio! È una cifra talmente modesta che rende improcrastinabili una profonda ristrutturazione ed un notevole potenziamento dell'aggiornamento degli operatori professionali.
Spero e mi auguro che queste difficoltà, per il 1988, possano essere superate con la buona volontà di tutti. Rimane il fatto, però, che almeno una parte di queste difficoltà è sicuramente imputabile alla modestia dei finanziamenti. Quando le disponibilità sono poche, emergono, forse, con più evidenza i difficili rapporti tra una categoria di persone e l'altra. È estremamente negativo, infatti, mettere in contrasto i fondi per i para-medici con quelli stanziati per i medici, anche perché, alla fin fine, ci rimette il personale para-medico, che è molto più numeroso di quello laureato.