Oggetto del Consiglio n. 798 del 8 novembre 1989 - Resoconto
OGGETTO N. 798/IX - LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA FUNIVIA STAFAL-GABIET IN COMUNE DI GRESSONEY-LA-TRINITE' (Interrogazione)
PRESIDENTE:Do lettura della interrogazione presentata dal Consigliere Riccarand ed iscritta al punto 4 dell'ordine del giorno.
INTERROGAZIONE
PRESO ATTO che, da alcuni mesi, sono iniziati i lavori di costruzione della funivia Stafal-Gabiet in Comune di Gressoney-La-Trinité;
APPRESO che martedì 17 ottobre si è purtroppo verificato un incidente mortale sui cantieri della funivia;
RIBADITO che tale opera risulta al sottoscritto essere priva di regolare autorizzazione poiché mancano sia l'autorizzazione previa ai sensi dell'art. 15 della legge regionale 15 luglio 1982, n. 32, sia l'autorizzazione della Direzione Generale della Motorizzazione Civile e dei Trasporti (MCTC);
RICORDATO che il DPR n. 753/1980 concernente "Nuove norme di polizia, sicurezza e regolarità dell'esercizio delle funivie e di altri servizi di trasporto", prevede che nessuna opera per la costruzione di impianti di trasporto collettivo possa essere iniziata senza apposita autorizzazione rilasciata dai competenti uffici della MCTC e senza preventiva approvazione dei progetti da parte della MCTC e della Regione;
EVIDENZIATO che al sottoscritto le opere in corso per la funivia Stafal-Gabiet risultano essere prive di tali autorizzazioni ed approvazioni;
sottoscritto Consigliere regionale
INTERROGA
la Giunta regionale per conoscere:
1) quali sono state le cause del mortale incidente verificatosi sul cantiere della funivia Stafal-Gabiet e se i lavori in corso erano regolarmente autorizzati;
2) in che data e con quale provvedimento la MCTC ha autorizzato i lavori per la costruzione della funivia Stafal-Gabiet ed inoltre in che data e con quali provvedimenti l'Amministrazione regionale ha approvato il progetto della funivia Stafal-Gabiet;
3) in che data la Società "Gressoney Servizi" ha presentato i documenti previsti per l'autorizzazione previa ai sensi della legge regionale 32/1982 ed in che data e con quali provvedimenti tale autorizzazione previa è stata rilasciata;
4) qual è il costo previsto per la costruzione della funivia Stafal-Gabiet, con quale modalità sono stati affidati i lavori, con quale provvedimento la Regione ha finanziato l'opera.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola l’Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti, Lanivi; ne ha facoltà.
LANIVI (ADP):Rispondo solo ai primi tre punti dell'interrogazione del Consigliere Riccarand, perché al quarto risponderà l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Faval.
Il giorno 17 ottobre 1989, un dipendente dell'impresa costruttrice, mentre stava montando una teleferica per il trasporto di materiali, sita nel vallone di Mosse ed a servizio della costruenda funivia Stafal-Gabiet, è stato colpito al petto da una fune, uscita dal morsetto per cause imprecisate, ed è deceduto per sfondamento della cassa toracica.
Le cause dell'incidente, la meccanica e quanto altro si riferisce al grave evento, sono oggetto di un'inchiesta giudiziaria. L'impianto è stato immediatamente sequestrato ed i lavori di costruzione della teleferica sono stati sospesi.
La teleferica, in corso di montaggio, non era stata autorizzata dall'organo competente, che è il Sindaco del Comune di Gressoney-La-Trinité, in forza del RD 25 agosto 1908, n. 829, regolamento per l'esecuzione della legge 13 giugno 1907, n. 403, recante: "Sull'impianto di vie funicolari aeree". L'impianto della teleferica avrebbe dovuto avere l'autorizzazione del Comune, previa presentazione del progetto dell'impianto, da trasmettere al Ministero dei Trasporti, Ufficio speciale per i Trasporti ed Impianti fissi di Torino, il quale avrebbe dovuto dare il preventivo parere.
Qualora, oltre al trasporto di materiale dell'impresa, la teleferica avesse dovuto trasportare anche i dipendenti della stessa impresa, la domanda del progetto avrebbe dovuto essere trasmessa al Presidente della Giunta regionale, per l'autorizzazione che da rilasciarsi solo dopo il competente parere dello stesso Ministero dei Trasporti.
Punto numero due. La predetta teleferica è stata prevista dall'impresa costruttrice per poter costruire la funivia Stafal-Gabiet, i cui lavori erano in corso alla data dell'infortunio mortale.
I lavori di costruzione di tale funivia erano privi dell'autorizzazione che avrebbe dovuto essere rilasciata dal Comune e che è prescritta dall'articolo 3 del DPR 11 luglio 1980, n. 753 ("Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell'esercizio delle ferrovie e di alti servizi di trasporto"), nonché dall'articolo 23, comma 6, della LR 15 luglio 1982, n. 32 ("Disciplina dei servizi di trasporto collettivo di persone e di cose").
L'autorizzazione all'inizio dei lavori non poteva comunque essere rilasciata, in quanto l'intero progetto di costruzione della funivia deve essere approvato dalla Giunta regionale, la quale non lo può approvare finché non ottiene il nullaosta per la sicurezza da parte del Ministero dei Trasporti. Alla data odierna, quest'ultimo non ha ancora rilasciato il nullaosta relativo, perché l'intero progetto è ancora in fase di esame presso lo stesso Ministero.
Il Servizio regionale dei Trasporti, a cui per legge spettano compiti di vigilanza e di polizia, in seguito ad accertamenti formali, ha contestato alla società Gressoney-Servizi l'avvio abusivo dei lavori. In data 30 ottobre, lo stesso Servizio ha formalmente diffidato la società dal continuare i lavori, denunciando all'autorità giudiziaria la violazione penale dell'articolo 3 del DPR n. 753 del 1980, che vieta appunto l'avvio di lavori senza la prescritta autorizzazione.
Punto tre. La società Gressoney-Servizi ha chiesto l'autorizzazione previa, ai sensi degli articoli 19 e 20 della LR n. 32 del 1982, in data 15 febbraio 1989. Tale autorizzazione previa non è stata ancora rilasciata per mancanza di documentazione necessaria alla definizione autorizzativa.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola l’Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Faval; ne ha facoltà.
FAVAL (UV):Alle domande del quarto punto dell'interrogazione possiamo rispondere dicendo che il costo globale ammonta a 9.255.000.000 di lire, secondo un preventivo allegato all'istanza di finanziamento presentata da parte della Gressoney-Servizi in base alla legge n. 46 del 1985.
I lavori sono stati affidati dalla società Gressoney-Servizi alla Aosta-Funivie, che è risultata la migliore offerente nei confronti delle tre ditte interpellate: Gressoney-Servizi, Agamatic e Leitner.
In attesa dell'approvazione della legge riguardante i finanziamenti alle società di impianti di risalita, la Regione ha concesso un finanziamento a tasso agevolato di 2 miliardi di lire con deliberazione di Giunta n. 7020, assunta in data 7 luglio 1989, sempre in base alla legge n. 46 del 1985.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.
RICCARAND (NS):Io ritengo estremamente grave questa vicenda della funivia Stafal-Gabiet ed estremamente preoccupanti le affermazioni fatte oggi dagli Assessori competenti in questa sede.
In pratica noi ci troviamo di fronte all'avvio di lavori completamente abusivi, che sono stati iniziati al di fuori di ogni norma e regola ed in aperta violazione di quanto previsto dalle leggi dello Stato e della Regione, sui quali però non c'è stato alcun intervento da parte dell'Amministrazione regionale fino a quando non si è verificato quell'incidente mortale sul lavoro e fino a quando il problema non è stato sollevato con questa interrogazione: solo allora c'è stato l'intervento dei competenti Servizi regionali, che hanno provveduto, sempreché io abbia ben compreso, a diffidare e a denunciare la società Gressoney Servizi per questo tipo di intervento.
Credo che fosse evidente e notorio a tutti che i lavori erano già partiti fin dall'estate scorsa e che tra l'altro erano partiti in presenza di ricorsi inoltrati al Tribunale Amministrativo Regionale da parte di numerosi cittadini di Gressoney, senza che sia mai stato presentato un progetto globale di intervento rispetto a questo impianto. Anche noi in Commissione avevamo chiesto che ci fosse un progetto globale, che comprendesse non solo l'impianto di risalita, ma anche la pista di rientro, la pista di discesa, il problema dei parcheggi e di quello che si intende fare dell'impianto da Orsia a Gabiet che sta per essere chiuso, in modo da avere una visione complessiva di quello che si intende fare in quel comprensorio.
Tutto questo non esiste, così come non esiste neanche la legge che dovrebbe finanziare questo intervento, perché si tratta di una legge che prima non è stata vistata dal Presidente della Commissione di Coordinamento e poi è stata impugnata di fronte alla Corte Costituzionale e quindi noi non abbiamo neppure la certezza di quel provvedimento in tema di finanziamento.
In ogni caso (questo è il fatto più grave), si tratta di un intervento su cui la Giunta regionale, da una parte, non ha neanche rilasciato l'autorizzazione previa che, in base alla legge sui trasporti, è l'atto fondamentale da cui devono scaturire tutti gli interventi successivi, mentre sul quale, dall'altra, dice: "Ma noi abbiamo concesso un mutuo di un paio di miliardi con una deliberazione".
E' un comportamento completamente contraddittorio, perché non si capisce come sia possibile concedere un mutuo per un intervento che non è stato neanche autorizzato nella fase previa per quanto riguarda le procedure; per un impianto che non ha nessun nulla-osta, che pure è obbligatorio, del Ministero dei Trasporti per quanto riguarda gli aspetti tecnici; per un progetto che non è mai stato approvato e che quindi non esiste da nessuna parte. Io credo che questo modo di procedere sia veramente grave, perché tende a mettere tutti di fronte al fatto compiuto: una volta che sono state realizzate la stazione di partenza e quella di arrivo e che sono stati messi i piloni, è chiaro che non si potrà più fare a meno di fare l'impianto, senza però che prima siano state seguite tutte le procedure previste dalla legge e senza che prima sia stato discusso ed approvato un progetto complessivo rispetto a quest'opera.
Io credo quindi che, di fronte a questa grave inadempienza, sia necessario che la Giunta assuma i provvedimenti conseguenti, perché qui ci troviamo di fronte ad un fatto non solo di scorrettezza amministrativa, ma di rilevanza penale, e che evidentemente sospenda qualsiasi intervento di finanziamento, proprio perché non ci sono i presupposti per intervenire finanziariamente in questa direzione.