Oggetto del Consiglio n. 605 del 12 novembre 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 605/VII - IMPEGNI PER IL PAGAMENTO DI SPETTANZE ARRETRATE AI LAVORATORI DELLA FORTUNA WEST DI ARNAD. (Reiezione di mozione).
PRESIDENTE: Do lettura del testo della mozione presentata dal Consigliere Carlassare:
MOZIONE
In data 6 ottobre c.m., mentre era in corso la seduta del Consiglio, una delegazione di lavoratrici della Fortuna West di Arnad ha presidiato l'ufficio dell'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Guido Chabod.
Scopo di questa azione era quello di ottenere un maggiore impegno della Giunta e del Presidente Andrione ad affrontare e risolvere la drammatica situazione che vede 145 lavoratori senza stipendio dal novembre 1981. Situazione aggravata dal fatto che nonostante questi lavoratori vengano considerati ufficialmente in Cassa Integrazione Guadagni dal 1° febbraio 1982, a tuttora non sono pervenuti all'INPS di Aosta i mandati di pagamento. Pertanto dal novembre scorso non hanno più percepito una lira.
Tra le altre cose, i lavoratori della Fortuna West hanno richiesto un deciso intervento del Presidente della Giunta regionale presso i competenti organi ministeriali, affinché si sblocchino sollecitamente le pratiche burocratiche che impediscono il pagamento della Cassa Integrazione Guadagni. Inoltre, vista la insostenibile situazione economica in cui parecchi di loro si sono venuti a trovare, hanno avanzato la richiesta di ottenere da parte dell'Amministrazione regionale un anticipo sulle spettanze di Cassa Integrazione Guadagni maturate.
CONSIDERANDO più che necessario accogliere le giuste richieste di questi lavoratori:
IL CONSIGLIO REGIONALE
DELIBERA
di impegnare il Presidente della Giunta regionale ad intervenire con decisione presso i competenti uffici ministeriali, affinché si sblocchino celermente le pratiche burocratiche che impediscono il pagamento, presso la sede INPS di Aosta, delle spettanze di Cassa Integrazione Guadagni maturate dai lavoratori della Fortuna West di Arnad.
In attesa che ciò avvenga
IMPEGNA
la Giunta regionale a predisporre un piano di intervento che consenta alla Amministrazione regionale di anticipare quote sulle spettanze di Cassa Integrazione Guadagni, in via del tutto eccezionale, vista l'insostenibile situazione economica di molti lavoratori con relative famiglie.
PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare la mozione il Consigliere Carassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.): Più che illustrare la mozione, poiché si tratta di un residuo della passata seduta consiliare, vorrei sapere con precisione a che punto è questa pratica, essendomi giunte notizie abbastanza confuse sul fatto che la pratica è assai avanzata per cui i lavoratori starebbero per percepire i soldi della Cassa Integrazione. Se è così ritiro la mozione.
Rivolgo la domanda al Presidente della Giunta, che probabilmente è informato sulla questione, dal momento che è assente l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Chabod.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta; ne ha facoltà.
ANDRIONE - (UV): Sono esattamente nella stessa situazione del Consigliere Carlassare. Mi è stato assicurato che queste spettanze della Cassa Integrazione Guadagni ai lavoratori della Fortuna West dovrebbero essere poste in pagamento oggi o al massimo lunedì prossimo, quindi con notevole ritardo. Però a queste promesse, com'è nostra abitudine, crediamo solo dopo che sono mantenute, perché ogni volta che si fanno delle pressioni ci viene detto che sono pronti a pagare, poi passano i mesi senza che questo avvenga.
Se il Consigliere Carlassare ritiene di aspettare per avere queste conferme, può sospendere la mozione fino al prossimo Consiglio dove in un senso o nell'altro il caso dovrebbe essere risolto; diversamente possiamo discutere già da adesso il contenuto della mozione, anche perché non cambieremo la nostra opinione nemmeno nel caso che al prossimo Consiglio risultasse che queste indennità non sono state versate.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parare il Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.): Stando così le cose, ritengo che su questo argomento, al di là del fattore contingente - ovvero a che punto si trova la pratica - possiamo anche discutere su quella che è una mozione di principio. In effetti, ci troviamo di fronte a dei lavoratori che, al di là di ogni altra considerazione, da un anno non percepiscono nessuna forma di sovvenzione o di stipendio. Ci troviamo di fronte ad un tipico imprenditore di importazione che ha dimostrato un comportamento quanto meno poco corretto lasciando in pratica l'amministrazione, oltre che la conduzione produttiva dello stabilimento, in condizioni di totale abbandono.
Ci sono enormi ritardi da parte degli uffici interessati nello svolgimento di queste pratiche, aggravati dal fatto che non sono stati ancora trasmessi gli elenchi dei lavoratori aventi diritto alla Cassa Integrazione.
In seguito a ciò, per alcuni mesi, i lavoratori di questa azienda non hanno ricevuto lo stipendio e successivamente non hanno avuto la possibilità di ricevere quanto la legge prevede per loro, cioè la Cassa Integrazione Guadagni.
Questa è la situazione, nelle linee generali. Capisco che la Regione non sia favorevole ad intervenire in quanto questo caso potrebbe creare un precedente; ritengo però, vista la situazione, che non sarebbe male che si cercasse di avviare dei meccanismi per consentire un'accelerazione del percepimento delle somme spettanti della Cassa Integrazione.
Proposte in tal senso sono state avanzate anche da altri lavoratori che sono interessati purtroppo da una situazione di liquidazione dell'azienda; l'intervento della Regione dovrebbe pertanto essere quello di prendere accordi con le banche perché anticipino queste cifre ai lavoratori, i quali le restituirebbero una volta che le pratiche si sono sbloccate.
Pertanto l'elemento di volontà politica che si deve esprimere su questa mozione, deve essere diretto non tanto ad un caso singolo, che probabilmente è in via di risoluzione, anche se con enorme ritardo e con tutti i disagi cui sono stati sottoposti questi lavoratori che da un anno non percepiscono una lira, quanto a dare un indirizzo ed un'indicazione politica regionale alla Giunta, così sensibile in molti altri casi ad esigenze finanziarie di tutta una serie di categorie, affinché si applichi su quei meccanismi di cui parlavo prima, con i quali si può intervenire senza incidere pesantemente sulla bilancia della Regione.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis; ne ha facoltà.
DE GRANDIS - (PRI): La mozione certamente vuole rispondere ad una esigenza di carattere sociale di non scarso significato; tuttavia il tipo di intervento richiesto suscita un notevole numero di perplessità, richiamate opportunamente dal Presidente.
Ritengo che sarebbe opportuno richiamare l'attenzione dell'Assessore all'Industria perché con un intervento specifico veda di sbloccare la situazione che si concreta poi nel semplice fatto di carattere burocratico che non vengono inviati gli elenchi dei lavoratori posti in Cassa Integrazione.
Se il nostro Assessore prende contatto con il Direttore dell'Ufficio del Lavoro e con l'Ispettorato del Lavoro, attraverso un Ispettore del Lavoro ed un Ufficiale di Polizia Giudiziaria è possibile accedere a tutta la documentazione dell'azienda, acquisirla e quindi provvedere alla redazione degli elenchi che non sono stati ancora compilati; con questo sistema si può sbloccare la situazione che è di carattere burocratico.
Se questi elenchi pervengono alla Previdenza Sociale, scatta automaticamente la possibilità dell'erogazione della Cassa Integrazione, che è già stata concessa.
A mio avviso, questa dovrebbe essere la strada da seguire, evitando interventi regionali che, al di là del contenuto sociale che possono avere, rappresentano sotto il profilo del principio, dei rischi notevolissimi.
Sappiamo bene qual è la crisi attuale dell'economia e delle aziende e quale sarà la crisi nell'anno 1983, per cui la Regione si metterebbe in condizione di non poter intervenire o di fare delle discriminazioni del tutto ingiustificate.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA - (PCI): Riteniamo che la mozione sia valida perché affronta un problema effettivo. Abbiamo già discusso in Commissione con le lavoratrici della Fortuna West e già allora ci eravamo detti favorevoli a questo tipo di intervento.
Credo si debba rilevare come forse una maggiore attenzione della Giunta avrebbe potuto accorciare i tempi.
Risulta che per la SIV di Arnad l'intervento della Regione Lombardia abbia favorito un più rapido accoglimento in sede centrale delle domande, mentre per la Fortuna West i tempi sono stati molto dilatati.
Quello che proponiamo è che si intervenga, vista l'eccezionalità della situazione, con forme da studiare; ne erano state proposte alcune di interessanti, in altra occasione, che probabilmente varrebbe la pena di approfondire.
Si era parlato di un intervento della Regione per anticipare e poi rivalersi su questi fondi quando verranno, e far pagare ai lavoratori una parte degli interessi.
Lo svantaggio della Regione potrebbe essere quello di contribuire con una parte degli interessi sul valore di questo denaro anticipato. Riteniamo che la cosa sia possibile proprio perché non si possono lasciare dei lavoratori per dieci mesi senza stipendio con problemi evidenti a tutti, quindi oltre agli altri impegni che istituzionalmente la Regione deve affrontare, pensiamo che in via del tutto eccezionale possa anche essere studiata una forma di intervento per questo caso.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Minuzzo; ne ha facoltà.
MINUZZO - (PSDI): Come avevo già detto in Commissione, ritengo che non si possano prendere provvedimenti caso per caso, per il semplice fatto che adesso abbiamo sotto gli occhi la questione IN.TE.VA., appena iniziata, dove vi sono settanta lavoratrici che potrebbero trovarsi nelle stesse condizioni delle lavoratrici della Fortuna West, per cui fra 10-12 mesi può essere che ci troveremo a discutere una mozione con la quale chiediamo le stesse cose che si stanno chiedendo oggi per la Fortuna West.
Se è intenzione di questo Governo intraprendere tale via, ebbene questa via deve essere intrapresa e deve essere presentato un progetto ben articolato di interventi della Regione, perché chiaramente non si possono fare delle discriminazioni fra categorie di lavoratori; diversamente, procedendo caso per caso, non ci sentiamo di votare la mozione.
Concordo, ed era già stato detto in Commissione, che potremmo aprire un precedente nella situazione attuale in cui tutte le imprese tendono a ridurre le maestranze, per cui non vorrei che dovesse essere la Regione a farsi carico di retribuire i ritardi che certo non le spettano.
Prima di dare un parere per quanto concerne questa mozione, aspetto di sentire la risposta del Presidente della Giunta.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta; ne ha facoltà.
ANDRIONE - (UV): A noi non sembra che la mozione possa essere accolta e questo per una serie di motivi che cercherò di spiegare.
La prima questione è che non ci sembra opportuno fare una confusione di ruoli istituzionali. E' vero, e sono pronto a riconoscerlo, che in certi casi la Regione è costretta a sostituirsi alla latitanza totale dello Stato, ma in certe situazioni dove la nostra Regione rivendica ugualmente delle specifiche competenze.
Abbiamo recentemente parlato del Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove il Ministero dell'Agricoltura e Foreste da un lato si sforza nella legge-quadro dei Parchi Nazionali di non permettere che vi sia una rappresentanza delle Regioni, dall'altro, al Presidente del Consiglio di Amministrazione del Parco si dice per quanto riguarda i soldi, di rivolgersi alle Regioni Piemonte e Valle d'Aosta.
In questi casi la Regione Autonoma Valle d'Aosta, rivendicando una competenza specifica, anche se contestata, afferma la sua competenza e quindi può sostituirsi - o, se preferite, lo deve fare. Ma, nel caso specifico, questo Istituto della Cassa Integrazione Guadagni sta scricchiolando in tutto il paese sotto il peso di continue messe in Cassa Integrazione che non sono sostenibili con le risorse attuali e si assiste al fenomeno di pagamenti ritardati non solo in Valle d'Aosta, ma in tutto il sud - salvo forse in certi casi - per la Fortuna West è stata effettivamente la Regione che è intervenuta perché venisse firmata la richiesta di Cassa Integrazione Guadagni, che non si voleva firmare, ed è questa una delle tante piccole armi che vengono usate qualche volta contro la Regione per obbligarla a scendere in campo in difesa dei lavoratori.
Un secondo argomento che forse è ancora più decisivo in questa materia, è il fatto che, se è vero che questi lavoratori si trovano in una situazione particolarmente disagiata, è altrettanto vero che abbiamo una larghissima parte di giovani, specie diplomati, disoccupati.
O la competenza in materia di lavoro, di ufficio della massima occupazione, di disoccupazione generale, è una delle competenze regionali, o diversamente non si vede per quale motivo la Regione, anche con delle difficoltà pratiche, debba intervenire in questo campo.
Terzo argomento, di ordine logico, non c'è niente di più relativo in questa materia che l'eccezionalità, perché tutto può essere dichiarato eccezionale: può essere eccezionale rimanere dieci mesi senza i versamenti della Cassa Integrazione Guadagni, ma potrebbe esserlo in certe altre situazioni rimanere senza sovvenzioni per tre mesi.
Ora, di fronte ad un funzionamento di questo istituto affidato all'INPS, che accusa 16.000 miliardi di buco che non sono coperti né dal bilancio dello Stato, né da versamenti dei lavoratori e delle imprese, per far fronte a queste voragini si vorrebbe che la Regione studiasse un piano, ma di che genere? Con quali finalità? Quelle di sostituirsi ai compiti dell'INPS?
A me questo non sembra possibile e ribadisco al Consigliere De Grandis che quanto ha detto lui è già stato fatto e che il ritardo che si lamenta rispetto a quello effettivo, non rappresenta credo nemmeno un decimo perché sarà un ritardo di una ventina di giorni; il punto è che la Cassa Integrazione in questo momento è completamente scoperta rispetto a quelle che dovrebbero essere le erogazioni e che nel bilancio dello Stato sono previsti solo 6.000 miliardi di integrazione contro una necessità che supera i 16 mila miliardi.
E' chiaro che questi 10.000 miliardi da qualche parte, con qualche taglio, dovranno essere trovati, ma non ci sembra che questa sia la strada che ci porti ad una soluzione del problema, per cui voteremo contro.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.): So che altre Regioni o Province autonome hanno studiato delle forme di intervento che consentono all'Amministrazione regionale di intervenire, non regalando niente, ma semplicemente per alleviare con un minimo di spesa tutta una serie di disagi che alcuni lavoratori subiscono, non per colpa loro.
Si dice che la Regione non ha specifiche competenze per quanto riguarda le vertenze di lavoro e siamo d'accordo, però mi pare che sotto certi aspetti la Regione rivendichi giustamente il diritto di intervenire, poi magari nel merito non siamo d'accordo, per quanto riguarda lo sviluppo economico ed industriale per favorire l'occupazione.
Ci sono interventi di notevole portata in favore di imprenditori che purtroppo in molti casi si sono dimostrati fasulli o poco onesti.
Vorrei solo ricordare l'ultimo caso molto controverso, dove si sono dati, attraverso un finto corso di formazione, centinaia di milioni ad un piccolo imprenditore artigiano che sta diventando un piccolo industriale - il Sig. Buzzi dei maglioni - quando abbiamo una legge sulla formazione professionale che sta per essere presentata e che dovrebbe regolamentare tutto il problema.
Come dicevo, in questo caso probabilmente la mozione arriva in ritardo perché la questione si sblocca, ma a me pare che non ci sia stata da parte del Presidente solo una volontà contraria alla risoluzione di questo caso, quanto piuttosto una mancata volontà a raccogliere e dare organicità a dei suggerimenti che sono arrivati dai lavoratori, dove l'intervento regionale dovrebbe essere un intervento soprattutto di struttura, in grado di formulare bene una proposta che deve diventare legge della Regione, mentre dal punto di vista finanziario si tratterebbe semplicemente di coprire con un esborso di non molti milioni, soprattutto se confrontati con la massa di soldi che vengono dati ai vari settori con sovvenzioni e contributi un po' a tutti.
Intervenire anticipando, dare la possibilità ai lavoratori che stanno perdendo il posto di lavoro di ricevere con molto più anticipo le spettanze che in ogni caso per legge devono ricevere: dal discorso del Presidente della Giunta non c'è questa volontà che si traduce in un discapito dei lavoratori che stanno perdendo il posto di lavoro.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA - (PCI): Il discorso fatto dal Presidente della Giunta sull'INPS ha messo a fuoco un problema reale; credo però che si debbano vedere le ragioni per cui l'INPS accumula dei deficit così enormi.
Innanzi tutto c'è il problema della previdenza connesso con quello dell'assistenza: i lavoratori dipendenti pagano delle quote sotto forma di previdenze future, di salario differito, ed invece da parte dello Stato vengono finanziati con gli stessi fondi interventi di carattere assistenziale. In una riforma all'INPS bisognerebbe cominciare a distinguere su questa materia.
Occorre poi vedere di quali spese è fatto carico all'INPS. Credo che i compiti che questo Istituto ha la disavventura di dover far fronte non riguardino solo i dipendenti che versano i contributi all'INPS, per cui occorrerebbe operare una riforma delle pensioni che è invece bloccata da interessi di diversi partiti al Governo.
Non è più tollerabile, per fare un esempio concreto, che possano andare in pensione dopo dieci anni e sei mesi di servizio alcuni lavoratori dello Stato, in particolar modo gli insegnanti, con due terzi della pensione massima che spetta ai dipendenti che hanno fatto 40 anni di servizio.
La stessa Cassa Integrazione, che era sorta per intervenire in particolari situazioni di ristrutturazione, è diventata anch'essa in larga parte, per responsabilità delle aziende, una forma di assistenza. Per queste cose occorre senz'altro un intervento più complessivo dello Stato e non può essere la Regione a risolvere tali problemi.
Noi pensiamo che invece la Regione possa dare un proprio contributo attraverso un intervento, che poi era quello formulato dal Consigliere Carlassare ed a cui faceva riferimento il Consigliere Minuzzo, che si esplichi in una sorta di fondo sociale a rotazione in cui la Regione paga una parte degli interessi; fondo che viene via via ricostituito quando arrivano da parte dell'INPS queste somme la Regione anticipa.
Quindi siamo favorevoli a questa mozione, soprattutto perché ha sollevato un problema che sarà necessario affrontare perché le situazioni simili sono molte, per cui voteremo a favore.
PRESIDENTE: Metto in approvazione la mozione in oggetto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 21; votanti: 20; astenuto: 1 (Minuzzo); favorevoli: 8; contrari: 12
Il Consiglio non approva.