Oggetto del Consiglio n. 573 del 11 novembre 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 573/VII - INTERVENTI A FAVORE DELLE AZIENDE AGRICOLE DELLA BASSA VALLE COLPITE DALLA GRANDINE. (Interrogazione).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione presentata dai Consiglieri Cout e Tonino:
INTERROGAZIONE
Nella seduta del 17 settembre 1982 il Consiglio regionale ha votato alla unanimità una mozione, proposta dal gruppo comunista, che impegna la Giunta regionale a presentare, entro il mese di ottobre, il piano dei contributi regionali a favore delle aziende agricole della Bassa Valle colpite dalla grandine.
Nella premessa della mozione si fa inoltre riferimento alla necessità di utilizzare i fondi della legge statale n. 590 del 1981 per le calamità naturali.
Tenuto conto dell'impegno assunto dalla Giunta con la sopracitata mozione e del fatto che una richiesta di contributo statale è già stata avanzata;
i sottoscritti Consiglieri regionali
INTERROGANO
l'Assessore all'Agricoltura e Foreste per conoscere:
a) quali risultati ha ottenuto la richiesta rivolta al Ministero dell'Agricoltura e Foreste di accedere ai fondi stanziati dalla legge 590/81 per le zone colpite da gravi calamità naturali;
b) quando sarà predisposto il piano di contributi da assegnare ai coltivatori colpiti;
c) se è intenzione della Giunta regionale di anticipare sollecitamente, con fondi regionali, gli stanziamenti necessari per far fronte al risarcimento dei danni provocati dalla grandine.
PRESIDENTE: L'interrogato è l'Assessore all'Agricoltura e Foreste Marcoz che ha la parola.
MARCOZ - (UV): Anzitutto per rilevare che in un'altra seduta ho chiarito la interpellanza fatta dai comunisti in data 25 agosto. Come risulta noi abbiamo presentato al Ministero la domanda per ottenere il riconoscimento delle eccezionalità dell'evento calamitoso e la delibera è stata fatta in data 3 settembre 1982.
Anche la regione Piemonte, come noi, a quell'epoca aveva subito danni notevoli dalla grandine e le due domande hanno proceduto di pari passi. A tutt'oggi purtroppo il Ministero non ha ancora dato risposta né emesso i relativi decreti a quanto richiesto dalle due regioni.
La scorsa settimana abbiamo ricevuto una lettera di assegnazione in cui si annuncia in registrazione il trasferimento di fondi di solidarietà nazionale alla regione Valle d'Aosta.
Quindi come fondi disponibili per questi eventi calamitosi, oltre alla somma già annunciata la volta scorsa, di 364 milioni circa, avremmo assegnato ancora 450 milioni di lire sul capitolo 35361.
Quindi avremo a disposizione circa 800 milioni per questi eventi calamitosi. Questo ritengo risponda alla prima domanda dell'interrogazione dei comunisti.
Alla seconda domanda posso rispondere affermativamente in quanto, come Assessorato, avevamo predisposto presso il comune di Donnas un piano per la presentazione delle domande.
Purtroppo i nostri bravi contadini sono molto lenti nel presentare qualsiasi richiesta e a tutt'oggi al comune di Donnas sono giunte 220 domande, di cui 145 del comune di Donnas, 67 del comune di Pont-Saint-Martin, 8 del comune di Perloz.
Inoltre, è stata fatta una richiesta ufficiale da parte degli interessati dei tre comuni di prorogare il termine per la chiusura delle domande fino al 15 dicembre 1982, proposta che noi abbiamo accettato.
Nel frattempo è stata predisposta una Commissione - come era stato richiesto nell'interpellanza dei comunisti - composta da due membri segnalati dal comune di Donnas, due membri del comune di Pont-Saint-Martin, due membri del comune di Perloz e due membri della Cave Coopérative de Donnas.
Quindi, appena saranno chiusi i termini per la presentazione delle domande, subito la Commissione procederà ad esaminare quanto richiesto e tengo anche a precisare al Consiglio regionale che, che per la compilazione delle domande avevo messo a disposizione tre funzionari regionali, quindi ritengo che le stesse dovrebbero essere redatte. Una volta ottenuto il quantum da liquidarsi, come Giunta proporremo al Consiglio regionale con i fondi assegnati dallo Stato - quelli della legge 59 - sebbene prevedano soltanto mutui, ma con una semplice modifica di delibera di Giunta potremo erogare fondi in quanto la legge prevede che qualora il danno superi il 35% del prodotto lordo vendibile è possibile fare questa operazione, e cioè una parte in contributo ed una parte a fondo perso.
Come fondo perso la legge prevede la quota massima di 1 milione e mezzo per azienda.
Abbiamo già valutato quali siano le aziende più grosse colpite dalla calamità, che sarebbero circa 10 e ritengo che riusciremo a farle rientrare in questo milione e mezzo. Debbo quindi fare rilevare la volontà della Giunta che prevede di liquidare al più presto questi indennizzi.
PRESIDENTE: Risponde il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.
TONINO - (PCI): Prendo atto della risposta dell'Assessore Marcoz.
Devo rilevare che ancora una volta le deliberazioni del Consiglio non vengono rispettate. Il Consiglio era stata fissata la data del mese di ottobre, invece adesso sembra che la predisposizione dell'elenco delle aziende colpite dalla calamità sia lunga e proceda a rilento.
Se ho capito bene ci sarà uno slittamento di almeno due mesi nella predisposizione di questo elenco e perciò la liquidazione dei contributi - conoscendo anche la lentezza con cui si muove la nostra macchina amministrativa - dovrà slittare anche questa, io credo, ai primi mesi del 1983.
La raccomandazione che facciamo alla Giunta regionale è naturalmente di valutare con equità e con serietà le domande presentate, oltre naturalmente a predisporre la liquidazione dei danni in tempi molto brevi. Ritengo farebbe onore alla regione nel suo complesso, dato che il termine è stato prorogato a metà dicembre, se riuscissimo nel mese di gennaio a liquidare i relativi contributi ai singoli viticoltori danneggiati.
In effetti sarebbe una dimostrazione di efficienza. Questa è la raccomandazione che facciamo alla Giunta.