Oggetto del Consiglio n. 4462 del 27 febbraio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4462/XVI - Interrogazioni: "Informazioni relative ai benefici erogati ai cittadini e alle attività produttive per i danni subiti a seguito dell'alluvione di giugno 2024" e "Informazioni in merito ai finanziamenti alle imprese colpite dall'evento alluvionale dell'estate 2024".
Bertin (Presidente) - I punti n. 11 e 14, come detto, sono affrontati congiuntamente.
Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - I consiglieri Marquis e Ganis, nell'iniziativa iscritta al punto 11 all'ordine del giorno, che dunque tratteremo unitamente a quella descritta al successivo punto 14, interrogano il Governo regionale per conoscere l'esito degli approfondimenti giuridici circa l'ammissibilità e i benefici della legge regionale 5/2001, delle attività del settore idroelettrico e a quanto ammontano a oggi i benefici erogati rispettivamente a cittadini ed attività produttive, ex lege regionale 5/2001 e quanti sono rispettivamente i soggetti beneficiari; quante istanze di mutuo a tasso zero a oggi sono state avanzate formalmente e quante di queste hanno avuto esito favorevole e se la misura dei mutui stia dando risultati pari alle attese.
Quanto alla prima domanda circa il settore idroelettrico, l'approfondimento giuridico è stato concluso e ha definito, in esito alle istanze presentate dagli operatori del settore idroelettrico, come non vi siano motivi ostativi all'accoglimento delle loro richieste.
L'iter che ha portato a questa valutazione è stato però particolarmente articolato.
Il Dipartimento nazionale di Protezione civile, nei primi incontri del mese di luglio 2024, riteneva che normalmente i soggetti concessionari, in virtù delle precisazioni previste dagli atti concessori stessi, non fossero tra i soggetti a cui potessero ristorare danni subiti in caso di calamità.
Ne è seguito, dunque, un confronto tra le strutture regionali competenti per analizzare nel dettaglio gli atti concessori, le autorizzazioni idrauliche correlate agli stessi, nonché quanto previsto dalla normativa regionale di Protezione civile.
All'esito ne è derivato un orientamento generale che ha permesso di riconoscere nei confronti di queste attività produttive il ristoro in conseguenza dei danni patiti, non potendo ricondurre una motivazione ostativa alla correlazione dei lavori necessari per il ripristino danni alla manutenzione straordinaria non indennizzabile, come richiamato nei disciplinari di concessione.
È stata quindi richiesta una valutazione finale all'ufficio per il coordinamento dell'attività giuridica legislativa e del contenzioso del Dipartimento Protezione civile, che il 30 dicembre scorso, analizzata tutta la documentazione trasmessa, ha definito come non si ravvisino motivi appunto ostativi al riconoscimento dei contributi spettanti nel rispetto dei criteri massimali stabiliti.
Tale valutazione è stata rapidamente comunicata per le vie brevi ai soggetti interessati e il 15 gennaio 2025 il capo della Protezione civile ha incontrato tutti i richiedenti del settore idroelettrico ed è stato fissato al 28 febbraio 2025 il termine per definire e dettagliare la perizia asseverata che obbligatoriamente deve accompagnare la richiesta di contributi per i danni.
Queste perizie faranno poi oggetto di istruttoria degli uffici per la definizione dell'ammissibilità dei danni esposti e la definizione del contributo concedibile.
In merito alla seconda domanda, ossia a quanto ammontino i benefici erogati ai cittadini e attività produttive ex lege regionale 5/2001 e quanti siano rispettivamente i soggetti beneficiari, alla data attuale non sono ancora stati erogati i contributi a famiglie o imprese che hanno presentato le domande di ristoro dei danni subiti.
Occorre, su quest'aspetto, precisare quale sia l'iter che normativamente deve essere seguito prima di deviare verso non corrette desunzioni che porterebbero a ipotizzare dei ritardi.
L'iter di accoglimento delle richieste di ristoro dei danni patiti avviene a seguito di emanazione del decreto di cessazione dello stato di calamità, fattispecie che per l'alluvione dello scorso giugno, per ovvi motivi, non è ancora stata decretata.
Il capo della Protezione civile ha comunque ritenuto di agire in deroga a quanto previsto dalla legge regionale 5/2001 e ha avviato, contestualmente alla ricognizione dei danni prevista dall'ordinanza del capo Dipartimento di Protezione civile, in attuazione dello stato di emergenza decretato dal Consiglio dei Ministri, la ricognizione di cui si tratta in data 30 agosto 2024, prevedendo due scadenze per la consegna della modulistica: il 10 ottobre, per la richiesta delle prime misure di immediato sostegno, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 25, comma 2, lettera c), del codice di Protezione civile, e poi la data del 29 novembre per la consegna delle perizie asseverate che normativamente debbono accompagnare la richiesta di risarcimento.
I tempi concessi per la presentazione della perizia sono stati in questo caso quelli previsti dall'ordinaria disciplina della legge regionale 5/2001, che corrispondono a 90 giorni.
L'iniziale attività istruttoria sulle domande e perizie ricevute è stata condotta in tempi molto rapidi e ha permesso, in data 10 dicembre 2024, di inviare alla quasi totalità degli istanti - solo il 7% di tutte le pratiche presentate era già rispondente a quanto previsto - la richiesta di integrazione della perizia perché non conforme alla disciplina degli aiuti secondo le regole previste, concedendo anche qui, in deroga alle normali tempistiche che sono di 10 giorni, 45 giorni per la presentazione di quanto dovuto.
Arrivo quindi a rispondere alla seconda parte del punto fornendo i numeri dei soggetti beneficiari: alla luce dell'iter sopra descritto, le domande di istruttoria definitiva, partendo dall'iniziale numero di 121 pratiche del 29 settembre, sono divenute 77.
Torno infine sulla questione erogazione di contributo: la disciplina in materia di Protezione civile, sia statale che regionale, prevede che per poter liquidare l'effettivo ristoro debba essere presentata la fattura quietanzata dell'avvenuta spesa, ovvero una dichiarazione inerente al mancato ripristino del bene danneggiato che, ovviamente, comporta una riduzione percentuale del ristoro.
Ad oggi, salvo alcune sporadiche situazioni, non abbiamo i giustificativi richiesti e, man mano che saranno ottenuti, potremo procedere a erogare quanto previsto, avendo già stanziato le risorse necessarie, ciò anche tenendo conto che, nel rispetto del principio del divieto della sovra-compensazione, verranno stornate dalle richieste pervenute quelle che si sono sovrapposte per alcuni con il decreto aiuti del Ministero del turismo dei danni e dovrebbero essere sufficienti anche a copertura delle istanze delle imprese idroelettriche di cui al punto 1.
Per quanto riguarda invece le prime misure di sostegno previste dalla disciplina statale, è stato deliberato dal Consiglio dei Ministri, in data 7 febbraio 2025, un ulteriore stanziamento che potrà essere erogato al termine del procedimento previsto dai richiedenti aventi diritto.
Infine, per quanto attiene alla terza domanda (quante istanze di mutuo a tasso zero ad oggi sono state avanzate e quante di queste hanno avuto un esito favorevole), il mutuo agevolato all'alluvione è stato istituito da Finaosta nel luglio 2024 e prevedeva un tasso di interesse agevolato pari al 50% dell'IRS di periodo, oltre allo spread determinato da rating e garanzie.
Da luglio a fine novembre 2024, non sono pervenute domande su tale misura. A seguito dell'approvazione della legge regionale 27 con cui, tra l'altro, è stato previsto l'azzeramento del tasso di interesse su detti mutui mediante un contributo in conto interesse, sono pervenute 23 domande di mutuo e contributo in conto interessi.
Proseguo a questo punto nel rispondere ai due quesiti posti dall'interrogazione iscritta al n. 14 dell'ordine del giorno, che danno anche una puntualizzazione sui numeri della precedente richiesta.
In merito al primo quesito (quale sia il numero di domande pervenute a Finaosta per ognuna delle tre tipologie di finanziamento a sostegno delle imprese colpite dall'alluvione, ossia acquisto, scorte e ripristino dei beni, di strumenti mobili o immobili), la stessa Finaosta comunica che, in data 31 dicembre 2024, sono appunto arrivate 23 domande di mutuo e contributo in conto interessi da imprese colpite dai danni dell'alluvione per complessivi 6.026.000 euro.
Le richieste sono così suddivise: 16 per sostegno al fatturato, 3 per ripristino di beni strumentali mobili e immobili, 2 a valere sia per il sostegno al fatturato sia per acquisto scorte, 2 a valere su tutte e tre le misure.
Passando quindi al secondo quesito (quante siano ad oggi le aziende che hanno beneficiato del finanziamento previsto in termini di finanziamenti deliberati ed erogati), una pratica è stata archiviata per rinuncia, 2 pratiche sono state deliberate positivamente per un importo di mutuo complessivo pari a 123.000 euro (l'erogazione non è ancora stata perfezionata), 4 pratiche sono in fase di istruttoria avanzata, 3 pratiche sono in attesa di perizia sull'immobile offerto in garanzia, per 3 pratiche l'istruttoria è da avviare, 10 pratiche sono in fase di pre-istruttoria in attesa di completamento del set documentale da parte dei beneficiari.
Presidente - Consigliere Marquis per la replica.
Marquis (FI) - Sono passati 8 mesi dall'alluvione che ha toccato le realtà, in particolare di Cogne e Valtournenche, ma anche tante altre situazioni in Valle d'Aosta: era il 29 e 30 giugno 2024.
Tanto si è parlato delle risorse messe a disposizione e quindi ritenevamo doveroso fare il punto per capire quante di queste risorse sono arrivate a destinazione per sostenere coloro che hanno subito dei danni.
Quanto alla prima domanda, eravamo venuti a conoscenza che c'era stato un problema relativamente all'esclusione temporanea degli operatori nell'ambito idroelettrico e pare che adesso, finalmente, dopo i dovuti approfondimenti, si sia venuti a capo della situazione, che si presentava in qualche modo articolata. Però questa è una buona cosa e speriamo che si dia corso in tempi rapidi all'erogazione dei benefici e all'espletamento delle pratiche.
Il problema, riteniamo, a commento della rappresentazione che ci è stata data, è che oggi non è andato un soldo in circolo, da quello che abbiamo percepito dalla sua risposta, Presidente. Quindi siamo vittime della burocrazia e dei ristori che nascono per far fronte a delle situazioni di emergenza che si sono verificate sul territorio. Fa specie che, a 8 mesi dal verificarsi dell'evento, non è andato ancora un soldo a destinazione. Quello che possiamo fare in questa sede è di sollecitare e di cercare di fare il possibile per arrivare prima possibile a dare conclusione a queste pratiche.
Quanto invece alle istanze di mutuo a tasso zero, era sostanzialmente un articolo della legge del 22 novembre 2024 n. 27, in particolare l'articolo 5, che noi abbiamo avversato politicamente perché ritenevamo che questo non corrispondesse a quelle che sono le esigenze delle imprese colpite da danni diretti e indiretti.
In effetti, i dati che sono stati rappresentati fino al mese di novembre, in cui non era stato previsto l'azzeramento del tasso di interessi (era pressoché zero, l'interesse), sono cresciute adesso le domande, però le posso garantire che questo quesito l'ho posto perché sono venuto a parlare con delle persone che hanno fatto domanda, che generalmente lavorano con le banche. Mi hanno detto: "Ma com'è possibile? Quattro mesi che continuano a chiedermi dei papiri e non si riesce a muoversi da questa situazione". C'è gente che è la prima volta che si rivolge a Finaosta, quindi c'è un problema da affrontare, perché se ci sono delle esigenze di finanziare dei mutui, non si può mettere nelle condizioni l'operatore economico, l'imprenditore di correre avanti e indietro per 4-5 mesi a portare dei documenti, senza poi sapere se la cosa va ancora a buon fine.
Evidentemente, qualche problema in questa direzione c'è, e sarebbe bene che venisse posta la dovuta attenzione anche da parte del Governo regionale, perché diversamente tutti questi ragionamenti che vengono fatti attraverso prima le discussioni, poi la predisposizione delle leggi, se poi dopo, a livello di attuazione, trovano mille ostacoli, viene poi vanificato l'obiettivo, perché dai dati è vero che ce qualcuna di queste procedure che è un po' più avanti, altre sono, mi pare di aver capito, in fase ancora di pre valutazione, ma in fase di conclusione non c'è ancora niente, ad oggi: non c'è una procedura che è stata conclusa.
Siamo quindi profondamente preoccupati, perché il sistema produttivo ha bisogno di risposte che possano essere date in tempi certi e in tempi compatibili con quelle che sono le aspettative di chi esercita un'attività imprenditoriale sul territorio valdostano.
Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Devo dirle che, contrariamente a quanto faccio di solito, con il collega Aggravi abbiamo fatto una domanda al buio, perché di solito qualche dato in più ce l'ho e facciamo la domanda per avere qualche ragguaglio.
In questo caso, noi non sapevamo quante erano state le domande erogate e mi è tornato alla mente il dibattito ampio che abbiamo avuto qui in quest'Aula, dove abbiamo chiesto, con due emendamenti e con ordini del giorno, di dare dei ristori alle aziende che erano state colpite ed escluse dalle misure di aiuto nazionali.
La risposta è stata: "No, ristori non ce n'è bisogno, ci pensiamo noi, perché diamo loro i mutui che serviranno e aiuteranno". Infatti i mutui arrivano, per esempio, per l'acquisto delle scorte, erano stati predisposti per l'acquisto delle scorte, il ripristino di beni strumentali mobili e immobili che evidentemente servono per lavorare.
La stagione invernale mi pare che sia cominciata da diversi mesi, sono passati 8 mesi dall'alluvione, siamo a febbraio e l'acquisto delle scorte ce lo siamo dimenticato, il ripristino dei beni strumentali, mobili e immobili pure, quindi noi diciamo che la vostra misura oggi ha erogato zero.
Non pensavo a un disastro del genere: voi avete erogato zero alle imprese a cui in quest'Aula avete promesso che avreste dato soluzioni. Zero, non una aiutata, due, e il fatto che questa sia la misura sbagliata, lo dicono i dati: 23 aziende, 23 hanno fatto richiesta, sulle svariate decine che sono state colpite, 23 hanno deciso questa strada e abbiamo avuto le stesse informazioni che sono uscite e che sono state riferite dal collega che mi ha preceduto.
Le poche aziende che hanno fatto domanda ci hanno interrogato e ci hanno detto: "Ma io sono due mesi che vado avanti, e mi chiedono un documento, mi chiedono quest'altro, e la giacenza media, e il codice fiscale, e come si chiama mio cugino, e qual è la targa della mia macchina, io continuo a dare i documenti e ad oggi zero".
Allora, io credo che in questo caso abbiate toppato completamente, io non so quando darete questi soldi ma la cosa più divertente, o forse meno divertente, è che, quando li darete, ovviamente sarà ormai passato il momento in cui avranno avuto bisogno di questi soldi e in più le imprese si troveranno a doverli restituire.
Questa è la soluzione sbagliata. Lo ripetiamo, l'unica soluzione utile era quella che avevamo suggerito noi, cioè dare dei ristori a fondo perduto alle aziende che hanno perduto tutto, e allora sì che avremmo dato un aiuto concreto e, anche fosse arrivato in ritardo, per lo meno non si sarebbe dovuto restituire.
Io non so quante di queste aziende saranno ancora aperte, perché se le 23 che hanno fatto domanda, tutte ricevuto zero, la stagione invernale è ormai praticamente finita, siamo alla soglia della fine, e non hanno potuto acquistare le scorte, non hanno potuto ripristinare i beni strumentali mobili e immobili, io mi metto nei panni di un'azienda che si è vista distruggere dall'alluvione e poi cosa fa? Chiede i soldi ed è ancora qui che aspetta.
Io non lo so. Il collega Aggravi non so se volesse aggiungere qualcosa, concludo qui, ma sinceramente, io fossi in voi, sarei veramente imbarazzato.