Oggetto del Consiglio n. 4454 del 27 febbraio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4454/XVI - P.L. n. 115: "Reintroduzione delle tre preferenze e della rappresentanza di genere. Modificazioni alla legge regionale 12 gennaio 1993, n. 3 (Norme per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta). (Approvazione di un ordine del giorno)".
Bertin (Presidente) - Passiamo ora alla PL 115.
Consigliere Cretier per l'illustrazione dell'ordine del giorno, ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Intervengo per presentare l'ordine del giorno firmato dai Capigruppo di maggioranza, ma sostenuto da tutta la maggioranza.
Visto l'articolo 51 della Costituzione italiana, che sancisce il principio di pari opportunità nell'accesso alle cariche pubbliche, prevedendo che la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini;
considerato che la promozione della parità di genere nelle istituzioni rappresentative è un obiettivo sancito anche dalla normativa europea e internazionale, in particolare dalla Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna, adottata dall'ONU e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;
richiamata la normativa nazionale e regionale, che ha già introdotto misure a favore della parità di genere negli organi elettivi e nelle Istituzioni pubbliche;
rilevato che, nonostante i principi normativi e costituzionali, la presenza dei generi continua a presentare squilibri significativi, rendendo auspicabile un'iniziativa legislativa specifica per garantire un'equa rappresentanza;
evidenziato che l'equilibrio di genere negli organi di Governo contribuisce ad una più ampia rappresentatività delle diverse istanze sociali e a una governance più equa;
considerata la necessità di un incremento normativo che preveda criteri chiari per assicurare la presenza di entrambi generi all'interno della Giunta regionale;
ritenuto che l'adozione di una disciplina specifica su questo tema rappresenti un passo avanti verso una maggiore inclusività e valorizzazione delle competenze, senza discriminazioni di genere,
la proposta che abbiamo fatto è questa: impegna il Consiglio regionale e la prima Commissione ad elaborare una specifica proposta di legge, finalizzata a garantire la presenza di entrambi i generi all'interno della Giunta regionale.
Presidente - Il Consigliere Cretier ha illustrato l'ordine del giorno. Come sapete, c'è un intervento per gruppo. Consigliere Di Marco, a lei la parola.
Di Marco (PA) - Sarò molto breve, Presidente.
Ho già chiarito nel mio intervento qual è la nostra posizione in merito alla questione della parità di genere nell'accesso delle cariche elettive. Pertanto daremo il nostro voto favorevole a quest'ordine del giorno, che impegna il Consiglio regionale a portare in prima Commissione il tema della presenza di entrambi i generi all'interno della Giunta regionale, affinché le diverse forze politiche possano affrontarlo attraverso un'attenta discussione ed un aperto confronto.
Presidente - Consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Abbiamo già evidenziato nella discussione precedente la posizione che ribadiamo: noi non voteremo quest'ordine del giorno, che riteniamo assolutamente un ordine del giorno di cui non comprendiamo veramente il senso, considerato che è stato sottoscritto da tutti i Capigruppo di maggioranza.
Poteva avere un senso se veniva presentato come emendamento alla vostra proposta di legge, qui si rimanda nel tempo una cosa che si poteva fare benissimo, si rimanda senza nemmeno fissare una data, si dice nell'impegno: "Elaborare una specifica proposta di legge finalizzata a garantire la presenza di entrambi i generi all'interno della Giunta regionale" e stiamo discutendo di una proposta di legge che ha come unico elemento quello della rappresentanza con l'introduzione di questa terza preferenza di genere nella tripletta.
Se proprio si voleva fare quello che è stato sollecitato anche dall'esterno del Consiglio, e quindi arrivare a un grand moment de vérité, allora potevate presentare un emendamento in questo senso.
L'ordine del giorno, abbiate pazienza, a mio avviso è veramente ridicolo, in questo momento.
Presidente - Consigliere Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (FP-PD) - Brevemente, anche perché ovviamente noi sosteniamo e condividiamo quest'ordine del giorno che abbiamo contribuito a scrivere. Ordine del giorno che mette al centro un tema al quale noi teniamo particolarmente, e penso di non dire una cosa nuova, perché è una cosa che abbiamo anche ribadito sugli organi di informazione, nell'ultima Commissione, ed è un impegno che la maggioranza, in questo caso, chiede al Consiglio e alla Commissione, cioè l'impegno ad affrontare la questione della presenza dei due generi in Giunta. Che non vuol dire che poi, votato questo ordine del giorno, rimane lettera morta: ci sarà un impegno ad affrontarlo in Commissione.
A me dispiace vedere che una parte della sinistra, che prima si era divisa, ora si ritrova unita nel votare contro un impegno che chiede di affrontare la questione della presenza dei due generi in Giunta. Avrei preferito altri tipi di interventi, ma evidentemente ci sono delle questioni che oggi un po' mi sfuggono.
Ovviamente, noi invece voteremo convintamente a favore e porteremo avanti questo impegno dopo questo ordine del giorno.
Presidente - Consigliere Chatrian, a lei la parola.
Chatrian (UV) - Penso che invece, a differenza di chi ci dà il giudizio su quest'ordine del giorno, dandoci praticamente del ridicolo... io penso che, a differenza di chi ci dà la pagella, la politica è veramente un'altra cosa, tant'è vero che quattro forze politiche, che hanno al loro interno anche delle sensibilità diverse su queste tematiche, hanno trovato un punto di atterraggio, una sintesi seria da presentare oggi in Consiglio. E come ieri, affrontando la questione della modifica delle regole del gioco per i nostri Comuni, noi pensiamo invece che quest'ordine del giorno rappresenti molto bene il ruolo che noi abbiamo, che, pur avendo delle sensibilità diverse all'interno della maggioranza, si è trovata una sintesi e ci impegneremo nelle prossime settimane a trovare un punto di caduta, perché no, legislativo.
Noi pensiamo che questo sia non solo il nostro ruolo, ma è aberrante sentire certe dichiarazioni quando, solo qualche minuto fa, siete riuscite a dividervi anche su un'unica proposta che avete fatto, essendo in due.
Questo è veramente imbarazzante e ci mettete veramente non solo in difficoltà. Ma il silenzio ogni tanto è d'oro, la politica è un'altra cosa.
Presidente - Altri? Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 26
Votanti: 21
Favorevoli: 19
Contrari: 2
Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Restano).
L'ordine del giorno è approvato.
Passiamo ora all'esame della PL 115. Esaminiamo il nuovo testo predisposto dalla Commissione: sono presenti un emendamento della maggioranza e due di Rassemblement. Il nuovo testo della prima Commissione. All'articolo 1 si aggiunge una modifica al titolo: emendamento n. 1 della maggioranza per il titolo. Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 26 Votanti: 21 Favorevoli: 19
Contrari: 2 Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Restano).
L'emendamento è approvato.
Articolo n. 1, mettiamolo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 26 Votanti: 21
Favorevoli: 19 Contrari: 2
Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Restano).
L'articolo n. 1 è approvato.
Articoli n. 2, 3, 4, 5 e 6: stesso risultato.
All'articolo n. 6 si aggiunge l'articolo 6bis, vale a dire primo emendamento di RV. Per illustrare l'emendamento, ne ha facoltà il consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - L'emendamento in parte è già stato illustrato e riprende sostanzialmente la proposta di modifica che abbiamo fatto all'articolo 50 della legge regionale 3/1993, che prevede - come abbiamo già cercato di esplicitare e di rappresentare nell'ambito della relazione - una doppia soglia di quorum: il 4,5% dei voti validi espressi per le singole liste, il 9% dei voti validi per i gruppi di liste.
L'obiettivo è quello di razionalizzare la rappresentatività a livello di liste, favorendo le aggregazioni (per questo prevede i gruppi di liste) e dall'altro lato comprendere anche lo sforzo elettorale di quelle liste facenti parte di un gruppo che non raggiungono il 4,5%. É ovvio che i gruppi che raggiungono il 9% dei voti validi devono avere almeno una lista che ha raggiunto il limite minimo del 4,5%. Questo è l'emendamento n. 1.
In subordine, prevede l'emendamento n. 1bis, che è eguale ma prevede una modifica dei quorum, il 5% per le liste singole, il 10% per i gruppi di liste, fatto salvo ovviamente il fatto che almeno una lista all'interno del gruppo deve raggiungere il 5% dei voti validi espressi.
Questo emendamento rappresenta anche un punto di coerenza rispetto all'agire politico non soltanto del gruppo Rassemblement Valdôtain, ma del movimento Rassemblement Valdôtain, che ha presentato in sede di proposta di legge 161 la prima versione, quindi il doppio quorum del 4,5% e del 9%; l'altra, quella in subordine, rappresenta invece un punto di mediazione che era stato rappresentato alle forze politiche con le quali si era interloquito in questo ultimo anno lordo.
Per noi, appunto, questo emendamento rappresenta prima di tutto il punto al quale ci eravamo fermati, fatto salvo, ovviamente, tutto quello che abbiamo rappresentato all'inizio di questa lunga discussione, soprattutto all'interno della relazione di presentazione della nostra proposta di legge.
Presidente - Consigliere Di Marco, ne ha facoltà.
Di Marco (PA) - Nel mio intervento in discussione generale ho già precisato che tra le nostre priorità nell'ambito della nuova legge di riforma elettorale c'era anche quella di rivedere in senso riduttivo le soglie di sbarramento, quindi condividiamo pienamente le intenzioni e i motivi che portano i proponenti di questo emendamento a esprimersi in tal senso. Ma nello stesso intervento ho però anche precisato che la formulazione del testo da parte della prima Commissione. votato dalle forze di maggioranza, è stata la risultante di un difficile e a volte travagliato percorso di compromesso, e per quanto ci riguarda il compromesso è stato proprio quello di fare un passo indietro rispetto alla richiesta di ridurre il quorum.
Stando così le cose, ed essendo del tutto convinti della scelta che abbiamo compiuto, non riteniamo di poter dare il nostro appoggio a questo emendamento. Spero che capirete che si tratta unicamente di una questione di coerenza, valore per noi importantissimo, su cui abbiamo improntato tutto il nostro agire politico.
Presidente - Altri? Consigliere Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Sicuramente il tema della soglia di sbarramento, che è estremamente alta, è uno dei temi che noi abbiamo affrontato nel momento in cui è stata predisposta quella proposta di legge e poi nei vari passaggi che ne sono seguiti.
Sappiamo che la nostra soglia di sbarramento è la più alta che c'è fra le Regioni italiane, ma è stata introdotta a suo tempo, come si diceva questa mattina, per limitare i danni di un sistema elettorale che non prevede l'elezione di una maggioranza stabile e di Legislatura; modificando il sistema elettorale e rendendo più stabile una maggioranza scelta dagli elettori, non ci sarebbe più bisogno di uno sbarramento così elevato, quindi si potrebbe scendere tranquillamente al 4 o al 4,5, ma ci devono essere entrambi gli aspetti, ci devono essere dei meccanismi che stabilizzino la maggioranza e che abbassino il quorum.
Gli effetti di un emendamento come questo che è stato proposto, se si mantiene l'attuale impianto della legge, vanno nella direzione opposta rispetto alla stabilizzazione e quindi, dal mio punto di vista, non possono essere accoglibili, anche perché non rientrano in quelli che erano gli obiettivi principali di una possibile riforma.
Presidente - Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 26
Votanti: 6
Favorevoli: 5
Contrari: 1
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò,
Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
Il primo emendamento all'articolo 6bis è respinto.
Pertanto, mettiamo in votazione, come già illustrato, il secondo emendamento di Rassemblement. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 26
Votanti: 6
Favorevoli: 5
Contrari:1
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò,
Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'emendamento n. 2 non è approvato.
Passiamo ora all'articolo n. 7 della proposta di legge. Mettiamo in votazione l'articolo n. 7. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 26
Votanti: 21
Favorevoli: 19
Contrari: 2
Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Restano).
L'articolo n. 7 è approvato.
Articolo n. 8: stesso risultato.
Tabella B e Bbis: stesso risultato.
Con questo abbiamo esaurito l'articolato, resta il voto della legge nel suo insieme.
Come detto in precedenza, se ci sono dichiarazioni di voto riferito a questa proposta di legge... Consigliera Minelli si è prenotata, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Per ribadire il voto contrario: il mio sarà un voto contrario sul complesso di questa legge, che è stato detto più volte lungo tutte queste due giornate. Una legge assolutamente minimale, assolutamente insufficiente e direi anche in qualche modo una legge farsa, perché se verrà effettuata una richiesta di referendum, questa legge, anche se approvata, non potrà in nessun modo essere utilizzata per le votazioni di settembre. Quindi è, in sostanza, il nulla, nel senso che se ci sarà una richiesta di referendum, la legge non avrà alcun effetto, quindi si andrà a votare esattamente con la legge precedente, quella che tutti quanti hanno detto di voler in qualche modo cambiare in questa Legislatura. Quella per cui c'è chi si è impegnato fin dall'inizio della Legislatura e utilizzando i tempi che erano necessari per arrivare poi a un esito diverso, al di là di quelle che possano essere le posizioni sulla proposta di legge che avevamo depositato nel 2022, non c'è stata nessuna possibilità nemmeno di ascoltare se c'era un'indicazione popolare.
Ho trovato abbastanza presuntuoso il discorso del presidente Bertin, nel momento in cui ha detto: "Credo che non avrebbe ricevuto proprio i consensi".
Non lo sappiamo, ma non abbiamo nemmeno voluto saperlo, scientemente, e torno a dire, dal mio punto di vista, colpevolmente.
Non voteremo quindi questa legge che non avrà nessun effetto.
Presidente - Altri? Consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Molto brevemente. Devo cambiare un termine: prima ho utilizzato "indifferenza", questa volta utilizzo "irrilevanza".
Nel momento in cui abbiamo due proposte di legge che vengono sottoposte al Consiglio, con tutti i limiti, tutte le critiche possibili, abbiamo una legge che avrà 19 voti; l'altra legge ha avuto un voto.
Allora, io posso anche immaginare che l'autostima di qualcuno porti sempre a salire in cattedra, a dare giudizi e, in qualche modo, ridicolizzare il lavoro degli altri.
Da questo punto di vista vanno le vignette, il bianchetto, "smettila"... tutte cose che denotano un'ironia e un sarcasmo che è patrimonio di una piccola, piccola, piccola minoranza: irrilevante.
Dopodiché, io capisco, per certi versi io so che godo di un certo consenso, e quindi qualcuno va a vedere la mia età, immagino anche che nella cameretta abbia qualche poster mio, si preoccupa del mio stato di salute. Posso anche farle vedere le analisi del sangue: sono a posto con il colesterolo, con i trigliceridi, per adesso tutto regolare, non prendo nessuna pastiglia, di qualsiasi genere; l'allopurinolo per gli acidi urici, ma poca roba... Lo metto a patrimonio comune. Però se in qualche cameretta c'è un mio poster, spero che ci sia, ma che non ci siano delle freccette, perché potrebbe esserci anche questo.
Perché l'ultima volta in Commissione una Consigliera ha detto: "Ma io ho preso più voti di te", mi sembrava di tornare all'asilo.
Tornando alle cose serie, io spero che questa legge venga in qualche modo analizzata meglio, prima di fare dei passaggi che, secondo me, non sono dei passaggi particolarmente felici, cioè quelli di chiedere il referendum. Dopodiché, anche lì, non voglio correggere, ma questa legge avrà i suoi effetti, non necessariamente se c'è il referendum per queste elezioni, ma avrà gli effetti per le elezioni successive, perché nel momento in cui sarà sottoposto al referendum, io sono pronto a scommettere - e lì apprezzo l'onestà intellettuale della collega Guichardaz - che all'atto della votazione la nostra comunità dirà che è per le tre preferenze, quindi questa legge avrà i suoi effetti e come avrà i suoi effetti.
Non avrà gli effetti per queste elezioni del 2025, ma per il futuro sì, quindi siamo con delle analisi, che siano delle analisi corrette; andiamo a casa con la coscienza a posto e con la certezza, questa sì, questa volta ce l'ho anch'io, di aver proposto una legge che ci è richiesta dalla comunità.
Probabilmente ci sono anche altre cose da fare, ma questa è sicuramente una di quelle che ci chiedono. Quindi grazie al presidente Lavevaz che ha portato un badot non indifferente, ai gruppi consiliari che hanno lavorato, a tutti coloro che, in qualche modo, hanno dato un contributo anche se, in qualche modo, non la pensavano esattamente come noi.
Voteremo quindi con convinzione questa proposta di legge.
Presidente - Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (UV) - Solo per una considerazione ulteriore, legata alla giornata di oggi, che comunque è una giornata delicata, dopo aver approvato la legge ieri sui nostri Comuni.
Da una parte contenti, come gruppo dell'Union, insieme a chi oggi sostiene insieme a noi questa maggioranza e oggi approva comunque una modifica anche se non possiamo parlare di riforma, lo abbiamo detto tutti, ma di modifica della legge elettorale sì, principalmente per tre motivi: il primo, veramente, la comunità ci ha chiesto di modificare quella che è la preferenza unica, per diversi motivi che non sto oggi a elencare (apro la parentesi, c'è sempre lo spoglio centralizzato, e chiudo la parentesi); il secondo, orgoglioso che in questa modifica ci sia la preferenza di genere, scusatemi ma non è banale, e per quanto ci riguarda orgogliosi di aver inserito la preferenza di genere come è stata inserita per le comunali nel 2014; terzo, questo invece è un rammarico tutto politico: di non aver trovato una sintesi di natura politica per andare oltre ai 19 voti che sostengono questa maggioranza.
Un peccato, ci abbiamo provato fino alla fine, forse ci siamo andati vicinissimo in maniera seria, in maniera corretta, in una maniera leale, mettendo al centro le necessità di una comunità nel momento in cui si rifanno le regole del gioco.
Io penso che questo sia un rammarico che ci terremo sicuramente per i motivi che vi ho appena messo in evidenza ma, nello stesso tempo, mi riallaccio all'intervento del mio Capogruppo, gradiremmo vedere nelle prossime settimane comunque, sul piano politico, il fatto di richiedere che è legittimo un referendum ma per mettere in discussione un qualcosa che invece la comunità ci ha chiesto, cioè le preferenze e non la preferenza, e per di più la preferenza di genere che è richiesta per mille motivi che, da diversi mesi, abbiamo messo in evidenza all'interno di questo Consiglio.
Dato che qualcuno ha terminato la dichiarazione di voto dicendo che questa non sarà utile per la prossima scadenza elettorale, io direi che prima di fare delle dichiarazioni, vediamo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Comunque grazie a tutti quelli che hanno collaborato per arrivare comunque a modificare quelle che sono le regole del gioco per la prossima tornata elettorale.
Presidente - Consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Una breve dichiarazione di voto.
Giustamente qualcuno ha detto: "Il mio voto", noi potremmo dire "Il nostro voto" perché con tante difficoltà, ma abbiamo retto fino a oggi, con i miei colleghi di gruppo dei Federalisti Progressisti Partito Democratico. Ma se mi permettete farei anche un appello finale - per quel che vale, chiaramente la politica non risolve tutti i problemi - al senso di responsabilità dei presenti in Aula, a chi può volontariamente e con determinazione dare un colpo di svolta finale a togliere il referendum dall'orizzonte, perché tutti lo sappiamo qui dentro, nessuna legge è perfetta, ma questa è una legge.
Presidente - Vi sono altre dichiarazioni di voto? Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Ribadisco, è con rammarico che ho affrontato questa legge oggi, nel senso che abitualmente amo anche la discussione sulle leggi, mi piace anche discuterle all'interno delle Commissioni; su questa legge purtroppo, che era invece una legge che andava discussa soprattutto all'interno delle Commissioni, perché non credo che entusiasmi molto i cittadini che ci stanno ascoltando forse in questo momento, molto probabilmente entusiasma molto poco anche all'interno della nostra Aula, e vorrei che la maggioranza facesse una riflessione: non si è neanche cercato un confronto soprattutto con alcune forze politiche, questo è del tutto evidente, e dall'altra parte il fatto che già ci sono solo tre donne ma nessuna delle tre donne voterà questa proposta di legge.
Eviterei quindi di dire che questa è fatta per una rappresentanza di genere o per una parità di genere, perché proprio chi tiene a quella parità di genere, oggi non voterà quella legge, e questo è, secondo me, molto significativo.
Forse una riflessione anche all'interno della maggioranza, per capire invece se ci poteva essere un esito diverso, andrebbe in qualche modo fatta.
Dopodiché - e lo ho detto in Commissione -, il fatto di arrivare a votare questa legge nel momento in cui si sapeva che non ci sarebbero stati i tempi del referendum, o meglio, che il referendum sarebbe caduto insieme alle elezioni regionali, calcolando che la modifica è semplicemente legata alla preferenza di genere, cosa è cambiato da ottobre a gennaio? Tranne il fatto della tempistica e del fatto che sapevamo benissimo che sarebbe accaduto quello che accadrà, quindi sinceramente mi fa anche un po' sorridere l'appello perché purtroppo, quando si cerca o si vuole un confronto, lo abbiamo dimostrato in tante leggi che sono state votate all'unanimità, non ultima ieri, quindi sicuramente quando si vuole l'unanimità si può ottenere, lo abbiamo visto su tante altre leggi, abbiamo fatto anche del lavoro in Commissione su tante altre leggi. Purtroppo su questa non c'è stata la possibilità, né all'interno del Consiglio regionale, né all'esterno di questo Consiglio regionale.
Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliere Di Marco ne ha facoltà.
Di Marco (PA) - Brevemente, per ribadire il nostro voto favorevole.
Io è da un anno che sono qui, e di confronti sulla legge elettorale ne abbiamo fatti tanti, sia come Movimenti di maggioranza che anche con Movimenti di opposizione. È chiaro che siamo arrivati a un incontro dove ci è stato detto "o così o pomì", basta. E non è possibile fare un dialogo se ci sono dei muri davanti, e noi abbiamo preso delle altre strade, delle altre decisioni.
Abbiamo fatto dei compromessi, come ho detto nella mia dichiarazione, siamo arrivati a fare un passo indietro tutti quanti per raggiungere un obiettivo, come ha detto il consigliere Marguerettaz, anche su quello che ci chiedeva la comunità valdostana: la preferenza di genere. Non è l'ottimale? Può anche essere, io posso anche essere d'accordo, ma è la sintesi di tutti quanti che abbiamo ottenuto.
Il discorso del quorum che mi portava il consigliere Aggravi, io l'ho sempre sostenuto, ma era una di quelle situazioni da affrontare in un dialogo tra forze che non si dicono che la loro proposta di legge è la migliore e tutte le altre non contano nulla, perché sennò se partiamo così, è normale che ci si vede una volta, ci si saluta e poi si fanno altre strade.
Allora ribadiamo, come gruppo consiliare, che noi voteremo convintamente questo disegno di legge.
Presidente - Consigliere Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (FP-PD) - Molto brevemente, per dire che ovviamente voteremo a favore di questa modifica alla legge elettorale.
Come è ben stato detto ormai in tanti interventi precedenti, non è una riforma elettorale. Avremmo voluto fare una riforma elettorale. Ci ritroviamo a votare una modifica alla legge elettorale che introduce le tre preferenze con una di genere diverso, meccanismo che esiste già - come ho detto in un intervento precedente - nelle elezioni dei nostri Comuni, meccanismo che ha dato dei risultati, e abbiamo visto nella conferenza che era stata organizzata dalla Conferenza delle donne.
Una modifica di legge, una proposta di legge che non è una legge farsa, è una proposta seria, che a oggi ha trovato 19 consensi, e che io immagino ritroverà quei 19 consensi, io continuo a sperare che ne trovi anche di più. Non è una legge farsa, la responsabilità del referendum non sarà nostra, la responsabilità di richiedere il referendum per rimanere con la preferenza unica sarà in capo a chi lo chiederà, a chi avrà il coraggio e la sfrontatezza di chiedere che si torni a votare con la preferenza unica, che se è stato un passaggio secondo me necessario in un determinato momento politico, oggi è un meccanismo che va cambiato e che va cambiato introducendo quello che noi proponiamo, quindi noi voteremo a favore.
Presidente - Consigliere Malacrinò, ne ha facoltà.
Malacrinò (FP-PD) -Anch'io intervengo brevemente. Così come il mio Capogruppo, anch'io intervengo con una punta di delusione, ci abbiamo infatti sperato fino alla fine. Riprendo anche un po' l'intervento del collega Chatrian, perché anche a me non sono piaciuti i termini che sono stati utilizzati. Invito chi li ha utilizzati a fare una riflessione sul corretto utilizzo dei termini in quest'Aula: farsa, ridicoli, presa in giro, addirittura sui social si è parlato di aborto.
Sinceramente questa cosa a me ha un po' sconcertato, soprattutto se si parla di una legge che riguarda le quote di genere, per cui mi spiace un sacco.
Tra l'altro, il post ha preso anche numerosi like da parte della pagina di Fratelli d'Italia e anche vari esponenti del centrodestra.
Mi spiacerebbe vedervi anche raccogliere le firme insieme a Fratelli d'Italia, come avete già fatto in passato.
Presidente - Altri? Non vedo altre richieste. Mettiamo in votazione la legge. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 26
Votanti: 21
Favorevoli: 19
Contrari: 2
Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Restano).
La proposta di legge è approvata.