Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4381 del 12 febbraio 2025 - Resoconto

OBJET N° 4381/XVI - Communications du Président du Conseil.

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri possiamo iniziare con l'ordine del giorno di questo Consiglio regionale. Punto n. 1.

Lunedì 10 febbraio si è celebrato il Giorno del Ricordo, riconosciuto con la legge n. 92/2004 per conservare la memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano dalmata e della più complessa vicenda del confine orientale. Ricordare queste tragedie significa riaffermare i valori della pace, del rispetto e del dialogo tra i popoli. Che questa giornata sia un monito per preservare la memoria storica e costruire un futuro basato sulla solidarietà, sulla comprensione reciproca e sul superamento dei nazionalismi in una prospettiva europea.

Chiedo ai colleghi se su questo punto qualcuno vuole intervenire. Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Per celebrare degnamente il Giorno del Ricordo e fare in modo che la memoria di quanto accadde con la tragedia delle foibe e con l'esodo di 350 mila Istriani, Fiumani e Dalmati venga perpetuata, credo sia opportuno rendere omaggio alla figura di Arnaldo Harzarich, ben tratteggiata dall'Istituto Liberale nei giorni passati, quale primo a scoprire i corpi degli Italiani gettati nelle foibe. Era l'ottobre del 1943 e il maresciallo dei vigili del fuoco Arnaldo Harzarich fu incaricato di perlustrare alcune foibe. Il sospetto era che vi fossero stati gettati i corpi degli Italiani rapiti dai partigiani di Tito e mai più ritrovati. La squadra di Arnaldo battè il territorio per due anni, di foiba in foiba; recuperarono 204 corpi e altre centinaia fu impossibile tirarli su. Scoprirono anche che i partigiani di Tito erano soliti installare antenne per trasmettere in diretta radio le fucilazioni. Arnaldo raccontò ciò che vide: "Le vittime hanno i polsi fissati da filo di ferro stretto fino a spezzare il polso con pinza o tenaglia, molte salme erano accoppiate mediante la legatura. Dei due disgraziati sempre e soltanto uno presenta segni di colpi d'arma da fuoco, il che fa supporre che il colpito si sia trascinato dietro il compagno ancora vivo". Queste scoperte misero Arnaldo in pericolo di vita, la sua squadra fu più volte vittima di attentati da parte di partigiani slavi che cercavano di ostacolare le ricerche. Nel Natale 1944 i partigiani di Tito misero una taglia sulla testa di Arnaldo. I suoi superiori, per salvargli la vita, lo trasferirono, ma, nonostante il suo allontanamento, per il resto della sua vita Arnaldo subì molti altri attentati, tra cui uno con una mina anticarro e un altro da parte di un sicario appostato nel suo giardino. Questo fra mille altri esempi rimane per ricordare l'odio dei partigiani comunisti titini, che fu cieco e insaziabile e si scagliò con ferocia contro tutti quelli che avevano la colpa di essere Italiani, e la tragedia non finì lì. Dobbiamo obbligatoriamente ricordare, infatti, come gli esuli istriani non abbiano spesso trovato in Italia un'accoglienza che sarebbe stato doveroso assicurare: stenti, sistemazioni precarie, povertà, ma soprattutto diffusa indifferenza, diffidenza, financo ostilità da parte di forze e partiti che si richiamavano in Italia alla stessa ideologia comunista di Tito. Nonostante alcuni atti di solidarietà e amicizia da parte di molti Italiani, la tragedia degli esuli è stata spesso sottovalutata o addirittura disconosciuta. Il mancato riconoscimento fu per molti una pena inattesa e dolorosa.

L'istituzione del Giorno del Ricordo, approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento, ha contribuito a riportare alla luce un capitolo tragico e trascurato della storia italiana e a volte persino colpevolmente rimosso. Siamo infatti circondati di retorica giustificazionista che con mille "se" e con mille "ma" cercano di dire che la bieca uccisione di 10 mila persone fosse in qualche modo legittima o forse meritata, ma sono certo che qualunque padre si vedesse portare via la figlia e vedesse riservare il trattamento toccato a Norma Cossetto, rapita, torturata, stuprata e infine uccisa e infoibata dai partigiani comunisti titini... spiegherebbe certo meglio di me quanto siano idiote queste teorie. A questi negazionisti, a questi giustificazionisti, che ancora oggi cercano di rendere meno cruento il dolore creato in una intera generazione, a quei criminali che hanno vandalizzato il monumento ai martiri delle foibe di Basovizza non possiamo che rispondere dicendo che nessuna squallida provocazione può ridurre il ricordo e la dura condanna. Di quella stagione contrassegnata da una lunga teoria di uccisioni, arresti, torture, saccheggi, sparizioni le foibe restano il simbolo più tetro e con loro la vergogna perpetuata dei mandanti politici di quell'eccidio.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Di Marco, ne ha facoltà.

Di Marco (PA) - Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 lo Stato italiano ha istituito il Giorno del Ricordo per preservare e tramandare la memoria delle violenze disumane perpetrate ai danni degli Italiani dell'Istria, della Dalmazia, di Fiume e della Venezia Giulia da parte delle milizie jugoslave durante la II Guerra mondiale e immediato dopoguerra, e dell'esodo a cui furono costrette queste popolazioni.

In questo triste e buio periodo della storia europea migliaia di Italiani storicamente residenti in quelle terre contese e tormentate persero la vita nelle foibe, diventate il simbolo di quella immane tragedia, ma anche nelle prigioni e nei campi di concentramento istituiti dal regime comunista di Tito, durante le lunghe marce di trasferimento e attraverso la pratica dell'annegamento in mare con una pietra legata al collo. Le vittime furono appartenenti e collaboratori del regime fascista, colpevoli di crimini contro la popolazione jugoslava durante il periodo di occupazione, nonché tutti coloro che vennero identificati come potenziali oppositori del nuovo ordine politico che era stato instaurato, tra cui in particolare gli Italiani, considerati nemici naturali sulla base dell'assioma Italiani uguale fascisti.

Coloro che riuscirono a scampare a quest'ondata di assurda ferocia si ritrovarono di fronte a una terribile scelta: accettare e uniformarsi alle idee, alle regole e alle limitazioni imposte dal regime dittatoriale comunista, oppure lasciare la propria terra, la propria casa, le proprie attività e gran parte dei propri beni per trovare riparo in Italia. La maggior parte di loro optò per la seconda strada, dando vita a un esodo lento e doloroso durato diversi anni, verso un futuro incerto in cui non gli vennero risparmiate povertà e sofferenze in un clima di diffusa indifferenza e di macerata ostilità. Per anni questi esuli, testimoni diretti delle atrocità viste e subite, attesero un riconoscimento che lo Stato italiano, alle prese con il difficile percorso di ricostruzione e affrancamento dagli errori del passato, non fu loro in grado di offrire, preferendo invece sottovalutare, se non addirittura rimuovere e negare, quell'intero capitolo della nostra storia nazionale.

La legge 92/2004 ha restituito dignità alle vittime di quei massacri e di quell'esodo disperato, ma soprattutto ha restituito al Paese la memoria di quei fatti, dimostrando come uno Stato democratico non possa prescindere dalla condivisione piena e assoluta del passato per costruire il suo presente e il suo futuro. La memoria è infatti l'unico baluardo contro tutte le forme di dittatura, che, come la storia ci insegna, hanno posto in essere politiche razziste e di sopraffazione verso le minoranze etniche, rendendosi responsabili dei più crudeli eccidi mai perpetrati; l'unica fonte da cui trarre gli insegnamenti indispensabili a promuovere società tolleranti e integrate fondate sul rispetto delle reciproche differenze affinché non abbiano a ricrearsi le condizioni che hanno portato a simili eventi; e l'unica possibilità per ribadire e riconfermare con forza il valore assoluto dei principi e degli ideali della democrazia e della convivenza civile, calpestati in passato nel nome di ideologie deliranti e sanguinarie.

Come Pour l'Autonomie, riteniamo che la memoria non abbia colore politico, che non sia cioè né di Sinistra, né di Destra, ma che invece superi questa distinzione storica per affermarsi quale patrimonio dell'intera umanità, un patrimonio che, se adeguatamente elaborato e coltivato, rappresenta un fondamentale pilastro nel percorso di ogni popolo, come pure nel percorso comune tra tutti i popoli.

Oggi commemoriamo il Giorno del Ricordo, ma crediamo fortemente che l'impegno verso la verità e la memoria non debba limitarsi a una sola giornata, bensì debba essere rinnovato durante tutto l'anno e negli anni futuri, trasmettendolo alle giovani generazioni e rendendolo parte integrante della nostra identità nazionale.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Ganis.

Ganis (FI) - Oggi ci troviamo in questa sede per ricordare un evento tragico della nostra storia nazionale: la tragedia delle foibe, un eccidio che, nel contesto complesso del secondo dopoguerra, ha visto migliaia di Italiani, Istriani, Fiumani vittime di una violenza senza precedenti. Le foibe, voragini carsiche profonde, sono state teatro di una violenza inaudita, consumata al confine orientale d'Italia tra il 1943 e il 1945 e poi ancora nel 1947. Migliaia di Italiani, colpevoli o sospettati di esserlo, furono trucidati e gettati in queste cavità naturali, spesso ancora vivi. Le motivazioni di queste barbarie sono complesse e affondano le loro radici in un contesto storico segnato da conflitti etnici e politici. Non possiamo tuttavia ridurre la tragedia delle foibe a una semplice vendetta o a un regolamento di conti. Si trattò di una vera e propria pulizia etnica, di un tentativo di cancellare la presenza italiana da quelle terre, di sradicare una cultura e un'identità. Per queste ragioni, come gruppo politico, sentiamo forte il dovere di ricordare quelle vittime innocenti, di onorarne la memoria e di riflettere sulle profonde ferite che tali eventi hanno lasciato nella nostra comunità. Le foibe, purtroppo, non rappresentano un caso isolato nella storia dell'umanità. Ancora oggi, quindi nel XXI secolo, siamo testimoni di atrocità simili, di conflitti sanguinari che insanguinano diverse Regioni del mondo, guerre che, come quelle in Ucraina, ci mostrano la brutalità delle violenze, la sofferenza dei civili, la distruzione di intere comunità. Questi eventi, così come le tragedie delle foibe, ci pongono di fronte a interrogativi profondi sulla natura umana, sulla capacità dell'uomo di infliggere dolore e morte a propri simili, interrogativi che non possiamo eludere se vogliamo costruire un futuro di pace e convivenza civile. La memoria delle foibe, così come la consapevolezza delle guerre attuali, ci devono spingere a un impegno ancora maggiore per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico, un mondo in cui il dialogo, la diplomazia e il rispetto dei diritti umani siano dei valori imprescindibili. In questo spirito auspichiamo che la nostra Regione continui a promuovere iniziative di approfondimento storico e culturale legato alle tragedie delle foibe, coinvolgendo scuole, associazioni e l'intera cittadinanza. Solo attraverso la conoscenza e la consapevolezza possiamo evitare di ripetere gli errori del passato e costruire così un futuro di pace per tutti.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Oggi abbiamo il dovere di celebrare il Giorno del Ricordo, è stato già espresso molto bene da coloro che mi hanno preceduto, fa riferimento a una tragedia di migliaia di persone, che, per il solo fatto di essere degli Italiani, sono stati giustiziati, torturati, soppressi e, di fatto, allontanati dal loro paese. Vorrei fare però un altro ragionamento con voi colleghi, noi, a distanza di 15 giorni, abbiamo la Giornata della Memoria e oggi la Giornata del Ricordo. Allora, se queste giornate non ci servono per fare dei ragionamenti, dove viene bandita la guerra, dove viene bandita la soppressione dell'avversario, ma diventano momenti di propaganda e di antagonismo, noi non andiamo lontano perché in ogni narrazione o dobbiamo condannare una parte o l'altra e giustificare, di fatto, indirettamente qualcuno. L'Union Valdôtaine da sempre condanna tutte le violenze, non possiamo immaginare di vedere nella Giornata della Memoria, se non delle manifestazioni, delle assenze, dei silenzi assordanti e nel Giorno del Ricordo manifestazioni di antagonisti, situazioni dove vengono addirittura profanati certi luoghi. Allora le Giornate del Ricordo e della Memoria servono per fare un passo avanti: da un lato, per evidenziare l'obbrobrio, l'atrocità che delle persone hanno vissuto, ma dall'altra parte cercare di dare un contributo e io credo che tra speriamo poco tempo si introdurranno delle altre ricorrenze, magari per la pace a Gaza, perché oggi, immaginando di andare dietro delle narrazioni, noi troviamo delle situazioni atroci, da un lato dobbiamo giustificare delle aggressioni, dove alla fine il prezzo viene pagato dalle persone comuni. Come non evidenziare che, a fronte di azioni terroristiche delle atrocità che sono compiute da Hamas, dall'altra parte abbiamo i Palestinesi che pagano dei prezzi che sono indicibili; come non possiamo commuoverci di fronte a questi ragazzini e a queste famiglie? E, dall'altra parte, come possiamo non immaginare che le aggressioni di Hamas hanno ucciso, hanno torturato, hanno violentato delle persone che avevano come unica colpa quella di essere degli Ebrei? Allora queste giornate, colleghi, io devo dire che le vivo con grande imbarazzo, perché ci sono persone che utilizzano queste ricorrenze per dire che loro sono dalla parte giusta della storia. Io credo che questo sia un insulto allo spirito e io penso che il Presidente sloveno e il presidente italiano Mattarella ci abbiano dato un esempio, sono andati alla foiba di Basovizza e sono andati davanti alla lapide dove, negli anni Trenta, sono stati fucilati gli antifascisti. Questo è l'esempio che dobbiamo cogliere.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Il tema delle foibe è stato dimenticato per decenni, al pari del dramma degli esuli istriani, dalmati, fiumani ed è stato riconosciuto soltanto alla fine degli anni Novanta, ma è spesso caduto in una strumentalizzazione ideologica, quasi si dovesse contrapporre la tragedia delle foibe all'unicità della Shoah, equiparando due vicende, due gravissime vicende che sono diverse sotto tutti i punti di vista e spesso c'è stato un tentativo in questo modo di cercare di attenuare delle responsabilità dei Nazifascisti nei confronti degli Ebrei. È una tragedia che continua nonostante gli appelli che vengono - l'ha ricordato adesso il collega Marguerettaz - anche dal nostro Presidente, dal Presidente sloveno, continua a essere terreno di scontro e questo non dovrebbe essere così. Si parla di negazionismo, ma negazionismo significa negare una realtà fattuale che è appurata da chi si occupa di questo, dagli storici, è un termine dispregiativo che è nato in relazione proprio a chi nega l'evidenza storica della Shoah e, rispetto alle foibe, si usa il termine in senso capovolto. A essere accusati di negazionismo sono spesso proprio gli storici che hanno cercato, sulla base di fonti attendibili e verificabili, di ricostruire la situazione, ma la situazione prevede anche un'analisi del contesto in cui sono avvenuti quei terribili fatti, perché spesso si ignora che quello era un territorio multinazionale, dove ci sono state violenze fin dagli anni del ventennio e repressioni molto dure. In questa giornata memoriale, che dovrebbe rispondere alla giusta, giustissima richiesta di considerazione da parte dei familiari delle vittime, dei discendenti di quelle vittime e delle vittime stesse dell'esodo, che non dobbiamo dimenticarcelo, sono stati oltre 300 mila tra Italiani, Sloveni e Croati, questa giornata dovrebbe condannare semplicemente tutte le violenze avvenute, le violenze innegabili avvenute in nome del comunismo, specialmente nel 1945, ma non si possono dimenticare le responsabilità del fascismo che ha innescato la violenza molti anni prima e ha scatenato la guerra in questi territori e negli altri territori, la cui maggioranza delle vittime, dobbiamo ricordarcelo, sono state vittime civili, come purtroppo succede ancora oggi in tutte le guerre in tutto il mondo.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cretier, ne ha facoltà.

Cretier (FP-PD) - La commemorazione della Giornata del Ricordo, che è stata lunedì, è il caso di riprenderla con i concetti che sono già stati detti da colleghi e che approviamo completamente.

Caro collega del Capogruppo della Lega Valle d'Aosta, avrei voluto stare in religioso silenzio come ha fatto lei nel Giorno della Memoria, quando l'abbiamo commemorata nell'ultimo Consiglio. Non so quale sia stata la motivazione del suo religioso silenzio, una strategia politica o un momento di precaria salute? E lo dico a ragion veduta in quanto anch'io negli stessi giorni sono stato ammalato, comunque io speravo che il suo fosse una forma di rispetto per il dolore e per la verità storica di fatti e momenti di violenza gratuita, che si ripete anche oggi, per non dimenticare il dramma delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata, forse non è così e me ne farò una ragione. Oggi ricordiamo una pagina nera della storia, che non bisogna negare o dimenticare, è la storia, le cause sono conosciute e scritte nei libri di testo. Queste pagine drammatiche hanno sempre un'origine che passa attraverso vendette e nuovi assetti geopolitici in seguito a eventi bellici o occupazionali. A subire sono sempre gli altri, bisogna vedere da che prospettiva si guarda, ma gli altri sono incastrati nella storia di quel periodo e che hanno ricorso ideologie e fanatismo capace di massacrare i simili. Come ha detto il presidente della Repubblica Mattarella - e qualcuno l'ha citato -, l'istituzione del Giorno del Ricordo è stata votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano. Queste giornate sono un ammonimento per la pacificazione e la conciliazione per vivere in pace. Ricorderei anche Leopardi che ha detto che la storia dell'uomo non presenta altro che un passaggio continuo da un grado di civiltà a un altro, poi all'eccesso di civiltà, poi alle barbarie e poi di nuovo da capo. A noi rimane il ricordo e la memoria, non una più importante dell'altra, è necessario farne monito, richiamando tutti al dovere e alle proprie responsabilità.

Presidente- Non ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - Oui, bonjour à tout le monde et je viens de recevoir... je change d'argument, je viens de recevoir la communication du Conseil...

Presidente - Consigliere, dopo, finiamo questo.

Lucianaz (RV) - ...bene, allora solamente per ricordare al Capogruppo dell'Union Valdôtaine che, parlando di presente e non di passato, ci sono ancora oggi giovani che stamattina magari muoiono sulle trincee tra l'Ucraina e la Russia, come succede a Gaza, e il vergognoso atteggiamento del Governo europeo che non vuole assolutamente parlare di pace, ma, anzi, continua a lanciare messaggi belligeranti e che il suo partito immagino sostiene, o almeno membri del suo partito, sostengono questa politica vergognosa sono la riprova che non cambiamo di pagina.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Non so se sono io il collega del Capogruppo, perché forse non si è capito bene. Collega Cretier, mi stupisce molto che, quando vengono pronunciate in quest'aula parole che richiamano all'unità, nel celebrare alcune ricorrenze, qualcuno si alzi per rimarcare le presunte manchevolezze degli altri. Io credo sia davvero il segno di chi vuole politicizzare ricorrenze che, giustamente, come è stato detto, un colore politico non dovrebbero averlo.

Ora, io non so se lei ricorda in maniera precisa, ma la volta scorsa, quando ci fu la scorsa commemorazione, il gruppo Lega intervenne, oppure dovremmo immaginare che chiunque non sia intervenuto in quest'aula, come, per esempio, qualche suo collega che magari oggi taccerà, perché si parla di crimini del comunismo, sia ugualmente colpevole o magari non voglia intervenire perché non condivide la ricorrenza. Io non penso che sia così, quindi, prima di fare le pulci agli altri, prima di dire che gli altri non sono intervenuti e di contestarli, magari si faccia due conti in casa!

Presidente - Il 28 gennaio la Giunta ha depositato il primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2025-2027. Il disegno di legge è stato assegnato alla II Commissione. Il 10 febbraio la Giunta ha presentato un disegno di legge in materia di interventi regionali a sostegno dell'organizzazione delle competizioni di Coppa del mondo femminile assegnate a La Thuile, il testo è stato assegnato alla V Commissione per competenza e alla II per la compatibilità finanziaria.

Les 5 et 6 février les conseillers Chatrian, Lavy, Baccega et Marguerettaz ont participé à Bruxelles à la 20e session annuelle du Comité de coopération entre le Conseil de la Vallée et les Parlements de la Fédération Wallonie-Bruxelles et de la République et Canton du Jura. Nella riunione di ieri la Conferenza dei Capigruppo ha convenuto di abbinare i punti 6.02 e 6.03, nonché i punti 10, 26, 18 e 19 dell'ordine del giorno.

Possiamo passare al punto seguente? Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - Ce n'est pas pour une question personnelle avec le collègue Marguerettaz, comme j'attends encore une exposition sur l'assemblée du mois de novembre du Kosovo, mais c'est pour revenir à ces missions que les Valdôtains, que les délégués du Conseil régional valdôtain effectuent à l'étranger surement des rencontres intéressantes, le thème qu'on a abordé cette année, c'est-à-dire l'intelligence artificielle, est sûrement d'actualité. Il y a des déclarations que j'ai reportées dans ce communiqué que j'ai reçu il y a quelques jours de la part de votre Présidence, c'est-à-dire que l'affirmation du collègue Marguerettaz, qui justement affirme qu'il faut commencer à exploiter ces outils, en particulier dans la préparation des textes peut être relativement un danger utiliser l'intelligence artificielle réplique le collègue Chatrian en disant qu'on proposera d'assurer un suivi en organisant un colloque triangulaire, et cetera, et le collègue Baccega qui justement affirme que les perspectives présentées par la communication sont avant tout de donner communication aux citoyens.

Voilà, peut-être on organisera, on fera une initiative dans ce Conseil justement pour demander que le Conseil régional s'occupe de donner plus de transparence sur ce que chaque fois je demande, c'est-à-dire la digitalisation, c'est quelque chose de frappant, mais la citoyenneté n'obtient aucune information. Voilà que le Conseil régional... qu'on pourrait commencer à donner de l'information pour ce qui concerne au moins l'utilisation de cette technologie à l'intérieur des travaux de l'Assemblée.

Presidente - Non vedo altre richieste... ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Évidemment le débat qui a eu lieu à Bruxelles entre les délégations de Wallonie Bruxelles et du Jura ne peut pas être résumé dans une intervention de 3-4 minutes... Le but c'était, d'un côté, de mettre en valeur les expériences des trois assemblées et, comme il a cité maintenant le collègue Lucianaz, la Vallée d'Aoste, le Conseil de la Région, déjà est en train d'exploiter l'intelligence artificielle. Dans notre compte rendu il y a l'intelligence artificielle qui, d'un côté, nous aide pour faire le compte rendu et, quand on cherche d'informatiser, donc on fait recours à l'intelligence artificielle. Dans d'autres réalités on fait même des pas en avant, il y a, par exemple, la Wallonie-Bruxelles, le Parlement Wallonie-Bruxelles qui a des abonnements avec ChatGPT qui a été donné à une dizaine de fonctionnaires qui emploient l'intelligence artificielle pour élaborer des dossiers et même pour faire des raisonnements pour construire des textes de loi sur la base de l'intelligence artificielle, mais, attention, l'intelligence artificielle a deux aspects de quelque façon qu'on doit aménager, analyser avec un esprit critique: le premier c'est que l'intelligence artificielle raisonne sur les grandes données, donc il n'y a pas un équilibre entre les intérêts, dans les milliards de données il va choisir l'adresse la plus répandue dans la communauté et donc cela peut apporter un texte de loi qui ne tient pas compte des minorités ou des intérêts d'une partie minoritaire dans la société; le deuxième aspect c'est qui introduit les données dans l'intelligence artificielle ? Chers collègues, vous avez sûrement vu, maintenant Musk il veut acheter Chat GPT et alors, si c'est Musk qui va introduire les données dans l'intelligence artificielle, quelle sera l'adresse ? Alors c'est pour dire qu'on n'a pas bavardé, on a cherché de mettre en valeur et il y a eu beaucoup d'interventions critiques sur cet aspect, je crois que, même si nous sommes une petite réalité, nous devons nous pencher sur cet argument, donc je crois qu'avec l'humilité de la Commission, nous devons avec le Gouvernement, avec le Conseil suivre ce dossier parce que sera une réalité.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Simplement pour dire que le débat est ouvert. On a eu l'opportunité, je vais le dire aux collègues du Conseil régional... c'est avec grand plaisir que j'ai participé au voyage à Bruxelles où nous avons eu l'occasion d'échanger des expériences avec les Députés de la Fédération Wallonie-Bruxelles et du Parlement Jurassien justement sur le thème de l'intelligence artificielle et des implications qu'une assemblée moderne et innovante... et surtout pour la promotion de la participation de la population à la vie démocratique.

De ces échanges d'expériences intéressants nous avons appris que les deux Parlements, en plus les canaux web habituels, sito internet, réseaux sociaux, journal officiel l'ont considéré pas suffisant ce qu'ils ont des chaines TV et pourtant les assemblées sont retransmises en directe par les chaînes des télévisions locales, c'est ce que le Conseil régional devrait recommencer à faire, et qu'il ne fait pas, et surtout pour cela je crois qu'il faut faire des efforts.

Je remercie la Fédération Wallonie-Bruxelles pour son hospitalité extraordinaire et Madame Christine Perrin pour l'organisation efficace du voyage et surtout mes collègues de voyage lorsque on a eu un débat surtout très intéressant sur le thème de l'intelligence artificielle.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (UV) - Quelques petites considérations, ensemble on a abordé des thèmes extrêmement intéressants et délicats de l'autre côté avec les Députés du Parlement de la Wallonie- Bruxelles et de la République du Canton du Jura.

Quelques petites considérations : à l'intérieur du Parlement de Wallonie-Bruxelles ils sont à peu près 94 les Députés et ils ont fait une petite enquête auprès des Parlementaires, il y a quelques mois, quelques demandes et les réponses surtout. Dans quelle mesure pensez-vous que l'intelligence artificielle peut ou pourrait à l'avenir faciliter votre travail ? 49% beaucoup, 44% un peu. L'autre passage important, craignez-vous que l'utilisation de l'intelligence artificielle puisse avoir un impact négatif sur votre fonction? Non le 46%, 36% un peu. L'autre passage important : pensez-vous que l'intelligence artificielle pourrait améliorer le fonctionnement global du Parlement ? Absolument oui le 30% et oui le 45%, pour donner quelques notes importantes. L'autre passage, je crois le plus délicat, est : quel domaine du Parlement serait selon vous le plus susceptible de bénéficier de l'intelligence artificielle ? Donc le 10% le contrôle parlementaire mais surtout la recherche documentaire le 30% et le 23% la réalisation du compte-rendu. Cela c'est pour dire que je crois et nous croyons pas seulement intéressant et important, mais nécessaire accompagner, pourquoi pas? C'est pour cela, collègue Lucianaz, même dans nos déclarations on a bien décidé à l'intérieur des trois rendez-vous qu'on a organisés, faits et abordés: pourquoi pas ne mettre pas ensemble les trois Parlements et ensemble démarrer et accompagner celle qui est, d'un côté, l'intelligence artificielle, la maîtriser, l'employer et en même temps toujours "utiliser" - entre guillemets - mieux les instruments des dernières années pour mieux accomplir notre rôle: celui de faire des bonnes lois mais, comme je disais, comme instrument pour rejoindre des objectifs intéressants et - pourquoi pas? - mettre un bon réseau ensemble avec les deux Parlements. Celui-ci est un souci qu'on a mis il y a quelques jours à Bruxelles pour mieux accompagner notre rôle, le rôle le plus important : celui de bien faire et surtout de faire des bonnes lois.

Presidente - Consigliere Lavy, a lei la parola.

Lavy (LEGA VDA) - Seulement un petit cadre pour conclure notre expérience à Bruxelles qui est impossible à synthétiser dans 5 minutes, mais celle à Bruxelles a été une rencontre vraiment très positive, parce qu'on a quand même retrouvé des amis qui avaient participé au Comité mixte ici en Vallée d'Aoste il y a quelques années, une rencontre qui avait comme thème central celui de l'intelligence artificielle, sur ce qu'on a déjà un peu dit, surtout dans le rôle de Parlement. On est en train vraiment de subir une vraie révolution aujourd'hui avec l'intelligence artificielle si on pense que l'intelligence artificielle celle générative est née seulement en 2022, à la fin du 2022, donc après presque deux années on a déjà vraiment un changement très important sur la société mais aussi dans les travaux du Parlement. On a, disons, pu se confronter avec les autres délégations sur ce thème qui est sûrement un enjeu, une opportunité mais aussi un grand danger, parce que, si on la considère comme un instrument, l'intelligence artificielle peut devenir important même dans les travaux des Parlements ; si, au contraire, elle ne reste pas un instrument, elle pourrait devenir un vrai danger. Dans les Parlements on pourrait aussi l'employer dans les travaux de tous les jours, pour écrire des discours, pour chercher des lois, surtout dans les États, dans les Régions dans lesquelles on a une stratification normative qui est vraiment importante, l'intelligence artificielle peut donner vraiment une main à comprendre quelle loi est encore en vigueur, quels articles des lois sont encore en vigueur, quelles lois ont été abrogées, avoir des synthèses et aussi pour comprendre les textes normatifs qui quelquefois ne sont pas très simples, cet aspect est aussi important pour les citoyens. Elle peut aider aussi les fonctionnaires publics dans l'écriture des lois pour les rendre plus simples, plus claires, plus synthétiques et pour les citoyens pour leur donner vraiment la possibilité d'avoir une transparence encore plus importante de ceux que sont aujourd'hui les travaux parlementaires.

Et la Vallée d'Aoste ? La Vallée d'Aoste est en arrière, on l'a pu voir surtout par rapport au Parlement de la Wallonie-Bruxelles parce que même le Parlement de Bruxelles est situé dans une ville dans laquelle on a aussi d'autres Parlements, on a aussi d'autres institutions même européennes, qui sûrement le traînent dans le développement de la technologie et du numérique, mais aussi cette rencontre nous a permis de confronter sur des thème plus politiques, en Belgique on a un nouveau Gouvernement qui est guidé par un indépendantiste flamand et c'est tout à fait un thème intéressant parce qu'on a les wallons qui ne sont absolument pas contents de cet aspect et donc aussi du point de vue du fédéralisme on a pu comprendre ce qui se passe en Belgique, mais on a pu aussi se confronter sur l'aspect linguistique et encore une fois démontrer que trop de fois on se dit francophones sans au contraire l'être du tout.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Caveri, ne ha facoltà.

Caveri (UV) - Je voudrais tout simplement confirmer la pleine disponibilité du Gouvernement régional à raisonner autour de l'emploi en commun de l'intelligence artificielle dans l'agenda que nous avons approuvée en tant que Conseil de la Vallée, il y a déjà toute une série de pistes qui sont indispensables pour réussir à maintenir une ligne sur l'emploi d'une technologie fort importante, mais sur laquelle il faut raisonner, parce que ce n'est pas banal, l'intelligence artificielle est à même d'avoir aussi des dangers et non seulement des avantages. Je donne donc la pleine disponibilité au Bureau de la Présidence, à la Commission compétente pour expliquer ce que nous sommes en train de faire, il y aura même de la formation pour l'ensemble de la communauté valdotaine à propos non seulement de l'intelligence artificielle, mais en général du numérique et de cette révolution digitale qui pourrait avoir des gros avantages pour l'Administration régionale et même pour les travaux de notre Assemblée, donc j'affirme tout simplement qu'il y a déjà des travaux en cours et ça suffit seulement être, disons, ensemble pour avoir une capacité d'exploitation d'un instrument vraiment révolutionnaire. Quand on parle du web et de ce qui a signifié dans la vie de chacun de nous, il faut dire, il faut affirmer que le passage qu'il y aura encore sera quelque chose vraiment très fort, il faut être prêts, il y a des questions capitales comme la cybersécurité, il y a des choses qui vont toucher en profondeur la privacy des personnes et donc c'est un argument vraiment important et je me félicite avec les amis Conseillers qui ont participé à cette rencontre. Je pense que la diplomatie régionale est une des grandes possibilités pour nous et parfois il y a des doutes sur la force de la francophonie, je pense que des instances internationales comme celle dans laquelle vous avez vécu avec ces rencontres démontrent l'importance et la spécificité de notre Assemblée.