Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4307 del 15 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4307/XVI - Interpellanza: "Aggiornamenti rispetto al cronoprogramma dei lavori di realizzazione del corpo G3 di ampliamento delle centrali tecnologiche dell'Ospedale Parini".

Sammaritani (Presidente) - Grazie. Passiamo a trattare il punto 51 all'ordine del giorno.

Per l'esposizione, la parola al Consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Ritorniamo sul cantiere dell'Ospedale. Il cartello del cantiere della nuova centrale tecnologica G3, esposto in Via Saint-Martin-de-Corléans, è ancora sempre lo stesso, non è cambiato. Ancora ieri riportava gli stessi dati di quando è stato aperto il cantiere della fase 3, lotto 3, dell'ampliamento del Parini, cioè inizio lavori in data 19 dicembre 2023, durata cantiere 567 giorni, ultimazione lavori 8 luglio 2025.

È ancora indicato il cofinanziamento PNRR, ormai soppresso, come ci ha ricordato lei Assessore, in risposta all'interrogazione 3810; sarebbe ora di modificarlo questo cartello, giusto?

Glielo dico perché il cartello del cantiere è il primo elemento che si controlla durante le verifiche di regolarità. Le ricordo, Assessore, che, se il cartello non è compilato in modo corretto, significa che si è in presenza di un reato edilizio. L'ammenda per questo tipo di violazione può arrivare a un massimo di euro 10.329; per qualcuno magari non è un problema, ma le ricordo anche che il coordinatore per la progettazione, sempre in caso di tabella del cantiere non correttamente compilata, è punito con l'arresto da tre a sei mesi più ammenda da 2.500 a 6.400 euro, per la violazione dell'articolo 91, comma 1, e arresto da due a quattro mesi con ammenda da 1.000 a 4.800 euro per violazione dell'articolo 92, comma 1, lettera D.

Nel cartello cantiere va, tra l'altro, indicata la modalità di realizzazione in cui si descrivono le tecniche e i metodi costruttivi che saranno impiegati, il costo totale dell'opera, che solo recentemente è stato aumentato di un milione di euro, mentre il cartello indica ancora sempre i dati del 2023, e poi i nomi degli addetti alla sicurezza sul cantiere e tanti altri elementi che vi risparmio.

Veniamo ora ai 567 giorni previsti per l'effettuazione dei lavori, con un programma dei documenti di gara di cui è responsabile il direttore dei lavori, che in questo caso è l'ingegnere Di Napoli, l'affidamento dei lavori di realizzazione della centrale prevedeva, come detto, 567 giorni, data termine l'8 luglio 2025, che equivale a 81 settimane.

Ad oggi, 15 gennaio 2025, siamo arrivati alla cinquantaseiesima settimana, ce ne rimangono solo 25, e quel cantiere è ancora da realizzare. Nulla o quasi nulla è stato fatto, escluso un allestimento in un angolo del cantiere, lo spostamento della linea del gas metano, con l'installazione della cabina su Via Chaligne, ma tutti gli altri lavori che erano previsti?

Le ricordo che nelle prime sei settimane dall'inizio lavori, e cioè entro la prima settimana di febbraio 2024, il cronoprogramma del progetto esecutivo della centrale, glielo ricordo, prevedeva: la realizzazione dell'isola ecologica sopra la centrale esistente, con demolizione della vecchia, e in un anno nulla è stato fatto; la realizzazione di una nuova cabina Deval su un'isola ecologica, e di questa non c'è traccia; lo spostamento dell'illuminazione pubblica prevista tra i lavori propedeutici da eseguire nelle prime sei settimane; l'abbattimento degli alberi che, ricordo, dovevano essere 2 secondo la relazione, 4 per un'altra, molti di più secondo una terza relazione, e neppure il bypass degli impianti sul lato est della centrale termica ci risulta eseguito, e neppure lo spostamento della scala di grandi dimensioni appoggiata al centro prelievi, il corpo H. Tutto questo non è stato realizzato in un anno.

Non sto a ricordarle, Assessore, che il cronoprogramma che mi è pervenuto grazie ai suoi uffici - perché se aspetto che lei ci dia della documentazione stiamo freschi - questo cronoprogramma stabilisce, tra i lavori propedeutici - è ancora scritto almeno, non è stato corretto - il trasferimento della morgue in un'altra sede provvisoria e l'allacciamento della rete fognaria, e questo non so se riuscirà a cancellarlo o a realizzarlo.

Non sono state trovate ossa in quella zona, neanche reperti archeologici a giustificare i vostri ingiustificabili ritardi.

I Valdostani capiscono, giorno dopo giorno, anno dopo anno, decennio dopo decennio, che quel cantiere non si realizzerà, sarà un Ospedale mai compiuto, andremo avanti a triangoli, appendici, sovrapposizioni, rattoppi.

I Valdostani si meritano ben di più di quell'eterno cantiere con centinaia di milioni di euro spesi finora. È brutto, è sporco, è pericoloso, ma per lei niente, lei deve rispettare il suo programma politico, tanto peggio per i Valdostani.

In queste 50 settimane, dai primi di febbraio 2024 a oggi, cosa doveva essere realizzato? Lo sbancamento, l'allaccio dei serbatoi dell'acqua, lo scavo, le fondazioni, le predisposizioni impiantistiche, i pilastri, l'impalcato, la rampa di collegamento.

Nulla è stato fatto e da qui all'8 luglio dovranno essere realizzate le murature, le impermeabilizzazioni, le finiture, i serramenti, i grigliati, le opere impiantistiche ai livelli -3 e ai livelli -4, le sistemazioni esterne e cos'altro ancora, e lei viene a raccontarci ogni volta in Consiglio che, al momento, tutto si svolge nella regolarità, non c'è nessun ritardo.

Siamo in ritardo di oltre un anno sulla realizzazione di questi lavori, abbiamo sforato il 70% dei tempi di realizzo.

Guardi che il capitolato speciale dell'appalto, che ci siamo letti con attenzione, indica, nel tempo utile per l'ultimazione dei lavori, che l'appaltatore deve ultimare i lavori nei 567 giorni naturali previsti ed è stato confermato ancora dopo le variazioni di cui ci ha parlato lei recentemente.

Il cronoprogramma del progetto ha la decorrenza dalla data riportata nel verbale di consegna, o in caso di consegna parziale, dalla data riportata sempre nel verbale di consegna.

Io questi verbali, pur chiedendo la documentazione, non ho potuto vederli, ma le ricordo che anche nel cartello di cantiere devono essere indicati questi elementi. Nulla è stato fatto.

Se si tratta di modifiche in corso d'opera, come lei ci ha recentemente detto, allora si ricade nell'articolo 106 comma 1 del decreto legge 50/2016, il codice degli appalti, il quale prevede questa possibilità solo allorquando tali modifiche siano determinate da circostanze impreviste e imprevedibili.

Qui di imprevisto e imprevedibile non c'era nulla, perché nulla è stato di imprevedibile, nel senso che i progettisti dovevano prevedere di fare uno scavo e per fare uno scavo bisogna scavare. Questa è l'unica circostanza imprevedibile.

Questo comporterà comunque un aggravio di costi di quasi il 20%, pagheranno i Valdostani anche queste dimenticanze.

C'è voluto 1 milione di euro in più per recuperare quel tempo, che lei dice indispensabile da recuperare, ma che era altamente prevedibile già quando è stato realizzato il progetto.

Ripeto, i progettisti sono lautamente pagati e quindi potevano tranquillamente dedicarsi con attenzione a questo cantiere.

Le ultime cose che le voglio dire, visto che mi rimane un minuto, sono che lo scavo sarà realizzato in modo diverso e si cita i tiranti per motivi imprevisti e imprevedibili, eccoli qua i motivi imprevisti e imprevedibili: sono i tiranti di questo scavo da piazzare sulla palificata.

Questa sarebbe la presa in giro di dire ai Valdostani: "Noi dobbiamo giustificare questo ritardo perché abbiamo dei tiranti da sistemare".

Assessore, io non so con quale spudoratezza lei ci verrà a dire che tutto funziona a meraviglia, che il cantiere continua, come sempre è stato, in modo regolare.

Sappia che qui abbiamo controllato con attenzione capitolato e progetti, quello che ci è dato da vedere, perché avete anche la brutta abitudine di neppure procurarci i documenti e gli elaborati che richiediamo da oltre due anni.

Presidente - Replica per il Governo l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Domanda n. 1: gli interventi sulle reti tecnologiche hanno interessato in particolare la rete del gas metano ad alta pressione. Questi interventi sono stati effettuati sia dalle imprese incaricate direttamente da Italgas (per quanto riguarda gli interventi lungo le vie cittadine adiacenti al presidio Parini) sia parallelamente dall'impresa affidataria dei lavori del corpo G3 per quanto riguarda le modifiche necessarie alla distribuzione del gas interna al presidio.

Gli interventi si sono in ultimo conclusi alla fine del mese di novembre 2024, con la messa in funzione della nuova cabina di riduzione del gas prospiciente Via Chaligne; questo ha consentito la dismissione e messa in sicurezza della cabina di riduzione del gas preesistente, interferente con i lavori di scavo del corpo G3.

Quanto sopra non ha comportato un'interruzione dei lavori, ma una dilatazione temporale dovuta essenzialmente alle difficoltà di fornitura di elementi impiantistici a cura di Italgas.

Venendo alla domanda n. 2, le circostanze impreviste e imprevedibili sono essenzialmente da ricondursi a:

complicazioni, impedimenti, difficoltà e anche ritardi d'intervento da parte della società che ha svolto i lavori, quindi Italgas, che ha effettivamente operato soltanto nel corso del 2024, nonostante il procedimento di richiesta d'intervento sia stato avviato sin dal gennaio 2023;

la disponibilità parziale nel corso del 2024 dei sedimi di realizzazione degli scavi previsti per il corpo G3, a causa di circostanze impreviste e imprevedibili nei cantieri concomitanti e interferenti affidati dall'Azienda USL, titolari appunto dei sedimi stessi;

l'aumento dei costi segnalato e principalmente legato all'adozione di una tecnica di scavo e di sostegno delle pareti del terreno che consente di procedere più celermente, e quindi di ridurre al minimo lo slittamento, ormai certo per i motivi precedentemente menzionati, del termine contrattuale per dare ultimati i lavori.

Quanto alle tempistiche, sebbene l'intervento, come è stato evidenziato, non sarà più finanziato nell'ambito del Piano nazionale per gli interventi complementari al PNRR, bensì mediante altri fondi statali, sono comunque da rispettare le scadenze sin dall'inizio previste.

La società SIV è stata quindi invitata ad attivare tutti i necessari procedimenti tecnici e amministrativi indispensabili per scongiurare il più possibile ritardi eventuali.

Venendo alla domanda n. 3, come abbiamo già avuto più volte modo d'informare, la consegna dei lavori è avvenuta nel dicembre del 2023 e, come menzionato nell'ambito delle questioni segnalate nella risposta al Presidente, quesito n. 2, la consegna dei sedimi e di cantiere, è risultata nei mesi successivi solo parziale. I sedimi infatti sono stati resi disponibili nella loro totalità da parte dell'Azienda USL alla SIV solo nel novembre del 2024.

Venendo alla domanda n. 4, a novembre del 2024 l'impresa ha sottoscritto l'atto di sottomissione della perizia di variante n. 1; le modifiche tecniche adottate in relazione all'esecuzione degli scavi e alle relative opere provvisionali hanno consentito di contenere il prolungamento del termine contrattuale per dare ultimati i lavori.

Tale termine, originariamente fissato alla data del luglio 2025, sarebbe posticipato al dicembre del 2025, corrispondente a un incremento di quasi 170 giorni naturali e consecutivi.

Presidente - Prima delle repliche, volevo segnalare che è stata trasmessa a tutti voi una risoluzione presentata dal gruppo consiliare Lega, quindi dopo le repliche chiederò la votazione della sua iscrizione.

La parola, per la replica, al consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Guardi, Assessore, definire vergognosa la solita tiritera che ogni volta ci fa, non le fa neppure onore, guardi. Riesce a giustificare i ritardi chiamandoli dilazioni temporali.

Tutta la sua cultura bizantineggiante mi sta anche simpatica, ma guardi che si scontra con persone che proprio non ci stanno. Non siamo qua a farci prendere per i fondelli, chiaramente, e sappia che questi ritardi sono vergognosi.

Lei e la sua Giunta immaginate di costruire un Ospedale dal costo di 200, che diventerà 250, 300 milioni, sono due anni che chiediamo un'idea di quali saranno le spese, comprensive della fase 4 e 5, e neppure quello ci dite! Voi immaginate di costruire un Ospedale e non riuscite a realizzare un buco da 1.300 metri quadrati in un anno e mezzo.

Lei sa meglio di me, perché avrà sicuramente avuto modo di approfondirlo durante le Conferenze dei servizi, che il direttore dei lavori in circostanze speciali può impedire la temporanea procedura dei lavori, ai sensi dell'articolo 107, ma deve essere sospeso, deve essere registrato, e il fatto di giustificare un anno di cantiere fermo con la dilazione temporale, prendendoci in giro, ma non me, pazienza, prende in giro tutti i Valdostani, dimostra quanto poco siete professionali.

Non sarà tutta colpa sua, anzi, io devo ringraziare i funzionari del suo ufficio che staranno diventando matti per tutti gli sforzi che devono fare in questo verminaio che è il cantiere dell'Ospedale, però sappia che siete inqualificabili ed è impossibile che possiate prevedere di realizzare un Ospedale quando neppure quel buco della centrale tecnologica riuscite a far eseguire.

Io sono senza parole e spero che i Valdostani, e soprattutto gli organi di stampa, la Rai, l'Ansa, la Stampa di Torino scrivano qualcosa di serio su questo vergognoso ritardo che comporta questo cantiere. È una vergogna.