Oggetto del Consiglio n. 4262 del 14 gennaio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4262/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Intitolazione di una nuova via nel comune di La Thuile".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 7.02 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola alla collega Minelli.
Minelli (PCP) - Il Comune di La Thuile, con la delibera 206 del 20 dicembre 2024, delibera di Giunta, ha scelto di istituire una nuova via denominata Via delle Balle. Nella delibera si fa riferimento a varie norme di legge del Codice civile, nonché al contenuto di un documento Istat del 1992 nel quale si ravvisa l'opportunità di individuare una via convenzionale territorialmente non esistente...
(intervento del consigliere Padovani fuori microfono)
...dicevo che si fa un riferimento in questa delibera anche a un documento in cui si ravvisa l'opportunità di individuare una via territoriale... faccio un po' fatica...
Presidente - Abbia pazienza, collega Padovani, sennò le chiedo di abbandonare l'aula. Collega Minelli, per cortesia prosegua e azzeriamo il tempo.
Minelli (PCP) - Nella delibera si fa riferimento a varie norme, tra cui quella che ravvisa l'opportunità di individuare una via convenzionale non territorialmente esistente, dove iscrivere i senza tetto o i senza fissa dimora che eleggono domicilio nel Comune, ma che, in realtà, non hanno un vero e proprio recapito nel Comune stesso.
Nel provvedimento, come dicevo, si legge che l'Amministrazione ritiene di dover intitolare questa via Via delle Balle e il Sindaco ha dichiarato al settimanale "Gazzetta Matin" che con tale scelta "si è voluto stigmatizzare in modo ironico un obbligo che, per il nostro Comune e altre realtà come la nostra, non ha molto senso". La delibera è stata trasmessa, così c'è scritto, alla Prefettura per i provvedimenti di competenza.
Ora, anche alla luce della legge regionale 61/1976, "Denominazione ufficiale dei Comuni della Valle d'Aosta e norme per la tutela della toponomastica locale", in particolare all'articolo 1bis, ma anche alle disposizioni di legge che sono nazionali, considerato che riteniamo del tutto singolari e discutibili sia l'iter che è stato adottato dal Comune - credo infatti che le denominazioni toponomastiche spettino al Consiglio e non alla Giunta -, sia per la scelta infelice della denominazione della nuova via, chiediamo al Governo se la delibera trasmessa al Presidente e Prefetto possa essere accettata tenuto conto delle disposizioni di legge e del carattere istituzionale dell'iniziativa adottata, perché di atto istituzionale si tratta.
Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - È comprensibile che la deliberazione approvata dalla Giunta comunale di La Thuile possa suscitare sorprese e curiosità, ma si fa fatica a trovare in quest'interrogazione le particolari connotazioni di urgenza di particolare attualità politica di un'interrogazione a risposta immediata. A ogni modo, la struttura Enti locali della Presidenza della Regione sta già analizzando la questione che, contrariamente a quanto riportato nelle premesse dell'interrogazione, non riguarda la toponomastica e quindi la competenza regionale primaria e la legge regionale 11/1976, che, peraltro, sarebbe interessata per l'articolo 1ter concernente le aree di circolazione comunale, e non l'articolo 1bis che riguarda invece le denominazioni di villaggi, frazioni e altre località. La materia in questione invece è quella dell'anagrafe, materia complessa e fondamentale, che, per restare sul caso che ci occupa, riguarda anche le persone senza fissa dimora.
Senza entrare troppo nei dettagli, persone senza fissa dimora non sono solo i cosiddetti "clochards" o vagabondi o barboni, con un termine politicamente scorretto, ma è una persona anche senza fissa dimora chi non ha in nessun Comune la dimora abituale, che è elemento necessario per l'accertamento della residenza, per esempio, possono essere girovaghi, artisti delle imprese dello spettacolo, viaggianti, commercianti, artigiani, ambulanti. Per tali persone la legge prevede la possibilità dell'iscrizione anagrafica nel Comune di domicilio anche solo per avere un recapito e per ottenere le certificazioni anagrafiche che possono essere utili. Ciò comporta che i Comuni devono individuare una via convenzionale, per usare un termine più moderno, virtuale, ovvero che non esiste nella realtà, in cui iscrivere la persona senza fissa dimora che, si ripete, non sono necessariamente anche i senzatetto che decidono, come dice la legge, di eleggere domicilio nel Comune.
Come dicevo in apertura, gli uffici competenti dell'Amministrazione regionale stanno esaminando la deliberazione adottata per poi confrontarsi con il Comune. Informeremo del caso questo Consiglio all'esito di questo confronto.
Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.
Minelli (PCP) - Presidente Testolin, lei fa delle valutazioni sulla opportunità o meno di una question time proprio quando lei ha detto dell'importanza della questione dei senza fissa dimora, che non sono i senzatetto, e i girovaghi per esempio. Mi è capitato di avere, quando ero insegnante, degli alunni facenti parte di famiglie circensi, che si stabilivano temporaneamente a scuola e questa era una delle cose che bisognava affrontare.
Ritengo comunque che, se si seguisse l'esempio del Comune di La Thuile, a breve potremmo avere decine di Vie delle Balle in Valle d'Aosta e francamente la ritengo una cosa inopportuna, perché per il nome di una via - e questo in particolare è facilmente storpiabile - basta cambiare una vocale nella preposizione e diventa potenzialmente offensivo per le persone che vi potrebbero essere iscritte. È un adempimento burocratico, non è una carnevalata, non è che si possa risolvere come una boutade di dubbio gusto la scelta della denominazione di una strada o di una piazza, per cui credo sia molto opportuno che vengano fatti gli approfondimenti che il Presidente ha dichiarato e che ci saranno dal punto di vista delle strutture preposte. Ringrazio anche per la precisazione riguardo agli articoli della legge.
Ho verificato, in alcuni Comuni è stata fatta una scelta, esiste la via della Casa comunale o la via del Municipio, io ritengo che sarebbe quanto mai opportuno che la Regione, in accordo con il CELVA, desse delle indicazioni in questo senso per avere almeno un'uniformità...
Presidente - Prego, concluda.
Minelli (PCP) - ...e se piccoli Comuni potrebbero anche non averne necessità, ce ne sono degli altri, sì... e ho verificato che esiste esattamente una situazione del genere.
Grazie, aspettiamo di vedere delle indicazioni.