Oggetto del Consiglio n. 4210 del 18 dicembre 2024 - Verbale
Oggetto n. 4210/XVI del 18/12/2024
REIEZIONE DI MOZIONE: "IMPEGNO PER CHIEDERE AL GOVERNO NAZIONALE IL RICONOSCIMENTO A TUTTI GLI EFFETTI DELLO STATO PALESTINESE". (APPROVAZIONE DI UNA RISOLUZIONE)
Il Presidente BERTIN dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dalle Consigliere Erika GUICHARDAZ e MINELLI e iscritta al punto 4.04 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Comunica che sulla mozione è stata depositata una risoluzione sottoscritta dal gruppo Rassemblement Valdôtain.
Intervengono i Consiglieri Erika GUICHARDAZ, che illustra la mozione, e AGGRAVI che illustra la risoluzione.
Intervengono i Consiglieri BACCEGA, DI MARCO, SAMMARITANI, MINELLI, PADOVANI, JORDAN, l'Assessore al turismo, sport e commercio, GROSJACQUES, e il Presidente BERTIN.
Il Presidente invita il Consiglio a votare la mozione indicata in oggetto.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli sette (presenti: trentacinque; votanti: sette; astenuti: ventotto, i Consiglieri AGGRAVI, BACCEGA, BARMASSE, BERTSCHY, BRUNOD, CARREL, CAVERI, CHATRIAN, DI MARCO, DISTORT, FOUDRAZ, GANIS, GROSJACQUES, JORDAN, LAVEVAZ, LAVY, LUCIANAZ, MANFRIN, MARGUERETTAZ, MARQUIS, MARZI, PERRON, PLANAZ, RESTANO, ROSAIRE, SAMMARITANI, SAPINET e TESTOLIN);
NON APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
PREMESSO che
Il riconoscimento dello Stato d’Israele da parte dell’ONU (1949) e dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (1988), gli Accordi di Oslo (1993-95) sottoscritti dalle parti ed il nutrito pacchetto di risoluzioni ONU costituiscono il quadro di riferimento giuridico necessario per dar corso al riconoscimento dello Stato di Palestina;
Lo Stato di Palestina è stato riconosciuto dalla risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazione Unite del 29 novembre 2012 come "Stato osservatore permanente non membro" presso l’organizzazione;
Il Parlamento europeo ha riconosciuto in linea di principio lo Stato di Palestina con la risoluzione 2014/2964 (RSP) approvata in data 17/12/2014;
Il 10 aprile 2024 l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato la risoluzione intitolata "Ammissione di nuovi membri alle Nazioni Unite" (documento A/ES-10/L.30/Rev.1) con 143 voti favorevoli, 9 contrari e 25 astensioni. La risoluzione stabilisce che lo Stato di Palestina è qualificato per l’adesione alle Nazioni Unite in conformità con l’articolo 4 della Carta delle Nazioni Unite e dovrebbe, pertanto, essere ammesso a far parte dell’Organizzazione come membro a tutti gli effetti;
Il 18 aprile 2024 la proposta di risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU S/2024/312, necessaria per l’effettiva adesione della Palestina come stato membro, è stata accolta da 12 dei 15 paesi votanti, ma bloccata dall'unico voto contrario degli Stati Uniti;
CONSIDERATO che
Alla fine di maggio 2024 Spagna, Norvegia, Slovenia e Irlanda si sono unite al gruppo di Stati membri dell’ONU che riconoscono formalmente lo Stato di Palestina;
Sono ormai 146 su 193 gli Stati membri delle Nazioni Unite, oltre il 75% degli Stati Membri, che hanno riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina quale passo fondamentale per una equa soluzione politica del conflitto che porti ad una pace duratura;
Il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina è un passo fondamentale per equiparare la sua condizione sul piano politico a quella di altri Stati, riconoscere le aspirazioni legittime ad avere uno Stato da parte dei palestinesi e ribadire le tutele previste dal Diritto Internazionale;
Risulta ormai evidente quanto sia indispensabile che le Nazioni Unite e l'Unione Europea non si fermino alle dichiarazioni di condanna ed al richiamo alle parti di fermare la violenza, ma che si impegnino concretamente con l’obiettivo di esercitare una mediazione attiva al fine del rispetto dei diritti umani e del Diritto Internazionale in tutto il territorio palestinese e israeliano;
RICORDATO che
Su iniziativa italiana l’Europa, con la Dichiarazione di Venezia del 1980, riconobbe il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese;
Nel 2012 all’Assemblea delle Nazioni Unite l’Italia votò a favore dell’ammissione della Palestina quale Stato osservatore all’ONU;
Nel dicembre 2014 il Parlamento italiano ha approvato una mozione che impegnava il governo a "sostenere l’obiettivo della costituzione di uno Stato palestinese" promuovendo i negoziati diretti fra le parti;
Nelle comunicazioni al Senato della Presidente del Consiglio in data 25 ottobre 2023 si sosteneva che "In tutti i contesti, e con tutti gli interlocutori, ho sottolineato l’importanza di contribuire alla de-escalation del conflitto e riprendere quanto prima un’iniziativa politica per la regione, non solo per risolvere l’attuale crisi ma per arrivare a una soluzione strutturale sulla base della prospettiva "due popoli, due Stati";
Tale posizione è stata ribadita del ministro degli Esteri italiano Tajani in occasione del suo incontro con Netanyhau;
La prospettiva "due popoli, due Stati" non può essere raggiunta senza il previo riconoscimento dello Stato di Palestina;
IMPEGNA
il Governo regionale ad attivarsi, anche attraverso i Parlamentari valdostani, per chiedere al Governo nazionale:
-
di riconoscere a tutti gli effetti lo Stato di Palestina;
-
di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità;
-
di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di Diritto Internazionale per cercare di fermare il conflitto.
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Successivamente il Presidente invita il Consiglio a votare la risoluzione presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli trentadue (presenti: trentacinque; votanti: trentadue; astenuti: tre, i Consiglieri Erika GUICHARDAZ, MINELLI e PADOVANI);
APPROVA
la sottoriportata
RISOLUZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
RICHIAMATI i contenuti delle risoluzioni dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) n. 181 del 29 novembre 1947, n. 194 dell'11 dicembre 1948, n. 237 del 14 giugno 1967, n. 242 del 22 novembre 1967 e n. 2728 del 25 marzo 2024;
RICORDATO che nel corso degli anni si sono sviluppate molte iniziative diplomatiche e tentativi di accordi di pace tra cui gli Accordi di Camp David (1978), gli Accordi di Oslo (1993), il vertice di Camp David (2000), la Road Map "for peace" (2003), le iniziative di pace della Lega araba (2002, 2007, 2017), il Piano di disimpegno unilaterale israeliano (2005), la Conferenza di Annapolis (2007), etc;
SOTTOLINEATO in particolare che, così come puntualizzato nell'ambito della Road Map "for peace", il punto di partenza per una coesistenza pacifica nello stesso territorio sia proprio la cessazione della lotta armata e lo smantellamento di tutte le entità e le figure che lo sostengono e lo promuovono;
RICORDATI i terribili fatti del 7 ottobre 2023 in cui
milizie terroristiche riconducibili ad Hamas (organizzazione
fondamentalista islamica che ha nel proprio statuto la distruzione
dello Stato di Israele) hanno condotto una serie di attacchi in
territorio israeliano, causando la morte di oltre 1.200 civili
innocenti, compiendo violenze di ogni genere nonché rapendo oltre
200 persone che sono state portate a Gaza, molte delle quali
risultano ad oggi ancora trattenute, da cui è scaturita la reazione
militare del Governo israeliano ad oggi ancora in corso;
TENUTO CONTO che il perdurare dell'azione militare condotta dal Governo israeliano si sta altrettanto manifestando con violenza nei confronti della popolazione dei territori palestinesi tra cui molti bambini ed anziani;
TENUTO ALTRESÌ CONTO che ad oggi la situazione in Medio
Oriente rimane estremamente critica, con continui scontri che hanno
determinato una gravissima escalation delle operazioni militari,
inclusi tra l'altro scontri sul confine con il Libano e la Siria,
così come anche con attacchi a navi in transito nel Mar Rosso,
rivendicati dai ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi, fatti che
stanno mettendo a rischio l'equilibrio dell'intera area e la
sicurezza della navigazione nonché la vita di molti civili;
CONSIDERATO che la popolazione civile nella Striscia di Gaza è stretta dalla morsa dell'esercito israeliano e dalla violenza delle forze terroristiche, con gli arrivi degli aiuti sempre più limitati, con una situazione giorno dopo giorno sempre più deteriorata nonché ulteriormente martirizzata da una gravissima crisi umanitaria e sanitaria, che ha già registrato moltissimi morti;
CONSIDERATO INOLTRE che gli ultimi sviluppi del conflitto hanno visto un incremento dei bombardamenti a Gaza, con la crescita del numero di vittime civili e, al contempo, della pressione internazionale per il cessate il fuoco, tuttavia la violenza nell'area rischia di aumentare con l'intervento dell'Iran e le ripetute azioni terroristiche promosse da Hezbollah (gruppo terroristico armato e sostenuto dallo stesso Iran), la cui escalation conseguente potrebbe portare a una pericolosissima e ulteriore destabilizzazione della regione, con effetti conseguenti a livello globale;
TENUTO CONTO che, come già detto, la cessazione delle ostilità e la fine della guerra dipendono da entrambe le parti: dall'interruzione delle azioni terroristiche e delle conseguenti reazioni militari; dalle occupazioni territoriali non riconosciute; dalla restituzione degli ostaggi alle loro famiglie; dalla garanzia di sicurezza e di integrità dello Stato di Israele; dalla pacifica creazione di uno Stato palestinese guidato da un'Autorità Nazionale Palestinese in totale discontinuità con Hamas;
TENUTO CONTO TUTTAVIA che già all'interno dello stesso Popolo palestinese si protrae da tempo un conflitto tra Hamas, la sua componente più radicale, e Fatah, la sua componente più moderata, scontro che necessiterebbe prioritariamente di una "soluzione di pace palestinese" funzionale tra l'altro a favorire il rilancio delle trattative con la controparte israeliana;
TENUTO CONTO INFINE che ad oggi la prospettata soluzione del "due popoli, due Stati" non si potrà mai concretamente realizzare sino a quando l'Autorità Nazionale Palestinese non si evolverà realmente in un'autorità sovrana operante nei territori palestinesi, capace di emanciparsi da ogni organizzazione terroristica, come Hamas, che oggi ne limita enormemente l'operatività e la credibilità internazionale nonché nei confronti dello stesso Popolo palestinese;
RIBADITO IN ULTIMO l'indiscutibile diritto del Popolo israeliano e del Popolo palestinese di esistere, in modo autonomo e indipendente, in linea con il principio di autodeterminazione dei popoli riconducibile alle norme di diritto internazionale cogente ai sensi degli artt. 1, par. 2, 55 e 76 della Carta delle Nazioni Unite;
ESPRIMENDO
piena solidarietà a tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti e interessati da un conflitto che sembra non avere soluzione né pace, in particolare i più deboli come i bambini, i malati e gli anziani,
IMPEGNA
il Governo regionale ad attivarsi, anche attraverso i Parlamentari valdostani, per chiedere al Governo nazionale:
1) di incoraggiare e sostenere ogni azione utile a garantire il cessate il fuoco umanitario nelle aree oggi interessate dagli scontri, l'immediata liberazione degli ostaggi, la sicurezza dei due popoli e l'operatività degli aiuti umanitari per la popolazione civile a Gaza, in linea con i principi definiti dalla risoluzione ONU 2728;
2) a promuovere un'azione ampia, condivisa e coordinata a livello internazionale, con il coinvolgimento dell'Unione europea e delle Nazioni Unite, per l'organizzazione di una vera conferenza di pace;
3) a favorire lo sviluppo di un'Autorità Nazionale Palestinese moderata affinché possa poter esercitare sovranità sul proprio territorio emancipandosi da ogni influenza e/o limitazione nell'agire dettata dal ricatto di organizzazioni terroristiche, come Hamas, che va necessariamente disarmata e messa in condizione di non perpetrare azioni di stampo terroristico come quella del 7 ottobre 2023.
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Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,26 alle ore 17,45.
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