Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4160 del 21 novembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 4160/XVI - Interpellanza: "Avvio di un tavolo di confronto con gli istituti di credito per evitare la chiusura di sportelli bancari e bancomat".

Bertin (Presidente) - Punto n. 30. Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Ecco un altro pezzo del puzzle che è stato evocato ieri riguardo allo spopolamento, alla desertificazione bancaria. È notizia ormai di più di un mese fa la chiusura dello sportello bancario di Etroubles, che rimaneva l'unico nella Coumba Freida e anche della chiusura dello sportello bancario di Antey-Saint-André...

(intervento di un Consigliere fuori microfono)

...e anche di Brusson dice l'Assessore.

Ci sarà poi la prossima chiusura dello sportello di Morgex; notizie queste che sono assolutamente negative, soprattutto per i non nativi digitali, il cui numero comunque non è così esiguo. Partiamo da un presupposto: che questi istituti bancari non sono degli enti pubblici, quindi giustamente da un lato fanno le loro scelte, la loro autonomia però cozza spesso con i bisogni dei cittadini, almeno in diversi comuni, che magari non hanno una così grande popolazione, che, una volta chiuso lo sportello, devono fare decine e anche decine di chilometri per usufruire di un servizio. I dati appunto sulla cosiddetta "desertificazione bancaria" sono allarmanti.

Secondo l'UILCA, UIL Credito, Esattorie ed Assicurazioni, in Italia dal 2018 al 2023 gli sportelli bancari sono diminuiti del 20,7%, 5.248 in meno in cinque anni, i Comuni serviti dalle banche sono diminuiti del 13,4% e anche i dipendenti degli sportelli hanno subìto un calo del 6%. Sempre secondo l'UILCA, che ha svolto alcuni sondaggi anche interessanti, nove persone su dieci sono insoddisfatte della chiusura delle filiali bancarie nel proprio comune e ben cinque su dieci dichiarano di recarsi in una sede bancaria almeno una volta al mese. Sette persone su dieci dichiarano inoltre di aver avvertito abbastanza o molto la mancanza di una filiale bancaria nel proprio comune.

Ma perché gli istituti bancari decidono di chiudere i loro sportelli? Essenzialmente per tre motivi: il primo è la riduzione dei costi, quindi si tende a chiudere dove c'è meno utenza a livello di popolazione. Poi c'è il secondo motivo che sono le aggregazioni bancarie che sono state fatte e un terzo motivo: quello della digitalizzazione, perché comunque si utilizza sempre di più l'Internet Banking. Non si possono però fare ovviamente questi ragionamenti sulla pelle dei cittadini.

Focalizzandosi in maniera un pochino più diretta sulla Valle d'Aosta, abbiamo ad oggi 40 mila Valdostani che risiedono in Comuni che non registrano la presenza di alcuna banca sul loro territorio; oltre un terzo dei Valdostani, che è stato privato dell'accesso agli sportelli bancari dal 2015 ad oggi, quindi meno di dieci anni, 18.500 Valdostani che risiedono in Comuni che hanno un solo sportello bancario e il 68% dei Comuni valdostani che non ha sportelli bancari sul proprio territorio. Questi sono dati dell'Osservatorio sulla desertificazione bancaria della CISL. Proprio perché gli istituti bancari non sono enti pubblici, lo spazio di manovra è limitato, ma credo che un tentativo almeno di capire i motivi per cui questi sportelli bancari vengano chiusi sia assolutamente necessario. Si chiede quindi con quest'iniziativa, oltre che una serie di dati anche più recenti, se ci sia la volontà di avviare un tavolo di confronto insieme ai Sindaci, le Associazioni dei consumatori, con i responsabili degli istituti di credito per capire in qualche maniera le loro motivazioni della chiusura di questi istituti bancari sul territorio e capire anche quali possano essere gli strumenti con cui mantenere quelli aperti e, nel caso, incentivare la nascita di nuovi.

Presidente - Risponde il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Le richieste del collega Lavy riguardano quale sia l'attuale numero di sportelli bancari e bancomat sul territorio regionale e quanti sportelli bancari e bancomat siano stati chiusi negli ultimi tre anni e in quali Comuni.

Per quanto riguarda i dati statistici della relazione annuale 2024 sull'economia regionale della Banca d'Italia, si ricava che nel 2013 erano presenti in Valle con propri sportelli quindici banche, nel 2022 quattordici e nel 2023 tredici banche. Per quanto riguarda gli sportelli, invece i numeri sono i seguenti: nel 2013 gli sportelli bancari sul territorio regionale erano novantanove, nel 2022 erano scesi a sessantotto e nel 2023 a sessantasette. Gli sportelli bancari attualmente presenti in Valle d'Aosta, come da informazioni fornite dalla filiale della Banca d'Italia, sono sessantacinque, i bancomat sono centotrentasette, ultimo dato disponibile del 2023.

Per quanto riguarda le chiusure, nel 2021 gli sportelli erano sessantotto, quindi ci sono state tre chiusure: una ad Aosta, una a Issogne e una a Etroubles, mentre il numero dei bancomat nel 2023, centotrentasette, è uguale a quello del 2021. Questa diminuzione del numero di sportelli è peraltro leggermente migliore, ma in linea con il dato italiano complessivo, che vede gli sportelli bancari diminuire da 31.761 del 2013 a 20.161 del 2023. La relazione di Banca d'Italia fotografa poi un altro dato, ovvero che i Comuni serviti da banche erano in Valle d'Aosta trentaquattro nel 2013 e ventiquattro lo sono nel 2023, dato inficiato dai piccoli numeri della nostra realtà, ma in linea con il trend d'Italia che vede i Comuni serviti da banche passate da 5.846 nel 2013 a 4.651 nel 2023. Il rapporto della Banca d'Italia fornisce poi anche dei dati di segno opposto, come si può immaginare. I servizi di home banking, come anche riportato parzialmente nella valutazione del Consigliere, alle famiglie su 100 abitanti in Valle d'Aosta passano da 45,2% nel 2013 al 78,3% nel 2023 e i bonifici online hanno raggiunto l'88,8% del totale ed erano meno del 54% nel 2013. Di segno opposto è anche il dato sugli sportelli Bancoposta, che passano da cinquantasette nel 2013 a sessantasei nel 2023, analogamente a quanto avvenuto in tutta Italia.

Ringrazio intanto la filiale della Banca d'Italia di Aosta, in particolare il vicecapo dottor Paolo Emilio Mistroli, che ci ha permesso di analizzare questi dati e ci ha messo a disposizione gli aggiornamenti per rispondere nella maniera più puntuale possibile.

Per quanto riguarda la terza domanda invece: "se ci sia l'intenzione, insieme ai Sindaci e alle Associazioni dei consumatori, di avviare un tavolo di confronto con i responsabili degli istituti di credito per evitare la chiusura di sportelli bancari e bancomat", nel rapporto annuale dal 2023 Banca d'Italia ha dedicato un approfondimento specifico a quest'argomento, evidenziando come tra il 2015 e il 2022 il numero di sportelli bancari, in rapporto ai residenti, si è ridotto del 27%, in linea con quanto avvenuto in tutta l'Eurozona e non solo in Italia, rimandando a questo approfondimento, reperibile sul sito della Banca d'Italia per altri dati, come, ad esempio, la presenza degli sportelli postali, che fanno sì che complessivamente il numero dei Comuni valdostani, senza alcun servizio bancario, scenda a nove. Mi sembra però importante, in relazione alla terza domanda, segnalare che la diminuzione degli sportelli bancari è ricondotta alla ricerca di efficienza degli operatori, a cui si sono aggiunti gli effetti delle innovazioni tecnologiche e delle nuove abitudini di pagamento. In sintesi, non solo in Valle d'Aosta ma in tutta Europa la rete territoriale delle banche è stata ridimensionata e si potrebbe anche dire che il settore bancario è l'ultimo arrivato se si pensa alla progressiva diminuzione o chiusura incominciata oltre vent'anni fa degli uffici territoriali e di altri servizi di interesse generale come la telefonia, il gas o altri servizi anche di ordine statale e pubblico.

Questo detto, anche per esperienza diretta, le interlocuzioni in merito alla presenza di sportelli sul territorio e un confronto che sconta politiche aziendali di ampio raggio con multinazionali che non hanno nessun radicamento sul territorio e con le quali le opportunità di confronto sono da parte delle Amministrazioni davvero molto limitate, se non inesistenti.

Inoltre aggiungiamo una forte implementazione delle apparecchiature per i pagamenti elettronici, che ormai interessano la quasi totalità delle realtà economiche, turistiche e commerciali del nostro, come altri territori, che nel tempo hanno abbattuto la funzione di intermediazione delle banche, così come le funzioni sempre più specialistiche delle stesse, che dedicano personale specializzato alle varie categorie di clienti; clienti che in gran parte dei casi sono raggiunti presso le loro attività o residenze o seguiti su appuntamento in maniera flessibile, abbattendo anche in tal caso la necessità di una sede territoriale diffusa. Ci sono poi azioni degli istituti che ricercano l'efficienza, ciò significa spesso semplicemente riduzione dei costi a fronte di un'implementazione dei servizi standardizzati. In questo senso l'attività della Regione e delle Istituzioni nei confronti degli istituti di credito punta anche a creare metodi di pagamento e procedure che agevolino i servizi a distanza, con l'utilizzo di apposite applicazioni e modalità operative attuabili da mobile banking, che possano neutralizzare il calo dei servizi territoriali classici. Quello che possiamo fare e che facciamo da sempre in Valle d'Aosta è mettere invece in atto una serie di azioni necessarie per mantenere vivo, abitato tutto il territorio e, di conseguenza, interessante per gli operatori e i fornitori di servizi come quelli bancari.

In buona sintesi, io credo che le opportunità che già vengono messe in atto e le richieste che vengono avanzate periodicamente dai Comuni, assieme anche alla Regione, ma principalmente dai Comuni, che, una volta avevano delle armi un po' più affilate per poter incentivare gli istituti di credito a posizionare uno sportello o un bancomat sul proprio territorio, principalmente legati ai servizi di tesoreria, che davano la possibilità alle banche di entrare nel tessuto, anche socio-economico, del territorio e di potersi così accaparrare una parte della clientela... oggi questi meccanismi sono superati da altre tecnologie e da altre innovazioni e anche queste opportunità, che erano a disposizione dei Comuni, con le loro risorse e con la loro possibilità di rendere un servizio alla comunità tramite uno sportello bancario, vengono ad affievolirsi. Il contatto c'è sempre, c'è comunque ed è evidentemente à la une, soprattutto da parte degli enti territoriali, ma effettivamente il cambiamento anche di abitudini deve portarci a lavorare di più su quelle che possono essere delle agevolazioni, anche di preparazione per chi deve riadattare il proprio sistema all'evoluzione dei servizi offerti dal sistema bancario. Questo va un po' nell'ottica di quello che anche l'Amministrazione regionale sta facendo per cercare di inserire nei circuiti bancari tutta una serie di opportunità, anche di rapporto diretto con l'Amministrazione, per quanto riguarda, ad esempio, i pagamenti o altre situazioni che possono toccare direttamente il contesto dell'Amministrazione regionale in particolare.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Lavy.

Lavy (LEGA VDA) - Presidente Testolin, io sono abbastanza allibito, anche alla luce della discussione che c'è stata ieri, si è detto: "Bisogna garantire i servizi", è stato un coro sul dire che bisogna garantire i servizi e sono assolutamente d'accordo. Avere degli sportelli bancari significa avere un servizio sul territorio. Ora lei si è messo a dire che giustamente il mondo va avanti, c'è un'innovazione, c'è anche un cambio di abitudini e che quindi alla fine siamo in trend con il livello nazionale, siamo in trend anche a livello europeo, allora chi se ne frega se chiudono un po' di sportelli bancari, tanto si va avanti, non importa.

L'Internet Banking sta aumentando e sarebbe interessante capire se la percentuale di aumento delle persone che usano l'Internet Banking sia una volontà o un obbligo, perché è ovvio che, se chiudono degli sportelli bancari nella Coumba Freida, è normale che poi gli utenti debbano in qualche maniera imparare a usare altri sistemi se non vogliono rimanere a secco.

L'ha detto lei: si è passati da novantanove sportelli a sessantacinque in circa 10 anni. Allora, se sono un servizio, è un conto, se non sono un servizio, ha detto lei, anche in ottica di risparmio dei costi, facciamo così...

(intervento di un Consigliere fuori microfono)

...non la Regione, perché ovviamente la Regione in questo caso non c'entra, ma invitiamo gli istituti bancari, in nome del risparmio, a chiudere tutti gli sportelli della Valle, facciamo le sedi delle banche solamente ad Aosta e siamo tutti felici se allora il discorso è quello del risparmio dei costi. Poi ha detto un'altra cosa interessante: che oggi il confronto con gli istituti bancari è inesistente, ma con quest'iniziativa si chiede se ci sia la volontà di istituire un tavolo, proprio per fare in modo che questo confronto possa nascere. No, non va bene, non ha senso portare avanti questo discorso, quando invece, per esempio, la Regione Liguria, e anche altre Regioni, hanno istituito degli Osservatori veri e propri sul tema della desertificazione bancaria. Ora che poi possono avere degli effetti più o meno positivi di impatto sull'evitare la chiusura è un altro discorso, ma un minimo di attenzione in più c'è. Qui si fa finta di niente, che vada tutto bene, ma sì, intanto si va avanti, la tecnologia va avanti, l'innovazione va avanti, chi se ne frega se gli abitanti di Brusson nella Coumba Freida di Antey hanno uno sportello in meno, tanto si deve per forza andare avanti alla faccia di chi magari deve rimanere in quei Comuni lì e non ha la possibilità, per via dell'età o per via di tante situazioni, di avere accesso all'Internet Banking.

Sinceramente mi verrebbe da dire fate pace con il cervello, ieri dite una cosa sul mantenimento dei servizi, oggi che viene proposto un sistema per in qualche maniera non dico per bloccare, ma avere una concertazione con gli istituti che danno dei servizi questo non va bene, è inutile. Veramente e sinceramente non ho parole.

Presidente - Per una precisazione un minuto, non di più, il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Solo per dire che il populismo è ammesso nelle repliche, fare pace con il cervello se lo fa a casa sua.