Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4095 del 7 novembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 4095/XVI - Interpellanza: "Condivisione della scelta di Finaosta S.p.a. di procedere alla sostituzione del Direttore Generale tramite una progressione interna".

Bertin (Presidente) - Punto n. 60. Per illustrare l'interpellanza si è prenotato il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Per introdurre quest'interpellanza partirò dalle linee guida recanti la disciplina applicativa della legge n. 20 in materia di partecipate, adottate con deliberazione n. 1591 del 14 dicembre 2022.

Nell'ambito delle linee guida, l'articolo 5 esprime un principio: sebbene la partecipazione pubblica non muti la natura di soggetto privato della società, la natura pubblica del socio unico o maggioritario comporta significative deroghe alla disciplina generale e non potrebbe essere diversamente in ragione della natura del capitale impiegato, che proviene dalla collettività.

È una pronuncia della sezione delle Autonomie della Corte dei conti del 2021.

Nell'ambito del testo unico delle società partecipate, in particolare all'articolo 19 - e i principi sono contenuti in questa deliberazione - si rimanda per l'appunto al fatto che le società a controllo pubblico stabiliscono con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale, nel rispetto dei principi, anche di derivazione europea, di trasparenza, pubblicità e imparzialità, e c'è un rimando al decreto legislativo 165/2001.

Cito questo passaggio perché poi ci tornerò nella parte finale, sperando di avere il tempo, visto quello che devo cercare di rappresentare.

La Finaosta ha adottato e ha applicato effettivamente le disposizioni del testo unico, come anche della legge n. 20 e, ovviamente, sulla base di queste linee guida ha adottato un regolamento per il reclutamento del personale, sempre in considerazione delle linee guida relative al 14 dicembre 2022.

Io non so se ci sia tanto da ridere... però vado avanti, augurandomi che mi ascoltiate.

A fronte di questo, le linee guida tendono, per l'appunto, a indicare la necessità che le partecipate si dotino di questi regolamenti.

Nelle stesse linee guida, al punto C, nell'ambito delle procedure selettive per il reclutamento del profilo dirigenziale, si dice: "Le procedure selettive per il reclutamento del personale dirigenziale sono sempre aperte" - nel pieno rispetto, appunto, del TUSP - "Senza alcuna possibilità di compiere progressioni verticali di carriera, inquadramento in qualifica superiore verso l'area dirigenziale, in ragione della diversa disciplina applicabile, segnatamente derivante dal diverso livello di contrattazione, nonché dalla mansione e qualifica differente rispetto all'area immediatamente sottostante". Semplifico: dirigente contro dirigente, nulla quaestio.

Ma c'è un altro passaggio che dobbiamo considerare: il punto H delle stesse linee guida, "Assunzione del direttore generale", ove previsto, ovviamente. "In ragione della peculiare alta professionalità e attività svolta dal direttore generale" - che, nell'ambito di Finaosta, ricordo, non soggiace soltanto al TUSP, ma anche alla regolamentazione di indirizzo della Banca d'Italia, molto più stringente - "Di gestione e organizzazione aziendale, nonché per il necessario rapporto che intercorre tra questo e l'organo di governo della società" - il direttore generale stesso nelle finanziarie è un organo esecutivo, che ha un rapporto molto particolare ed è non solo a capo dell'organizzazione, ma è un dirigente ulteriormente particolare -"Le società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione devono stabilire" - sempre in riferimento al TUSP - "Che il direttore generale è assunto con contratto a tempo determinato".

Si dice poi, nell'ambito di questo punto, e mi fermerò solo sulle prime parole, che "Nell'ambito di una procedura ordinaria aperta la procedura è esterna".

Vero è che al successivo punto B si prevedono delle procedure eccezionali, ma si dice: "In via del tutto eccezionale rispetto alla procedura ordinaria, è data la possibilità alle società controllate di procedere, mediante l'assegnazione dell'incarico di direttore generale a un dirigente interno ritenuto in possesso dei requisiti previsti per l'incarico stesso, nel rispetto delle disposizioni dettate dai contratti collettivi applicabili. In ogni caso, il Consiglio di amministrazione è tenuto a fornire adeguata motivazione in merito al possesso dei requisiti richiesti per l'assegnazione dell'incarico. Si rimanda al punto C per quello che riguarda le procedure".

C'è un fatto, e arrivo al punto: a fronte di queste linee guida, è stato adottato il regolamento di reclutamento del personale. In alto c'è la Costituzione, poi c'è il 165, con il TUSP, poi ci sono le linee guida che la Regione, l'azionista, dà alle sue partecipate, poi c'è lo statuto della società e poi ci sono i regolamenti. È una sorta d'imbuto sempre più stringente.

Nell'ambito del regolamento del reclutamento del personale si dice: "La società, sulla base del fabbisogno del personale e del piano assunzionale approvato dal Consiglio di amministrazione per l'individuazione del profilo ricercato, effettua una preventiva verifica circa la possibilità di attingere a graduatorie in corso di validità. Qualora ciò non sia possibile, o la verifica restituisca esiti negativi, la società attiva apposita procedura selettiva".

Ma non solo, nella parte finale del regolamento si dice: "Fatta salva la disciplina del contratto collettivo nazionale di riferimento, per le ipotesi di assegnazione di mansioni superiori, per la copertura di posizioni lavorative non dirigenziali" - quindi tutto lo scibile umano non dirigenziale - "Create ex novo di quelle rese vacanti" - però stiamo parlando della non dirigenziale - "Può esperire apposite procedure di progressione interna, e le disciplina".

Detto questo, per tutto quello che è dirigenziale - ripeto - il regolamento è più stringente, perché è una forma d'imbuto rispetto alle linee guida - bisogna esperire delle procedure, ovviamente come previste dallo stesso regolamento e, in linea generale, dalle linee guida e dalla normativa che ho citato.

A fronte di questo, interpelliamo il Presidente della Regione per conoscere: "Quali siano le motivazioni che hanno portato oggi la società finanziaria regionale a procedere con una progressione interna per la sostituzione del direttore generale dimissionario";

"Quali altre progressioni interne avranno corso a seguito dell'avvicendamento alla Direzione generale, ovvero nell'ambito delle cosiddette soluzioni organizzative citate dal comunicato stampa di Finaosta, nell'ambito delle dichiarazioni fatte all'annuncio delle dimissioni del direttore generale"; "Se nell'ambito della scelta fatta dalla società, così come citata appunto nel punto precedente, vi siano state interlocuzioni con la stessa e, in caso positivo, con quali risultanze e, in caso negativo, per quale motivo non siano state avviate" e "Se il Presidente della Regione ritenga condivisibile la scelta fatta dal Consiglio di amministrazione della società Finaosta di procedere alla sostituzione del Direttore generale con una procedura di progressione interna, rispetto alle modalità scelte a suo tempo per la nomina del dimissionario".

Non me ne voglia il Presidente, ma la delega alle partecipate è, in fin dei conti, al titolare effettivo di tutta l'amministrazione regionale.

Presidente - Per la risposta, il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - La disamina normativa l'ha già fatta il collega, io mi limiterò a rispondere ai quesiti che sono stati posti. Peraltro credo che chi di dovere abbia preso le proprie decisioni e le proprie valutazioni sulla scorta delle normative vigenti, di questo sono fiducioso.

Per quanto riguarda il primo quesito, cioè "Quali siano le motivazioni che hanno portato oggi la società finanziaria regionale a procedere con una progressione interna per la sostituzione del direttore generale dimissionario", Finaosta informa come, relativamente al punto 1, la motivazione sulla base dell'individuazione di una risorsa interna ai fini dell'avvicendamento del direttore generale risiede nel fatto che detta risorsa, oltre a possedere tutti i requisiti d'idoneità richiesti per la posizione in argomento, ha potuto maturare un elevato grado di conoscenza dei processi e delle dinamiche aziendali, nonché delle risorse in organico.

La stessa, inoltre, nello svolgimento dell'attività di governo nell'area business della società, ha confermato pieno allineamento con gli indirizzi strategici aziendali.

Detti elementi rappresentano un valore aggiunto importante, chiaramente non rinvenibile in candidati esterni, stanti peraltro le esigenze di garantire immediata continuità all'operato della società.

Al punto 2: "Quali altre progressioni interne avranno corso a seguito dell'avvicendamento della Direzione generale, ovvero nell'ambito delle cosiddette soluzioni organizzative citate dal Presidente della Finaosta S.p.a. nell'ambito delle dichiarazioni fatte all'annuncio delle dimissioni del direttore generale". Relativamente al punto 2, Finaosta evidenzia come l'avvicendamento della Direzione generale sarà accompagnato dall'istituzione, a diretto riporto della Direzione generale e con poteri sostitutivi della stessa, di una direzione di coordinamento della cosiddetta "Divisione staff", comprendente le unità organizzative che non sono direttamente coinvolte nel processo del credito e degli adempimenti relativi all'amministrazione, alla contabilità, alla finanza, alle segnalazioni di vigilanza e al controllo di gestione nonché all'istituzione, a diretto riporto delle direzioni di cui al precedente punto, di 2 ulteriori direzioni: da una parte la direzione di governo, "Servizi e studi", con funzione di supervisione dell'operatività relativa alla funzione risorse umane, alla funzione organizzazione, al servizio sistemi informativi, al servizio studi ed advisory, di nuova costituzione, al servizio Coa, al servizio legale, agli affari generali, al servizio consulenza normativa regionale, al data protection office, referente interno; dall'altra parte la direzione "Partecipazioni", con funzione di supervisione dell'operatività relativa all'ufficio Partecipazioni e al servizio consulenza strategica.

La soluzione organizzativa deliberata - oltre ad assicurare che l'operatività aziendale possa proseguire senza soluzione di continuità - mira al perseguimento di due principali obiettivi, ritenuti fondamentali per il mantenimento nel tempo degli attuali livelli di performance, sia qualitativi che quantitativi.

Il primo si traduce nell'individuare un top management pronto da subito ad assumere la guida operativa della società, con pieno allineamento agli indirizzi strategici individuati dal socio e dal Consiglio di amministrazione, tanto a garanzia del mantenimento delle direzioni individuate, al fine di raggiungere gli obiettivi assegnati a Finaosta in termini di posizionamento e di sviluppo dei servizi resi a beneficio del tessuto socio-economico regionale.

Il secondo, accessorio al primo, ma non di minore importanza, fa leva sul fattore temporale. Per il raggiungimento di obiettivi strategici di medio-lungo periodo, si è ritenuto necessario individuare risorse che per esperienza lavorativa possano garantire una guida solida e duratura della società.

Si evidenzia infine, e più in generale, come la soluzione si ponga come opportuno allineamento della struttura ai principali canoni di organizzazione aziendale, che suggeriscono che la stessa, ove possibile, tenga conto di un adeguato riparto delle responsabilità attribuite agli organi operativi di vertice. A tanto risponde l'individuazione di tre nuove figure dirigenziali, le quali si porranno, non solo operativamente, a supporto della Direzione generale.

Per quanto riguarda il terzo quesito, cioè "Se nell'ambito della scelta fatta dalla società, così come citata al punto precedente, vi siano state delle interlocuzioni con la stessa, in caso positivo con quali risultanze e in caso negativo per quale motivo siano state avviate", si conferma che, trattandosi di riorganizzazione con marcata valenza strategica, la soluzione organizzativa sia stata previamente portata all'attenzione del socio, il quale ha confermato piena fiducia nei confronti dell'organo amministrativo della società.

Per il quarto quesito, "Se il Presidente della Regione ritenga condivisibile la scelta fatta dal Consiglio di amministrazione di Finaosta di procedere alla sostituzione del direttore generale con una procedura di progressione interna rispetto alla modalità scelta a suo tempo per la nomina del dimissionario", la quarta domanda appare quasi posta a livello di curiosità personale, o come sorta di analisi di gradimento. Posso tranquillamente risponderle che il corretto e fattivo confronto con la presidenza di Finaosta si è concluso con una piena e più ampia fiducia nel fatto che la scelta doveva essere espressione non condizionata del Presidente della finanziaria e del suo Cda.

Se devo tuttavia esprimere un giudizio, la stessa trova la mia piena condivisione e apprezzamento nel garantire, in primis, una piena ed immediata continuità operativa, che altre opzioni non avrebbero garantito. Questo va aggiunto alla stima personale per la persona incaricata che, per quanto ho avuto modo di apprezzare e per quanto possa valere la mia valutazione, peraltro non dovuta, è persona seria, motivata, appassionata, oltre che tecnicamente preparata e competente.

Presidente -Per la replica, il consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Parto dalla fine. Si può liquidare l'ultima domanda come curiosità personale, è sicuramente una domanda scomoda, ma chi ha grandi responsabilità a volte deve rispondere a domande scomode. In realtà era molto più semplice: perché precedentemente si è fatta una selezione e oggi no?

Soprattutto mi pongo una questione... lo dico perché l'altra volta era anche lei, Presidente, quindi ho valutato questo, non c'era un'altra persona. Questa domanda è stata posta, ho ricevuto la risposta, va bene, ne prendo atto.

Il fatto è questo: nella risposta si sono rappresentati due aspetti. Uno lo riassumo così: lei giustamente ha detto che il top management doveva essere pronto da subito per rispettare gli obiettivi assegnati dal socio Regione e poi ne ha fatto anche una questione di timing. Benissimo, io però mi dico una cosa, in modo provocatorio: come può una realtà essere prontamente attiva nel rispondere agli obiettivi assegnati dal socio Regione, se non rispetta le direttive che il socio Regione le ha dato, con una deliberazione ancora in corso di validità, fino a prova contraria, ma soprattutto non rispettando un suo regolamento interno.

Perché la questione è questa: spesso le società partecipate - anche giustamente, soprattutto per chi ha un'organizzazione di tipo privatistico - lamentano la grande burocrazia della governance che la Regione fa su di esse, ma se un regolamento viene adottato dalla stessa società, perché non viene rispettato?

Il vero problema non è tutta la discussione che ho fatto in precedenza sulle fonti normative, ma è semplice, due righe! Il regolamento di Finaosta, che mi risulta essere ancora in corso di validità, dice una cosa ancora più chiara. Escludendo tutta una serie di possibilità, perché non è stato rispettato? Non prevede neanche la soluzione emergenziale, questo regolamento, che invece eventualmente viene predisposta nelle linee guida.

È questo l'assurdo. Non mi si giri la questione sulle persone, perché potrei anche dire che in alcune occasioni delle selezioni esterne non hanno permesso la partecipazione di risorse interne, che nel corso della vita della Finaosta sono cresciute e potevano portare la loro esperienza e il lavoro che avevano già fatto. Invece non hanno potuto partecipare a quelle selezioni, perché nel bando è stato previsto così, tra l'altro per posizioni inferiori a quella del ruolo del direttore generale.

Ripeto: non l'ho scritto io, questo regolamento, non l'ha scritto neanche l'amministrazione regionale, l'ha scritto la Finaosta. Allora mi dico: come si può oggi dire che c'è stata la necessità di avere una pronta risposta per rispettare gli obiettivi assegnati dal socio Regione, se poi una società partecipata in house, cioè un braccio dell'amministrazione, non rispetta i regolamenti che si è data? Sono preoccupato.