Oggetto del Consiglio n. 4033 del 5 novembre 2024 - Resoconto
OBJET N° 4033/XVI - Communications du Président du Conseil.
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 29 Consiglieri, possiamo dare avvio ai lavori di oggi. Punto n. 1 all'ordine del giorno.
In apertura di questo Consiglio, desidero esprimere il cordoglio del Consiglio regionale per l'improvvisa scomparsa di Massimo Lévêque.
La Valle d'Aosta perde un attento studioso delle nostre dinamiche economiche. Un economista che ha messo la sua esperienza e la sua visione al servizio della nostra comunità, sia in qualità di Assessore che nei diversi ruoli ricoperti durante la sua carriera professionale. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla moglie Maria Cristina, al figlio Philippe, al fratello Alessandro e a tutta la sua famiglia.
Consigliere Sammaritani ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Abbiamo appreso ieri la notizia di questa morte così improvvisa che ci ha davvero spiazzati, un amico da circa 50 anni che, come già ha detto lei, Presidente, era persona di mente brillante, non soltanto nella sua materia, l'economia, ma era piacevole conversare con lui di qualsiasi cosa, dalla cucina fino allo sport, con la sua passione per il Toro che purtroppo gli dava nel tempo, più che soddisfazioni, preoccupazioni, ma che affrontava sempre con il sorriso.
E non vederlo più qui intorno alla Regione, dove lui s'interessava sempre anche delle questioni politiche, che trattava sempre con la consueta brillantezza e sagacia, davvero sarà una cosa che ci mancherà.
Devo dire che davvero sono persone che arricchiscono una comunità e ci mancherà sicuramente.
Il mio pensiero e il nostro cordoglio, di tutto il gruppo, va alla moglie Maria Cristina e ai suoi familiari. Ciao, Massimo.
Presidente - Consigliere Di Marco ne facoltà.
Di Marco (PA) - Per me è estremamente difficile trovare le parole giuste per ricordare Massimo, un amico che ho salutato nella serata di domenica senza sapere che se ne sarebbe andato troppo presto, ponendo così fine, e senza preavviso, alla consuetudine di trovarci insieme quotidianamente per dividere momenti preziosi di dialogo e condivisione.
Diversi e tutti ugualmente importanti i ruoli che ha ricoperto nella sua intensa vita pubblica: economista, ricercatore, docente universitario, autore di saggi e di monografie, e uomo delle istituzioni. In ciascuno di essi ha saputo portare la sua profonda competenza e le sue indiscusse capacità, che ne facevano un punto di riferimento e un professionista attento e preparato. Eppure, nel ricordarlo oggi in questa giornata di dolore e di lutto, voglio soprattutto sottolinearne le doti personali e umane.
La profondità del suo pensiero, la lucidità della sua visione e l'attenzione che riservava alle questioni che riguardavano la Valle d'Aosta facevano di lui un interlocutore impareggiabile, sempre aperto al confronto e sempre disponibile nel dispensare consigli e critiche costruttive, che erano per me un motivo di riflessione e di crescita.
La sua innata disponibilità, la sua delicata sensibilità, la sua simpatia contagiosa e l'estro con cui amava allietare le serate suonando la chitarra ne facevano un amico insostituibile, con cui le serate trascorrevano rapide, sia che si trattassero argomenti seri, o argomenti più leggeri.
Del tempo trascorso insieme serbo ricordi che per me sono indelebili, come indelebili sono le lezioni che da lui ho appreso in merito alla difficile arte di sapersi relazionare con persone diverse, sapendo sempre ascoltare prima ancora che parlare, riflettere prima di agire e mantenere sempre una calma invidiabile anche nei confronti più accesi.
L'ho salutato domenica sera, non sapendo che non ci sarebbe più stata per me occasione di incontrarlo. Se per un attimo potessi tornare indietro, credo che gli direi ancora grazie per il contributo che ha saputo portare alla nostra Regione e, umilmente, anche a me.
A nome del Gruppo consiliare di Pour l'Autonomie, esprimo la nostra vicinanza a Cristina e a Philippe e rivolgo loro un forte abbraccio.
Ciao, Massimo, e solo una volta ancora, lasciatemi dirgli "Ci vediamo domani".
Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Vorrei ricordare il professor Lévêque in un momento complesso, come quello che è stata la fine del suo mandato alla guida della finanziaria regionale. Al di là degli incontri precedenti, che personalmente avevo avuto anche nelle varie presentazioni di studi e di suoi lavori in quel momento complesso, soprattutto per la sua persona, perché era in un tourbillon molto complicato, lo voglio ricordare per la sua maggiore preoccupazione in quel momento, ovvero la salvaguardia e la difesa della reputazione dell'ente che stava guidando.
È stato un momento difficile, ma lo ricordo benissimo nell'ultimo incontro da Presidente della Finaosta, dove mi disse: "Io, prima di tutto, voglio salvaguardare quest'istituzione e quindi scelgo di mettermi da parte".
Gli incontri successivi sono stati molto diversi, si parlava ovviamente del tema principale che riguardava la passione, perché per il professor Lévêque era prima di tutto una passione quella dell'economia, e lo ricordo con un regalo che mi fece di un libro molto lucido che, secondo me, andrebbe rivalutato, che lui scrisse nel periodo degli anni '90: "Autonomia al bivio".
Il sottotitolo di questo libro è: "La Valle d'Aosta fra ricchezza finanziaria e fragilità economica". In due parole c'è la sintesi di una situazione che, in realtà, resta valida e ci sono delle considerazioni che restano validissime in questo libro.
Non solo nel momento in cui me lo regalò ci fu uno scambio tra il mio libretto e il suo libro, ma ci fu la possibilità più volte di affrontare temi sempre con una visione direi molto lucida e anche forse un po', negli ultimi tempi, pessimistica, ma sempre con grande lucidità e con grande interesse.
Direi una cosa banale dicendo che è una notizia che ha colto tutti, più che di sorpresa, e ha riempito e deve riempire la Valle d'Aosta di grande tristezza.
Il gruppo di Rassemblement Valdôtain porge le sue condoglianze alla famiglia e lo ricorderà soprattutto per gli iscritti e i lavori che nel tempo ci ha fornito, ci ha consegnato e ci ha lasciato. Buon viaggio, professore.
Presidente - Consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Mai avrei potuto immaginare di prendere oggi la parola per ricordare Massimo Lévêque che ci ha lasciato ieri prematuramente e improvvisamente. Una persona garbata, per bene, prima che un amico, con un robusto bagaglio culturale. Un profondo conoscitore della nostra regione e delle sue dinamiche socio-economiche, una grande dote di conoscenza e competenza che credo derivi dal connubio della sua esperienza politica, unita alla sua esperienza professionale, laureato in economia, settore in cui ha operato in tutta la sua vita lavorativa.
In politica ha ricoperto, in un momento delicato, l'importante ruolo di Assessore alle finanze, nel periodo 93-97, e poi si è dimesso perché ha creduto in un nuovo progetto politico, il progetto che è stato varato degli Autonomisti, di cui è diventato il mio segretario regionale in quel momento, nel 1997.
Un convinto autonomista, Massimo, che ha sempre posto l'attenzione più sulla responsabilità della gestione dell'autonomia che sulla sua rivendicazione.
Nel pubblico ha assunto un ruolo importante, quello di Presidente di Finaosta nel periodo 2015-2018 e voglio ricordare in quest'aula il suo contributo significativo, in quel momento, nel disegnare il nuovo assetto e il nuovo corso della società CVA.
Era riuscito a maturare l'anno scorso la pensione, aveva concluso il rapporto di lavoro con l'Università della Valle d'Aosta, un impegno a cui credeva molto perché voleva mettere a disposizione dei giovani la sua competenza, credeva nei giovani e pensava molto al loro futuro, ma in quest'anno che mi diceva: "Quando sarò in pensione, avrò più tempo per occuparmi di nuovo della politica", pochi giorni fa mi disse: "Pensavo di aver meno impegni e invece mi sono trovato ad accudire gli anziani di famiglia che mi hanno assorbito molto tempo, ma nonostante questo sono riuscito a lavorare molto di più dell'anno passato".
Ho letto nel suo sguardo e nelle sue parole ancora la voglia di contribuire al bene pubblico attraverso i suggerimenti, i consigli che lui dispensava ogni volta che ci si trovava a scambiare quattro chiacchiere.
Parlava sempre di progetti di crescita della Valle d'Aosta, del suo futuro, dello sviluppo, di infrastrutture, dei giovani, dei grandi temi per i quali avrebbe desiderato un'attenzione maggiore. Lui era un liberale convinto, uno spirito critico, ma che offriva sempre soluzioni ai problemi.
Capitava di trovarsi con lui a parlare di un argomento, dopo una settimana-dieci giorni magari ti mandava una mail con le sue suggestioni o ti sporgeva un foglietto con le sue riflessioni.
È stata una persona che è stata strappata prematuramente alla sua famiglia e agli amici, sono certo che avrebbe potuto dare ancora molto alla collettività valdostana.
In questo momento così triste, non ci rimane che unirci al dolore della sua famiglia e porgere il nostro cordoglio, il cordoglio mio personale, del gruppo e del partito a Cristina, sua moglie, al figlio Philippe, al fratello Alessandro, alla sua mamma, a tutti i familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene. Ciao, Massimo.
Presidente - Assessore Caveri ne ha facoltà.
Caveri (UV) - A nome del gruppo dell'Union Valdôtaine, qualche pensiero che parte dal dolore per la perdita di Massimo. È un'autentica ferita, che fa riandare con il pensiero a quella metà degli anni '70, in quell'Aosta molto diversa da quella di oggi.
I liceali erano un gruppo che s'incontrava, c'era questa socialità diversa da quella dei nostri figli che sono immersi dentro i telefonini, quindi per noi era del tutto normale incontrarsi, chiacchierare, pensare.
In quella caratteristica di noi, baby boomer della fine degli anni '50 - eravamo pieni di speranza, pieni d'idee - Massimo era, fra i ragazzi di allora, uno di quelli più vulcanici, più intelligenti.
Si è poi avvicinato nella sua vita politica a quella grande personalità che è stato César Dujany; faceva parte di quel cenacolo che ebbe anche una concretizzazione in una rivista, si chiamava "Tables rondes", e devo dire che negli incontri che avevamo, quando io stesso mi sono avvicinato alla politica assieme a César, certe riflessioni e certi pensieri su come si sarebbe potuta sviluppare la nostra comunità erano momenti arricchenti, in cui Massimo aveva sempre una zampata finale, che derivava da questa sua cultura vasta, da una visione ricca d'idee e di pensieri.
Si trovò, come Assessore alle finanze, in un momento cruciale all'inizio degli anni '90 con la caduta delle barriere doganali (quindi una revisione completa dei rapporti finanziari con lo Stato, il venir meno dell'Iva da importazione) e lui ebbe una grandissima capacità nel gestire momenti così delicati nei rapporti con il Governo.
Io ricordo degli incontri con i Presidenti del Consiglio dell'epoca e lui con quella flemma, con quella calma che nascondeva però anche la capacità, al momento opportuno, di tirar fuori le unghie, la capacità, appunto, di aiutare la nostra Valle in un momento decisivo per il proprio futuro.
Massimo va ricordato, e qualcuno l'ha fatto meglio di me, anche come un compagnon, una persona con la quale si passavano serate indimenticabili fino a tarda notte, in cui in quei momenti aggiungeva questa sua serietà accademica, che hanno ben conosciuto gli studenti dell'Università della Valle d'Aosta, una capacità impareggiabile di battutista, di intrattenitore con la sua chitarra, come ricordava poco fa Aldo.
La sua morte improvvisa è dolorosa, certamente per Cristina, che è stata la compagna, moglie della sua vita, una donna sempre sorridente, che gli era accanto con grande affetto e con grande amore, e chi ha avuto la fortuna di conoscere Philippe, sa che il Dna non è una cosa casuale. Philippe è un giovane immerso nel mondo della rivoluzione digitale e sicuramente saprà dare anche lui delle cose importanti alla Valle d'Aosta, come ha fatto il suo papà.
Presidente - Consigliere Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (FP-PD) - Intervengo anche io per unirmi al cordoglio per la scomparsa di Massimo Lévêque, uomo che ha messo a disposizione le sue competenze per la comunità, per il servizio della comunità, si ricorda come è stato Assessore tecnico e Presidente di Finaosta tra gli incarichi che ha avuto, credo i due più grandi, e poi professore universitario dell'Università della Valle d'Aosta, dove ho avuto il piacere di essere suo studente.
È stato, io penso, soprattutto uno studioso delle dinamiche economiche della Valle d'Aosta sul futuro della quale non ha mai esitato a rendere pubbliche le sue idee, anche con spirito molto critico e molto diretto.
Alla moglie Cristina, al figlio Philippe e alla sua famiglia giungano la nostra vicinanza e le nostre condoglianze. Ciao, Massimo.
Presidente - Consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - A differenza dei colleghi che mi hanno preceduta, io non ho conosciuto personalmente il professor Lévêque, se si esclude qualche incontro in occasioni ufficiali, soprattutto nel periodo in cui ha ricoperto la carica di Assessore.
Ho invece avuto modo di conoscere la signora Maria Cristina, per ragioni legate ad attività culturali e scolastiche.
Una morte così improvvisa, una dipartita così repentina, non può che lasciare ancora in uno sconcerto maggiore le persone che gli hanno voluto bene.
Alla signora Ronc, al figlio e a tutti i familiari porgiamo le nostre più sentite condoglianze.
Presidente - Il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Parlare così a freddo di quanto è successo ieri, penso che sia stato per tutti qualcosa di assolutamente doloroso.
Il Governo regionale si unisce al cordoglio già espresso dai colleghi del Consiglio che hanno dimostrato, se ce ne fosse bisogno, come una persona che è riconosciuta trasversalmente come una persona valida, una persona che ha messo a disposizione le sue capacità per la comunità, che ha saputo viverla nelle sue varie sfaccettature, sia una persona che arricchisce il nostro patrimonio culturale e umano, una persona che sa crearsi i suoi spazi negli ambiti più disparati, è qualcuno che tiene al suo percorso, ma soprattutto al percorso della collettività all'interno della quale abita.
È per questo motivo che il mio ringraziamento e il mio pensiero vanno a questa persona, a Massimo, con il quale abbiamo in realtà condiviso personalmente più momenti ludici e di spensieratezza, piuttosto che immersi nel contesto che ha caratterizzato la sua vita professionale, ma proprio per questo non mancava un'interazione sugli argomenti più importanti, così come è stato ricordato.
Con questo spirito libero e tanto attento al suo territorio, lo ricorderemo e porgiamo le nostre più profonde condoglianze a Maria Cristina e a tutta la sua famiglia.
Presidente - Il 31 ottobre, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha trasmesso lo schema di norma di attuazione dello Statuto speciale in materia di concessioni di derivazione d'acqua per l'espressione del parere da parte del Consiglio Valle. L'atto è stato trasmesso alla I Commissione.
Il 31 ottobre, la Giunta ha depositato due disegni di legge: legge di stabilità regionale e bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2025-2027.
Il 30 ottobre, l'Ufficio di Presidenza del Consiglio ha presentato il bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 2025-2027, che è stato assegnato alla II Commissione.
Sempre il 30 ottobre, la Giunta regionale ha depositato la versione aggiornata del Complemento regionale per lo sviluppo rurale del piano strategico della Pac 2023-2027.
Il 22 ottobre, il gruppo Progetto Civico Progressista ha depositato una proposta di legge che contiene disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno dei caregiver familiari. L'atto è stato assegnato per competenza alla V Commissione e, per la compatibilità finanziaria, alla II Commissione.
Come convenuto, i punti 54 e 55 saranno trattati congiuntamente.
Il 22 ottobre ho ricevuto una lettera dal gruppo Progetto Civico Progressista che chiedeva d'intervenire presso il Presidente della Regione al fine di giungere a un chiarimento in merito alle affermazioni pronunciate durante la discussione del disegno di legge sui Vigili del fuoco. Ho riportato la questione al Presidente della Regione.
Infine, nell'ultimo Consiglio regionale ricordavamo l'alluvione del 2000, un fatto tragico per la nostra regione. In questi giorni stiamo assistendo alla devastazione di un'altra alluvione. La Comunità autonoma valenciana sta vivendo una catastrofe, umana e ambientale, con centinaia di vittime. Non possiamo non avere un pensiero di vicinanza alle comunità colpite.
Consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Intervengo su due questioni, innanzitutto sullo schema di norma di attuazione su cui ci sarebbero tante cose da dire, ma lo faremo soprattutto quando si entrerà nel merito dell'esame del testo, per ora mi limiterei a osservare che, dopo cinque anni di attesa, ci si sarebbe forse potuti aspettare qualche cosa di un po' più consistente, soprattutto con una maggiore valenza autonomista.
È un testo che, l'abbiamo visto, ricalca la normativa già definita dal decreto legislativo 135/2018, quello per le regioni a Statuto ordinario, con un paio di limitate specificazioni.
Credo che, con questa formulazione che è arrivata, la competenza legislativa della Regione viene comunque delimitata da tutta una serie di paletti.
Ma quello che è un po' sorprendente, direi anche forse misterioso, sono le modalità con cui è avvenuta l'approvazione dello schema della norma d'attuazione da parte della Commissione paritetica, perché in apertura di Consiglio del 2 ottobre scorso - in cui era anche all'ordine del giorno una nostra interpellanza sul tema - il presidente Testolin ci aveva comunicato che il professor Marini, Presidente di Paritetica, gli aveva inviato in data 30 settembre una mail per informarlo che proprio quel giorno era stato approvato lo schema della norma.
In effetti poi io avevo anche chiesto con un accesso agli atti questa mail che diceva esattamente: "In data odierna, 30 settembre, la Commissione Paritetica ha approvato lo schema".
In data odierna, cioè 30 settembre, e siccome noi discutendo l'interpellanza, e successivamente poi anche un ordine del giorno al DEFR, avevamo sollevato qualche dubbio sulla data, ci era stato detto, anche dal collega Marguerettaz che è membro della Paritetica, che effettivamente quella norma era stata approvata il 30 settembre.
Ora, leggendo le premesse dello schema che ci è arrivato, apprendiamo che sarebbe invece stato approvato dalla Commissione Paritetica il 29 luglio 2024, cioè non il 30 settembre ma tre mesi fa, allora non capiamo, perché il professor Marini, e anche il collega, ci hanno detto che lo schema è stato approvato il 30 settembre. A noi, come avevamo già detto, risulta che questa Commissione sarebbe stata riconvocata altre volte dopo il 30: l'8 e il 14, sempre sul tema della norma di attuazione per le concessioni di derivazione idroelettrica, quindi non riusciamo a capire questo balletto delle date.
Non è un argomento capzioso, non è una cosa di poco conto, perché ogni data si presta a diverse considerazioni, basterebbe vedere i verbali di quella Commissione o le convocazioni, ma non vengono dati, allora aspettiamo su questo, ovviamente, delle opportune spiegazioni.
Intervengo poi sulla questione della lettera che abbiamo inviato al Presidente del Consiglio e per conoscenza ai capigruppo il 21 ottobre, di cui ha dato poco fa comunicazione il Presidente dicendo che ha fatto presente al Presidente della lettera.
Noi, nella conclusione della nostra missiva, chiedevamo, Presidente, non solo d'intervenire urgentemente presso il Presidente della Regione affinché si giunga a un chiarimento a proposito delle frasi che erano state pronunciate nel momento in cui si discutevano gli emendamenti sul DL relativo ai Vigili del fuoco, ma chiedevamo anche di dare comunicazione dell'esito di questa sua azione nei confronti del Presidente in una capigruppo, cosa che non è stata fatta, è stato semplicemente detto che oggi si annunciava, ma noi l'esito di questa sua azione non l'abbiamo ancora sentito e ci interessa, anche perché noi la prima lettera l'abbiamo scritta a tutti, anche al Presidente, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta.
C'è poi un'altra lettera che noi le abbiamo inviato, Presidente, in data 15 ottobre -quindi sono passati ormai 20 giorni - che è relativa alla richiesta di avere un'interpretazione, da parte degli uffici, dell'articolo relativo alla legge del 2007, mi riferisco a quell'articolo che parla di limite dei mandati.
Anche di questo non abbiamo ricevuto alcun riscontro.
Sappiamo bene che ci sono trenta giorni per rispondere, però, vista l'importanza del tema, forse un'interpretazione dovrebbe arrivarci.
Presidente - Consigliere Restano ne ha facoltà.
Restano (RV) - Nella giornata di ieri, il gruppo di Rassemblement Valdôtain ha depositato una proposta di legge - il Presidente si è dimenticato di comunicarlo - dal titolo: "Disciplina delle attività di tatuaggio, trucco permanente e piercing".
A dire il vero - guardo l'Assessore alla sanità competente - ne avevamo parlato durante lo scorso Consiglio e l'Assessore aveva annunciato che la Giunta ci sta lavorando; non è una mancanza di rispetto nei suoi confronti, non vogliamo essere irriverenti nei confronti della Giunta e degli uffici che ci stanno lavorando, ma noi lo avevamo annunciato, e per dirla in francoprovenzale: "Can no prénen un eungadzemén no sem dé paolla", ovvero: "Quando ci prendiamo un impegno, noi siamo di parola" e abbiamo depositato questa proposta di legge.
Spero che possa, insieme alla proposta della Giunta, essere condivisa, siamo disponibili a ogni tipo di collaborazione.
Presidente - Vi sono altri interventi? Non vedo altre richieste.
Per quanto riguarda la lettera inviatami una decina di giorni fa da parte del gruppo PCP, la questione è stata affrontata dall'Ufficio di Presidenza e a breve riceverete una risposta.