Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4025 del 16 ottobre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 4025/XVI - Discussione generale sul Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2025-2027.

Bertin (Presidente) - Punto n. 4. Sul punto in oggetto, sono stati depositati tre emendamenti dalla II Commissione consiliare; sono stati inoltre depositati, per ora, ventisei ordini del giorno del gruppo Forza Italia, diciotto del gruppo Lega, dodici del gruppo PCP e venticinque del gruppo Rassemblement Valdôtain.

Per illustrare il documento, si è prenotato il presidente della Regione Testolin, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Il Documento di Programmazione Finanziaria, che siamo chiamati ad analizzare oggi in aula, identifica gli obiettivi strategici e le priorità dell'azione dell'Amministrazione regionale, quantificandone gli oneri finanziari connessi.

Il DEFR 2025-2027 rappresenta lo strumento di avvio del ciclo di programmazione inteso nel senso più ampio del termine, ovvero comprendente, oltre al bilancio di previsione, il Piano integrato di attività e organizzazioni, PIAO, la legge di assestamento, il bilancio e il rendiconto.

In continuità a quanto approvato lo scorso anno, il documento monitora l'attuazione degli obiettivi scritti nel precedente DEFR, verificandone lo stato di avanzamento, con la consapevolezza della necessità di proseguire, con le molteplici attività, i compiti che svolge la Regione.

Tale approccio, inteso a orientare l'attività amministrativa per priorità e misurarne i risultati, è coerente con i più moderni modelli organizzativi, oltre a costituire una possibile risposta a un'esigenza sentita sia dalla struttura amministrativa, sia da parte di cittadini e imprese.

Peraltro, la tendenza in atto nei documenti programmatori è orientata a renderli più chiari e snelli, per permettere l'identificazione e l'assunzione di obiettivi quantificabili, raggiungibili e misurabili, e tali linee sono state recepite nel documento in esame.

Per giungere alla sua articolazione, il Documento di Economia e Finanza Regionale è composto da cinque sezioni così suddivise:

la prima sezione comprende il quadro sintetico del contesto economico finanziario, il quadro istituzionale, il sistema delle partecipazioni, enti strumentali ed organizzazione dell'Amministrazione e il quadro territoriale degli enti locali.

La seconda sezione dà contezza del quadro tendenziale di finanza pubblica regionale, del quadro delle risorse messe a disposizione dai programmi a cofinanziamento europeo, statale e regionale, del quadro delle risorse messe a disposizione dal PNRR e dal PNC.

La terza sezione definisce gli obiettivi strategici per ogni singolo Assessorato, oltre che per la Presidenza della Regione, e sono presentate le attività per il prossimo triennio, illustrati e aggiornati gli obiettivi.

Dalla quarta sezione emergono gli indirizzi degli altri soggetti di rilevanza regionale: società controllate in house, società partecipate ed enti strumentali.

Nella quinta sezione troviamo la pianificazione triennale dei lavori pubblici.

Nell'addivenire a un'analisi puntuale del documento, emerge come il tema centrale sul quale s'intende incentrare l'azione del Governo è rappresentato dalla sostenibilità a medio e lungo termine, intesa in tutte le sue possibili declinazioni e concretizzata negli obiettivi speciali specifici di settore: la sicurezza e la manutenzione per il rischio del territorio, per il presidio del territorio; lo sviluppo economico ed energetico; la dignità del lavoro; l'attenzione al sociale e al volontariato e i servizi alla persona.

I puntuali obiettivi delineati nelle schede contenute nel documento evidenziano come il tema della sostenibilità a medio e lungo termine sia particolarmente rilevante e risulti essere trasversale a tutti i settori e tra le attività di competenza dei diversi Assessorati.

A valle della recente alluvione, che ha gravemente colpito il territorio, le maggiori iniziative saranno concentrate al ripristino delle infrastrutture e alla loro messa in sicurezza e ai bisogni della collettività creati dall'evento alluvionale.

L'evento conferma gli indirizzi assunti fino a oggi e funge da sprone a fare di più nella medesima direzione, rafforzando da un lato le strutture di presidio del territorio, sia pubbliche (Protezione Civile, Corpo forestale valdostano, Corpo valdostano dei Vigili del fuoco, Soccorso alpino), sia private, quali agricoltori e professionisti della montagna, e dall'altro le iniziative volte a contrastare, arginare e mitigare i dissesti idrogeologici, provvedendo alla messa in sicurezza dei versanti e delle valli laterali e a garantire la massima sicurezza possibile sul nostro territorio.

Allo stesso modo, le azioni finalizzate alla manutenzione del territorio, per la loro indubbia trasversalità nell'ambito economico, turistico e di sicurezza, dovranno essere attivate anche attraverso un adeguato sostegno al mondo agricolo.

Le stesse opere viarie di collegamento, con le dovute attenzioni alla sostenibilità ambientale e con il corretto approccio tecnico giuridico, dovranno essere valutate in un'ottica trasversale e promiscua di sviluppo economico, di collegamento turistico, di prevenzione e protezione civile, così come gli impianti di risalita dovranno essere realizzati con il medesimo obiettivo, in un'ottica virtuosa di presidio del territorio, di messa in sicurezza e di sviluppo e adattabilità dello stesso.

Una profonda riflessione, sempre nell'ottica della sostenibilità, sarà inoltre necessaria al fine di porre concrete basi per delineare una politica relativa alle vie di comunicazione, tanto interne quanto transfrontaliere, caratterizzata dall'obiettivo primario della garanzia della sicurezza della circolazione, ma anche alla definizione di condizioni che consentano una programmabilità d'interventi e prospettive future di sviluppo.

A tal proposito, continuano a rivestire particolare importanza il prolungamento della concessione di esercizio del Tunnel del Gran San Bernardo e la realizzazione degli indispensabili lavori di ammodernamento dello stesso, così come l'improrogabile valutazione in merito a un potenziamento dell'infrastruttura del Tunnel del Monte Bianco, con la seria presa in carico della realizzazione di una seconda canna, nell'ambito di un continuo dialogo e confronto politico istituzionale attraverso i canali diplomatici.

Ancora maggiore attenzione sarà dedicata al tema della sicurezza, potenziando le iniziative già adottate, quali l'elisoccorso notturno, il potenziamento e l'ammodernamento delle infrastrutture a supporto del sistema di protezione civile.

Inoltre, prosegue il percorso di valorizzazione dell'autonomia, agendo a tal fine a diversi livelli: da quello amministrativo - con la riforma dell'amministrazione regionale delineata dallo studio condotto dal SDA Bocconi, School of Management, che vedrà l'attuazione di una serie di azioni complementari - a quello regionale, con il rilancio del sistema valdostano delle autonomie e il rafforzamento della rete di rapporti tra gli enti pubblici valdostani, fino al livello statale ed europeo, cercando di recuperare la pienezza delle competenze statutarie e proseguendo il lavoro finora svolto per concretizzare, tra gli altri, la formalizzazione del principio della preventiva intesa Governo-Regione.

Proseguirà poi il lavoro per concretizzare l'avviato percorso per l'applicazione della zona franca nel territorio valdostano e per tracciare il percorso di rinnovo delle concessioni idroelettriche.

Per quanto attiene allo specifico tema degli enti e delle società partecipate, il DEFR aggiorna l'inventario delle società e degli enti partecipati e degli obiettivi istituzionali loro assegnati dalle rispettive leggi istitutive, oltre a declinare le linee d'indirizzo ai soggetti di rilevanza regionale e gli obiettivi specifici, annuali e pluriennali sulle spese di funzionamento in quella sede stabiliti, che prevedono in particolare il mantenimento di un livello di spese di funzionamento delle società, che garantisca in ogni caso il rispetto dell'equilibrio economico e di bilancio e il rispetto degli indirizzi volti a garantire la concreta attuazione dei principi di pubblicità, imparzialità ed economicità nelle procedure di reclutamento del personale.

Nel DEFR 2025-2027 si dà, inoltre, un'ulteriore spinta al principio di rendicontabilità in quanto a fianco all'obbligo di rendicontazione in capo alle società controllate, le società sono tenute a rendicontare sul pieno, parziale o mancato raggiungimento degli obiettivi strategici stabiliti nel DEFR; in tale contesto, il DEFR 2025-2027 è il primo, predisposto secondo questo ciclo di programmazione e controllo, al fine della migliore definizione dei nuovi obiettivi strategici.

Infine, il DEFR traccia quelle che potranno essere le tempistiche e il percorso per la definizione della gestione della casa da gioco e, successivamente, la chiusura della procedura di concordato.

L'esame delle previsioni relative alle tematiche, ai settori di competenza dei singoli Assessorati, evidenzia come il tema della sostenibilità sia il filo conduttore delle azioni e degli obiettivi per il prossimo triennio. Riguardo ai temi della gestione del territorio e dell'attenzione per l'ambiente, è di tutta evidenza come anche la nostra Regione risulti ormai sempre più soggetta e vulnerabile alle anomalie stagionali.

Nel 2022, infatti, la Regione è stata interessata da gravi carenze delle disponibilità idriche, mentre più recentemente, il 29 giugno e il 30 giugno di quest'anno, sono ancora vivi in tutti noi gli effetti dell'alluvione sul nostro territorio.

Le azioni per far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici devono trovare il loro quadro di riferimento e di attuazione negli strumenti di pianificazione territoriale; in tal senso è necessario dunque rafforzare l'azione per la tutela delle risorse idriche, in un'ottica di gestione sostenibile delle stesse, per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrogeologici.

Si rende pertanto indispensabile sviluppare azioni per migliorare e adeguare la gestione integrata del ciclo delle acque e dell'approvvigionamento idropotabile.

Nel settore delle infrastrutture e della manutenzione del territorio, proseguiranno inoltre gli interventi di riqualificazione delle reti e degli immobili pubblici, anche potenziando le misure a favore dei Comuni valdostani.

Gli interventi concerneranno l'efficientamento e l'ammodernamento di edifici istituzionali, l'edilizia scolastica e il polo universitario, oltre alle infrastrutture sportive e alla rete ciclabile di fondovalle.

Quest'ultima rappresenterà un prodotto completo e sostenibile a disposizione della comunità, permettendo altresì di rendere pienamente fruibili tutte le infrastrutture nel loro complesso.

In tema di viabilità e sicurezza stradale, proseguono gli interventi programmati, soprattutto in relazione all'adeguamento dei ponti e dei viadotti regionali, così come le progettazioni dei due tratti di pista ciclabile in linea con la programmazione originaria.

In questo contesto rimangono sempre attuali le interlocuzioni, sia con ANAS che con i gestori della rete autostradale dei trafori, finalizzate a garantire l'accessibilità della rete viaria della nostra regione, sia dall'esterno che internamente.

La tutela della biodiversità, la funzionalità dei servizi, gli ecosistemi e le fruizioni sostenibili del territorio sono anch'essi obiettivi strategici, che dovranno considerare anche la corretta gestione e valorizzazione delle aree naturali protette e dei siti della rete ecologica Natura 2000, così come l'approfondimento delle conoscenze scientifiche sul patrimonio tutelato e sugli effetti dei cambiamenti climatici sulle componenti naturali.

Nel prossimo futuro, s'intende infatti sostenere il ruolo chiave della ricerca anche nei settori ambientali.

È inoltre in fase di elaborazione il Piano regionale di adattamento al cambiamento climatico, evoluzione della strategia approvata nel 2021.

La strategia regionale di sviluppo sostenibile è stata approvata nel mese di gennaio 2023, mentre il Piano regionale per il risanamento, miglioramento e mantenimento della qualità dell'aria scade nel 2024 ed è già stata avviata l'attività di stesura del nuovo Piano, che dovrà considerare azioni più incisive, alla luce dei nuovi limiti definiti dalle nuove direttive europee.

In tale ottica sarà fondamentale il coinvolgimento delle diverse professionalità e la condivisione delle esperienze di tutto il territorio valdostano.

Relativamente al settore delle risorse naturali, sono stati individuati due obiettivi strategici: l'approvazione del programma forestale regionale e l'implementazione della rete escursionistica regionale.

A questi obiettivi si affiancano quelli già evidenziati, relativi alla tutela, alla manutenzione e alla sostenibilità del territorio, al fine di arginare e prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici.

Di rilievo sarà l'attesa approvazione del nuovo Piano faunistico venatorio regionale, al fine di garantire l'efficace funzionamento, e si continuerà a porre attenzione alla pianta organica del Corpo forestale della Valle d'Aosta.

Nello specifico ambito dell'agricoltura, si evidenzia come la conclusione del Programma di Sviluppo Rurale 14/22 abbia comportato un notevole impegno tecnico e amministrativo. Al PSR è oggi affiancato il CSR 2023-2027, con la prevista attivazione dei primi interventi a sostegno del settore.

Altro pilastro del rilancio degli investimenti agricoli è la legge regionale 17/2016, che vedrà l'approvazione di numerosi bandi, alcuni dei quali già attivati nell'anno corrente.

Nel 2025 a questi sostegni si affiancheranno anche i bandi GAL della Valle d'Aosta.

Il settore agricolo, nel suo insieme, sarà sostenuto anche grazie al lavoro di consulenza dei laboratori di analisi del latte e del vino, con il supporto ai Consorzi di miglioramento fondiario e alle Consorterie come forma di dominio collettivo, oltre che con l'organizzazione e il sostegno d'iniziative finalizzate a promuovere l'immagine e l'enogastronomia della Valle d'Aosta.

Per quanto riguarda gli enti strumentali del settore, con AREA si continueranno le attività legate all'attuazione della programmazione 23-27; rimangono infine prioritarie le azioni di promozione della viticoltura eroica a livello nazionale e internazionale, anche per il tramite delle associazioni di produttori.

Il ragionamento ad ampio raggio su accessibilità, sostenibilità e territorio si traduce anche nell'attenzione per l'accesso alle risorse europee e statali, fondamentali per arricchire le opportunità di crescita, oltre che per l'aspetto relazionale di confronto e di collaborazione socio-economica con i territori di confine.

Nella sezione dedicata agli affari europei del DEFR, ampio spazio è dedicato ai programmi di cofinanziamento europeo, statale e regionale - le cui cornici strategiche sono individuate a livello nazionale nell'accordo di partenariato dell'Italia 21-27 e a livello regionale nel quadro strategico regionale di sviluppo sostenibile 2030 - che individuano gli indirizzi e la governance per l'attuazione della politica di coesione europea.

Il fondo statale per lo sviluppo e la coesione, insieme ai fondi europei, rappresenta lo strumento finanziario principale attraverso il quale vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale, territoriale e per la rimozione degli squilibri economici e sociali.

A livello locale, rivestono notevole importanza il programma regionale FESR 21-27 e il programma regionale FSE Plus 21-27, approvati nel 2022 e che saranno attuati fino al 31 dicembre 2029.

Contribuiscono inoltre allo sviluppo del territorio regionale i programmi di cooperazione territoriale europea: nel ciclo di programmazione 21-27 la Regione Valle d'Aosta è infatti interessata da sei programmi di cooperazione territoriale europea, di cui due programmi di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia-Alcotra e Italia-Svizzera, tre programmi di cooperazione internazionale, Spazio Alpino, Europa Centrale ed Euromed, e il programma di cooperazione interregionale Interreg Europe.

Il DEFR illustra poi la strategia dell'area insistente sul territorio regionale, in attuazione alla strategia nazionale per le aree interne, mentre, per quanto concerne la politica nazionale per la montagna, dà conto degli interventi finanziati dal Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, il FOSMIT, e delle attività da porre in essere fino al 2027.

Opportuno spazio è stato dedicato al Piano di sviluppo e coesione della Regione Autonoma Valle d'Aosta, oltre che all'attuazione, a livello regionale, del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale per gli investimenti complementari; in particolare, in riferimento ai progetti Task Force, digitalizzazione, monitoraggio e performance, la cosiddetta Task Force 1000 esperti e il Progetto Bandiera, potenziamento della capacità digitale pubblica dell'Amministrazione regionale del PNRR.

Pour ce qui est des rapports avec les autres minorités linguistiques, l'objectif étant le lancement d'un parcours qui définisse mieux certains aspects de la sauvegarde des spécificités linguistiques et de leur emploi, le DEFR prévoit l'organisation, à l'occasion du 25ème anniversaire de la promulgation de la Loi 482 de 1999, d'une initiative destinée à appréhender la préservation de l'aspect linguistique, dans un cadre plus vaste de sauvegarde et d'innovation de la culture alpine. C'est dans ce but que la Région entend également soutenir activement les activités proposées par l'Association internationale des Régions Francophones, en encourageant les initiatives locales en faveur de la protection des minorités linguistiques et en créant les conditions pour le débat, de plus en plus profond, avec les autres minorités linguistiques et les associations qui œuvrent pour la sauvegarde des dites minorités, tant qu'à l'échelon national qu'international.

Nel settore dell'innovazione e dello sviluppo dell'Agenda digitale, in Valle d'Aosta la strategia regionale, contenuta nel Documento di programmazione ICC, recentemente approvato dal Consiglio regionale, si basa su un modello che poggia su tre componenti fondamentali:

i servizi per i cittadini, le imprese e gli enti locali, da rendere sempre più accessibili, efficacemente fruibili per via digitale e concepiti secondo una logica incentrata sui bisogni dell'utente;

i dati, imprescindibile elemento di trasparenza dell'Amministrazione, ma anche fonte di valore per il territorio e premessa per l'adozione di politiche consapevoli e informate;

le competenze, sia di base che specialistiche, necessarie da un lato quale precondizione per godere dei diritti di cittadinanza digitale e dall'altro come volano per la crescita e l'innovazione.

In materia di sviluppo economico, formazione e lavoro, trasporti, mobilità sostenibile, le linee strategiche per il triennio 25-27 sono state definite con l'obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile del tessuto economico e sociale valdostano, esattamente in linea con il principio di sostenibilità che caratterizza l'intero DEFR in tutte le sue declinazioni.

L'attenzione è rivolta a rafforzare l'occupazione - in particolare per giovani, donne e persone con disabilità - e a migliorare l'inclusione lavorativa e formativa, agevolando, inoltre, l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

Supportare la crescita regionale con misura a favore delle imprese, in particolare quelle giovanili e femminili, continua a essere una priorità anche in questa programmazione.

Si sostiene, inoltre, la transazione verde digitale, con interventi per l'efficienza energetica e il consolidamento di una zona franca per la ricerca e lo sviluppo.

L'artigianato di tradizione viene valorizzato, incentivando la formazione dei giovani professionisti e potenziando le strategie di marketing.

L'elettrificazione della linea ferroviaria Aosta-Ivrea e il miglioramento delle interconnessioni tra trasporti su ferro e gomma, incentivando l'uso dei mezzi pubblici, saranno tra le priorità dell'Assessorato competente per quanto riguarda i trasporti.

Sono previsti, inoltre, investimenti per migliorare infrastrutture, come la situazione aeroportuale e gli impianti a fune, promuovendo una mobilità sostenibile, attiva e sicura.

Per quanto attiene all'ambito della sanità, i punti salienti in applicazione dei contenuti del Piano regionale per la salute e il benessere sociale e dei documenti di programmazione regionale, sono rappresentati dall'approvazione del progetto esecutivo di variante della fase 3 del nuovo Ospedale regionale, con avvio delle procedure di gara per l'affidamento dei lavori, della prosecuzione, della riorganizzazione e del potenziamento dei servizi territoriali e degli interventi di adeguamento e ammodernamento delle strutture residenziali sul territorio.

In ambito sociale, proseguiranno i lavori di revisione della legge regionale 3/2013 per l'edilizia residenziale pubblica e il disagio abitativo, tematica che impegna in maniera sempre più marcata l'attività di gestione dell'Amministrazione, e sarà definita la bozza della nuova legge regionale in materia di terzo settore, nel contesto di un ammodernamento di una sanità sempre più ancorata al territorio, con attenzione alla sostenibilità degli interventi, anche nell'ottica di avvicinare maggiormente i servizi all'utenza.

Nel settore turistico, la priorità è l'elaborazione, entro il secondo mese del prossimo semestre, di un piano di marketing strategico regionale, indispensabile atto di programmazione pluriennale per la promozione turistica, che consentirà una visione strategica, sostenibile e condivisa del prodotto turistico che la Valle d'Aosta rappresenta.

Particolare attenzione sarà rivolta in tal senso alla destagionalizzazione, processo essenziale per uno sviluppo del sistema turistico regionale, e allo sviluppo di un turismo sempre più sostenibile e inclusivo.

Grazie all'avvenuta registrazione del marchio promozionale turistico "Cuore", verrà inoltre avviato un confronto con tutte le strutture regionali, enti e portatori d'interesse, per intraprendere un percorso finalizzato al progetto "Marchio ombrello regionale".

Per le professioni turistiche verrà perfezionato l'iter istitutivo della figura dell'accompagnatore di media montagna e verranno realizzate le azioni volte al rafforzamento dell'attività delle guide alpine e dei maestri di sci.

Proseguirà pertanto il supporto per una sempre maggiorazione sinergica tra le due professioni, anche attraverso la realizzazione di una comune sede denominata "Maison de la montagne".

Il comparto turistico ricettivo e commerciale vedrà l'ammodernamento dell'articolato quadro normativo esistente, al fine di accrescere la competitività della nostra offerta sul mercato turistico in continua evoluzione. Proseguirà il lavoro di regolamentazione delle locazioni turistiche e sarà perfezionata la disciplina dell'imposta di soggiorno, così come verrà portato a compimento l'iter del DDL per disciplinare un riuso di edifici da destinare ad alloggi per il personale di imprese del settore e verrà predisposto un DDL in materia d'incentivi urbanistici per l'ampliamento e la riqualificazione degli esercizi turistico-ricettivi.

Nel settore commerciale sono state rese strutturali le misure di sostegno a favore degli esercizi di vicinato; è già stato avviato, inoltre, un primo studio per l'aggiornamento della disciplina regionale in materia di commercio e si sta ultimando un DDL per disciplinare le attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator.

Per quanto concerne il dominio dello sport, è stato avviato un percorso di riforma della relativa disciplina di sostegno finanziario al settore, accompagnato dalla valorizzazione dei grandi eventi sportivi della nostra regione.

Nell'ambito dei beni culturali, il cuore dell'attività è la costante azione di conoscenza, tutela e conservazione del patrimonio culturale, al fine di consentirne la fruizione presente e futura.

A ciò si affianca un'intensa attività di valorizzazione e divulgazione: oltre a un'ampia offerta di esposizioni, teatro, cinema e spettacoli, saranno quindi portati avanti - in continuità con la programmazione avviata negli anni precedenti e confermando l'attenzione alla sostenibilità che fa da "trait d'union" all'azione amministrativa - gli interventi di conservazione già avviati in diversi castelli e siti, quali: il Castello Sarriod de la Tour, il Castello di Quart, il Castello di Fénis, il Castel Savoia, la Fontana del Melograno nel cortile del Castello di Issogne, il parcheggio interrato del Castello di Aymavilles, l'ex chiesa del Monastero della Visitazione; i progetti di ricerca e valorizzazione del patrimonio finanziati con progetti transfrontalieri; la promozione e la valorizzazione dell'area megalitica; le celebrazioni per il 2050esimo anniversario della Fondazione di Augusta Praetoria; l'ideazione e realizzazione di eventi di iniziative culturali, tra cui le mostre di livello nazionale ed internazionale; la politica tariffaria a favore dei giovani; la partecipazione a saloni, convegni ed eventi a livello sovraregionale; il sostegno dell'attività teatrale e alla musica nelle sue varie forme; la valorizzazione della francofonia, delle lingue minoritarie e il supporto ai centri di studio e promozione della cultura locale, le sociétés savantes; l'attuazione e il monitoraggio degli specifici interventi finalizzati nell'ambito del PNRR.

En ce qui concerne le domaine de la politique de la jeunesse et de l'éducation, en ligne avec la programmation des années précédentes, il convient de continuer à investir sur la formation des enseignants, surtout dans le secteur de l'éducation civique, de l'inclusion, du plurilinguisme et du numérique. L'école se doit de devenir de plus en plus accueillante, inclusive et ouverte au monde et ce selon une logique d'internationalisation.

Nous entendons poursuivre notre travail dans le domaine, pouvant contribuer au développement des synergies avec tous les acteurs du territoire qui s'occupent de la promotion d'activités artistiques, culturelles, sportives ou de découverte de la montagne, dans le cadre d'une action d'orientation de plus en plus efficace, à laquelle puissent participer activement les entreprises, les familles, pour assurer le succès de la formation de chaque élève et pour favoriser le bien-être à l'école.

Dans le cadre de la nouvelle mise à l'échelle de l'école en général, il convient de souligner l'importance de l'éducation et de la formation professionnelle, ainsi que celle du développement du système intégré 0-6, afin de garantir à tous les enfants les mêmes opportunités de développer leur potentiel, en termes de relations, d'autonomie, de créativité, d'apprentissage et c'est pour surmonter les inégalités, aussi bien que les barrières territoriales, économiques, culturelles. Par ailleurs, il sera nécessaire de continuer à garantir le maintien des petites écoles de montagne dans une optique durable, ainsi que de porter à terme le parcours visant la mise aux normes de tous les bâtiments scolaires appartenant à la Région et aux collectivités locales, du point de vue sismique et fonctionnel et aussi pour ce qui est des installations, avec une attention particulière à l'amélioration de l'efficacité énergétique.

Enfin, il convient de souligner l'importance des aides concrètes pour assurer aux familles, ainsi qu'aux élèves et aux étudiants, la pleine application des droits aux études, tant pour les scolarités obligatoires que pour les études universitaires et post-universitaires.

Il DEFR 2025-2027 si presenta dunque come un documento in cui sono condivisi obiettivi e linee strategiche sotto il filo conduttore della sostenibilità, dell'accessibilità e dell'attenzione al territorio e alla sua comunità, in un'ottica di sviluppo e valorizzazione delle risorse del patrimonio della nostra regione, con un'attenzione particolare a vivere e a far vivere la montagna, sia attraverso investimenti - che ne aumentino la sicurezza e che la tutelino, laddove possibile, dai cambiamenti climatici - sia tracciando la strada per infrastrutture e servizi che possano rendere il nostro territorio più attrattivo, in grado di garantire stabilità occupazionale e nuove e interessanti opportunità di scelta per i nostri giovani.

La sostenibilità è dunque declinata in tutte le sue forme, socio, economico e ambientali, con l'attenzione dovuta soprattutto agli elementi più deboli della comunità, così come a quelli territoriali, cercando di dosare con equilibrio le iniziative, le azioni e le risorse per far crescere nel modo più armonioso possibile il sistema Valle d'Aosta nel suo complesso.

Presidente - Con l'illustrazione del documento, prima di aprire la discussione generale, sospendiamo brevemente i lavori per arieggiare i locali, prendiamo nota delle prenotazioni e riprendiamo con il consigliere Manfrin.

La seduta è sospesa dalle ore 11:13 alle ore 11:32.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo dopo la pausa, si era prenotato il consigliere Manfrin, a cui passo la parola.

Ricordo che siamo nella discussione generale del Documento di Economia e Finanza Regionale. La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio ovviamente il Presidente della Regione per l'esposizione rispetto al Documento di Economia e Finanza Regionale e apro quest'intervento - che contiene alcune valutazioni che il sottoscritto e il gruppo Lega hanno formulato sul documento - con alcune osservazioni di carattere generale che riguardano alcune criticità che, in realtà, da tempo segnaliamo sul Documento di Economia e Finanza Regionale, che non è il primo anno che viene discusso ma riporta sempre, e purtroppo ciclicamente, le stesse criticità e gli stessi problemi.

Abbiamo rilevato, all'interno di questo documento, un'evidente incapacità di programmazione rispetto ad alcuni temi, rispetto ad alcune emergenze che riteniamo importanti per la nostra regione, che espliciteremo durante quest'intervento, e soprattutto anche sulla divisione di chi fa che cosa. Ci sono spesso confusioni, sovrapposizioni dei temi, su cui non si comprendono le competenze dirette e, a volte, c'è un incrocio che non riusciamo a misurare.

In questo DEFR si può peraltro anche osservare, purtroppo, un male atavico che i DEFR riportano da quando siamo all'interno di questo Consiglio, ovvero la riproposizione di obiettivi che sono già stati proposti più volte, che ci si ritrova ogni volta all'interno del DEFR e ogni volta ci sembra che non varino mai, non cambino mai, siano sempre gli stessi e, purtroppo, che siano sempre più irraggiungibili.

Il Presidente nel suo intervento ha parlato di obiettivi formulati con tempi misurabili, ed è vero, perché a fianco degli obiettivi che vengono enumerati ed enucleati nella sezione 3 del Documento Regionale di Economia e Finanza troviamo, a fianco di alcuni e non di tutti - anche di questo parleremo nell'intervento - una tabella con la quale si programma quando questi obiettivi verranno realizzati.

Noi stiamo discutendo il DEFR 25-27, tutte le persone, tutti i cittadini e tutto questo Consiglio sa che questa legislatura terminerà nel 2025, però ci troviamo ad avere a che fare con tabelle che, in realtà, traguardano oltre il 2027, cioè mi ha fatto particolarmente sorridere vedere la casella con scritto "Oltre" e a volte le scritte con scritto: "Sì, siamo oltre il 2027", cioè si pongono il raggiungimento di alcuni obiettivi (alcuni che hanno una forte impronta politica), oltre al termine della legislatura, oltre, addirittura, alla metà della prossima legislatura.

Questo credo che ci permetta di valutare qual è effettivamente l'efficacia e la realizzabilità degli obiettivi che vengono proposti.

In apertura, in ogni caso, dobbiamo dire che il DEFR analizza ed evidenzia diversi scenari con i quali è imprescindibile confrontarsi, in primis quello economico.

È interessante l'analisi economica internazionale, dove nell'anno preso in esame, ovvero il 2023, grazie all'analisi di Banca d'Italia, l'economia internazionale si caratterizza per un rallentamento del prodotto interno lordo dell'area dell'euro, dopo due anni di crescita sostenuta, e le motivazioni che vengono sempre riportate da Banca d'Italia, relative agli investimenti, sono da ricercarsi nella politica monetaria restrittiva. Anche questa è una cosa che la Lega ha sempre denunciato come criticità.

È in questo contesto, anche se sappiamo che siamo in un contesto di disinflazione, che i consumi delle famiglie sono stati frenati dal livello elevato dei prezzi di molte voci di spese, e questo sarà un tema ricorrente che troveremo all'interno del documento.

A ciò, ovviamente, si deve aggiungere che le tensioni sui mercati globali hanno determinato un rallentamento degli scambi commerciali e cominciamo quindi a delineare le difficoltà che le famiglie patiscono sulla propria pelle.

Peraltro, dobbiamo sempre osservare, a livello internazionale, come il contesto generale rimanga caratterizzato da elevate tensioni geopolitiche che costituiscono un significativo rischio a breve termine, in particolare - lo sappiamo tutti - se i conflitti in evoluzione in Medio Oriente dovessero intensificarsi e perturbare i mercati energetici e finanziari.

Inutile dire che soprattutto quello energetico, rappresenta una grossa preoccupazione, sempre in riferimento alle famiglie.

Se lo scenario internazionale non presenta analisi positive, da quello nazionale - vedendo in prospettiva, rispetto al nostro tessuto sociale - ritengo sia utile evidenziare i consumi delle famiglie, che hanno purtroppo rallentato, penalizzati dall'inflazione, dall'incremento del costo del credito e dalla preoccupazione per l'andamento generale dell'economia del proprio bilancio.

Il reddito disponibile dei nuclei familiari è cresciuto del 4,7% a prezzi correnti, ma, a causa dell'ulteriore aumento dei prezzi, e in particolare quello dei beni alimentari - anche qui è importante aprire questa riflessione - il potere d'acquisto è diminuito dello 0,5% e il tasso di risparmio ha continuato a ridursi, portandosi al 6,3%, il valore più basso dall'inizio della serie storica italiana del 1995.

Una riflessione va assolutamente tenuta quando parliamo di questioni che sono relative alla povertà.

Venendo invece al quadro della nostra regione e alla relativa crescita economica, dal Documento traspare come, in termini comparativi, le attese per il triennio 25-27 confermerebbero la velocità di crescita media dell'economia regionale, sostanzialmente non molto diversa dalle province trentine, ma inferiore a quelle relative all'Italia e all'Italia del Nord Ovest; un rallentamento degli investimenti, seppure soltanto a livello previsionale - ovviamente di questo si parla - che è certamente un segnale da attenzionare.

Come più volte evidenziato nei precedenti rapporti, gran parte degli effetti depressivi sul PIL regionale sono seguiti alla crisi finanziaria, da cui è derivato il gap con gli altri territori, che erano connessi proprio alle cattive performance degli investimenti.

Anche qui la parte degli investimenti è sicuramente molto importante: in Valle d'Aosta gli investimenti fissi lordi, relativi al complesso del settore Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria, sono diminuiti, fra il 2007 e il 2021, che è l'ultimo anno consolidato su cui possiamo fare delle valutazioni, di circa il 51% in termini reali, contro il 26% dell'Italia.

Nel suo complesso, va inoltre tenuto conto che il crollo degli investimenti pubblici che la nostra regione... spiega: circa il 58% della caduta complessiva degli investimenti, contro circa il 22% dell'Italia e il 21,7% del Nord Ovest, quindi è uno scenario che sicuramente ci spiega in quale maniera il crollo degli investimenti abbia anche influito negativamente sulla nostra regione.

Passando invece alla parte che è relativa all'offerta, si prevede che il risultato positivo del prodotto regionale sia dovuto a una serie di settori in crescita, nei quali però - e qui deve scattare un campanello d'allarme - non vengono ricompresi l'agricoltura e soprattutto il settore delle costruzioni, mentre nel documento - e qui credo che sia una cosa importante - non si trova traccia delle valutazioni sul commercio, anche questo in forte difficoltà per diversi fattori.

Parliamo ora della dinamica dei prezzi, perché, come abbiamo detto, abbiamo rivolto lo sguardo alle famiglie e le famiglie, chiaramente, anche rispetto alle tensioni internazionali, rischiano davvero di patire la parte più importante.

Come abbiamo già avuto modo di evidenziare, per lungo tempo l'indice generale dei prezzi del consumo si è mantenuto costante su livelli inferiori all'1%, arrivando anche a una variazione negativa nel 2020, anche in ragione del rallentamento delle attività economiche che, come sapete, purtroppo è legato alla pandemia.

Dal 2021 si registra un'inversione di tendenza, con un progressivo tendenziale aumento dei prezzi che ha portato, a fine 2023, a rilevare una crescita superiore di oltre quattro punti percentuali rispetto a quella di inizio periodo, ma che ha toccato il proprio massimo nel 2022 con un + 6,7%.

Giova anche qui osservare che le crescite più importanti si osservano in particolare per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili: + 7% nel 2023.

Ecco perché, proprio collegato a questo Documento Regionale di Economia e Finanza, la Lega ha presentato un ordine del giorno relativo al Bon Chauffage che - proprio in una situazione di aumento generale dei prezzi e di tensioni che influiscono negativamente sulle famiglie - sarebbe un toccasana e permetterebbe d'intervenire anche a sostegno e a supporto delle famiglie. Questa misura però purtroppo, come sappiamo, è stata barbaramente cancellata nel 2018.

Rispetto agli approfondimenti del quadro economico, invece - ma questo... è una nota che mi ha fatto sorridere - le presenze turistiche hanno superato i 3 milioni e 700 mila unità, con un incremento, rispetto al 2022, di circa 12%, mentre gli arrivi sono cresciuti del 13%, arrivando a sfiorare il milione e 350 mila unità, sicuramente un risultato positivo dal punto di vista del turismo, mi chiedo però quando il partito democratico e le sinistre in generale cominceranno a sollevare anche da noi quello che stanno sollevando da altre parti, quello che è cominciato in Spagna e quello che sta arrivando in città d'arte turistiche, cioè il fatto che i turisti vanno cacciati via perché i turisti danno fastidio.

Meglio accogliere un po' d'immigrati, ma i turisti danno proprio fastidio e quindi vanno cacciati.

Mi chiedo quando anche qui arriverà quest'ondata e questa posizione da parte del Partito Democratico - secondo me non manca molto - perché, se i dati sul turismo si dimostrano così positivi, probabilmente qualcuno quest'idea la tirerà fuori.

Per quanto riguarda invece il mercato del lavoro, va osservato che nel 2023 è proseguita l'evoluzione positiva dei trend occupazionali che aveva preso l'avvio nel secondo trimestre del 2021 e che si è andata progressivamente rafforzando.

Il livello medio degli occupati del 2023 è pari a 56 mila e 800 unità, con un saldo positivo del 3%, toccando così il massimo dal 2018 a oggi, un valore che sicuramente ha anche compensato alcune perdite che c'erano state durante la pandemia.

La partecipazione al mercato del lavoro registra un'evoluzione positiva e si riporta sui livelli pre-pandemia e, siccome le forze lavoro crescono meno velocemente dell'occupazione, l'area della disoccupazione si riduce ulteriormente rispetto al 2022, con una contrazione che chiaramente fa seguito al ridimensionamento che c'era stato nel 2021. La disoccupazione tocca il valore più basso, anche qui dal 2018 a oggi, e si attesta intorno alle 2.400 unità.

Infine va altrettanto appositamente valutata la riduzione per il terzo anno consecutivo delle forze di lavoro potenziali che, come è noto, possono celare una parte di disoccupazione potenziale, il cui valore si attesta intorno a circa 2 mila unità.

Qui mi permetto di far osservare - e guardo l'assessore Bertschy - che sarebbe interessante capire in quale misura la cancellazione del reddito di cittadinanza abbia influito su un aumento di questo tipo, perché è chiaro che al calare di questo tipo di sostegno e di supporto - che però chiaramente non chiedeva nessun impegno - alcune famiglie hanno dovuto organizzarsi e quindi in parte questo è andato a far registrare un impatto positivo.

Sono poi particolarmente interessanti alcuni dati relativi all'utilizzo del part-time che vengono riportati, questo come spunto di riflessione anche per quest'Aula.

Come si legge infatti nel documento, se sul complesso dell'occupazione il lavoro a orario ridotto nel 2023 incide tra gli uomini in media per il 6%, nel caso della componente femminile sale invece al 30%; d'altro canto, l'82% dei lavoratori part-time sono donne e io credo che su questo - l'ha già una volta detto in maniera sicuramente efficace il collega Perron in quest'aula - si possa anche basare il discorso nel quale si parla di gender gap, cioè le retribuzioni che sono inferiori tra una persona e un'altra in base al sesso.

In realtà, su questo gender gap, viene fatta pesare anche la parte del lavoro part-time, anche perché l'abbiamo detto in quest'aula e abbiamo anche sfidato delle persone che continuano a sostenere quest'emergenza di portarci qualcuno che, a parità di contratto, di inquadramento e di mansione, prende uno stipendio inferiore rispetto al suo collega uomo in quanto donna; se riuscite a portarci un esempio di questo tipo, e questo ovviamente non viene immediatamente deferito al Tribunale del Lavoro, allora vi riconosciamo l'esistenza di questo gender gap, in caso contrario i dati sono evidentemente drogati anche dalla questione del part-time, quindi si cercano di fare delle medie con dati che chiaramente non possono combaciare.

Venendo invece alla parte degli enti strumentali, mi permetto di fare due semplici osservazioni, perché ho controllato bene e dalla tabella allegata risulta che ARER dovrebbe essere controllato dalla Regione, quindi controllato; in realtà sappiamo tutti bene che l'ARER è completamente fuori controllo, quindi fa quello che gli pare, gestisce le cose come gli pare, ma soprattutto le gestisce come se stesse facendo l'amministratore di condominio, chiedendo la pigione agli inquilini e frustandoli quando non lo fanno, lasciando invece le esigenze sociali indietro rispetto a quello che è... come dire... il compito di esazione rispetto agli inquilini.

Per quanto riguarda invece il J.B. Festaz, anche qui ovviamente partecipato e non controllato, prendiamo atto, e voglio dare atto alla comunicazione che i sindacati hanno fatto qualche giorno, ovvero il fatto che si sia svolto un tentativo di conciliazione a seguito dello stato di agitazione personale del J.B. Festaz e, dopo l'ampia discussione, è emerso che l'Azienda ha avuto indicazioni dalla Regione di ridurre i costi, pertanto le organizzazioni sindacali hanno ritenuto opportuno chiedere un confronto con la parte politica, sospendendo momentaneamente la procedura di raffreddamento.

Contestualmente è stata fatta richiesta di accesso agli atti, compresi quelli istruttori, che hanno portato la DGR 1188/2024 nella quale è stata chiara la riduzione complessiva di tre unità di personale OSS.

Ora questo va esattamente nella direzione di quello che abbiamo denunciato più volte, io spero, assessore Marzi, che lei possa intervenire e replicare su questo, perché lei dice: "Riducete il personale", non dice, con le solite circonvoluzioni lessicali: "Rimoduliamo, ripensiamo, facciamo le cose insieme in tranquillità e in armonia"... No, lei dice proprio riduzione.

Quando si parla di riduzione, si fa esattamente quello che è stato fatto su altre strutture per anziani che sono presenti nella nostra regione, nelle quali si è tagliato il personale OSS e di certo non possiamo essere felici di questo taglio, quindi saremo lieti di ascoltare le sue spiegazioni.

Accelero un poco. Un altro dato che ci restituisce il DEFR è quello relativo al nostro quadro demografico, dove è chiaro che si riducono drasticamente le nascite. Si riducono in maniera ancora più importante le nascite e proprio su questo noi avevamo già riportato dei dati, ed erano stati riportati dei dati sulla relazione della nostra proposta di legge sul fattore famiglia, un fattore famiglia che potrebbe incidere positivamente rispetto a questo drastico calo delle nascite su cui, però, nessuno o qualcuno ha preferito sorvolare, visto che il disegno di legge stagna ancora in Commissione, ma gli effetti negativi si vedono.

Un altro dato sul nostro tessuto, sulla nostra struttura demografica, è quello di un progressivo invecchiamento della nostra popolazione, che ci pone tutta una serie di problemi, ovviamente, per esempio, sulla questione della crescita della popolazione anziana e delle sue implicazioni.

Abbiamo portato anche qui, più volte, all'interno di quest'aula, la necessità di trattare un problema grave come quello della demenza e delle demenze, un problema che coinvolge quasi 5 mila Valdostani e le relative famiglie, quindi un problema di portata davvero immane, su cui però, a fronte delle critiche che abbiamo fatto e che sono state fatte direttamente dal Ministero della Sanità, si è voluto sorvolare.

Ci sono un'altra serie di cose, ma veniamo al succo della questione, ovvero ai temi che vengono presentati e agli obiettivi.

Il primo è quello della Presidenza della Regione; Presidente, lei, intervenendo in quest'aula, ha sollevato più volte il tema della sostenibilità.

Ha detto "Sostenibilità di qua, sostenibilità di là", ha detto "Qualcosa di sostenibile su, qualcosa di verde giù", si è messo un po' tutto.

Io mi permetto di riportare una serie di cose che abbiamo letto negli scorsi giorni, perché qui davanti - non si capisce perché in orario scolastico, perché potevano farlo nel pomeriggio quando scuola non c'era - si sono riuniti dei giovani che ci hanno mandato anche una letterina con una serie di richieste; una di queste, assessore Guichardaz, la dico a lei: loro vorrebbero essere giustificati per quando fanno le manifestazioni il mattino e vengono qui in orario scolastico, quindi se vuole li può giustificare, così almeno tutti i venerdì li avremo qui e ci racconteranno una serie di cose.

Peraltro potrebbero venire quando c'è il Consiglio e non in altri momenti, ma si chiama "Friday for future" perché si collega al weekend e quindi va bene.

Quello che è un po' emerso è che sostanzialmente non state facendo niente per l'ambiente, perché io ho visto una sbordellata di cose che sono state chieste e, tra l'altro, è stato detto che abbiamo un'economia basata su meccanismi non particolarmente virtuosi, impianti energivori e trasporti zoppicanti e per niente green, quindi mi aspettavo di vedere negli obiettivi magari qualche dinamo per alimentare l'industria del turismo o magari le fabbriche della Bassa Valle, invece non c'è niente, quindi io lo segnalo alla sua attenzione, Presidente.

Anche una riflessione sugli impianti da sci e sul loro impatto ambientale, e io mi immagino la faccia dell'assessore Bertschy che ogni volta viene qui e ci fa tutta una serie di discorsi sulla sostenibilità e anche su alcuni impianti - perché poi viene criticato direttamente Cime Bianche, Pila-Cogne - e poi dopo si vede prendere le sberle da chi invece viene qui a manifestare.

Peraltro una manifestazione a cui dobbiamo assolutamente riconoscere il merito alle colleghe Guichardaz e Minelli, perché se io prendo la lettera che ci è stata consegnata, di questa lettera manca soltanto la firma sua, collega Minelli. Se lei avesse aggiunto la firma alle rivendicazioni e alla lettera che ci è arrivata, io credo che sarebbe stata completa, manca solo questo particolare, quindi io la invito la prossima volta, magari, a firmarsi, così almeno avremo anche la paternità e non dovremo andare a scorgerla leggendo il tema, ma questo non glielo dico in maniera critica, glielo dico soltanto perché lei deve rivendicare il suo lavoro che fa da tempo, ed è brutto se non le viene riconosciuto. La prossima volta quindi firmi la sua opera.

Per quanto riguarda la società di servizi, sempre rimanendo agli obiettivi del Presidente, abbiamo preso atto con preoccupazione della nota inserita nella parte delle premesse, ovvero che si effettueranno le opportune valutazioni in merito all'evoluzione della Società dei servizi Vallée d'Aoste S.p.A. e dei servizi da essa stessa erogati, al fine di ripensare a una struttura giuridica con particolare riferimento alle nuove esigenze di erogazione dei servizi sociali, socio-assistenziali e socio-educativi.

Ora questa nota ha messo in allarme non soltanto noi, ma anche chiaramente il personale che in questa società lavora ed evidentemente il rischio e la preoccupazione che vogliamo assolutamente scongiurare è che si passi a una nuova, ennesima esternalizzazione invece che andare nella direzione opposta, cioè nella direzione di dire: "Bisogna estendere il contratto collettivo regionale di lavoro anche ai dipendenti della Società dei servizi", che era un obiettivo del tavolo che si era aperto quando c'era il presidente Lavevaz, che, mi ricordo, vedeva anche la presenza dell'allora (e dell'attuale) assessore Bertschy; di quello non abbiamo avuto più novità però vediamo questo nota su cui si sollevano degli interrogativi e delle preoccupazioni che spero possano essere fugate durante la discussione...

(Interruzione fuori microfono).

...no, solo la questione della società dei servizi e dell'estensione del contratto collettivo.

Venendo invece alla parte dell'agricoltura, una delle osservazioni - ma avremo anche qui modo di discuterne - è la questione del monitoraggio delle popolazioni selvatiche e della gestione dei danni provocati alla fauna, anche attraverso l'adozione di misure economiche e normative volte a prevenire e a diminuire gli stessi.

Ora sappiamo che, a livello europeo, è stato fatto un primo passo rispetto al declassamento della specie del lupo, da specie particolarmente protetta a protetta, il che permetterebbe anche di attivare la norma approvata da questo Consiglio; è chiaro che dobbiamo avere degli aggiornamenti puntuali su questo, perché chiaramente una serie di persone che lavorano nell'ambiente è particolarmente preoccupata e si sente anche in alcuni casi abbandonata, quindi è chiaro che su questo va assolutamente fatto il punto.

Passiamo alla parte delle opere pubbliche, dove in realtà si parla anche qui di transizione ecologica, dell'abbandono delle fonti fossili entro il 2040, della mobilità sostenibile, dell'efficientamento energetico degli edifici però, assessore Sapinet, io glielo dico: gli edifici che lei ha collegato forzatamente con minacce - non lei direttamente ma ovviamente l'ARER - "Se non ci fate collegare al teleriscaldamento vi sbattiamo fuori di casa", con avvisi un po' così, telefonate minatorie e quant'altro, oggi sta producendo i primi frutti.

Mi sono arrivate una serie di bollette, perché sono appena giunte questa settimana le bollette previsionali dell'ARER, e persone che l'anno scorso spendevano 400-500 euro di riscaldamento come previsionale, quest'anno ne pagano 1.750, case popolari ovviamente.

Diciamo quindi che con il teleriscaldamento avete già raggiunto l'obiettivo di buttare ulteriormente sul lastrico le famiglie, con costi che penso nessuno a casa propria paghi, figuriamoci quelli delle case popolari per i quali, peraltro, le spese sono suddivise in otto mesi e non in 12 e quindi chiederanno un ulteriore sforzo di pagamento.

In tutto questo non sappiamo dove sia l'Assessorato alle politiche sociali e quali soluzioni abbia adottato.

Vediamo poi che sempre sulla parte del DEFR c'è una parte relativa alla costruzione di nuovi alloggi di cui però non vediamo alcun obiettivo, cioè viene detto che verranno costruiti nuovi alloggi, ma non cè alcun obiettivo, né alcuna programmazione, né alcuna scadenza, quindi è evidente che non sappiamo dove traguarderanno.

Venendo invece alla parte della sanità, non possiamo che prendere atto dell'ennesimo passaggio, o potenziale regalo, alle cooperative rosse, cioè la riorganizzazione del sistema di servizi socio-assistenziali con separazione tra programmazione e gestione, con un maggior coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, e a me ogni volta questa frase mette i brividi sulla schiena.

Sulla parte del personale io credo che, assessore Marzi, abbia scritto lei questo passaggio, perché c'è scritto che la capacità operativa dell'Assessorato di tutto il sistema sanitario, socio-sanitario e sociale prevederà la collaborazione degli enti in ogni singolo operatore i vari portatori di interesse, l'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse disponibili, la valorizzazione di quelle umane conseguenti all'organizzazione dei servizi... però le faccio una domanda e sarebbe interessante se volesse risponderci: ma il fatto che il coordinatore delle politiche sociali se ne andrà, perché questo lo sappiamo tutti, come verrà trattato? Verrà valorizzato il personale umano, ci sarà un nuovo incarico?

Ha intenzione di risponderci su questo tema oppure siamo alle supercazzole di tognazziana memoria?

E ancora, viene sostanzialmente dato come obiettivo realizzato la realizzazione del centro per la salute mentale e lo spostamento; le abbiamo dimostrato con i fatti e con gli atti, portando qui i temi concreti, che questo in realtà non è così.

Il pieno funzionamento della struttura non c'è mai stato, lo spostamento della struttura ha creato particolarmente delle problematiche, sia per il trasferimento dei pazienti, sia per le carenze di personale, sia anche soltanto per lo stigma sociale delle persone che prima si recavano in psichiatria e ovviamente avevano una parte in cui potevano andare, mentre oggi devono recarsi nella parte del centro di salute mentale dove ci sono anche altri ambulatori, e questo chiaramente purtroppo funge da deterrente per l'utilizzo di quel servizio.

Ancora, vengono vantate le azioni di potenziamento dell'attività e dei servizi a valenza sanitaria e socio-sanitaria, soprattutto per le persone affette da disturbi dello spettro autistico, con gli importanti finanziamenti statali, ma, come lei saprà, le è stata mandata una lettera dicendo che quei finanziamenti statali, se non vi muovete immediatamente, vedranno il volo, per cui anche qui un raggiungimento di obiettivi che però, purtroppo, si dimostra abbastanza fugace.

Parallelamente, per quanto riguarda la governance del sistema welfare regionale, si rende necessario riorganizzare il sistema dei servizi socio-assistenziali, mantenendo in capo all'Assessorato la funzione di programmazione delle politiche sociali e demandando a un soggetto terzo la gestione dei servizi.

Io non glielo voglio dire, Assessore, ma avete già esternalizzato la gestione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica e vediamo bene il disastro che si è creato.

Se vogliamo esternalizzare anche l'erogazione della gestione dei servizi, io credo che sarà il medesimo disastro, quindi la invito a soprassedere a una cosa di questo tipo, peraltro viene per l'ennesima volta evidenziata la coprogrammazione, cioè chiamo al tavolo gli stessi che devono fornire i servizi ed esserne pagati per dire: "Se mi fai un progettino, ti do qualche milione di euro".

Non funziona così, con la coprogrammazione bisogna mettere a gara questi servizi e farli gestire non all'amico dell'amico della cooperativa, non a quello che presenta il progettino, ma a quello che invece presenta l'offerta migliore dal punto di vista qualitativo e anche dal punto di vista dell'offerta economica.

Leggo che per la revisione della legge 3/2013 è stata interessata l'Università della Valle d'Aosta per un modello di presa in carico del disagio abitativo.

Io mi sono laureato all'Università della Valle d'Aosta e non voglio parlarne male, però mi chiedo: ma qual è la competenza dell'Università della Valle d'Aosta nel merito della revisione di una legge di Edilizia Residenziale Pubblica dal momento in cui non ho visto indirizzi di questo tipo, né competenze di questo tipo nelle facoltà? Non vorrei - ma spero di essere smentito, Assessore - che questa revisione portasse un nom e un cognom, perché purtroppo abbiamo preso atto del fatto che da alcune solenni trombature alle elezioni alcuni personaggi sono stati riciclati per occuparsi di politiche sociali, perché fa figo così, magari anche con l'aiuto di fondazioni, non vorremmo che questo diventasse il refugium peccatorum per dare l'ennesimo incarico e per dare l'ennesima ragione di vita a qualcuno che voleva fare il parlamentare e non ci è riuscito.

Credo che il quadro sia sufficientemente chiaro, penso che forse potremmo aggiungere anche qualcosa perché avremo un secondo intervento, ma credo di aver delineato i principali temi e le principali criticità che questo documento ha sollevato.

Presidente - Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - "Le Regioni ispirano la propria gestione al principio della programmazione", così il terzo comma dell'articolo 36 del decreto legislativo 118/2011 ci dice.

In tal senso, al di là dei vari documenti di programmazione che vanno adottati, e che derivano proprio da questo principio, è bene comprendere da dove si possa partire per programmare.

Per questa motivazione, vorrei iniziare questo mio intervento partendo da quanto rappresentato alla sezione seconda del DEFR, questo non perché quanto precede o quanto segue sia di poco interesse, bensì per il fatto che, nel quadro tendenziale di finanza pubblica regionale, troviamo una sintesi su due elementi funzionali alla programmazione: l'andamento delle entrate - perché senza entrate non si ha programmazione, bensì mera gestione del contingente o dell'emergenza (anche se si può gestire il contingente anche con tante entrate) - e una rappresentazione sintetica della propensione evolutiva della nostra società, "Dimmi da dove derivano le tue entrate e ti dirò chi sei destinato a essere" (concedetemi questa battuta che però mi auguro possa rendere meglio l'idea).

Quanto rappresentato a pagina 65, racconta di un andamento delle entrate in aumento nel 2023, derivanti in gran parte da quelle derivanti da attributi nel loro compresso, siano essi di natura propria o compartecipata, c'è quasi un 8% in più rispetto al 22.

Ciò potrebbe portarci a dire che, al netto di eventuali aumenti di singoli tributi, le cose vanno bene, secondo un semplice assunto: maggior resa contributiva, maggiori entrate fiscali per l'erario (in questo caso regionale).

Tuttavia, così non è, perché quanto registrato sul 2023, di fatto è ancora influenzato dall'andamento dell'inflazione, vera tassa indiretta e subdola, che tutto aumenta e finisce per contemperarne l'effetto, perché ricordiamoci che anche il gruppo della Regione Autonoma Valle d'Aosta è un ente che ha dei costi da sostenere, quindi aumentano le entrate, aumentano i costi e alla fine siamo tutti allo stesso livello; magari qualcuno di un'altra scuola economica non la pensa così, però io sono affezionato a quella di Chicago.

Ma nella dinamica delle entrate, vi sono altri tre fattori che ci dicono quale sia la propensione evolutiva della nostra società regionale.

Il 2023 è l'ultimo anno nel quale la Regione ha percepito l'ultima tranche di trasferimento delle somme riconosciute dallo Stato per la mancata devoluzione della compartecipazione sui versamenti dalle accise di birra e energia elettrica e il 2025 sarà l'ultimo anno del trasferimento del contributo pari ad annui 20 milioni, per effetto degli accordi finanziari del 2018. Due eventi su cui pesa l'incertezza futura di eventuali possibili nuovi accordi con lo Stato centrale, di cui però, al momento, nulla si sa. Oggi, se vogliamo, la novità è il deposito - l'ha detto il Presidente del Consiglio in apertura - di una legge in termini di finanza locale e soprattutto di rapporti con quella nazionale.

Oltre 30 milioni di entrate derivano invece da proventi dei canoni di concessione delle derivazioni, tributo spesso confuso nel tema molto più complesso delle gare per il rinnovo delle assegnazioni delle concessioni e lo dico sempre perché la confusione qui è molto facile: in realtà, come azionisti, in quel caso dovremmo occuparci più del peso dei dividendi generati da una partecipata regionale, seppur in the market, nel mercato, come si tende a dire; una voce importante che occorre salvaguardare senza dare per scontato che questa entrata resti così com'è, perché sicuramente la creazione di nuovi grandi impianti, su un territorio già molto urbanizzato, è complicata e complessa, anche per effetto della moderna coscienza collettiva su queste realizzazioni, venerdì per il futuro a parte, ma su questo valore è bene tenere alta la guardia.

Giustamente si dice che l'aumento dell'Irpef è stato pari al 10%, soprattutto per effetto però delle ritenute operate sul lavoro dipendente. È un dato che non va sottovalutato, bensì collegato, ad esempio, al trend del numero di imprese attive che, nell'ultimo triennio di rilevazione, il 2021-2023, è nuovamente in saldo positivo: sul 2023 addirittura ci sono 93 nuove realtà, ma sarebbe ulteriormente interessante capire quali tipologie di soggetti contribuiscono al valore delle ritenute tra imprese private, pubbliche, para pubbliche, così come anche in termini di popolazione in pensione, io penso in particolare ai pensionamenti - qualche DEFR fa lo riportava che c'era un aumento del numero di entrate che derivavano da soggetti che erano in pensione - e, tra l'altro, sul 2022 i dati Istat per la nostra regione parlano quasi di 280 pensionati in più, non sono numeri banali.

Il progressivo invecchiamento della nostra società e la stasi in termini di nuove imprese nel medio periodo, una volta venuto meno l'effetto inflattivo, ce lo auguriamo, potrebbe generare contraccolpi - almeno dal punto di vista tendenziale - nel livello di entrate pubbliche, a parità di compensazione da parte dello Stato centrale, cioè in sostanza noi abbiamo, per sintetizzare quello che ho detto, delle entrate maggiori che però derivano dall'inflazione, abbiamo un valore molto importante che riguarda il tributo sulle concessioni di grandi derivazioni (che non dobbiamo dare necessariamente per scontato, perché sappiamo che i tempi, soprattutto per la risorsa idrica, non sono più quelli di una volta), e sul tema dell'Irpef, che io ritengo essere estremamente importante, anche dal punto di vista sociale, perché ci fa capire da cosa è composta la nostra società, quindi avendo un invecchiamento progressivo, non abbiamo una produzione di valore maggiore da altre entrate, o meglio, da sviluppo economico - mi si consenta la semplificazione - ma spesso appunto da nuovi contribuenti certi, perché sappiamo che le pensioni sono, per adesso, certe per definizione, almeno nella parte di entrata.

Questo scenario prepara la base di riferimento sulla quale definire le linee strategiche e politiche contenute nel DEFR. Questo, non soltanto nel periodo di riferimento 25-27, è senza dubbio un lavoro di coerenza tra lo scenario rappresentato e la parametrizzazione degli obiettivi strategici nel DEFR, che non è assolutamente facile.

In questo campo non ci sono genialità, non ci sono fenomeni, bensì piuttosto la giusta prudenza, perché ovviamente - anche se magari in alcune situazioni possono sembrare tante le entrate - le necessità di spesa sono altrettante.

A maggior ragione occorre tenere conto di un altro evento più che vincolante: la linea del tempo, che porta questa legislatura, questo Governo regionale, verso l'ultimo anno di programmazione, verso la costruzione dell'ultimo bilancio di previsione, e verosimilmente, vedendo l'andamento degli anni scorsi, anche questo dovrebbe essere l'ultimo DEFR.

In tal senso, senza dubbio la definizione delle poste in gioco è di durata triennale (le poste, soprattutto quelle finanziarie) ma mi chiedo: qual è l'orizzonte temporale di riferimento di linee guida di un Governo come quello oggi in carica?

È una riflessione, una domanda volutamente banale per una risposta magari altrettanto banale, ma non penso sia sempre così.

Chiedo questo perché, al di là degli obiettivi che necessariamente resteranno in eredità a chi verrà domani - faccio l'esempio di un grande obiettivo che è quello relativo ai due Tunnel, quello del Monte Bianco e quello del Gran San Bernardo - perché altri in questo documento traguardano al di là del termine dell'azione di questo Governo? Faccio una battuta, nessuno si senta offeso, magari qualcuno pensa già a come amministrare poi anche la parte successiva 27-29, però, per carità, io faccio tanti auguri e li faccio anche un po' a me, però mi sembra un po' esagerato, almeno dal punto di vista formale.

È una bella domanda che non trova necessariamente risposta nel DEFR, la troverà forse dopo le nostre sollecitazioni - lo dico in senso lato - delle opposizioni, magari sentendo anche gli Assessori che non so se hanno delegato una sintesi al Presidente ma, di fatto, penso che replicheranno, perché comunque nell'intervento del Presidente c'era una sintesi forte del documento, ma fatto sta che quanto oggi rappresentato appare un trascinamento del contingente del recente passato, più che una programmazione di fine legislatura, volta a concludere i dossier storici o a portare a termine gli impegni recenti, e cercherò poi di fare qualche esempio.

Lo dico, io non mi aspettavo dei colpi di scena, delle grandi sorprese (non le aspetto neanche al mio compleanno le sorprese, tra l'altro) però mi aspettavo almeno di riuscire a chiudere l'anno su tutta una serie di punti aperti, e sicuramente non ne abbiamo considerati alcuni, un po' perché ovviamente nel DEFR si può rappresentare tutto lo scibile, però forse su alcuni si poteva cercare di mettere un punto almeno finale in termini programmatori.

Singolare, ad esempio, è il tema degli Enti locali, non una novità, piuttosto una certezza: non c'è più volontà, o meglio, non c'è più traccia di dar vita a un testo unico, è disperso, è una sconfitta per tutti, sicuramente, non solo per il Governo, lo è anche per chi non ha avanzato proposte chiare e concrete, che non è soltanto seduto in quest'aula, sto parlando anche di fuori, perché, come è facile criticare qui all'interno, anche chi è fuori, che magari dovrebbe essere un po' più responsabilizzato in termini di proposte; di fatto, almeno noi non facciamo parte del gruppo di lavoro della I Commissione, ma penso che il presidente Lavevaz mi possa confermare la preoccupazione, almeno dal punto di vista della rendicontazione pratica, di quello che è arrivato, che non c'è stata volontà di coraggio.

Altrettanto singolare è quanto rappresentato dall'obiettivo "Armonizzazione" del quadro normativo relativo ai segretari degli Enti locali, "Armonizzare", come "Resilienza", è un termine che ormai è del nostro gergo, proprio perché l'ennesimo intervento ha generato più di una perplessità, finanche la necessità, la richiesta di un parere per scongiurare eventuali contenziosi circa un apparente discordanza del quadro normativo vigente sui Segretari comunali, che alcuni di noi della minoranza hanno a suo tempo messo in evidenza, nella cieca certezza di chi quelle proposte legislative le ha proposte o ispirate, magari non solo dal punto di vista politico ma - mi spiace dirlo - anche un po' tecnico e forse abbiamo fatto bene con i colleghi Restano e Guichardaz a chiedere determinate audizioni, proprio per scongiurare il rischio di contenzioso, perché questa richiesta di parere ci sembra abbastanza esplicita del perché.

Siamo sicuri di chiudere il capitolo nel 2025, come riportato nel DEFR, aspettiamo l'ennesima modifica delle norme che ci auguriamo possa essere finalmente definitiva.

È poi interessante il tema di revisionare il sistema di finanza locale entro il 2025: i trasferimenti aggiuntivi e in assestamento agli Enti locali sono diventati la norma piuttosto che l'eccezione. Non sono chiare a oggi le linee guida su cui si intende operare. Ci chiediamo, per l'appunto, anche se vi sia, da parte del Governo regionale, quella necessaria dose di volontà e coraggio politico, a ridosso dei vari appuntamenti elettorali, per riformare concretamente il sistema della finanza derivata regionale. Faccio una provocazione: vogliamo davvero lavorare a un sistema di finanza performante e innovativo o vogliamo restare nella più politichese perequazione? À vous de le dire, magari è un tema che si può anche mettere insieme a quello dell'Election Day.

Sull'obiettivo del futuro della Casino de la Vallée, abbiamo presentato un ordine del giorno, quindi rimando la discussione successivamente.

Nella parte relativa all'agricoltura, abbiamo apprezzato l'obiettivo per favorire la creazione dei Consorzi di secondo livello e semplificare le procedure di accesso alle risorse statali: è un obiettivo che condividiamo, almeno dal punto di vista della rappresentazione, e su cui siamo disponibili a confrontarci e a lavorare.

C'è poi un ordine del giorno sul tema della valorizzazione della biodiversità che abbiamo presentato come rappel all'Assessore, ma ne parleremo poi.

Vero è che in tema di trasporti il documento maestro è rappresentato dal Piano regionale dei trasporti, che vedrà nella procedura di VAS e nel lavoro in Commissione la sua più concreta e reale manifestazione, ma ci saremmo aspettati qualche elemento di concordanza in più all'interno del DEFR, ad esempio a livello di linee guida su come gestire le prossime scadenze degli appalti del trasporto pubblico locale su gomma nel 2027, ovvero quella della ferrovia sul 2025.

Allo stesso modo, anche il futuro dell'aerostazione - e questo glielo dico già in anteprima, Assessore - sarà sicuramente oggetto di nostre osservazioni al PRT perché ci aspettavamo, sia nel DEFR sia nel PRT, qualcosa in più, anche alla luce di quanto fatto nelle ultime valutazioni di masterplan, ma non voglio darle troppi elementi, così poi avrà la sorpresa nel momento in cui scriveremo qualcosa.

Ben venga invece l'idea di un'iniziativa legislativa per il recupero degli impianti a fune dismessi e la riqualificazione delle aree interessate; forse il timing è un po' in zona Cesarini, però almeno si riuscirà comunque nell'ultimo periodo a fare qualcosa che possa essere utile a chi verrà dopo.

Forse sugli impianti a fune ci saremmo anche aspettati di vedere un obiettivo specifico, al di là di quanto riportato nell'aggiornamento dello studio sulla società unica, però rimandiamo ogni considerazione a quando arriverà la nuova versione dello studio o integrazione dello studio.

Nel corso dell'audizione abbiamo avuto modo di approfondire anche l'attività di lobbying, quella buona, che si sta conducendo sulla legge sulle zone montane, vedremo quali ne saranno i frutti; resta il fatto che, a nostro giudizio, c'è anche la necessità di riattivare un tavolo permanente di discussione con il Governo centrale in merito ai tanti dossier che riguardano la montagna, che non sono soltanto legati ai temi economici e ai possibili strumenti volti a limitare lo spopolamento delle terre alte, ma piuttosto alla grande problematica della progressiva desertificazione delle aree montane a causa delle incertezze sulla presenza e futura percorribilità dei valichi alpini. Questo lo dico proprio legato alla parte chiamiamola più di lobbying che ci ha rappresentato l'assessore Caveri, parlo della questione del Tunnel, al di là poi delle deleghe date al Presidente in tema, ad esempio, di società partecipate e anche il tema del prolungamento della concessione, cioè quelli che possono essere dei temi chiamiamoli più di "Affari esteri" della nostra Regione, e su questo ci auguriamo - e lo cito anche io perché sennò mi sento un po' da meno - che l'intensa attività del vicepresidente Tajani possa portare a dei risultati, così l'ho detto anche io.

In questo DEFR si sancisce quello che avevamo già previsto lo scorso anno in merito all'occasione unica rappresentata dal 2050esimo anniversario della fondazione della città di Aosta - non sia distratto, assessore Guichardaz - un'opportunità unica che poteva essere valorizzata meglio, sia dal punto di vista culturale e turistico: questo sì che sarebbe forse stato un evento a cui dedicare una legge speciale, perché non so se la nostra istituzione o civiltà saranno ancora qui tra 2050 anni per poter recuperare un'occasione unica. Prendiamo atto e aspettiamo di capire quali saranno le iniziative previste nel corso del 2025, comunque buon lavoro all'Assessore e ai compagni dell'Amministrazione comunale di Aosta.

Sul tema invece dell'edilizia scolastica, gliel'avevo già annunciato, non abbiamo potuto approfondire in audizione una serie di questioni e abbiamo presentato un ordine del giorno.

Una curiosità, e lo dico anche considerata la singolare vicinanza tra lei e l'Assessore al turismo (dico vicinanza fisica nei banchi della Giunta), io non ho capito che senso abbia dotarsi di un piano di marketing strategico turistico, giustamente, e al contempo di un piano strategico della cultura? Vero è che i due Assessorati si coinvolgeranno a vicenda - perché nelle schede, in quello che è stato detto, lo si è capito - ma perché si torna indietro invece di valutare l'opportunità di dotarsi di un unico piano integrato?

È un'altra occasione persa e sono costi ulteriori, ma lo dico perché, anche dal punto di vista del timing, mentre dalla parte del turismo le cose sono iniziate, le altre devono ancora partire, quindi secondo noi è un'occasione persa e si torna indietro, se non erro, al vecchio modello dove c'erano due piani distinti.

Concentrandosi invece sulle occasioni perse, mi si consenta di riportare un commento che ho già fatto all'assessore Sapinet nel corso del Consiglio scorso: l'area dell'Università, adesso - al netto dell'acqua piovana che ben rappresenta i ghiacciai che sono in difficoltà - poteva rappresentare un'occasione unica per dotare la città di Aosta di un grande parcheggio di assestamento, di attestamento centrale, così come anche ulteriori spazi da dedicare all'istruzione in senso lato, non necessariamente nel contesto accademico, però facciamo palazzi da altre parti, ma questa è una considerazione che poi faremo magari nell'ordine del giorno dedicato al Piano scuole.

Sul PTA non le dico più nulla, tanto le ho già detto tutto, mentre sul PTP voglio poi concentrarmi quando presenteremo un ordine del giorno dedicato.

Le rinnovo un passaggio, che era già stato fatto invece l'anno scorso durante l'approvazione, se non erro all'unanimità, di un ordine del giorno: c'è una grande preoccupazione sul tema dei rifiuti, non è solo una questione legata alle notizie della TARI che sono emerse in questo fine settimana giornalistico, ma noi avevamo già presentato un ordine del giorno che era stato recepito, se non erro, da tutti i gruppi, che si chiamava: "Rifiuti e tariffe, cosa ci aspetta?", era un anno fa, forse possiamo aggiornarci, non abbiamo ripresentato nulla, glielo dico in discussione generale e poi so che il solerte Presidente della Commissione competente sarà disponibile eventualmente a organizzare degli approfondimenti.

In materia di sanità, mi soffermo sulla parte riguardante (l'ha già toccato il collega Manfrin) il futuro modello di riorganizzazione del sistema dei servizi socio-assistenziali che, tra l'altro, è già oggetto di nostra attenzione: c'è un'iniziativa iscritta all'ordine del giorno di questo Consiglio che difficilmente riusciremo a trattare.

Vogliamo capire e vederci meglio su quanto si sta prospettando e su di un ambito molto delicato e importante per il nostro territorio, sia in termini di personale impiegato, sia di qualità per l'utenza finale.

L'Assessore alla sanità invece mi consentirà poi una battuta, so che lei, come me, ha il senso dello humor politico più profondo: nel DEFR si cita il progetto sperimentale di Ospedale flessibile e adattabile, vedendo però in senso lato quanto scritto sul tema Ospedale nel DEFR, e passando soprattutto davanti al sito di Viale Ginevra, c'è da dire che la parte nuova appare molto ectoplasmica per il momento.

In ultimo il turismo, i temi legati al turismo, non certo per minore importanza, ma consentitemi di dirlo, spero che lo humour sia sempre accetto anche nella delega del turismo, in questo caso non vi era particolare urgenza, abbiamo tempo, ci sono ancora 9 minuti e quindi sono andato in ordine di rappresentazione.

Da tempo ci è stato annunciato un testo di legge per disciplinare il riuso di edifici esistenti, finalizzato all'alloggio o del personale di imprese alberghiere o di esercenti attività di somministrazione, sarà interessante capirne meglio i contenuti, le prospettive, augurandoci che possa realmente essere utile al suo fine, magari calmierando un po' un certo coraggio volumetrico che, magari, qualcuno si aspetta per altre finalità.

Le lancio una provocazione e un'idea, che non so se possa essere perseguibile, magari andrebbe anche valutata: al di là delle iniziative dei privati, la possibilità per gli Enti locali di recuperare, magari per la creazione di alloggi temporanei, per le medesime finalità, magari recuperando strutture in loco che sono in loro possesso e che non sono utilizzate ad altri fini e magari sono abbandonate, ma non lo so, magari lo approfondiremo quando ci sarà la possibilità poi di vedere il testo.

Leggiamo anche di un disegno di legge in materia d'incentivi urbanistici per l'ampliamento e la riqualificazione di esercizi turistico-ricettivi e di misure per la riconversione di fabbricati a uso alberghiero, così come sul tema dell'efficientamento energetico, ben venga la riqualificazione della proprietà alberghiera regionale. Considerate però tutta una serie d'iniziative, tipo la revisione del PTP e anche gli interventi sulla legge 11, ovviamente al momento sospendiamo il giudizio. Vorremmo vederci un po' meglio e anche capire se può aver senso fare non dico un testo unico, ma una legge abbastanza ad hoc, perché comunque, se vogliamo, la finalità è sempre di valorizzazione delle necessità di un settore o di due settori, se si vuole separare la somministrazione rispetto all'hébergement.

Quello che però ci chiediamo, lo abbiamo chiesto anche in Commissione, è capire il budget finale di tutti questi interventi, magari ci sarà la possibilità di saperlo e di comprenderlo nell'ambito della replica o dell'intervento da parte dell'Assessore.

Non ho una particolare conclusione, di solito cerco di prepararmela, però in realtà volevo anche sentire gli altri contributi che potevano arrivare dai colleghi della minoranza ma soprattutto da parte dei banchi del Governo, perché, ripeto- al netto di quello che abbiamo potuto leggere, di quello che abbiamo potuto comunque approfondire, sempre nei tre quarti d'ora canonici però della Commissione - in alcuni casi l'ho già detto, sono nati degli ordini del giorno, ma ben venga, così ci avete anche voi sollecitato a farli, potremo approfondire tutta una serie di temi.

Sicuramente non sono gli unici, sicuramente ci sono ancora molte cose da dire e approfondire; certo è - ritorno al passaggio che ho fatto sulla parte iniziale - sicuramente non mi aspettavo, e non avrei neanche voluto un DEFR con i fuochi d'artificio, però forse una maggior attenzione alla chiusura di tutta una serie di dossier, in termini definitivi, quella sì.

Presidente - Consigliere Marguerettaz, per mozione d'ordine, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Per economizzare i tempi, visto che ci sono tantissimi ordini del giorno, e per evitare di lasciare i colleghi in sospensione, chiederei di concludere ora i lavori della mattinata, in modo tale che riusciamo, come maggioranza, a verificare i punti all'ordine del giorno affinché i lavori possano riprendere alle ore 15:00

Presidente - Chiudiamo i lavori che riprenderanno alle ore 15:00.

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La seduta termina alle ore 12:27.