Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3975 del 2 ottobre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3975/XVI - Interrogazione: "Stato di attuazione dell'articolo 19 della legge regionale 7/2024 recante 'Valorizzazione dell'immobile denominato Palazzo Cogne da destinare prevalentemente a residenza universitaria'".

Bertin (Presidente) - Punto n. 14. Il Presidente della Regione risponde, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Il Consigliere chiede al Presidente della Regione per conoscere "Quale sia lo stato di applicazione dei contenuti di cui all'articolo 19 della legge regionale 7/2024 e se, a tale riguardo, vi sono stati incontri con operatori dei settori finanziario e sviluppo immobiliare in merito al futuro di Palazzo Cogne prima della data del 13 maggio ultimo scorso".

Quest'interrogazione è l'occasione per chiarire che il progetto di valorizzazione, per come configurato dalla normativa di settore, si differenzia in modo significativo da un progetto di fattibilità tecnico-economica, vale a dire dal primo livello di progettazione di un'opera pubblica, previsto dall'articolo 41 del decreto legislativo 36/2023, che sostituisce il preliminare al definitivo del precedente codice degli appalti.

Il progetto di valorizzazione, previsto dall'articolo 33 del decreto legge 98/2011, ha infatti a riferimento solo un progetto di servizi che si traduce in sostanza in un piano economico finanziario di utilizzo e valorizzazione dei beni apportarti al fondo medesimo, che deve essere coerente con la destinazione prevista dall'articolo 19 della legge 7/2024, che è richiamata nelle premesse.

Per quanto riguarda la prima parte dell'interrogazione, in data 24 maggio 2024 l'Amministrazione regionale ha ricevuto un progetto di valorizzazione di Palazzo Cogne che prevede, per l'appunto, il conferimento del bene in un fondo immobiliare, la sua destinazione prevalente una volta realizzato l'intervento di restauro a studentato.

Ricordo, per inciso, che l'immobile Palazzo Cogne è risultato idoneo e inserito nella lista delle MUR di cui al decreto ministeriale 1269 del 27 settembre 2023 per settanta posti alloggio come potenziali beneficiari dei contributi PNRR.

Si tratta quindi di una proposta in linea con quanto previsto dalla normativa statale e regionale, che resta da attuare attentamente sotto i diversi profili.

Il 6 giugno 2024 la struttura organizzativa programmazione, edilizia e logistica scolastica ha pertanto indetto una conferenza dei servizi (istruttoria in forma simultanea) per l'esame contestuale degli interessi pubblici coinvolti nel procedimento, trasmettendo il progetto di valorizzazione di Palazzo Cogne.

Nel corso della conferenza, sono stati evidenziati i vari approfondimenti necessari, a partire dalla verifica della congruità del valore individuato nel progetto per il conferimento della proprietà superficiaria del palazzo, da valutare in rapporto alla valorizzazione attesa dell'immobile nell'ottica della sostenibilità economico-finanziaria dell'operazione nel suo complesso.

Parallelamente, è emersa la necessità di valutare la compatibilità urbanistica dell'intervento e di effettuare alcuni approfondimenti legati alla natura del bene tutelato, ai sensi del codice dei beni culturali: anche per l'apporto del diritto di superficie, come per l'apporto della proprietà, è infatti previsto il parere della Commissione regionale per il patrimonio culturale.

Con il provvedimento dirigenziale 4073 del 2 agosto 2024 citato nell'interrogazione, il Dipartimento Sovrintendenza agli studi ha quindi affidato un incarico esterno per un supporto tecnico legale amministrativo specialistico, propedeutico alla strutturazione dell'operazione e al fine di assicurare la corretta impostazione della procedura, anche di gara, e le garanzie a tutela della Regione, considerando che si tratta di uno strumento innovativo e di una prima esperienza per l'Amministrazione regionale.

Sotto il profilo urbanistico, la Giunta regionale, con deliberazione 1054 del 2 settembre 2024, ha approvato l'avvio della procedura volta ad apportare una modifica non costituente variante al piano regolatore del Comune di Aosta e rendendo compatibile, con l'articolo 19 della legge regionale 7/2024, mantenendo in essere il vincolo attuale, facendo salvo il mantenimento delle superficie delle attività commerciali esistenti e prevedendo la posizione sull'edificio di ulteriori vincoli a servizi d'interesse regionale di tipo istituzionale e amministrativo.

La procedura dovrà concludersi con una delibera del Consiglio comunale di Aosta.

Il prossimo passaggio, a seguito della ricezione della valutazione formale di congruità del valore dell'immobile conferito, prevede la valutazione della sostenibilità economica finanziaria del progetto di valutazione nel suo complesso da parte di soggetto indipendente, così come previsto dall'articolo 19 comma 2 della legge regionale in oggetto, la 7/2024.

Acquisita tale valutazione ci sarà, come previsto dall'articolo 33 del decreto-legge 98/2011, un'interazione formale con il proponente del progetto di valorizzazione, al fine di formulare le richieste di modifica o specificazione della proposta ritenuta necessaria da parte dell'Amministrazione in risposta alle quali, ricorrendone i presupposti, si potrà procedere con la dichiarazione di pubblico interesse dell'iniziativa proposta e con l'indizione della gara di evidenza pubblica per la selezione della società di gestione del risparmio, che dovrà costituire e gestire il fondo.

In sintesi, quanto finora fatto è avvenuto nel rispetto della legge, che prevede la possibilità innovativa che la pubblica amministrazione valuti un progetto di valorizzazione presentato da un soggetto terzo e, solo se lo stesso è ritenuto di interesse, lo ponga come base per una selezione competitiva.

Per completezza d'informazioni, l'atto di indirizzo volto ad attribuire all'immobile Palazzo Cogne una futura destinazione, coerente con il perseguimento dell'interesse pubblico tramite la concessione di valorizzazione, risale alla deliberazione della Giunta regionale 1641 del 28 dicembre 2022; risulta pertanto che sin da tale data fosse noto al pubblico l'interesse regionale all'elaborazione di proposte di valorizzazione dell'immobile.

Per la seconda parte dell'interrogazione, il 26 aprile 2024 la società proponente il progetto di valorizzazione ha manifestato l'interesse alla presentazione del processo e contestualmente istanza di accesso agli atti.

A seguito di tale richiesta, è stata messa a disposizione della società la documentazione richiesta ed è stata data la possibilità di effettuare dei sopralluoghi presso l'immobile.

Le uniche interlocuzioni sono quindi avvenute con il soggetto che ha richiesto l'accesso agli atti e successivamente depositato il progetto di valorizzazione.

Ciò detto, i rapporti con il soggetto proponente sono stati orientati alla massima trasparenza, necessaria al soggetto per le proprie determinazioni basate sull'acquisizione di tutti i dati necessari relativi all'immobile stesso.

Presidente - Per la replica, consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Ringrazio il Presidente e le chiederei, se è possibile, avere solo copia perché ho preso degli appunti ma, siccome il tema è anche tecnico, volevo mettere in fila le mie modeste valutazioni.

Faccio subito una premessa: io per primo sono sempre stato in quest'aula favorevole a un rapporto fattivo e proattivo tra il pubblico e il privato, quindi ho apprezzato alcuni passaggi della risposta che hanno messo in evidenza, giustamente - per tutela in particolare dell'istituzione - quella che è stata anche la possibilità di conoscere, da parte di soggetti privati, la possibilità di agire.

Spiace che forse si poteva anche lavorarci prima, ma lo dico non tanto nei confronti della Presidenza, ma in senso lato, perché in passato c'erano state anche delle proposte: regnante Fosson, quando c'era il Governo Fosson, c'era stata anche la possibilità di far passare un emendamento in tal senso che però non aveva avuto dei voti necessari. Non so se sull'operazione nel complesso c'è stata anche una condivisione con l'attuale Presidente del Consiglio che all'epoca non era particolarmente d'accordo sul tema, ma si vede che oggi ha cambiato idea e me ne compiaccio.

Le spiego anche la seconda parte della domanda, perché, mettendo in fila le date, mi era sorta una curiosità, nel senso che il disegno di legge 144 ha avuto il suo avvio il 3 maggio e, nel corso dell'audizione della II Commissione del 13 di maggio, io le avevo posto una domanda sull'articolo 19, per capire effettivamente quale fosse la ratio e come funzionasse l'articolo, perché nel concreto oggettivamente non si era capito.

Adesso apprendiamo - e mi spiace che non si potesse già magari all'epoca avere quest'informazione in sede di audizione - che il 26 aprile c'era stato appunto un interesse da parte di una società, interesse che poi si è capito solo successivamente, in particolare, almeno per quello che mi riguarda, molto più in là, perché - fino al provvedimento dirigenziale con cui si è incaricata una consulenza esterna per comprendere come poter eseguire una procedura innovativa e di novità per l'Amministrazione, come lei ha detto - non si era neanche appreso dell'interesse del 24 maggio che però nasceva il 26 aprile.

Lei ci conferma, come diritto dice, che ci sarà poi la gara di evidenza pubblica (come lo dirà poi anche il supporto consulenziale) quindi seguiremo il dossier perché sicuramente l'interesse, non soltanto per la novità rappresentata dalla struttura di quest'operazione, ma in particolare per un edificio e un'area che comunque è bene che venga recuperata e soprattutto un edificio che possa essere messo a servizio, al di là dello studentato, anche nelle parti che lei giustamente in questa fase ha riassunto come d'interesse pubblico o comunque di altri servizi.