Oggetto del Consiglio n. 3859 del 24 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3859/XVI - Interpellanza: "Intendimenti del Governo regionale rispetto alle novità introdotte nelle prove Invalsi dal decreto legge 19/2024".
Bertin (Presidente) - Punto n. 37. Per l'illustrazione, consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Vi è una novità, con un decreto legge del marzo 2024, rispetto alla questione delle prove Invalsi, ossia, secondo noi, si è introdotta una significativa novità: i risultati delle prove Invalsi faranno parte del curriculum dello studente allegato al diploma finale di scuola superiore.
Ricordiamo che questo strumento di valutazione era uno strumento che si utilizzava per la valutazione del sistema d'istruzione, attraverso le prove da somministrare agli alunni e non come una valutazione standardizzata invece degli alunni stessi.
Sotto questo punto di vista, nei giorni scorsi è arrivata una nota firmata da docenti del liceo scientifico e linguistico Bérard, che sottoponevano all'Assessore e a noi Consiglieri una riflessione rispetto a questa tematica e, soprattutto, chiedevano ed evidenziavano come le modifiche introdotte fossero uno strumento di conoscenza generale che veniva ridotto invece a un sistema di schedatura degli studenti, condizionando anche in qualche modo le scelte e le opportunità future.
Per questo noi chiediamo all'Assessore se la lettera citata in premessa è stata presa in considerazione dal Governo, se è stata data una risposta ai docenti, perché noi non abbiamo ricevuto nulla, ma, se è stata data, chiediamo il contenuto della stessa e quale sia il pensiero del Governo regionale rispetto alle novità introdotte nelle prove Invalsi e le valutazioni attualmente in corso per intervenire.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz J. (FP-PD) - "Se la lettera citata in premessa è stata presa in considerazione dal Governo, se è stata data una risposta ai docenti e, in caso affermativo, il contenuto della stessa": intanto la nota in questione è indirizzata al Presidente della Regione, al Presidente del Consiglio regionale e all'Assessore istruzione e cultura; vorrei solo far notare che abbiamo cambiato denominazione, può non piacere, ma l'abbiamo chiamato in un altro modo, tant'è vero che non è arrivata a noi, è arrivata alla Presidenza del Consiglio che poi ce l'ha trasferita con una lettera di accompagnamento successivamente, perché non è stata inviata al nostro protocollo, evidentemente oltre a non essere noto il nominativo e la denominazione dell'Assessorato, non è stata mandata al nostro indirizzo. Non so come mai non è arrivata, quindi ne abbiamo preso atto molto più tardi.
Sì, è stata letta dai decisori politici, è stata assolutamente letta, ma non è stato fornito allo stato attuale un riscontro ai docenti firmatari, perché si tratta anche di un'iniziativa che è proposta in modo autonomo - ed emerge chiaramente proprio dal contenuto della lettera - da una trentina di insegnanti del liceo scientifico e linguistico del Bérard, che ovviamente non è rappresentativa dell'intero Collegio dei docenti, e che invita i soggetti destinatari della lettera non a rispondere in maniera precisa, se lei legge la lettera, ma a riflettere su una novità introdotta dal decreto legge 19 del 2 marzo 2024 nell'ambito del curriculum dello studente nella scuola secondaria e a intervenire per modificare alcuni aspetti utilizzando le prerogative di autonomia delle scuole valdostane. Questa lettera quello dice, cioè: "Riflettete e intervenite".
Lei chiede quale sia il pensiero del Governo regionale rispetto alle novità introdotte nelle prove Invalsi e le valutazioni attualmente in corso per intervenire.
Prima di esprimere il pensiero del Governo - mi esprimo io a nome del Governo - occorre fornire però alcune precisazioni anche ai non addetti ai lavori, giusto per capire.
La novità cui si fa riferimento nella lettera è stata illustrata dal Ministero dell'istruzione e del merito durante la conferenza di servizio dei dirigenti tecnici del 30 maggio 2024: è stata proprio fatta un'illustrazione precisa ed è stata presentata anche a livello regionale ai Presidenti di Commissione dell'esame di Stato del secondo ciclo di istruzione, tra cui tutti i dirigenti scolastici della scuola secondaria di secondo grado, durante la riunione territoriale del 5 giugno.
La documentazione è stata poi pubblicata sul sito webécole nell'apposita sezione degli esami di stato, quindi questa decisione, che è stata intrapresa a livello ministeriale, è stata esposta ai dirigenti affinché poi dopo, a loro volta, la spiegassero ai docenti.
Il decreto legge 19/2024 del 2 marzo - che è stato convertito dalla legge 56/2024 del 29 aprile, quindi recentissima - con l'articolo 14 comma 6 ha previsto che in una specifica sezione del curriculum dello studente siano indicati in forma descrittiva i livelli di apprendimento di italiano, matematica e la certificazione sull'abilità di comprensione e uso della lingua inglese conseguiti a seguito della partecipazione, che è una partecipazione obbligatoria per l'ammissione all'esame di stato alle prove Invalsi; questa è obbligatoria ma non è necessario che sia sufficiente come valutazione.
È stato inoltre precisato che tale disposizione normativa non andrà a regime quest'anno scolastico in quanto è necessaria una modifica al modello del curriculum dello studente, tramite l'emanazione di un apposito decreto ministeriale.
Ricordo che nella legge regionale 18/2016, quella recante "Armonizzazioni della legge 107/2015", con l'ordinamento scolastico della Valle d'Aosta, all'articolo 5, si precisa che si istituisce, a decorrere dall'anno scolastico 22/23, il curriculum dello studente - la famosa legge di recepimento della legge della buona scuola, questo per dire anche che è stata fatta una legge regionale che interviene anche sull'autonomia della nostra regione, in coerenza con quanto previsto dalla normativa statale vigente in materia e compatibile con il portale unico ministeriale.
Il curriculum individua il profilo dello studente, associandolo a un'identità digitale, e raccoglie tutti i dati utili anche ai fini dell'orientamento e dell'accesso al mondo del lavoro, relativi al percorso degli studi, alle competenze acquisite, alle eventuali scelte degli insegnamenti opzionali, alle esperienze formative acquisite anche in percorsi di alternanza scuola-lavoro e alle attività culturali, artistiche, musicali, sportive e di volontariato svolte in ambito extrascolastico.
È un cassetto in cui vengono raccolte tutte le esperienze, comprese le cosiddette soft skill dello studente, che possono servire allo studente o al datore di lavoro per andare al di là della semplice formazione di tipo scolastico: attraverso il curriculum si possono anche intercettare altre caratteristiche dello studente o della persona che possono essere utilmente spese poi anche a livello di curriculum lavorativo.
Il fatto di riportare gli esiti delle prove Invalsi in un'apposita sezione del curriculum permette agli studenti di arricchire ulteriormente il loro portafoglio - questa è una visione che evidentemente questi trenta insegnanti non hanno - fornendo una valutazione oggettiva che rispecchi in maniera ancora più premiante e significativa il grado di conseguimento del profilo di uscita e le competenze acquisite a fine del percorso di studi.
Le prove Invalsi, così come quelle linguistiche regionali, svolte dagli alunni nella scuola primaria, questo è grado 2e 5, e nella classe seconda della scuola secondaria di secondo grado, grado 10, sono anonime e sono finalizzate alla valutazione individuale degli alunni, ma puntano a monitorare i livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico in generale, individuando criticità e area di miglioramento, al fine di organizzare momenti educativi e formativi sempre più mirati ed efficaci, cioè non serve per stigmatizzare o per mettere un bollino d'ignoranza o di altro sugli studenti.
Le prove svolte dagli alunni della scuola secondaria di primo grado (che è il grado 8 che è corrispondente alla classe terza, a conclusione del primo ciclo d'istruzione), e dagli studenti della scuola secondaria di secondo grado (che è il grado 13, corrispondente alla classe quinta, quindi a conclusione del secondo ciclo d'istruzione) sono requisito di ammissione - come dicevo prima - agli esami di stato e tutti i ragazzi ottengono una certificazione attestante i livelli acquisiti in italiano, matematica, inglese e in Valle d'Aosta anche in francese e tedesco, laddove è previsto.
Ricordo che gli esiti delle prove Invalsi non incidono in alcun modo sul voto finale dell'esame di maturità, dell'esame di stato.
Il Governo non ritiene che tale sistema di valutazione quindi implichi - così come è scritto in quella lettera, poi ognuno ha le sue modalità d'interpretare i provvedimenti di legge - una schedatura di massa degli studenti, come è scritto nella lettera, "computerizzata, senza alcuna umanità, molto preoccupante", e che tale operazione necessiti da parte della Valle d'Aosta di una presa di posizione netta per lanciare un forte segnale di libertà - peraltro non è ben chiaro quale sia la libertà di cui parlano.
Tengo a sottolineare che sul curriculum dello studente e sulle prove Invalsi, così come su quelle linguistiche regionali, ci si è più volte confrontati anche con gli studenti della consulta regionale ed è stato spiegato loro il motivo dell'utilizzo di tali strumenti che non vogliono etichettare nessuno, anzi, l'obiettivo è proprio il contrario; glielo dico perché, siccome io partecipo alla consulta, è stato oggetto di varie discussioni e devo dire che gli stessi ragazzi della consulta hanno poi a loro volta fatto delle riunioni con i loro compagni per illustrare le potenzialità del curriculum che, ripeto, è un curriculum che non si limita solo ed esclusivamente agli aspetti didattici, quindi al voto, ma che definisce un quadro molto più ampio anche degli aspetti proprio pratici, degli aspetti emozionali, delle caratteristiche extra scolastiche di questi ragazzi che possono essere utilmente utilizzati poi nella ricerca del lavoro.
Se si leggessero attentamente i certificati di competenze, si capirebbe che questi forniscono, come le dicevo prima, delle descrizioni sintetiche e analitiche per ogni disciplina (quindi italiano, matematica, inglese e francese) che sono volte ad aiutare, sia l'allievo sia gli insegnanti, ad approfondire gli esiti raggiunti e i punti dove è necessario migliorare e sui quali perciò occorre investire energie.
Presidente - Per la replica, consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Cercherò di reperire quindi la documentazione che lei mi ha detto sul sito perché io, oltre agli insegnanti firmatari della lettera, ho sentito lamentele di altri insegnanti proprio rispetto a questa novità inserita, un po' perché tutti sappiamo bene cosa vogliono dire le prove Invalsi, e cosa invece nel curriculum dello studente viene inserito anche grazie alla conoscenza stessa degli studenti, quindi non alla prova in sé, ma a tutto quello che comporta, quindi anche all'atteggiamento in classe piuttosto che altre valutazioni che vengono fatte.
Prenderò quindi quanto lei ha detto e magari ci torneremo, tanto credo che sia un dossier che andrà avanti di qui anche al prossimo anno.