Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3830 del 24 luglio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3830/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito all'acquisizione delle società 'Eos Monte Rughe Srl'" e 'Ven-Sar Srl' da parte di CVA Eos Srl".

Bertin (Presidente) - Punto n. 7. Risponde il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - L'interrogazione prevede quattro domande: "Quali sono stati i vari passaggi attraverso i quali CVA Eos S.r.l. ha acquisito la società Monte Rughe S.r.l., società originariamente di proprietà della Ven-Sar S.r.l."; "Se corrisponde al vero che, come riferito da Unione Sarda in data 8 febbraio 2024, la società CVA Eos S.r.l. ha acquisito il 19% del capitale sociale Ven-Sar S.r.l. a un prezzo di 3 milioni e 990 mila euro"; "Quanto è costata finora a CVA Eos S.r.l. l'operazione di acquisizione della società Eos Monte Rughe S.r.l. e Ven-Sar S.r.l. e se tale operazione è stata del tutto completata"; "Quante e quali osservazioni sono state depositate sul progetto di campo eolico nelle società Eos Monte Rughe S.r.l. nel corso della procedura di valutazione di impatto ambientale in corso al Ministero dell'ambiente".

Sottolineo come in circa un mese questa sia la quarta iniziativa che viene presentata in merito a quest'argomento e pare opportuno fare qualche considerazione generale, a partire dall'articolo 91 del regolamento del Consiglio, secondo il quale l'interrogazione consiste nella semplice domanda e se sia vero che alcune informazioni siano giunte alla Presidenza della Regione o se sia esatto che la Giunta e i suoi componenti abbiano preso risoluzioni su determinati soggetti.

In questo caso abbiamo quattro domande, di cui solo una risponde a tale definizione.

L'altra considerazione è che la CVA opera in un contesto altamente concorrenziale oltre al fatto che, come è noto, non è soggetta a direzione e coordinamento dell'Amministrazione regionale, per cui alcune informazioni possono riguardare patti di riservatezza con parti terze e la loro divulgazione potrebbe favorire dei concorrenti e arrecare danno a CVA stessa, anche perché, come è ormai evidente, ogni informazione fornita in quest'aula ovviamente favorisce sviluppi di articoli di stampa.

Nel rispondere quindi positivamente alla seconda domanda, pertanto CVA si rende fin da subito disponibile ad affrontare l'argomento nella Commissione consiliare competente, al fine di fornire in modo riservato tutte le informazioni necessarie a fugare qualsiasi dubbio o perplessità sulla questione, fermo restando che, se qualcuno nutre dubbi sulla legittimità dell'operato della società, è opportuno e doveroso che si rivolga alle autorità competenti.

Presidente - Per la replica, consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Comincio subito con il dire che se un'iniziativa contiene domande o è strutturata in modo da non essere ammissibile, questo deve essere rilevato dalla Presidenza del Consiglio e normalmente il Consigliere viene avvertito del fatto che, così come formulata, la sua interrogazione non può essere accettata; questo non è avvenuto. Rileggerò con attenzione l'articolo 91 citato dal Presidente, ma mi pare di avere una sufficiente conoscenza delle iniziative che sono state presentate qua dentro da vari gruppi per credere che quest'affermazione sia del tutto discutibile.

Sui rapporti tra Regione, società e CVA, il Presidente - come del resto credo la sua Giunta e la maggioranza nel Consiglio - insiste nel sostenere una tesi che non sta in piedi e che io direi anche autolesionista.

CVA non è una società privata. CVA è una società pubblica, è la Regione che ha affidato con una propria legge a CVA il compito di gestire un patrimonio di centrali acquisite dalla Regione e ne ha definito la mission; è una società di totale proprietà della Regione al 100% tramite Finaosta ed è la Regione che nomina i componenti del Consiglio di amministrazione e che ogni anno nel DEFR indica - o dovrebbe indicare direi adesso, visto anche l'ultimo DEFR - gli indirizzi operativi a cui la società si deve attenere.

Che poi la Regione non eserciti il suo diritto e dovere di controllo, questo mi sembra ormai fuori dubbio, fuori discussione, considerata anche la ripetitività delle risposte che vengono date.

La Regione quindi, a nostro avviso, si sottrae al suo compito di controllo e di indirizzo e CVA opera in sostanza come una società privata, ma non lo è, nonostante i passaggi che sono stati fatti anche con il prestito obbligazionario e tutto quello che sappiamo. Non è una società privata.

È normale che, se lo fosse a tutti gli effetti, dovrebbe badare in primo luogo ai profitti, come è normale, ma non è la stessa cosa quando si tratta di una società pubblica istituita per legge i cui compiti sono chiaramente indicati in una normativa a oggi vigente.

Dico che è un atteggiamento autolesionista per una ragione molto precisa: perché in questo modo si priva la comunità valdostana di uno strumento fondamentale per la politica energetica e la transizione ecologica in Valle d'Aosta.

È una cosa che ho già detto, so di ripetermi, ma credo che sia bene ribadire questi concetti.

Sulle operazioni societarie, lei dice che la società è disponibile a venire a riferire in Commissione, ovviamente in forma riservata - quindi immagino di nuovo una sorta di Commissione secretata - quelli che sono i vari passaggi; e poi lei dice: "Se c'è chi ritiene che ci siano delle irregolarità o qualcosa del genere, si rivolga ad altre sedi".

Io faccio delle domande, e le domande le faccio in Consiglio regionale al Presidente della Regione, che è il rappresentante della Regione, la quale è socio unico di CVA, fino a prova contraria, quindi mi sembra che le domande siano del tutto legittime.

Sulle altre domande, ovviamente lei non ha nemmeno risposto, speravamo di avere qualche delucidazione; noi abbiamo comunque reperito delle informazioni, sono numerosissime quelle che sono arrivate alla VIA ma la cosa più importante è il pacchetto delle osservazioni della Regione Sardegna: sono 64 pagine, e i pareri dei vari uffici dell'Amministrazione regionale hanno una sintesi che è chiarissima: "La direzione generale esprime parere negativo relativamente all'intervento in questione".

C'è, se n'è parlato sui giornali, anche un'altra faccenda: la Regione Sardegna ha varato una legge di moratoria di 18 mesi su tutti gli impianti che non sono stati ancora autorizzati.

È un'azione forte quella che sta facendo la Regione Sardegna, ci saranno dei ricorsi, però io credo che sarebbe il caso che la nostra, di Regione, desse indicazioni di abbandonare un progetto che non è certo parte della missione affidata a CVA e che la società sta portando avanti in una Regione tra l'altro autonoma come la nostra, con i problemi che sappiamo.