Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3801 del 11 luglio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3801/XVI - Interrogazione: "Interlocuzioni con Finaosta S.p.A. in merito alla possibilità di implementare forme di sostegno all'acquisto di prime case".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 12 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Il Consigliere interroga per sapere "se la luce dei prodotti finanziari ad oggi messi in campo da Finaosta si ravvisano delle interlocuzioni con la medesima in merito alla possibilità di implementare le tipologie di sostegno all'acquisto delle prime case, ed in particolare la possibile attivazione di forme di mutuo cosiddetto "a tasso zero"". Le attuali disposizioni regionali relative ai mutui prima casa prevedono l'applicazione di un tasso d'interesse fino allo 0,50% per i nuclei familiari con ISEE fino a 20 mila euro e se nel caso nel nucleo sono presenti i figli minori, dello 0,7% se i nuclei familiari con ISEE fino al 20% non ce li hanno, dell'1% se i nuclei familiari hanno ISEE fino a 40 mila euro e dell'1,20% se i nuclei familiari hanno un ISEE fino a 60 mila euro. La durata massima dell'ammortamento è trentennale al momento. Le condizioni applicate si configurano pertanto come fortemente agevolative, soprattutto a favore di nuclei familiari con redditi più bassi se confrontate con le condizioni del mercato. Il vantaggio per i mutuatari deve infatti essere apprezzato nella differenza tra i tassi di mercato, i tassi applicati dalla Regione e i mutui erogati tramite Finaosta, come emerge anche dall'articolo che è stato segnalato nelle premesse e come non c'è bisogno di sottolinearlo a lei, ma per dare una visione complessiva della situazione attuale, con tassi intorno al 4, al 4,5, al 5%.

Alla luce di quanto sopra esposto, si ritiene che al momento la misura agevolativa rappresenti uno strumento in linea con le finalità normative di incentivo che la stessa si propone e con le condizioni generali del settore al quale si riferisce, registrando pertanto anche un ottimo riscontro in termini di richieste che ne sottolinea la bontà sul panorama delle offerte. Ad ogni buon conto, qualora - sempre ripartendo da delle analisi riprese dall'articolo che è stato citato - la Provincia di Bolzano dovesse procedere con l'approvazione di mutuo a tasso zero annunciati, verrà effettuata un'analisi delle relative disposizioni normative e attuative al fine di valutarne i contenuti e fare delle riflessioni di conseguenza. Al momento però non sono stati avviati percorsi di confronto con Finaosta in merito alle diverse modalità di intervento sulla tematica, risultante la stessa presidiata in qualche modo, anzi, molto ben presidiata direi.

Dall'articolo che è stato citato non era dato sapere quali erano le agevolazioni messe in atto ad oggi dalla provincia e abbiamo così svolto un piccolo approfondimento per avere anche un metodo di confronto, che ci ha portati a verificare come i mutui "Risparmio casa" finanziati dalla Provincia ed erogati tramite le banche convenzionate, perché loro hanno una modalità di erogazione diversa, prevedono l'applicazione di un tasso fisso all'1% e una durata massima di vent'anni, ammesso che vengano garantiti una serie di requisiti, tra i quali l'età massima del richiedente, che è di 65 se non sbaglio, da noi è di 70; la residenza continuativa nella provincia di Bolzano da almeno cinque anni - che era una clausola che anche presso di noi era presente, ma che abbiamo voluto eliminare nell'ottica di ampliare le possibilità anche di acquisizione di persone che raggiungevano il nostro territorio per lavorare - e almeno otto anni di iscrizione al fondo di previdenza complementare aderente al modello "Risparmio casa" e almeno 15 mila euro di deposito presso la propria posizione previdenziale complementare; queste sono le quattro clausole che sono richieste per poter accedere. Tra le altre cose si riscontra anche qui l'ipotetica durata dei mutui eventualmente a tasso zero a vent'anni, come quella dei mutui attuali, contro i nostri trenta, elemento che caratterizza fortemente anche la capacità sdebitatoria dei richiedenti, perché diluire su vent'anni e diluire su trent'anni è chiaro che ha un impatto sul reddito del richiedente che è molto diverso. Al momento dunque i mutui offerti dalla nostra Regione tramite Finaosta risultano essere sicuramente competitivi, se non migliori, rispetto agli omologhi altoatesini, perché vediamo sempre il prato del vicino sempre più verde, ma in questo caso i due percorsi, pur essendo abbastanza allineati, direi che convergono su una positività del nostro approccio rispetto a quello altoatesino. In ultimo emergono dall'articolo le stesse considerazioni già valutate da un'analisi già affrontata nell'ultimo anno dal Governo e mi permetto, anche se esula un po' dalla domanda posta, di fare due valutazioni in merito alla necessità di appartamenti da dedicare ai lavoratori che possono venire in pianta stabile in Valle d'Aosta per offrire agli stessi strutture di ospitalità dedicate, percorso questo che è già stato visto dalle nostre strutture, dagli Assessorati del turismo, dall'Assessorato dell'urbanistica, che si sono attivati per lavorare su ipotesi normative che stanno arrivando a un dunque, di concerto con gli Enti locali e le associazioni di categoria, in particolare in primis con ADAVA, per definire quelle che possono essere delle iniziative agevolative in questo senso e per dare delle risposte di accoglienza che siano sostenibili per chi viene a lavorare e non solo per chi viene in vacanza.

Per quanto riguarda altre tipologie di tasso che non sono riferite alla prima casa, ci sono nel nostro ordinamento - e lei sicuramente se ne ricorda - delle agevolazioni in merito ai mutui di efficientamento energetico, che prevedono in determinate condizioni, l'applicazione di un tasso zero; un'attenzione che si rivolge e si è rivolta, anche sotto forma di agevolazione, per le situazioni di ristrutturazione per le quali abbiamo messo delle risorse recentemente per riattivare questo processo, dove come elemento migliorativo della componente tasso sono state inserite le iniziative di efficientamento che possono essere viste e premiate con una maggiore attenzione da questo punto di vista.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Aggravi.

Aggravi (RV) - Certo, la volontà di quest'interrogazione non era assolutamente né di mettere in concorrenza la nostra finanziaria regionale con altre realtà, né fare dei confronti di preferenza. C'era un articolo che poteva essere interessante, in realtà si collegava un po' anche a quella che è non direi un'analisi, ma anche delle sollecitazioni che possono emergere da una valutazione più complessiva dell'andamento oggi soprattutto dei mutui bancari, perché se vediamo, con l'aumento dei tassi, c'è stata una diminuzione significativa e soprattutto una diminuzione significativa dei mutui concessi ai giovani non tanto per probabilmente discorsi di merito di credito ma proprio di tassi, infatti stiamo vedendo - e i dati di Banca d'Italia sono tali - che nel primo trimestre 2024 c'è un'inversione tra il tasso variabile e il tasso fisso, perché effettivamente, come ricordava il Presidente, siamo intorno al 4%, ovviamente la differenza, prendendo il tasso massimo applicato di Finaosta dell'1,20% come lei ricordava, è significativo rispetto - se si considera l'aprile 2024 - al 4,09%, che è sceso, rispetto al dato di marzo, del 4,21%, quindi sono sicuramente dei dati importanti.

La volontà dell'interrogazione era però comunque mantenere un'attenzione su delle misure importanti di sostegno non soltanto alla prima abitazione, come lei diceva, ma anche a tutta una serie di possibili interventi, in particolare a sostegno di quelle realtà che fanno anche più fatica ad accedere al credito, quindi ben vengano anche le valutazioni di confronto che possono essere migliorative rispetto anche alle possibilità che nascono dall'innovazione finanziaria di altre realtà.

Mi consenta una battuta, visto che lei ha fatto un passaggio anche sulle possibili ulteriori innovazioni legislative per quello che riguarda la disponibilità di appartamenti da dedicare a chi viene a lavorare in Valle, vedremo poi quale sarà il contenuto dell'innovazione, quello che ovviamente bisognerà ben contemperare è la necessità di singole realtà o di singole situazioni rispetto a un uso più generale e soprattutto anche comprendere qual è la natura del rapporto di lavoro, e cerco di spiegarmi. Spesso e volentieri si è detto: l'obiettivo è portare chi magari da tempo viene in Valle stagionalmente a lavorare e che sostanzialmente si può considerare di casa a stabilirsi e a diventare concretamente parte di una comunità, cosa diversa possono essere invece lavoratori che, per loro scelta, per loro giusto attaccamento alla terra di origine, oppure magari perché conviene perché vengono magari da zone costiere, quindi hanno una stagione da fare a casa loro, che invece lo fanno soltanto stagionalmente. Su questo io penso che si possano anche fare dei ragionamenti, ripeto, al di là delle giuste considerazioni, dell'innovazione legislativa regionale, di quelle che sono magari delle possibilità che singole realtà e singoli Comuni possono già fare con i loro piani regolatori. In tal senso, al di là delle nuove costruzioni o delle ristrutturazioni, secondo me, c'è anche la necessità forse di fare dei ragionamenti di innovazione rispetto al costo che oggi hanno determinate locazioni, anche soprattutto per l'effetto fiscale dell'IMU, delle tariffazioni e quant'altro, quindi per aumentare le possibilità perché magari chi non ha l'intenzione di stabilirsi in maniera più stabile nelle nostre comunità possa comunque avere un beneficio e un valore aggiunto di venire a lavorare in Valle d'Aosta rispetto ad altre realtà.