Oggetto del Consiglio n. 3784 del 11 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3784/XVI - Discussione generale congiunta sulla P.L. n. 140: "Adeguamento della disciplina in materia di Garante dei diritti delle persone con disabilità. Modificazioni alla legge regionale 28 agosto 2001, n. 17 (Disciplina del funzionamento dell'Ufficio del Difensore civico. Abrogazione della legge regionale 2 marzo 1992, n. 5 (Istituzione del Difensore civico))" e sulla P.L. n. 145: "Modificazioni alla legge regionale 28 agosto 2001, n. 17 (Disciplina del funzionamento dell'Ufficio del Difensore civico. Abrogazione della legge regionale 2 marzo 1992, n. 5 (Istituzione del Difensore civico))".
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori dopo la sospensione. Siamo ai punti n. 5 e 6. Come deciso dalla Conferenza dei Capigruppo, i punti n. 5 e 6 verranno affrontati congiuntamente e poi seguiranno votazioni distinte. Trattiamo i punti n. 5 e 6.
Come detto, queste due proposte di legge verranno affrontate congiuntamente e seguiranno voti separati. La proposta di legge 140 prevede tre articoli, relatrice è la consigliera Erika Guichardaz, mentre per la proposta di legge 145 il relatore è il consigliere Padovani, sono sempre tre articoli. Si è prenotata la consigliera Guichardaz per la relazione sulla prima proposta di legge.
Fra l'altro, sulla proposta di legge 145 i relatori sono due: per la maggioranza il consigliere Padovani e per la minoranza il consigliere Manfrin.
Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola per la relazione.
Guichardaz E. (PCP) - Torniamo su un tema affrontato più volte in questo Consiglio, perché il 28 luglio 2022 era stata approvata con 33 voti la proposta di legge presentata dal gruppo Lega sulle disposizioni in materia di garante dei diritti delle persone con disabilità. Relatori della legge erano il consigliere Manfrin e il consigliere Padovani.
Durante la discussione generale, avevo motivato il non voto del nostro gruppo a questa proposta di legge: in particolare avevamo rilevato tre criticità, avvalorate dalle audizioni allora tenutesi con i soggetti interessati, ossia la Difensora civica e le varie associazioni delle persone con disabilità.
Queste sono le tre criticità che avevamo evidenziato in Aula: innanzitutto l'attribuzione anche di questo ruolo alla Difensora civica, che è già garante per i detenuti e garante per l'infanzia e l'adolescenza; la previsione di un soggetto esperto a supporto del garante per svolgere le proprie attività all'interno dell'Amministrazione per cinque anni a titolo gratuito; l'estensione della tutela dei diritti delle persone con disabilità ai loro caregiver.
Inutile dire che nessuna di queste osservazioni era stata minimamente presa in considerazione.
A distanza di sette mesi dall'approvazione della legge e della conferenza stampa del Co.Di.VdA, nel corso del quale erano state presentate le loro proposte di modifica della legge stessa, a marzo 2023 abbiamo presentato una prima mozione per chiedere l'impegno del Presidente della prima Commissione consiliare a verificare lo stato dell'arte rispetto alla nomina del collaboratore esperto previsto a supporto della Difensora civica per lo svolgimento delle funzioni di garante dei diritti per le persone con disabilità ed operare per valutare entro trenta giorni le proposte migliorative avanzate dal Co.Di.VdA.
Sostanzialmente, il Co.Di.VdA, nell'audizione dell'aprile 2023, aveva ribadito la necessità di un rafforzamento della struttura della Difensora civica attraverso consulenze date ad esperti e la necessità di non estendere la tutela dei diritti delle persone con disabilità ai loro caregiver, ma di prevedere un articolo ad hoc per queste figure.
Passati nuovamente altri due mesi da quell'audizione e nel silenzio più totale, abbiamo riproposto di nuovo, nel giugno 2023, una nuova mozione discussa a settembre 2023 per chiedere nuovamente la modifica della legge istitutiva del garante e prendere in considerazione le richieste formulate.
Nella discussione di quella mozione, la maggioranza annunciava di aver preso in carico il problema soprattutto per quello che riguarda la risorsa a supporto del garante.
Passarono altri sei mesi da quell'ultima richiesta e nel gennaio 2024 abbiamo nuovamente presentato una mozione che chiedeva di addivenire ad una modifica di legge. In quell'occasione, l'assessore Marzi aveva annunciato: "Il testo di legge di riferimento è in via di definizione e quindi, di conseguenza, a breve la prima Commissione sarà nelle condizioni di poterlo presentare, in linea con il lavoro che da lei è stato proposto", si rivolgeva a me, "e tenendo conto di tutte quante le necessità che nel frattempo si sono venute a verificare".
A distanza di oltre un anno e mezzo e di quei continui annunci che ho or ora presentato, il 3 aprile 2024 abbiamo depositato noi una proposta di legge, che sostanzialmente inizialmente interveniva sulle criticità che avevamo già evidenziato nel luglio 2022 ed inseriva invece qualcosa di innovativo, vista la recente approvazione del decreto legislativo 5 febbraio 2024, n. 20 che istituiva il Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità.
In particolare, la nostra proposta di legge prevede all'articolo 1 la cancellazione dei riferimenti ai caregiver familiari dai commi dedicati ai diritti delle persone con disabilità, e introduce invece un apposito comma che definisce il ruolo e gli ambiti di coinvolgimento di queste figure.
Il testo 145 in qualche modo prevede la stessa identica cosa.
L'articolo 1 prevede però anche - e questo proprio a seguito di quella norma che istituisce il Garante nazionale - la facoltà di concordare con gli enti interessati la stesura del cronoprogramma in applicazione dei piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche, più conosciuti come PEBA, e di vigilare sugli stati di avanzamento degli interventi inseriti.
Proprio su questo punto qualificante della nostra proposta di legge rileviamo invece come, nella relazione del garante delle persone con disabilità, venga evidenziata quella centralità del tema per poi però, come forse diranno anche altri, in audizione dire: "Non ce la sentiamo di affrontarlo", nonostante questo sia in qualche modo previsto.
All'articolo 2 invece prevediamo la sostituzione del supporto dell'esperto a titolo gratuito con invece delle risorse aggiuntive per permettere alla Difensora civica di avvalersi di consulenze e incarichi esterni per un efficace svolgimento delle proprie attività, e lo diciamo perché anche dall'audizione del Co.Di.VdA si rilevava come vi siano persone anche diverse che si occupano di temi specifici.
Chi si occupa ad esempio dei PEBA non è la stessa persona che si potrebbe occupare di malattie rare piuttosto che di altre esigenze che man mano si levano all'interno delle richieste che vorranno le persone con disabilità.
È piuttosto chiaro ed evidente, dai contenuti della relazione della Difensora Civica, nella sua qualità di Garante dei diritti delle persone con disabilità e i compiti alla stessa assegnati dalla legge 20/2022, che viene delineata un'attività tipica d'ufficio in quella relazione, in cui si riporta sì il dettaglio degli interventi operati dal garante, il numero, il settore e gli abiti specifici di intervento, le percentuali di incremento o decremento rispetto all'anno precedente; per converso però dei compiti proattivi e di indirizzo che la norma definisce non vi è traccia.
In particolare, rispetto "alle attività di informazione nei riguardi dei soggetti che hanno subìto discriminazioni determinate dalla loro condizione di disabilità", non è rendicontata alcuna attività, né risultano "interventi di prevenzione e contrasto ai fenomeni di discriminazione a danno delle persone con disabilità".
La carenza più grave però, a nostro avviso, si registra proprio rispetto alla "promozione della piena fruizione dei luoghi e degli spazi da parte delle persone con disabilità, con particolare riguardo alla rimozione delle barriere architettoniche, sensoriali e cognitive", e rileviamo con favore che proprio il consigliere Manfrin, nella sua relazione, evidenzia ad esempio anche lui quest'aspetto della relazione, cioè la centralità del tema delle barriere architettoniche, proprio perché su quel tema, anche rispetto all'accesso alla casa - e ne abbiamo discusso spesso anche all'interno di quest'Aula -, ben poco si sta facendo, e lo dico perché sono passati 38 anni dalla promulgazione della legge nazionale sull'abbattimento delle barriere architettoniche, e sono passati 8 mesi dalla deliberazione invece della Giunta regionale, la 1412 del 27 novembre 2023, che ha stanziato delle risorse per la realizzazione dei PEBA, ma non risulta però alcuna sollecitazione nei confronti degli enti tenuti alla loro elaborazione e tutt'ora inadempienti.
Poco si conosce inoltre rispetto alla raccolta e all'elaborazione di "dati sulle condizioni delle persone con disabilità", l'avvio di "studi e ricerca in materia", la promozione delle "attività informative di cui parlavo prima e di iniziative di sensibilizzazione anche attraverso gli organi di informazione sulle condizioni, sui diritti, le garanzie e le opportunità delle persone con disabilità", la formulazione di "osservazioni e proposte sugli atti normativi e di indirizzo che riguardano la disabilità di competenza della Regione". Giusto ieri parlavamo delle persone con disabilità all'interno di una legge sul lavoro: nessuna osservazione ci è arrivata in questo caso ad esempio dal garante.
È di tutta evidenza, peraltro, come segnalato con esempi concreti nell'ultima audizione in Commissione dal Co.Di.VdA dello scorso 27 giugno, l'importanza di esperti proprio rispetto a queste attività che dicevo essere attività che non sono riferite solo alla difesa civica, di cui già si faceva carico la garante, ma rispetto a tutte le altre attività, e la necessità proprio di un cronoprogramma e di controlli per la corretta applicazione dei PEBA.
In conclusione, nonostante la nostra proposta di legge abbia sicuramente avuto il compito in qualche modo di sollecitare una nuova legge da parte della maggioranza, ancora una volta evidenziamo la mancanza di volontà di condivisione e il non ascolto di chi giornalmente vive queste situazioni.
Abbiamo quindi depositato un emendamento alla proposta di legge fatta dalla maggioranza, proprio sulla questione dell'eliminazione delle barriere architettoniche, con l'auspicio che questo venga accolto, proprio perché, sotto questo punto di vista, sarebbe importante anche dare un segnale a quelle associazioni che sono venute in audizione rilevando proprio la centralità di quest'argomento.
Presidente - Consigliere Padovani, relatore della maggioranza della proposta di legge 145, ne ha facoltà.
Padovani (FP-PD) - L'istituzione del Garante per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, lo sappiamo, ha creato uno strumento utile a dare piena attuazione a quelle norme di diritto che impongono la piena integrazione di tutte e tutti nella vita e nel contesto sociale.
Il garante ha il compito di verificare, a livello regionale, la piena attuazione delle normative a tutela delle persone con disabilità e dall'altro soprattutto quello di garantire i diritti riconosciuti.
Le competenze del garante, che verranno modificate con questa proposta di legge, in modo da recepire ulteriormente le osservazioni delle Associazioni delle persone con disabilità, sono molteplici e penso che sia importante ricordarle.
Esso si occupa della promozione dell'affermazione del pieno rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà e autonomia delle persone con disabilità - questione volutamente inserita al primo punto per sottolineare quale deve essere il paradigma con cui guardare al mondo delle persone con disabilità - e piena inclusione, con particolare riferimento alle persone che vivono in contesti sociali a rischio di esclusione, nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società, in collaborazione con enti locali e istituzioni scolastiche.
Della vigilanza sull'assistenza alle persone con disabilità, attenzione alla loro tutela giuridica ed economica e alla piena integrazione sociale e promozione della piena accessibilità ai servizi e alle prestazioni di prevenzione e di cura e di riabilitazione.
Della segnalazione alle autorità di atti e comportamenti offensivi discriminatori o lesivi dei diritti e della dignità delle persone con disabilità.
Dell'attività di informazione verso le persone che hanno subito discriminazioni determinate dalla loro condizione di disabilità e promozione di interventi di prevenzione e contrasto ai fenomeni di discriminazione, violenza, abuso, danno o sfruttamento a danno delle persone con disabilità e l'impegno ad attivarsi affinché non si verifichino distinzioni, esclusioni o restrizioni fondate sulla disabilità.
Il garante deve essere inoltre un punto di riferimento istituzionale per persone con disabilità oggetto di maltrattamenti, abusi, bullismo, cyber bullismo.
Informa i soggetti che ne faranno richiesta in merito ai loro diritti, alla legislazione di riferimento, a forme di assistenza psicologica, sanitaria, socio-assistenziale, economica e di tutela legale e ad esso spetta anche il ruolo di controllo affinché siano garantite le pari condizioni in ambito lavorativo nella fase dell'orientamento della formazione professionale dei tirocini professionali.
È importante sottolineare anche come questa figura sia promotrice della piena fruizione di luoghi e spazi, con particolare attenzione alla rimozione delle barriere architettoniche, sensoriali e cognitive, e abbia la facoltà di effettuare visite negli uffici pubblici, nelle sedi dei servizi pubblici e nelle strutture residenziali e semiresidenziali pubbliche e private convenzionate.
Il garante ha poi la facoltà di proporre alle Amministrazioni competenti misure destinate a migliorare la funzionalità amministrativa e di proporre alla Giunta regionale azioni volte alla piena accessibilità dei servizi e delle prestazioni in materia di prevenzione, cura e riabilitazione di tutela giuridica ed economica delle persone con disabilità.
Inoltre riceve, anche in forma elettronica o telematica, segnalazioni sulla violazione dei diritti, potendo poi invitare le Amministrazioni coinvolte ad assumere iniziative volte alla rimozione delle cause delle violazioni, segnalando agli organi competenti l'adozione di interventi sostitutivi in caso di inadempienza o gravi ritardi nell'azione pubblica e dell'Amministrazione.
Ha la facoltà di favorire il sostegno tecnico e legale agli operatori dei servizi sociali, anche proponendo alla Giunta regionale lo svolgimento di attività di formazione e aggiornamento sul tema della promozione dei diritti delle persone con disabilità, la promozione della diffusione di buone pratiche amministrative e lo scambio di esperienze in materia, oltre a quelle di raccogliere ed elaborare dati e sostenere studi e ricerche promuovendo la collaborazione con l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, di cui all'articolo 3 della legge 18/2009.
Ha inoltre la facoltà di realizzare iniziative, anche in collaborazione con la Regione, gli enti locali, l'Azienda USL della Valle d'Aosta, le istituzioni scolastiche, nonché altri soggetti, istituzioni, enti, associazioni, e promuovere attività informative sul territorio e iniziative di sensibilizzazione anche attraverso gli organi di informazione sulla condizione, sui diritti, le garanzie e le opportunità delle persone con disabilità.
Il garante collabora con enti e istituzioni, tra i quali il Co.re.com, la Consulta regionale per le pari opportunità, la Consigliera regionale di parità, con le associazioni rappresentative delle persone con disabilità operanti sul territorio regionale, con l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, di cui all'articolo 3 della legge 18/2009 e con l'Osservatorio economico sociale della Regione.
Infine, ma non da ultima, viene prevista la possibilità di formulare osservazioni e proposte su atti normativi e di indirizzo che riguardano la disabilità di competenza della Regione e la promozione del ruolo del disability manager, al fine di agevolare il processo di cambiamento orientato all'autodeterminazione delle persone con disabilità.
A meno di due anni dall'entrata in vigore della legge regionale 1° agosto 2022 n. 20, con la quale sono state assegnate alla figura del Difensore civico regionale le funzioni di garante e dei diritti delle persone con disabilità, è emersa l'esigenza di ovviare ad alcune criticità palesatasi nella prassi applicativa.
La presente proposta di legge pertanto introduce una serie di misure di manutenzione al vigente impianto normativo, anche in recepimento delle osservazioni formulate dal Difensore civico medesimo e delle suggestioni provenienti dalle associazioni del terzo settore operanti nella nostra Regione, tra cui in particolare il Co.Di.VdA, al fine di ottimizzarne il funzionamento.
La principale misura adottata intende fornire al Difensore civico il supporto necessario per svolgere efficacemente le delicate funzioni recentemente conferite, implementandone lo staff mediante l'assegnazione di una risorsa di personale appartenente alla categoria D, assunta a tempo indeterminato.
Questa misura è volta a dare gli strumenti necessari e a garantire la continuità al lavoro del garante.
Il costo di tale unità aggiuntiva è stimato in 46.009,86 euro annui ed è posto a carico degli stanziamenti del bilancio regionale.
La proposta di legge provvede inoltre ad apportare alcuni aggiustamenti all'elenco dell'attribuzione del garante dei diritti delle persone con disabilità, per assicurarne una maggiore coerenza e integrazione con le funzioni che già caratterizzano l'istituto della difesa civica regionale.
La presente proposta di legge si compone di tre articoli, di seguito sinteticamente illustrati: l'articolo 1 sostituisce l'articolo 2quinquies che enumera le funzioni del garante e dei diritti delle persone con disabilità al fine di specificarne meglio i contenuti in coerenza con la previgente disciplina del difensore civico regionale.
L'articolo 2 rappresenta il core dell'intervento normativo e stabilisce l'incremento dell'organico del Consiglio regionale di una unità di personale appartenente alla categoria D da assegnare all'ufficio del Difensore civico a decorrere dall'anno 2024.
Come dicevo prima, quest'incremento di personale darà corpo e continuità al lavoro del garante.
L'articolo 3 reca infine le disposizioni finanziarie.
La Commissione, al termine delle audizioni del Difensore civico nelle sue funzioni di garante dei diritti delle persone con disabilità e del Co.Di.VdA, ha dato parere favorevole a maggioranza.
Presidente - Consigliere Manfrin, relatore di minoranza, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Mi si consenta all'inizio di questo mio intervento, di questa mia relazione, di dichiarare la mia soddisfazione rispetto alla discussione inerente una proposta di legge che, purtroppo, in sede di discussione di Commissione, alcuni auditi e alcuni colleghi, avevano bollato come inutile, superflua, come eccessivamente accelerata, perché c'era in divenire una proposta nazionale, e invece - e su questo devo ringraziare la collaborazione che ci fu fra tutte le forze politiche, ad eccezione delle colleghe dirimpettaie - portò ad un risultato che io ritengo positivo e di cui traccerò un bilancio nella mia relazione. Ma - come abbiamo detto - quella proposta che alcuni bollarono come inutile, alcuni addirittura come dannosa, alcuni come utile soltanto se radicalmente diversi, in realtà si è dimostrata essere una proposta utile, che ha portato a dei risultati e, come in tutte le cose, in maniera anche assolutamente trasparente, è anche però importante evidenziare che tutto è perfettibile, e la giornata di oggi ne è un esempio, e la giornata di oggi segue anche la scorta di alcuni suggerimenti che sono arrivati.
È importante però anche sottolineare l'utilità delle scelte che furono fatte e il fatto che quando si andò ad approvare - era più di un anno fa - alcune norme, ci furono anche degli ordini del giorno che furono allegati al testo di legge che già preconizzavano la necessità di intervenire.
Io credo che si debba essere reciprocamente onesti nell'evidenziare che alcune scelte che furono criticate ai tempi, e che magari su cui si sollevano dei rilievi oggi, furono fatte su una base errata. Parlerò anche di questo durante la reazione, ma una su tutte è la questione di avere più fondi, è una questione che in realtà non esiste, perché quando la proposta di legge venne depositata, ci fu detto in maniera chiara da parte degli uffici - lo dico a beneficio dei valdostani che ascoltano al di fuori di quest'Aula e magari non conoscono il funzionamento - ma noi non possiamo avere la scienza infusa soprattutto quando si parla di risorse, questo è un dibattito ormai antico, non abbiamo sicuramente in mano la borsa e non possiamo stabilire né più o meno stimare con precisione quanto potrà essere l'esborso ma soprattutto quante sono le possibilità.
Allora dobbiamo affidarci evidentemente agli uffici e gli uffici fecero un'analisi ai tempi che fu assolutamente eloquente, ci dissero che il Difensore civico non aveva speso le risorse che aveva già l'anno scorso ma che erano risorse che assommavano a mi pare 200 mila euro, non le aveva esaurite, quindi ne aveva, e siccome si andava ad integrare la figura del garante proprio in quella del Difensore civico, era inutile mettere degli ulteriori fondi perché tanto quelli che aveva già non erano stati spesi; quindi da lì deriva la copertura finanziaria che era ridotta, perché evidentemente non ve ne era necessità, e da lì poi gli impegni presi per l'individuazione di un professionista, per l'individuazione di un supporto; supporto che oggi vede la luce.
Con la legge regionale 1° agosto 2022 n. 20 si è introdotta per la prima volta nel panorama regionale la figura del Garante delle persone con disabilità.
Questa figura, nuova nel panorama della tutela dei più deboli, ha il delicato compito di raccogliere le istanze delle persone con disabilità e dei loro caregiver e di fornire loro la dovuta assistenza nel caso in cui vengano violati i loro diritti.
Questa scelta si è rivelata necessaria, poiché un confronto con altre realtà regionali e comunali... e questo ci terrei a sottolinearlo, il garante nazionale esiste, adesso, finalmente, e ringrazio ovviamente anche per questa scelta pervicacemente portata avanti dal Ministro per la disabilità Alessandro Locatelli, ma esistono e continuano ad esistere in coabitazione anche garanti regionali e addirittura garanti comunali dei diritti delle persone con disabilità, che non sono confliggenti e non confliggono, come fra poco evidenzierò.
L'introduzione della figura del garante, dove adottata, si è rivelata particolarmente efficace nel diffondere e promuovere una cultura dei diritti delle persone con disabilità nella prospettiva costituzionale della piena inclusione sociale, nella qualità dell'assistenza e delle cure, del perseguimento possibile della vita indipendente.
L'introduzione di questa figura è stata, per certi versi, più difficoltosa che in altre Regioni ed ha incontrato qualche resistenza rispetto alla sua utilità o meno, anche rispetto alla costituenda figura del garante nazionale che ha visto però la luce soltanto a gennaio 2024. E questo è quello che già vi avevo illustrato, cioè il fatto che si è sviluppato un dibattito che diceva: "C'è il garante nazionale che è in divenire, e quindi è inutile approvare un garante regionale".
La discussione di oggi evidenzia che, in realtà, questa inutilità non c'era e, anzi, che la scommessa che è stata fatta è una scommessa vinta.
Ricordo sommessamente, uscendo un attimo anche da questo, ma anche per fare un memento a tutta l'Aula, che identica discussione si sviluppò sulla questione e sulla legge relativa alla tutela delle persone con fibromialgia.
Si disse, nel 2019, che c'era una legge in divenire che tutelava le persone e che riconosceva la patologia della fibromialgia ed introduceva dei supporti e dei sostegni per queste persone; era il 2019, oggi siamo nel 2024, e tra poco addirittura nel 2025, e ancora questa legge non c'è, quindi se avessimo dovuto seguire quello che ci veniva detto, questa legge non ci sarebbe.
Oggi invece la nostra Regione si è dotata di una legge che tutela le persone che hanno questa patologia che non è riconosciuta a livello nazionale, e quindi evidentemente si è creato un effetto positivo, prima ancora che intervenga il legislatore nazionale.
Le due figure, quella regionale (il garante regionale dei diritti delle persone con disabilità) e quella nazionale, si sono dimostrate assolutamente compatibili, come evidenziato nelle relazioni 2022 e 2023 del garante regionale, poiché operano su due piani differenti e complementari.
Si può dire in effetti che il lavoro del garante regionale abbia evidenziato, oltre che un'importante mole di lavoro già trattata, più di 130 casi in un anno e mezzo e anche una serie di dati che non erano mai stati elaborati prima. E di questo voglio assolutamente ringraziare il Difensore civico per le relazioni che ha voluto poi differenziare anche rispetto alle sue competenze, perché ci ha permesso effettivamente di venire in possesso di alcuni dati che adesso citerò, citerò i principali, non tutti evidentemente.
Ad esempio, le criticità principali segnalate hanno come controparte Regione e USL nel 2022: pensate, l'80% delle criticità sono segnalate, per quanto riguarda le persone con disabilità, in conflitto con Regione e USL, mentre nel 2023 sono Regione e Comuni a rappresentare circa il 75% del totale, se aggiungessimo la USL andremmo anche qui oltre l'80%, quindi abbiamo un conflitto grosso con la pubblica Amministrazione.
Non dobbiamo tra l'altro dimenticare che spesso le persone con disabilità si rivolgono al garante anche per conflitti per esempio fra privati, questa è una facoltà, e c'è anche la possibilità di avere e di capire quali sono i propri diritti, soprattutto in questi frangenti.
Questa alta conflittualità con la pubblica Amministrazione evidenzia la necessità di intervenire nei settori segnalati, ma è un dato che non sarebbe stato noto senza l'elaborazione fatta dagli uffici del garante.
Altra segnalazione degna di nota - quella a cui si riferiva la collega Guichardaz nel suo intervento - è il diritto di accesso alla casa. Ovviamente, nella relazione quello che ho inserito è un diritto molto più ampio, non è limitato alla questione dell'abbattimento delle barriere architettoniche, ma effettivamente un dato citato, come vedrete, è anche quello. Oggetto di buona parte della relazione conclusiva 2023 di cui ho ritenuto fosse importante riportare un passaggio: "Uno dei problemi da prendere in seria considerazione, esternato in alcuni colloqui con i cittadini, è senz'altro quello della casa. La persona con disabilità che pensi ad una vita indipendente, non trova facilmente alloggi con le caratteristiche giuste e i necessari adeguamenti. Molti gli edifici che, per esempio, sono privi di ascensore o talvolta gli appartamenti di recente ristrutturazione propongono locazioni con affitti non alla portata del disabile che desideri vivere da solo. Come già ribadito precedentemente, in ogni caso un progetto di vita indipendente richiede professionisti preparati, in particolare tra gli operatori sociali, per accompagnare e sostenere gli interessati in momenti di difficoltà, aiutando non solo le persone disabili, ma contemporaneamente sollevando le loro famiglie spesso unico punto di riferimento della persona fragile. Nel corso dei lavori della settimana della disabilità nel dicembre 2023, ci si è soffermati sul tema dell'autonomia, apprendendo di alcuni progetti realizzati in tal senso in Valle d'Aosta, attraverso l'azione congiunta di operatori di servizi sociali, del personale di cooperative e dei familiari, con toccanti testimonianze delle persone con disabilità".
Ecco, su questo tema se ne potrebbe aggiungere anche un altro, potremmo anche parlare di un tema - per esempio recentemente salito alla ribalta delle cronache - degli sfratti delle persone con disabilità e, se questo non fosse sufficiente, essendo cospicuo, anche le notizie di sfratto di persone con disabilità addirittura da alloggi di edilizia residenziale pubblica o rischio di sfratto.
Credo che sia sotto gli occhi di tutti solo l'ultimo caso di cronaca, cioè una persona con grave disabilità, con gravi problemi di mobilità, che è stata oggetto di una procedura di questo tipo, che si è bloccata soltanto di fronte al fatto che questa persona non può essere trasportata, non può essere portata fuori di peso, perché questo le causerebbe serie lesioni; quindi si è risolta con un cambio della serratura, e questa persona oggi vive prigioniero dentro casa sua perché se esce rischia che qualcuno entri, gli chiuda la casa e non possa più entrare, ed è una persona con gravi problemi di deambulazione.
Tutto questo accade negli alloggi di edilizia residenziale pubblica in Valle d'Aosta, non in altri luoghi degradati. Questo si deve evidenziare: ci sono criticità su cui il garante dei diritti delle persone con disabilità si deve concentrare e credo che su questo poi ci debbano essere anche importanti interventi da parte della pubblica Amministrazione, che difendono chi si trova in una condizione di questo tipo.
L'istituzione della figura quindi - e torno alla relazione terminando con la citazione della relazione del garante - esce rafforzata dal lavoro svolto e si pone quindi il tema di come consolidare la sua azione, in particolar modo come rapportarsi con le amministrazioni competenti fornendo loro consigli, raccomandazioni e pareri in base alle segnalazioni ricevute.
Non ultimo, il dovere di promuovere delle campagne di sensibilizzazione di comunicazione volte a rendere più permeabile la cultura del rispetto dei diritti di tutti, in particolare delle persone con disabilità e dei loro caregiver.
Il tema del caregiver è un altro tema sicuramente importante; un tema che, tra l'altro, abbiamo toccato proprio nella giornata di ieri, e ringrazio ancora il Governo per la condivisione rispetto alla miglioria proposta sul testo del lavoro che va a tutelare anche la figura del caregiver, cercando di coordinare la vita e il lavoro delle persone che si occupano dei loro cari. Abbiamo trattato in quest'Aula il tema per esempio delle demenze: immaginiamo le 5 mila persone - questi sono i dati che lo studio del Ministero ci ha restituito in Valle d'Aosta - con demenza più o meno grave che coinvolgono una serie di familiari nella loro cura; è chiaro che coordinare la vita di queste persone, le persone che si occupano di persone che hanno questa tipologia di patologia, è necessariamente una priorità.
Tutelare quindi la figura del caregiver è esattamente uno degli obiettivi che dobbiamo avere e sullo spirito nel quale è stato formulato il testo originario.
L'attenzione sul tema è stata posta da un intervento di alcuni portatori di interesse, e questo per quanto riguarda la sua riformulazione, e segnatamente il Coordinamento Disabilità Valle d'Aosta (Co.Di VdA), che ha avanzato due proposte precise: la prima era di avvalersi della collaborazione di personale per affrontare la mole di lavoro che ha l'ufficio del garante delle persone con disabilità, recepita con l'articolo 2, che stabilisce l'incremento dell'organico del Consiglio regionale di una unità di personale appartenente alla categoria D, da assegnare all'ufficio del Difensore civico a decorrere dall'anno 2024.
Quest'unità si aggiunge alla struttura già esistente, composta da due coadiutori, impiegati in compiti amministrativi, e un funzionario di categoria D.
In questa maniera l'ufficio del Difensore civico, che ha ovviamente diverse deleghe, oltre a quella del garante dei diritti delle persone con disabilità, arriverebbe a sommare quattro unità di personale.
Tanto per darvi un elemento di raffronto, il garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, che si deve occupare non di 126 mila abitanti ma di 60 milioni, ha una struttura di venti unità di personale, quindi abbiamo quattro per un Difensore civico della Valle d'Aosta con 126 mila e venti che si devono occupare di 60 milioni di persone, quindi direi che il rapporto è sicuramente favorevole nei confronti della dotazione di personale, poi si può fare sempre meglio e su questo siamo assolutamente concordi.
La seconda era un ampliamento delle risorse finanziarie a disposizione del garante, che trova apposita copertura nell'articolo 3, quantificata in euro 46 mila e spicci (indicativamente) a decorrere dall'anno 2024.
Dette risorse risultano necessarie per la copertura annua del costo dell'unità aggiuntiva a servizio della struttura del difensore civico.
Come avevo già detto prima, le risorse assegnate all'ufficio del Difensore civico risultano essere sufficienti a coprire le necessità anche di eventuali consulenze; su questo credo che si sia dibattuto molto, ma è giusto anche evidenziare le disponibilità del Difensore civico per che cosa possono essere utilizzate, ed essendo la struttura unica, evidentemente questo è un passo avanti positivo.
Il bilancio assegnato copre il trattamento economico trattamento economico del Difensore, del personale, le trasferte e le missioni del Difensore civico, i locali assegnati e il funzionamento amministrativo degli stessi, l'attività di promozione, di rappresentanza, le consulenze, le traduzioni e gli incarichi. Quindi tutto il bilancio che viene assegnato al Difensore civico evidentemente viene utilizzato per queste necessità ed è chiaro che con questa dotazione finanziaria, in capo appunto al Difensore civico, la possibilità di poter svolgere il proprio compito è garantita.
Va ricordato infatti che le risorse finanziarie iscritte a bilancio per le spese di funzionamento e gestione dell'ufficio di difesa civica ammontano ad euro 202.600 per l'anno 2023 (nel 2022 erano pari ad euro 203.300, nel 2021 ad euro 200.950) e che queste non vengono utilizzate in maniera integrale, così come era successo nel 2021, determinando la scelta da parte degli uffici di inserire una copertura simbolica per l'ampliamento delle deleghe in capo al Difensore civico.
Infine, come è già stato detto, con l'articolo 1 si modifica la definizione di alcune funzioni in capo al garante delle persone con disabilità.
Se risulta apprezzabile... e devo dire che su questo ho fatto prima un accenno al caregiver, ma noi sulla figura del caregiver abbiamo investito molto, e questa era anche un'indicazione che arrivava da alcune associazioni dei diritti delle persone con disabilità, perché sulla figura del caregiver c'è un po' un dualismo, anche nel mondo dell'associazionismo, c'è qualcuno che considera la figura del caregiver centrale, c'è qualcuno che la considera più marginale e più sfumata.
Noi riteniamo che la figura del caregiver sia centrale e abbiamo apprezzato la tutela della figura del caregiver nell'articolato e nella formulazione originaria era assolutamente centrale per mezzo dell'inserimento del comma 3 all'articolo 1.
Però - e non potrebbe non essere così, altrimenti sarebbe stata una legge fatta tutti assieme - meno efficaci risultano le modificazioni introdotte rispetto alle funzioni dei garanti, con quelle che io ho definito circonvoluzioni lessicali, giustificate con il fine di specificare meglio i contenuti in coerenza con la previgente disciplina del difensore civico regionale, e devo dire che nel complesso risulta, nella migliore delle letture, un semplice adattamento burocratico, nella peggiore una limitazione ai poteri e all'azione del garante stesso.
Questa è la critica che mi sento di muovere.
Io ritengo però - come ho detto in apertura di relazione - che questa figura centrale, che finalmente ha visto la luce in Valle d'Aosta e che è attiva dal 2022, abbia sicuramente portato dei benefici, abbiamo anche contribuito a far conoscere, così come immagino le Associazioni, questa figura a tutto il mondo dell'associazionismo e della disabilità, di persone che si occupano di disabilità, per avere un punto di riferimento.
È evidente che si può fare tutto, si può fare anche tutto sempre e meglio, ma riteniamo comunque che i risultati raggiunti siano positivi e che questa legge, nel suo complesso, vada nella direzione proprio di migliorare ancora e di rendere ancora più efficace l'azione del garante delle persone con disabilità.
Presidente - Le relazioni sono state fatte, possiamo aprire la discussione generale riguardo alle due proposte di legge. La discussione generale è aperta. I Consiglieri che intendono intervenire, sono invitati a prenotarsi. Ci sono richieste di intervento? Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - In relazione naturalmente non ho parlato dell'altra proposta di legge, quindi lo faccio all'interno della discussione generale.
Sì, una legge è talmente positiva che la dobbiamo rivedere e non è che la rivediamo su dei punti che non abbiamo affrontato, la rivediamo proprio sui punti per cui quelle "due Consigliere dirimpettaie" non hanno votato.
Sinceramente andiamo veramente a guardare con attenzione quanto è avvenuto durante quel dibattito, ascoltiamo gli interventi e capiamo perché due persone che direi sotto questo punto di vista forse delle iniziative le fanno nei vari Consigli, e anche in altre occasioni, non hanno votato quella proposta di legge, ma potrei citare anche quella ad esempio sull'Osservatorio, che non abbiamo votato, con delle criticità che poi prontamente sono state modificate successivamente.
Va bene, non si vuole dire che si arriva a questa revisione proprio perché quelle criticità che evidenziavamo c'erano, va bene, intestiamoci pure anche tutto ciò che ne consegue, evitiamo però di mistificare quanto è avvenuto, perché lo avevamo detto in discussione, perché sono andata a riguardarmi i resoconti, e per noi non era stato facile non votare quella proposta di legge, perché sicuramente era una proposta di legge che noi, in qualche modo, condividevamo, ma che aveva tutta una serie di criticità che non ci permettevano di votarla.
Ricordiamo poi che il garante nazionale entrerà in funzione il prossimo anno, nel senso che è stato istituito ma entrerà in funzione il prossimo anno; questo a beneficio di chi ci sta ascoltando.
Quali sono le due grosse diversità fra la nostra proposta di legge e la proposta di legge di maggioranza?
Il fatto che per noi una risorsa aggiuntiva può andar bene per il Difensore civico, può andar bene per la difesa civica, che è quello che anche in relazione capiamo che sta facendo, ma non serve per quei compiti che ha detto il consigliere Padovani e che c'erano già nello scorso disegno di legge, quindi nulla di nuovo.
Vorrei prenderne alcuni per evidenziare il fatto che dal luglio 2022 ad oggi su quei punti non è stato fatto nulla e naturalmente, una volta che si voterà per il funzionario aggiuntivo, noi il prossimo anno chiederemo conto su che cosa è stato fatto, quindi già lo diciamo e lo annunciamo, ve lo possiamo garantire che chiederemo che cosa si fa rispetto alla promozione dell'affermazione del pieno rispetto della dignità umana delle persone con disabilità, quali sono le attività di promozione dell'assistenza alle persone con disabilità, qual è l'attività svolta di informazione nei riguardi dei soggetti che hanno subìto delle discriminazioni, quali sono le azioni promosse di prevenzione rispetto allo sfruttamento, qual è la promozione della piena fruizione dei luoghi e degli spazi da parte delle persone con disabilità, quali sono le proposte che verranno avanzate alle Amministrazioni competenti rispetto alle misure atte a migliorare la funzionalità dell'attività amministrativa proprio per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, quali saranno le proposte formulate alla Giunta proprio per dare piena attuazione e accessibilità a quei servizi e a quelle prestazioni.
Chiederemo inoltre qual è il sostegno tecnico e legale agli operatori dei servizi sociali, quali saranno le osservazioni formulate e proposte sugli atti normativi di indirizzo che riguardano la disabilità, quali sono tutte le iniziative di sensibilizzazione anche attraverso l'informazione di queste persone di cui stiamo parlando.
Noi crediamo che per svolgere quei compiti siano necessarie persone con determinate competenze e, ribadiamo, con competenze specifiche. Andremo anche a vedere, perché ci è stato detto: "Ma tutti quelli che entrano come funzionari, non hanno delle competenze specifiche, poi le acquisiscono".
Bene, andremo a vedere quali saranno le attività di formazione che verranno proposte a questo funzionario e se questo funzionario si occuperà anche di svolgere il lavoro su altri fronti, perché questo funzionario dovrebbe essere dedicato alla questione del garante delle persone con disabilità.
Il fatto del citare i conflitti con la pubblica Amministrazione: semplicemente adesso vengono messi in chiaro, perché il Difensore civico da sempre, sulla difesa civica, accoglieva anche le persone con disabilità, non è che facesse una distinzione, e accoglieva le domande delle persone con disabilità; l'unica differenza è che adesso le fa rientrare in quella categoria, ma sotto il punto di vista della difesa civica non cambia assolutamente nulla.
Rispetto ai caregiver, infine, ricordiamo che esiste un decreto legislativo, il 24/2024, che proprio all'articolo 39 è molto chiaro rispetto alla figura dei caregiver.
Come dicevo, quindi, le due proposte di legge - e anche questa volta noi non potremo votare la proposta di legge della maggioranza - si distinguono, perché vediamo con favore che alcune cose sono state accolte, ma si distinguono proprio su questa figura del funzionario anziché l'idea di poter invece affidarsi a delle competenze specifiche, e poi si dividono rispetto alla questione delle barriere architettoniche, e sotto questo punto di vista, ribadisco, noi abbiamo presentato un emendamento che quindi spero venga votato, proprio perché riteniamo che chi si occupa delle persone con disabilità, dovrebbe in qualche modo farsi carico di cercare in qualche modo di coordinare e di vigilare su quanto avviene rispetto ai PEBA, perché altrimenti viene tutto un po' demandato ai singoli, mentre secondo noi c'è bisogno, in questo momento, a 38 anni da quella che era una legge allora innovativa, e sappiamo bene invece che la questione delle barriere architettoniche è à la une anche in questo momento, crediamo che sotto questo punto di vista sarebbe importante intervenire.
Abbiamo anche depositato un ordine del giorno, sempre sulla questione dei PEBA, un po' più blando, nel senso che se non si ritiene di inserire in legge un emendamento che dia in qualche modo questi compiti alla difensora civica, con questo ordine del giorno invece chiediamo semplicemente un impegno alla Giunta a sollecitare in qualche modo, di concerto con la Difensora civica (e rientra anche nei suoi compiti), i Comuni che hanno richiesto l'accesso ai fondi per la realizzazione dei PEBA a coinvolgere le associazioni rappresentative delle persone con disabilità (perché in audizione ci hanno detto che in qualche modo non sono state coinvolte) e a farsi promotrice di un'azione di sensibilizzazione sull'importanza dei piani dell'eliminazione delle barriere architettoniche proprio perché alcuni Comuni, ed evidenzio che anche un Comune come Aosta - consigliere Manfrin - non ha chiesto l'accesso ai fondi per i PEBA.
Io ritengo che proprio Aosta, che concentra una grande quantità di servizi, dovrebbe essere il promotore anche rispetto agli altri Comuni della Valle d'Aosta per intervenire su quanto dicevo.
Questo per rendere anche una facilità nell'accesso dei servizi; lei ci ha appena presentato un video carino anche su che cosa deve subire un qualsiasi cittadino, figuriamoci una persona con disabilità.
Abbiamo cercato un'ulteriore mediazione nel caso in cui non ci sia la volontà di passare l'emendamento almeno proprio per poter enunciare, a livello di principio, che rispetto ai piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche ci vediamo tutti uniti nel dire che questa deve essere una delle priorità e dei temi centrali almeno da affrontare.
Presidente - Consigliere Di Marco, ne ha facoltà.
Di Marco (PA) - Con questo testo di legge andiamo a dare concreta soluzione a delle criticità operative emerse in seguito all'applicazione della legge regionale 1° agosto 2022 n. 20. Prima di esprimere la mia dichiarazione di voto, voglio condividere con voi due considerazioni.
Prima considerazione: questo testo normativo definisce puntualmente le funzioni del garante delle persone con disabilità, finalizzate a tutelarne la dignità e i diritti - diritti di libertà, di autonomia e di inclusione, diritti giuridici ed economici, e diritti all'accessibilità ai servizi di prevenzione, cura e riabilitazione - e gli interessi anche in materia di pari condizioni in ambito lavorativo e di piena fruizione dei luoghi e spazi. Ma altresì anche a prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione, violenza, sfruttamento, abuso e fenomeno di bullismo ai loro danni, e a promuovere iniziative di informazione e di sensibilizzazione sul tema dei diritti della disabilità rivolte all'opinione pubblica.
Queste stesse disposizioni vengono applicate anche ai caregiver familiari, in attesa che a livello nazionale venga varata una legge che ne riconosca finalmente il ruolo sociale e ne definisca le misure di sostegno anche economico. Da comunicazione del Ministro per la disabilità, il tavolo tecnico per l'analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari, costituito per formulare proposte ai fini dell'elaborazione del predetto testo normativo, si è insediato il 17 gennaio 2024 e l'auspicio è che termini i suoi lavori in tempi brevi per poter avviare l'iter di un disegno di legge molto atteso. Peraltro, non posso fare a meno di far notare che diverse Regioni italiane, prima fra tutte l'Emilia Romagna, hanno già approvato norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare.
Seconda considerazione: al nostro gruppo consiliare appare quanto mai opportuno e indispensabile che per risolvere le problematiche emerse nell'applicazione della legge regionale 20/22 si implementi la dotazione di personale dell'ufficio del difensore civico di un'unità appartenente alla categoria D. Solo così il Difensore civico che, ricordiamolo, oltre ai compiti che gli sono propri, svolge anche quelli di garante dei detenuti e di garante dei minori, potrà assolvere con efficacia ed efficienza al ruolo di garante dei diritti delle persone con disabilità.
In conclusione, riteniamo questo testo di legge migliorativo rispetto al precedente per le novità che apporta, quindi, come gruppo consiliare di Pour l'Autonomie, voteremo a favore della sua approvazione.
Presidente - Consigliere Lavevaz, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Anch'io due considerazioni in quanto primo firmatario della proposta di legge 145.
Non è mia abitudine fare polemica o rispondere alle polemiche, quindi non ho intenzione di iniziare oggi: non entrerò sull'analisi dettagliata che è stata fatta della tempistica della presentazione della proposta di legge, eccetera. Chiaramente, un conto è presentare una proposta di legge sapendo che verrà bocciata perché non ha copertura finanziaria, un altro discorso è presentare una proposta di legge che possa essere approvata con tutti i crismi del caso.
Come è stato detto, queste due proposte di legge... perché poi, sostanzialmente, in buona parte dell'articolato le due proposte di legge sono coincidenti, vanno a fare un pochettino una manutenzione - diciamo così - alla legge approvata poco più di un anno fa, come è normale che sia: una legge, quando viene applicata, ovviamente vengono anche fuori delle piccole migliorie, delle piccole necessità di aggiornamento, quindi non credo che ci sia qualcosa di particolarmente stravagante sul fatto che si vada a modificare una legge che già andava a modificare una legge, che era quella di costituzione dell'ufficio del Difensore civico.
Nel merito della questione, come è già stato detto, la differenza sostanziale è che in una proposta di legge si parla di mettere in campo, di mettere in legge, soprattutto, un fondo per delle consulenze e nell'altra, secondo me, con una proposta di buon senso logico, ma direi anche di buon senso amministrativo, perché chiunque abbia un minimo di esperienza amministrativa credo che possa condividere. Ovviamente, nel momento in cui si aggiungono delle competenze ad un ufficio, bisogna anche dare a quest'ufficio gli strumenti ed il personale per poter addivenire ad un lavoro proficuo nel nuovo compito che gli viene attribuito, come è già stato anche peraltro detto.
La differenza quindi è abbastanza sostanziale: da un lato mettiamo dei contributi, che già il fatto di dire mettiamo in legge un fondo per delle conferenze, secondo me, ma nel mio modo di vedere l'Amministrazione è un qualcosa che non funziona e che stride in maniera pesante; dall'altro diciamo: mettiamo una figura in organico, e qua c'è voluto un po' di tempo, non lo nascondo, c'è voluto un po' di tempo a trovare le coperture, magari chi non è addentro alle situazioni amministrative, dice: ma come, ma l'Amministrazione regionale che difficoltà ha a trovare una figura di personale da mettere nell' ufficio del Difensore civico. Ahimè non è così semplice, quando si parla di fabbisogni e di copertura di posti, la questione è molto, molto complicata, quindi ringrazio la collaborazione dell'ufficio del personale della Presidenza della Regione e gli uffici del Consiglio tutti, che hanno lavorato per trovare una soluzione tutti insieme per dare questa risposta, ma che è una risposta strutturale.
Andiamo ad inserire un funzionario di categoria D all'interno dell'ufficio del Difensore civico che avrà la possibilità di formarsi; la collega Guichardaz mi citava senza citarmi, quanto detto in Commissione, quello che diceva la collega l'ho detto io e lo posso ripetere, ma ne sono assolutamente convinto.
Anche i migliori funzionari che hanno vinto concorsi con i più alti voti nei nostri concorsi, magari con i voti più alti, gli ingegneri usciti dal Politecnico di Torino piuttosto che laureati in economia alla Bocconi di Milano, però poi, quando si trovano a lavorare negli uffici, hanno bisogno di formarsi perché ogni ufficio... Poi sappiamo benissimo che nella nostra Amministrazione, proprio per come è strutturata, i funzionari sono veramente i pilastri dell'Amministrazione, hanno comunque bisogno di formarsi poi nel compito di gestione dell'ufficio proprio che gli è assegnato.
Questo vale anche per la figura in più che andremo ad aggiungere nell'ufficio del Difensore civico. Avrà la possibilità di formarsi, di specializzarsi sulle questioni ovviamente più legate alle questioni delle persone con disabilità e potrà lavorare a pieno sulle sue funzioni.
Poi io sono assolutamente convinto che non potrà dare tutte le risposte, quindi probabilmente avrà comunque la necessità di avere delle consulenze, ma, come tutti i funzionari di quest'Amministrazione, si troveranno un giorno a dover affrontare una questione sulla quale magari hanno dei dubbi, hanno delle lacune sacrosante e per le quali avranno necessità di chiedere un parere ad un consulente esterno.
Questo succederà probabilmente anche su questa nuova figura che verrà assegnata all'ufficio del Difensore civico.
Io credo quindi che la risposta sia quella corretta.
Poi l'altra questione, ma anche qui non voglio far polemica, ma il dire "andiamo a mettere un funzionario di categoria D che dovrà assolutamente occuparsi solo delle questioni legate alle persone con disabilità", anche qui il buon senso amministrativo dice che nel momento in cui ci fosse una pila di dossier che riguardano gli altri aspetti che l'ufficio del Difensore deve affrontare, e sono tanti - l'ha ricordato il collega Di Marco -, e non ci sono questioni sul tavolo che riguardano le persone con disabilità, cosa fa? Si gira i pollici? Non credo.
Non credo che questo sia il buon senso dell'Amministrazione pubblica che dobbiamo cercare di mettere in campo.
Credo che la risposta che si dà con questa proposta di legge sia quella corretta e credo che si andrà in qualche modo a dare una parte delle risposte che il Difensore civico ha messo sul tavolo e si cercherà giustamente di continuare a seguire il lavoro che viene fatto in modo che, nel caso in cui ci sia la necessità ancora di rivedere le competenze o comunque di dare ulteriori risposte, l'Amministrazione ne possa prendere atto e dare le risposte del caso.
Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliera Minelli ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Io ho ascoltato quanto è stato detto e rilevo che ci sono tutta una serie di inesattezze nelle cose che ho sentito, anche abbastanza significative, e mi stupisce, perché è stato detto, per esempio, che sono emerse delle criticità in seguito all'approvazione di quella legge, che non è stata approvata poco più di un anno fa, è stata approvata due anni fa, perché era luglio del 2022, quindi sono passati due anni, oggi è l'11, era il 28 di luglio... Insomma, sono due anni che è stata approvata una legge, le cui criticità erano state messe in evidenza subito, ed erano le stesse criticità su cui poi si interviene, quindi io non credo che noi abbiamo delle doti di chiaroveggenza, non penso proprio, è che la cosa era stata esaminata fin dall'inizio, e fin dall'inizio c'erano questi problemi, c'erano tutti.
È poi stato detto che il garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità si è insediato; non è insediato. Il garante per i diritti delle persone con disabilità si insedierà a gennaio 2005, spero, comunque nel 2025, quindi al momento sono passati due anni e siamo ancora lì.
Perché anche tutto questo? Ci sono sicuramente delle questioni burocratiche, ma nella legge. E poi è stato anche detto che sono stati definiti meglio i compiti: nella legge i compiti c'erano già tutti, ed era un elenco lunghissimo di compiti, e sono quelli attribuiti al garante per i diritti delle persone con disabilità, ma vanno ad aggiungersi alle funzioni di un garante che è Difensore civico e che ha anche la delega per i detenuti e poi per i minori.
Abbiamo detto fin dal 2022 che, a nostro avviso, era inopportuno convogliare tutte queste competenze su una sola persona, ed è una cosa che ribadiamo, perché ormai è così, però i problemi si vedevano già all'epoca, ma poi quello che fa molto specie in tutta questa vicenda, secondo me, è che non si è tenuto conto della voce di chi è un'autorità in materia, perché le richieste di modifica che noi abbiamo recepito nella proposta di legge che anche con l'emendamento cercheremo ancora di inserire, vengono da chi? Vengono dal Co.Di.VdA, vale a dire da un'associazione che rappresenta quattordici realtà che nella nostra regione si occupano di disabilità.
Ora, se noi non ascoltiamo chi quotidianamente si confronta con una situazione che è di estrema complessità e che ha bisogno di interventi che siano il più possibile precisi, mirati e che vadano a sollevare una serie di situazioni sempre più complesse, io non so chi ascoltiamo, perché non è che sia venuta qui una persona a dirci una cosa, è il mondo della disabilità.
Io non so se voi avete letto il comunicato stampa che quest'organismo ha inviato, però secondo me è da leggere, perché che cosa dicono dal Co.Di.VdA?
"Appresa dagli organi di stampa la notizia del mancato accoglimento da parte della prima Commissione consiliare regionale delle proposte presentate in occasione dell'audizione dinanzi alla Commissione in merito alle modifiche della legge, il Coordinamento disabilità della Valle d'Aosta esprime il disappunto proprio e delle centinaia di associati sulla decisione di non assegnare al Difensore civico, nella sua qualità di garante delle persone con disabilità, una dotazione finanziaria da destinare a consulenze specialistiche e del mancato inserimento nella norma di derivazione dal decreto legislativo istitutivo del garante che prevede la possibilità di intervenire sia sulla predisposizione, che soprattutto sulla vigilanza in materia di piani di eliminazione delle barriere architettoniche".
Poi ancora: "La mancata disponibilità finanziaria priva l'ufficio di un supporto scientifico per affrontare in maniera chiara e approfondita le questioni poste, questioni che, viceversa, sono difficilmente approfondibili da parte di una risorsa umana destinata all'ufficio medesimo", il famoso D di cui si parlava.
"Assai più preoccupante è il mancato affidamento al garante delle persone con disabilità del ruolo propositivo, di concerto con le Amministrazioni locali interessate, di un cronoprogramma per la realizzazione dei PEBA".
Questo è quanto si dice, poi sull'osservazione anche del collega Lavevaz che dice "sembra proprio che non si sappia l'ABC di quella che è l'Amministrazione, il lavoro della pubblica Amministrazione, nel momento in cui si dice che un funzionario D non può occuparsi, se è in quell'ufficio, di cose che riguardano il resto del lavoro del Difensore civico, ma deve esclusivamente occuparsi di quanto riguarda le persone con disabilità".
Io in Commissione ho posto questa questione, la mia era anche una provocazione, ma perché è chiaro che questa risorsa amministrativa, che viene assegnata, è una risorsa che dovrà fare un lavoro all'interno dell'ufficio che è del Difensore civico, del garante per i diritti dei detenuti, l'infanzia e le persone con disabilità, ma quello che chiedevamo, e che recepisce in toto la proposta dell'associazione che raggruppa tutto il mondo della disabilità, o quasi, in Valle d'Aosta, era una cosa ben diversa, cioè chiedeva un supporto scientifico.
Poi che ci sia la necessità di dotare l'ufficio del Difensore civico, ma già del Difensore civico solo con quella funzione lì, di tutto quanto è necessario, è un'altra questione, ma qui si pensava ad una situazione diversa.
Mi fa poi da una parte sorridere, e dall'altra arrabbiare, l'osservazione secondo cui si presentano delle proposte di legge ben sapendo che non verranno approvate perché non c'è la copertura finanziaria; e su questo si apre il vaso di Pandora, perché sappiamo benissimo, lo abbiamo detto tante volte, che è non dico impossibile, perché l'impossibile non c'è, bisogna avere la volontà di fare in modo che non sia così, ma è praticamente quasi impossibile riuscire a fare delle proposte di legge con una copertura finanziaria che arrivi jusqu'au bout, perché ci sono sempre un sacco di problemi, ma perché noi non abbiamo la disponibilità di conoscere quanto è impegnato anche da parte dei vari Assessorati. Ci sono le tavole che riguardano il bilancio, fino lì si può arrivare e di più non si può.
Credo quindi che questa sia una questione che dovrà poi anche, prima o poi, non so quando, essere affrontata dal Consiglio tutto, perché altrimenti saremo sempre in queste condizioni, e anche proposte di legge, e non mi riferisco a questa, ma anche a moltissime altre, che hanno una loro importanza, dignità e un loro senso, rischiano di naufragare miseramente per quest'aspetto.
Credo che non sia una cosa corretta nel confronto del lavoro che si svolge qua dentro e che tutti cercano di svolgere nei limiti delle loro possibilità.
Davvero a noi dispiace, anche perché su questa questione del garante per le persone con disabilità abbiamo lavorato fin dall'inizio, ricordo benissimo il dibattito che c'è stato nel 2022 e se aveste avuto la disponibilità, la gentilezza di fare un po' più attenzione alle cose che vi erano state richieste allora, avremmo trovato una quadra molto prima e non saremmo di nuovo qui adesso a dire praticamente le stesse cose e a farci dire dal Co.Di.VdA che non siamo stati capaci di fare quanto richiede il mondo della disabilità. Complimenti!
Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Intervengo in discussione generale perché abbiamo ritenuto e abbiamo valutato come gruppo che la proposta che andava a formulare delle migliorie rispetto alla proposta originaria fosse condivisibile, ma riteniamo anche che sia giusto aprire un dibattito del merito, soprattutto rispetto all'opportunità o meno di questa figura.
Innanzitutto, vorrei chiarire una cosa che probabilmente è stata equivocata: ho detto che la figura del garante nazionale ha visto la luce nel 2024, nel senso che è stata istituita nel 2024, poi sarà pienamente operativa nel 2025, ma questo non toglie la necessità di avere un garante regionale, così come sono assolutamente lieto che alcuni Comuni abbiamo un garante comunale.
Io credo che quest'azione, rispetto a chi è più debole, sia di assoluto interesse e assoluta preminenza, quindi tutelare anche su tutte le scale, dal più piccolo al più grande, credo che non possa che rappresentare un passo avanti, un passo positivo rispetto a questa figura e soprattutto rispetto alla tutela di chi è più debole.
È stato detto che questa legge è talmente positiva che però va rivista nel merito di alcuni articoli su cui si era già discusso; in realtà, c'è una visione diametralmente opposta fra chi sostiene questa legge, con le sue sfumature, perché poi non possiamo essere completamente d'accordo tutti sullo stesso tema e sullo stesso articolato, ma c'è anche però una visione opposta che riguarda, per esempio - prendo uno su tutti - la questione dei fondi, poi su questa c'è stato un dibattito.
La questione dei fondi che alcune associazioni hanno sollevato si origina né più né meno che da quello che purtroppo qualche forza politica in quest'Aula ha affermato, perché se una forza politica in quest'Aula dice: "Ci sono troppi pochi soldi, 5 mila euro sono troppo pochi per il garante", fuori effettivamente chi ascolta dice: "Ma come? 5 mila euro per il garante dei diritti delle persone con disabilità sono pochissimi, cosa potrà fare?", però non si dice che le disponibilità del Difensore civico, che svolge anche il ruolo di garante, sono molto più ampie e quindi non vi era bisogno di mettere ulteriori fondi, e questo sono stati gli stessi uffici a dirlo.
Se fuori si fa passare quest'argomento, è chiaro che fuori le persone e chi magari si occupa dell'associazione e segue il dibattito dice: "Quei soldi sono pochi".
Sì, ma il Difensore civico quanti fondi aveva? X. Quanti ne ha spesi? Non tutti, ce ne sono, praticamente non li ha toccati, quindi ne ha bisogno di altri? No, no.
Ma non è per rendere meno efficace quell'azione, è semplicemente per rendersi conto di quello che con quei soldi va fatto.
Io sono felicissimo se vengono messi più fondi, ma mi pare che non siano stati consumati tutti, quindi è inutile dare dei soldi in più se non vengono utilizzati.
Poi è stato detto che la figura del garante è sostanzialmente inutile perché se una persona con disabilità andava dal Difensore civico e forniva una sua istanza, non è che il Difensore civico non se ne occupasse, se ne occupava alla stessa maniera.
Allora, chi lo dice, dovrebbe essere tout court contro la figura del garante dei diritti delle persone con disabilità, ma dovrebbe essere anche contro il garante dei detenuti, contro il garante dell'infanzia e dell'adolescenza, dovrebbe essere contro ognuna di queste figure, perché se il Difensore civico risponde a tutti, evidentemente non ce n'è bisogno.
In realtà è il contrario, ci sono categorie di persone che proprio in virtù di una loro maggiore debolezza, i detenuti che sono in condizioni di restrizione, gli infanti e gli adolescenti, i minori, che chiaramente sono figure molto più deboli e che non hanno possibilità in prima persona di avere magari una tutela e non hanno neanche magari la capacità di riuscire ad avere una tutela per sé, hanno bisogno di un supporto.
Le persone con disabilità, alla stessa maniera, e qui entriamo per esempio sulla grande questione del "mettiamo tutte insieme le deleghe sul difensore civico" oppure "mettiamo una figura per ogni delega".
Io farò un piccolo esempio, visto che è stato evocato dalle colleghe nel loro intervento: la regione più grande d'Italia, con la maggior popolazione, quindi regione Lombardia, ha il Difensore civico.
Il Difensore civico, oltre che ad essere Difensore civico, è anche il garante dei detenuti, il garante della salute, il garante dei diritti delle persone con disabilità e addirittura - e qui esulterà il collega Aggravi - il garante del contribuente.
Questo Difensore civico assomma su di sé tutte queste deleghe ed è la regione che ha il maggior numero di abitanti.
Allora è evidente che è stata fatta una scelta, che è una scelta di buon senso, di raggruppare e di mettere insieme tutte queste figure all'interno del Difensore civico.
Poi ci sono realtà che hanno fatto anche scelte diverse, ma la scelta principale è stata quella di incardinare la figura del garante in quella del Difensore civico.
Allora o si condivide quest'impostazione, o altrimenti è inutile fare delle proposte di legge che modificano, provano a modificare delle disposizioni di un garante che è sotto il cappello del Difensore civico.
Semplicemente si fa una proposta opposta, si dice: "Scorporiamo il garante dei diritti delle persone con disabilità e lo si mette in maniera autonoma", però questo non viene fatto.
Allora vedono un comportamento che obiettivamente è schizofrenico, o va bene una o va bene l'altra.
Le criticità che sono state sollevate ai tempi sono due, io me le ricordo bene: una che è quella che abbiamo discusso adesso, la scorporo dalle due criticità, perché erano tre, cioè 1) se mettere o no la figura del garante sotto il cappello del Difensore civico; 2) sono i pochi fondi, e credo di aver risposto in maniera evidente da cosa si origini questa leggenda metropolitana, perché poi la controprova è una: o il difensore civico viene in audizione e ci dice: "Guardate che io non ho avuto i soldi per fare questo", allora prendiamo atto che i soldi non ci sono stati e allora lì c'è un'esigenza, o altrimenti se i soldi sono sufficienti per fare e portare avanti la sua azione, allora a questo punto problemi non ce ne sono.
Poi l'altra criticità su cui si era già intervenuti, ricordate, con un ordine del giorno, era quella della mancanza di personale, della carenza di personale e dell'eccessivo carico, e su questa si interviene, c'era un ordine del giorno che ovviamente istituiva la possibilità di avere una collaborazione a titolo gratuito semplicemente perché se avendo una copertura finanziaria, la collaborazione è onerosa, non c'era la possibilità di farlo direttamente in Aula e di modificarlo senza fare un ulteriore passaggio in seconda Commissione, si è detto: "Istituiamo la figura del garante, prendiamo l'impegno di mettere a disposizione una figura di supporto a livello gratuito e poi prendiamoci l'impegno di andare ad istituzionalizzare un'unità di supporto in più", cosa che viene fatta con questa proposta, quindi non si può non concordare.
Per quanto riguarda l'abbattimento delle barriere architettoniche, mi sento invece di concordare con voi, stigmatizzando anche il comportamento del Comune di Aosta rispetto al mancato utilizzo dei fondi che potevano essere tranquillamente drenati e convogliati verso le necessità di abbattimento, ecco perché - ve lo dico fin da subito - ovviamente il gruppo Lega voterà favorevolmente il vostro emendamento sulla 145 perché riteniamo che vada nella giusta direzione di provare a migliorare la vita delle persone con disabilità e delle persone che condividono la vita con loro.
Questo è un po' quello che possiamo evincere dal dibattito che c'è stato, spero che non me ne voglia nessuno, ma io ritengo che questa sia semplicemente una miglioria.
Se si ritiene che la soluzione debba essere un'altra, io penso che con coerenza si dovrebbe venire qui e chiedere l'abolizione del garante dei diritti delle persone con disabilità e proporla sotto forma diversa.
Invece, se si va a provare ad emendare una proposta di legge già esistente, evidentemente si accetta l'attuale impianto e come tale si accetta anche la bontà di quello che è stato fatto.
Credo che i risultati - l'ho evidenziato nella relazione - parlino da soli, ci sono stati numerosi casi trattati che ci hanno restituito la fotografia di quali potrebbero e dovrebbero essere le azioni che l'Amministrazione deve mettere in campo da qui al futuro per tutelare maggiormente i diritti di queste persone; io credo che sia un buon punto di partenza, tutto è perfettibile, tutto è migliorabile, così come ho detto nella relazione, ma questo è sicuramente un buon punto.
Presidente - Siamo in discussione generale, altri vogliono intervenire nella discussione generale? Non vi sono interventi? Consigliere Baccega ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Nonostante l'ora sarò brevissimo.
Siamo di fronte al progetto di legge 140 e 145, uno non ha ricevuto il consenso della Commissione, ma soprattutto della copertura finanziaria, quindi ovviamente mi fermerei a questo.
Sul 145 è vero, ho sentito il dibattito adesso, io non ho potuto partecipare alla prima Commissione perché non sono di prima Commissione, ma in realtà ci sono degli elementi positivi che vanno nella direzione in parte di quello che ha chiesto il Co.Di.VdA, sicuramente si dovrà tornare ad aggiornare il passaggio.
Noi avevamo presentato, nel mese di novembre scorso, una proposta di legge, la 126, che è la promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo e istituzione dell'autorità garante dei diritti delle persone anziane, individuando proprio nel Difensore civico un ulteriore incarico di questo tipo.
La lentezza della quinta Commissione, purtroppo, non ci porta a dover definire e determinare questo percorso, ci saranno delle audizioni, probabilmente si faranno in autunno, e quindi su questo tema torneremo e magari l'auspicio è che si possa tornare anche modificando quegli aspetti che sono stati richiesti.
Due riflessioni su quello che ho sentito nel dibattito: quando ci sarà un responsabile, una figura D all'interno dell'ufficio, è certo che dovrà sicuramente occuparsi di tutto quello che riguarda il ruolo del Difensore civico, quindi dall'infanzia, dai disabili, ai detenuti e, perché no, anche gli anziani, se arriverà questa legge.
Io credo che si debba fare e lo si deve fare all'interno di questo percorso.
Da questo punto di vista, faccio anche una breve dichiarazione di voto: noi voteremo sicuramente la 145, che è già un passo avanti importante nella direzione di migliorare il decreto legislativo che era in essere.
Presidente - Vi sono altri interventi in discussione generale? Non vedo richieste di intervento, chiuderei la discussione generale e rinvierei la replica al pomeriggio alle ore 15:00.
La discussione generale è chiusa, contemporaneamente anche il Consiglio è sospeso. I lavori riprenderanno alle ore 15:00, con la replica del Governo.
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La seduta termina alle ore 13:00.