Oggetto del Consiglio n. 450 del 16 settembre 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 450/VII - ACCETTAZIONE DELLE DIMISSIONI DALLA CARICA DI CONSIGLIERE REGIONALE RASSEGNATE DA RAMERA SERGIO E SUA SOSTITUZIONE.
PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, il collega Sergio Ramera con lettera in data 20.7.1982, protocollata al n. 857 del Registro della Presidenza del Consiglio, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere regionale. Pertanto il Consiglio è chiamato a prendere atto con votazione palese delle dimissioni e successivamente a procedere ai sensi dell'art. 16 della legge statale 5.5.1962 alla attribuzione del seggio vacante al candidato che nella medesima lista segue immediatamente l'ultimo eletto.
Mi corre l'obbligo gradito di darvi lettura di una seconda lettera che il collega Ramera mi ha fatto pervenire perché non potendo prendere la parola, fossi interprete dei suoi sentimenti nei confronti del Consiglio. Ne do lettura:
Caro Presidente,
avrei desiderato rivolgere personalmente il saluto di commiato dal Consiglio regionale, purtroppo il Regolamento non lo consente e non mi rimane quindi che la sola possibilità di comunicazione scritta che affido alla sua cortese attenzione.
Confesso che mi appare oltremodo difficile esprimere tutto quello che ho in animo perché è troppo facile scivolare in un misto di vuota retorica e di accenni sentimentali riferiti ad ideali che seppure hanno costituito la base del nostro vivere politico, appaiono oggi, alla luce di quel che accade ogni giorno in questo nostro Paese, sempre più ridimensionati se non addirittura superati. Eppure sono gli ideali della nostra giovinezza che ci hanno portato a lottare contro il fascismo, a crescere ed operare accanto ai grandi valdostani di allora, per dare un volto nuovo e diverso a questa nostra Valle, per questa autonomia che, seppur non ancora perfetta - tutto però è perfettibile a questo mondo - ha dato alla nostra gente una vita migliore e soprattutto la coscienza di essere diversi in una prospettiva europea cui dovremmo partecipare con la nostra identità regionale. Un obiettivo questo ultimo che si riallaccia alle speranze giovanili mie e di tanti altri e che da sole meriterebbero di vivere una seconda vita politica. Il non poter partecipare al suo conseguimento è forse il motivo che più di ogni altro rende oggi amaro il mio distacco da questo Consiglio regionale, anche se sono certo che voi, egregi colleghi, e gli altri che verranno il prossimo anno in questa Assemblea, sapranno portare avanti, pur nelle gravi difficoltà che si presentano in ogni settore, questo nobile disegno che darà maggiore dignità alla nostra Regione, coronando il sogno di quanti in passato hanno lottato per la Petite Patrie Valdôtaine.
A questo punto, nel momento in cui vi apprestate ad accogliere le mie dimissioni, desidero non solo porgere a voi tutti il mio più cordiale saluto e l'augurio fervido di fecondo lavoro, ma anche un vivo ringraziamento per avermi dato in questi anni di continuo contatto e confronto la possibilità di apprezzare le qualità umane di ognuno di voi ed il contributo onesto e concreto che sempre avete dato nell'affrontare i vari problemi regionali, mantenendo anche nella polemica una dialettica che onora questa Assemblea e le nostre Istituzioni.
Grazie quindi a chi mi ha dato in questi tanti anni amicizia e fiducia e grazie anche a chi con la critica ha stimolato il mio operare.
Con viva cordialità.
Sergio Ramera
Ho dato lettura di questa lettera con molto piacere e come Presidente del Consiglio credo di interpretare i sentimenti di tutti voi formulando a Sergio Ramera i migliori auguri per la sua nuova attività nell'importante carica a cui è stato designato.
Personalmente, proprio perché Sergio Ramera ricorda gli anni dell'antifascismo e della Resistenza, l'augurio è sincero e cordiale in quanto abbiamo cominciato a lottare assieme uniti nella Resistenza e nell'antifascismo, abbiamo continuato la nostra lotta, seppure da banchi diversi, al Comune di Aosta, ed infine essendo stati eletti nella stessa elezione, ci siamo ritrovati al Consiglio regionale. Personalmente quindi, e interpretando anche i sentimenti del Consiglio, rinnovo al collega Ramera i migliori auguri per la sua attività che è comunque ancora strettamente legata alla vita del Consiglio regionale.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Fosson, ne ha facoltà.
FOSSON - (D.C.): Direi che dopo la lettera del collega Ramera, che ci è stata letta dal Presidente, e dopo le parole di Dolchi, non mi resta più molto da aggiungere. In fondo, nel momento in cui un amico come Sergio Ramera lascia questo Consiglio regionale, questi banchi sui quali ha lavorato, ha battagliato sempre con lealtà e correttezza per quindici anni, penso che il Gruppo della D.C., debba rivolgergli un caloroso ringraziamento per tutto il lavoro che ha svolto ed un augurio per la sua nuova attività, che è sempre al servizio della Valle d'Aosta: quella di Presidente della Società Finaosta.
Non è il caso di fare commemorazioni che sicuramente l'amico Ramera non gradisce, e non è nemmeno il caso di lasciarci andare a ricordi commoventi, però alcune cose bisogna dirle e ricordarle come democratici cristiani. Bisogna ricordare gli anni passati, gli anni difficili, in cui la D.C. era relegata all'opposizione praticamente isolata in questi banchi, e bisogna ricordare la Segreteria politica regionale democristiana tenuta da Ramera durante la quale, nel 1974, una nuova tendenza fu messa in atto nella vita politica regionale; quella tendenza che fece nascere la Giunta Andrione, che segnò l'alleanza di Governo fra la D.C. e l'Union Valdôtaine, che ancora oggi vive e ha prospettive per il futuro e attorno alla quale si sono aggregati altri Gruppi politici al servizio della Regione valdostana. Questo mi premeva ricordare anzitutto come democristiano.
Ci sarebbero poi molte cose da ricordare nell'attività di questi quindici anni in questo Consiglio da parte di Sergio Ramera. Il tempo in cui stato Assessore al Turismo, il tempo in cui è stato Assessore alle Finanze.
Vorrei ricordare le manifestazioni culturali, fra cui la mostra di Mirò ed altri avvenimenti - che poi sono stati ripresi dall'Assessore Pollicini - ai quali Sergio Ramera diede inizio.
Ma poi soprattutto, come Assessore alle Finanze, ha portato a concretizzazione l'annoso problema del riparto fiscale. Si deve certo all'attività di tutto il Consiglio e di tutte le forze politiche, ma in particolare modo al lavoro solerte del collega Ramera, il fatto che il nuovo riparto fiscale sia stato ottenuto dalla nostra Regione. Sergio Ramera è sempre riuscito in ogni frangente ad essere un uomo dotato di capacità dialettiche, a non interrompere le trattative, l'uomo che è sempre riuscito, smussando gli angoli, guardando al dopo, a risolvere i problemi o ad indicarne una soluzione. E questo mi pare sia molto importante dirlo nei confronti di un uomo che fa politica.
Vorrei concludere ricordando come nel momento in cui in questo Consiglio si discusse e si approvò la legge istitutiva della Società Finanziaria regionale, da alcune parti venivano sollevati dei dubbi e dei problemi, veniva proposto di codificare la incompatibilità fra i membri del Consiglio di Amministrazione della Finanziaria e i membri di questo Consiglio regionale. Questa norma non fu codificata per iscritto, ma io allora mi alzai a dire che vi era una incompatibilità morale. Qualcuno sorrise di queste parole. Ebbene, l'amico Ramera, nel momento in cui è diventato Presidente della Finanziaria, si è dimesso dalla carica di Assessore e di Consigliere regionale. Mi pare che questa sia la migliore risposta che potevamo dare, che Sergio Ramera poteva dare, di coerenza e di correttezza. Non aggiungo altro.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Deve essere un privilegio che capita a pochi quello di sentire il proprio necrologio da vivo.. ... comunque a nome mio personale e della Giunta regionale ringraziamo Sergio Ramera per gli anni passati insieme su questi banchi e gli auguriamo, ma proprio di cuore, credo nell'interesse di tutti, un buon lavoro all'interno della Finaosta.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Democrazia Proletaria Nuova Sinistra): Vorrei congratularmi con Sergio Ramera per aver fatto un salto di qualità dal punto di vista politico, andando a gestire uno strumento che può essere importantissimo, dove può esercitare una pressione politica più forte di quella che poteva esercitare all'interno di questa Giunta, di cui è praticamente il numero due. I necrologi non hanno nessun senso come non ha senso il fatto che Sergio Ramera abbia fatto delle scelte ideali; non chiamerei infatti questa una scelta ideale, ma una scelta politica, intesa a gestire uno strumento che probabilmente ritiene più importante ed efficace, dove può esercitare ulteriormente la sua capacità di intervento nella scena politica valdostana.
Ho un solo rammarico, e mi scuso se ne parlo qui: a me sarebbe piaciuto che via un Papa se ne fosse nominato subito un altro; invece pare che non si trovi nell'ambito della maggioranza, almeno rapidamente, un altro Papetto in grado di gestire i "rapporti romani" e magari anche i rapporti locali, per cui si rimane con questo interim che non si sa bene in effetti quando finirà e quale significato preciso abbia, visto e considerato che di forze che compongono questa maggioranza ce ne sono moltissime, come pure di Consiglieri che non fanno gli Assessori. Qui la minoranza è una "roba" sparuta ed è l'unica che non potrebbe occupare il posto che Ramera ha lasciato; sarebbe interessante che questo posto fosse coperto da un componente di questa maggioranza, in modo da poter coprire in pieno tutti i buchi ed i relativi costi all'interno dell'Esecutivo regionale.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Non voglio fare né delle celebrazioni, né dell'ironia; voglio porre due domande precise alla Giunta. La prima è come mai la Giunta, quando si discuteva dello statuto della Finanziaria, ha sostenuto, contrariamente a quanto proponevano di inserire nello statuto i Gruppi di opposizione che non esisteva incompatibilità fra la carica di Consigliere e quella di membro del Consiglio di Amministrazione della Finanziaria.
Invece io credo che in un paio d'ore - e per quello che ne so io - anche forse all'insaputa dello stesso interessato, si sia giunti a decidere che questa incompatibilità esisteva e che perciò il Presidente della finanziaria non poteva più essere Consigliere regionale. Vorrei una risposta precisa perché, o ci sono state raccontate delle cose non vere durante la discussione dello statuto della Finanziaria, oppure si è trovato un metodo per tagliar fuori dal Consiglio regionale un personaggio politico che aveva un suo ruolo.
La seconda domanda è la seguente: l'Assessorato alle Finanze ha una estrema importanza in una Regione come è questa, che soprattutto agisce distribuendo denaro. L'Assessore Ramera si era preso l'impegno di presentare il bilancio entro i tempi prescritti, per l'anno 1983. Non crediamo che questo Consiglio possa accettare una situazione di interinato per ciò che riguarda l'Assessorato alle Finanze. Crediamo sia dovere della Giunta e della maggioranza proporre la nomina di una persona che segua con il tempo necessario tutte le attività relative all'Assessorato alle Finanze. Vorremmo avere queste due risposte.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Per la prima risposta, credo che il Consigliere Mafrica conosca una legge nazionale che stabilisce una serie di incompatibilità - adesso non vorrei insegnare a nessuno le interpretazioni in materia. Comunque noi abbiamo detto che non vi sarebbero state confusioni di ruolo; questo per assicurare il Consigliere Carlassare che vedeva già tentacoli di potere che si distribuivano da tutte le parti.
Per quanto riguarda la seconda domanda, presenteremo il bilancio per tempo; ed infine, quando saremo pronti, verremo in Consiglio a proporre la nomina della persona che seguirà le attività inerenti l'Assessorato delle Finanze.
PRESIDENTE: Metto in approvazione la presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Sergio Ramera, a decorrere dal 20.7.1982.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, Votanti e Favorevoli: ventinove.
Il Consiglio prende atto
PRESIDENTE: Il posto rimasto vacante con questa votazione viene occupato dal candidato che segue nella lista n. 11 della D.C. nelle elezioni del 25/26 giugno 1978, cioè il Signor Raffaele Ricco.
Non essendo stati presentati ricorsi, nè essendo a conoscenza della Presidenza cause di ineleggibilità o incompatibilità, metto in approvazione la convalida del Consigliere Ricco Raffaele a Consigliere regionale.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, Votanti e Favorevoli: ventisette.
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Se il Consigliere Ricco è presente, può prendere posto immediatamente in aula e prendere parte ai lavori del Consiglio.