Oggetto del Consiglio n. 441 del 14 luglio 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 441/VII - PROPOSTA DI REGOLAMENTO CONCERNENTE: "APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 17 LUGLIO 1981, N. 40, RECANTE PROVVIDENZE A FAVORE DI COOPERATIVE AGRICOLE E DI ASSOCIAZIONI DI PRODUTTORI AGRICOLI".
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta regionale, ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): In una precedente riunione avevamo rimandato questo regolamento in quanto vi erano delle imperfezioni e dei punti non sufficientemente chiari; la giunta ha proposto un tipo di regolamento che risulterà nella discussione articolo per articolo, con delle proposte di modifica da parte della Consulta per la cooperazione.
Devo dire subito che la Giunta non accetta queste modifiche, perché sembra strano venire a tenere delle giuste lezioni in materia di conto consuntivo, per poi proporre dei buchi di spesa che sono assolutamente incontrollabili, e, trattandosi di spese per il personale, sono delle fughe d'acqua per cui nessuno potrà mai accertare quali siano le effettive condizioni di questo personale.
Ad aggravare la situazione, visto che nessuno ha modificato l'articolo 4 di questa legge, la Giunta regionale sarebbe investita di un vasto potere clientelare, perché dovrebbe dichiarare essa stessa entro quali limiti di bilancio pagare certe forme.
Mi permetto di dire che qui siamo completamente fuori strada: non si può fare la proposta di rivedere le leggi di spesa dell'Amministrazione regionale e poco dopo proporre una legge di spesa che è incontrollabile. Se vogliamo essere seri, scegliamo la legge proposta dalla Giunta regionale; se voglia mo invece dare alla Giunta dei vasti poteri nel dirimere delle questioni che si traducono in poche lire di contributo, benissimo, per noi non è un sacrificio.
PRESIDENTE: E' aperta la discussione generale.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Lustrissy, ne ha facoltà.
LUSTRISSY - (D.P.): Come già preannunciato in una prima stesura di regolamento, il nostro Gruppo è favorevole al mantenimento del regolamento precedentemente presentato: così come, per mantenere la nostra impostazione, riteniamo che siano da accettare le proposte di emendamento formulate dalla Consulta delle Cooperative, sottoscritte ed approvate in sede di Consulta.
Per quanto riguarda l'art. 4, trattandosi di un articolo un po' strano, siamo d'accordo di abrogare il primo comma, come viene proposto dalla Giunta: non vogliamo infatti che la Giunta si ritrovi di fronte a certe situazioni, ma ci auguriamo solo che i fondi, che sono già stanziati nel bilancio regionale, vengano distribuiti in base alle risorse disponibili, in modo equo, fra i richiedenti. La legge fissa un limite massimo del 60%: entro questo limite verranno accolte le domande.
Per quanto riguarda il personale, alcune obiezioni potrebbero essere vere circa il personale dipendente delle Cooperative; nei confronti delle latterie turnarie ritengo però che se si togliesse il personale dalle spese ammissibili al conteggio delle spese di gestione, riporteremmo queste a un' inezia; sarebbe cioè inutile varare un provvedimento di questo tipo, che sostanzialmente è proprio in favore delle latterie turnarie, per le quali la spesa del personale costituisce la voce maggiore delle spese di gestione.
Ritengo che in sede di attuazione possa anche venire considerata la spesa per questo tipo di personale, facendo delle valutazioni in base a salari cosiddetti figurati, stabiliti con decreto ministeriale anno per anno, in relazione ai quali vengono rapportate le erogazioni dei contributi previdenziali e assistenziali. Questo significa che si procede non ad libitum, cioè non si denuncia il costo della manodopera, ad esempio, in £ 30.000 per un salariato, e in £ 50.000 per un altro; ma occorre tenere presente il decreto ministeriale, dove sono fissati, anno per anno, i salari figurati per ogni qualifica di lavoro dipendente nel settore agricolo, per cui non ci sarebbero neanche delle sorprese sotto questo profilo.
Infine, nel regolamento si fissa la data di presentazione delle domande entro il 30 aprile, per cui è necessario aggiungere un articolo che per l'anno 1982 la data viene spostata a un certo giorno dall'entrata in vigore del regolamento, altrimenti questo provvedimento non sarebbe attuabile per l'anno 1982 e i fondi non potrebbero essere erogati.
Questo è un po' il senso degli emendamenti, che vengono presentati anche a nome dei colleghi Lanièce, Fosson, Martin, Maquignaz e De Grandis, per quanto riguarda le proposte fatte dalla Commissione consultiva.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Voyat, ne ha facoltà.
VOYAT - (U.V.): Voglio precisare che la legge n. 40 del 1981 era stata fatta quasi espressamente per le spese di trasporto, anche se poi si era aggiunto "nella trasformazione, nella raccolta e nella conservazione"; ma mi ricordo che, a quel momento, si parlava soprattutto di quelle che erano le spese di trasporto delle latterie, che garantivano un servizio sociale raccogliendo il latte, che altrimenti non sarebbe potuto essere lavorato.
Riteniamo poco serio il fatto di aggiungere le spese per il personale in questa legge, in quanto le Cooperative non avrebbero quasi nessuna spesa, e ci sarebbe a questo punto una proliferazione di Cooperative.
Vi faccio un solo esempio: immaginiamo che il proprietario di un alpeggio possa in futuro formare una cooperativa, pagandosi il 60% di tutte le spese che sostiene. A questo punto evidentemente le spese che dovrebbe sostenere l'Amministrazione regionale sarebbero eccessive e non ci sarebbe più l'impegno da parte nostra di responsabilizzare le cooperative. Se l'Amministrazione regionale dovesse pagare quasi interamente le spese di gestione, mi chiedo quale potrà essere la volontà della cooperativa di gestirsi bene se non si sentirà impegnata seriamente.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.): Ritengo che le osservazioni fatte dal Presidente della Giunta ai rilievi espressi dalla Consulta, si riferiscano quasi esclusivamente alle modifiche proposte all'art. 3.
Ora, va precisato che la legge prevede un tetto massimo di spesa da parte della Regione che non è superabile, e prevede anche che non necessariamente si debba dare il 60% di contribuzione su tutte le voci. C'è stata una esplicita richiesta da parte delle Cooperative, di allargare le voci che possono rientrare nelle contribuzione da parte della Regione, che ritengo possa essere accettata, salvo stabilire poi nell'ambito del tetto di spesa previsto, quella che deve essere una gradualità di percentuale che non necessariamente sarà del 60%.
L'art. 4 potrebbe essere mantenuto così com'è, perché a questo punto è una scelta politica da parte della Giunta di voler dare all'interno del tetto di spesa il 60% per certe voci, il 40% per certe altre, il 10% per altre ancora.
Ritengo pertanto che gli emendamenti proposti dalla Consulta debbano essere accettati.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.
TONINO - (P.C.I.): Credo che il senso della legge 40 sia quello di fare una promozione verso le forme cooperative e consortili nel settore agricoltura, e questa necessità è stata più volte richiamata in quest'aula e sostenuta da tutte le forze politiche. Non si tratta perciò di una legge che deve prevedere forme di assistenza, bensì forme di promozione. Visto sotto questo aspetto come intervento rivolto anche ad aiutare le cooperative che hanno bisogno di personale e di manodopera, non è poi così scandaloso.
Il limite fissato dalla legge è quello del 60% e non è detto che la Giunta debba arrivarvi per forza; non è dato per scontato nemmeno che, siccome la Giunta e la Regione contribuiscono con il 30% o il 20%, le Cooperative si mettano allegramente ad assumere personale oppure che si formino allegramente delle Cooperative. Semmai con queste forme, alcuni operatori del settore agricolo possono fare dei conti di carattere economico verso la soluzione che tutti auspichiamo della cooperazione, del consorzio.
Crediamo perciò che la discrezionalità nella determinazione della percentuale debba rimanere, ma non crediamo sia giusto che questa appartenga solo alla Giunta, trattandosi di provvedimenti che si rivolgono verso il settore della cooperazione in senso lato. Esiste nella Regione una Consulta regionale per la Cooperazione, che abbiamo istituito con la legge n. 55 del 1978, per cui quando la Giunta dovrà individuare le priorità e dosare i contributi alle varie cooperative, sentirà il parere della Consulta regionale, che ha fra i suoi compiti (leggo l'art. 2 della legge istitutiva) anche quello di "esprimere parere in materia di cooperazione su tutte le questioni per le quali lo stesso sia prescritto da leggi o regolamenti e sottoposti al suo esame dall'Assessore competente o dalla Giunta".
Poiché ci rendiamo conto che quella operazione prevista all'art. 4 non è tanto semplice, è nostra opinione che questa si svolga con il massimo controllo, da attuarsi chiedendo un parere alla Consulta regionale per la cooperazione, limitando così anche la discrezionalità assoluta della Giunta. In questo senso presentiamo un emendamento aggiuntivo all'art. 4, perché crediamo che in questo modo sia possibile salvaguardare la funzione di promozione ed anche contenere i rischi.
Sul fatto che la formulazione presentata dalla Consulta possa presentare dei rischi possiamo anche concordare, si tratta di avere la forza nel momento opportuno di contenere le richieste indiscriminate. Crediamo che sia molto giusta l'osservazione fatta dal Consigliere Lustrissy, che il provvedimento diventa inutile per le latterie turnarie se non si interviene per il personale: noi avremmo visto meglio ma non ci sono state proposte in tal senso - un'articolazione degli interventi sul personale, che fosse funzionale al numero di dipendenti o al tipo di attività agricola. Comunque se si riesce ad applicare la legge, sono discorsi, questi, che al momento dell'applicazione potranno essere meglio verificati.
Ci sembra opportuno accettare la formulazione di quell'articolo aggiuntivo 3/bis proposto dalla Consulta, il quale permette effettivamente di utilizzare i fondi anche in quest'anno: non si tratta in questo caso di avere le mani bucate, ma di varare un provvedimento che va nella direzione di promuovere certe forme di cooperazione.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia, ne ha facoltà.
NEBBIA - (P.S.I.): Avendo letto il testo degli emendamenti ed avendo sentito quanto è stato detto dal Presidente e dai Consiglieri Lustrissy, Tonino e Carlassare, esprimiamo notevoli perplessità su questi emendamenti, perché pare che tra questi e l'obiettivo che si pongono, per risolvere il problema delle latterie turnarie, non ci sia una grande relazione.
Probabilmente la legge sarà sbagliata, forse non poteva essere fatto diversamente da come è stato fatto l'art. 2, ma pare che con la formulazione dell'emendamento si aprano degli spazi effettivamente poco controllabili, che non risolverebbero il problema perché in questo settore pare che ci siano non solo le latterie turnarie, ma anche delle grosse cooperative, e l'art. 4 non chiarisce i criteri con cui debbono essere suddivisi i diversi contributi, per cui le grandi cooperative potrebbero assorbire la totalità dei contributi a causa del personale, e le latterie turnarie non vedere ancora risolti i loro problemi. Non è sufficiente dire che la cifra è ridotta, ma se è ridotta si può fare l'altro ragionamento. Ad un certo punto a cosa serve ampliare il campo di applicazione, se poi in realtà i contributi coprono solo il 10-20% e non il 60%?
Noi riteniamo che o si modifica la legge o il suggerimento fatto dal Consigliere Tonino di valutare meglio l'incidenza del personale, cioè proprio adattare questo emendamento alle latterie turnarie e limitare a pochissime unità questo tipo di contributi, dovrebbe essere formulato in modo tecnicamente più valido.
Siamo perplessi anche perché ci pare che fra gli obiettivi e gli strumenti scelti per raggiungerli, non ci sia una grande relazione, anzi gli strumenti potrebbero aprire altre possibilità ad altri contributi per altri tipi di cooperative, cioè non solo fra agricoltori o associazioni di produttori agricoli.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Tamone, ne ha facoltà.
TAMONE - (U.V.): Evidentemente quando l'ipocrisia raggiunge certi limiti, si esagera. Quando si vuol essere ipocriti fino al punto di scrivere "con l'esclusione degli oneri previdenziali e assistenziali", quando tutti quelli che lo hanno scritto sanno benissimo che questi non si pagano, allora io dico che qui in questo Consiglio ci stiamo prendendo in giro. Non si pagano perché gli oneri per i terreni posti alle quote inferiori li paga la Regione; quindi noi chiediamo al Consiglio di rimeditare su queste cose, perché con tale metodo la Nuova Sias ..... rende! Prima si criticava la legge del Consigliere Faval, per certi aspetti a volte si fanno delle grosse critiche a certe leggi di spesa... e qui mi stupisce che ci sia la firma del Consigliere De Grandis.
Lo dico con la massima sincerità, questa è una strada che secondo noi non si dovrebbe mai imboccare.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Questo è un argomento che sta un po' scaldando la discussione, però credo di dover ricordare che è stata la Giunta per prima a proporre un regolamento in cui si parlava di contributi per le spese per il personale. Quindi la Giunta adesso non può fare l'appello dell'ultimo momento, qualificando come poco serio l'atteggiamento di chi propone un emendamento che ripristina il testo della legge proposto alcuni mesi fa.
Qui ci sono considerazioni di varia natura, tra cui anche quelle per ciò che riguarda il nostro Gruppo, di rapporti con le Associazioni produttive interessate a questo provvedimento.
Quindi noi, come prima considerazione, diciamo - come avete fatto voi tante volte - che l'Agricoltura necessita di provvedimenti particolari, per il Turismo si possono fare altre considerazioni, per l'Industria altre ancora. Per l'Agricoltura occorre un occhio di riguardo, tant'è che il credito in Agricoltura è sempre più vantaggioso che nelle altre forme di intervento.
Il tipo di intervento qui proposto non è un contributo a fondo perduto a un singolo per un fatto accidentale, cosa che invece ricorre in molte leggi esistenti nella nostra Regione, per cui per il fatto di possedere tanti metri quadrati di prato si ha diritto al contributo, indipendentemente dall'utilizzo di questo. Un contributo dato ai contadini che si associano per fare qualcosa è già diverso.
Noi, come forza politica, continuiamo a ritenere validi i rilievi che abbiamo fatto in sede di consuntivo. Abbiamo tutte le prudenze del caso rispetto a questo problema; riteniamo che oggi si possa, in via sperimentale e tenendo conto dei pareri delle Associazioni interessate, della Lega delle Cooperative, andare in questa direzione e eventualmente fare una verifica in futuro per vedere se quei rischi, che alcuni paventano, di Cooperative fasulle o di una crescita di spese incontrollabile si verificheranno o no.
Oggi negare il problema è rischiare di danneggiare la promozione di alcune strutture cooperative in questo campo, ciò che a noi sembra ingiusto.
Diciamo questo con la massima tranquillità, senza ritenere nè di essere seri nè di essere diventati gli alfieri di nessuno.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Concordo su una cosa con il Consigliere Mafrica, sul fatto che bisogna essere sereni. E' verissimo che la Giunta regionale aveva in un primo tempo presentato un regolamento che poi ha detto di non approvare perché si erano verificati certi controlli e certe possibilità di spesa. E questo penso possa capitare nelle migliori famiglie.
Non vi è nessun bisogno di verifica, perché questa sarà fatta al momento di predisporre il bilancio regionale. Quando si ha la responsabilità del bilancio, non si può spendere tutto da tutte le parti.
E allora, cosa potrà avvenire nella migliore delle ipotesi? Che non si ottengono i risultati perché bisognerà evidentemente frazionare, a partire da un livello dello O,50%, la somma disponibile perché la somma di legge è quella che è - oppure semplicemente dire che a Tizio diamo l'1% o lo O,50%, mentre a Caio un'altra percentuale. Amiche con l'emendamento del Consigliere Tonino, perché il parere, come tutti i pareri, non è vincolante, non si muta la realtà di una spesa.
Quindi la verifica sarà fatta dal bilancio regionale; è la cosa che a noi dispiace di più - lo dico come Presidente della Giunta, non solo come Union Valdôtaine - perché si stanno creando migliaia di aspettative di piccoli contadini, che magari sono cooperativisti, perché sono in due non in nove, e quando dico due sono già molto generoso. Si creano molte attese, e noi ci troviamo nelle condizioni di dover dire che i soldi non ci sono, perché sono solo 800 milioni di lire e non c'è nessuno che possa cambiarli. Oppure bisogna tagliare spese da altre parti ed allora vorrei sapere, vista la situazione della Repubblica Italiana, visto il flusso attuale del denaro, da quale parte si dovrebbe tagliare.
Comunque, è superfluo continuare a discutere, perché è chiaro che c'è una divergenza di fondo, di opinioni. Crediamo de non si aiuti l'agricoltura in questo modo, siamo convinti anzi che la si danneggi, perché non è con l'elemosina che si rifà una struttura produttiva di un certo genere.
Per quanto riguarda la parte politica dell'Union Valdôtaine, non sarò io, non sarà il Consigliere Tamone, comunque penso che le cose che abbiamo detto saranno ripetute tali e quali.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Voyat, ne ha facoltà.
VOYAT - (U.V.): Solo per chiedere al Presidente della Giunta ed alla Giunta, che in futuro si possa veramente intervenire verso le latterie turnarie, che a mio avviso sono le uniche che funzionano e che hanno bisogno di essere aiutate.
Come diceva giustamente il Consigliere Nebbia, essendo le spese che verranno presentate, molto più forti di questi 800 milioni, sarà il 10%, non il 60%, delle spese di trasporto. Ricordiamocelo bene, perché quando ho parlato con diversi Presidenti di Caseifici, facendo loro presente il fatto che, con questo regolamento così presentato, senza il personale, avrebbero preso molto di più per le spese di trasporto, e che erano quelle che veramente pesavano sul bilancio delle Cooperative, mi dicevano che erano d'accordo in quanto la questione del personale era una questione che dovevano vedersi loro, secondo le esigenze di servizio.
Non vorrei essere frainteso, Consigliere Tonino: non dico che si farà un'Amministrazione allegra, dopo un regolamento di questo tipo, però con l'idea che la Regione pagherà, anziché le sei o sette persone che sono necessarie, per esigenze clientelari il personale potrebbe crescere da sette a otto, e così via.
Sappiamo bene che sostenendo quanto ha proposto la Giunta, ci prestiamo essendo ormai iniziata la campagna elettorale, ad un piccolo linciaggio pubblico da parte delle altre forze politiche; però saremo quelli che potranno dire di non fare del clientelismo.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore Ramera, ne ha facoltà.
RAMERA - (D.C.): Al di là di quelle che sono le posizioni politiche, che ho capito da questi interventi, mi stupisco che i discorsi fatti ieri in sede di consuntivo siano totalmente contradditori con quelli fatti oggi.
A me sta bene, e sono fra quelli che quando si parlava di riparto, o di possibilità di utilizzazione del riparto, dicevano sempre di dover "inventare" qualcosa per l'agricoltura, così come per gli artigiani, che sono una classe che funziona. Però dire in questo caso, improvvisamente, contributi fino ad un massimo del 60%, quando si hanno solo 800 milioni, mi dà la sensazione, come Assessore alle Finanze e al di fuori dell'etichetta politica che ognuno di noi può avere, che andando sempre più vicini alle elezioni, questi 800 milioni possano improvvisamente - Ministro Andreatta permettendo - con una variazione di bilancio arrivare magari ad un miliardo e mezzo. Parlo, ripeto, come Assessore alle Finanze: non mi sembra serio dire fino al 60%, se poi non lo possiamo soddisfare. Comunque, quello che è stato detto delle latterie turnarie, lo accetto.
Ho detto ieri che sono preoccupato per i soldi che vedo arrivare a rilento; quindi bisogna essere seri, parlare di categorie ben precise e definire già da subito il tetto.
Propongo di meditare molto bene prima di fare questi emendamenti, perché mi sembra che i tetti fissati siano spropositati e possano anche portare delle diatribe all'interno del Consiglio, perché oltre la cifra stanziata non potremo andare.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.
DE GRANDIS - (P.R.I.): Il Presidente della Giunta ed il Consigliere Tamone mi hanno tirato amabilmente le orecchie (forse neanche tanto amabilmente) rilevando che ho fatto dei discorsi che riguardavano il bilancio, il consuntivo, oggi pomeriggio in questo stesso Consiglio discutendo della legge presentata dal Consigliere Faval, che sarebbero in contrasto invece con quanto ho sottoscritto attraverso questi emendamenti presentati al regolamento n. 19.
Può darsi che sia in contraddizione con me stesso, però le stesse considerazioni che vengono fatte adesso dal Presidente della Giunta e dal Consigliere Tamone, quando le ho fatte un'ora fa in Commissione, me le sono dovute ingoiare tutte. Allora sono in dubbio, se sono nel giusto adesso o se lo ero prima.
E' un grosso problema, tra l'altro credo che il difetto maggiore di questo provvedimento sia non tanto nel regolamento, quanto nella legge. Se riesco a capire bene il meccanismo, il grosso nodo da risolvere è quello di riuscire a dare in qualche modo un incentivo alle latterie turnarie, ma facendo questo siamo incorsi nel rischio di dover pagare il 60% delle spese del personale che riguardano l'intero complesso delle Cooperative. Il che comporterebbe automaticamente, visto il limite degli 800 milioni di stanziamento della legge, ad un tale impoverimento del singolo contributo erogato, da renderlo poco interessante ed incisivo nell'economia di queste Cooperative.
Francamente arrivati a questo punto, non so più dove battere il naso, sono perplesso anche se ho firmato gli emendamenti dieci minuti fa; adesso mi chiedo se è giusta la posizione assunta dalla Consulta delle Cooperative, se hanno fatto questa richiesta avendo prima esattamente calcolato cosa significa sotto l'aspetto contributivo la suddivisione in questo modo degli 800 milioni, oppure se lo hanno fatto solo per riuscire ad erogare un certo contributo anche alle latterie turnarie, oltre che alle altre Cooperative, senza tener conto del riflesso economico.
Così come mi spaventa l'osservazione fatta dall'Assessore alle Finanze per cui, viste le elezioni vicine, potremmo trovarci una variazione di bilancio che farà diventare gli 800 milioni attuali un miliardo e mezzo o due miliardi, motivata dal fatto che bisogna sopperire a richieste pressanti ed ad illusioni che si sono determinate negli operatori di questo settore attraverso la legge 40, in quanto essi credevano di poter attingere ad un contributo efficace per la loro attività e che l'avevano visto poi ridotto ad una percentuale così minima da non avere più significato.
A questo punto, visto che ci sono nell'ambito della maggioranza posizioni differenziate e distanti, che non so quanto valgano per arrivare all'approvazione di un regolamento valido sotto l'aspetto economico e sociale, mi chiedo se non è il caso di riprendere il tutto e di rivederci legge e regolamento, prima di arrivare ad un'approvazione stiracchiata che vede contrapposizioni che non dovrebbero esserci, ma che dovrebbero essere risolte dibattendo la questione negli ambiti più opportuni, che sono le Commissioni e le pre-consiliari.
Ci saranno anche gli interessi elettorali, o maggiore o minore sensibilità verso certe categorie, ma il senso di responsabilità ciascuna forza politica ce l'ha. Se questo senso di responsabilità c'è, a mio avviso sarebbe opportuno rinviare il tutto, rimettersi intorno ad un tavolo e ridiscutere legge e regolamento, arrivando ad un progetto che sia, anche attraverso la consultazione con le Cooperative e la loro Consulta, soddisfacente, dimostrando numeri alla mano che determinate forme di distribuzione di questo contributo finiscono per essere totalmente svuotate di significato, se votate in un certo modo.
Si potrebbe inoltre in quella sede valutare l'opportunità di andare incontro alle latterie turnarie, che sono una delle celluline che funzionano meglio nella nostra montagna, e trovare il modo di dare loro, con un provvedimento o una formula particolare, il necessario supporto di carattere economico.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.): Penso che siano gravissime le affermazioni che ho sentito fare dall'Assessore alle Finanze, il quale dice che il tetto di spesa può essere modificato per fini esclusivamente elettoralistici - perché poi il senso è questo - sulla base di un rapporto clientelare nei confronti degli allevatori che sono consultati nelle cooperative. Se tale provvedimento si presta a questo utilizzo clientelare in chiave elettoralistica, io penso che ci siano decine di casi analoghi, che si prestano alla stessa operazione.
Un minimo di serietà da parte di una Amministrazione regionale dovrebbe far sì che questa operazione non avvenisse mai, e non mi pare che questa legge modifichi sostanzialmente la possibilità di agire in questo senso da parte della Giunta, perché se non passa in questo modo, può passare attraverso tutte le altre leggi.
Ritengo che la richiesta fatta dalle Cooperative della Consulta sia solo basata sull'esigenza di avere un contributo su un ventaglio più ampio di voci, perché in effetti la cifra non cambia. Allora, allargando il ventaglio delle voci che possono rientrare in questo tipo di contributo, si può dare la possibilità alla Giunta, di fare delle scelte politiche che sono estremamente limitate, se le voci che possono ricevere questo contributo sono pochissime.
Penso che sia possibile in questo modo premiare determinati settori della cooperazione rispetto ad altri: bisogna avere il coraggio - che penso questa Giunta abbia - di dire che questo settore va premiato con il 60% e l'altro invece con il 10%, e se ci sono delle situazioni abnormi, come l'esempio fatto dalla Cooperativa Fontina, si abbia il coraggio di dire che per questo tipo di cooperativa il contributo sarà di un'altra dimensione, se non annullato del tutto.
Questo, secondo me, è il senso della richiesta fatta dai rappresentanti delle Cooperative nella Consulta, e mi stupisco del fatto che si sollevi tutto questo rumore per il semplice fatto che 800 milioni li vogliono ripartiti anziché su tre voci, su cinque. Francamente non riesco a capire i meccanismi che ci sono dietro, ma mi stupisco che questa richiesta formulata sollevi tanta confusione per cose che non hanno questa grossa valenza da un punto di vista politico, che dovrebbero costare all'Amministrazione regionale la stessa cifra, che danno anche la possibilità di essere più efficaci, perché consentono un intervento più qualificato, proprio perché è possibile ripartirlo in un modo differenziato su voci diverse.
PRESIDENTE: Chiedo al Consigliere De Grandis se intende formalizzare la sua proposta di rinvio del regolamento n. 19 nel qual caso devo metterla ai voti prima della chiusura della discussione generale.
Il Consigliere De Grandis formalizza la proposta, precisando che ritiene necessario il riesame della legge e del regolamento, quindi il rinvio alle Commissioni ed alla Giunta.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Lustrissy, contro il rinvio, ne ha facoltà.
LUSTRISSY - (D.P.): Sono contro il rinvio a nome dei presentatori degli emendamenti, perché così facendo non si risolverebbe il problema. Si tratta di dare attuazione ad una legge, non di rivederla.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Voyat, in favore del rinvio, ne ha facoltà.
VOYAT - (U.V.): Siamo d'accordo, soprattutto pensando che si possa in futuro vedere di modificare anche la legge, perché se qui si tenesse fuori il personale, si potrebbe in futuro aumentare il 60% fino al 70%, se interessa veramente quelle spese che danno dei servizi sociali.
Nello stesso tempo, si può esaminare a fondo anche il problema delle latterie turnarie, delle quali, ribadiamo, siamo stati sempre i difensori. Pertanto siamo favorevoli al rinvio, sperando che si possa trovare un accordo in questo senso.
PRESIDENTE: Metto in approvazione la proposta del Consigliere De Grandis di rinvio dell'oggetto n. 18, ai sensi dell'art. 51.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 26
Votanti: 26
Favorevoli: 1
Contrari: 15
Il Consiglio non approva
PRESIDENTE: Passiamo all'esame dell'articolato.
Do lettura dell'art. 1.
Art. 1
Per poter beneficiare dei contributi annui previsti dall'art. 2 della legge regionale 17.7.1981, n. 40, gli organismi di cui all'art. 2 della legge regionale 24.10.1973, n. 34, debbono presentare domanda all'Assessorato Agricoltura e Foreste entro il 30.4. di ogni anno.
La domanda dovrà essere firmata dal legale rappresentante dell'Ente con indicazione dell'importo complessivo di spesa. Alla domanda, da presentarsi in carta legale nei casi previsti dalle vigenti disposizioni di legge, dovrà essere allegata la seguente documentazione:
Per le Cooperative
a) atto costitutivo e statuto sociale aggiornato;
b) dichiarazione di iscrizione al registro delle Cooperative per la Regione Valle d'Aosta;
c) copia del bilancio con dettagliato conto profitti e perdite che sarà presentato all'Ufficio Distrettuale Imposte Dirette, entro i termini di legge con la relazione del Collegio Sindacale;
Per le Associazioni
a) atto costitutivo e/o statuto speciale e/o regolamento aggiornato;
b) copia originale del bilancio o elenco dettagliato delle spese sostenute per lo svolgimento dell'attività firmato dal legale rappresentante o, in mancanza, da uno socio amministratore e, ove previsto dallo statuto o dal regolamento, dal collegio sindacale o revisori dei conti;
c) le copie autentiche delle fatture regolarmente quietanzate ed emesse a carico del richiedente, relative al periodo per cui è richiesto il rimborso e riguardanti le spese ammesse al contributo;
d) elenco dei soci conferenti con indicazione dei quantitativi di prodotto lavorato, firmato dal legale rappresentante, o in mancanza, da un socio amministratore, e, ove previsto dallo statuto o regolamento, dal Presidente del Collegio sindacale o revisori dei conti.
PRESIDENTE: All'art. 1 c'è un primo emendamento che consiste al comma c) di una modifica come segue:
"copia del bilancio con dettagliato conto profitti e perdite presentato al tribunale, entro i termini di legge, con la relazione del Collegio Sindacale".
Lo metto in approvazione.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 26
Votanti: 14
Astenuti: 2 (Andrione, Borbey, Clusaz, De Grandis, Faval, Nebbia, Ramera, Rolando, Rollandin, Tamone, Viglino e Voyat)
Favorevoli: 14
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Alla fine dell'art. 1 c'è un secondo emendamento per il quale si aggiunge al punto e):
"e) dichiarazione dello S.C.A.U. da cui risultino le giornate di occupazione annuale per ogni singolo dipendente con relativa qualifica".
Lo metto in approvazione.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 26
Votanti: 14
Astenuti: 2 (Andrione, Borbey, Clusaz, De Grandis, Faval, Nebbia, Ramera, Rolando, Rollandin, Tamone, Viglino e Voyat)
Favorevoli: 4
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 1 nel testo così emendato.
Art. 1
Per poter beneficiare dei contributi annui previsti dall'articolo 2 della legge regionale 17.7.1981, n. 40 gli organismi di cui all'art. 2 della legge regionale 24.10.1973, n. 34, debbono presentare domanda all'Assessorato Agricoltura e Foreste entro il 30 aprile di ogni anno.
La domanda dovrà essere firmata dal legale rappresentante dell'Ente con l'indicazione dell'importo complessivo di spesa. Alla domanda, da presentarsi in carta legale nei casi previsti dalle vigenti disposizioni di legge, dovrà essere allegata la seguente documentazione:
Per le Cooperative
a) atto costitutivo e statuto sociale aggiornato;
b) dichiarazione di iscrizione al registro delle Cooperative per la Regione Valle d'Aosta;
c) copia del bilancio con dettagliato conto profitti e perdite presentato al tribunale, entro i termini di legge, con la relazione del Collegio Sindacale.
Per le Associazioni
a) atto costitutivo e/o statuto sociale e/o regolamento aggiornato;
b) copia originale del Bilancio o elenco dettagliato delle spese sostenute per lo svolgimento dell'attività firmato dal legale rappresentante o, in mancanza, da un socio amministratore o, ove previsto dallo statuto o dal regolamento, dal collegio sindacale o revisori dei conti;
c) copie autentiche delle fatture regolarmente quietanzate ed emesse a carico del richiedente, relative al periodo per cui è richiesto il rimborso e riguardanti le spese ammesse a contributo;
d) elenco dei soci conferenti con indicazione dei quantitativi di prodotto lavorato, firmato dal legale rappresentante, o in mancanza, da un socio amministratore e, ove previsto dallo statuto o regolamento, dal presidente del Collegio sindacale o revisori dei conti;
e) dichiarazione dello S. C. A. U. da cui risultino le giornate di occupazione annuale per ogni singolo dipendente con relativa qualifica.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 26
Votanti: 14
Astenuti: 2 (Andrione, Borbey, Clusaz, De Grandis, Faval, Nebbia, Ramera, Rolando, Rollandin, Tamone, Viglino e Voyat)
Favorevoli: 4
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 2.
Art. 2
Per essere ammessi a beneficiare dei contributi previsti dalla legge regionale 17.7.1981, n. 40, gli organismi di cui all'art. 2 della legge regionale 24.10.1973, n. 34, devono esplicare attività interessanti la produzione agricola, zootecnica o del legname dei propri soci.
Le latterie turnarie sono assimilabili, a tutti gli effetti, alle Associazioni di produttori agricoli previste dall'art. 2 della legge regionale 24.10.1973, n. 34.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 2.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 25
Votanti: 14
Astenuti: 11 (Andrione, Borbey, Clusaz, Faval, Nebbia, Ramera, Rolando, Rollandin, Tamone, Viglino e Voyat)
Favorevoli: 14
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 3.
Art. 3
Le spese ritenute ammissibili a contributo sono le seguenti:
trasporti, consumo di energia e combustibili, manutenzione degli stabili e impianti, interessi passivi, ammortamento dei capitali fissi e delle attrezzature.
I benefici di cui trattasi non sono cumulabili con altri contributi, sussidi o concorsi corrisposti per gli stessi scopi e per lo stesso periodo in applicazione di norme comunitarie, statali, regionali e di altri Enti pubblici.
PRESIDENTE: All'art. 3 c'è un emendamento sostitutivo:
"Le spese ritenute ammissibili a contributo sono le seguenti:
Per il personale (con esclusione degli oneri previdenziali e assistenziali), trasporti, consumo di energie e combustibili, manutenzione degli stabili ed impianti, interessi passivi, ammortamento dei capitali fissi e delle attrezzature e spese di gestione per l'immagazzinamento e vendita della produzione".
Lo metto in approvazione.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 26
Votanti: 15
Astenuti: 11 (Andrione, Borbey, Clusaz, De Grandis, Faval, Nebbia, Ramera, Rolando, Rollandin, Viglino e Voyat)
Contrari: 1
Favorevoli: 14
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 3 nel testo così emendato.
Art. 3
Le spese ritenute ammissibili a contributo sono le seguenti:
per il personale (con esclusione degli oneri previdenziali e assistenziali), trasporti, consumo di energie e combustibili, manutenzione degli stabili ed impianti, interessi passivi, ammortamento dei capitali fissi e delle attrezzature e spese di gestione per l'immagazzinamento e vendita di produzione.
I benefici di cui trattasi non sono cumulabili con altri contributi, sussidi o concorsi corrisposti per gli stessi scopi e per lo stesso periodo in applicazione di norme comunitarie, statali, regionali e di altri enti pubblici.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 25
Votanti: 14
Astenuti: 11 (Andrione, Borbey, Clusaz, De Grandis, Faval, Nebbia, Rolando, Rollandin, Tamone, Viglino e Voyat)
Favorevoli: 14
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Do lettura di una norma transitoria, che se verrà approvata, prenderà il posto dell'art. n. 4; dunque l'art. 3/bis recita come segue:
Art. 3/bis
In sede di prima applicazione del regolamento, la data di cui al 1° comma dell'art. 1 è fissata al trentesimo giorno successivo alla sua pubblicazione.
Lo metto in approvazione.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 25
Votanti: 14
Astenuti: 11 (Andrione, Borbey, Clusaz, De Grandis, Faval, Nebbia, Rolando, Rollandin, Tamone, Viglino e Voyat)
Favorevoli: 14
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 4 che diventa adesso art. 5.
Art. 5
Nel caso che non tutte le domande possano essere soddisfatte per insufficienza dei fondi disponibili, la priorità nella concessione dei contributi, sarà determinata dalla Giunta regionale entro il 30 giugno di ogni anno, tenuto conto di tutte le domande presentate aventi i requisiti richiesti e della disponibilità finanziaria.
Il presente regolamento sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia, ne ha facoltà.
NEBBIA - (P.S.I.): Volevo far rilevare la contraddittorietà fra l'art. 3/bis e l'art. 4, perché mi chiedo come sia possibile, nei limiti di spesa, applicare il regolamento "entro 30 giorni", quando non si sono ancora definiti i criteri prioritari per la suddivisione dei contributi.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Lustrissy, ne ha facoltà.
LUSTRISSY - (D.P.): Ritiro la proposta di abrogazione del ° comma e accettiamo l'emendamento proposto dal Consigliere Tonino, aggiuntivo.
PRESIDENTE: Viene ritirato l'emendamento che prevede la soppressione del ° comma dell'art. 4.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.
TONINO - (P.C.I.): Per far rilevare che non c'è contraddizione. L'articolo 3/ bis dice che i termini per la presentazione delle domande sono in questa fase transitoria 30 giorni dopo l'approvazione di questo regolamento, dopodiché c'è la procedura per la suddivisione di questi fondi, che segue la procedura dell'art. 4, e cioè la Giunta non lo fa in modo unilaterale, ma sentendo la Consulta.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia, ne ha facoltà.
NEBBIA - (P.S.I.): Mi riferisco all'illustrazione dell'art. 3/bis, che è stato giustificato con il fatto che in questo modo si utilizzavano nell'anno 1982 i contributi. Allora il motivo per cui è stato proposto l'art. 3/bis è diverso da quello che l'articolo esprime.
PRESIDENTE: Siamo in sede di approvazione dell'emendamento aggiuntivo presentato dal Consigliere Tonino al ° comma dell'art. 4 che dice:
"Previo parere della Consulta regionale per la cooperazione istituita dalla legge regionale 17.11.1978, n. 55"_
Lo metto in approvazione.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 26
Votanti: 14
Astenuti: 12 (Andrione, Borbey, Clusaz, De Grandis, Faval, Nebbia, Ramera, Rolando, Rollandin, Tamone, Viglino e Voyat)
Favorevoli: 14
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 4 nel testo così emendato.
Art. 4
Nel caso che non tutte le domande possano essere soddisfatte per insufficienza di fondi disponibili, la priorità nella concessione dei contributi sarà determinata dalla Giunta regionale entro il 30 giugno di ogni anno tenuto conto di tutte le domande presentate aventi i requisiti richiesti e della disponibilità finanziaria, previo parere della Consulta regionale per la Cooperazione istituita dalla legge regionale 17.11.1978, n. 55.
Il presente regolamento sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 26
Votanti: 14
Astenuti: 12 (Andrione, Borbey, Clusaz, De Grandis, Faval, Nebbia, Ramera, Rolando, Rollandin, Tamone, Viglino e Voyat)
Favorevoli: 14
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Metto in approvazione il Regolamento nel suo complesso per votazione segreta.
VOTAZIONE A SCRUTINIO SEGRETO
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 26
Votanti: 14
Astenuti: 12 (Andrione, Borbey, Clusaz, De Grandis, Faval, Nebbia, Ramera, Rolando, Rollandin, Tamone, Viglino e Voyat)
Favorevoli: 14
Il Consiglio approva