Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3699 del 6 giugno 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3699/XVI - Interrogazione: "Misurazione del livello di mobilità sostenibile in Valle d'Aosta ai sensi della legge regionale 16/2019".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 21 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore vicepresidente Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Rispetto all'approvazione di quella legge e anche alla domanda se ai sensi della legge è stata fatta una prima misurazione a livello di mobilità sostenibile in Valle d'Aosta, non essendoci un dato di riferimento di partenza di quella legge e neanche una metodologia di riferimento, stiamo adottando, nel piano regionale trasporti, un'attività per cercare di andare poi nei prossimi anni a misurare questi spostamenti.

In ogni caso, per riferirsi a quello che dice la legge, è bene anche ricordare quanto sia cambiato, dall'approvazione di quella legge, il quadro regionale, nazionale e internazionale e di quanto è ancora cambiato questo quadro con gli ultimi investimenti che si sono avviati, in particolare quello dell'elettrificazione della ferrovia e altri investimenti che sono in corso proprio in questo momento anche sulle infrastrutture stradali. Quello che noi abbiamo provato a fare è un'elaborazione di questo tipo, provo a leggergliela, non è semplicissimo da raccontare, però provo a leggere la risposta, così come è stata organizzata.

Intanto uno share modale del 35% a favore della mobilità sostenibile, pur essendo riferito esclusivamente alla componente di spostamenti sistematici, studio-lavoro, costruisce un obiettivo, che, come abbiamo detto, è altamente sfidante sia perché è riferito a un ambito territoriale, come noi sappiamo, in cui è prevalente la mobilità extraurbana che, a meno di un incremento di investimenti importanti sulle infrastrutture e gestione dei servizi, non può prescindere sempre dalla buona volontà delle persone di utilizzare questi servizi come quelli del trasporto. La partita come pensata non può giocarsi unicamente nel campo della mobilità sistematica e conta molto il numero degli spostamenti, ma anche la loro lunghezza e l'alimentazione dei motori dei mezzi di trasporto da cui dipendono queste emissioni inquinanti, quindi la legge semplifica un dato, ma l'elaborazione di questi dati comporta tutta un'analisi che va oltre a quello spostamento. Noi abbiamo utilizzato la procedura per fare un monitoraggio che si avvale della ricostruzione della domanda di trasporto effettuato ai fini dell'aggiornamento della proposta di PRT, che conta su dati da fonti terze, trafori, autostrade, ANAS, società TPL e si è basata sull'utilizzo di matrici origine che sono destinazione desunte da Big data della telefonia mobile. La natura di tali dati ha consentito di approfondire le caratteristiche della domanda di trasporto in termini di ripartizione modale e distribuzione temporale, per giorno tipo della settimana e giornaliera su base oraria. I dati acquisiti riguardo i mesi di ottobre-luglio dell'anno 2022. Al fine di ricostruire lo share modale della mobilità sostenibile relativa al 2022, è stata determinata la ripartizione modale relativa alla fascia bioraria di punta del mattino. L'orario d'inizio dello spostamento tra le ore 06:00 e le ore 07:59 durante la quale la mobilità sistematica è preponderante. Nella categoria "Mobilità attiva" riportata nella tabella che poi le lascerò, di modo che abbia dei dati, oltre agli spostamenti ciclabili, che rappresentano la quota prevalente di tale categoria, rientrano anche gli spostamenti pedonali, limitatamente a quelli rilevabili come scambio tra celle telefoniche e zone diverse e questi spostamenti portano a un valore assoluto di incidenza. È difficile ricostruire nella tabella, comunque sono in totale 45.320 spostamenti. Questo dato, che, tra l'altro, immaginiamo risenta, come un po' in tutta Italia, della flessione registrata nel trasporto pubblico, che in alcune regioni ha toccato anche il 40%... nel caso specifico, come dicevamo prima, va evidenziato anche che questo dato sarà ancora influenzato nei prossimi tre anni dall'elettrificazione della ferrovia, che comunque comporterà una serie di problematiche in più nonostante tutti i servizi che sono stati organizzati. Noi abbiamo anche provato a fare una simulazione teorica, che ipotizza di attribuire, per il conseguimento del target 2025 a livello regionale, alla sola diversione modale da auto privata a mobilità della domanda interna all'area della Plaine. Seppur essendo un esercizio teorico del valore esemplificativo, tale ipotesi ha un suo fondamento in quanto la Plaine al momento è l'unica area in ambito regionale che presenta una dotazione di offerte di TPL e di infrastrutture per la mobilità ciclistica, che, tenuto conto delle caratteristiche della domanda interna, costituiscono condizioni favorevoli per ipotizzare delle misure di push&Pull atte a favorire la diversione modale dall'alto alle diverse forme di mobilità.

Tutto ciò premesso, risulta che, per passare dall'attuale share modale della mobilità sostenibile, 26% a livello regionale, al 35% previsto al 2025, sarebbe necessario avere all'interno della Plaine che la quota di mobilità sostenibile degli spostamenti interni crescesse fino a toccare il 56,7%, con un incremento di quasi 4.059 spostamenti, e anche qui le lascerò le tabelle. Le politiche che introdurremo nel piano regionale trasporti ci permetteranno da un lato di continuare a investire nelle politiche tariffarie, come abbiamo fatto in questo momento, nelle politiche che riguardano la mobilità sostenibile e in quelle politiche a promozione anche della mobilità dolce, però saranno anche dati quelli contenuti nel piano regionale trasporti che permetteranno di partire da dei dati certi e, proprio per questo, la legge sicuramente sarà oggetto, approvato il piano energetico ambientale regionale e approvato il piano regionale trasporti, di una sua rivisitazione per cercare di dare a questa legge un supporto di tipo tecnico, che, al momento della sua approvazione, non era sicuramente presente.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.

Minelli (PCP) - Grazie Assessore. Intanto la ringrazierò se mi darà quella simulazione, di cui non sono riuscita a cogliere tutti gli elementi, quello che però io rilevo è che nella legge 16/2019, all'articolo 1, comma 4, c'era scritto: "La Giunta regionale, con propria deliberazione, previo parere delle Commissioni consiliari competenti, definisce i criteri e le modalità di misurazione degli obiettivi di cui al comma 3" e gli obiettivi di cui al comma 3 erano il raggiungimento di quelle quote di mobilità sostenibile, la prima al 2025 del 35%, poi via via con gli step successivi il 50% al 2030, 75% al 2035, il 95% al 2040.

Quella legge è stata approvata nel 2019, siamo nel 2024, la delibera non è mai stata fatta e sono passati cinque anni, quindi quell'articolo 1, quello con questi commi, quello delle finalità della legge è stato disatteso.

Lei mi dice che è complicato, lo so, è vero, è complicato, la misurazione è sicuramente complessa. Un conto, come lei diceva, è la mobilità casa-lavoro, casa-scuola, un'altra è la mobilità per altre esigenze, quella di gestione familiare, per il tempo libero, eccetera, sicuramente. Però io credo che ci siano comunque degli elementi che sono a disposizione e che potevano essere presi in considerazione: per esempio, quello che riguarda i dati relativi alle auto che sono state vendute o comunque immatricolate, e parliamo di auto sia ibride che elettriche.

Poi lei dice, Assessore: "Inseriremo nel PRT una modalità e da lì avremo un punto di partenza per poi fare dei ragionamenti". Io credo però che non ci sia una volontà di applicare, di dare piena applicazione a quella legge. Quindi se a distanza di cinque anni non si è nemmeno approvata una delibera, non ci si è messi lì per cercare di trovare questa modalità, non ci si può che dichiarare insoddisfatti.... prego?

(intervento dell'assessore Bertschy fuori microfono)

...no, io in sei mesi non sono riuscita a fare la delibera, io in realtà non sono riuscita a fare anche tante altre cose, ma rilevo che dal 2019 al 2024, oltre ai sei mesi in cui io sono stata Assessore, per tutto il resto del periodo l'Assessore è stato un'altra persona, abbia pazienza, Assessore, ma non è la prima volta che torniamo su questo. Non c'è un'attenzione significativa e incisiva su questo punto e sul fatto che, quando si parla di mobilità sostenibile, è corretto pensare di fare degli investimenti finanziari, anche quelli legati ai contributi, ma non è sufficiente, perché non è sistematica, quella è un'azione importante ma non sistematica.

Poi è anche, a mio avviso, un po' preoccupante che non venga fornita, al di là di quello che lei ha detto sulla Plaine, una stima sulla situazione regionale. È vero che il settore dei trasporti è uno dei più complessi per quello che riguarda la transizione energetica e per arrivare a quella Valle d'Aosta decarbonizzata entro il 2040, però io sono convinta che, al di là delle dichiarazioni, ci debba essere una maggiore attenzione e, mi dispiace, ma io non rilevo un impegno adeguato per dare applicazione incisiva a una legge, che, a mio avviso, è strategicamente molto rilevante.

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