Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3642 del 22 maggio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3642/XVI - Interpellanza: "Risultanze delle indagini interne svolte dall'Azienda USL della Valle d'Aosta in merito alle segnalazioni dell'Associazione Centro donne contro la violenza".

Bertin (Presidente) - Punto n. 23. Per l'illustrazione dell'interpellanza, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Come quest'Aula ricorderà, nella scorsa seduta avevamo un po' affrontato il tema delle polemiche sollevate dal Presidente di un'associazione attiva in Valle d'Aosta, ovviamente foraggiata con denari pubblici, che si era lasciata a dichiarazioni che hanno rimbalzato un po' da tutte le parti, a livello nazionale così come a livello locale, e con analisi successive queste dichiarazioni si sono rivelate un po' fallaci. La volta scorsa avevamo evidenziato, forse un pochino di fretta perché i tempi erano contenuti, che cosa era accaduto, cioè la segnalazione che era stata fatta; che cosa riguardava? Semplicemente era stato detto che delle donne giunte in presidi sanitari pubblici nel territorio regionale per accedere all'interruzione volontaria di gravidanza sono state negli stessi luoghi sottoposte a indebite interferenze e pressioni da parte di volontari consistenti nell'imporre l'ascolto del battito fetale o nella promessa di sostegni economici o beni di consumo con il preciso intento di dissuaderle dalla scelta di abortire, personalissima e spesso sofferta. Una doppia segnalazione, l'utilizzo di strumenti per far ascoltare il battito fetale e quella che è stata definita la corruzione: l'offerta di pannolini e di latte - beni di consumo vengono definiti, sostegni economici - per appunto dissuadere le persone dall'abortire.

Partiamo però da quelle che poi sono state le reazioni a questa notizia, e quali sono state le reazioni? Semplicemente l'USL aveva prontamente detto che non risultano volontari di associazioni pro-vita nei consultori o in Ospedale e nessuna segnalazione in tal senso è arrivata all'azienda né da parte di cittadini, né parte di associazioni, quindi non ci sono dei volontari che materialmente avrebbero potuto svolgere un'azione di questo tipo e, ed eziandio cospicuo, possiamo anche dire che, per arrivare a fare un'azione come quella di auscultare il battito fetale, bisogna innanzitutto avere la strumentazione, cosa che, per esempio, nei consultori non mi pare non ci sia, poi bisogna avere del personale sanitario che lo utilizzi, e non mi pare che i volontari delle associazioni pro-vita possono avere questa qualifica, e poi ci va un'autorizzazione da parte dell'USL e se l'USL stessa ha smentito prontamente, evidentemente questo non è avvenuto.

Sulla questione della cosiddetta "corruzione con i beni di consumo e i sostegni economici", lo stesso Movimento per la vita-Centro aiuto alla vita, di Aosta, ha fatto sapere che non svolge attività presso presidi sanitari pubblici del territorio regionale e ha ovviamente anche auspicato una puntuale indagine dell'USL che possa fare chiarezza sulle segnalazioni denunciate.

Di fronte a questa pronta alzata di scudi, diciamo che il presidente in questione ha un po' vacillato, perché ci ha detto: "Noi non possiamo fornire dei dati", di fronte alla richiesta dell'USL: "Diteci che è successo, dove e quando", "No, c'è l'anonimato, non possiamo fornire, non ve lo possiamo dire, però è successo. Non vi diamo alcun particolare, niente, però fidatevi, è successo". E come ci dicono di fidarci di loro dicendo che le segnalazioni sono tre o quattro, e non sono neanche giunte in quel momento lì, sono giunte anche in passato, non si sa bene quando, ma anche a breve rispetto a quando è stata fatta quella dichiarazione. Allora io chiederei ad ognuno di noi di mettersi nei panni... non dico di ricevere una segnalazione che immagino che per il presidente dell'associazione in questione sia stata scioccante, sesquipedale potrei dire, mettiamoci nei panni di una persona che riceve una segnalazione che uno reputa gravissima e vi chiedo: ma, secondo voi, se arrivano tre o quattro persone, voi riuscite a ricordarvi che ce ne sono state tre o quattro o indicativamente saremo stati tre o quattro? Quando salite nella vostra macchina e siete in tre, dite che siete in tre o quattro oppure sapete che siete in tre o in quattro? Allora, se c'è una nebulosità anche su quante sono le persone che hanno segnalato una cosa, obiettivamente già la questione parte male. Se a questo aggiungiamo il fatto che, per loro stessa ammissione, dicono che questo può anche essere successo più in là nel tempo, cioè è successo più in là nel tempo, significa che una persona è arrivata da loro tempo fa, loro non hanno fatto alcuna segnalazione, non hanno detto niente e si sono tenuti il tutto per loro. Poi un giorno, a distanza di tempo, guarda caso, si sono aperte le cataratte e abbiamo dichiarato, fatto comunicati stampa e quant'altro, ma se vogliamo trovare una motivazione all'uscita di queste dichiarazioni, cercando bene, fortunatamente - e qui ringrazio ovviamente alcuni giornalisti e nello specifico i giornalisti di "Repubblica", perché, opportunamente stimolato, il presidente in questione, che non vedeva l'ora di avere un microfono sotto il naso - dai e dai finalmente ha svelato il perché si è prodotto in queste dichiarazioni e la risposta è del 27 aprile 2024: "Al di là delle storie delle donne, abbiamo considerato che questo potesse essere un preallarme sulla scorta degli emendamenti alla 194. La nostra denuncia nasce per dire che attiveremo un monitoraggio su questo fenomeno", cioè, scava scava, la risposta e la motivazione è politica, lo dice chiaramente. Siccome arrivano degli emendamenti, noi abbiamo fatto questo bel comunicato stampa e attiveremo un sistema di monitoraggio. È scritto nero su bianco, guardate l'intervista fatta su "Repubblica TV" 27 aprile 2024, la volontà politica è decisamente esplicitata in questo caso.

Allora, Presidente, credo che da parte nostra ci debba essere semplicemente la volontà di fare una cosa: di far rispettare la legge. Una legge oggi è attiva ed è la 194/1978, che prevede il diritto per chi vuole di accedere all'interruzione volontaria di gravidanza, che prevede tutta una serie di prescrizioni e prevede anche, all'articolo 2, che i consultori familiari, istituiti dalla legge del 29 luglio 75 n. 405, fermo restando quanto stabilito dalla stessa legge, assistano la donna in stato di gravidanza, alla lettera d), contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza. È scritto in legge, fra le varie lettere dell'articolo 2 c'è scritto, ma questo è legge, il problema è che non è successo neanche questo: ecco perché ci siamo rivolti a lei ed ecco perché abbiamo deciso di presentare quest'iniziativa. La volta scorsa lei ci ha risposto che erano in divenire, in essere, delle verifiche, che l'USL stava facendo per verificare che quanto denunciato non sia accaduto, e diciamo che l'auscultazione del battito fetale evidentemente non è previsto dalla norma e quindi è chiaro che se è accaduto, va segnalato, su questo non c'è dubbio. L'azione che è prevista alla lettera d), anche quando si fosse verificata, è prevista dalla legge ma non si è verificata, perché l'USL lo conferma e anche perché le associazioni di volontariato lo confermano, perché non sono presenti all'interno.

Di fronte quindi a un'azione politica che è stata posta in questo caso, abbiamo ritenuto opportuno, proprio per fugare ogni dubbio, chiedere quali siano le risultanze delle indagini svolte e se, alla luce dei fatti evidenziati qualora si appurasse che le verifiche interne hanno dato esito negativo, se sia intenzione, di concerto con l'Avvocatura regionale, avviare un'azione legale a tutela della nostra Regione rispetto al danno di immagine arrecatole dalla comunicazioni di cui in premessa, anche perché effettivamente siamo purtroppo andati su tutti gli organi d'informazione nazionali e diciamo che gli effetti non sono stati dei migliori. La Valle d'Aosta è stata dipinta in maniera negativa e questo ovviamente, se l'esito dell'indagine sarà negativo, non era assolutamente dovuto.

Presidente - Per la risposta, la parola al Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Rispetto a quest'interpellanza, l'USL della Valle d'Aosta ha confermato all'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali che è esclusa la presenza nei presidi sanitari delle associazioni pro-vita in quanto non prevista e quindi non permessa, né autorizzata e che l'ascolto del battito non è previsto nelle linee guida del percorso dell'interruzione volontaria di gravidanza, per cui è da escludere che quanto segnalato sia parte dell'organizzazione o costituisca prassi aziendale.

Per escludere invece che ci siano stati singoli episodi in cui siano stati messi in atto comportamenti scorretti, è necessaria un'indagine approfondita, anche in conseguenza delle genericità delle segnalazioni del Centro donne contro la violenza rispetto a periodi e sedi od operatori coinvolti, così come peraltro sottolineato nel corso dell'illustrazione della stessa interpellanza. L'indagine svolta dal Direttore della Struttura complessa Ostetricia e ginecologia e dal Direttore dell'area territoriale risulta quindi molto articolata e non ancora conclusa al momento. Solo a seguito della conclusione dell'indagine, sarà quindi possibile procedere alla valutazione riferita alla seconda domanda, che, peraltro, spetta in primo luogo all'Azienda USL stessa.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio per la puntuale risposta e anche per aver lasciato intendere che evidentemente, se fosse confermato - e al momento è confermato - che non vi è stata alcuna pressione, né alcuna azione di quelle descritte, è chiaro che si configurerebbe un danno d'immagine; poi la volontà di procedere sarà successiva ma sicuramente abbiamo stabilito un punto. Di questo non possiamo che essere assolutamente felici, riteniamo che queste azioni servano per scoraggiare chi, in maniera assolutamente arbitraria e politica, dovrebbe essere portatore di una realtà associativa che dovrebbe migliorare la vita delle persone e non certo che deve invece denigrare le strutture della Regione o la Regione in cui si risiede facendo delle pure illazioni, che sono, come abbiamo già sottolineato prima, esclusivamente dettate dalla politica. Poi so che avremo modo anche di parlare di questo tema immagino, vista la mozione che c'è all'ordine del giorno presentata dalle colleghe, e così potremo sentire anche l'opinione di tutti, se vorranno parlare sicuramente delle colleghe nel merito, ma per il momento direi che i fatti sono agli occhi di tutti, abbiamo esposto le questioni, le risultanze ad oggi sono quelle che ha esposto il Presidente, direi che ad oggi non c'è nulla se non una volontà di agire politicamente contro un Governo o contro una forza politica o diverse forze politiche con cui magari non si concorda, quindi ci riteniamo per il momento soddisfatti e attendiamo l'esito dell'indagine.