Oggetto del Consiglio n. 3623 del 22 maggio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3623/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Azioni educative messe in atto per contrastare il ripetersi di episodi di violenza tra i giovani".
Bertin (Presidente) - Punto n. 5.03. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Come quest'Aula saprà, purtroppo la nostra regione è stata protagonista anche a livello nazionale rispetto ad una rissa, sviluppatasi a Châtillon, dai contorni che evidenziano chiaramente i tratti dell'aggressione tipica, con le modalità del bullismo, addirittura ripresa con i telefonini e fatta girare in maniera virale.
Quello che chiediamo qui è quali siano le azioni educative che verranno messe in campo, perché il problema vero, che purtroppo osserviamo, è che i responsabili, nonostante le conseguenze giuridiche delle loro azioni, anche nei giorni successivi si sono lasciati andare comunicando ai social una certa impunità, anzi, rivendicano quasi di aver fatto delle azioni corrette. Leggo frasi che sono state pubblicate da una parte di persone che si sono rese responsabili del gesto che dicono cose tipo: "Inizio con il dire che non eravamo in cinque o sei a picchiare quella ragazza ma meno di cinque", quindi se è meno di cinque va bene...
"Io ho solo difeso il nome di un ragazzo e ho giurato che se non nominava il suo nome, non alzavo le mani", quindi è colpa sua perché non lo doveva nominare.
"Pensate così tanto a noi che l'abbiamo picchiata, ma a lei non pensate che ha sparlato in giro di me alle altre ragazze e non solo, alle amicizie che voleva rovinare? ".
Sono frasi di persone che non hanno capito che la gravità del gesto - non leggo il resto, ovviamente - che hanno perpetrato e soprattutto le modalità con le quali questo è stato purtroppo messo in esecuzione.
Quindi, intervenire con azioni educative che possano da una parte responsabilizzare e spiegare gli sbagli e dall'altra parte, ovviamente, evitare che questi si ripetano, crediamo che sia assolutamente necessario.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - In riferimento all'episodio da voi riportato nelle premesse, preciso che si tratta di un fatto molto grave - vedo che tale gravità non è stata poi così colta -, che è già stato preso in carico dal Sindaco del territorio, il quale ha provveduto ad organizzare un tavolo urgente per la sicurezza in data 29 maggio, alla presenza dei rappresentanti del mondo della scuola, delle Forze dell'ordine e delle politiche sociali, al fine di confrontarsi su possibili azioni da mettere in atto per contrastare il disagio giovanile e tutte quelle forme di violenze e di rabbia che ne scaturiscono.
Quando si parla di disagio giovanile, si pensa al bullismo e al cyberbullismo, ma non ci si può limitare ad identificare la vittima e l'autore del gesto, occorre intervenire su tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno un ruolo educativo, quindi testimone, genitore, insegnante, amici, psicologi, assistenti sociali sono tutte figure con un ruolo potenzialmente decisivo per intercettare, sostenere e interrompere un'azione fisicamente e psicologicamente dolorosa.
Per tale motivo, è necessario realizzare azioni sinergiche di prevenzione, di intervento precoce utilizzando la scuola come luogo privilegiato di tali azioni.
Il tavolo tecnico permanente "Legalità e intergenerazionalità" risponde a quest'esigenza; in diverse occasioni abbiamo evidenziato come i trattamenti più efficaci per le condotte antisociali riguardano lo sviluppo di competenze emotive relazionali attraverso attività educative che iniziano precocemente, sin addirittura dalla scuola dell'infanzia, e promuovono il benessere degli alunni, autostima, autoefficacia, resilienza eccetera, mediante potenziamento di abilità, come la capacità di autoregolazione delle emozioni, di definizione di obiettivi personali, di problem solving e di abilità relazionale, le cosiddette "soft skill", che fanno parte integrante, tra l'altro, del curricolo scolastico da qualche tempo.
Gli interventi più efficaci per la prevenzione e la cura del bullismo sono sostanzialmente gli stessi che per gli altri tipi di disagio giovanile.
Un primo importante traguardo raggiunto è rappresentato dalle disposizioni normative contro il fenomeno del cyberbullismo con la legge 29 maggio 2017 n. 71 recante "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo", e oltre alla suddetta legge, che ha previsto la figura obbligatoria del referente per il bullismo in ogni istituzione scolastica e la costituzione di un team antibullismo, sono da citare anche le linee di orientamento del 2021 per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
Siamo ora in attesa della preannunciata nuova legge sul bullismo e cyberbullismo che preveda, tra gli altri, percorsi rieducativi, un codice di condotta e un servizio di sostegno psicologico a scuola.
Ricordo a tal proposito che alle nostre scuole, proprio a partire dal periodo Covid, sono state assegnate risorse ad hoc per contribuire alla realizzazione di progetti di supporto psicologico rivolto agli alunni, al personale scolastico e alle famiglie.
È nostra intenzione potenziare questo progetto di sportello psicologico, incrementando le risorse da destinare alle scuole e prevedendo anche una sperimentazione pluriennale che coinvolga più Assessorati sul tema della prevenzione del bullismo, del mondo della scuola e nel mondo sportivo.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta.
Attendiamo con ansia quello che sarà l'esito del tavolo di confronto del 29 maggio. Non l'ha fatto nel primo passaggio - lo ha forse fatto en passant e vorrei avere delle rassicurazioni -, ci auguriamo che vengano coinvolti anche i genitori; in alcuni casi, soprattutto in questo caso, da parte di qualche genitore la condotta non è stata proprio "lineare", chiamiamola così: riteniamo che sia assolutamente necessario intervenire. Ma io, da quelle che sono le espressioni e anche le minacce che vengono formulate, per esempio, ad un ragazzo che era presente e gli vengono formulate in maniera privata sui social proprio da alcuni autori di quest'aggressione, credo che sfugga parecchio il concetto della gravità dei fatti.
Mi auguro che possa essere un intervento risolutivo, ma questo non è che la spia di un allarme che ci deve preoccupare tutti.
Il bullismo purtroppo c'è, le aggressioni si ripetono e se non si metterà un freno, evidentemente ci sarà un'escalation.