Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3456 del 3 aprile 2024 - Resoconto

OBJET N° 3456/XVI - Communications du Président de la Région.

Bertin (Presidente) - Punto n. 2 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Comunico che venerdì 29 marzo è stata depositata la sentenza della Corte costituzionale n. 53/2024 in merito alla questione di illegittimità costituzionale sollevata in via incidentale dal Tribunale di Torino relativamente al disposto dell'articolo 80 legge regionale 13 febbraio 2013 n. 3: "Disposizioni in materia di politiche abitative", laddove prevede, ai fini dell'accesso al mutuo agevolato per il recupero di fabbricati, il requisito della residenza protratta da almeno otto anni nella regione per il requisito della cittadinanza italiana di uno dei Paesi dell'Unione europea. A tal proposito è bene evidenziare come la Corte abbia confermato la legittimità della norma regionale nella parte in cui stabilisce, in alternativa al requisito della proprietà protratta da almeno 15 anni, quello della residenza da almeno otto anni nel territorio regionale. È stato infatti ritenuto come non travalichi il limite della manifesta irragionevolezza la scelta del legislatore regionale di valorizzare il radicamento territoriale nell'accesso a un beneficio finalizzato proprio al recupero di alcuni ambiti del territorio regionale adottando la lunga residenza come requisito alternativo ad altro e che non determina un'assoluta e definitiva esclusione dell'agevolazione. La Corte si è invece pronunciata in maniera contraria rispetto al comma 1 dell'articolo 80 laddove veniva limitato l'accesso al finanziamento agevolato ai cittadini extra UE. A seguito di tale pronuncia, tale disposizione è dunque da ritenersi caducata e quindi inapplicabile. In sede di manutenzione dell'ordinamento si potrà valutare se procedere all'abrogazione espressa della disposizione.

Intorno alla mezzanotte del 17 maggio del 2023, dopo un primo fenomeno avvenuto nei primi giorni dello stesso mese, il territorio dell'Emilia Romagna fu interessato da un'ondata di maltempo, con fortissime precipitazioni che causarono l'esondazione di ventuno fiumi diffusi, allagamenti in numerosi comuni e centinaia di frane. La Valle d'Aosta, forte della sua tradizione di solidarietà e riconoscente per quanto fatto in momenti in cui la videro confrontarsi con l'emergenza alluvionale, si mobilitò sin da subito, già all'indomani della calamità partì da Aosta una colonna mobile alla volta delle terre alluvionate. Complessivamente furono ben 73 i Valdostani permanenti e i volontari del corpo valdostano dei vigili del fuoco e volontari della Protezione civile suddivisi in tre contingenti che si alternarono nelle zone alluvionate, in particolare nei comuni di Imola, Conselice e Castel Bolognese, ma tutto il sistema Valle d'Aosta si mobilitò a sostegno delle zone colpite dall'alluvione. La Regione, il Consiglio Valle, il CPEL, La Chambre Valdôtaine, le associazioni di categoria promossero infatti sin da subito un conto corrente di solidarietà dove raccogliere le risorse delle Istituzioni e dei privati per finanziare in maniera sinergica iniziative e progetti di aiuto e sostegno alla ripresa. Unendo le forze con l'aiuto di tutta la comunità e le istituzioni furono raccolti altri 127 mila euro da destinare a una realtà che avesse subito rilevanti danni affinché potesse beneficiare di un effettivo sostegno secondo le proprie esigenze. Ora, dopo un confronto con il CPEL, il Comune individuato quale destinatario dei fondi raccolti è stato quello di Solarolo, sito in provincia di Ravenna, anche per via degli stretti legami con la Valle d'Aosta in virtù di un gemellaggio in essere con il Comune di Rhêmes-Notre-Dame che quest'anno festeggia il 25esimo anniversario. Un Comune tra i più colpiti, specialmente se valutato in percentuale al patrimonio pubblico e privato danneggiato. L'ipotesi di destinazione che stiamo percorrendo, in relazione a quanto richiestoci dall'Amministrazione comunale, riguarda nello specifico l'acquisto di mezzi o dotazioni che possano essere utilizzati nell'emergenza ma anche nella quotidianità, unitamente al recupero di uno spazio pubblico fortemente danneggiato dall'alluvione che necessita di importanti opere di sistemazione. Si terrà informato questo Consiglio regionale che attivamente ha partecipato alla raccolta in merito alla destinazione definitiva dei fondi per la quale deve ancora essere concluso l'iter amministrativo.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Intervengo e immagino prevenendo l'intervento anche della collega Minelli, che ne approfitterà per esultare in qualche maniera nell'apprendere, come hanno fatto già con un comunicato stampa, rispetto al fatto che ci sia la possibilità e che la Suprema Corte abbia dato la possibilità di escludere un requisito: quello del possesso della cittadinanza italiana o europea per accedere ai mutui agevolati. L'esultanza della collega sarà ovviamente per dire che bisogna regalare i mutui a tutti quanti, a tutti quelli che lo richiedono perché è giusto così. Se è vero che la Suprema Corte ha con questa sentenza annullato una parte della nostra legge regionale: la 3/2013, che imponeva questo requisito, è altrettanto vero che la Suprema Corte ha anche affermato un principio, sul quale noi non possiamo non essere contenti che sia stato affermato. Qual è il principio che è stato affermato? Che è corretto valorizzare la residenza protratta nel territorio regionale per regolare il progressivo accesso. Cosa significa? Che finalmente viene affermato come valore assoluto il principio del se sono residente in questo territorio da più tempo di te, ho più diritto di te di accedere ai mutui e, secondo noi, questo è un valore al punto tale da ritenere che questo principio vada esteso. La Lega ovunque ha governato, che si parli di Comuni, che si parli di Regioni, ha aumentato gli anni di residenza, per esempio, nella questione dell'accesso alla casa; non soltanto ai mutui, ma anche, per esempio, ai bandi delle case popolari. Sono residente qui, sono nato qui, vivo qui da 30 anni, perché una persona che sbarca domani mi deve passare davanti? Siamo quindi felici che la Corte costituzionale abbia riconosciuto questo principio e vogliamo prendere in maniera assolutamente positiva il riconoscimento di questo principio e possiamo dirlo con assoluto orgoglio e certezza che se riusciremo a governare questa Regione, questo sarà il principio cardine su cui incentreremo una delle nostre azioni politiche, cioè quella di dire che chi arriva domani si mette in fila e aspetta il suo turno. Per noi chi vive qui da più tempo, chi è nato qui e risiede qui viene prima di chi sbarca domani.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Vorrei semplicemente rappresentare che da parte nostra non c'è stata nessuna manifestazione di esultanza, semmai una certa amarezza nell'apprendere che ancora una volta una richiesta, un suggerimento non era stato preso in considerazione, perché nelle due precedenti occasioni in cui si è discusso sia di bando affitti, sia per quanto riguarda il bando mutui, pur sostenendo - e questo noi lo abbiamo sostenuto - che non era corretto quel requisito, tant'è vero che c'era stata un'ordinanza nel primo caso del Tribunale di Torino e poi anche nel secondo, avevamo chiesto se non ci fosse l'intenzione da parte del Governo di andare a rivedere quella norma della legge del 2013 e ci era stato risposto picche. Poi arriva la sentenza perché chi ha proposto il ricorso è andato avanti e la sentenza dice esattamente quello che in qualche maniera si era chiesto di valutare, cioè di modificare quell'articolo e quella norma. Ora apprendiamo invece - questo sì con favore e non chissà con quale altro sentimento - le parole del Presidente che poco fa ci ha detto che in una prossima legge di manutenzione si andrà a modificare quello che la consulta chiede di modificare. Quello però che vorrei sottolineare è che un'attenzione a questo si sarebbe potuta mettere anche prima e forse si sarebbe evitata una sentenza della Corte che credo non è che faccia piacere all'Amministrazione.

Presidente - Non vedo altre richieste d'intervento.