Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3427 del 20 marzo 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3427/XVI - Interpellanza: "Motivi della preclusione all'accesso ai mutui agevolati per interventi di recupero edilizio privato delle domande presentate precedentemente al 2 aprile 2024".

Bertin (Presidente) - Punto n. 22. Ha chiesto la parola il consigliere Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Con quest'interpellanza, a nome del gruppo Lega, richiamo i contenuti della deliberazione della Giunta regionale n. 142 del 19 febbraio 2024 con la quale, richiamando la legge regionale 3/2013, cioè le disposizioni in materia di politiche abitative, si prevede l'erogazione di mutui, ai sensi del Capo III-quater del Titolo IV (Disposizioni per la concessione di mutui agevolati per la realizzazione di interventi di recupero edilizio privato), sugli immobili destinati ad abitazioni anche non principali, ai sensi dell'articolo 68 della medesima legge regionale. Nei contenuti della DGR si richiamano concetti fondamentali che danno proprio la ratio di questa linea politica della deliberazione della Giunta e sono il richiamo alla DGR 151 del 22 febbraio 2021, con cui è stata approvata la road map per una Valle d'Aosta fossil fuel free al 2040 come linea guida, linea guida anche di questa DGR; inoltre si considera l'opportunità di concorrere con la misura della DGR agli obiettivi di risparmio energetico, di sviluppo delle fonti rinnovabili, di progressiva decarbonizzazione del parco edilizio regionale, delineatisi appunto nella road map, nonché nel piano energetico ambientale regionale di recente approvazione. Ricordo che con la deliberazione n. 531 del 9 maggio 2022 erano state approvate le nuove disposizioni applicative per la concessione di mutui agevolati per interventi nel settore dell'edilizia residenziale e si riferivano sempre al Titolo IV ma limitatamente ai Capi II e III. Mancavano all'appello gli interventi di cui invece al Capo III-quater, quindi questi interventi relativi anche di edifici non di abitazione principale. Con questa deliberazione si sono inseriti anche questi interventi.

Questo fino qui è perfetto, ottimo, anzi, per onestà intellettuale, dai banchi dell'opposizione, faccio i complimenti alla scelta politica attuata in questa DGR, però c'è un problema, perché il problema si pone su una questione cruciale: nella DGR in un punto dell'allegato si specifica: "Sono ammissibili a finanziamento gli interventi effettuati sul patrimonio edilizio privato esistente di immobili destinati ad abitazione anche non principale con inizio lavori successivo al 2 aprile 2024 finalizzati a...", eccetera. Questo elemento cruciale è "a partire dal 2 aprile 2024", quindi a questo punto si collocano tra gli interventi che possono beneficiare di questa perfetta misura, in linea con la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio, soltanto quegli interventi che partiranno dal 2 aprile 2024, quindi quelli che sono stati avviati precedentemente nulla.

Voi sicuramente nella risposta darete tutta una serie di altre misure previste per questi interventi, però il concetto fondamentale è che la misura e l'iniziativa di questa DGR è finalizzata a una finalità: la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Tutti quei soggetti che si sono tirati su le maniche e che hanno virtuosamente e con sacrificio attinto alle proprie risorse personali economiche, oppure hanno fatto ricorso a un credito, un ricorso personale in cui hanno dato garanzie, ricorso a un credito per dare corso a interventi di riqualificazione che sono stati già avviati, anziché essere premiati per dire: "Caspita, hai già fatto...", magari possiamo pensare che quello che hai sostenuto in una parte può essere riconosciuto in una parte, lo facciamo rientrare in un altro capitolo... Il problema però è che con questo limite temporale si escludono tutti questi interventi precedenti, magari interventi che sono perfettamente in corso, magari interventi cui l'inizio dei lavori è avvenuto prima dell'entrata in vigore della DGR e i lavori sono tuttora in corso e sono quindi oggetto ovviamente di contabilizzazione, di fatturazione e di pagamento da parte dei soggetti interessati e, da come io capisco dalla lettura della DGR - a meno che non mi diate una splendida notizia secondo cui possono rientrare anche interventi magari attualmente in corso -, da quello che mi risulta, tutti questi interventi già avviati non beneficiano assolutamente di questo. Mettere questi limiti temporali sicuramente ha una sua ratio dal punto di vista amministrativo, però il problema è che voi siete un organismo politico, voi governate ma governate giustamente, come vi è stato chiesto da chi vi ha votati, con una visione politica e ogni vostro atto, oltre che essere un atto amministrativo, è un atto con il quale voi comunicate alla comunità valdostana la vostra visione, la vostra considerazione, il vostro intendimento, il vostro rispetto, la vostra attenzione, il tenore della vostra attività politica, ogni DGR diventa un messaggio politico. In questo caso, nell'ambito delle politiche abitative, che sono l'elemento fulcro dell'economia e della stabilità dell'economia del nostro tessuto economico, voi date questo messaggio politico.

Veramente io spero ardentemente che nella risposta voi possiate smontare questa visione di esclusione, comunque per tutto questo e per fare chiarezza su quest'argomento, a seguito di questi elementi che hanno rappresentato l'esposizione da parte mia, mi rivolgo al Governo regionale e chiedo - primo quesito -: "per quali motivi si è scelto di precludere l'accesso ai benefici di mutuo previsti per tutti gli interventi la cui istanza è precedente al 2 aprile 2024 - preciso "dell'inizio lavori" parla l'allegato, l'inizio lavori è precedente al 2 aprile 2024 - considerato che l'obiettivo principale della legge regionale 13/2015 - che è uno dei provvedimenti legislativi richiamati, così come in certi versi la 3/2013 - è la riqualificazione energetica degli immobili, a beneficio degli aspetti ambientali generati dal patrimonio edilizio esistente". Questo è il primo quesito. Secondo quesito: "se sussiste l'intenzione politica di riconoscere l'ammissibilità a finanziamento anche per gli interventi in corso avviati prima della data del 2 aprile 2024".

Presidente - Risponde il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Si sottolinea che l'obiettivo delle iniziative regionali è quello di incentivare i comportamenti dei cittadini, quindi, a fronte della disponibilità di risorse finanziarie limitate, si è ritenuto opportuno, per accentuare il carattere incentivante dell'iniziativa, dare la priorità agli interventi non ancora avviati. In altre parole, si può ritenere che coloro che hanno già effettuato gli investimenti con risorse proprie attingendo a forme di indebitamento a condizioni di mercato abbiano valutato autonomamente la convenienza dell'intervento di riqualificazione energetica a prescindere dall'aiuto pubblico. L'articolo 86sexies della legge regionale 3/2013, legge sulla base della quale è stata approvata la DGR 142/2024 in oggetto, stabilisce chiaramente quanto sopra con l'espressione: "al fine d'incentivare la realizzazione di interventi di recupero". Peraltro sono stati destinati all'iniziativa 10 milioni di euro del fondo di rotazione anche al fine di non comprimere eccessivamente i fondi a disposizione dei mutui prima casa. Infine si precisa che la risposta all'interpellanza è data tenendo in considerazione il contenuto rivolto al richiedente il finanziamento di interventi già avviati, perché ovviamente non sono state ancora presentate presso gli uffici le istanze precedenti al 2 aprile, non sono ancora arrivate, quindi la data prevista dalla DGR 142 è per la loro presentazione.

Per quanto riguarda il secondo quesito, le aspettative che l'iniziativa adottata con la DGR 142/2024, che era bloccata dal 2020, riscuota successo e che ci siano molte domande per nuovi interventi è considerevolmente elevata. Già in passato si erano ammessi a mutuo interventi conclusi antecedenti alla deliberazione della Giunta regionale istitutiva, che ha comportato un esaurimento prematuro delle risorse stanziate, annullando in maniera importante l'effetto dello stimolo incentivante per situazioni che invece avrebbero trovato equilibrio solo con il mutuo messo a disposizione dalla Regione. Memori anche di quella situazione, si è scelto di finanziare i nuovi interventi, considerando quelli già finanziati frutto di una valutazione di sostenibilità già analizzata e ritenuta perseguibile da chi l'ha avviata. Anche sulla scorta di queste considerazioni, non si ritiene al momento di modificare tale interpretazione in attesa di poter valutare nei prossimi mesi l'apprezzamento e i riscontri dell'intervento messo in campo.

Sicuramente la risposta non le farà particolarmente piacere, perché è un quesito, quello che lei ha posto a quest'Aula, che io mi aspettavo già nella scorsa seduta del Consiglio sinceramente, perché è una situazione sulla quale già nella precedente legislatura ci si era confrontati in maniera abbastanza importante proprio per capire se quello che lei ha esplicitato, che è ragionevole pensare che molta gente dica: "Mannaggia, avessi aspettato due mesi, sarei rientrato in una normativa agevolante", il discorso però è affettivamente legato all'incentivo e fa scattare la possibilità di accedere e di iniziare un'attività che altrimenti non si sarebbe iniziata. Questo fa parte di una filosofia che si ritrova un po' in tutti gli incentivi, anche quelli a livello europeo che considerano l'incentivo la necessità per innescare un meccanismo proattivo, giusto o sbagliato, è chiaro che a seconda dell'interlocutore, ci si può trovare di fronte a chi fortunatamente ritrova in queste risorse delle opportunità che prima non poteva prendere in considerazione perché magari i tassi di mercato in questo momento non gli consentivano un accesso al credito sufficientemente adatto alle sue possibilità, per chi probabilmente, come qualcuno che si sarà rivolto a lei, così come qualcuno che si è rivolto a me, è rammaricato per non poter accedere a questo finanziamento. È tutto giusto, questa è una scelta di chiarezza e di onestà intellettuale nel dire: "Ci sono poche risorse, le destiniamo per incentivare nuove attività sul territorio" e non rischiamo di andare a fare, come abbiamo fatto tre-quattro anni fa, andando a finanziare una gran parte di situazioni che erano già in corso, andando ad assorbire quella massa di disponibilità che poi ci ha portato a dover chiudere prematuramente, con il 2020, una situazione che invece avrebbe potuto essere mantenuta nel tempo con un'attenzione all'incentivazione piuttosto che al pregresso. Questa è la motivazione.

Presidente - La parola al consigliere Distort per la replica.

Distort (LEGA VDA) - Grazie presidente Testolin per la risposta. Prendo atto della chiarezza e dell'onestà intellettuale che lei ha messo in campo, ho percepito - ma me lo potrà dire in altra sede - un leggero imbarazzo perché è chiaro che operare delle scelte vuol dire sempre operare automaticamente anche delle rinunce e, quando le scelte riguardano settori di una comunità che si amministra, diventa particolarmente delicato l'operare queste rinunce, queste cesure, questi tagli, queste esclusioni. Si sa perfettamente che, per dividere una torta, bisogna cominciare ad averla e averla in quantità sufficiente alle parti, questo è del tutto evidente e sappiamo benissimo che l'Amministrazione pubblica non dispone di risorse illimitate, però la sua risposta, quando ha detto: "So che probabilmente non le farò tanto piacere", in realtà le posso confidare che non è un piacere legato alla mia persona, perché l'elemento cruciale non è soddisfare la richiesta del consigliere Distort, l'elemento cruciale è soddisfare un senso di giustizia e un senso di equità nell'ambito di tutti i vari settori della comunità.

Voi avete fatto una scelta ed è una scelta che ritengo sì motivata dal fatto di avere risorse scarse, motivata dal fatto che l'obiettivo è incentivare, però provate a mettervi un attimino nei panni di chi un po' di mesi fa ha deciso e ha detto: "Il Superbonus ha concluso - metto io come inciso: finalmente - la sua azione e quindi cerco di trovare un piano economico, tutta una serie di finanziamenti, un percorso di copertura economica e finanziaria per poter eseguire l'intervento". Parte con tutte le difficoltà e poi viene a sapere che esce una delibera della Giunta che parla di una finestra temporale posizionata al 2 aprile.

Allora, dal mio punto di vista, se mi permettete, non intendo mettermi qua a flagellare, non ne ho il titolo, non mi metto a battere i pugni sul tavolo, non mi metto a sostenere le parti di chi è stato escluso, però mi permetto di stimolare, così come il concetto di incentivo, da parte vostra un utilizzo sano e responsabile del buon senso, non che vi manchi ma comunque non è mai abbastanza, in maniera tale da pensare anche a un'eventuale riformulazione, pensare anche che ci sia la possibilità di una copertura magari della spesa residua per gli interventi in corso. Tra l'altro, i mutui regionali non sono contributi, sono finanziamenti, sono prestiti che vanno restituiti, su cui la Regione fissa degli interessi; la tendenza anche a fissare degli interessi estremamente bassi - lei oltretutto, Presidente, ha anche competenza dal punto di vista finanziario per la sua formazione professionale - probabilmente non è la risposta esatta per chi vuole portare avanti delle iniziative di interventi sul patrimonio edilizio, più che il livello del tasso di interesse, è la disponibilità del credito, un punto percentuale sì che fa una differenza dal punto di vista matematico, ma quello che fa la differenza è l'entità della somma che viene erogata a finanziamento, questo permette l'avvio di un'iniziativa. È chiaro che in questo modo non boicotto le finalità della DGR, però mi permetto di dire che aver escluso una parte di beneficiari semplicemente per una finestra temporale, tra l'altro, arbitraria, sottolinea un modello di attività politica. Vi chiedo, anche nel vostro interesse, di pensare a una formulazione più adeguata rispondente ai bisogni dell'intera comunità.