Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3340 del 22 febbraio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3340/XVI - Interrogazione: "Iniziative attivate nell'ambito del progetto regionale per la prevenzione del suicidio" e interpellanze: "Azioni svolte nell'ambito del progetto regionale per la prevenzione del suicidio" e "Analisi delle cause dei suicidi in Valle d'Aosta e predisposizione di azioni preventive del fenomeno".

Marguerettaz (Presidente) - Abbiamo tre atti ispettivi, che sono riuniti: i punti n. 23, n. 42 e n. 49. Per la presentazione del punto n. 42, la parola alla collega Minelli.

Minelli (PCP) - Nel mondo ogni 40 secondi una persona si toglie la vita. L'Organizzazione mondiale della sanità stima annualmente più di 700 mila suicidi in tutto il mondo. Secondo Eurostat, nel 2020 nei Paesi dell'Unione europea la media è stata di 10,2 decessi ogni 100 mila abitanti e il nostro Paese, l'Italia, aveva un tasso più basso di 5,6 decessi ogni 100 mia abitanti. I dati sui suicidi nella nostra regione sono invece molto più alti rispetto a quelli del Paese, la Valle d'Aosta purtroppo ha da anni il più alto tasso di suicidi in Italia. Nel 2019 i dati Istat riferiscono di un rapporto di 12 suicidi ogni 100 mila abitanti, ma soprattutto i dati relativi agli ultimi anni sono estremamente preoccupanti. Per il 2023 alcune fonti parlano di 17 casi, altre di 23, comunque in aumento rispetto agli 11 ufficiali del 2022 e ai 9 del 2021. Ciò che risulta ancora più angosciante è che al 12 febbraio scorso si contavano già 3 suicidi, uno ogni 14 giorni, due dei quali di giovani tra i 20 e i 30 anni, se poi aggiungiamo anche l'ultimo caso di Verrayes, arriviamo a 4 suicidi dall'inizio dell'anno. Credo che siano dati che si commentino da soli e non possono non suscitare in tutti noi una reazione forte.

Da tempo l'Organizzazione mondiale della sanità valuta la prevenzione al suicidio come un imperativo globale e ha proposto a tutti i Governi di implementare le strategie esistenti richiedendo uno sforzo supplementare per contrastare e contenere il più possibile questo tragico fenomeno. In Valle d'Aosta, dove la situazione è evidentemente grave, con la delibera 522/2022 è stato approvato l'importante progetto regionale per la prevenzione del suicidio; nel documento si evidenzia che tale progetto è stato predisposto al fine non solo di sistematizzare le attività già poste in essere per contrastare il fenomeno di cui trattasi, ma anche per avviare nuovi interventi mirati a contrastare gli atti anticonservativi; in particolare - nel cito soltanto alcuni - una campagna di prevenzione e sensibilizzazione della popolazione, un programma di formazione e di educazione, di istituzione delle sentinelle, la prevenzione specifica sui giovani, il sostegno ai superstiti e alle persone coinvolte, e ce ne sono altri. Una serie di interventi articolati e anche ambiziosi su cui c'è molto lavoro da fare.

A proposito dell'efficace presa in carico e trattamento, devo dire che ci è giunta una notizia, però non abbiamo degli altri elementi, che si sarebbero verificati degli episodi in cui alcuni soggetti, a seguito di una crisi anticonservativa, sarebbero stati poi dimessi dalla Psichiatria senza un adeguato supporto e sostegno.

Nel progetto citato si afferma correttamente che, per il perseguimento delle strategie e degli obiettivi fissati, è necessaria un'azione fortemente partecipata, fare rete per una comunità più responsabile. Per tale finalità un obiettivo che si ritiene prioritario è l'istituzione di un tavolo interistituzionale al quale partecipino tutti i portatori d'interesse a garanzia e con l'auspicio di non sottovalutare nessun aspetto e di offrire un lavoro il più possibile completo e capillare. Al tavolo partecipano, oltre agli Assessorati competenti in materia di opere pubbliche, territorio, materia d'istruzione, Università, politiche giovanili e USL, molti altri soggetti che, a vario titolo, risultano coinvolti, fra questi l'Associazione di volontariato "Il mandorlo fiorito" composta da familiari di persone vittime di suicidio. Dalla lettura dei documenti, ci pare tuttavia che al tavolo non partecipino in modo continuativo e strutturato rappresentanti del mondo della scuola, ad esempio dirigenti scolastici o insegnanti, fatta eccezione per l'Università. Noi pensiamo però che un coinvolgimento diretto degli operatori scolastici sarebbe sicuramente opportuno.

Diverse sono state le iniziative consiliari su questo tema, in ultimo l'interrogazione del gruppo Lega discussa il 20 dicembre scorso riguardo alla quale l'assessore Marzi nella sua risposta aveva sostenuto che la particolarità e la natura del fenomeno non consentono una sua misurabilità rispetto ai meri dati degli accadimenti, come non sono direttamente misurabili gli effetti delle azioni di prevenzione adottate e aveva evidenziato l'affidamento all'Università della Valle d'Aosta di uno studio specifico tramite la delibera 913/2023. Con tale delibera si è approvata, per una spesa complessiva stimata pari a 100 mila euro per l'anno 2023, "la realizzazione - cito dalla delibera - di interventi formativi previsti nell'ambito del progetto regionale per la prevenzione del suicidio, come di seguito specificati..." e riassumo: una formazione destinata agli operatori sanitari, agli operatori di pronto intervento e alle sentinelle, un progetto di azione/ricerca rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Regione agli insegnanti e ai genitori, una formazione a supporto dei survivor, i superstiti. Interventi sicuramente importanti, da supportare adeguatamente e da conoscere, perché il preoccupante fenomeno dei suicidi non solo deve essere studiato in modo approfondito e affrontato a ogni livello, ma deve esserci una presa in carico della comunità tutta, a partire dal superamento dei pregiudizi nei confronti della salute mentale, con un impegno corale che porti a occuparsene con la stessa attenzione che si riserva alla salute fisica.

Significative e condivisibili a tal proposito sono state le parole del Vescovo di Aosta durante l'omelia della Santa Messa di domenica 11 febbraio scorso, Giornata del malato, e riportate dal quotidiano on line "Aosta Oggi": "Penso che tutti voi siate stati colpiti quanto lo sono io del numero di suicidi che ci sono nella nostra regione, c'è qualcosa che non funziona. Le persone sono sole, sono abbandonate, non è colpa di chissà chi, delle Istituzioni, è che non riusciamo a costruire quella rete di fraternità per cui ci sentiamo supportati e portati da amici vicini e altre persone che fanno parte della stessa comunità". Credo sia una riflessione che, in qualche modo, è anche un monito per tutti quanti.

È importante quindi che ci sia un'attenzione e un coinvolgimento più incisivi, a partire da quelli promossi dalle Istituzioni, bene quindi le azioni di sensibilizzazione come l'incontro del 10 settembre scorso a Saint-Vincent in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, in collaborazione proprio con "Il mandorlo fiorito", momenti che devono crescere. Abbiamo però verificato che nel bilancio 2024-2026 approvato a dicembre sono stati dimezzati i finanziamenti inerenti le spese per la prevenzione dei suicidi per il 2024 e per le successive annualità, rispetto a quelli previsti nel 2023, da 100 mila passano a 50 mila.

Alla luce di queste considerazioni, chiediamo di conoscere: dato che il dato non è certo, "quanti sono effettivamente i casi di suicidio accertati in Valle d'Aosta nel corso del 2023 e quanti dal 1° gennaio 2024 alla data odierna, suddivisi per sesso ed età, con indicazione dell'eventuale precedente presa in carico da parte dei servizi e della sua relativa durata; nel corso del 2023 quante volte si è riunito il tavolo interistituzionale previsto dalla citata delibera, quali azioni del progetto regionale per la prevenzione del suicidio sono già state effettuate, in particolare nell'ambito della formazione e nelle scuole; se vi è l'intenzione di implementare i soggetti che partecipano strutturalmente al tavolo interistituzionale con rappresentanti del mondo della scuola; qual è il motivo per cui i finanziamenti destinati al progetto per la prevenzione del suicidio sono stati dimezzati per il 2024" e le susseguenti annualità.

Presidente - Per la presentazione del punto 49, la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Torniamo in quest'aula a parlare di un gravissimo fenomeno, abbiamo già presentato un'interrogazione un paio di Consigli fa a cui era stato risposto in maniera purtroppo sbrigativa dicendo che c'erano una serie di iniziative, si era approvato un piano, però non c'è e non c'era purtroppo altro che andasse nella direzione di provare a tracciare una soluzione.

Crediamo che l'analisi dei dati sia fondamentale ed essenziale per comprendere il fenomeno e trovare delle modalità di prevenzione. Rispetto alle analisi e alle ricerche che abbiamo potuto effettuare, purtroppo questo fenomeno è in gravissimo aumento, nel 2021 - ovviamente tralasciamo il 2020 in cui c'era la pandemia - erano 9 i suicidi accertati, nel 2022 erano 11 e nel 2023 sono stati 17, un aumento veramente io trovo sconcertante che purtroppo mal si accorda con un po' l'immagine di "isola felice" che si cerca di dare all'esterno di questa regione. Immaginare che ci siano - e parliamo soltanto del 2023 - 17 persone che arrivino a eseguire un gesto anticonservativo per cui ci va una fortissima forza di volontà, a volte in maniera tragica, a volte ragazzi giovanissimi, lascia sicuramente sgomenti. Nelle ultime settimane del 2023 purtroppo avevamo potuto prendere atto dei suicidi fatti da persone: un 55enne di Sarre e un 35enne che si è suicidato sul ponte di Introd, che purtroppo non avevano fatto presagire buoni propositi per il nuovo anno ed effettivamente in questo nuovo anno 3 suicidi sono già avvenuti, tra l'altro, si tratta di ragazzi giovanissimi: una ragazza ventenne di La Salle che si è gettata da un ponte e altri ragazzi giovani che, purtroppo, hanno deciso di arrivare a quest'estremo gesto.

Quello che abbiamo potuto vedere, verificare e che è stato reso noto da chi si occupa del fenomeno in Valle d'Aosta è che alcune ipotesi sono state formulate circa le motivazioni. Non è facile o non è sempre facile riuscire a comprendere appieno quali siano le motivazioni che portano a compiere certi gesti, certo è che un'analisi di lungo periodo rispetto a questo fenomeno e alla sua purtroppo esecuzione ci può aiutare per comprendere e magari prevenire.

Abbiamo visto e abbiamo ricercato un po' quelle che sono state individuate come cause indicative, quindi che hanno suscitato quest'azione: l'isolamento, i problemi economici, una che, tra l'altro, è stata citata dalla dottoressa Seganfreddo, se non sbaglio, che non abbiamo compreso appieno e sarebbe importante e interessante se l'Assessore ce ne chiarisse il senso, cioè il fattore culturale predisponente - indica forse che ci siano dei fattori che predispongono a questo tipo di gesto, ma quali siano questi fattori culturali predisponenti non abbiamo idea -, l'incapacità di risolvere i propri problemi e l'incapacità di gestire lo stress. Su tutti questi problemi evidentemente pesa ed è necessaria un'azione, ma soprattutto va chiarito e vanno esplicitate purtroppo le azioni e le motivazioni che stanno alla base di questi gesti.

Quello che ho letto mi ha colpito molto, mi ha colpito molto l'appello del Vescovo di Aosta, che è arrivato a parlare di questo tema, perché sicuramente questo tema ha acquisito una rilevanza importante nel dibattito pubblico e sicuramente ha suscitato e acceso un interesse dell'opinione pubblica e necessariamente delle Istituzioni, che devono assolutamente intervenire su questo fenomeno per trovare una soluzione e mi ha stupito in maniera positiva la campagna del giornale "Aosta Oggi", che ha riportato e riporta puntualmente il purtroppo triste incedere di questi eventi tragici chiedendo un intervento e chiedendolo a viva forza.

Noi con quest'interpellanza ovviamente sappiamo che non risolveremo le cose, però quello che esortiamo a fare è quello che esortavamo a fare la volta scorsa, cioè noi non desideriamo risposte di circostanza, però desideriamo che si comprenda che avere un elenco di motivazioni e poi portare avanti delle azioni che possano intercettare il disagio e prevenire il fenomeno sono sicuramente una conseguenza auspicabile, soprattutto se noi vediamo - e questa, purtroppo, è la segnalazione che ci arriva direttamente dal territorio - che molta di quell'attività che dovrebbe essere di prevenzione viene sostanzialmente demandata al volontariato, quando invece, a fronte di un fenomeno così importante, dovrebbe avere una presenza fortemente istituzionale, quindi le Istituzioni, a fronte di un problema così grave, dovrebbero in prima persona riuscire a prendere in carico il problema in maniera professionale e non affidarsi al volontariato, che, purtroppo, per sua natura, è caduco e quindi sappiamo che ha diverse criticità. Ma soprattutto quella che riteniamo sia l'azione più importante, quella che dovrebbe essere condotta con maggiore incisività, è l'abbattimento dello stigma sociale verso chi arriva a chiedere aiuto. Bisogna riuscire ad abbattere questo stigma per il quale chi chiede aiuto è una persona debole, fragile o che non è in grado di portare avanti la propria vita in maniera autonoma. Bisogna abbattere assolutamente questo stigma e bisogna dire a chiare lettere che chiedere aiuto è un'azione fondamentale, importante, che non colloca la persona fra i diversi, ma invece riporta la persona all'interno del nostro tessuto sociale. Questo è importante promuoverlo e renderlo assolutamente evidente.

Con quest'interpellanza, Assessore, noi le chiediamo se sia intenzione procedere con un'analisi delle cause di questi luttuosi eventi per predisporre ogni iniziativa utile che possa intercettare il malessere e prevenire il fenomeno suicidio.

Presidente - Per la risposta ai tre punti all'ordine del giorno, la parola al collega Marzi.

Marzi (SA) - Inizierei con una disamina il più puntuale possibile all'interrogazione n. 23 visto che esplicita in maniera chiara delle domande: "quanti tentativi di atti anticonservativi si sono verificati nel 2021, 2022 e nel 2023 e di questi quanti con età inferiore a 35 anni". I dati riferiti ai tentativi di atti anticonservativi sono quantificati sulla base dei ricoveri effettuati dalla Struttura di Psichiatria dell'Azienda USL. I pazienti ricoverati con volontà suicidaria sono stati 71 nel 2021, di cui 22 di età inferiore a 35 anni; 57 nel 2022, di cui 19 di età inferiore ai 35 anni; 57 nel 2023, di cui 37 di età inferiore a 35 anni.

"Quanti casi di suicidio si sono invece verificati in Valle d'Aosta nel 2021, 2022 e nel 2023 e di questi quanti con età inferiore a 35 anni". Nel triennio 2021-2023 si sono registrati i seguenti atti non conservativi: 16 nel 2021, di cui 2 con età inferiore ai 35 anni; 11 nel 2022, di cui 2 sotto i 35 anni; 22 nel 2023, di cui 3 sotto i 35 anni. Di questi 22 il dato reale però scende a 18 in quanto 4 persone avevano residenza e domicilio fuori Valle d'Aosta. Dagli anni Novanta e fino al 2023 il numero di suicidi è rimasto stabilmente sopra i 20 casi all'anno, da un minimo di 20 casi sino a un massimo di 34. Dal 2004 ad oggi, seppur ancora molto significativo, il trend è ridotto a un valore tendenzialmente inferiore a 20 casi se si eccettuano le singole punte annuali del 2006, con 26 casi, e del 2018, con 23 casi. I dati dimostrano come nella nostra regione il fenomeno sia endemico, con incidenza preoccupante e costantemente superiore alla media italiana e che quindi, in quanto fenomeno sociale, ogni sua analisi e valutazione debba essere considerata in un ampio periodo temporale. Di fatto, in assenza di un reale incremento dei casi negli ultimi anni rispetto al passato, la percezione però del fenomeno è oggi maggiormente sentita, probabilmente per una maggiore diffusa e corretta maggiore sensibilità a livello di comunità.

Veniamo alla domanda n. 3: "quali iniziative di prevenzione si sono attivate nell'ambito del progetto regionale per la prevenzione del suicidio". Come abbiamo già avuto modo di rappresentare in quest'aula, la particolare incidenza del fenomeno nella nostra regione e la risposta all'Assessorato insieme all'Azienda USL è stata quella di costruire e approvare a maggio del 2022 un progetto dedicato al tema. Nella consapevolezza che la complessità del fenomeno debba essere affrontata coinvolgendo ampi settori della nostra organizzazione sociale abbiamo quindi creato un tavolo di lavoro trasversale costituito dagli Assessorati competenti in materia di opere pubbliche, territorio e in materia di istruzione, università, politiche giovanili, l'organizzazione dei volontari del Soccorso Grand Paradis, attraverso la sezione "Il mandorlo fiorito" costituita appunto dai familiari superstiti con cui l'interlocuzione è continuativa, l'Azienda USL della Valle d'Aosta con tutte quante le strutture, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, Dipartimento di salute mentale, l'Oncologia, la Neurologia, la Geriatria, il Pronto Soccorso, la Centrale unica del soccorso, l'Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la Polizia penitenziaria, il Corpo valdostano dei vigili del fuoco, il Corpo forestale della Valle d'Aosta, il Vescovato, l'Università della Valle d'Aosta, il CELVA con tutti gli Enti locali, la Polizia locale, la Chambre Valdôtaine, gli organi d'informazione. Il tavolo, tra l'altro, si riunirà nuovamente il prossimo 1° marzo per condividere le azioni che nel frattempo sono state avviate. Il tavolo ha il compito di definire, nel rispetto degli indirizzi dell'Organizzazione mondiale della sanità, le strategie che spaziano dalla prevenzione, sensibilizzazione della popolazione sino alla presa in carico e al sostegno delle famiglie superstiti.

È da evidenziare che la nostra Regione è stata la prima in Italia ad aver avviato una politica specifica e programmata su questo delicato tema; su queste basi infatti stiamo diventando, di fatto, Regione di riferimento in una rete sempre più ampia di Regioni interessate a sviluppare, come sta facendo la Valle d'Aosta, un programma condiviso.

Tra le iniziative di prevenzione messe in atto nell'ambito del progetto vogliamo anzitutto ricordare i primi interventi di dissuasione degli atti anticonservativi realizzati nei primi mesi del 2022 sui ponti di Introd e di Avise, ritenuti tra i siti maggiormente sensibili. Questi interventi sono stati fortemente consigliati dai familiari delle vittime che hanno dato origine all'Associazione "Il mandorlo fiorito", sezione dei volontari del soccorso della Grand Paradis, che fa parte del tavolo e collabora costantemente con gli uffici dell'Assessorato.

Le altre azioni sino ad ora messe in atto sono anzitutto la campagna di prevenzione e sensibilizzazione della popolazione avviata nel corso del 2023 dall'Assessorato in collaborazione con "Il mandorlo fiorito", con il quale il confronto è continuo, e l'Azienda USL. Si sono già svolti alcuni incontri con la popolazione finalizzati a far diminuire lo stigma legato al suicidio e a cambiare l'approccio nei confronti del fenomeno.

Questa è sicuramente la Regione che, prima di tutte, ha portato a parlare in piazza degli atti non conservativi, i suicidi; in particolare, l'evento pubblico svoltosi a Saint-Vincent lo scorso 10 settembre, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, ha riscosso una significativa partecipazione, a dimostrazione di come l'interesse sul tema inizi a manifestarsi, anche pubblicamente, e che è possibile cambiare l'attuale approccio nei confronti del fenomeno.

Ricordiamo inoltre il servizio di accesso alle offerte di aiuto, attività prevista nel realizzando Centro di salute mentale al quale il nuovo atto aziendale dell'USL ha dedicato una specifica struttura organizzativa che offre il supporto e il sostegno ai familiari tramite gli psicologi dell'emergenza, la creazione presso il Dipartimento di salute mentale di una équipe multidisciplinare dedicata al suicidio per garantire una presa in carico e i trattamenti efficaci, l'istituzione delle sentinelle, figure determinanti nel riuscire a cogliere precocemente i segnali sul territorio per poter intervenire preventivamente, ove necessario, il sostegno ai superstiti, nonché la collaborazione con gli organi di informazione per una particolare sensibilità sul tema nell'ambito della comunicazione.

Veniamo alla risposta al collega Manfrin rispetto alle domande poste. Lo scorso gennaio è stata sottoscritta la convenzione con l'Università della Valle d'Aosta per il progetto di azione e ricerca di prevenzione al suicidio. Condividiamo la necessità di approfondire le ragioni di un'incidenza così elevata del fenomeno nel nostro contesto regionale; proprio in tale consapevolezza, tra le varie azioni ricomprese nell'ambito del progetto regionale per la prevenzione al suicidio, approvato con delibera 522/2022, abbiamo previsto uno studio specifico dedicato al fenomeno. Lo studio comprenderà una parte curata da docenti qualificati e in possesso di competenze specifiche di valenza nazionale e appunto la parte di ricerca-azione sviluppata con l'Università della Valle d'Aosta. Questa ricerca, oltre ad approfondire le dinamiche sociali e le ragioni del malessere che possono condurre a compiere atti così drammatici, ha lo scopo d'implementare azioni volte a prevenire il disagio psicologico e il rischio suicidario degli adolescenti e dei giovani adulti. Proprio a tale scopo è previsto il coinvolgimento di studenti e insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado, dei genitori e dei luoghi con funzioni educative come famiglie, scuole, associazioni sportive e oratori. Gli altri più ampi e importanti obiettivi compresi nella ricerca nell'ambito della salute mentale sono: una riduzione del disagio psichico percepito dai giovani, un aumento della consapevolezza di sé e delle competenze utili a favorire e proteggere la salute ed un aumento della consapevolezza negli adulti di riferimento nel riconoscere precocemente i fattori di rischio per lo sviluppo di problematiche nei giovani nel favorire e tutelare il loro benessere psicologico. Gli obiettivi messi in campo sono ambiziosi, ma è necessario questo tipo di approccio vista la delicatezza del tema.

La scelta che è stata fatta dal Consiglio di trattare queste tre iniziative assieme naturalmente rende evidente il fatto che questo tipo di iniziative avevano una serie di dati che si rincorrevano e sovrastimavano. Vista però la rilevanza che tutte quante queste iniziative hanno, la scelta che ho fatto nel rispondere è stata quella di dare comunque delle risposte puntuali alle risposte che vengono poste, in alcuni casi sembra che questi dati si ripetano ma, in realtà, ognuno dei tre proponenti, nell'interrogazione e nelle due interpellanze, ha fatto in alcuni casi le stesse domande per avere però poi un dato diverso in termini di risposta. Soprattutto per quanto riguarda il punto 42, è fondamentale concentrarsi su un aspetto: ecco perché adesso vado a leggere la risposta anche al punto 42, che in alcuni casi riprende anche le domande che sono state fatte dall'interrogazione del collega Baccega.

Nel corso del 2023 sono stati registrati 22 suicidi, 16 maschi e 6 femmine, di cui 4 residenti e domiciliati fuori dalla Valle d'Aosta; di questi 3 avevano un'età inferiore ai 35 anni e 10 avevano avuto almeno un accesso presso i servizi del Dipartimento di salute mentale. Dal 1° gennaio 2024 si sono registrati 3 suicidi, 2 maschi e 1 femmina, di cui 2 con età inferiore ai 35 anni. La femmina non risulta aver avuto alcun contatto con i servizi del Dipartimento di salute mentale, al contrario entrambi i maschi avevano avuto accesso ai servizi.

Il tavolo interistituzionale istituito con delibera 522/2022, che ha approvato il progetto regionale per la prevenzione del suicidio, è stato convocato due volte nel corso dell'anno 2022: il 28 luglio e il 10 di novembre. Gli incontri sono stati finalizzati a porre a fattor comune diversi punti di vista sul fenomeno da parte di interlocutori che lo vivono sotto differenti dimensioni. Negli incontri si sono poste le basi per dare attuazione all'azione del progetto. La scelta fatta nel 2023 è stata quella di concentrare l'attività su questo tema in seno alle riunioni con cadenza bisettimanale, quindi ogni 15 giorni, con la Direzione strategica, vista l'opportunità che abbiamo avuto di beneficiare del progetto regionale già in corso dalla delibera 522/2022, ma soprattutto di poter definire, con il nuovo atto aziendale, un rafforzamento del Dipartimento di salute mentale. Il nuovo atto aziendale dell'USL ha infatti dedicato una specifica struttura organizzativa al Centro di salute mentale, la quale darà efficacia e concretezza alle azioni del progetto regionale per la prevenzione del suicidio.

Abbiamo quindi istituito un tavolo operativo e continuativo - naturalmente all'interno di questi incontri con cadenza bisettimanale, dove il tentativo di contrasto agli atti anticonservativi era praticamente uno degli argomenti continuativi - che ha come obiettivo quello di preparare anche i prossimi incontri del tavolo interistituzionale sia perché c'era la definizione dell'atto aziendale in corso, sia perché nel 2023, come abbiamo avuto modo di verificare, ci sono stati molti episodi suicidari, sia per la verifica delle azioni sperimentali sui ponti, posta in essere nel 2022, sia per affiancare a quanto deciso con la delibera 522/2002 di ampio respiro anche una serie di azioni e progetti più immediati e coordinati sempre con la delibera quadro, cioè la 522/2022. Nel corso del 2023 si è lavorato infatti anche per approfondire i rapporti con l'Università della Valle d'Aosta e per definire la convenzione di collaborazione, quella che ho citato poc'anzi, sottoscritta appunto lo scorso 31 gennaio, volta a realizzare un progetto di azione e ricerca riservato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, agli insegnanti e ai genitori.

La sinergia tra l'Assessorato e l'Azienda ha portato alla costituzione inoltre in seno al Dipartimento di salute mentale di una équipe multidisciplinare dedicata al fenomeno, questo sempre durante il 2023, composta dalle figure dello psichiatra, dello psicologo, dell'infermiere, dell'assistente sociale e dell'educatrice, dando concretezza anche amministrativa a un tema così importante. Il disagio così rilevante, rivolto sempre più ai giovani, ha visto, tra l'altro, nell'ambito delle scuole, la formazione prevista nella citata ricerca per il tramite dell'Università della Valle d'Aosta che è rivolta agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Regione, gli insegnanti e ai genitori. In raccordo con le finalità di contrasto al fenomeno del suicidio, in un'ottica di prevenzione del disagio, la Sovrintendenza agli studi realizza anche azioni di collaborazione sia con l'Università che con l'USL. Con l'Università nel progetto di promozione dell'inclusione socio-educativa di adolescenti e giovani adulti con fragilità psico-emotive e/o in situazioni di svantaggi importanti, anche rispetto al riconoscimento dei possibili segnali di allarme per un intervento precoce in un'ottica di prevenzione del malessere psicologico.

Stiamo inoltre collaborando sia con l'Assessorato dello sport che con l'Assessorato della pubblica istruzione a un progetto sperimentale, che è tutto in via di definizione, rispetto al tema del bullismo e del cyberbullismo. Quale promozione specifica nelle scuole, citiamo inoltre lo spettacolo teatrale dello scorso mese di ottobre: "Sostenere, prevenire, esperienze di suicidialità" organizzato dalla Neuropsichiatria dell'infanzia rispetto a una lezione spettacolo sul tema della suicidialità negli adolescenti.

Fatto tutto ciò e per condividere quello che abbiamo rispetto alla convenzione con l'Università, lo scorso 31 gennaio abbiamo inoltre convocato il tavolo interistituzionale per il 1° di marzo, per cui una volta che noi, in parallelo a quanto tutto è stato fatto nel 2023, creando tutta una serie di azioni specifiche su questo tema, vista la cosa, visto quanto poi è successo sempre nel 2023 in termini di incidenza rispetto a questi atti, abbiamo anche convocato il tavolo interistituzionale previsto dalla 522, dove, di fatto, andremo a condividere quanto vi abbiamo appena rappresentato. Rispetto a questo tavolo, la sua composizione è ampia e trasversale, a dimostrazione di come la complessità del fenomeno coinvolga ampi settori della nostra organizzazione sociale. Il mondo della scuola partecipa formalmente al tavolo tramite la Sovrintendenza agli studi con la nomina, fra i suoi componenti, tra l'altro, di un docente in distacco presso l'ufficio Supporto autonomia scolastica. I rappresentanti del mondo della scuola, formalmente nominati, possono autonomamente estendere l'invito a partecipare, tra l'altro, a ulteriori figure del mondo della scuola per approfondire e arricchire i contenuti e i temi specifici trattati. Avrete notato che nelle azioni poste in essere durante il 2023 in seno a questo tavolo operativo continuativo il coinvolgimento con il mondo della scuola e dell'Università sia in termini di ricerca che in termini di rapporto è stato continuativo.

Venendo alla domanda n. 4 dell'interpellanza della collega Minelli di cui al punto n. 42, gli stanziamenti registrati sul capitolo di bilancio specifico sono dedicati alle attività di formazione previste con la delibera 913/2023, coinvolgendo tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano del delicato tema. La quantificazione dello stanziamento iscritto a bilancio regionale, pari a euro 100 mila per l'anno 2023 e a euro 50 mila annui per le successive annualità 2024-2025-2026, è correlata al cronoprogramma di realizzazione delle attività. Non si tratta quindi di una riduzione di risorse, bensì di una distribuzione delle medesime sul triennio 2024-2026 per un totale che quindi ammonterà a 150 mila euro, che nello stanziamento precedente risultava invece essere soltanto di 100 mila solo sul 2023. Anche probabilmente per le tempistiche collegate al cambio di Rettore, l'Università ha approvato la convenzione nel proprio Consiglio solo a fine 2023 rendendo impossibile procedere con l'impegno dello stanziamento in corso d'anno che quindi è stato disposto sulle risorse negli anni 2024 e 2025. È facile comprendere, per i numeri che le ho dato, che naturalmente le cifre sono aumentate tenendo conto che ci muoviamo su un triennio.

L'obiettivo di queste risposte che noi abbiamo cercato di articolare, alla luce di queste tre iniziative, stava nel difficile compito di dare delle risposte a tutte le domande, che, come ho spiegato in alcuni casi erano le stesse ma avevano finalità diverse, in altri casi invece erano specifiche perché andavano a individuare parti specifiche di quanto stiamo facendo... Ci tengo a dire semplicemente una cosa: proprio richiamando quello che un po' tutti avete rappresentato, anche rispetto al richiamo fatto dal Vescovo su questo tema. Non c'è bisogno che dica che il richiamo fatto è un richiamo comunitario: il Vescovo non ha assolutamente chiamato in causa nessuno, neanche sé stesso, ha semplicemente richiamato tutta una comunità a capire che esistono le comunità perché gli individui applicano relazioni, vivono relazioni. Quando gli individui vivono relazioni, si trasformano in persone e le persone compongono e creano appunto le comunità. Tutto quello che elimina i rapporti tra le persone e le lascia sole facilita la possibilità per ognuno di noi di essere soli e, in alcuni momenti della nostra vita, abbiamo o pensiamo di avere le energie per far fronte alle difficoltà da soli, in altri, invece, in momenti di fragilità, la solitudine è il principale dei mali. Ecco che quindi la volontà di rispondere a queste vostre iniziative qui in aula non ha assolutamente né la volontà di concepire gli atti anticonservativi, i suicidi, come delle malattie, non esistono delle cure. La sanità valdostana, così come qualsiasi altra sanità, non è nelle condizioni di curare questo male comunitario: la sanità valdostana è nelle condizioni di prendere atto di una difficoltà che esiste da sempre all'interno di questa comunità e di dare un supporto per fare in modo che, assieme a tutti quanti gli attori in causa, si possa migliorare la sensazione di essere vicini sia a chi si trova in difficoltà, sia a tutti coloro i quali poi, dopo, vivono l'esperienza di avere un lutto di questo genere. Anche con l'Associazione "Il mandorlo fiorito" le interlocuzioni sono continuative e sono continuative a 360 gradi, quindi sia con le persone che purtroppo vivono un lutto di qualsiasi grado rispetto a questo tema, sia rispetto a tutte le persone che si trovano in una forte difficoltà prima.

È assolutamente necessario - e questo stiamo cercando di fare - dare ai lavori rispetto ai suicidi una connotazione continuativa perché questo tipo di fenomeni, che purtroppo in Valle d'Aosta viviamo tutti da vicino, sono dei fenomeni che non vanno mai dimenticati. Non è semplicemente mettendo in piedi la migliore delle delibere, come la 522 - perché così è, la 522 è un atto eccezionale che si sta occupando degli atti anticonservativi -, e non è neanche lavorando soltanto sulle continue relazioni quotidiane che si opera in tal senso. È facendo tutto quanto assieme, sicuramente anche portando l'attenzione del Consiglio con queste iniziative assolutamente di dignità a questo tema. Io credo pertanto che tutto quello che viene fatto è qualcosa di corretto ed è qualcosa in più, non esiste, ahimè, una ricetta unica: tutti quanti assieme, per migliorare questa soluzione, soprattutto se l'obiettivo è quello, a nostra volta dobbiamo dividerci nel cercare delle soluzioni e collaborare tutti quanti per continuare a lavorare e a migliorare in tal senso.

Presidente - Grazie Assessore. Chiederei agli interpellanti e agli interroganti di mantenere l'ordine dei punti all'ordine del giorno. Il primo a prendere la parola è il collega Baccega.

Baccega (FI) - Grazie Assessore, il tema è certamente complesso, molto, molto delicato e il fatto che ci siano oggi tre iniziative in Consiglio regionale che vanno nella stessa direzione, che non hanno finalità diverse, secondo me, bensì hanno alimentato una forte preoccupazione che questa società ha, una preoccupazione che, per quanto ci riguarda, sulla base della richiesta che abbiamo messo in campo con l'interrogazione, arriva proprio dal mondo dei giovani, dai nostri ragazzi di Forza Italia Giovani, che sono preoccupati perché avvertono nelle loro frequentazioni forti disagi e da queste preoccupazioni nasce un'importante richiesta di approfondimento, perché questa è la volontà di chi ha voglia di collaborare e contribuire al tema.

I dati che sono stati esplicitati mancano di un pezzetto, perché sarebbe interessante anche sapere sul 2021-2022 e 2023 quanti di quei casi erano stati presi in carico dal Dipartimento di salute mentale, ma sono dati che comunque sono riuscito a recuperare, erano ben 2 nel 2022, 5 nel 2021 e 8 nel 2023 ed è importante anche ricordare alcuni passaggi che comunque questo Consiglio regionale - parlo di quello che era in campo nel 2019 - aveva già affrontato con un convegno dal titolo "Fuori dal buio", era il 13 dicembre 2019, c'erano dei tecnici che avevano relazionato e avevano ascoltato le esigenze che erano arrivate dalla platea e soprattutto dalle famiglie che purtroppo avevano vissuto momenti preoccupanti e anche di disagio legati a suicidi che avevano colpito le loro famiglie. Proprio da quel convegno venne fuori l'esigenza di installare delle barriere protettive di prevenzione che poi, anche a seguito di una nostra interpellanza, sono state posizionate al ponte di Introd e al ponte di Avise.

Io credo che le misure che si sono messe in campo non sono ancora sufficienti, c'è bisogno di più centri diurni, c'è bisogno di più attività di sostegno psicologico, quindi incrementare da quella parte, c'è bisogno di più Cittadelle dei giovani, perché il numero dei giovani che si sono suicidati è importante, anche se sono 2-3, è davvero tanto e non va bene, è un disagio. Noi per "giovani" intendiamo gli under 35 come abbiamo indicato nella nostra interrogazione.

Lei ci ha parlato del progetto regionale per la prevenzione del suicidio, abbiamo approfondito, ho avuto due confronti nell'arco del periodo in cui si è instaurato, ha parlato di tavoli, ne abbiamo tanti tavoli, ma quello che non capisco è perché questo progetto deve essere coordinato dall'Assessorato della sanità salute e politiche sociali e non dal Dipartimento di salute mentale, che mi sembra che sia quello l'organismo più funzionale per portare avanti un discorso di questo tipo e per dare corpo a tutta una serie di iniziative.

L'altro quesito che ci poniamo è: in bilancio c'erano 100 mila euro per la formazione rispetto a questo progetto, sono state ridotte del 50%, fino adesso che cosa è stato speso di quei 100 mila euro? Niente mi pare, quindi dobbiamo dare più certezze e più corpo alle iniziative; iniziative che possono in qualche modo attenuare un fenomeno che, per la nostra regione, è davvero allarmante, perché i dati sono allarmanti.

Io dico che non è certo la politica che può dare delle ragioni di carattere tecnico sui temi sociali, ma leggere che il fattore culturale predisponente è uno degli elementi, francamente mi ha stupito, forse sarebbe il caso di interrogare chi scrive queste cose in modo significativo per farci capire che cosa vuol dire. Grazie Assessore.

Presidente - La parola al collega Manfrin, ma dalla volta prossima credo che vadano rispettati gli ordini, non è che quello che è accaduto una volta fa giurisprudenza, quindi l'ordine logico è seguire i numeri degli ordini del giorno. La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Mi scusi per l'errore, ero convinto che si potesse fare visto che la collega l'ha fatto in altre occasioni non curandosi ovviamente di chi invece aveva presentato l'iniziativa regolarmente prima, quindi ritengo di essere perfettamente titolato nell'intervenire prima di lei.

La ringrazio ovviamente, Assessore, per la sua risposta, il problema è che, da quello che si coglie, siamo sempre in un divenire, in un costruire, in un progettare, in un discutere che però, purtroppo, non vede mai una sua concretizzazione da quello che possiamo leggere. È chiaro che, come giustamente ha detto anche qualche collega prima di me, è difficile comprendere quale sia stata l'azione e l'efficacia preventiva di alcune iniziative messe in campo, quindi è impossibile prevedere quale efficacia abbia avuto una certa azione, però si può fare, come abbiamo detto, un termine di paragone con la crescita purtroppo di questo fenomeno esponenziale negli anni passati. Purtroppo questo paragone non è positivo, perché se noi prendiamo 9 casi del 2021, 11 casi nel 2022, 17 casi nel 2023 e in questi primi mesi già 3 suicidi, è evidente che magari sono state sicuramente prevenute altre azioni, però è chiaro che questa crescita esponenziale non depone a favore delle azioni che sono state messe in campo.

Dirò di più: lei ha detto che 10 casi su 17 nel 2023 erano passati attraverso il servizio di prevenzione, così come 2 casi su 3 nel 2024. Purtroppo vediamo che c'è un'altissima percentuale, più del 50% nel 2023, e qui abbiamo un quasi 70% nel 2024 di persone che effettivamente si sono rivolte e hanno chiesto aiuto, ma purtroppo poi nei fatti evidentemente non l'hanno ricevuto o non hanno ricevuto a sufficienza al punto da purtroppo arrivare a compiere questo gesto terribile.

Io l'ho detto la volta scorsa e lo ripeto, lei cita sempre, fra le azioni di prevenzione o fra le azioni concrete messe in campo, il fatto che siano state messe delle reti di protezione sui ponti; vede, Assessore, il problema è che se una persona ha fatto quel tipo di scelta, potrà scegliere altri ponti, potrà scegliere altre metodologie e probabilmente o mettiamo le reti a tutti i ponti del mondo, altrimenti credo che difficilmente questa sia una soluzione risolutiva.

Veniamo alla questione degli studi che lei ha citato, gli studi che si devono elaborare li fa l'Università della Valle d'Aosta, però ne parliamo da un sacco di tempo. Abbiamo aspettato e abbiamo parlato già nel 2022 degli studi che dovevano essere elaborati sulla povertà e li stiamo ancora aspettando, adesso parliamo di uno studio che deve essere elaborato dall'Università della Valle d'Aosta e ne stiamo ancora parlando, il fenomeno però galoppa. Io sinceramente, Assessore, non ritengo che le misure messe in campo siano efficaci al momento, lo dicono i dati purtroppo, lo dicono quello che possiamo leggere attualmente e quindi io ritengo che si debba lavorare di più e lavorare soprattutto con maggiore urgenza, maggiore responsabilità su questo terribile fenomeno, soprattutto cercando di comprendere - e questo è stato un confronto che ho fatto con il collega Lavy - quale sia questo fattore culturale predisponente che, purtroppo, porta a questo tipo di azioni.

Sull'abbattimento dello stigma sociale che lei ha trattato - e la ringrazio di questo - azioni specifiche possono essere messe in campo da subito, senza aspettare ulteriori studi, ma ne vediamo poche, così come un sostegno importante rispetto a un'azione professionale e non l'affidarsi al volontariato.

Purtroppo su questo fenomeno bisogna assolutamente e necessariamente fare di più e bisogna farlo in fretta. Io la esorto davvero, Assessore, a prendere in mano la questione e andare davanti nella maniera più celere possibile per addivenire a una soluzione che possa fermare questo stillicidio.

Presidente - Per la replica al punto 42, la parola alla collega Minelli.

Minelli (PCP) - Volevo soltanto rappresentare il fatto che non è di certo un problema a replicare per ultima, al di là del Regolamento. Il tema che stiamo affrontando è un tema che tutti abbiamo a cuore e non è importante l'ordine. Ad onor del vero, però devo dire che nell'occasione che è stata citata dal collega Manfrin io avevo ricevuto la parola dal Presidente e avevo anche detto che mi rimettevo alla decisione del Presidente e ho dovuto poi proseguire, ma va bene così.

Sulle sue risposte, Assessore, che sono state articolate, visto che il tema è stato affrontato più o meno da angolazioni simili dai colleghi e dalla sottoscritta, entro nel merito delle risposte che riguardano la mia interpellanza, in modo più specifico sono 22 i suicidi del 2023, quindi abbiamo anche in qualche modo stabilito un numero non che fosse poi così determinante, perché 22 o 23 è comunque un numero alto, però effettivamente di questi 22, se togliamo i 4 che non erano residenti nella nostra regione o provenivano da fuori Valle, sono 18 le persone che si sono tolte la vita e di queste 10 avevano avuto un accesso ai servizi. Credo che questo sia comunque un dato che ci debba far riflettere, al di là dell'impegno che sicuramente c'è da parte di chi è preposto a questi servizi, secondo me, si può leggere un po' come una criticità, non voglio usare la parola "fallimento", però credo che, nel momento in cui di fronte a una situazione del genere c'è anche stata una presa in carico che non ha sortito poi quegli effetti che tutti quanti speravano, un'amarezza di fondo resti penso in tutti.

Poi c'è la questione dell'età, stiamo parlando di molte persone che sono sotto i 35 anni e che stanno anche crescendo, il dato è questo, che mentre prima avevamo soprattutto persone che erano di età più avanzata, adesso abbiamo tanti giovani.

Riguardo al tavolo, lei mi ha detto che il tavolo si è riunito due volte nel 2022 e non si è mai riunito nel 2023 e poi ha citato il tavolo operativo, che in maniera più continuativa ha continuato a riunirsi. Io rilevo una cosa: quel tavolo interistituzionale di cui lei ha elencato i membri, che sono tanti, ed è corretto che sia così perché abbiamo detto tutti che ci vuole una grande presa in carico da parte dell'intera comunità, e lì ci sono delle rappresentanze... se l'obiettivo è quello di creare una sensibilizzazione molto forte, io penso che anche quel tavolo debba essere riunito più frequentemente e non soltanto, come mi ha detto poco fa, il 1° marzo per condividere quelle informazioni che sono state date oggi a tutti noi. Penso che avrebbe senso organizzare in maniera che ci sia anche lì una maggiore partecipazione anche nel tempo, perché se i tavoli si riuniscono soltanto per fare dei bilanci, io credo che sia un po' riduttivo.

A proposito della partecipazione della scuola, che era quella che io chiedevo, lei mi dice che partecipa la Sovrintendenza attraverso la presenza di un insegnante distaccato. Quello che io ho sottolineato è, a parere nostro, l'esigenza di far intervenire a questo tavolo, che poi si riunisce anche poco da quel che ho capito, persone che operano direttamente nella scuola. Direttamente vuol dire che sono sul campo e parlavo di dirigenti scolastici o di insegnanti, perché si sta evidenziando una situazione: fra i più giovani - e questa è la cosa che mi preoccupa di più - sta aumentando il malessere in maniera che si percepisce nel mondo della scuola e bisogna giustamente, come lei dice, prevenire piuttosto che poi dover prendere in carico delle situazioni quando si sono cronicizzate e possono portare agli atti estremi di cui abbiamo parlato, quindi io invito anche a rivedere un po' quest'organizzazione.

Sulla questione dei finanziamenti lei ha chiarito che non c'è un dimezzamento ma sono spalmati su più anni, io però rilevo una cosa: se mettiamo però meno risorse e pensiamo di inserire in questi interventi, ma non lo so se è così, anche le azioni sui ponti, eccetera, quella somma diventa veramente minima per tutti i progetti che invece sarebbero necessari.

Presidente - Credo che si possano fare dieci minuti di sospensione, dopodiché affronteremo anche un altro argomento: quello dell'iscrizione delle risoluzioni. Chiederei un po' ai colleghi di dare una lettura al Regolamento per capire se queste risoluzioni rispondono esattamente alla prescrizione del Regolamento, ma ne parleremo dopo.

La seduta è sospesa dalle ore 11:58 alle ore 12:11.