Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3284 del 9 febbraio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3284/XVI - Ritiro di mozione: "Promozione della costituzione di un tavolo permanente con i Ministeri competenti in materia per dirimere ogni questione che possa comportare l'isolamento della Valle d'Aosta".

Bertin (Presidente) - Punto n. 92. Consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Non mi dilungherò sulla presentazione di questa mozione, perché penso che tutti i colleghi abbiano avuto modo, oltre che di poterla leggerla, di fare tutti i ragionamenti del caso, visto che comunque del tema dei trasporti se ne è lungamente parlato, non soltanto in questa "Tre giorni" di Consiglio regionale ma anche precedentemente.

La volontà di questa mozione è quella non tanto di condizionare l'azione politica del Governo, bensì di dare più forza, se vogliamo, a quella che può essere un'azione che in alcune situazioni abbiamo anche criticato.

C'è più di un problema che riguarda l'accessibilità e il transito della nostra regione, citiamo la questione relativa alla frana di Quincinetto, i problemi riguardanti il Tunnel du Mont Blanc, il Traforo del Gran San Bernardo... abbiamo anche citato i problemi che hanno riguardato l'A5, e poi abbiamo voluto anche - in ultimo ma non è meno degli altri perché è un problema che ulteriormente integra già quello che abbiamo - riferirci alla chiusura della tratta Aosta-Ivrea per i lavori di elettrificazione che ha necessariamente aumentato il traffico, in particolare sulle strade della Media e Bassa Valle.

Questa mozione vuole impegnare il Presidente della Regione e l'Assessore con delega ai trasporti, con il sostegno dei Parlamentari valdostani, tutti e due, a promuovere la costituzione di un tavolo permanente con i Ministeri competenti in materia.

Abbiamo citato in particolare quello delle infrastrutture e dei trasporti per ovvie ragioni, ma anche quello degli affari esteri, perché sui Trafori sappiamo che non sono trafori interregionali ma abbiamo a che fare con altri Paesi, nonché con le relative società concessionarie, a partecipazione pubblica o privata, per dirimere ogni questione, contenzioso o incombenza che possano comportare l'isolamento della Valle d'Aosta e così anche la percorribilità dei collegamenti viari con la Francia e con la Svizzera.

Crediamo che molti di questi problemi debbano essere necessariamente trattati insieme proprio perché uno si porta dietro l'altro in varie situazioni.

Speriamo che quest'impegnativa non sia interpretata in modo non corretto.

Presidente - La discussione generale è aperta, ci sono interventi in discussione generale? Non vedo prenotazioni, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo replica il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Presentazione molto sintetica da parte del collega. Effettivamente abbiamo parlato di questa tematica abbastanza lungamente, qualcosa qui dentro, qualcosa fuori; rimane una mozione interessante, perché ci ha dato comunque modo di mettere a fattor comune un paio di dati, che sono quelli dal marzo scorso fino a oggi, quindi una decina di mesi di lavori e d'interlocuzione con i soggetti che, à tour de rôle, si sono dimostrati utili, con i quali interfacciarsi, con i quali portare avanti delle situazioni che, nel tempo, si sono dimostrate molto faticose per il nostro territorio, sia da nord, per quanto riguarda il Traforo del Gran San Bernardo, sia da ovest per quanto riguarda il Traforo del Monte Bianco, sia da est per quanto riguarda la ferrovia e per quanto riguarda l'autostrada.

Credo che la presenza della Regione Autonoma Valle d'Aosta sui vari tavoli sia una presenza molto variegata, sotto forma di presenza tecnica da una parte, sotto forma di presenza istituzionale dall'altra e anche nelle funzioni prefettizie delegate alla nostra Regione in altri tavoli che ci permettono di partecipare, ad esempio, alla Commissione intergovernativa, tanto per dirne una, rispetto ai trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, e che ci permettono d'interloquire direttamente con i Ministeri competenti da un lato e con le autorità transfrontaliere dall'altro.

Tavoli che riguardano di più l'assessore Bertschy nelle sue funzioni operative per quanto riguarda i rapporti con Trenitalia e RFI, che evidentemente sono à la une in questi mesi e che hanno portato a una gestione senza grossissimi problemi d'impatto, se non quelli che si sono verificati non a causa dell'allestimento dei sistemi sostitutivi del treno ma per altre dinamiche che tutti ben conosciamo.

In questi mesi abbiamo avuto modo di confrontarci con referenti che non sono solo ministeriali, non sono solo le società di gestione delle autostrade, ma abbiamo interloquito con ANAS, con i proprietari, con le proprietà dei due Trafori, abbiamo interloquito con le Prefetture, quelle piemontesi e quelle all'estero, per la chiusura del Tunnel del Monte Bianco e anche per le chiusure del Fréjus che hanno convogliato sul nostro territorio tutta una serie di situazioni. Gli interlocutori sono sempre diversi e la situazione è molto dinamica e ci ha fatto anche riflettere e capire la misura delle energie e dell'impegno che sono stati dedicati in questi mesi a questa tematica, perché sostanzialmente - parlando solo di comunicazioni ufficiali e di incontri e di rencontres officielles - siamo a una trentina tra momenti di confronto, tra missive e risposte con gli interlocutori vari, oltre alle situazioni di confronto diretto, informale, telefonico che settimanalmente ci impegnano a trovare delle soluzioni anche operative, che poi in qualche modo portano a svolgere il nostro ruolo, quello di sollecitare, in molti casi, soluzioni, perché come è stato onestamente declinato all'interno della presentazione di questa mozione, gli interventi diretti da parte dell'Amministrazione possono competere su alcune di queste infrastrutture, sulle viabilità che sono toccate da problematiche e sicuramente solo per quanto riguarda il territorio regionale.

Ci tengo, prima di dare una lettura della nostra visione del lavorare, a fare una carrellata, così tanto per rendervi partecipi delle istanze e delle iniziative che sono state presentate al netto delle attività portate avanti per il discorso della ferrovia - che ci terrebbero probabilmente qua per la prossima ora se dovessimo declinarle nello specifico - rispetto a quelle che sono state le interlocuzioni per l'attivazione del servizio sostitutivo e mettere in fila tutti gli interventi previsti dall'elettrificazione della linea Aosta-Ivrea.

Partiamo dall'inizio di marzo dello scorso anno con delle note al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale all'onorevole Tajani, che andavano nell'ottica di chiedere e programmare le iniziative e le azioni per attenzionare le realtà confinanti rispetto al Traforo del Monte Bianco e del Tunnel del Gran San Bernardo, e poi le note al Ministero degli Affari regionali e autonomie con la richiesta d'incontro in merito alle questioni riguardanti la viabilità e i collegamenti internazionali. Una nota al ministro degli Affari europei e le politiche del PNRR Fitto, per portare a una dimensione che è quella che poi necessita per alcune delle infrastrutture che collegano l'Italia con la Francia e che meritano l'attenzione anche della Commissione Europea, così come il rinnovo delle concessioni per il Traforo del Gran San Bernardo.

Poi ancora una nota al Commissario europeo per gli affari economici e monetari, onorevole Paolo Gentiloni, sempre del marzo dello scorso anno, gli incontri a Roma con il Ministero delle infrastrutture, nel maggio dello scorso anno, per la verifica delle iniziative da attuarsi per i due trafori principalmente.

Poi ancora le note al Ministro delle infrastrutture dei trasporti, Matteo Salvini, per richiedere un'attenzione particolare sulla situazione SITRASB, che poi è stata attenzionata - e devo riconoscerlo - dal Viceministro Rixi che più di una volta, anche per affezione verso la nostra regione, è salito e ci ha permesso di avere delle interlocuzioni con una certa frequenza.

Poi ancora le note al direttore generale dell'Università e all'ARPA per attenzionare le problematiche che si sono sviluppate e si svilupperanno nei prossimi anni rispetto alla chiusura del Tunnel del Monte Bianco.

Ancora le note al Presidente della società Traforo del Monte Bianco e del Presidente della società SITRASB per quanto riguarda il Traforo del Gran San Bernardo.

Ancora delle note al Ministero per la Protezione Civile, Musumeci, che è stato presente sul nostro territorio proprio nel periodo successivo alla chiusura del Fréjus e che ci ha invitati a segnalare tutte quelle che potevano essere delle criticità insorgenti rispetto a quella dinamica.

Poi ancora la partecipazione alla Commissione intergovernativa del Traforo del Monte Bianco nel settembre dello scorso anno, le interlocuzioni con il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, per attivare le fasi attuative del trattato del Quirinale, per riportare con forza sul dibattito, anche internazionale, questo tipo di iniziative.

Ancora le note alla SAV e alla RAV, sempre del settembre scorso, per le agevolazioni a favore dei residenti che sono direttamente collegate con le altre dinamiche e le altre problematiche che ci sono sul nostro territorio, perché tendenzialmente possono dirottare una parte del traffico locale sul percorso autostradale, soprattutto nella Bassa Valle, così come ci auspichiamo un po' tutti.

Ancora un'ulteriore nota al Ministro delle infrastrutture, Salvini, sempre nel settembre scorso, per le note questioni sempre sui Trafori.

Ancora al direttore generale del Traforo del Monte Bianco in data di settembre per un'attività di confronto sulla chiusura.

Una nota ancora al ministro Salvini per la Commissione mista italo-svizzera, in quanto mancavano dei rappresentanti del Governo all'interno della stessa per il corretto svolgimento di un confronto diventato ormai sempre più urgente.

Poi ancora una nota alla Protezione civile e alle Politiche del mare nell'ottobre dello scorso anno e via dicendo fino ad arrivare a oggi, tra confronti e situazioni che si susseguono ma che non sono mai lineari, non sono mai caratterizzate da una costanza d'interlocuzione, perché evidentemente lei ha citato, a titolo di esempio, la frana di Quincinetto che ci vede coinvolti come soggetti interessati in quanto la viabilità evidentemente sale verso la Valle d'Aosta ma che - sia territorialmente, che dal punto di vista delle iniziative da assumersi - è totalmente in capo alla realtà canavesana, al Comune di Quincinetto, alla SAV, dove noi possiamo avere delle informazioni di prima mano, essendo comunque soci, seppur di minoranza, e con la quale abbiamo delle interlocuzioni che vanno nell'ordine di poterci esprimere rispetto alla necessità e al mantenimento dell'apertura dell'autostrada e all'esecuzione di lavori che possano essere coerenti con il mantenimento aperto delle carreggiate.

Quello che lei suggerisce quindi lo fa sicuramente con uno spirito positivo, ma credo che raccogliere un invito di questo tipo sia, se non utopistico, un esercizio di fantasia che non possiamo permetterci d'attuare in questo momento e che potrebbe essere utile se ci fosse una presenza costante di una problematica, sulla quale gli interlocutori fossero sempre gli stessi. La dinamicità, l'eterogeneità delle problematiche da affrontare ci impongono - nostro malgrado - di essere attenti su più tavoli, di continuare a lavorare e continuare a farlo nell'interesse comune con interlocutori che sono molto variegati e con l'ausilio anche qualche volta di aiuti che arrivano dall'esterno e da decisioni che noi molte volte effettivamente ci troviamo solo a sollecitare. Lo facciamo con costanza, con perseveranza e anche con l'attenzione e la conoscenza del nostro territorio che ci permettono, qualche volta, di riuscire a convincere anche i decisori e che possono influire sulle varie attività che poi vengono svolte, o non svolte, per portare a casa un risultato, come quello dell'ultima settimana alla quale abbiamo dato merito a chi è riuscito, anche grazie alle nostre sollecitazioni, a dirimere una controversia nella quale noi non vogliamo entrare, ma che evidentemente sottolineiamo e sottolineeremo tutte le volte che qualcosa per noi non gira dalla parte giusta.

In merito alla mozione ne chiediamo il ritiro, oppure ci asterremo.

Presidente - Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Vede, Presidente, io le dissi già una volta che chi ricopre certe cariche, chi ricopre la prima carica, deve lasciare un po' correre il senso di sentirsi permaloso. Mi perdoni ma non so come rappresentare quanto ho sentito, perché nessuno ha detto che lei o altri membri del Governo non avete fatto niente, anzi, se ne siamo a discutere e se abbiamo fatto quest'elenco sarà perché comunque in qualche modo la Valle d'Aosta è coinvolta.

E questa sua risposta io mi chiedo che cosa rappresenti rispetto a quello che lei ha fatto, perché a me sembra molto una excusatio non petita che è una accusatio manifesta, nessuno ha accusato lei in particolare di non aver fatto nulla, quindi oggettivamente io penso che questa sua risposta determini una debolezza e - mi spiace, perché l'ho detto - è una mozione, vi abbiamo offerto un aiuto, magari anche provocatoriamente, abbiamo anche tirato in ballo altri soggetti che hanno delle responsabilità, non le abbiamo scaricate su di voi e in particolare su di lei, e invece è prevalso un altro sentimento, che già un'altra volta avevamo avuto modo di approfondire, e me ne dispiaccio moltissimo. Lo sa perché? Perché da oggi in avanti, dopo questa risposta, su questi temi, noi osserveremo, criticheremo, riporteremo, ma difficilmente, e ce ne guarderemo bene... e se servirà aiuto detteremo delle condizioni, perché l'aiuto l'abbiamo offerto ed è stato rifiutato.

Le do un senso politico diverso di questa mozione: noi la ritiriamo, proprio per dimostrare che da oggi lei in particolare... non i membri del suo Governo, che forse sono ancora più soli su questi temi. Siamo molto dispiaciuti. Le auguro buon lavoro.

Presidente - La mozione è ritirata.