Oggetto del Consiglio n. 3182 del 25 gennaio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3182/XVI - Interrogazione: "Fruizione della seconda corsia in salita nella galleria Côte de Sorreley nel raccordo A5-SS27 del Gran San Bernardo".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 9 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - L'interrogazione dei consiglieri Distort e Lavy, relativa alla fruizione della seconda corsia in salita nella galleria Côte de Sorreley nel raccordo A5-SS27 del Gran San Bernardo, chiede quali sono le cause che hanno determinato e determinano l'istituzione per il perdurare dell'unica corsia di marcia in salita, quando è prevista la funzione della seconda corsia in questione attualmente chiusa. Sentita in merito la società Autostrade valdostane (SAV), rappresento quanto segue in risposta ad entrambi i quesiti: per quanto attiene le gallerie del raccordo del Gran San Bernardo, Côte de Sorreley e Signayes, reintrodotte solo recentemente nella rete stradale trans europea, è in corso il processo di adeguamento infrastrutturale ed impiantistico ai requisiti minimi di sicurezza definiti dal decreto legislativo 264/2006, di cui avevamo già parlato forse anche per RAV.
Il progetto di adeguamento delle due gallerie è stato trasmesso a giugno 2023 al concedente Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ai fini dell'approvazione nell'ambito del rapporto di concessione MIT-SAV.
Allo stato si prevede, ottenuta l'approvazione del progetto da parte del committente MIT, di poter avviare i lavori di adeguamento delle gallerie Côte de Sorreley e Signayes entro la primavera del corrente anno 2024 e di poter conseguentemente ultimare il processo di adeguamento delle due gallerie entro il 2025, come previsto dal decreto legislativo, già citato, 264/2006.
Per le suddette gallerie, come disposto dall'articolo 10ter del decreto legislativo in questione, sono state implementate le misure di sicurezza temporanee e minime volte a garantire, fino al raggiungimento del definitivo adeguamento infrastrutturale ed impiantistico, l'innalzamento del livello di sicurezza nei confronti degli utenti e dell'infrastruttura in concessione e dunque il mantenimento in esercizio bidirezionale dell'infrastruttura stessa.
L'informativa su quanto sopra nei confronti dell'utenza è stata altresì caricata sul sito SAV nella sezione lavori in corso.
Le misure di sicurezza temporanee e minime stabilite dalla norma (riferimento allegato 4ter del decreto legislativo 264/2006), per le gallerie Côte de Sorreley e Signayes, prevedono, tra l'altro, l'interdizione al transito dei mezzi in regime ADR (trasporto merci pericolose, per capirci) e la chiusura in direzione Quart-Variney della seconda corsia di marcia con la conseguente imposizione del divieto di sorpasso a tutti i veicoli.
Nel caso specifico, trattasi di un disagio temporaneo che, allo stato, non ha comunque causato significative perturbazioni alla fluidità della circolazione lungo il raccordo A5- SS 27 e, per converso, ha introdotto un oggettivo incremento della sicurezza secondo le previsioni delle vigenti normative tecniche di settore.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere segretario Distort.
Distort (LEGA VDA) - Grazie presidente Testolin per la risposta, che svela alcuni elementi di un mistero che continua comunque a non essere totalmente dipanato. D'altronde, probabilmente il fascino del mistero è proprio quello di mantenere una certa alea di offuscamento, ma permettetemi di dire, senza voler fare dell'ironia fine a se stessa, io continuo a rimanere sempre un po' interdetto nel prendere atto... io come qualunque persona che rifletta ed usi il buon senso, e constata che è stata costruita un'opera, un'infrastruttura, costata diversi milioni di euro di soldi pubblici che funziona a metà per dover operare un adeguamento strutturale impiantistico.
Voi pensate che i Romani, quando costruivano - e questo lo si legge anche nelle varie opere di Vitruvio - costruivano nell'intendimento che un'opera dovesse durare mille anni, perché la loro visione storica di durata dell'impero romano era di mille anni, era un'epoca ciclica così, così come noi parliamo di una Legislatura, loro parlavano di mille anni, doveva durare mille anni.
Io adesso non mi ricordo bene quando è stata costruita, però io c'ero, per cui è ben più giovane di me quest'opera e ha già bisogno di un adeguamento strutturale, oltre che impiantistico, quindi in vista di un avvio di lavori che arriverà nella primavera 2024 fino al 2025, è da mesi, mesi e mesi che è interdetto l'utilizzo della corsia di sorpasso.
Io provengo da una formazione tecnica, una formazione strutturale, però io veramente faccio fatica a capire come queste norme di sicurezza trovino una risposta logica, perché se io sorpasso succede qualcosa dal punto di vista strutturale? Non lo so, comunque rimango interdetto.
Oltretutto noi stiamo parlando, anche parallelamente, di un altro problema che è estremamente fondamentale: noi ci stiamo riempiendo la bocca non così per enfasi, ma giustamente stiamo portando avanti un dibattito planetario sulla sostenibilità, e un'infrastruttura di raccordo tra l'autostrada e la linea della Statale 27 permette di defluire il traffico con beneficio ambientale, perché si rende fluido il traffico, si evita di congestionare un tratto che, diversamente, impegna il contesto cittadino, benché sulla SS 26, e questo a beneficio dell'ambiente, della qualità dell'aria, della funzionalità, la fluidità del flusso e di conseguenza dei consumi energetici anche di carburante.
Sul piatto della bilancia ci stanno questi due elementi e dall'altro, per un eccesso che io reputo un eccesso di zelo, si blocca, senza farsi problemi, la fruibilità di un'opera pubblica costruita con fondi pubblici che deve essere consegnata all'utenza pubblica in virtù di queste riflessioni, di questa sorta di norme di sicurezza.
Siamo ostaggio di queste norme di sicurezza, però il problema è che voi siete Amministrazione, e voi - che vi piaccia o no - dovete farvi carico del dialogo rispetto a queste norme e al rapporto che queste generano con l'utenza e con la collettività. Buon lavoro.