Oggetto del Consiglio n. 3155 del 11 gennaio 2024 - Verbale
Oggetto n. 3155/XVI del 11/01/2024
REIEZIONE DI MOZIONE: "IMPEGNO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE A RIFERIRE NELLA COMMISSIONE CONSILIARE COMPETENTE IN MERITO ALLA BOZZA DI NORMA DI ATTUAZIONE DELLO STATUTO IN MATERIA DI CONCESSIONI DI DERIVAZIONE D'ACQUA".
Il Vicepresidente MARGUERETTAZ dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dalle Consigliere MINELLI e Erika GUICHARDAZ e iscritta al punto 53 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustra la Consigliera MINELLI.
Si dà atto che dalle ore 12,17 riassume la presidenza il Presidente BERTIN.
Intervengono i Consiglieri AGGRAVI e MARQUIS.
Replicano il Presidente della Regione TESTOLIN e la Consigliera MINELLI.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli quindici (presenti: trentatré; votanti: quindici; astenuti i Consiglieri BARMASSE, BERTIN, BERTSCHY, CARREL, CAVERI, CHATRIAN, CRETIER, GROSJACQUES, GUICHARDAZ Jean-Pierre, JORDAN, LAVEVAZ, MALACRINÒ, MARGUERETTAZ, MARZI, PADOVANI, ROSAIRE, SAPINET e TESTOLIN);
NON APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
EVIDENZIATOche lo Statuto Speciale per la Valle d'Aosta ha attribuito alla Regione autonoma la titolarità delle acque pubbliche e la facoltà di concederle in uso anche ai fini di produzione di energia idroelettrica;
RILEVATO tuttavia che, a distanza di 76 anni dall'approvazione dello Statuto non si è ancora provveduto a trasferire alla Regione autonoma la competenza per la definizione, con legge regionale, delle procedure e norme tecniche per tali concessioni;
RICORDATOche il Consiglio regionale, per superare tale limite, particolarmente grave per una Regione Autonoma, il 19 marzo 2019, ha approvato all'unanimità una mozione che impegnava la Giunta regionale ad avviare l'azione per arrivare ad una Norma di Attuazione dello Statuto in materia di concessioni di derivazione d'acqua atta a colmare l'attuale carenza della normativa statutaria;
RICORDATO altresì che con Risoluzione approvata il 2 luglio 2019 il Consiglio regionale ha impegnato il Governo a procedere speditamente, per quanto nelle sue competenze, alla definizione e concertazione, nell'ambito della Commissione Paritetica Stato-Regione, di una Norma di Attuazione dello Statuto che consenta alla Regione Valle d'Aosta di avere più ampie prerogative in materia di utilizzo di acque pubbliche a scopo idroelettrico e preveda procedure particolari nella riassegnazione delle autorizzazioni delle grandi derivazioni per una società che sia interamente pubblica, organo strumentale della Regione stessa;
EVIDENZIATO che tale concetto è stato ribadito in tutti i DEFR approvati dall'inizio della legislatura ed è presente anche nel DEFR 2024-2026;
EVIDENZIATO che nella bozza di Norma di Attuazione elaborata nel 2019 dalla Commissione Paritetica Stato-Regione e trasmessa alla Regione, all'articolo 3, comma 3, punto d), era stata prevista una formulazione conforme a quanto richiesto dal Consiglio regionale;
RILEVATO che lo scorso 12 ottobre 2023 il Presidente della Regione, nel corso della discussione di una mozione presentata da PCP, ha affermato che esisteva una nuova bozza di Norma di attuazione datata 14 luglio 2022 e che la stessa era stata sottoposta agli uffici della Regione per un "approfondimento tecnico";
PRESO ATTO che in tale nuova bozza di Norma di attuazione, come si è poi potuto verificare con un accesso agli atti, è stata inserita una modificazione aggiuntiva al testo precedente che vincolerebbe e limiterebbe fortemente la Regione nella definizione della legge regionale in materia di concessioni e renderebbe impossibile la riassegnazione delle concessioni in scadenza nel 2029 alla società di produzione di energia elettrica controllata dalla Regione;
RIBADITO che la questione ha una grande valenza autonomista e che non sono accettabili prescrizioni che limitino la potestà legislativa della Regione e una gestione della produzione idroelettrica finalizzata alla transizione ecologica della Valle d'Aosta;
SOTTOLINEATO che non è sufficiente un approfondimento tecnico da parte degli uffici regionali, ma occorre un serio confronto e impegno politico per evitare che il prodotto finale della Commissione paritetica risulti inaccettabile da parte del Consiglio;
IMPEGNA
il Presidente della Regione a riferire entro 15 giorni alla competente Commissione consiliare sulle interlocuzioni avute con i componenti della Commissione paritetica designati dalla Regione, e in particolare con il Presidente della Paritetica, al fine di giungere ad una rapida conclusione dell'iter approvativo della Norma di attuazione con contenuti coerenti a quelli indicati dalla Risoluzione del Consiglio regionale del 2 luglio 2019 e da tutti i DEFR approvati nel corso di questa legislatura.
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